di Francesco Cilea – proiezione in differita dal Teatro Regio di Torino – direttore Renato Palumbo – regia di Lorenzo Mariani.
Adriana Lecouvreur fu composta da Cilea in seguito alle sollecitazioni dell’editore Sonzogno, che si riproponeva di ripetere il successo dell’Arlesiana. Il libretto fu affidato ad Arturo Colautti, sulla cresta dell’onda per la recente, fortunata, collaborazione con Giordano per Fedora. Ispirandosi a personaggi storici filtrati attraverso la commedia di Scribe e Legouvé, Colautti realizzò un libretto complesso, il cui intreccio è reso ancor più intricato dai tagli cui Cilea, in un secondo momento, sottopose l’opera.
Nondimeno Colautti disegnò un meccanismo drammaturgico che, per il pathos della vicenda e l’ambientazione settecentesca, disegna la cornice ideale per la musica di Cilea. Adriana Lecouvreur, andata in scena per la prima volta a Milano nel 1902, rappresenta perfettamente le tendenze del teatro musicale italiano di quel periodo, nel quale influssi dell’opera francese del secondo Ottocento si sovrappongono al modello del Verdi maturo. Il personaggio centrale di questo dramma è realmente esistito, si tratta di Adrienne Lecouvreur, una delle attrici più importanti della Comédie-Française vissuta tra 1692 e il 1730, che Voltaire chiamava “la figlia dell’amore”. La sua morte fu dovuta, pare, a cause naturali, ma Cilea non poteva che servirsi della leggenda, ben più intrigante, che attribuisce invece il decesso a un avvelenamento per mano della sua rivale in amore. L’opera è circoscritta alle ultime due settimane di vita dell’attrice, quando, dopo aver deciso di abbandonare le scene, viene convinta a riprendere la sua attività. Ed è proprio al termine di un’esaltante interpretazione che Adriana resta vittima della vendetta della principessa di Bouillon, e muore annusando le violette avvelenate che questa le ha fatto recapitare, accompagnate da un biglietto di Maurizio giovane conte di Sassonia e aspirante al trono di Polonia, innamorato della bella attrice e oggetto d’amore della principessa.
Per assistere all’opera da fuori Provincia sono presenti alberghi rimini , hotel 3 stelle a Rimini e residence Riccione.
CINEMA TEATRO TIBERIO, Via San Giuliano
martedì 9 marzo
Ore 20.30
Informazioni: Tel. 0541 25761
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