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Fine di un amore: è così che mi sentivo…

Vi proproniamo un contributo che ci auguriamo possa essere di buon auspicio per tutti coloro che hanno vissuto la fine di un amore simile a quella raccontata.

 Lo staff di Alma Club – Agenzia Sentimentale

 di P.P.

Non so perchè mi sia venuto in mente di scrivere queste righe.

Non so se le leggerà qualcuno o se rimarranno in balia dei meandri della rete.

Non so se mi sento a mio agio qui o se sia meglio partire.

Non so se lanciare tutto per aria o fermarmi a riflettere sul perchè.

Non so se riuscirò ad essere di nuovo felice.

Non so se mi capiterà ancora di entusiasmarmi per le piccole cose.

Non so se mi basterà semplicemente guardare qualcuno negli occhi per sentirmi vivo.

Non so più niente…

È così che mi sentivo.

 Un giorno apparentemente come tanti altri, mi sono svegliato, ho fatto colazione e tutte le mie cose come al solito, ma avevo una strana sensazione. Mi sentivo diverso, perso, vuoto, solo… Non riuscivo a capire perchè.

Ad un tratto la mia attenzione è stata catturata da un foglietto attaccato al frigo con una calamita a forma di barchetta che abbiamo preso in vacanza qualche anno fà…

Ho pensato: strano non l’ho mai visto prima.

Poi, quando l’ho staccato per leggerne il contenuto, è cambiato tutto, la mia vita è cambiata.

C’era scitto: “HAI CAPITO ADESSO COSA CERCAVO DI DIRTI?”

In realtà continuavo a non capire, che stupido che ero!

Poi sono tornato in camera e non c’erano più le sue cose. Solo trovandomi di fronte al niente, al vuoto assoluto, causato dall’assenza di tutte le sue cose e della sua presenza, ho capito: ero di nuovo solo, lei non c’era più, era andata via dalla nostra casa, dalla nostra normalità… era andata via da me.

Ho cominciato a trovare un senso a quelle parole gelide, brevi ma taglienti.

Andava tutto così bene eravamo felici, o meglio io lo ero.

Mi sembrava assurdo che lei non lo fosse o che ci fossero dei problemi di cui non mi ero mai accorto, ero sempre così attento. Eppure, quando tornavo a casa da lavoro stavamo lì a chiacchiarare, cioè io le raccontavo della mia giornata, mangiando la cena che mi aveva preparto e poi andavo a farmi una doccia. E così ogni giorno.

Non mi sembrava che avessimo problemi di comunicazione…

Credetemi per circa cinque mesi ho avuto questa convinzione, che andasse tutto bene e che il suo era un capriccio infondato ed ero anche arrabbiato con lei. Però, allo stesso tempo non ho mai provato a chiamarla, ero troppo orgoglioso o forse mi sentivo in torto, e poi non sapevo cosa dirle, forse mi vergognavo anche un pò.

Il problema, però, si è amplificato quando ho comunciato a perdere ogni interesse, facevo fatica ad alzarmi dal letto per fare qualsiasi cosa: mangiare, fare la spesa, lavarmi. Avevo anche perso interesse per il mio lavoro, l’unica cosa che mi ha sempre gratificato e coinvolto totalmente.

Non mi interssava più niente senza di lei.

Tutti i miei amici e parenti mi hanno consigliato di farmi aiutare da qualche specialista, ma io non ho mai voluto, non mi rendevo conto della mia instabilità fisica e psichica e poi non ho mai visto di buon occhio gli psicologi!

Poi tempo dopo, una di quelle sporadiche volte che sono andato a lavoro, uscendo, casualmente ho visto un volantino per stada di un’agenzia sentimentale. Mi sono detto ma figuriamoci, chi ci va in questi posti e sono andato via.

Il giorno dopo il volantino era sempre lì e anche quello successivo. Ogni volta, la foto di quella coppia felice e sorridente raffigurata, mi attraeva e mi faceva invidia perchè mi chiedevo: perchè loro sono felici e io non posso esserlo?

Poi un giorno mi sono deciso, ho superato il mio scetticismo e ho chiamato l’agenzia.

Sono andato a fare un incontro conoscitivo con una consulente ed è stata un’esperienza insolita e illuminante.

Dopo tanto tempo, ho capito finalmente il senso del biglietto lasciatomi dalla mia ex e soprattutto ho capito perchè mi ha lasciato e dove ho sbagliato. In realtà, le mie convinzioni sull’assenza di problemi di comunicazione tra di noi era del tutto infondata, anzi io ero così preso dal mio lavoro e da me stesso, che non le ho mai chiesto: e tu cosa hai fatto oggi? Come è andata la tua giornata? Sei felice? Cioè non le ho mai fatto delle piccole domande che avrebbero potuto salvare e far crescere la relazione più importante della mia vita…

Oggi, grazie al supporto dell’agenzia mi sento un uomo nuovo e il mio nuovo obiettivo è conquistare la prossima donna della mia vita: ora si che posso farlo…

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Donne e uomini: desideri diversi?

Di Alice Bassi

Siete tra quei tradizionalisti che credono ancora che uomo e donna siano diversi? Che il bagaglio genetico ha già dettato le distanze anche tra i desideri e le insicurezze?
Vi tranquillizzano i luoghi comuni che di fronte ad un pingue conto in banca ogni donna cadrà ai vostri piedi? O siete delle donne che ricorrono a qualsiasi espediente chirurgico per apparire seducenti, considerando che, se non si è belle, magre e alte, non sarete mai “socialmente” all’altezza?

Come darvi torto, del resto basta guardarsi intorno…

Io, invece, non sono d’accordo e ho trovato qualcuno che la pensa come me!

Accendo la radio e sento una consulente matrimoniale che ribalta i luoghi comuni e la realtà della maggior parte di noi che crede alla televisione: non siamo diversi, anche nelle banalità cerchiamo le stesse cose. Racconta dei clienti che incontra e dei luoghi comuni, e mi fa pensare a tutti i discorsi veri con le amiche a cena o con gli amici uomini al telefono, disperati, perché usciti male da una relazione importante.

Dice che gli uomini e le donne che arrivano da lei sono persone normali, che hanno condotto e conducono una vita normale e che, di diverso dagli altri, hanno solo una maggiore sensibilità alla solitudine. E io che avevo sempre pensato di essere l’unica a pensarla diversamente e che le agenzie fossero per gli sfigati!

La consulente continua, spiegando che buona parte delle donne che si recano presso l’agenzia sentimentale per la quale lavora, non cercano l’uomo con i soldi, ma aspirano alla sicurezza, alla stabilità emotiva. È ovvio che, se a queste caratteristiche si aggiunge anche il surplus del conto corrente pingue, tanto meglio, perché i soldi non faranno la felicità ma contribuiscono alla creazione di stabilità e alla sicurezza di cui sopra – e comunque aiutano!

Per quanto riguarda gli uomini, invece, la consulente dice che solitamente gli uomini vorrebbero una donna giovane o ricca (giovane passi, ma ricca?! Non erano loro che dovevano portare il pane a casa?!), cioè un efficace e sicuro biglietto da visita agli occhi degli altri. Però poi, il luogo comune rassicurante ritorna quando racconta che, se vogliono costruire qualcosa di serio, allora non guardano semplicemente a che taglia porta di reggiseno o al suo conto corrente, ma esigono la stessa sicurezza e stabilità emotiva che cercano le donne.

La morale? Alla fin fine uomini o donne che siamo, cerchiamo tutti la stessa cosa: quella silenziosa sensazione che ti fa compagnia al risveglio di certezza e tranquillità che ci guida con maggiore chiarezza verso la realizzazione di una vita felice, per noi e per il nostro partner.

A volte non ascoltare porta a vivere nel buio e a diffidare di tutto e di tutti… invece se ci soffermiamo un po’ di più sulle cose e prestiamo attenzione a come chi ci sta vicino vive le proprie emozioni, troviamo un’assonanza forte quanto inaspettata con molti di loro e ci è più facile comprendere che la felicità è una scelta di responsabilità. Non è mai questione di fortuna.

Ragazzi sveglia: basta con gli stereotipi!!!!

 

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Una nuova realtà per migliorare la qualità della vita

di Elettra Galvani

Le nostre paure travestite da pigrizia ci portano a rinunciare a tante cose: uscire, conoscere nuove persone, metterci in gioco, innamorarci.

E anche quando ci capita di ottenere un primo appuntamento, sale l’ansia da prestazione, a prescindere se siamo uomini o donne: ci lasciamo intimorire dagli “avvertimenti” degli amici o ci nascondiamo dietro banali luoghi comuni.

Gli uomini non si sentono all’altezza, non sanno se è meglio parlare troppo o poco, non sanno se è più efficace apparire dolci o accattivanti, non sanno se devono pagare o fare a metà, non sanno se, slanciandosi al momento dei saluti, possono bruciarsi la possibilità di una prossima volta, e via dicendo.

Le donne si sentono intoccabili, prede o conquistatrici, snob o introverse, super donne in carriera o dolci casalinghe in cerca del principe azzurro, tuttologhe e cosmopolite o abitanti di un mondo immaginario che si sono costruite a pennello, per non prendersi alcun tipo di concreta responsabilità.

Questa infinità di dicerie e convinzioni ci portano a non sapere come porci dinnanzi all’altro sesso.

E poi non si comunica più: è proprio questo il tasto dolente sia per chi desidera lasciare la condizione di single sia per i tanti che si ritrovano a mal sopportare il partner scelto troppo tempo fa: non siamo in grado di comprendere cio che l’altro/a desidera e non sappiamo neppure come chiederglielo!

Proprio per sciogliere questi silenzi, nasce ALMA CLUB una nuova realtà di consulenza personale e sentimenteale, che consente a chiunque abbia dei dubbi su come approcciarsi con l’altro/a di parlare e ricevere, in cambio, dei consigli, creando così opportunità reali che consentono di accorciare i tempi verso l’incontro dell’anima gemella.

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