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Rimini, Il Polo Fieristico dal pollice verde

Siglata l’intesa per la costruzione di un mega impianto per la produzione di energia elettrica attraverso una copertura fotovoltaica che interesserà tutta l’area del Polo Fieristico.

 

Un idea geniale che andrebbe replicata in altre aree simili del nostro Bel Paese. Stiamo parlando dell’accordo raggiunto tra l’Ente Fiera di Rimini che ha messo a disposizione l’intera area di copertura dei padiglioni e la Green Utility che con un investimento di oltre 15 milioni di Euro ha progettato e realizzerà l’impianto.

Si tratterà dell’impianto fotovoltaico architettonicamente più evoluto d’Italia, classificato nel IV Conto Energia nella categoria “integrato con caratteristiche innovative”.

La potenza complessiva di 4.332 kWp, si svilupperà su di una superficie di circa 100.000 mq., e produrrà 5.000.000 kWh all’anno di energia elettrica, tanta quanta ne consumano mediamente, in un anno, circa 1.500 famiglie.

Energia verde che eviterà l’emissione in atmosfera di 3.500 tonnellate/anno di CO2 equivalente a 350 ettari di bosco, superficie necessaria per abbattere lo stesso quantitativo di CO2 in atmosfera.

 

 

Saranno della partita anche Acea Reti e Servizi Energetici S.p.A che avranno il ruolo di EPC Contractor curando le attività di costruzione dell’impianto.

 

Sentiamo ora le parole dei protagonisti. Partiamo dall’avvocato Silvio Gentile, amministratore delegato di Green Utility che ha dichiarato: “L’impianto fotovoltaico che stiamo realizzando sulle coperture di Fiera di Rimini coniugherà nel migliore dei modi tecnologia e architettura, costituendo un salto di qualità per l’intero settore italiano dell’energia solare”.

 

Molto soddisfatto appare anche il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, che ha così commentato “Confermiamo con questa iniziativa la volontà politica di tutela ambientale, e siamo lieti di farlo con partner prestigiosi e qualificati quali quelli coinvolti in questo straordinario progetto”.

 

Rimini si conferma quindi una provincia dal cuore verde. Scopri tutti gli annunci immobiliari di Rimini a risparmio energetico.

 

Chiudiamo con alcune referenze: L’impianto sarà realizzato avvalendosi anche della tecnologia Thin Film prodotta dalla società americana Unisolar per le componenti fotovoltaiche, della Iscom SpA per la realizzazione della nuova copertura dei padiglioni fieristici nonché della TEA Energie srl per l’installazione elettrica.

 

www.riminicasa.it

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Nomisma sulla situazione del mercato immobiliare

Un ente autorevole come Nomisma ha fatto il punto della situazione sulla situazione del mercato immobiliare anche alla luce dei recenti eventi macroeconomici che hanno caratterizzato l’andamento dei mercati finanziari nel nostro Paese.

 

 

L’ultimo trimestre 2011 si è chiuso con l’avvento di un nuovo Governo resosi necessario a causa della forte speculazione in corso sui titoli di stato italiani (il differenziale con i pari titoli tedeschi è schizzato alle stelle) e sulla mancanza di credibilità che il precedente Governo aveva agli occhi dell’opinione pubblica internazionale.

 

Va detto che l’Italia conserva buoni fondamentali, le politiche di rigore di bilancio adottate dall’Ex Ministro Tremonti hanno dato risultati e, forse unico paese europeo, l’Italia ha chiuso il 2011 con un avanzo primario di bilancio. Ecco perché il neo premier Monti ha elogiato il lavoro del precedente Governo sottolineando però come nella seconda metà del 2011 si fosse fatto troppo poco, provocando quei movimenti speculativi che ci stanno mettendo in seria difficoltà.

Tutto questo per dire che l’Italia ha buone prospettive di farcela, di uscire dalla situazione, ma occorre una guida severa e lungimirante allo stesso tempo.

Questo perché nel corso degli ultimi 3 anni e con marcata accentuazione nel secondo semestre 2011 si è notevolmente ridotta la capacità di risparmio di famiglie ed imprese, le quali si ritrovano sempre più esposte con potenziali effetti drammatici se dovesse perdurare questa situazione di recessione. Serve dunque una politica forte, in grado di dialogare ed ottenere liquidità dalla Banca Centrale Europea ed in grado anche di adottare politiche di rilancio dell’economia.

 

Il compito pare in buone mani, ma sapranno fare altrettanto gli istituti di credito? Una volta ottenuta la liquidità a tassi ridotti, riusciranno a reinvestirla su imprese e privati? Troppo spesso in passato la gestione delle erogazioni di crediti è stata fatta fuori da schemi di merito e capacità. Troppo spesso sono stati aiutati imprenditori che non avevano un progetto concreto di rilancio. Troppo spesso la banca non ha fatto la banca.

 

E così abbiamo assistito al perdurare di una situazione di eccessiva contrazione del credito che ha avuto riflessi pesanti sul mercato immobiliare. Se non vi sono dubbi che il costo dei mutui debba essere commisurato all’onerosità della provvista e all’effettiva rischiosità, calcolata in base all’andamento delle erogazioni pregresse e delle prospettive economiche generali, è altrettanto evidente che una chiusura indiscriminata finisca per alimentare le prospettive negative che si vogliono scongiurare.

 

CAPITOLO PREZZI

Viviamo una fase del mercato immobiliare in cui la capacità di tenuta del valore degli immobili ha provocato una contrazione delle transazioni. La resistenza delle imprese a vendere il NUOVO a prezzi più bassi accorpata alla poca voglia dei privati sia di investire nell’immobiliare sia di vendere i propri appartamenti a Piacenza  a prezzi più bassi di quelli di acquisto ha fatto ampiamente a cazzotti con l’assottigliamento della capacità di investimento delle famiglie e la contrazione del credito che le Banche sono state in grado di erogare.

 

Pare si sia però arrivati ad una situazione limite e questa è di per se una buona notizia. Il pugno di ferro che teneva bloccati i prezzi presto o tardi si affievolirà sia perché le imprese edili dovranno vendere in qualche modo sia perché anche i privati dovranno muoversi in un mercato diverso dal precedente. Quanto tempo occorre ancora?

Secondo Nomisma è difficile da prevedere, ma se in questo primo semestre 2012 si assisterà anche ad una ripresa del credito oltre che ad un quadro congiunturale macroeconomico diverso, potremo vedere una ripresa delle compravendite residenziali già nella seconda metà dell’anno.

Proprio il credito rappresenta, dunque, un elemento imprescindibile di supporto della domanda nella transizione verso un nuovo equilibrio. Se le condizioni di contesto e di opportunità impediscono di auspicare aperture indiscriminate, una selettività consapevole delle ricadute sistemiche di una prolungata recessione immobiliare deve costituire qualcosa di più di un legittimo auspicio.

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I prezzi medi degli affitti a Reggio Emilia

Reggio Emilia è tra le meno care in Emilia Romagna. A rilevarlo un indagine del Gruppo Naytes

 

Il Gruppo Naytes opera sul mercato immobiliare on line da oltre 10 anni con 7 portali dedicati ad altrettante provincie dell’Emilia Romagna: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Rimini e Ravenna.

 

Ad oggi, raccoglie l’offerta presente in regione e conta oltre 10.000 immobili aggiornati quotidianamente dalle agenzie immobiliari ed imprese edili clienti.

 

Nel mese di Ottobre 2011 l’indagine condotta si è concentrata sulle rilevazioni dei prezzi medi d’affitto. Il campione analizzato di oltre 250 immobili è stato poi suddiviso in base al numero di camere da letto presenti in ogni singola unità immobiliare. Come dicevamo Reggio si conferma tra le più “economiche” in Regione.

 

Le tipologie con 1 camera da letto (bilocali e monolocali) hanno un prezzo medio di 465 Euro e quasi sempre vengono proposte con arredo incluso.
Per passare ad una soluzione con 2 stanze da letto (idonea ad una piccola famiglia o a più studenti/lavoratori che decidono di condividere casa) ci vogliono, in media, 554 Euro. L’offerta è ampia e prevede in modo equivalente sia soluzioni arredate che soluzioni vuote.
Se ci spostiamo ad analizzare immobili con 3 camere da letto rileviamo che la quantità di offerta cala notevolmente e per lo più si attesta su case con un età superiore ai 10 anni. Il prezzo medio si aggira sui 670 Euro ed anche in questo caso si possono trovare soluzioni già arredate e immobili vuoti.

 

In conclusione abitare in affitto a Reggio Emilia è tutto sommato poco costoso. Sia per lavoratori/studenti fuori sede che per famiglie (dove entrambi i coniugi lavorino) la spesa per avere un immobile rimane ben al di sotto del 40% del proprio reddito.

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