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Acqua, luce e poesia. Nel ricordo di Shakespeare Architettura naturale

Un museo sotterraneo costruito su un sito patrimonio mondiale dell’Unesco. Protagonista, la natura e la luce. Siamo in Danimarca, a Helsingor, nei pressi del Kronborg Castle: un luogo magico, costruito nel 1420, citato anche da Shakespeare, un punto di raccolta tra il Baltico e il Mare del Nord.

 

Proprio qui, in uno spazio che unisce tradizione e magia, lo studio d’architettura danese BIG  progetta  un museo che valorizza la storia marittima della Danimarca. A partire dalla pianta rettangolare, gli architetti puntano a preservare il bacino originario sottoterra e lo trasformano in un open space per sfruttare al  meglio la luce naturale.

 

Dalla zona centrale, partono due volumi a forma di parallelepipedo che si perdono sotto terra e vanno a creare le stanze museali.  Un sistema di illuminazione a led definisce le architetture e illumina lo spazio: la luce bianca rappresenta la terra; mentre la luce blu indica l’acqua. Quando scende la notte, la luce bianca illumina la superficie superiore dei volumi, creando dei ponti pedonali che orientano gli sguardi verso il castello. La luce blu, invece, delimita visivamente le pareti sotterranee.

Completano il progetto illuminotecnico, dei proiettori che indirizzano i fasci di luce verso quello che in origine era un bacino d’acqua, andando a riempire la cavità che si genera tra l’open space e le ali del museo. Il gioco di luci e contrasti continua nell’auditorium dove le immagini vengono proiettate sulle pareti  e sul pavimento e nelle sale interne che raccontano la tradizione marittima danese. Contrasti di colore e di temperature rendono il museo ancora più affascinante. Una luce fredda richiama i visitatori che ne restano incantati.

 

(G.L.R.)

 

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