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Cattaneo Flavio: Terna si posiziona nel Dow Jones Sustainability

Per il terzo anno consecutivo, Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, che gestisce la rete elettrica italiana, si posiziona nel Dow Jones Sustainability, al top della classifica mondiale di sostenibilità del settore dell’“electricity”. La società ha migliorato la sua performance sia in campo economico che sociale.

Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, al top della classifica mondiale di sostenibilità del settore dell'”electricity”.
Per il terzo anno consecutivo, la società è stata inclusa in entrambi i panieri “World” e “Europe” del Dow Jones Sustainability Index, facendo registrare il massimo punteggio al mondo insieme a Iberdrola.
Terna, informa una nota, ha migliorato anche quest’anno la sua performance sia in ambito economico (governance, gestione dei rischi e della catena della fornitura, codice etico e anticorruzione) sia sociale con un punteggio complessivo di 87 (ben 8 punti in più rispetto al risultato del 2010 e 1 in più del 2011): una conferma di continuità al vertice mondiale per l’azienda di settore nella graduatoria finale che riconosce l’impegno della società per una gestione sostenibile.

Quest’anno, aggiunge il comunicato, la selezione ha identificato 340 aziende su 2.500 nell’indice World e 166 su 600 nell’indice Europe.
Sono solo 13, come nel 2011, le società italiane ammesse in questo autentico gotha della sostenibilità mondiale.

FONTE: Borsa Italiana

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Cattaneo Flavio: Secondo Morgan Stanley tra le utilities in voga spicca l’italiana Terna

Per chi vuole investire è il momento di puntare sulle utilities. Questo è quanto afferma Morgan Stanley dopo che il premio a rischio sull’Europa è diminuito, in base alle ultime decisioni prese a livello comunitario. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, è tra i titoli preferiti, a basso rischio, considerata un giusto mix di fonti di produzione energetica.

Crisi o no, per chi vuole investire è il momento di puntare sulle utilities. Il consiglio arriva dalla banca d’affari Morgan Stanley, che in un report afferma come sulla base delle ultime decisioni prese a livello comunitario sia diminuito il premio al rischio sull’Europa. E come riporta in un servizio “Finanza & Mercati” tra le utilities in voga spicca l’italiana Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, assieme a RWE, National Grid, Iberdrola, Suez Environnement.

L’azienda che gestisce la rete elettrica nazionale, infatti, nell’area del centro Europa è una di quelle maggiormente considerate per giusto mix di fonti di produzione energetica in quanto ciò non dovrebbe comportare ulteriori deterioramenti dei propri utili, gas a parte. Come anche Jp Morgan, anche Morgan Stanley è convinta che sia il caso di tornare a investire sull’equity europeo anche perché il settore è destinato ad una forte ripresa dopo anni in cui le utilities, in generale e meno per Terna, invece sono state snobbate dagli investitori e messe nel mirino dai regolatori e da alcuni governi. Ad esempio il report per quanto riguarda l’Italia si attende che i prezzi dell’energia correggano dai massimi.

In un momento in cui le tlc vengono declassate a neutral, dove ritrovano le banche in risalita, ecco che la promozione delle utilities a overweight è l’indicazione che per gli analisti vuol dire solo una cosa: investire con minor rischio. E Terna è tra i titoli preferiti.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo, Terna, La rete elettrica del futuro è sempre più intelligente

La rete elettrica del futuro è sempre più intelligente. L’integrazione con più fonti necessita di una infrastruttura in grado di trasportare elettricità senza sbalzi, che non porti l’energia dalla centrale alle case solo a senso unico, ma anche nei due sensi. E soprattutto che sia una rete in grado di accumulare energia in caso di bisogno. Terna, guidata da Flavio Cattaneo, non si è fatta trovare impreparata dallo sviluppo delle rinnovabili, triplicate in meno di due anni.

L’energia da fonti rinnovabili (solare ed eolico in primis, ma anche altre) è sempre più un dato di fatto per ogni Paese industrializzato. Ma c’è un rischio che cresce, con l’aumentare delle fonti, nel poter assicurare il bilanciamento e la continuità della trasmissione dell’energia elettrica in rete : la tipica intermittenza o poca regolazione delle fonti rinnovabili e degli impianti più piccoli. Serve quindi per il futuro una rete sempre più intelligente che non porti solo attraverso i tralicci l’energia a senso unico, dalla centrale alle case, ma anche nei due sensi. E soprattutto che sia una rete in grado di accumulare energia in caso di bisogno.

Di questo ed altro ha scritto il magazine “Espansione”, affermando che le reti stesse ormai devono cambiare passo, trasformandosi progressivamente da passive e unidirezionali (cioè progettate per ricevere e gestire flussi di potenza sempre nella stessa direzione) ad “attive” e smart. Meglio ancora, è il sistema elettrico nel suo insieme che deve diventare intelligente, dai produttori di energia ai gestori delle reti fino ai consumatori. Questo il futuro. Perché a oggi mancano realizzazioni di smart grid bidirezionali, in grado cioè di scambiare informazioni e interagire con gli altri attori. Il che non significa che le reti siano “stupide”, anzi: la rete di trasmissione nazionale in alta tensione è già una rete attiva, tecnologicamente avanzata e in grado di garantire sia la sicurezza del sistema sia elevati standard di qualità.

Per fortuna, si legge su Espansione, Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo responsabile del dispacciamento in Italia, non si è fatta trovare impreparata dallo sviluppo delle rinnovabili, triplicate in meno di due anni. Basti pensare che nel solo 2011 e nelle sole Marche sono stati installati 500 MW di potenza rinnovabile (la taglia di una centrale nucleare è di mille MegaWatt), mentre a fine anno il totale nazionale aveva toccato i 19mila MW, di cui 12mila MW di fotovoltaico e 7mila MW di eolico. «Si tratta», commenta Gianni Armani, amministratore delegato di Terna Rete Italia, «di crescite significative e avvenute in breve tempo. Se non ci fossimo preparati con anticipo, avrebbero reso più complicato gestire l’operatività della rete di trasmissione”. Basti pensare che dal 2007 a oggi Terna ha speso 300 milioni di euro in tecnologie di controllo, automazione e sensoristica e altri 600 sono programmati per il futuro. E proprio grazie agli investimenti effettuati, lo scorso anno Terna ha potuto dimezzare rispetto al 2008 i costi di dispacciamento, con un risparmio di circa 1 miliardo all’anno.

Un nuovo fronte di impegno è la realizzazione di sistemi di accumulo diffusi, per una capacità di 240 MW (di cui 130 MW già programmati) da collocare nei punti critici della produzione rinnovabile presenti in Sud Italia. «Le batterie», afferma Armani, «sono l’unico sistema per non buttar via insieme energia e soldi. Come avvenuto nel 2010, quando i parchi eolici per motivi di sicurezza non hanno potuto immettere in rete 500 GWh (gigawattora) , pagati comunque ai produttori e i cui costi sono finiti in bolletta. Già con la prima tranche di batterie da 130 MW lo spreco dovrebbe più che dimezzarsi, grazie alla possibilità di “stoccare” energia nelle ore di massima produzione degli impianti rinnovabili e rilasciarla poi in rete quando questa si riduce».

Comunque, un dato positivo c’è. Un recente studio della Commissione europea ha evidenziato infatti come in Italia sia stata effettuata la metà di tutti gli investimenti comunitari in soluzioni smart, di rete e di misurazione. Un altro riconoscimento è arrivato con il premio che l’Icer (la confederazione internazionale dei regolatori) nel Forum triennale, che quest’anno si è tenuto in Canada, ha assegnato a una pubblicazione – firmata da Luca Lo Schiavo, dirigente dell’Autorità, insieme ad altri autori – dedicata all’esperienza italiana di regolazione per lo sviluppo delle smart grid.

FONTE: Terna

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Consumi elettrici: Terna, ad agosto +2,5% su mese, +0,3% su anno

Terna, guidata da Flavio Cattaneo, rende noti i dati relativi ai consumi di energia elettrica per il mese di Agosto e i primi 8 mesi dell’anno. Sostanziale parità tra i consumi di agosto 2012 e quelli del 2011, mentre rispetto al mese di Luglio 2012, la variazione destagionalizzata di domanda elettrica è pari a un +2,5%. Registra un calo complessivo dell’1,4% invece, il totale dei consumi dal mese di Gennaio alla fine di Agosto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Ad agosto la domanda di energia elettrica, pari a 26,7 miliardi di kWh, ha fatto registrare una sostanziale parita’ rispetto allo scorso anno (+0,3%). Nei primi otto mesi del 2012, la domanda di energia elettrica in Italia e’ risultata complessivamente in calo dell’1,4% rispetto ai valori del corrispondente periodo dell’anno precedente; a parita’ di calendario il valore e’ -1,9%. In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di agosto 2012 rispetto al mese precedente e’ stata pari a +2,5%. Il profilo del trend si porta su un andamento positivo. Lo rende noto Terna, secondo la quale rispetto ad agosto 2011 “cio’ e’ dovuto al fatto che la prima decade del mese e’ stata caratterizzata da temperature decisamente piu’ alte rispetto allo scorso anno, con conseguente incremento dei consumi di energia elettrica in Italia, mentre nella seconda meta’ del mese si rileva una decisa riduzione dei consumi, rispetto allo scorso anno, senza variazioni significative di temperatura”. Depurata dagli effetti climatici, la variazione della domanda elettrica di agosto 2012 diventa -1,2%. La variazione non ha invece risentito dell’effetto calendario in quanto i giorni lavorativi di agosto 2012 sono stati gli stessi (22) dell’anno precedente. I 26,7 miliardi di kWh richiesti nel mese di agosto 2012 sono distribuiti per il 41,6% al Nord, per il 29,9% al Centro e per il 28,4% al Sud
A livello territoriale, la variazione della domanda si e’ articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale: +0,3% al Nord, +1% al Centro, -0,1% al Sud

Nel mese di agosto 2012 la domanda di energia elettrica e’ stata soddisfatta per un 92,8% con produzione nazionale e per la quota restante (7,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (25 miliardi di kWh) e’ aumentata del 3,6% rispetto a agosto 2011. Sono in crescita le fonti di produzione termica (+1,1%), eolica (+28,5%) e fotovoltaica (+49,2%). Stabile la fonte geotermica e in flessione quella idrica (-5,1%).

Fonte: Borsa Italiana

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Cattaneo Flavio: Terna sempre più tech e green

Terna, eccellenza tecnologica con attenzione all’ambiente. La società che gestisce la rete elettrica italiana, guidata da Flavio Cattaneo, rivoluziona il volto della rete elettrica italiana. Smart grid, nuovi conduttori in fibra di carbonio, conduttori contro i manicotti di neve e Storage Lab rappresentano il nuovo mix di tecnologie a basso impatto ambientale.

Una rete sempre più intelligente

Smart Grid
L’eccellenza tecnologica perseguita da Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, converge in un’unica direzione, quella di una rete della trasmissione elettrica sempre più ‘intelligente’ e all’avanguardia, dove le interconnessioni con cavi terrestri e sottomarini avranno un ruolo centrale. La Rete di Trasmissione Nazionale è già ‘smart’: oltre 63.000 km di linee elettriche che raggiungono l’intero territorio italiano garantendo parità di accesso a tutti i produttori e utenti, assicurando nel contempo un servizio elettrico sicuro, continuo e con elevati standard qualitativi, al top delle best practice europee. In particolare, la Smart Grid di Terna soddisfa le esigenze di flessibilità, economia e affidabilità dei consumatori; assorbe energia da qualsiasi punto venga prodotta e la trasferisce con flussi bi-direzionali ad altre aree in deficit e permette di effettuare ogni azione in tempo reale e in modo dinamico, attraverso innovativi sistemi di comunicazione e un avanzamento tecnologico che consente di mantenere elevati standard di sicurezza e generare efficienza per il sistema elettrico, a beneficio di imprese e cittadini.

Un nuovo conduttore in fibra di carbonio
Nell’ambito di un programma di innovazione e sperimentazione tecnologica che Terna sta portando avanti per aumentare la sicurezza della rete elettrica, i tecnici della società hanno messo a punto una nuova tipologia di conduttore, in fibra di carbonio rivestita con vetro, che evita la corrosione delle parti in alluminio del traliccio. Installato per il momento esclusivamente sulla linea elettrica “Moena-Cencenighe”, dopo due anni di test, è già all’avanguardia mondiale nella sperimentazione dei conduttori alta temperatura di ultima generazione. Presto potrà affiancare i conduttori di tecnologia già consolidata per far fronte al potenziamento della rete Terna.

“Aero-Z”, il conduttore contro i manicotti di neve
Made in Terna è anche il nuovo conduttore contro i manicotti di neve. Si chiama AERO-Z ed è una tipologia innovativa di conduttore che consentirà di limitare il pericoloso fenomeno di formazione e crescita dei manicotti di neve sulle linee elettriche durante il periodo invernale. Attualmente installato su due campate sperimentali sulla linea Demonte-San Rocco, in Piemonte al confine con la Francia, la sua particolarità risiede nella geometria e nei materiali impiegati. Il sovraccarico di neve umida (nota a livello internazionale come wet-snow) è una delle principali cause di “incidente rilevante” sul sistema di trasmissione elettrico nazionale e rappresenta una seria minaccia alla qualità del servizio di trasmissione, arrivando, in alcuni casi più gravi, fino alla rottura di conduttori
o alla caduta di tralicci. Nel corso degli anni sono state messe a punto diverse tecniche di prevenzione o riduzione delle formazioni nevose sulle linee elettriche aeree. AERO-Z, dopo i test effettuati, è pronto per un uso diffuso per garantire una maggior sicurezza della rete.

Lo Storage Lab (TBD)
Lo Storage Lab è un progetto ideato da Terna e finalizzato a garantire un osservatorio privilegiato sullo stato dell’arte della tecnologia per la realizzazione di sistemi di accumulo di energia che si rendono sempre più necessari con il grande sviluppo di fonti rinnovabili che interessa il nostro Paese. La grande maggioranza delle soluzioni tecnologiche di accumulo attualmente disponibili, infatti, necessita di un’adeguata sperimentazione prima di essere giudicata idonea.
In particolare il progetto Storage Lab si prefigge l’obiettivo di individuare il giusto mix di tecnologie in grado di ottimizzare il rapporto costi/benefici; i rischi tecnologici da mitigare e le azioni da seguire per garantire la sicurezza del sistema elettrico; le caratteristiche di ognuna delle tecnologie sperimentate (vita utile, tempi realizzativi, efficienza, prestazioni, ecc); le possibili soluzioni Smart Grid associabili a ciascuna tecnologia.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo, Terna, la favorita dagli investitori inglesi

Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, dopo aver ottenuto il titolo di “Top Pick” da Morgan Stanley, riceve fiducia anche da Sua Maestà. Il titolo, grazie alla prevedibilità del suo business regolato e a una durata del debito lunga è considerato un porto sicuro anche dalla finanza straniera ed è favorito dagli investitori inglesi che hanno incrementando la partecipazione nel capitale della società del 0,5% in pochi mesi.

Mentre lo spread Btp-Bund era fuori controllo e tante banche americane hanno deciso di tagliare i ponti con l’Italia, gli investitori inglesi hanno invece dato fiducia a un gruppo tricolore incrementando la partecipazione nel capitale dello 0,5% in pochi mesi.

La favorita dei sudditi di sua Maestà, scrive Milano Finanza, è Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, che grazie alla prevedibilità del suo business regolato e a una durata del debito piuttosto lunga è considerata un porto sicuro anche dalla finanza straniera come quella anglosassone che ultimamente non è stata troppo tenera con l’Italia.

La ragione dell’interesse è presto detta: secondo la maggior parte degli analisti, da quelli di Citi a quelli di Morgan Stanley (per la quale Terna è la top pick italiana), da Equita a Credit Suisse, la spa dei tralicci non rischia di subire troppo gli effetti della galoppata degli spread dei titoli di Stato italiani e l’alta volatilità di Piazza Affari può anzi essere un’occasione per acquistare titoli Terna.

FONTE: Milano Finanza

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Flavio Cattaneo: Reti elettriche, Ict per abbattere costi e inefficienze

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale è sempre più attenta all’adozione di tecnologie applicate alle infrastrutture, componente essenziale per risparmiare. L’AD Flavio Cattaneo: “La tecnologia applicata alla realizzazione di reti elettriche sempre più intelligenti è una componente fondamentale per ridurre i costi. In questo senso, Terna è molto attenta all’evoluzione tecnologica nel settore delle rinnovabili”.

“La tecnologia applicata alla realizzazione di reti elettriche sempre più intelligenti è una componente fondamentale per ridurre i costi. In questo senso, Terna è molto attenta all’evoluzione tecnologica nel settore delle rinnovabili, in particolare a quello che farà la Germania con l’idrogeno. In prospettiva, c’è lo sviluppo sul mercato di massa delle auto elettriche, un business potenziale importante, che va al di là delle reti”. Così Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna, che a Roma ha presentato il piano di investimenti dell’azienda che gestisce la rete elettrica italiana, che nel primo semestre del 2012 ha fatto investimenti sulla rete per 523 milioni di euro mentre nella penisola ci sono cantieri aperti per un valore di 3 miliardi di euro, 150 cantieri aperti, 750 ditte impiegate per 4mila persone al lavoro.

“Sono opere che si ripagheranno in sei anni, con risparmi di 340 milioni di euro all’anno”, aggiunge l’ad di Terna. I cantieri sono concentrati in particolare nel centro sud. Una delle sei opere principali che Terna sta realizzando è la linea elettrica Foggia-Benevento, dove i cantieri sono stati appena aperti, a fronte di un investimento di 90 milioni di euro, a fronte di minori costi per 30 milioni di euro all’anno a regime.

“Lo scenario è in continua evoluzione – aggiunge Flavio Cattaneo – non soltanto nella gestione delle reti, ma anche nella distribuzione e su tutta la filiera, con diverse opportunità che si aprono anche per le aziende italiane, che possono investire in nuove tecnologie anche soltanto in ottica di assemblaggio di tecnologie prodotte da altri. Proviamo a immaginare nuove tecnologie italiane sulle rinnovabili, per evitare quello che è successo con i pannelli solari, tutti quelli che ci sono in Italia sono stati prodotti all’estero”.

Nel dettaglio, il ruolo della tecnologia per Terna è fondamentale “per il controllo h24 della rete elettrica su più canali – dice al nostro giornale Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Terna Rete Italia – noi abbiamo almeno tre canali di comunicazione per ogni punto della nostra rete, abbiamo otto sale di controllo, tre sale di teleconduzione che ricevono dati in tempo reale e poi mandano segnali sulla rete”.

Le azioni di apertura e chiusura dei bracci mobili disseminati sulla rete sono tutti telecomandati a distanza da tre centri sul territorio. “Terna possiede direttamente alcune delle infrastrutture di Tlc che gestiscono la nostra rete – aggiunge Armani – le tecnologie di apparato, come le batterie che mettiamo sui nostri siti, aggiungono ulteriore intelligenza locale alla rete. Quindi capacità di controreazione locale a fenomeni di rete puntuali e vengono sviluppati con applicazioni specifiche, che sviluppiamo ad hoc con i fornitori”.

Per quanto riguarda i rischi di interruzione e blackout, la rete di Terna è intrinsecamente sicura: “Ogni eventuale attacco alla rete non può portare a gusti catastrofici – dice Armani – anche gli episodi di terrorismo sulle reti elettriche non hanno mai causato un guasto strutturale. C’è una ridondanza su tutti i sistemi di controllo, tutte le sale sono una al servizio dell’altra e quindi si possono sostituire. Le telecomunicazioni: abbiamo diversi fornitori, i canali di Wind, di Telecom Italia, i satellitari abbiamo la fibra ottica nostra. C’è poi la sicurezza informatica: molti dei nostri sistemi non sono accessibili, non sono accessibili a rete esterna”.

Per quanto riguarda l’Agenda Digitale e la realizzazione della Ngn, Terna è stata coinvolta in questa fase preliminare, perché la sua l’infrastruttura è fondamentale: 14mila chilometri di fibra ottica di proprietà, con il backbone di Wind e il backbone della rete elettrica. Inoltre, c’è tutta una serie di siti da dove partono anche i canali di telecomunicazioni della telefonia mobile. C’è poi tutto il capitolo delle smart grid, l’informatica applicato al sistema elettrico, una branca d’investimento in forte sviluppo, fatta di sensori localizzati e diffusi, intelligenza diffusa sugli apparati. “Ogni stazione elettrica ha la sua intelligenza autonoma, che si interfaccia con le reti di telecomunicazione – precisa Armani – con tempi di reazione istantanei”.

Terna è pronta a fare da apripista per in finanziamento di opere attraverso i project bond, il nuovo strumento introdotto dal Dl sviluppo che consente di emettere obbligazioni legate ad un’opera con un regime fiscale agevolato. “Abbiamo dato disponibilità al governo per partire per primi con il finanziamento di opere in project bond e potrebbe esserci qualche annuncio entro l’anno”, ha spiegato l’AD di Terna ”potremmo essere i battistrada di questo mercato che può essere una nuova forma di finanziamento per le imprese”.

Il primo projet bond di Terna, ha precisato, ”deve partire da un brown field (un’opera già realizzata ndr) perchè deve superare più ostacoli e deve fare da apripista” e per questo ”non può assumersi anche i rischi di realizzazione e di autorizzazione”. In questo senso ”stiamo discutendo con il mercato per individuare quale può essere l’infrastruttura e abbiamo chiesto all’Authority di individuare tariffe che non siano modificabili. Se si fa un bond di 20 anni non si possono avere tariffe che cambiano ogni 4 anni”.

Il project bond, ha sottolineato Cattaneo, avrebbe il vantaggio di ridurre in modo consistente il costo del finanziamento perché ”abbiamo visto che il rischio sovereign è più alto di quello corporate ed il project bond dovrebbe essere ancora più basso”.

FONTE: Corriere Comunicazioni

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Elettrodotto Foggia-Benvento: la rete super verde per le fonti rinnovabili

Oltre 90 mln di € di investimento e 30 mln di € l’anno di risparmio per cittadini e imprese 105 km di vecchie linee elettriche aeree demolite, 150mila tonnellate di CO2 in meno. Questi i numeri per l’Elettrodotto “Foggia-Benevento”, la rete super “verde” per le fonti rinnovabili, una delle più importanti infrastrutture elettriche di trasmissione del Sud Italia. Il progetto, realizzato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana guidata da Flavio Cattaneo, è uno dei più grandi tra quelli realizzati nel meridione, un elettrodotto sostenibile e tecnologicamente evoluto.

30 milioni di euro l’anno di risparmio in bolletta per imprese e cittadini, più di 105 km di vecchi elettrodotti demoliti e circa 30 km di linee elettriche interrate a fronte della realizzazione di 83 km di nuove linee, 1.000 MW di energia “liberata”, di cui 500 MW per l’incremento di produzione da fonte rinnovabile e ulteriori 500 MW di capacità da impianti più efficienti.

Questi i numeri dell’elettrodotto a 380 kV “Foggia-Benevento”, l’autostrada energetica “verde” tra Campania e Puglia, autorizzata un anno fa dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente, d’intesa con le Regioni Campania e Puglia, dopo un iter autorizzativo avviato nel dicembre del 2006 e durato oltre 4 anni e mezzo.

Per la realizzazione dell’opera, una delle infrastrutture energetiche più importanti previste da Terna
nel meridione, la società ha programmato un investimento di oltre 90 milioni di euro.
Notevoli i benefici elettrici ed economici: oltre ad una maggiore affidabilità e sicurezza del sistema
elettrico dell’area, la nuova linea elettrica produrrà un risparmio complessivo per gli utenti pari a circa 30 milioni di euro l’anno, dovuti all’incremento di 1.000 MW di capacità produttiva: 500 MW da produzione più efficiente e 500 MW da produzione eolica.

La “Foggia-Benevento” è una delle più importanti infrastrutture elettriche di trasmissione del Sud Italia. Sarà un elettrodotto sostenibile e tecnologicamente evoluto: oltre 100 km di vecchi elettrodotti demoliti e 30 km di linee interrate a fronte di 83 km di nuova rete aerea; 150 ettari di terreno liberati e 150.000 tonnellate in meno di CO2 all’anno (pari alle emissioni annue di circa 20.000 automobili di media cilindrata), oltre il 30% dell’intero tracciato sarà realizzato con sostegni tubolari “monostelo”, che hanno un ingombro al suolo 15 volte inferiore rispetto ai tralicci tradizionali tronco piramidali. Inoltre, nell’ambito del Premio Terna 04, per la prima volta in Italia 30 “maestri” dell’arte contemporanea lavoreranno ad idee artistiche su un tratto della linea, per reinterpretare il rapporto tra infrastruttura industriale elettrica e territorio.

La linea elettrica “Foggia-Benevento” consentirà un maggior utilizzo di energia in un’area, come la Campania, che ha un notevole consumo energetico e un deficit di produzione per circa il 50% del suo fabbisogno (nel 2011 la Campania ha prodotto poco più di 10 miliardi di kWh contro un fabbisogno di oltre 19,1 miliardi di kWh). Il nuovo elettrodotto andrà a sostituire quello attuale, non più adeguato a garantire il collegamento tra le dorsali tirrenica e adriatica della rete elettrica nazionale, né ad assicurare il pieno utilizzo dell’energia prodotta dagli impianti tradizionali e alimentati da fonti rinnovabili, sia esistenti che in corso di autorizzazione o di costruzione. Una volta ultimato quello nuovo, il vecchio elettrodotto sarà interamente smantellato.

Benefici economici/elettrici
Risparmio complessivo per gli utenti del sistema elettrico pari a 30 milioni di euro l’anno, dovuti a:
– incremento di 500 MW della capacità produttiva liberata da produzione più efficiente
– incremento di 500 MW da produzione eolica

Benefici ambientali
– Riduzione di CO2 per 150 mila tonnellate l’anno
– 83 km totali di nuove linee aeree a fronte di 105 km di linee demolite e 30 km di interramenti

Investimento
90 milioni di euro, comprensivi di opere di riassetto della rete a 150 kV collegata alla stazione elettrica di Benevento

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: Mediobanca esalta le perfomances di Terna

Secondo l’Annuario R&S che analizza i 50 maggiori gruppi italiani quotati in Borsa, Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, domina la classifica dei gestori di rete e aziende infrastrutturali del 2011 per rapporto margine operativo netto e fatturato. Terna è inoltre stata confermata Top Pick, con un target price invariato e raccomandazione confermata a Overweight.

La consueta lente di ingrandimento di Mediobanca stavolta esalta le perfomances di Terna. Secondo l’Annuario R&S che analizza i 50 maggiori gruppi italiani quotati in Borsa (39 industriali, 6 bancari e 5 assicurativi nel periodo 2007-marzo 2012) l’azienda elettrica guidata da Flavio Cattaneo capeggia infatti la classifica dei gestori di rete e delle aziende infrastrutturali del 2011 per il rapporto tra margine operativo netto e fatturato che si attesta al 52,4%. Seguono Telecom Italia (22,9%), Edizione/Autostrade (18,2%), Aurelia (18,1%) e Gemina (15,2%). Un risultato eccellente se paragonato in generale ai 50 gruppi di cui sopra, visto che solo Beni Stabili ottiene un’incidenza sul fatturato migliore.

Come rilevano alcuni quotidiani, in un panorama difficile, economico e finanziario, che penalizza soprattutto istituti bancari (boom dei crediti dubbi a 100 miliardi) e grandi industrie a controllo pubblico (a buoni fatturati fanno riscontro infatti margini asfittici per Eni, Edison, Finmeccanica), Terna risulta essere al quarto posto per dividendi cumulati distribuiti dal 2007 al 2011 (1.842 milioni di euro), dopo Eni, Enel e Telecom e al primo posto per valore aggiunto netto per dipendente (297 mila euro), prima di Eni ed Enel. Infine, Terna risulta al quinto posto per variazione del valore degli investimenti nel periodo 2008-2011.

Restando al settore delle Utilities, si registra una nota positiva di Morgan Stanley con la quale si evidenzia come Terna sia stata confermata Top Pick, con un target price invariato a 3,10€/azione e raccomandazione confermata a Overweight. La conferma di Terna nella lista dei titoli preferiti è supportata dall’elevata visibilità dei cash flow, dall’attenzione al controllo dei costi e dalla migliorata guidance per il 2012 sugli investimenti. Inoltre, la Società è immune dal sovereign risk, può contare su un costo del debito inferiore al 4% ed ha basse esigenze di rifinanziamento nel breve termine.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: Tecnici in equilibrio sui fili dell’alta tensione

Ferragosto, su e giù con la bici a più di 25 metri d’altezza per effettuare un intervento di messa in sicurezza dopo lo spostamento di alcuni tralicci lungo la Ss 11 tra Treviglio e Cassano d’Adda. Uno spettacolo inusuale, che ha incuriosito moltissime persone, quello tecnici di una ditta specializzata che collabora con Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, allo spostamento di due tralicci.

Su è giù con la bici a più di 25 metri d’altezza per mettere in sicurezza i cavi dell’alta tensione. È lo spettacolo davvero inusuale cui si è potuto assistere lungo la Ss 11 tra Treviglio e Cassano d’Adda. Da Ferragosto fino a domenica i tecnici di una ditta specializzata hanno spostato la linea elettrica ad alta tensione per lasciar spazio a Brebemi e Tav.

Qualcuno, passando distratto, li ha scambiati per degli uccelli, qualcun altro invece, guardando un pò meglio, si è accorto che si trattava di uomini in sella a delle particolari biciclette ma ha pensato si trattasse di acrobati impegnati in qualche prova d’abilità. Il fatto che fossero lì il 15 agosto ha tolto ogni dubbio. Invece erano gli operai della Cantamessa, la ditta bergamasca che ha collaborato con Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, allo spostamento di due tralicci in via Quinto Alpini sulla traversa della strada statale 11 Padana superiore per Cassano. Non a caso il giorno scelto è stato quello di Ferragosto quando meno persone sono a casa e la linea elettrica è meno gravata.

In parallelo a via Alpini infatti scorre l’ elettrodotto Cassano-Ciserano-Tavazzano, la linea principale che porta l’energia a Treviglio e dintorni, sei cavi con una potenza di 380 kw. Una vera e propria autostrada dell’elettricità che però ha dovuto fare i conti con l’arrivo dell’autostrada di asfalto e della nuova linea ferroviaria. Fare i conti e cedere il passo.

In particolare uno dei grandi tralicci in acciaio vicino alla Ss11 si è trovato sul tracciato dello svincolo che dovrà condurre dalla vecchia statale al nuovo casello di Cascine San Pietro, la frazione di Casirate. Per questo è stato sostituito con uno nuovo montato poco più a ovest. Un’operazione che è entrata nel vivo a Ferragosto.

Nel giorno dell’Assunta infatti sono stati collegati i cavi dell’alta tensione. Un’operazione che però necessitava di un ulteriore intervento di messa in sicurezza. Andavano testati e posizionati i segnalatori dai caratteristici colori bianco-rossi, strutture di plastica per mettere in guardia i piloti dei voli a bassa quota. Per questo sono entrati in azione gli operai specializzati della Cantamessa con una particolare bicicletta a tre ruote. Il lavoro che è continuato fino a domenica ha incuriosito molti che si sono fermati ad ammirare le loro pedalate. Gli interventi della Terna per la sistemazione dei tralicci che interferiscono con Brebemi e dell’Alta Velocità sono 15. Sei sono già in corso e presto partiranno anche gli altri.

FONTE: Corriere della Sera

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Cattaneo Flavio (Terna): la rete elettrica si fa verde e più efficiente

Terna, operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, prosegue il suo impegno per un futuro tecnologico a ridotto impatto ambientale. Un esempio, l’ “autostrada” Trino-Lacchiarella, innovativa sul fronte ambientale con piloni monostelo che porteranno ad una riduzione di 150mila tonnellate l’anno di emissioni di Co2.

Il futuro della rete elettrica è sempre più verde ed a impatto ambientale ridotto. L’”autostrada” elettrica che sta nascendo in Lombardia, la Trino-Lacchiarella destinata a portare energia dalla Centrale di Leri Cavour al polo industriale a Sud di Milano, è infatti costituita da piloni monostelo che andranno a sostituire alla fine i vecchi tralicci del tipo “Torre Eiffel”.

Come riporta “La Stampa”, si tratta di un’operazione unica nel suo genere per Terna, in quanto la soluzione scelta dall’azienda guidata da Flavio Cattaneo, riduce di 15 volte l’area occupata da ogni singolo traliccio, da 150 mq dei tronco piramidali a 10. E grazie a questo saranno liberati oltre 300 ettari di terreno. Non solo: i piloni monostelo possono essere tirati su a tempo ridotto, poche ore contro i cinque giorni di media, anche grazie all’utilizzo di mezzi avanzati quali gru e elicotteri. E restando in termini ambientali, la nuova linea consentirà di abbattere le emissioni di co2 per 150mila tonnellate l’anno (l’equivalente di 20mila automobili di media cilindrata!).

L’impatto visivo ridotto e particolare (caratteristica la presenza dei monostelo tra le risaie del Vercellese) non è ovviamente l’unico aspetto importante della rete elettrica Trino-Lacchiarella. Intanto, saranno risparmiate perdite per 220 milioni di chilowatt e poi perché consentirà un utilizzo di 500 MW di potenza più efficiente eliminando i fattori di congestione.

Una “chicca” finale: lungo tutto il nuovo tratto verranno installati avvisatori sonori e visivi per i volatili.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: “anche in un momento così difficile, tutti gli indicatori sono positivi per Terna”

Terna, l’operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica, chiude la semestrale in positivo con un utile di 221,9 mln e conferma la politica dei dividendi. L’AD Flavio Cattaneo: “anche in un momento così difficile, tutti gli indicatori sono positivi per Terna”.

Il consiglio di amministrazione di Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, società che gestisce la rete elettrica di trasporto, ha approvato i conti dei primi sei mesi dell’anno che si chiudono con un utile di 221,9 mln in crescita, rispetto allo stesso periodo del 2011, del 13,2% a parità di perimetro e in calo del 4,9% se si conteggiano gli effetti della Robin Hood Tax.

Lo riferisce una nota della società da cui si rileva che nel primo semestre dell’anno in corso l’ebitda è stato pari a 668,9 milioni in aumento del 10,3%.

Nel corso della conference call per presentare i risultati, il direttore finanziario della società, Giuseppe Saponaro, ha detto che i vertici “non vedono problemi a confermare politica dei dividendi”.

Commentando i risultati l’AD Flavio Cattaneo ha detto che “anche in un momento così difficile, tutti gli indicatori sono positivi per Terna. La Robin Hood Tax pesa ancora in modo forte sull’utile. Siamo confidenti su una chiusura positiva “.

I ricavi del primo semestre 2012, pari a 856,6 milioni registrano un incremento di 62,5 milioni, pari al 7,9%, rispetto ai 794,1 milioni di euro dello stesso periodo del 2011. La variazione deriva essenzialmente dall’aumento delle tariffe di trasporto +58,2 milioni.

I costi operativi, pari a 187,7 milioni nel primo semestre 2012, dice la società, sono allineati al primo semestre 2011 (+0,1 milioni di euro).

L’indebitamento finanziario netto è pari a 5,886 miliardi e registra una crescita di 763,7 milioni rispetto al dato al 31 dicembre 2011 (5,123 miliardi). Un livello, che secondo quanto ha detto nella conference call l’Ad Cattaneo, rimarrà inalterato anche alla fine dell’anno.

FONTE: Reuters

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Flavio Cattaneo, la nostra sarà un’estate di forte impegno per la crescita e lo sviluppo

”Siamo fiduciosi che anche il 2012 sarà un anno di soddisfazioni – ha dichiarato Flavio Cattaneo, AD Terna – ma non vogliamo abbassare la guardia. La nostra sarà un’estate di forte impegno per la crescita e lo sviluppo, convinti che il nostro miglior contributo è di continuare a fare il nostro mestiere, per sostenere l’economia reale con lo sviluppo delle infrastrutture”.

Terna ha aperto il cantiere della linea elettrica “Foggia-Benevento” raggiungendo così quota 3 miliardi di euro di investimenti, con oltre 150 cantieri, 750 ditte impiegate e più di 4.000 persone al lavoro. È quanto ha reso noto l’azienda nel corso di una conferenza stampa a Roma per fare il punto degli investimenti previsti per il 2012. “Si tratta di un risultato importante, che premia tutta la squadra di Terna e che ci rende giustamente orgogliosi in un momento così difficile per l’intera economia italiana”, ha commentato l’amministratore delegato Flavio Cattaneo aggiungendo che l’azienda “ha chiuso un buon semestre, con una forte accelerazione degli investimenti sulla rete che hanno raggiunto il record storico di 523 milioni di euro, con una crescita del 6%”.
Il manager ha affermato che Terna è fiduciosa sul fatto che il 2012 sarà un anno di soddisfazioni. Oltre due terzi dei 3 miliardi di euro di lavori in corso sono concentrati al centro-sud; e proprio al potenziamento della rete elettrica del Sud e’ destinata una delle 6 opere principali che Terna sta realizzando, la linea elettrica “Foggia-Benevento” i cui cantieri sono stati avviati in queste ore con 6 mesi di anticipo sulla tabella di marcia.

Italpress

Con l’avvio del cantiere della linea elettrica ”Foggia-Benevento”, partito con sei mesi di anticipo sul crono-programma, Terna raggiunge quota 3 miliardi di euro di opere in realizzazione lungo tutta la penisola, con oltre 150 cantieri, 750 ditte impiegate e più di 4.000 persone al lavoro.

Sono i dati principali del rapporto ”Estate 2012 di Terna” sull’attività della società che gestisce la rete elettrica nazionale, presentati alla stampa dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo.

”Siamo fiduciosi che anche il 2012 sarà un anno di soddisfazioni – ha proseguito Cattaneo – ma non vogliamo abbassare la guardia. La nostra sarà un’estate di forte impegno per la crescita e lo sviluppo, convinti che il nostro miglior contributo è di continuare a fare il nostro mestiere, per sostenere l’economia reale con lo sviluppo delle infrastrutture”.

Asca

Terna è disponibile a utilizzare i project bond per il finanziamento di determinate infrastrutture. “Siamo disponibili a fare da battistrada individuando progetti che possano utilizzare questo nuovo tipo di finanziamento”, ha affermato oggi l’ad dell’azienda, Flavio Cattaneo. “Ci attendiamo una definizione entro l’anno”.

Terna vuole dunque essere fra le prime società a trarre profitto dai nuovi project bond previsti dal governo, ma non ancora messi a punto, e per questo sta trattando con l’Autorità dell’energia per avere delle tariffe per singole tratte di rete sui cui costruire i progetti finanziari.

“Terna vuole sfruttare la possibilità di utilizzare i project bond che consentirebbero un finanziamento a tassi inferiori perché io credo che possano avere un rating anche più alto di quello dello Stato”, ha spiegato Cattaneo, precisando che comunque nell’arco del piano al 2015 la società non ha bisogno di nuovi finanziamenti.

Semplicemente l’intenzione di Terna è quella di muoversi prima sfruttando qualche opera già costruita “per evitare che un bond emesso su un green field paghi il prezzo dell’incertezza” legata alla realizzazione delle infrastrutture in Italia. Cattaneo ha quindi auspicato che l’Autorità possa definire la remunerazione per singola tratta e permetta di avere tariffe certe sui singoli progetti per “20 anni in modo da rassicurare gli investitori”.

Solo per quest’estate Terna ha sul suo tavolo opere in realizzazione per tre miliardi di euro in tutta Italia, con oltre 150 cantieri, 750 ditte impiegate e più di 4mila persone che lavoreranno. Gli investimenti sono concentrati soprattutto nel centro-sud, con oltre 2,1 miliardi, e i restanti 900 miliardi al nord.

Milano Finanza

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Cattaneo Flavio: La rete Terna del futuro, intelligente e a basso impatto ambientale

Non è ancora l’addio al vecchio traliccio, ma sta cambiando drasticamente il volto della rete elettrica italiana, sempre più ecologica e tecnologicamente “intelligente”. Per il 60% del tragitto complessivo delle 6 principali opere in realizzazione Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, utilizzerà sostegni a basso impatto ambientale, quali i pali monostelo o i tralicci disegnati dagli architetti Rosental-Dutton.

I nuovi tralicci di Terna

I sostegni Foster
Fin dal 2008 lungo la linea Tavernuzze-Santa Barbara, in Toscana, Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha installato tralicci disegnati dall’architetto Norman Foster, uno dei principali esponenti dell’architettura high tech. Per la prima volta il settore elettrico, caratterizzato da una progettazione essenzialmente tecnica, si è aperto al design attraverso la sperimentazione di nuove metodologie e impianti. Il nuovo progetto architettonico disegnato da Foster è stato scelto quale miglior lavoro nell’ambito del Concorso internazionale “Sostegni per l’ambiente”, indetto da Terna nel 1999 con l’obiettivo di progettare sostegni per l’alta tensione da installare nelle campagne e nelle zone urbanizzate per una più armonica interazione con il paesaggio italiano.

I sostegni Rosental-Dutton e il concorso ‘Tralicci del futuro”
Abbandonare soluzioni ormai tradizionali e tecnicamente consolidate per sostegni dalle forme nuove in grado di dare sensazioni diverse in termini di percezione di inserimento ambientale e di impatto estetico. Questo è stato l’intento del concorso i ‘Tralicci del Futuro’, lanciato da Terna nel
2007 e concluso nel 2009, con la vittoria del progetto presentato dall’architetto Giorgio Rosental dello studio Hugh Dutton. A partire dal prossimo anno i tralicci Rosental-Dutton verranno utilizzati per un tratto dell’elettrodotto a 380 kV Trino – Lacchiarella, tra Piemonte e Lombardia.

I sostegni monostelo
Il monostelo è il traliccio a basso impatto ambientale, che permette di ridurre di 15 volte l’area di territorio occupata dalla linee e l’ingombro al suolo dei sostegni (da 150 mq di un traliccio troncopiramidale a 10 mq). Questo innovativo sostegno è già utilizzato in alcune linee realizzate da Terna (ad esempio per il 70% dell’elettrodotto a 380 kV Chignolo Po- Maleo in Lombardia) e in futuro lo sarà sempre di più. Tra le caratteristiche dei monostelo c’è la velocità del montaggio: il tempo per la sua installazione è di oltre 10 volte minore rispetto al traliccio tradizionale (poche ore contro una media di 5 giornate). I monostelo, infine, richiedono l’utilizzo prevalente di mezzi meccanici (elicotteri o gru), riducendo le lavorazioni in quota da parte del personale operaio con un notevole aumento della sicurezza.

FONTE: Terna

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Terna Cantieri: Estate 2012, Cantieri aperti per 6 progetti top

Estate 2012, parte il Piano di razionalizzazione della rete elettrica di Terna, la società guidata dall’AD Flavio Cattaneo. Demolizione di 600 km di vecchie linee elettriche, diminuzione di 1 milione di tonnellate di emissioni in atmosfera di CO2, diminuzione dei costi per 340 milioni di euro l’anno. Tra i 6 progetti top: l’Elettrodotto “Italia-Francia”, l’Interconnessione “Italia-Montenegro”, l’ Elettrodotto “Dolo-Camin”.

Terna, Flavio Cattaneo. Le 6 principali infrastrutture energetiche attualmente in realizzazione, comportano un investimento complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro – importo che rappresenta più di un quinto dei 7,9 miliardi di euro programmati da Terna nel Piano decennale di sviluppo della rete – e prevedono il coinvolgimento di 210 imprese e 340 lavoratori mediamente impegnati nelle attività di cantiere.

Dal punto di vista ambientale queste opere, una volta in servizio, consentiranno di attuare un ingente piano di razionalizzazione e smantellamento delle rete esistente, con la demolizione di circa 600 km di vecchie linee elettriche attualmente presenti sul territorio. Inoltre, contribuiranno a diminuire le emissioni in atmosfera di CO2 per oltre 1 milione di tonnellate, quanto quelle di 125 mila automobili di media cilindrata. Quanto ai benefici per il sistema elettrico, le 6 opere consentiranno minori costi per 340 milioni di euro l’anno.

Elettrodotto a 380 kV “Italia-Francia”

  • Investimento complessivo per l’opera: 540 milioni di euro per la parte italiana (di cui metà a
  • carico di Terna)
  • Regioni/Comuni interessati: lato italiano la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, 25
  • Comuni
  • Benefici elettrici: l’opera consentirà maggiore sicurezza del sistema elettrico grazie all’incremento della capacità di scambio e mutuo soccorso tra i Paesi, di importare energia a
  • minor costo dall’estero, a beneficio delle imprese e delle famiglie, e di ridurre i “colli di bottiglia” sulla rete europea
  • Benefici ambientali: la linea sarà realizzata in sinergia con le infrastrutture stradali e autostradali esistenti, in modo da minimizzare l’interferenza con le zone di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico e archeologico, ed evitando il passaggio in aree urbanizzate
  • Stato di avanzamento del cantiere aperto (stazione elettrica di Piossasco): 85%
  • Indotto: impegno medio di 65 lavoratori, coinvolte 15 imprese
  • Tipologia delle imprese: civili, elettromeccaniche, specifiche del settore elettrico/energetico

Interconnessione “Italia-Montenegro”

  • Investimento complessivo per l’opera: 770 milioni di euro
  • Regioni/Comuni interessati: lato italiano la Regione Abruzzo, 2 Province (Pescara e Chieti) e 4 Comuni (3 di Pescara e 1 di Chieti)
  • Benefici elettrici: maggiore sicurezza ed efficienza degli approvvigionamenti del sistema elettrico italiano grazie all’approvvigionamento di energia a costi competitivi dall’area balcanica
  • Benefici ambientali: impatto ambientale e paesaggistico nullo (opera tutta interrata)
  • Stato di avanzamento dei cantieri aperti: 3%
  • Indotto: impegno medio di 15 lavoratori, coinvolte 5 imprese
  • Tipologia delle imprese: civili, elettromeccaniche, specifiche del settore elettrico/energetico

Elettrodotto a 380 kV “Dolo-Camin”

  • Investimento complessivo per l’opera: 290 milioni di euro
  • Regioni/Comuni interessati: Regione Veneto, 2 Province (Venezia e Padova), 15 Comuni
  • Benefici elettrici: l’opera consentirà di migliorare la sicurezza della rete veneta, “sbottigliare” 450 MW di capacità produttiva più efficiente, ridurre le perdite di rete
  • Benefici ambientali: consistente opera di bonifica della rete elettrica lungo il percorso della linea: verranno demoliti oltre 100 km di vecchi elettrodotti “liberando” 150 ettari di territorio; l’80% dell’intero tracciato sarà realizzato con pali “monostelo”, innovativi sostegni tubolari ad alta tecnologia con impatto visivo ridotto e ingombro al suolo inferiore di 15 volte quello dei tralicci tradizionali troncopiramidali; verranno realizzati parchi urbani nell’area compresa fra Fusina, Malcontenta e Lusore (Parco urbano nell’area Malcontenta, Parco del Brombeo, Bosco di Marghera, Parco lineare Moranzani, con sentieri e piste ciclabili di attraversamento); minori emissioni di CO2 in atmosfera per 35 mila tonn/anno
  • Stato di avanzamento dei cantieri aperti: 5%
  • Indotto: impegno medio di 30 lavoratori, coinvolte 5 imprese
  • Tipologia delle imprese: civili, elettromeccaniche, specifiche del settore elettrico/energetico

FONTE: Terna

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Cattaneo Flavio: Terna, un modello di sostenibilità per il Paese

Oltre 700 km di vecchie linee dismesse, più di 1000 ettari di territorio “liberati”, 1.500 km di elettrodotti da smantellare nei prossimi 10 anni, riduzione di 11 milioni di tonnellate l’anno di emissioni di CO2. Questi i numeri del Piano di Sviluppo della rete elettrica di Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo. Rispetto del territorio, tutela del paesaggio e delle biodiversità, ma anche nuova estetica industriale, un modello di sostenibilità per il Paese. Energia e ambiente, un binomio possibile.

Oltre 700 km di vecchie linee dismesse dal 2005 ad oggi, che hanno “liberato” più di mille ettari di territorio, 1.500 km di elettrodotti attualmente presenti da smantellare nei prossimi 10 anni, come previsto nel Piano di Sviluppo della rete elettrica, riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera per circa 11 milioni di tonnellate l’anno.

Sono questi i principali numeri che fanno di Terna, la società guidata dall’AD Flavio Cattaneo, un “modello di sostenibilità” per il Paese. Strategia che la spa dei tralicci persegue attraverso una serie di punti fermi come il giusto equilibrio tra le esigenze energetiche e la salvaguardia dell’ambiente, il rispetto per il territorio con soluzioni innovative e meno impattanti, la tutela del paesaggio e biodiversità, ma anche la razionalizzazione della rete e il dialogo costante con gli Enti Locali.

L’obiettivo di Terna è quello di contribuire a definire una sorta di nuova estetica industriale. Per fare questo si è affidata a studi di prestigiosi architetti, come Sir Norman Foster e Giorgio Rosental per creare gli innovativi pali del futuro.

I nuovissimi tralicci ideati da Rosental Dutton prendono ispirazione dalla natura per la loro particolare forma che ricorda le foglie degli alberi, abbinano estetica e realizzabilità, e coniugano tecnologia, design, creatività, cultura del territorio a dimostrazione che energia e ambiente è un binomio possibile. La loro installazione, come quella dei pali tubolari monostelo permette di ridurre l’ingombro al suolo di 15 volte rispetto ai tradizionali tralicci a forma troncopiramidale.

Un altro innovativo esempio di progetto architettonico riguarda i sostegni che prendono il nome dal loro inventore, l’architetto inglese Sir Norman Foster, sostegni di ultima generazione che possono essere inseriti in aree urbanizzate o in territori ad uso agricolo con basso impatto sull’ambiente circostante. Lo sviluppo e rinnovamento della rete devono necessariamente andare avanti di pari passo; con i nuovi tralicci Terna vuole dare un segnale preciso: la modernizzazione del Paese può essere un vantaggio economico, estetico e ambientale.

Sostenibilità significa anche rispetto di flora e fauna presenti sul territorio. Nel caso di impianti esistenti le principali misure di mitigazione messe in atto rappresentano il ripristino ambientale, con la realizzazione di opere di ingegneria naturalistica, rimboschimento e inerbimento, con la messa a dimora di sementi e specie arboree e arbustive autoctone. Un esempio su tutti è il “mascheramento” delle stazioni elettriche, che prevede il loro inserimento nell’ambiente circostante grazie a interventi di piantagione, idrosemina e piantumazione di alberi lungo il tracciato dell’infrastruttura.

Quanto al dialogo con le parti interessate, dal 2002 Terna ha aperto, volontariamente e per prima in Italia, uno scenario del tutto nuovo. Contrariamente a quanto succedeva prima, il confronto con il territorio avviene fin dalla fase di pianificazione degli interventi, trovando il giusto equilibrio con le esigenze territoriali dove si andrà ad operare. La concertazione si basa su specifici accordi siglati tra Terna e le amministrazioni pubbliche a vari livelli (Regioni, Provincie e Comuni), con la condivisione di criteri di caratterizzazione del territorio e finalizzata alla localizzazione ottimale delle nuove infrastrutture energetiche.

Il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali, sociali e di governance ha permesso a Terna di entrare e confermarsi in questi ultimi anni nei principali indici internazionali di sostenibilità, tra i quali il Dow Jones Sustainability e gli STOXX Global ESG Leaders Index.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: Terna, 6 cantieri top per l’estate 2012

6 Cantieri, un investimento complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro con il coinvolgimento di 210 imprese e 340 lavoratori impegnati nelle attività di cantiere. Questi i numeri per l’estate 2012 di Terna, l’operatore di reti per la trasmissione di energia, guidata dall’AD Flavio Cattaneo.
Tra i cantieri aperti: l’Elettrodotto “Foggia-Benevento”, l’Elettrodotto “Sorgente-Rizziconi” e l’ Elettrodotto “Trino-Lacchiarella”.

Terna, Flavio Cattaneo. Le 6 principali infrastrutture energetiche attualmente in realizzazione, comportano un investimento complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro – importo che rappresenta più di un quinto dei 7,9 miliardi di euro programmati da Terna nel Piano decennale di sviluppo della rete – e prevedono il coinvolgimento di 210 imprese e 340 lavoratori mediamente impegnati nelle attività di cantiere.

Dal punto di vista ambientale queste opere, una volta in servizio, consentiranno di attuare un ingente piano di razionalizzazione e smantellamento delle rete esistente, con la demolizione di circa 600 km di vecchie linee elettriche attualmente presenti sul territorio. Inoltre, contribuiranno a diminuire le emissioni in atmosfera di CO2 per oltre 1 milione di tonnellate, quanto quelle di 125 mila automobili di media cilindrata. Quanto ai benefici per il sistema elettrico, le 6 opere consentiranno minori costi per 340 milioni di euro l’anno.

Elettrodotto a 380 kV “Foggia-Benevento”

  • Investimento complessivo per l’opera: oltre 90 milioni di euro
  • Regioni/Comuni interessati: 2 Regioni (Puglia e Campania), 1 Provincia (Foggia), 5 Comuni in Puglia e 10 Comuni in Campania
  • Benefici elettrici: l’opera consentirà di migliorare affidabilità e sicurezza del sistema elettrico locale, “liberare” 1.000 MW di energia (500 MW incremento di produzione da fonte rinnovabile, 500 MW di capacità da impianti più efficienti)
  • Benefici ambientali: consistente opera di bonifica della rete elettrica lungo il percorso della linea: verranno interrati 30 km di linee aeree attualmente presenti e demoliti 105 km di vecchi elettrodotti “liberando” 150 ettari di territorio; oltre il 30% del tracciato sarà realizzato con innovativi sostegni tubolari “monostelo” ad alta tecnologia con impatto visivo ridotto e ingombro al suolo inferiore di 15 volte quello dei tralicci tradizionali troncopiramidali; minori emissioni di CO2 in atmosfera per 150 mila tonn/anno
  • Stato di avanzamento dei cantieri aperti: 12%
  • Indotto: impegno medio di 40 lavoratori, coinvolte 10 imprese
  • Tipologia delle imprese: civili, elettromeccaniche, specifiche del settore elettrico/energetico

Elettrodotto a 380 kV “Sorgente-Rizziconi”

  • Investimento complessivo per l’opera: oltre 700 milioni di euro
  • Regioni/Comuni interessati: 2 Regioni (Calabria e Sicilia), 2 Province (Reggio Calabria e Messina), 8 Comuni in Calabria e 13 Comuni in Sicilia
  • Benefici elettrici: l’opera consentirà di utilizzare produzione rinnovabile, soprattutto eolico e fotovoltaico, per oltre 700 MW, e renderà più efficiente la gestione dei flussi delle centrali presenti nel Sud Italia
  • Benefici ambientali: consistente opera di bonifica della rete elettrica nelle province di Messina e Reggio Calabria: verranno demoliti 540 vecchi tralicci per 170 km di elettrodotti, con recupero di materiale (acciaio, alluminio, vetro, calcestruzzo) per circa 2.500 tonnellate e di territorio per circa 264 ettari; per metà del tracciato l’elettrodotto sarà realizzato con pali “monostelo”, innovativi sostegni tubolari ad alta tecnologia con impatto visivo ridotto e ingombro al suolo inferiore di 15 volte quello dei tralicci tradizionali troncopiramidali; minori emissioni di CO2 in atmosfera per 670 mila tonn/anno
  • Stato di avanzamento dei cantieri aperti: 55%
  • Indotto: impegno medio di circa 90 lavoratori, coinvolti 150 tra imprese e professionisti
  • Tipologia delle imprese: civili, elettromeccaniche, specifiche del settore elettrico/energetico

Elettrodotto a 380 kV “Trino-Lacchiarella”

  • Investimento complessivo per l’opera: circa 300 milioni di euro
  • Regioni/Comuni interessati: 2 Regioni (Piemonte e Lombardia), 3 Province (Vercelli, Pavia e Milano), 34 Comuni, 3 Enti Parco
  • Benefici elettrici: l’opera consentirà di ridurre le perdite di rete ed eliminare i “colli di bottiglia” risolvendo la congestione presente nella zona nord della rete, permettendo l’utilizzo di 500 MW di potenza più efficiente che sarà convogliata verso i centri di consumo lombardi
  • Benefici ambientali: consistente opera di bonifica della rete elettrica lungo il percorso della linea: verranno demoliti 215 km di vecchi elettrodotti “liberando” oltre 300 ettari di territorio; l’80% dell’intero tracciato sarà realizzato con innovativi sostegni Rosental Dutton (è prevista l’installazione di 6 sostegni di questo tipo) e tubolari “monostelo” ad alta tecnologia con impatto visivo ridotto e ingombro al suolo inferiore di 15 volte quello dei tralicci tradizionali troncopiramidali; prevista anche l’installazione di dissuasori visivi e sonori per l’avifauna; minori emissioni di CO2 in atmosfera per 150 mila tonn/anno
  • Stato di avanzamento dei cantieri aperti: 60%
  • Indotto: impegno medio di 100 lavoratori, coinvolte 25 imprese
  • Tipologia delle imprese: civili, elettromeccaniche, specifiche del settore elettrico/energetico

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: Terna è pronta a fare da apripista per il finanziamento di opere

Terna è disponibile a utilizzare i project bond per il finanziamento di determinate infrastrutture. “Siamo disponibili a fare da battistrada individuando progetti che possano utilizzare questo nuovo tipo di finanziamento”, ha affermato l’ad dell’azienda, Flavio Cattaneo. “Ci attendiamo una definizione entro l’anno”.

Terna vuole dunque essere fra le prime società a trarre profitto dai nuovi project bond previsti dal governo, ma non ancora messi a punto, e per questo sta trattando con l’Autorità dell’energia per avere delle tariffe per singole tratte di rete sui cui costruire i progetti finanziari.

“Terna vuole sfruttare la possibilità di utilizzare i project bond che consentirebbero un finanziamento a tassi inferiori perché io credo che possano avere un rating anche più alto di quello dello Stato”, ha spiegato Flavio Cattaneo, precisando che comunque nell’arco del piano al 2015 la società non ha bisogno di nuovi finanziamenti.

Semplicemente l’intenzione di Terna è quella di muoversi prima sfruttando qualche opera già costruita “per evitare che un bond emesso su un green field paghi il prezzo dell’incertezza” legata alla realizzazione delle infrastrutture in Italia. Flavio Cattaneo ha quindi auspicato che l’Autorità possa definire la remunerazione per singola tratta e permetta di avere tariffe certe sui singoli progetti per “20 anni in modo da rassicurare gli investitori”.

Solo per quest’estate Terna ha sul suo tavolo opere in realizzazione per tre miliardi di euro in tutta Italia, con oltre 150 cantieri, 750 ditte impiegate e più di 4mila persone che lavoreranno. Gli investimenti sono concentrati soprattutto nel centro-sud, con oltre 2,1 miliardi, e i restanti 900 miliardi al nord.

Mentre, come confermato da Cattaneo, il governo del Montenegro ha dato la sua garanzia sui prestiti per finanziare l’elettrodotto ad alta tensione fra Italia e il Paese balcanico alla cui realizzazione partecipa Terna. A Piazza Affari oggi l’azione Terna schizza del 4% a 2,6480 euro dopo che l’utility ha chiuso un “buon semestre”, come sottolineato dallo stesso Cattaneo, “con una forte accelerazione degli investimenti sulla rete che hanno raggiunto il record storico di 523 milioni di euro. Siamo fiduciosi che anche il 2012 sarà un anno di soddisfazioni, ma non vogliamo abbassare la guardia”.

A seguito dei conti semestrali (utile di 221,9 milioni in crescita, rispetto allo stesso periodo del 2011, del 13,2% a parità di perimetro e in calo del 4,9% se si conteggiano gli effetti della Robin Hood Tax) Citigroup ha ridotto il target price di Terna da 3,1 a 2,8 euro alla luce di un incremento superiore al previsto del debito netto semestrale (a 5,886 miliardi a fine giugno, in aumento di 763,7 milioni rispetto al dato al 31 dicembre 2011) a causa dell’aumento del capitale circolante netto. Ha invece alzato le previsioni di Eps 2014-2015 (da 0,24 a 0,26 euro nel 2014).

“Nonostante la volatilità dei mercati finanziari italiani, pensiamo che Terna offra una protezione contro un aumento dei rendimenti obbligazionari italiani, un rischio finanziario limitato vista la lunga scadenza del debito: 8,5 anni la durata media, esigenze di rifinanziamento modeste e un piano di investimenti flessibile”, recita la nota di Citi che a tutto questo aggiunge un dividend yield del 7,4%, “sostenibile” a detta del broker che però mantiene il rating neutral sull’azione in quanto preferisce Snam Rete Gas che scambia attualmente a uno sconto del 15% sulla sua RAB 2012.

FONTE: Milano Finanza

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Cattaneo Flavio: Per l’estate 2012 di Terna sono aperti i cantieri

L’estate 2012 di Terna, aperti per lavori in corso. Investimenti per 3 miliardi di euro, 150 cantieri aperti, 750 ditte impegnate, lavoro per oltre 4.000 persone e il cantiere della linea elettrica “Foggia-Benevento”, partito con sei mesi di anticipo. L’AD Flavio Cattaneo: “Abbiamo chiuso un buon semestre, con una forte accelerazione degli investimenti sulla rete che hanno raggiunto il record storico di 523 milioni di euro”.

Con l’avvio del cantiere della linea elettrica “Foggia-Benevento”, partito con sei mesi di anticipo sul crono-programma, Terna raggiunge quota 3 miliardi di euro di opere in realizzazione lungo tutta la penisola, con oltre 150 cantieri, 750 ditte impiegate e più di 4.000 persone al lavoro.

“E’ un risultato importante, che premia tutta la squadra di Terna e che ci rende giustamente orgogliosi in un momento così difficile per l’intera economia italiana – ha commentato l’amministratore delegato Flavio Cattaneo durante un incontro con la stampa. Abbiamo chiuso un buon semestre, con una forte accelerazione degli investimenti sulla rete che hanno raggiunto il record storico di 523 milioni di euro. Siamo fiduciosi che anche il 2012 sarà un anno di soddisfazioni. Ma non vogliamo abbassare la guardia. La nostra sarà un’estate di forte impegno per la crescita e lo sviluppo, convinti che il nostro miglior contributo è di continuare a fare il nostro mestiere, per sostenere l’economia reale con lo sviluppo delle infrastrutture”.

Oltre due terzi dei 3 miliardi di euro di lavori in corso sono concentrati al centro-sud; e proprio al potenziamento della rete elettrica del Sud è destinata una delle 6 opere principali che Terna sta realizzando, la linea elettrica “Foggia-Benevento” i cui cantieri sono stati avviati in queste ore con 6 mesi di anticipo sulla tabella di marcia.

Si tratta di una delle più importanti infrastrutture elettriche di trasmissione del Sud Italia. Con un investimento di 90 milioni di euro, garantirà minori costi per 30 milioni/anno. Avrà un ruolo fondamentale perché “sbottiglierà” 1.000 MW di potenza tradizionale e rinnovabile, in un’area come la Campania ad alto consumo energetico e con un deficit di produzione di circa il 50% del fabbisogno (nel 2011 la Campania ha prodotto poco più di 10 miliardi di kWh contro un fabbisogno di oltre 19,1 miliardi di kWh). Non solo. La linea “Foggia-Benevento” è importante anche perché sarà un elettrodotto sostenibile e tecnologicamente evoluto: oltre 100 km di vecchi elettrodotti demoliti e 30 km di linee interrate a fronte di 83 km di nuova rete aerea; 150 ettari di terreno liberati
e 150.000 tonnellate in meno di CO2 all’anno (pari alle emissioni annue di circa 20.000 automobili di media cilindrata), oltre il 30% dell’intero tracciato sarà realizzato con sostegni tubolari “monostelo”, che hanno un ingombro al suolo 15 volte inferiore rispetto ai tralicci tradizionali tronco piramidali.

Inoltre, nell’ambito del Premio Terna 04, per la prima volta in Italia 30 “maestri” dell’arte contemporanea lavoreranno ad idee artistiche su un tratto della linea, per reinterpretare il rapporto tra infrastruttura industriale elettrica e territorio.

Complessivamente, su tutto il territorio nazionale, raggiungono quota 3 miliardi di euro gli investimenti per ammodernare e potenziare la rete elettrica nazionale con oltre 150 cantieri attivi, 750 ditte e più di 4.000 persone al lavoro, di cui 1.000 di Terna e oltre 3.000 di imprese di settore.
Uno sforzo in linea con l’accelerazione impressa da Terna negli ultimi anni che ha quintuplicato l’impegno di spesa annuo rispetto al 2005 ed ha realizzato oltre 5 miliardi di euro di investimenti dal 2006 ad oggi; con un 2012 che è proseguito in crescita, e che ha già visto il nuovo record storico di investimenti sulla rete nel primo semestre (523 milioni di euro, +6%).
Le 750 ditte che attualmente stanno lavorando in tutta Italia sono prevalentemente civili ed elettromeccaniche, e rientrano tra i circa 2.000 fornitori che Terna attiva ogni anno, per la stragrande maggioranza italiani (97%) – a loro volta per il 50% del Nord – e per oltre il 70% di piccole dimensioni.

Una volta completate, le opere che Terna sta realizzando produrranno 1.200 km di nuova rete high-tech e sostenibile, 850 di km di vecchie linee dismesse e 60 nuove stazioni; il 40% dei 3 miliardi di euro in realizzazione è destinato al pieno sfruttamento delle energie rinnovabili.

Con la “Foggia-Benevento”, 6 sono i progetti “top”, opere destinate a cambiare il volto della rete elettrica nazionale, con una forte iniezione di tecnologia e grande attenzione all’ambiente ed al territorio. In particolare, il 70% della lunghezza complessiva delle 6 opere “top” (oltre 1.000 km) sarà realizzato con cavi sottomarini e interrati, mentre tralicci di ultima generazione come i pali tubolari “monostelo” e i sostegni “Rosental-Dutton” copriranno il 60% delle tratte aeree.
Tra i molteplici benefici dei 6 maxi-progetti, ha ricordato Flavio Cattaneo nel corso dell’incontro, “un minor costo per il sistema di 340 milioni di euro l’anno. Questo significa – considerando un investimento complessivo dei sei progetti di 1,7 miliardi di euro, e assumendo una vita utile di venti anni – che in cinque anni il sistema si sarà ripagato il costo sostenuto, e che per i restanti 15 anni si avrà un beneficio “netto” di oltre 5 miliardi di euro, a beneficio delle imprese delle famiglie”.

Cattaneo ha ricordato come l’evoluzione in atto (target rinnovabili e de-carbonizzazione europea dell’energia) comporti un nuovo paradigma e nuove sfide per il sistema elettrico continentale ed italiano. Dal canto suo l’Italia è caratterizzata da una situazione di overcapacity, cioè di surplus di potenza rispetto alla domanda, unitamente ad una forte variabilità della domanda che si protrae dal 2008 e da un vero e proprio boom delle rinnovabili (eolico e fotovoltaico) che a fine 2011 hanno raggiunto circa 20.000 MW di capacità installata contro i 6.000 MW del 2009.

In questo scenario, gli investimenti sulla rete continuano ad avere sempre più un ruolo cruciale. Da qui l’impegno della società, in un’estate non facile per l’economia, per contribuire alla crescita ed allo sviluppo infrastrutturale con opere e lavoro.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo, AD di Terna: “Reti elettriche, Ict per abbattere costi e inefficienze”

Piano Investimenti Terna 2012: investimenti sulla rete per 523 milioni di euro nel primo semestre del 2012, cantieri aperti per un valore di 3 miliardi di euro, 150 cantieri aperti, 750 ditte impiegate per 4mila persone al lavoro. Flavio Cattaneo, l’AD della società energetica: “L’adozione delle nuove tecnologie applicata alle infrastrutture è una componente fondamentale per risparmiare e rendere le infrastrutture più intelligenti”.

“La tecnologia applicata alla realizzazione di reti elettriche sempre più intelligenti è una componente fondamentale per ridurre i costi. In questo senso, Terna è molto attenta all’evoluzione tecnologica nel settore delle rinnovabili, in particolare a quello che farà la Germania con l’idrogeno. In prospettiva, c’è lo sviluppo sul mercato di massa delle auto elettriche, un business potenziale importante, che va al di là delle reti”. Così Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna, a Roma ha presentato il piano di investimenti dell’azienda che gestisce la rete elettrica italiana, che nel primo semestre del 2012 ha fatto investimenti sulla rete per 523 milioni di euro mentre nella penisola ci sono cantieri aperti per un valore di 3 miliardi di euro, 150 cantieri aperti, 750 ditte impiegate per 4mila persone al lavoro.

“Sono opere che si ripagheranno in sei anni, con risparmi di 340 milioni di euro all’anno”, aggiunge Flavio Cattaneo. I cantieri sono concentrati in particolare nel centro sud. Una delle sei opere principali che Terna sta realizzando è la linea elettrica Foggia-Benevento, dove i cantieri sono stati appena aperti, a fronte di un investimento di 90 milioni di euro, a fronte di minori costi per 30 milioni di euro all’anno a regime.

“Lo scenario è in continua evoluzione – aggiunge l’ad di Terna – non soltanto nella gestione delle reti, ma anche nella distribuzione e su tutta la filiera, con diverse opportunità che si aprono anche per le aziende italiane, che possono investire in nuove tecnologie anche soltanto in ottica di assemblaggio di tecnologie prodotte da altri. Proviamo a immaginare nuove tecnologie italiane sulle rinnovabili, per evitare quello che è successo con i pannelli solari, tutti quelli che ci sono in Italia sono stati prodotti all’estero”.

Nel dettaglio, il ruolo della tecnologia per Terna è fondamentale “per il controllo h24 della rete elettrica su più canali – dice al nostro giornale Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Terna Rete Italia – noi abbiamo almeno tre canali di comunicazione per ogni punto della nostra rete, abbiamo otto sale di controllo, tre sale di teleconduzione che ricevono dati in tempo reale e poi mandano segnali sulla rete”.

Le azioni di apertura e chiusura dei bracci mobili disseminati sulla rete sono tutti telecomandati a distanza da tre centri sul territorio. “Terna possiede direttamente alcune delle infrastrutture di Tlc che gestiscono la nostra rete – aggiunge Armani – le tecnologie di apparato, come le batterie che mettiamo sui nostri siti, aggiungono ulteriore intelligenza locale alla rete. Quindi capacità di controreazione locale a fenomeni di rete puntuali e vengono sviluppati con applicazioni specifiche, che sviluppiamo ad hoc con i fornitori”.

Per quanto riguarda i rischi di interruzione e blackout, la rete di Terna è intrinsecamente sicura: “Ogni eventuale attacco alla rete non può portare a gusti catastrofici – dice Armani – anche gli episodi di terrorismo sulle reti elettriche non hanno mai causato un guasto strutturale. C’è una ridondanza su tutti i sistemi di controllo, tutte le sale sono una al servizio dell’altra e quindi si possono sostituire. Le telecomunicazioni: abbiamo diversi fornitori, i canali di Wind, di Telecom Italia, i satellitari abbiamo la fibra ottica nostra. C’è poi la sicurezza informatica: molti dei nostri sistemi non sono accessibili, non sono accessibili a rete esterna”.

Per quanto riguarda l’Agenda Digitale e la realizzazione della Ngn, Terna è stata coinvolta in questa fase preliminare, perché la sua l’infrastruttura è fondamentale: 14 mila chilometri di fibra ottica di proprietà, con il backbone di Wind e il backbone della rete elettrica. Inoltre, c’è tutta una serie di siti da dove partono anche i canali di telecomunicazioni della telefonia mobile. C’è poi tutto il capitolo delle smart grid, l’informatica applicato al sistema elettrico, una branca d’investimento in forte sviluppo, fatta di sensori localizzati e diffusi, intelligenza diffusa sugli apparati. “Ogni stazione elettrica ha la sua intelligenza autonoma, che si interfaccia con le reti di telecomunicazione – precisa Armani – con tempi di reazione istantanei”.

Terna è pronta a fare da apripista per il finanziamento di opere attraverso i project bond, il nuovo strumento introdotto dal Dl sviluppo che consente di emettere obbligazioni legate ad un’opera con un regime fiscale agevolato. “Abbiamo dato disponibilità al governo per partire per primi con il finanziamento di opere in project bond e potrebbe esserci qualche annuncio entro l’anno”, ha spiegato l’a.d. di Terna ”potremmo essere i battistrada di questo mercato che può essere una nuova forma di finanziamento per le imprese”.

Il primo projet bond di Terna, ha precisato, ”deve partire da un brown field (un’opera già realizzata ndr) perchè deve superare più ostacoli e deve fare da apripista” e per questo ”non può assumersi anche i rischi di realizzazione e di autorizzazione”. In questo senso ”stiamo discutendo con il mercato per individuare quale può essere l’infrastruttura e abbiamo chiesto all’Authority di individuare tariffe che non siano modificabili. Se si fa un bond di 20 anni non si possono avere tariffe che cambiano ogni 4 anni”.

Il project bond, ha sottolineato Cattaneo, avrebbe il vantaggio di ridurre in modo consistente il costo del finanziamento perché ”abbiamo visto che il rischio sovereign è più alto di quello corporate ed il project bond dovrebbe essere ancora più basso”.

FONTE: Corriere Comunicazioni

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Flavio Cattaneo: “Faremo da battistrada sui project bond che possono garantire tassi più bassi”

Terna, l’AD Flavio Cattaneo dichiara di voler sfruttare la possibilità di utilizzare i project bond. Si pensa a una struttura già esistente per abbassare il rischio per gli investitori. Al via i lavori per l’interconnessione fra Benevento e Foggia. Un’estate di cantieri da 3 mld di euro di opere in corso. 8 mld di investimenti in agenda da qui al 2016.

Terna si prepara ad usare per prima i project bond. “Abbiamo chiesto al Governo e all’Authority di partire con i project bond, ci aspettiamo annunci e definizioni da qui a fine anno, Terna non ha bisogno di finanziamenti ma può essere un battistrada”, ha detto l’amministratore delegato Flavio Cattaneo in una conferenza stampa indetta per annunciare l’apertura dei cantieri della interconnessione fra Benevento e Foggia. In Borsa il titolo sale nel pomeriggio del 3,69%.

In un momento difficile per il rischio sovrano il project bond può essere un valido strumento per avere tassi più bassi, sia del debito corporate sia di quello sovrano. “Terna vuole sfruttare la possibilità di utilizzare i project bond che consentirebbero un finanziamento a tassi inferiori perché io credo che possano avere un rating anche più alto di quello dello Stato”, ha spiegato Flavio Cattaneo. Così l’azienda si sta già muovendo interrogando il mercato per individuare i progetti più idonei. L’idea è partire con qualche struttura già esistente perché, rileva Cattaneo, “opere ancora da realizzare hanno rischi troppo grossi” per gli investitori per un primo esperimento. E pagano il prezzo dell’incertezza legata alla realizzazione delle infrastrutture in Italia. Sempre per venire incontro al mercato abbasando il rischio per gli investitori, Terna si è mossa per chiedere all’Authority di denifinire la remunerazione per singola tratta e prevedere tariffe certe per periodi più lunghi, fino a vent’anni.

Per quanto riguarda i piani di Terna per l’estate non sarà periodo di vacanza. Con il cantiere della linea elettrica Foggia-Benevento, il gruppo raggiunge 3 miliardi di euro di opere in realizzazione lungo tutta la Penisola, con oltre 150 cantieri, 750 ditte impiegate e più di 4 mila persone al lavoro. Due terzi dei lavori in corso sono concentrati al Centro-Sud e proprio al potenziamento della rete elettrica del Sud è destinata la linea elettrica Foggia-Benevento che è partita in anticipo di sei mesi sul programma. E che con un investimento di 90 milioni, garantirà nei numeri di Terna minori costi per 30 milioni l’anno. É una delle sei principali opere in corso di realizzazione del gruppo insieme agli elettrodotti Sorgente-Rizziconi, Trini-Lacchiarella, Italia-Francia, Dolo-Camin e l’interconnessione Italia-Montenegro (qui proprio ieri è finalmente arrivata la lettera di garanzia del Governo montenegrino necessaria per attivare il finanziamento della Bei ha riferito l’ad). Tutti insieme i sei progetti principali faranno risparmiare all’Italia 340 milioni l’anno: in cinque anni, ha calcolato Terna, il sistema si sarà ripagato il costo sostenuto, e per i restanti 15 anni si avrà un beneficio netto di oltre 5 miliardi di euro, a beneficio delle imprese delle famiglie.

“I consumi elettrici sono ancora in calo – ha spiegato Cattaneo – si potrà parlare di stabilizzazione solo nel 2014 con l’inizio di una ripresa dal lato del consumo. “in Italia c’é un surplus di potenza rispetto alla domanda – ha spiegato Cattaneo che vede una ripresa dei consumi solo dal 2014 – che dobbiamo arrivare a esportare almeno parzialmente perché abbiamo un parco di generazione efficiente e dobbiamo cogliere la sfida”. Per farlo è necessario “avere un mercato europeo sempre più integrato e creare infrastrutture non solo per il consumo interno ma per un sistema industriale che arrivi a esportare”.

“La nostra sarà un’estate di forte impegno per la crescita e lo sviluppo – ha commentato Cattaneo – convinti che il nostro miglior contributo è di continuare a fare il nostro mestiere, per sostenere l’economia reale con lo sviluppo delle infrastrutture”. Negli ultimi sette anni Terna ha investito oltre 5 miliardi e altri 8 prevede di investirne da qui al 2016.

FONTE: First online

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Cattaneo Flavio: Per Terna, ricavi in salita nel primo semestre

Semestrale Terna. Flavio Cattaneo, l’AD della società che distribuisce l’energia elettrica in tutta la penisola, durante l’incontro con gli analisti, ha confermato la politica dei dividendi annunciata al mercato con il piano industriale del marzo scorso ed ha assicurato che il gruppo “non ha bisogno di rifinanziamento fino al 2015”. Ricavi in salita del 7%.

Comunque la si guardi, la crisi economica pesa sui conti di Terna. E pesa due volte. Da un lato per la diminuzione della domanda di energia elettrica. Dall’altro perché le manovre straordinarie del governo hanno ampliato la sfera di influenza della Robin Hood tax che ora colpisce anche le società delle reti e non solo le utility che producono energia.

 

Ecco spiegati i numeri dei primi sei mesi di Terna, la società che gestisce la rete di alta tensione della penisola.Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha realizzato nel primo semestre 2012 un utile netto pari a 221,9 milioni di euro, in calo del 32,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. Tale decremento, spiega una nota, è dovuto all’impatto della Robin Hood Tax e per l’effetto di alcune partite straordinarie dei primi sei mesi dell’anno scorso. In particolare, al mancato apporto straordinario relativo essenzialmente alla cessione della partecipazione di Rete rinnovabile spa per 59,2 milioni e al rilascio del fondo riferito alle obbligazioni contrattuali connesse alla cessione della brasiliana Terna Participaes per 33,8 milioni di euro.

L’utile netto del periodo delle attività continuative, pari a 221,9 milioni, è in calo del 4,9%; a livello adjusted (in sostanza, applicando gli effetti della ‘manovra correttiva bis’ anche al primo semestre 2011) l’incremento dell’utile è del 13,2%.

Anche i ricavi rallentano. Nel primo semestre è stato pari a 856,6 milioni, con un incremento del 7,9%, rispetto allo stesso periodo del 2011. La variazione deriva essenzialmente dal maggiore corrispettivo per il trasporto di energia nella rete di trasmissione nazionale, pari a +58,2 milioni, e per l’attività di dispacciamento (+6 milioni). L’ebitda si attesta a 668,9 milioni, con un incremento di circa 62,4 milioni rispetto ai 606,5 milioni del primo semestre 2011 (+10,3%). L’indebitamento finanziario netto è pari a 5.886,8 milioni e registra una crescita di 763,7 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2011. Gli investimenti complessivi effettuati dal gruppo in “attività tradizionali” nel primo semestre 2012 sono pari a 551,1 milioni di euro (+1,5% rispetto ai primi sei mesi del 2011).

Dopo gli ultimi ribassi di Piazza Affari, il titolo è tornato sui livelli di fine novembre dell’anno scorso a quota 2,6 euro. E le previsioni che parlano di un ulteriore calo dei consumi non inducono certo all’ottimismo sulle quotazioni. Nonostante ciò, l’amministratore delegato di Terna Flavio Cattaneo, durante l’incontro con gli analisti, ha confermato la politica dei dividendi annunciata al mercato con il piano industriale del marzo scorso. Cattaneo ha assicurato che il gruppo “non ha bisogno di rifinanziamento fino al 2015”. Mentre il recente downgrade di Moody’s, “non avrà impatto sul costo del debito” ha detto il manager di Terna, aggiungendo che l’indebitamento attuale è “assolutamente sostenibile”.

FONTE: Repubblica

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Flavio Cattaneo, Terna: un’estate di forte impegno per lo sviluppo del Paese

Terna, un’estate carica di attività per la società che gestisce la rete elettrica nazionale: 150 cantieri aperti anche d’estate, 750 imprese per oltre 4000 persone impiegate per un totale di 3 miliardi di euro di opere in corso di realizzazione lungo tutta la Penisola. L’AD Flavio Cattaneo: “La nostra sarà un’estate di forte impegno per la crescita e lo sviluppo, convinti che il nostro miglior contributo è di continuare a fare il nostro mestiere, per sostenere l’economia reale con lo sviluppo delle infrastrutture”.

Flavio Cattaneo ha ricordato come l’evoluzione in atto (target rinnovabili e de-carbonizzazione europea dell’energia) comporti un nuovo paradigma e nuove sfide per il sistema elettrico continentale e italiano.

Stiamo lavorando per voi. Lo slogan stavolta calza a pennello per l’estate di Terna, l’azienda che gestisce la rete elettrica nazionale. Un’estate che, come annunciato dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo nel corso di un incontro con la stampa, si presenta carica di attività. In numeri: oltre 150 cantieri aperti, 750 ditte impiegate e più di 4000 persone impiegate, per un totale di 3 miliardi di euro di opere in corso di realizzazione lungo tutta la Penisola. Cifre impressionanti, che testimoniano l’impegno di Terna pur in un momento economico difficile per l’Italia e l’Europa, forte anche di un ottimo risultato finanziario nel primo semestre 2012 (523 milioni di euro di investimenti, +6%). “Abbiamo chiuso un buon semestre, con una forte accelerazione degli investimenti sulla rete – ha detto Cattaneo – Siamo fiduciosi che anche il 2012 sarà un anno di soddisfazioni. Ma non vogliamo abbassare la guardia. La nostra sarà un’estate di forte impegno per la crescita e lo sviluppo, convinti che il nostro miglior contributo è di continuare a fare il nostro mestiere, per sostenere l’economia reale con lo sviluppo delle infrastrutture”.

Al centro delle opere in corso di realizzazione spicca l’avvio del cantiere della linea elettrica “Foggia-Benevento”, partito addirittura con sei mesi di anticipo sul programma. Si tratta di una delle più importanti infrastrutture elettriche di trasmissione del Sud Italia. Con un investimento di 90 milioni di euro, garantirà minori costi per 30 milioni/anno. Avrà un ruolo fondamentale perché “sbottiglierà” 1.000 MW di potenza tradizionale e rinnovabile, in un’area come la Campania ad alto consumo energetico e con un deficit di produzione di circa il 50% del fabbisogno (nel 2011 la Campania ha prodotto poco più di 10 miliardi di kWh contro un fabbisogno di oltre 19,1 miliardi di kWh). Non solo. La linea “Foggia-Benevento” è importante anche perché sarà un elettrodotto sostenibile e tecnologicamente evoluto: oltre 100 km di vecchi elettrodotti demoliti e 30 km di linee interrate a fronte di 83 km di nuova rete aerea; 150 ettari di terreno liberati e 150.000 tonnellate in meno di CO2 all’anno (pari alle emissioni annue di circa 20.000 automobili di media cilindrata), oltre il 30% dell’intero tracciato sarà realizzato con sostegni tubolari “monostelo”, che hanno un ingombro al suolo 15 volte inferiore rispetto ai tralicci tradizionali tronco piramidali. Inoltre, nell’ambito del Premio Terna 04, per la prima volta in Italia 30 “maestri” dell’arte contemporanea lavoreranno ad idee artistiche su un tratto della linea, per reinterpretare il rapporto tra infrastruttura industriale elettrica e territorio.

Si consideri anche che oltre due terzi dei 3 miliardi di euro di lavori in corso sono concentrati al centro-sud. Con la “Foggia-Benevento”, 6 sono i progetti “top”, opere destinate a cambiare il volto della rete elettrica nazionale, con una forte iniezione di tecnologia e grande attenzione all’ambiente ed al territorio. In particolare, il 70% della lunghezza complessiva delle 6 opere “top” (oltre 1.000 km) sarà realizzato con cavi sottomarini e interrati, mentre tralicci di ultima generazione come i pali tubolari “monostelo” e i sostegni “Rosental-Dutton” copriranno il 60% delle tratte aeree.

Ricordando che Terna negli ultimi anni ha quintuplicato l’impegno di spesa annuo rispetto al 2005 ed ha realizzato oltre 5 miliardi di euro di investimenti dal 2006 ad oggi, c’è da segnalare anche l’aspetto sociale dei lavori che vedono come detto attive 750 ditte, prevalentemente civili ed elettromeccaniche, e rientrano tra i circa 2.000 fornitori che Terna attiva ogni anno, per la stragrande maggioranza italiani (97%) – a loro volta per il 50% del Nord – e per oltre il 70% di piccole dimensioni.

Tra i molteplici benefici dei 6 maxi-progetti, ha ricordato Flavio Cattaneo nel corso dell’incontro, “un minor costo per il sistema di 340 milioni di euro l’anno. Questo significa – considerando un investimento complessivo dei sei progetti di 1,7 miliardi di euro, e assumendo una vita utile di venti anni – che in cinque anni il sistema si sarà ripagato il costo sostenuto, e che per i restanti 15 anni si avrà un beneficio “netto” di oltre 5 miliardi di euro, a beneficio delle imprese delle famiglie”.

FONTE: Terna Web Magazine

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Flavio Cattaneo: Fiducia su un 2012 positivo nonostante Robin Hood Tax

Anche in un momento così difficile, tutti gli indicatori sono positivi per Terna. La Robin Hood Tax pesa ancora in modo forte sull’utile. Siamo confidenti su una chiusura positiva grazie al lavoro di tutto il gruppo Terna”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato Flavio Cattaneo, commentando i risultati del primo semestre 2012.

I ricavi Terna : +7,9% del primo semestre 2012, pari a 856,6 milioni registrano un incremento del 7,9%, rispetto allo stesso periodo del 2011.

La variazione deriva essenzialmente dal maggiore corrispettivo per il trasporto di energia nella Rete di trasmissione nazionale (Rtn), pari a +58,2 milioni, e per l’attività di dispacciamento (+6 milioni).

Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha realizzato nei primi sei mesi 2012 un utile netto pari a 221,9 milioni di euro, in calo del 32,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. Tale decremento è dovuto all’impatto della Robin Hood Tax e al mancato apporto straordinario relativo essenzialmente alla cessione della partecipazione di Rete Rinnovabile per 59,2 milioni e al rilascio del fondo riferito alle obbligazioni contrattuali connesse alla cessione di Terna Participa??es per 33,8 milioni di euro. L’utile netto del periodo delle attività continuative (221,9 mln) è in calo del 4,9%; a livello adjusted (applicando gli effetti della ‘manovra correttiva bis’ anche al primo semestre 2011) l’incremento è del 13,2%.

I risultati sono superiori al consensus del mercato.

Nel secondo Semestre il gruppo Terna sarà impegnato nella realizzazione di quanto previsto nel Piano strategico 2012-2016 approvato a marzo scorso.

Terna proseguirà l’attività di razionalizzazione dei processi ed efficienza sui costi operativi, assicurando al contempo la “massima qualità del servizio di trasmissione e di dispacciamento”.

Con riferimento alle attività non tradizionali, nella seconda parte del 2012 il gruppo continuerà nelle attività di scouting e sviluppo dei nuovi business attraverso la controllata Terna Plus.

FONTE: Terna Web Magazine

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Sorgente Rizziconi: Terna Stazione di Scilla i lavori continuano 3 m. al giorno!

Scilla, all’interno del perimetro della Stazione Elettrica di Terna, è in corso lo scavo del pozzo verticale che fa parte delle numerose infrastrutture da record che compongono la linea Sorgente Rizziconi, Sicilia/Calabria. Il cantiere prevede la realizzazione di una galleria sub-orizzontale unica, lunghezza 2’842 m, pendenza longitudinale del 10%, un pozzo verticale di 353 m di profondità, diametro di scavo di 7.00 m e diametro finale di 5,90 metri. Ad oggi, superati i 38 metri di profondità.

All’interno del perimetro della Stazione Elettrica di Terna, a Scilla, è in corso lo scavo del pozzo verticale che fa parte delle numerose infrastrutture da record che compongono la linea Sorgente Rizziconi, Sicilia/Calabria.

Il pozzo in via di escavazione arriverà fino all’intersezione con la galleria sub-orizzontale: oggi sono stati superati i 38 metri di profondità!

Il cantiere, la cui fase preparatoria si è conclusa nel mese di giugno, prevede la realizzazione di una galleria sub-orizzontale unica nel suo genere: i lunghezza pari a 2’842 m, con pendenza longitudinale in salita pari al 10%, ed un pozzo verticale di ca. 353 m di profondità, con diametro di scavo di 7.00 m e diametro finale di 5,90 metri.

In tali opere infrastrutturali saranno posate due terne di cavi in alta tensione a 380 kV che, dall’approdo marino sulla spiaggia di Favazzina, raggiungono la Stazione Elettrica di Scilla.

Nei primi 60 metri del pozzo verticale, come previsto, si sta scavando in presenza di sabbie ad una “velocità” di 3 metri al giorno suddivisi su tre turni di lavoro. Oltre i 60 metri è prevista invece roccia per cui i lavori proseguiranno più lentamente.

FONTE: Terna Web Magazine

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Scienza e tecnologia: Zeppelin NT, il dirigibile che studia lo smog

Zeppelin NT è il dirigibile che raccoglie dati sull’atmosfera, li immagazzina e aiuta climatologi e meteorologi a capire le relazioni tra inquinamento atmosferico e riscaldamento climatico. Può eseguire misurazioni fino a duemila metri di altezza, coprire un’area molto vasta, grazie ad un’autonomia di volo di ventiquattro ore e trasportare strumentazioni fino a una tonnellata di peso. Un gigante buono che vola tra l’Adriatico e gli Appennini in cerca di inquinamento per fornire degli strumenti alle istituzioni per legiferare sul tema della qualità dell’aria e del cambiamento climatico.

Vola come un gigante buono tra l’Adriatico e gli Appennini e va in cerca di inquinamento. Chi si trovava in queste zone lo avrà visto solcare i cieli, lento e pervicace. È lo Zeppelin NT, dirigibile che raccoglie dati sull’atmosfera, li immagazzina e aiuta climatologi e meteorologi a capire le relazioni tra inquinamento atmosferico e riscaldamento climatico.

L’idea di utilizzare questo velivolo è di PEGASOS (Pan-European-Gas-AeroSOLs-Climate Interacion Study), progetto finanziato con sette milioni di euro dalla Commissione europea cui partecipa anche l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR.

La perlustrazione nella Pianura padana, iniziata ai primi di giugno, si è conclusa all’inizio di luglio. Un peregrinare continuo dal mare ai monti in cerca di campioni d’aria da analizzare.
Il materiale raccolto servirà a studiare le reazioni chimiche che producono inquinanti, in particolare il ciclo di vita dell’ozono e i processi di formazione e trasformazione del particolato fine.
Ma perché proprio un dirigibile?

“Ha una grande versatilità – dice Maria Cristina Facchini dell’ISAC-CNR – per misurazioni sia in verticale che in orizzontale. A differenza di un aereo, consente, ad esempio, rilevazioni vicino al suolo. E questo ci consente di fare delle ricostruzioni tridimensionali dell’atmosfera. In particolare studieremo i processi fotochimici ed è per questo che l’esperimento si svolge durante l’estate”.

Zeppelin può eseguire misurazioni fino a duemila metri di altezza, coprire un’area molto vasta, grazie ad un’autonomia di volo di ventiquattro ore e trasportare strumentazioni fino a una tonnellata di peso.

Il principale scopo di PEGASOS è verificare la stretta relazione tra clima e qualità dell’aria. “L’obiettivo di questo progetto – ha detto il coordinatore di PEGASOS Spyros Pandis – è quello di fornire degli strumenti alle istituzioni per legiferare sul tema della qualità dell’aria e del cambiamento climatico”.

FONTE: Terna Web Magazine

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Terna: ll Mediterraneo trampolino di un nuovo sviluppo dell’energia, integrata e diffusa

Il Mediterraneo trampolino di un nuovo sviluppo dell’energia, integrata e diffusa. Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, è capofila del progetto MedTSO. Disponibilità di energia, da generare con fonti rinnovabili e reti di interconnessione tra Italia, Nord Africa e fascia balcanica.

Promette meraviglie il Mediterraneo dell’energia integrata e diffusa, trampolino della nuova fase di sviluppo che (si spera ardentemente) verrà. I protagonisti? Noi paesi europei sviluppati con l’Italia in prima fila se non altro per ragioni geografiche. E poi la fascia del Nord Africa ben protesa verso oriente. E poi ancora la non meno strategica e ambiziosa fascia balcanica.

Lo strumento: la disponibilità di energia, possibilmente da generare soprattutto con le fonti rinnovabili, e le reti per interconnetterci tutti insieme. Le cifre, colossali: a essere prudenti tra 300 e 350 miliardi di euro di investimenti da mobilitare nei prossimi 20 anni, 35-40 miliardi solo per le reti.

Ed ecco gli strumenti di tutto ciò, con l’Italia questa volta in prima fila. Almeno così parrebbe.

Res4Med, l’alleanza tra operatori elettrici, manovratori finanziari e centri di ricerca tutta proiettata sulle rinnovabili, offre i suoi servigi direttamente ai paesi in via di sviluppo per accelerare le infrastrutture, con un mucchio di ambizioni già anticipate dal nostro giornale.

C’e di più. A Roma sarà lanciata un’iniziativa parallela «e complementare» chiariscono i suo artefici: MedTSO, l’alleanza tra i grandi operatori nazionali delle reti ad alta tensione che trasmettono i flussi di energia tra territori e paesi e che sui stanno progressivamente aprendo al Nord Africa e ai paesi dell’Est nella fascia balcanica.

La buona notizia, anche qui, è che il nostro paese è leader. Trascina e promuove, con la nostra Terna (che già fa parte di Res4Med attraverso la sua divisione TernaPlus per i business “collaterali”, come le batterie per accumulare corrente in rete).

Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, è capofila di MedTSO. Ai partner (dagli operatori di rete del Portogallo a quelli della Grecia, dagli sloveni ai turchi fino ai tunisini, ai quali è affidata la Presidenza del nuovo consorzio nella persona di Nourredine Bouttarfa, capo dell’operatore nazionale Sonelgaz) sta dando un ottimo esempio industriale. Tra Italia e Montenegro Terna sta ad esempio costruendo un mega-elettrodotto che ci avvicina almeno un po’ all’intenzione di diventare un hub energetico del Mediterraneo.

Ed è proprio Terna a confermare gli investimenti ipotizzati dagli analisti nel lancio ufficiale di Res4Med per il complesso delle nuove iniziative con cui l’Italia – ha chiarito il presidente dell’Enel Paolo Andrea Colombo – vuole aggregare in un «network dei networks» le innumerevoli e un po’ disordinate aggregazioni nate negli ultimi anni in vista dello sviluppo energetico del Mediterraneo: da Desertec che vorrebbe (iniziativa un po’ controversa) soprattutto importare in Europa energia rinnovabile generata altrove, fino al “MedGrid” con cui la Francia si propone come protagonista delle reti di tutto il quadrante geografico.

Di sicuro ci sono le cifre in gioco, colossali. Solo per il solare e l’eolico l’area chiederà da qui al 2030 investimenti tra i 120 e i 160 miliardi di euro. E a quel punto anche le reti avranno i loro bisogni.

Da dove cominciare? Appuntamento tra qualche mese, quando sarà conclusa la prima istruttoria tra i soci di Res4Med e parallelamente tra quelli di MedTSO. Priorità? Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ne suggerisce una in diretta: l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia «è la migliore, e non solo da un punto di vista tecnologico, per creare un efficace collegamento tra il Nord Africa e le reti europee». Terna, per la verità, ci sta già lavorando.

FONTE: Il Sole 24 Ore

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Biofuel: In Danimarca biotecnologia al servizio dei carburanti verdi.

Funghi, enzimi e materia agricola non pregiata sono il futuro dell’energia. Biotecnologia al servizio dei carburanti verdi. Alcuni ricercatori danesi stanno creando una banca dati di enzimi e microrganismi per produrre un biofuel di seconda generazione non in conflitto con i bisogni alimentari. Un futuro sempre più green è alla porte.

C’è la biotecnologia rossa, quella verde e quella bianca. La prima è destinata ai farmaci, la seconda all’agricoltura OGM e la terza spazia dalla chimica all’alimentazione senza tralasciare la ricerca sui biocarburanti.

In Danimarca, nei laboratori della Novozymes a pochi chilometri da Copenhagen, si lavora alacremente per trasformare la biotecnologia in bioeconomia che, a detta dei manager dell’azienda rappresenta una delle strade più corte per uscire dalla crisi.

Il lavoro dei ricercatori danesi è creare una banca dati di enzimi e microrganismi in grado di rivoluzionare le nostre economie in maniera sostenibile. Per produrre, ad esempio, un biofuel di seconda generazione non in conflitto con i bisogni alimentari.

E la materia prima viene dai boschi. Sì, perché gli enzimi si ricavano dai funghi. Il lungo processo prevede selezione, isolamento del gene, sequenziamento del Dna e conservazione in contenitori di idrogeno liquido a meno 193 °C.

La sfida dei 500 ricercatori che lavorano nei laboratori danesi, spiega Per Falholt vicepresidente dell’azienda a Fernanda Roggero del Sole 24 ore, “è quella di riuscire a individuare metodi sempre più sostenibili per produrre energia. Gli sforzi sono diretti in particolare all’utilizzo di biomasse non food e rifiuti urbani. Già oggi l’azienda ha sviluppato metodologie ed enzimi speciali per lavorare gli scarti agricoli e i rifiuti urbani alimentari, materie prime a basso costo che non hanno bisogno di sussidi statali e non vanno a incidere sui bisogni alimentari”.

Leader in Italia del biofuel di seconda generazione, cui proprio Novozymes ha fornito le tecnologie, è M&G, gruppo italiano che sta per inaugurare una bioraffineria a Crescentino nel vercellese.

“Avrebbe dovuto essere la prima al mondo a produrre bioetanolo di seconda generazione – dice Falholt, ma sono stati battuti sul filo di lana dai cinesi che a giorni apriranno uno stabilimento”. L’impianto italiano (un investimento di 120 milioni di euro) estrarrà etanolo da sorgo, paglia di grano e canna comune, molto più efficaci del mais.

“Per produrre un milione di tonnellate di canna – scrive Fernanda Roggero – bastano 30-40mila ettari di terreno non pregiato, mentre se l’etanolo fosse estratto dal mais ne servirebbero almeno 300mila. Colture meno estensive, dunque, ma, come specifica M&G, non meno redditizie per gli agricoltori che si pensa di remunerare con circa mille euro per ettaro, senza ricorso ad alcun sussidio statale”.

Bioraffinerie a parte, la vera novità del settore sarà produrre carburanti verdi ricorrendo a materia prima agricola non pregiata.

“È stato calcolato – scrive Roggero – che solo di scarti agricoli al mondo si renderebbero disponibili oltre 900 milioni di tonnellate di materia prima. Più di 150 solo in Europa. Se nei paesi europei si realizzassero un migliaio di bioraffinerie si potrebbero generare 31 miliardi di euro di ricavi, con un risparmio di 49 miliardi sull’import di petrolio (la stima è di Bloomberg). Si potrebbe creare un milione di posti di lavoro, soprattutto nelle aree rurali e tagliare del 50% il consumo di gasolio”.

FONTE: Terna Web Magazine

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Flavio Cattaneo: Terna a seguito risultati Bilancio 2011 non ha bisogno di rifinanziarsi fino al 2015

“Non abbiamo bisogno di rifinanziarci fino al 2015”. Queste le parole di Flavio Cattaneo, AD della società elettrica Terna, a seguito dei risultati di bilancio 2011. Chiusura positiva, disponibilità finanziaria netta di 2,5 miliardi, dividendo di 21 centesimi approvato.

Positivi i conti di Terna, la società elettrica italiana nota a livello internazionale. L’assembla degli azionisti, presieduta da Luigi Roth, ha dato oggi il via libera al bilancio 2011 che si chiude con un utile netto di 440 milioni. L’amministratore delegato Flavio Cattaneo inoltre ha approvato un dividendo di 21 centesimi con un saldo di 13 centesimi in pagamento il 21 giugno e stacco della cedola il 18. L’acconto di 8 centesimi è stato distribuito a novembre 2011.

Per Flavio Cattaneo Terna non ha bisogno di finanziarsi fino al 2015. “Non abbiamo necessità di rifinanziarci prima del 2015.”, ha spiegato l’ad, “con le ultime emissioni abbiamo una disponibilità finanziaria netta di 2,5 miliardi. Un eventuale successivo downgrade non incide sulle emissioni già fatte ma su un eventuale futura sottoscrizione. Ma come detto non abbiamo necessità fino al 2015. Siamo una delle poche società con un rating superiore a quello dell’Italia”.

Ma è il titolo della società a dare maggiori soddisfazioni. Dalla quotazione a fine 2011 l’azione Terna “si è apprezzata del 53,2% a fronte di una perdita del 45,9% da parte dell’indice delle blue chips italiane”. Cattaneo inoltre ha spiegato che nel “primo trimestre del 2012 il titolo ha registrato un rialzo del 16%, nonostante l’impatto della Robin Hood tax e la difficile congiuntura nazionale e internazionale”.

Terna ha inoltre reso noti i conti del primo trimestre. “Il 2012 è partito bene e l’impegno di tutta la squadra di Terna mi convince che avremo ancora un anno di crescita”, ha dichiarato l’amministratore delegato. I ricavi sono aumentati 12,2% a 46,9 milioni di euro. A giovare sul giro d’affari è stato prevalentemente il maggiore corrispettivo per il trasporto di energia nella Rete di Trasmissione Nazionale (+32,8 milioni) e per le attività di dispacciamento (+14 milioni). I costi operativi sono aumentati del 2% a 91,8 milioni. Forte il balzo dell’Ebitda che si è attestato a 339,8 milioni di euro: a rialzo del 15,3% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Cresce l’utile ante imposte a 207,6 milioni di euro (+19%) mentre l’utile netto è calato a 114,2 milioni, 59 milioni di euro in meno rispetto ai 173,2 milioni dei primi tre mesi del 2011, che includevano l’apporto straordinario relativo alla cessione della partecipazione di Rete Rinnovabile S.r.l. per 59,2 milioni di euro. A pesare sul risultato in parte anche l’aumento degli oneri finanziari inerenti all’indebitamento a lungo termine (31 milioni di euro): l’indebitamento finanziario netto si attesta a 5,27 miliardi di euro, in crescita di 150 milioni rispetto al 31 dicembre 2011, essenzialmente per investimenti e riduzione dei debiti commerciali rispetto a fine esercizio 2011.

FONTE: First online

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Officinae Verdi Sacert: Case in affitto o in vendita, arriva la Certificazione Energetica di Qualità

Case in affitto o in vendita, arriva la Certificazione Energetica di Qualità. Firmata un’intesa tra Officinae Verdi e Sacert per evitare certificazioni non qualificate. Oggi solo il 12% degli immobili possiede un attestato a norma di legge. Un’offerta che si aggiunge al servizio on line di check-up energetico di Officinae Verdi che permette già un risparmio in bolletta dal 40% all’80%

Classi di efficienza energetica degli immobili

Con il Dlgs 28/2011 è divenuto obbligatorio specificare su tutti gli annunci immobiliari la classe energetica di appartenenza di un’abitazione che va dalla migliore, la A, alla peggiore la G. Per fare questo è necessario ottenere l’attestato di certificazione energetica, un documento che fissa il livello di efficienza energetica di un fabbricato, del quale è fondamentale tenere conto quando bisogna vendere, comprare o affittare una casa. E’ qui che entrano in gioco i certificatori energetici, professionisti che svolgono la verifica delle caratteristiche degli immobili per stabilire la loro classe di appartenenza.
Officinae Verdi, joint venture tra Unicredit e WWF (Fondazione), che unisce capacità e rete finanziaria, sostenibilità ambientale, qualità e capacità tecnologica, per offrire prodotti e servizi integrati su energie rinnovabili, efficienza energetica e carbon management a famiglie e imprese, con lo scopo di offrire una certificazione di qualità, ha deciso di affidarsi a tecnici di assoluta autorevolezza.

E’ stata firmata in questo senso un’intesa con Sacert, primo ente italiano accreditato per la Certificazione volontaria delle competenze dei tecnici certificatori energetici secondo la UNI EN ISO 17024. A livello nazionale i circa 600 certificatori riconosciuti come tali da Sacert saranno gli unici di cui si servirà Officinae Verdi per certificare l’efficienza energetica degli immobili.
Una scelta innovativa considerando che intorno alla figura del certificatore energetico si è sviluppato un giro d’affari molto appetibile anche per soggetti non qualificati con la conseguenza di disorientare il consumatore. La normativa che introduce la certificazione è infatti del 2007, ma in mancanza di un regolamento del governo, la sua reale attuazione è rimasta delegata alle Regioni che hanno legiferato in maniera diversa.
Al momento solo il 12,7% degli immobili possiede un attestato di certificazione energetica di qualità secondo quanto rilevato recentemente da una ricerca del sito Immobiliare.it. Bisogna considerare che una corretta certificazione, che consta di un sopralluogo all’immobile con rilevazioni tecniche, può arrivare a costare, a seconda della grandezza dell’abitazione, dai 250 ai 400 euro, spesa vanificata nel caso di certificazioni non qualificate. Una falsa certificazione energetica comporta inoltre il rischio di una causa giudiziaria in cui il danneggiato, l’acquirente o l’affittuario, può chiedere ai proprietari risarcimenti fino anche al 20-30% del valore dell’immobile.

L’accordo tra Officinae Verdi e Sacert punta dunque ad offrire ai consumatori un servizio che non nasconda spiacevoli sorprese. “Si tratta di una scelta che intende favorire e promuovere una certificazione energetica di qualità” ha spiegato Giovanni Tordi, Amministratore Delegato di Officinae Verdi “in linea con la nostra mission che mira a integrare sostenibilità ambientale, qualità e capacità tecnologica, per offrire a famiglie e imprese prodotti e servizi su energie rinnovabili, efficienza energetica e carbon management”.
Secondo il Direttore Generale di Sacert Giuliano Dallò “il certificatore energetico svolge un’attività professionale complessa, perché ogni certificazione è diversa dalle altre ed è necessario che abbia le competenze per suggerire all’interno dell’attestato idonei interventi di miglioramento energetico di immobili, impianti e rinnovabili. Inoltre, il controllo che un ente terzo accreditato, Accredia, fa sul certificatore, garantisce la qualità dell’attività professionale nell’interesse del cittadino, anche rispetto a un mercato immobiliare dove l’efficienza energetica si sta sempre più trasformando in valorizzazione immobiliare”.
L’accordo sui certificatori energetici rappresenta per Officinae Verdi un ulteriore passo verso l’arricchimento dell’offerta di servizi di qualità, come il “check-up energetico” attraverso il quale è possibile comprendere subito quali interventi adottare per un risparmio delle spese in bolletta dal 40% all’80%.

Ai servizi di Officinae Verdi si può accedere collegandosi al sito www.officinaeverdi.it oppure contattando l’Energy Desk al Numero Verde 800.330055.

FONTE: Officinae Verdi

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