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Atto di Precetto: alcune indicazioni utili

Nel caso in cui un creditore vanti, nei confronti di un debitore, un qualunque credito esigibile e documentabile, deve procedere alla notifica dell’Atto di Precetto prima di procedere ad esecuzione forzata e al pignoramento dei beni mobili, immobili, stipendi, pensioni e crediti del debitore.

Il Precetto costituisce, dunque, una esplicita e formale intimazione di pagamento che deve essere effettuato entro 10 giorni dalla data di notifica.

Bisognerebbe sempre ritirare questo genere di atti perché, anche nel caso si decidesse di fare il contrario, l’atto di precetto verrebbe comunque considerato notificato. Inoltre, ritirandolo, il debitore può rendersi conto, assistito da un legale o da una società di consulenza specializzata, di eventuali errori o inesattezze che possono portare alla richiesta di opposizione all’atto di precetto.

La validità del precetto è fissata in 90 giorni entro cui il creditore deve richiedere il pignoramento (se il debitore non ha saldato i suoi debiti naturalmente). Scaduti i 90 giorni, l’atto di precetto decade e qualunque esecuzione forzata è invalida.

Il creditore può comunque procedere ad una nuova notifica di un nuovo Precetto per avere di nuovo a disposizione 90 giorni di tempo per procedere alla richiesta di pignoramento ai danni dei debitore.

Un Atto di Precetto è sicuramente un atto importante che non deve essere trascurato per nessuna ragione. E’ il preludio all’esecuzione forzata che può portare al pignoramento di immobili, di beni mobili, dello stipendio e di diritti. Insomma, nascondere la testa sotto la sabbia è la strada migliore per trovarsi in guai peggiori.

Anche gli stretti tempi per poter reagire alla notifica di un atto di precetto impongono di prestarvi la massima attenzione e di farsi seguire da professionisti specializzati che sappiano muoversi in tempi rapidi e in maniera efficace quando ve ne sia la possibilità.

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