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Risparmiare con la tecnologia

Riscaldamento a infrarossi, valvole termostatiche e illuminazione a LED

Stanno arrivando i primi freddi dell’inverno, e il primo pensiero di ciascuno – ormai – non va più a un romantico caminetto acceso, ma a una salatissima bolletta. Per ovviare al problema di dimagrimento del portafoglio, oltre a una corretta informazione riguardo al risparmio energetico, ci viene in soccorso la tecnologia. Sono molte le novità del mercato dell’energia, che a un costo contenuto offrono soluzioni efficaci e spesso sorprendenti.

Ad esempio, da alcuni anni viene usato anche per uso domestico il riscaldamento a infrarossi. L’energia a infrarossi usa l’aria come mezzo di trasmissione del calore: questo consente un riscaldamento profondo degli oggetti e degli organismi viventi, con grandi benefici per la salute e per l’ambiente. Il calore trasmesso, infatti, è più duraturo rispetto a quello generato da un riscaldamento tradizionale, e consente quindi un notevole risparmio energetico in termini di bolletta e di costi di acquisto, installazione e mantenimento degli impianti.

Leader nel campo del riscaldamento a infrarossi è l’austriaca Redwell, che coniuga da anni ricerca scientifica e design per offrire elementi di arredo raffinati che hanno in più la virtù di riscaldare. La scienza è però perfettamente mascherata: sotto forma di specchi, riproduzioni di opere d’arte, sfere sospese, perfino lavagne, si cela una delle più avanzate tecnologie del settore. È da poco stato nominata distributore diretto di Redwell per il Nord Italia la bellunese Elettromeccanica Cuprum, che si trova quindi ad avere prezzi alquanto competitivi e una gamma di articoli molto vasta.

Un’altra “soluzione brillante” che a medio e lungo termine consente un risparmio di quasi il 30% sulla bolletta è la valvola termostatica. Si tratta di un piccolo dispositivo digitale che viene applicato direttamente ai termosifoni e consente di regolarne direttamente la temperatura; modelli permettono addirittura la gestione centralizzatadelle temperature della casa, che può venire suddivisa in zone, grazie alla tecnologia wireless. Questo permette non solo di decidere quali zone della casa riscaldare e quando,  ma anche di misurare precisamente i consumi – caratteristica utile soprattutto se si vive in condominio, dato che così si possono dividere le spese del riscaldamento in modo proporzionale.

Un’ultimo consiglio, stavolta “quattro stagioni”: negli ultimi due anni l’illuminazione a LED, molto più economica di quella a incandescenza, ha praticamente raggiunto quella tradizionale anche per quanto riguarda l’efficienza. Le soluzioni per rimpiazzare le classiche lampadine senza stravolgere l’arredamento di casa vanno dal faretto LED che sostituisce quello tradizionale senza bisogno di andare a intaccare controsoffitti, al LED che si fissa con un magnete alla precedente struttura metallica della plafoniera, usufruendo della stessa alimentazione.

In questo modo la tecnologia diventa amica del risparmio e dell’ambiente.

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Eccellenze imprenditoriali venete chiamate in Brasile

Grazie a Bellunesi nel Mondo instaurati nuovi rapporti professionali

Il Sudamerica è sempre più interessato al know-how italiano, specialmente nel settore tecnologico, in quello dell’automazione, dello sfruttamento delle energie rinnovabili e della trasformazione dei rifiuti. Per questo, cinque imprenditori veneti, partiti con la curiosità di conoscere l’economia in forte crescita di un Paese giovanissimo e vitale, sono tornati dal Brasile con un carnet pieno di contatti e richieste di collaborazione.

La loro è stata una vera e propria missione esplorativa, durata due settimane, scandite dalla fitta agenda di incontri con amministratori e imprenditori locali fissata da Oscar De Bona, nuovo presidente di Bellunesi nel Mondo e grande esperto della realtà economica e sociale dell’America Latina. Stiamo parlando di Paolo Costa di Elettromeccanica Cuprum, Stefano Ghezze per la falegnameria Ghezze di Cortina, Silvano Stocco, immobiliarista di Mestre, Paolo Albertini, consulente finanziario in rappresentanza di diverse aziende di Venezia (settore trattamento acque e aria), e l’architetto Mario Moretti di Treviso, arredatore.

Le zone visitate sono gli stati di Santa Catarina e Rio Grande do Sul, che sono tra le più industrializzate del Brasile, nonché quelle a più alta concentrazione di discendenti dei “nostri” emigranti, veneti e lombardi, fuggiti alla fine dell’Ottocento in seguito a una profonda crisi economica. Proprio per questo la difficoltà della lingua è stata facilmente superata: quasi tutti parlano un dialetto di origine veneta. Da parte di tutti l’accoglienza è stata calorosa: a cominciare da quella degli imprenditori, per arrivare a quella del ministro delle Infrastrutture, Valdir Colbachini (originario di Marostica), e quello dell’Agricoltura, Airton Spies, passando per sindaci, amministratori e associazioni di categoria.

Il tema che a tutti sta a cuore è il presente e il futuro di queste regioni, che sono il motore dell’economia brasiliana: «Un po’ come il Nord Italia», sorride Paolo Costa, che continua, amaro: «Speriamo solo che, vista la preoccupante situazione italiana, non si ripeta un movimento di emigrazione verso l’America latina come quello del secolo scorso».

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Tecnologia e cromoterapia per l’ospedale di Belluno

Il reparto di chirurgia dotato di un impianto di chiamata di nuova concezione

Da oggi il reparto di chirurgia dell’ospedale di Belluno ha un aspetto totalmente rinnovato: merito dell’impianto di chiamata di nuova concezione che è stato recentemente installato.

Questo sistema è estremamente evoluto: non c’è solamente il semplice tasto da premere per chiamare l’infermiera. «In ogni stanza è presente un terminale che permette la comunicazione diretta in modo da facilitare il lavoro dello staff medico», spiega Mirco Naldo, responsabile tecnico della ditta Elettromeccanica Cuprum srl. «La stazione di colloquio touch screen principale, posta nel bancone della caposala, è in grado di gestire più chiamate in contemporanea ed è predisposta per nuovi collegamenti, che potrebbero essere, in futuro, anche con altri reparti dell’ospedale». Con l’occasione sono state sostituite le vecchie travi testaletto con delle nuove travi giallo dalia, che contribuiranno a dare luce e allegria al reparto, secondo i principi della cromoterapia.

La ditta bellunese ha svolto i lavori per l’ulss 1 di Belluno, su progetto dello studio Nadalin Group di Pieve di Soligo, che ha anche diretto i lavori.

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Impianti fotovoltaici: dal 2013 non ci saranno più incentivi statali diretti

È polemica: «Il Governo continua a penalizzare il settore delle energie alternative»

Sono finalmente noti i contenuti del quinto Conto Energia. Le novità hanno già suscitato critiche sia tra gli operatori del settore che tra gli investitori. Tutti però sono concordi nell’affermare che sia questo il momento giusto per investire negli impianti fotovoltaici, in Veneto come in tutta Italia, dato che dal 2013 non ci saranno più incentivi statali diretti, e questa rimane una soluzione ancora molto conveniente soprattutto per gli usi domestici.

Il quinto Conto Energia, firmato dai ministri Passera e Clini, dal 27 agosto sostituirà il precedente nel delineare gli incentivi e gli obiettivi per il fotovoltaico in Italia per i prossimi mesi. «Il decreto, che arriva dopo mesi di incertezze e marce indietro da parte del Governo per quanto riguarda il settore delle energie rinnovabili, sarà probabilmente l’ultimo», spiega Mirko Costa, titolare di una delle ditte più importanti di impianti fotovoltaici in Veneto, l’Elettromeccanica Cuprum. «La continua modifica dei decreti sulle energie rinnovabili ha avuto il risultato di paralizzare quasi completamente il settore. Ma la situazione ora non è molto più rosea: questo quinto Conto Energia è stato presentato da legislatori che non ne conoscono a fondo le problematiche, e che non hanno tenuto in considerazione le esigenze e i suggerimenti degli operatori del settore», continua Costa.

Lo scopo dichiarato del decreto è di limitare gli incentivi “a pioggia” erogati finora, inizialmente forse troppo generosi, ma che sono serviti per stimolare lo start up di un settore che, se in Germania era realtà già nei primi anni ’90, in Italia è partito di fatto solo nel 2008, anche grazie a leggi che hanno favorito i grandi investitori e non hanno garantito nessuna regolamentazione per il territorio (basti pensare all’abbandono dei terreni agricoli in favore del fotovoltaico). Ecco quindi che sono state poste importanti limitazioni agli impianti di dimensioni medio-grandi, superiori ai 12 kilowatt, in modo da mettere un freno al cosiddetto ‘investimento’ nel fotovoltaico, dato che fino a qualche anno fa era possibile avere delle rendite considerevoli grazie agli incentivi statali sulla produzione di energia prodotta da fonte fotovoltaica. Il bonus che viene pagato dallo Stato, infatti, ha subito un taglio considerevole: circa il 30% della tariffa eurokilowatt/ora.

È proprio questo il momento giusto per investire nel fotovoltaico: bisogna tenere presente che buona parte dei fondi stanziati per questo Conto Energia è già stata erosa dai Conti precedenti, e quindi è probabile che si esauriranno del tutto entro la metà del 2013. Inoltre, i prezzi sono sempre più competitivi, per cui chiunque può installare un impianto di casa medio, da 3 kilowatt, con una spesa paragonabile all’acquisto di un’utilitaria: circa 8.000 euro (contro i 18.000 del 2009), che verranno ammortizzati in circa 10 anni.

I vantaggi per il portafoglio sono indubbi: non solo si riduce di molto la bolletta della luce (dato che si consuma l’energia ‘fatta in casa’), ma si avrà anche una piccola rendita grazie all’erogazione della tariffa incentivante da parte del Gestore dei servizi energetici (GSE S.p.A.), che per piccoli impianti è di circa 0,22 €/kWh, per 20 anni dal momento dell’installazione. Inutile dire che l’autonomia energetica è una soluzione sempre più accattivante, in questi tempi di crisi. Non bisogna però dimenticare che il fotovoltaico, che sfrutta una fonte di energia pulitissima, è un investimento prezioso anche dal punto di vista dell’ambiente.

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Motorola si affida direttamente Cuprum per costruire i ponti radio per i carabinieri

Niki Da Rold racconta la sua esperienza come responsabile tecnico del progetto

Cuprum ha ottenuto un appalto diretto da Motorola, importantissima multinazionale che si occupa soprattutto di telefonia, con la quale collaborava in subappalto già da anni. L’azienda bellunese si occupa dei cosiddetti “ponti radio” che servono a far comunicare le varie sedi dell’arma dei carabinieri di una stessa città, realizzando collegamenti per traffico voce e dati. Nel corso del 2012, le  squadre della Cuprum hanno attraversato tutta la Penisola: da Firenze a Palermo, da Napoli a Torino, passando per Genova e Milano. «Solo nell’ultimo mese ho compiuto sopralluoghi a Venezia, Bari, Reggio Calabria e Messina», racconta Niki Da Rold, il responsabile tecnico del progetto.

Il lavoro di Niki è vario, impossibile annoiarsi: dopo i sopralluoghi sul campo, che lo portano a viaggiare per moltissima parte del tempo, si occupa di gestire le attività produttive dalla “base”, a Belluno. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in un momento di pausa mentre si trova a Messina. «I sopralluoghi, che faccio con un collega, durano pochi giorni: controlliamo le stazioni già presenti nel territorio (tranne in alcuni casi eccezionali, in cui ci chiedono di fare delle installazioni partendo da zero), valutiamo le migliori soluzioni installative e i materiali necessari, integriamo tutto generando il progetto esecutivo che viene poi adattato e consegnato, come una sorta di libretto di istruzioni, alle  squadre installative, composte da un minimo di 2 a un massimo di 6 persone».

Nella sede della Cuprum di via Masi Simonetti c’è il laboratorio tecnico dove vengono preparati, assemblati e testati tutti i componenti che poi vengono montati in loco. Per installare un ponte radio in una stazione periferica possono bastare anche due giorni; poi però bisogna moltiplicare questo tempo per il numero di collegamenti da realizzare, che cambia a seconda della grandezza e della conformazione della città (si può arrivare anche a 30, e quindi oltre due mesi di lavoro complessivo).

La voce di Niki, dopo una giornata intensa, è stanca ma entusiasta: «Quanti possono dire di aver visto Firenze dal tetto degli Uffizi? Io sì, perché abbiamo montato un ponte radio proprio lì…». I lati positivi di un lavoro come il suo sono molti: «In questo modo ho l’opportunità di venire in contatto con realtà diverse, mi sono reso conto di come si vive realmente al di fuori della provincia di Belluno, mi sono arricchito professionalmente e umanamente. Viaggiare ti demolisce tutti i preconcetti – osserva. – E ti rendi conto dell’enorme ricchezza linguistica dell’Italia: non tanto nel linguaggio tecnico, che è universale, ma le battute in napoletano stretto chi le capisce?». E poi ci racconta che il capo del laboratorio telematico di Messina, stamattina, gli ha chiesto, scherzando: «Allora, in Italia tutto bene?».

Prima di lasciarci, Niki ci tiene a ringraziare i suoi collaboratori: «Hanno ritmi di lavoro ancora più sostenuti dei miei, e per certi versi il loro impegno è ancora maggiore. Riescono a eccellere anche grazie al loro grande spirito di squadra e alla loro voglia di fare sempre “un bel lavoro”».

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Ericsson appalta a Cuprum la costruzione di 100 nuove stazioni radiobase

L’azienda bellunese eccellenza nel settore delle telecomunicazioni 

Tutti, ormai, possediamo un cellulare. Sono pochi però quelli che sanno cosa sia una “stazione radiobase per telefonia mobile”; eppure, senza di loro i telefonini sarebbero praticamente inutili.

Una stazione radiobase è, sostanzialmente, un palo alto 30 metri sul quale sono installate varie antenne gestite da uno o più gestori (come Tim, Vodafone, Wind), che hanno una portata di circa 3-5 chilometri e che servono a trasportare i segnali che inviamo dal nostro cellulare.

La costruzione di queste stazioni richiede competenze tecniche molto specifiche e la capacità di lavorare a grandi altezze: sono pochissime in Italia, non più di 5 o 6, le aziende qualificate per farlo. Il Consorzio Unitec è’ una di queste e la Cuprum, socia fondatrice del Consorzio, con un’esperienza più che decennale in questo settore, ora lavora per Ericsson, che con una quota di mercato del 35% è il più grande venditore di apparati di reti per le telecomunicazioni del mondo. L’appalto, che vale quasi due milioni di euro, prevede la costruzione di un centinaio di “pali” all’anno. Da alcuni mesi, la zona coperta dalla ditta bellunese si è arricchita anche della Lombardia, che si è aggiunta a Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto.

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E’ gia’ polemica sul Quinto Conto Energia

Mirko Costa (Cuprum): «Il Governo sta penalizzando il settore delle energie alternative, adottando continui cambiamenti di tendenza»

 

Il nuovo Quinto Conto Energia, che delinea gli incentivi e gli obiettivi per il fotovoltaico in Italia per i prossimi mesi, suscita perplessità tra gli addetti ai lavori. Il decreto, presentato in questi giorni dai ministri Passera, Clini e Catania, dovrebbe entrare in vigore da luglio 2012 in sostituzione dell’attuale Quarto Conto Energia, che avrebbe dovuto valere fino alla termine del 2013.

«La continua modifica dei decreti sulle energie rinnovabili sta causando lo stop del settore, facendo fare retromarcia agli investitori piccoli e grandi. Questo penalizza le imprese che hanno investito puntando su leggi pluriennali, che vengono puntualmente modificate da legislatori improvvisati, troppo lontani dal settore per conoscerne le problematiche», spiega Mirko Costa. Il giovane imprenditore, titolare di una delle ditte bellunesi più importanti in questo campo, l’Elettromeccanica Cuprum, prosegue: «Ogni cambiamento viene deciso senza che prima sia stato studiato un piano alternativo, e questo paralizza di fatto ogni possibilità di pianificazione futura da parte degli addetti ai lavori».

Lo scopo dichiarato del decreto è di limitare gli incentivi “a pioggia” erogati finora, che sono serviti per stimolare lo start up di un settore che, se in Germania era realtà già nei primi anni ’90, in Italia è partito di fatto solo nel 2008, anche grazie a leggi che hanno favorito i grandi investitori e non hanno garantito nessuna regolamentazione per il territori. Basti pensare all’abbandono dei terreni agricoli in favore del fotovoltaico.

Per Costa, «questo è stato un errore, che ha però consentito di raggiungere gli obiettivi in fatto di crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili e raggiungere il target previsto dal protocollo di Kyoto».

Con gli incentivi statali che presto diventeranno più limitati, è questo il momento giusto per investire nel fotovoltaico. Per almeno tre motivi: i prezzi delle strutture sono competitivi come mai prima d’ora, l’investimento è reale per il futuro e l’autonomia energetica con la crisi e gli aumenti, è una soluzione sempre più accattivante, visto che non solo non si paga più la bolletta, ma si può vendere per 20 anni quella prodotta “in eccesso”.

Ma quali sono i costi per una famiglia che decidesse di investire e quali sono i tempi per ammortizzare la spesa? Prendiamo un impianto medio, da 3 kilowatt, costa circa 8.000 euro (contro i 18.000 del 2009). La spesa, paragonabile all’acquisto di un’utilitaria, viene ammortizzata al 100%, con le cifre del Quarto Conto Energia, nel giro di 7 o 8 anni, tra incentivi e risparmio sulla bolletta.

«Presto i conti dovranno essere rifatti in base alle tariffe del nuovo Conto Energia, ma anche al successivo livellamento dei prezzi di mercato dei materiali, che sono in costante diminuzione» avverte Costa. Se non si disponesse delle cifre indicate, sono sempre più numerose le banche, soprattutto le casse rurali, che mettono a disposizione dei prestiti ad hoc per chi sceglie il fotovoltaico.

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Cuprum al lavoro per Speno International

I bellunesi chiamati a lavorare in tutta Europa

 

L’Elettromeccanica Cuprum di Belluno va alla conquista dell’Europa, con diversi incarichi per Speno International. Cuprum si sta occupando della manutenzione di treni speciali che servono a molare e riprofilare le rotaie e gli scambi. «Stiamo lavorando in Austria, in Polonia, in Germania, in Spagna e in Francia», dice uno dei titolari, Mirko Costa. Questi incarichi sono svolti in collaborazione con la Dp Srl di Denis Collazuol, importante azienda bellunese ben radicata all’estero con cantieri in tutta Europa, che si occupa di meccanica e carrozzeria.

«Questo lavoro è uno dei risultati di un lungo processo iniziato circa quattro anni fa non certo per manie di grandezza, ma piuttosto per diversificare ed avere alternative al calo di lavoro che ha interessato il mercato in generale – spiega Costa. – Oggi è sempre più frequente la ricerca da parte nostra di lavori non solo su tutto il territorio nazionale, ma anche all’estero. Il risultato di tale successo è la flessibilità e l’intraprendenza del personale dell’azienda, unitamente ai numerosi investimenti non solo in infrastrutture ma soprattutto in ricerca e sviluppo, commerciale, marketing e certificazioni (una su tutte la OHSAS 18001, ottenuta già nel 2009)».

L’Elettromeccanica Cuprum si distingue in vari campi: se per quanto riguarda gli impianti civili industriali il mercato continua a rimanere soprattutto provinciale, per quanto riguarda la telefonia mobile e il fotovoltaico ha avuto un’espansione in tutto il Nord Italia. Poi ci sono lavori più particolari, come appunto quello con i treni Speno o la realizzazione per Motorola di ponti radio, che li impegna su tutto il territorio nazionale: per il 2012 i lavori riguarderanno Palermo, Napoli, Firenze, Genova, Torino e Milano.

«L’aspetto più difficile da gestire – racconta l’imprenditore – sono state le perplessità legate alle difficoltà di lavorare per mesi migliaia di chilometri lontano da casa, e di gestire da Belluno molti operai fuori sede». Se da un lato questa è un’ottima opportunità, certamente ha rappresentato un grande cambiamento nelle prospettive dei circa trentacinque lavoratori della Cuprum. «Dopo i dubbi iniziali la scelta si è rivelata un successo, per l’azienda come per le singole persone, che hanno collaborato per renderla tale. Alla fine tutti hanno capito le esigenze dell’azienda, e quest’esperienza è stata talmente buona che qualcuno ha chiesto di poter lavorare ancora all’estero», afferma Mirko Costa.

A parlare da soli oggi sono i dati: nel 2011 sono partite fino a 5 persone contemporaneamente, per una media di 1 mese ciascuna; in tutto l’arco dell’anno hanno lavorato fuori casa ben 15 persone diverse e per il 2012 si prospettano dati simili.

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Cuprum a Natale illumina Belluno

I bellunesi non rinunciano alle luminarie, ma sono sempre più attenti all’ambiente (e al portafoglio)

Anche quest’anno, fin dai primi giorni di dicembre, hanno contribuito a farci sentire lo spirito del Natale: sono le mille luci che hanno progressivamente decorato strade, piazze, alberi e giardini, facciate di case e monumenti. E il negozio Cuprum, come ogni anno, ha rappresentato un punto di riferimento per gli amanti degli addobbi natalizi, proponendo oggetti di tendenza con numerose novità.

Il protagonista assoluto di questa stagione è stato il LED, che ha sostituito quasi completamente la lampadina incandescente. I vantaggi dei nuovi modelli sono molti: sono più efficaci e brillanti, durano più a lungo, non hanno bisogno di alcuna manutenzione (addio ai fastidiosi fili con lampadine collegate in serie, che quando una si rompeva si poteva buttare tutto!), ma soprattutto garantiscono un notevole risparmio energetico. Per questo è stata la soluzione sposata da tanti bellunesi,cogliendo due piccioni con una fava: una forte attenzione per l’ambiente e un occhio ai costi della bolletta.

E così, anche in questo natale sobrio, che ha visto numerose amministrazioni sospendere gli addobbi natalizi, il negozio Cuprum di via Masi Simonetti è stato frequentatissimo non solo dai privati, ma anche e soprattutto dalle strutture più complesse come aziende e alberghi. Non sono mancate, infine, quelle amministrazioni locali che, pur nelle ristrettezze del periodo, non hanno voluto privare cittadini e turisti della magia del Natale.

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Una settimana bianca sulle Dolomiti con il concorso “Scatta sugli sci”!

L’idea è dell’Hotel Garnì Roberta per premiare i fans della pagina Facebook

L’Hotel Garnì Roberta è un incantevole hotel sulle piste delle dolomiti. Più precisamente si trova a Malga Ciapela, ai piedi della Marmolada, al confine tra la provincia di Trento e la provincia di Belluno, e da oltre trent’anni accoglie ospiti italiani e stranieri in uno straordinario contesto di charme e in un ambiente incontaminato.

Per la stagione 2012, la titolare, Roberta, ha deciso di affiancare al già importante utilizzo delle nuove tecnologie (l’hotel è presente su facebook, twitter e su un portale apposito per i cellulari) una nuova possibilità “social”: i visitatori della pagina facebook potranno caricare una foto che risponda al tema “Scatta sugli Sci”, e comunicando la loro voglia di sciare potranno vincere una settimana sulle dolomiti!

Ma i premi non finiscono qui: infatti per il secondo classificato subito pronto un buono per un soggiorno di tre giorni, mentre al terzo classificato spetta una cena a base di prodotti tipici.

Per ringraziare i partecipanti del concorso, a tutti è infine garantito uno sconto del 10% presso la struttura. Il concorso scade il 31 gennaio 2012 e per partecipare basta recarsi sulla pagina Facebook dell’Hotel seguendo le istruzioni alla voce “Scatta sugli Sci”.

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Cuprum scommette sul web

Cuprum scommette sul web

Nuovo sito internet e una pagina Facebook con super sconti per i fans

 

Cuprum si fa digitale. È un vero e proprio switch off quello che l’azienda bellunese che si occupa di impianti elettrici sta compiendo in questi giorni, per essere una società sempre più presente nel mondo di internet. Cuprum si sta trasformando, grazie ad un progetto della web agency bellunese Larin.

È da pochi giorni online il sito internet www.elettromeccanicacuprum.com che illustra i prodotti e servizi della società. « Volevamo uno strumento con cui comunicare in maniera più efficace le nostre numerose attività. Cuprum è un’azienda eclettica, un giorno lavoriamo sul piccolo impianto domestico e il giorno dopo offriamo i servizi a grosse multinazionali come Ericsson ed Enel. Senza contare il negozio di via Masi Simonetti, che è un punto di riferimento per il settore », spiega uno dei due fratelli titolari dell’attività, Mirko Costa. Attraverso il nuovo strumento multimediale i clienti potranno interagire maggiormente. Un esempio su tutti: si potrà richiedere direttamente online un preventivo e poi essere contattati entro 24 ore da uno specialista.

Inoltre, l’azienda, nata nel 1973 a Belluno, oggi alla seconda generazione, ha aperto un proprio profilo Facebook che conta, a quindici giorni dalla sua apertura, già quasi un centinaio di iscritti. «Cliccando “Mi piace” su www.facebook.com/elettromeccanicacuprum si potrà fare richiesta di un buono sconto da spendere in negozio», segnala l’altro socio, Sebastiano Costa. «I clienti potranno avere sconti importanti sui nostri prodotti di punta: si va dal -10% dei pannelli riscaldamento Redwell ad addirittura il -45% su tutto il catalogo BTicino».

 

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