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Ransomware: pagare o non pagare il riscatto? Il parere degli esperti di ESET

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  • 14 Novembre 2015

L’importanza della prevenzione nel settore della sicurezza informatica

Roma, 12 Novembre 2015 – I ricercatori di ESET®, il più grande produttore di software per la
sicurezza digitale dell’Unione Europea, hanno di recente analizzato la piaga dei ransomware ed i rischi correlati al pagamento di un riscatto. Si tratta di una minaccia in forte ascesa, per molti addirittura del futuro del cyber crimine e i dati lo dimostrano: l’FBI ha affermato di aver ricevuto nell’arco temporale tra Aprile 2014 e Giugno 2015 circa 1000 denunce relative al CryptoWall, una delle forme più diffuse di ransomware, con un totale di perdite di circa 18 milioni di euro.

Joseph Bonavolonta, un agente speciale dell’FBI, intervenendo al vertice di Cyber ​​Security 2015 a Boston ha sorpreso il pubblico durante la sua presentazione affermando: “Per essere onesti, spesso consigliamo alle persone di pagare il riscatto, perché nel caso dei ransomware si rivela un buon suggerimento”. La raccomandazione da parte dell’FBI alle vittime di ransomware di pagare per poter decriptare i propri file ha generato un certo brusio nel mondo IT. È tempo di chiedersi: pagare il riscatto può essere davvero considerata un’opzione? La raccomandazione dell’FBI sembra essere in netto contrasto con la posizione del settore della sicurezza informatica, che crede che pagare il riscatto non dovrebbe essere considerata come possibile opzione.

Secondo gli esperti di ESET è importante evitare di considerare il pagamento del riscatto come alternativa alla prevenzione. Trattare con dei ricattatori è diverso rispetto a trattare con, per esempio, la polizia stradale. Potrebbe venir in mente che sia possibile risparmiare tempo, accelerando e accettando il rischio di pagare una multa come una valida alternativa all’essere in ritardo per un colloquio di lavoro. In tal caso si può essere sicuri che pagare l’ammenda risolva il problema. Ma quando si paga un riscatto, si può facilmente finire a mani vuote, con i propri bitcoin persi e i propri file ancora criptati.

Un altro motivo in più per favorire la prevenzione rispetto al pagamento del riscatto è che nella maggior parte dei casi il primo non richiede sforzi significativi. Prevenzione in questo caso significa rispettare i principi base per un comportamento sicuro, come ad esempio installare sui computer l’ultima versione aggiornata dei sistemi, e implementare una soluzione di backup e di ripristino dei dati perfettamente funzionante.

Attenersi a questo tipo di comportamento non solo aiuta a evitare di cadere vittima di attacchi ransomware, ma contribuisce anche a tenere a bada le altre minacce informatiche, passando per comportamenti irresponsabili dei dipendenti fino alle calamità naturali.

ESET, fondata nel 1992, è uno dei fornitori globali di software per la sicurezza informatica di pubbliche amministrazioni, aziende e utenti privati. Il software ESET NOD32 Antivirus fornisce una protezione in tempo reale da virus, worm, spyware e altri pericoli, conosciuti e non, offrendo il più elevato livello di protezione disponibile alla massima velocità e con il minimo impiego di risorse di sistema. NOD32 è lantivirus che ha vinto il maggior numero di certificazioni Virus Bulletin 100% e dal 1998 non ha mai mancato l’individuazione di un virus ItW (in fase di diffusione). ESET NOD32 Antivirus, ESET Smart Security e ESET Cybersecurity per Mac rappresentano le soluzioni per la sicurezza informatica più raccomandate a livello mondiale, avendo ottenuto la fiducia di oltre 100 milioni di utenti. Lazienda, presente in 180 Paesi, ha il suo quartier generale a Bratislava e uffici e centri di ricerca a San Diego, Buenos Aires, Singapore, Praga, Cracovia, Montreal, Mosca. Per quattro anni di seguito ESET è stata inclusa fra le aziende Technology Fast 500 EMEA da Deloitte e per dieci anni consecutivi fra le aziende Technology Fast 50 Central Europe. Per maggiori info: www.eset.it

FUTURE TIME è il distributore esclusivo dei prodotti ESET per lItalia, nonché suo partner tecnologico. Fondata a Roma nel 2001, Future Time nasce dalla sinergia di due preesistenti aziende attive da anni nel campo della sicurezza informatica. Future Time, con Paolo Monti e Luca Sambucci, fa parte della WildList Organization International, ente no profit a livello mondiale composto da esperti e aziende antivirus che hanno il compito di riportare mensilmente tipologia e numero dei virus diffusi in ogni Paese. Per maggiori info: www.eset.it

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G DATA guarda con fiducia al 2015

G Data-Logo -Glas- RGBNuova guida a capo del team Italia, nuova strategia commerciale, questo il preludio del nuovo anno, che sigla definitivamente il passaggio dall’approccio prettamente consumer ad un affiancamento dei mercati consumer e B2B in una nuova politica commerciale il cui fulcro è l’assoluta attenzione al canale a valore come a volume.

Bologna, 30 gennaio 2015 

Sebbene decisamente “vivo”, l’antivirus oggi non si vende più da solo come agli albori dei virus informatici. Le minacce con cui utenti privati e aziendali si confrontano quotidianamente in egual misura sono talmente complesse (cfr. i moderni ransomware), da risultare astruse ai più. Specie in ambito aziendale, è quanto mai preoccupante il numero di sistemi raggiungibili via internet totalmente privi di protezione: un mercato ad altissimo potenziale che G DATA, noto produttore teutonico di soluzioni complete per la protezione di client, server e smartphone, intende approcciare attivamente.

Laddove sul mercato a volume il cliente risulta altamente volatile e la battaglia competitiva si conduce a colpi di riconoscimenti e ribassi sul prezzo, nel mercato B2B il rivenditore a valore può ancora fare la differenza. Ecco quindi il punto cardine della nuova strategia G DATA: una forte focalizzazione sul canale a valore, coadiuvata da cospicui investimenti in servizi di formazione e supporto tecnico/commerciale a favore degli operatori, oltre che in attività volte a consolidare il ruolo di partner competente che già oggi il vendor riveste presso la propria clientela ed i propri partner a fronte della lunga e solida esperienza raccolta sul mercato consumer.

Giulio Vada, Country Manager, G DATA Italia
Giulio Vada, Country Manager,
G DATA Italia

“Riteniamo essenziale favorire l’incremento della consapevolezza di quanto sia importante dotarsi di una protezione adeguata, ove oggi il gap culturale italiano rispetto agli altri Paesi risulta ancora rilevante,” commenta Giulio Vada, dal mese scorso alla guida del team di G DATA Italia in qualità di Country Manager. “Sia gli utenti finali, sia gli stessi operatori che dovrebbero proporre attivamente le soluzioni per la protezione degli endpoint, percepiscono la sicurezza informatica ancora come un costo e non come un asset per lo sviluppo di opportunità di business.”

Le soluzioni complete per la protezione antivirus e la messa in sicurezza dei dati personali firmate G DATA sono perfette per la fascia di PMI con 50 / 250 postazioni, un segmento di mercato poco o non presidiato, dove il vendor intende fornire a canale e utenti quei servizi di cui gli operatori lamentano l’assenza, specie quando si relazionano con i grandi player con una fortissima presenza di prodotto. La nuova squadra supporterà clienti e partner a 360° in maniera dedicata, per l’ambito B2B con Paola Carnevale (Corporate Sales Manager) e per l’ambito consumer con Luca Amorosino (Consumer Sales Manager) e i rispettivi team prevendita e formazione. Il mercato consumer è e rimane elemento chiave del successo commerciale dell’azienda ma G DATA intende sviluppare il mercato B2B come contrappeso, utilizzando i propri servizi d’eccellenza, erogati dal territorio per il territorio, quale leva competitiva, diventando partner dei propri clienti in un mercato in cui la lotta si vince sulla qualità.

Con prodotti made in Germany protetti da brevetti legati all’engine, frutto di una perfetta sinergia tra due diversi motori che si integrano alla perfezione, garantendo una protezione completa, come conferma il top score assegnato da Virus Bulletin edizione 10/2014 in sei categorie tra cui l’eccellente rilevazione virus, un’esperienza pluriennale e milioni di clienti in tutto il mondo, G DATA ha tutte le carte in regola per avere successo sul mercato B2B. Intrattenere relazioni con System Integrator e gruppi d’acquisto (vendita a valore), lavorare su progetti e sviluppare attività di cross selling con partner in grado di fornire servizi interessanti a corredo, incrementare il numero di rivenditori a valore certificati, consolidando nel contempo le partnership esistenti, questi gli ambiziosi obiettivi di una G DATA che si appresta a cambiare pelle nel 2015.

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