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House of Banks: il nuovo comparatore di prestiti, conti, carte e assicurazioni danese

Volete proteggere la vostra famiglia e il vostro stile di vita, ma non sapete se l’assicurazione sulla casa e sulla famiglia è alla vostra portata? O semplicemente avete bisogno di un piccolo prestito personale per finanziare i vostri progetti ma non sapete da dove partire con la ricerca? O magari pagate il canone mensile del vostro conto corrente è troppo caro e volete trovare una soluzione più conveniente.

House of Banks è lieta di entrare sul mercato italiano con un nuovo comparatore di assicurazioni, prestiti e conti correnti e carte prepagate. Il marchio House of Banks è nato in Danimarca nel 2013 e da allora si è pian piano espanso in altri sei paesi europei. Attualmente, oltre alla Danimarca, operiamo anche in Svezia, Norvegia, Finlandia, Spagna, Polonia e Italia. 

Il nostro obiettivo è semplice: farti risparmiare! Vogliamo rendere il mercato italiano dei comparatori di assicurazioni, prestiti, conti e carte più trasparente e accessibile. Per questo sul portale italiano di House of Banks ci impegniamo a mostrare non solo le offerte dei nostri inserzionisti, ma anche quelle di alcune compagnie di grande importanza con cui non abbiamo nessun accordo, in modo da offrire ai nostri visitatori opportunità reali e trasparenti di confronto.

I servizi di comparazione ti permettono di confrontare le offerte di vari istituti finanziari direttamente da un’unica pagina, aiutandovi a trovare l’offerta più adatta alle vostre esigenze e a risparmiare tempo e denaro prezioso.

Resta quindi sintonizzato! Visita il nostro sito e inscriviti alla nostra newsletter e alle nostre pagine social per essere aggiornato ogni volta che troviamo nuove offerte per te. 

A presto! 

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Prestiti: in Sardegna si chiede il 6,4% in più della media nazionale

In Sardegna lo scorso anno i cittadini hanno fatto ricorso al credito al consumo in maniera importante e, secondo l’osservatorio di Facile.it e Prestiti.it, realizzato su un panel di circa 5.000 domande di prestito personale presentate da utenti della regione, chi nell’Isola si è rivolto ad una finanziaria nel 2018 ha cercato di ottenere, in media, 13.714 euro, vale a dire il 6,4% in più rispetto alla media nazionale, importo che i richiedenti intendono rimborsare in 68 rate (poco più di 5 anni e mezzo).

Ma quali sono le ragioni che hanno spinto i sardi a richiedere un prestito personale? Analizzando le domande di finanziamento per le quali è stata specificata la finalità emerge che, nel 2018, il prestito più richiesto in Sardegna è stato quello per ristrutturare casa (23% del totale richieste), seguito da quello per l’acquisto di un’auto usata (20%). La tipologia di prestito personale che però è cresciuta maggiormente lo scorso anno è quella per il consolidamento debiti, il cui peso sul totale prestiti è aumentato di ben 5,3 punti percentuali passando dall’11,6% del 2017 al 16,9%. Aumento significativo anche per i prestiti personali richiesti per pagare costi legati alle spese mediche (4,3% del totale in aumento di 2,2 punti percentuali rispetto al 2017).

«L’aumento di richieste per il consolidamento debiti è un segnale di come i sardi siano sempre più attenti al risparmio, anche nell’ambito dei prestiti personali», spiega Andrea Bordigone, responsabile prestiti di Facile.it. «Sono sempre più numerosi i consumatori che, consapevoli delle opportunità offerte dal mercato, e in particolare dai prestiti del canale online, scelgono di consolidare un debito in corso passando ad una finanziaria che offre tassi di interesse più contenuti.».

Analizzando le richieste di finanziamento in ottica territoriale emerge che Nuoro è la provincia sarda dove sono stati richiesti gli importi medi più alti (15.593 euro, il 13,7% in più rispetto alla media regionale); seguono in classifica la provincia di Sassari (13.899 euro) e quella di Cagliari (13.342 euro). L’importo medio più basso, invece, è quello registrato in provincia di Oristano (12.749 euro) e nella provincia del Sud Sardegna (13.254 euro).

Se a livello provinciale non emergono differenze significative rispetto alla durata media dei prestiti richiesti, come detto pari a 68 rate, variazioni importanti sono state rilevate analizzando l’età media dei richiedenti che, in Sardegna è pari a 43 anni ma a livello provinciale oscilla tra i 42 anni registrati a Nuoro e Cagliari e i 45 di Oristano.

 

 

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Prestiti: in Piemonte si chiedono 13.000 euro

In Piemonte lo scorso anno i cittadini hanno fatto ricorso al credito al consumo in maniera importante e, secondo l’osservatorio di Facile.it e Prestiti.it, realizzato su un panel di oltre 12.000 domande di prestito personale presentate da utenti della regione, chi si è rivolto ad una finanziaria nel 2018 ha cercato di ottenere, in media, 12.986 euro da restituire in 67 rate (poco più di 5 anni e mezzo).

L’età media dei richiedenti è pari a 42 anni ma se si guardano più da vicino le fasce anagrafiche emerge che quasi 1 richiesta su 3 (32%) proviene da un under 35, valore superiore alla media nazionale dove la percentuale di richiedenti con meno di 35 anni si ferma al 29%.

Ma quali sono le ragioni che hanno spinto i piemontesi a richiedere un prestito personale? Analizzando le domande di finanziamento per le quali è stata specificata la finalità emerge che, nel 2018, i prestiti più richiesti nella regione sono stati quello per l’acquisto di un’auto usata (18,8%) e quello per ristrutturare casa (18,6%), anche se entrambi risultano in calo rispetto al 2017, rispettivamente del -3,6% e del -2,7%.

La tipologia di prestito che invece nell’ultimo anno è cresciuta maggiormente in Piemonte è il consolidamento debiti, il cui peso sul totale prestiti richiesti è aumentato di 5,2 punti percentuali, passando dall’11,9% del 2017 al 17,2% del 2018. In crescita anche i prestiti personali richiesti per pagare i costi legati alle cure mediche (4,7% del totale, in crescita di 1,7 punti percentuali rispetto al 2017).

«L’aumento di richieste per il consolidamento debiti è un segnale di come i piemontesi siano sempre più attenti al risparmio, anche nell’ambito dei prestiti personali», spiega Andrea Bordigone, responsabile prestiti di Facile.it. «Sono sempre più numerosi i consumatori che, consapevoli delle opportunità offerte dal mercato, e in particolare dai prestiti del canale online, scelgono di consolidare un debito in corso passando ad una finanziaria che offre tassi di interesse più contenuti.».

Analizzando le richieste di finanziamento in ottica territoriale emerge che Alessandria è la provincia piemontese dove sono stati richiesti gli importi medi più alti (13.352 euro, il 3% in più rispetto alla media regionale); seguono in classifica le province di Asti (13.204 euro), Torino (13.031 euro) e Novara (12.993 euro). Guardando la classifica nel senso opposto, gli importi medi più bassi sono stati registrati nelle province di Biella (12.219 euro), Verbano-Cusio-Ossola (12.537 euro), Cuneo (12.614 euro) e Vercelli (12.748 euro).

Interessante notare, inoltre, come anche l’età media di coloro che hanno presentato domanda di finanziamento vari a seconda della provincia presa in esame; i richiedenti più giovani sono quelli di Asti, Novara e Vercelli (età media 41 anni), mentre l’età media più alta è stata registrata nelle province di Biella e del Verbano-Cusio-Ossola (44 anni).

 

 

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Prestiti: in Calabria si chiedono in media 12.960 euro

In Calabria lo scorso anno i cittadini hanno fatto ricorso al credito al consumo in maniera importante e, secondo l’osservatorio di Facile.it e Prestiti.it, realizzato su un panel di quasi 5mila domande di prestito personale presentate da utenti della regione, chi si è rivolto ad una finanziaria nel 2018 ha cercato di ottenere, in media, 12.960 euro da restituire in 67 rate (poco più di 5 anni e mezzo). L’età media dei richiedenti è pari a 43 anni ma se si guardano più da vicino le fasce anagrafiche emerge che quasi 1 richiesta su 3 (29%) proviene da un under 35.

Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto i calabresi a richiedere un prestito personale? Analizzando le domande di finanziamento per le quali è stata specificata la finalità emerge che, nel 2018, i prestiti più richiesti in Calabria sono stati quello per ristrutturare casa (26,1% del totale richieste) e quello per l’acquisto di un’auto usata (17,9%), anche se entrambi risultano in calo rispetto al 2017, rispettivamente del -3,7% e del -1%.

La tipologia di prestito che invece nell’ultimo anno è cresciuta maggiormente in Calabria è quello per il consolidamento debiti, il cui peso sul totale prestiti richiesti è aumentato di 3 punti percentuali, passando dall’11% del 2017 al 14% del 2018. In crescita anche il peso dei prestiti personali richiesti per ottenere liquidità (13,3% del totale, +1,6 punti percentuali rispetto al 2017) e quelli per l’acquisto di arredamento (7,2%, +1,2 punti percentuali).

«L’aumento di richieste per il consolidamento debiti è un segnale di come i calabresi siano sempre più attenti al risparmio, anche nell’ambito dei prestiti personali», spiega Andrea Bordigone, responsabile prestiti di Facile.it. «Sono sempre più numerosi i consumatori che, consapevoli delle opportunità offerte dal mercato, e in particolare dai prestiti del canale online, scelgono di consolidare un debito in corso passando ad una finanziaria che offre tassi di interesse più contenuti.».

L’andamento provinciale

Analizzando le richieste di finanziamento in ottica territoriale emerge che Vibo Valentia è la provincia calabrese dove sono stati richiesti gli importi medi più alti (13.830 euro, il 7% in più rispetto alla media regionale); seguono in classifica le province di Cosenza (12.934 euro) e Catanzaro (12.923 euro). Gli importo medi più bassi, invece, sono stati richiesti in provincia di Reggio Calabria (12.860 euro) e in quella di Crotone (12.727 euro).

Interessante notare come, a seconda della provincia presa in esame, vari sensibilmente anche l’età media di coloro che hanno presentato domanda di prestito. I richiedenti più giovani sono quelli di Vibo Valentia e Crotone (età media 42 anni) mentre l’età media più alta è stata registrata nella provincia di Catanzaro (44 anni). Differenze significative sono state evidenziate anche rispetto alla durata media del prestito richiesto, che varia dalle 66 rate di Catanzaro e Vibo Valentia alle 69 di Cosenza.

 

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Prestiti personali: il tasso negativo arriva a – 1,5%

Chiedere in prestito 1.000 euro e doverne restituire meno. È il cosiddetto tasso negativo, presentato per la prima volta in Italia a fine 2018 e oggi nuovamente disponibile con indice ancora inferiore. A comunicare la novità è Facile.it che, fino al 31 marzo, tramite la sua piattaforma (https://www.facile.it/prestiti-tasso-negativo.html) rende accessibili prestiti personali con un tasso taeg* pari al -1,5% erogati dalla società Younited Credit.

«L’introduzione sul mercato italiano di prestiti personali a interesse negativo è stata una vera e propria novità per il settore», spiega Andrea Bordigone, responsabile prestiti di Facile.it.  «L’obiettivo del progetto era ed è di sensibilizzare i consumatori sui tassi di interesse e promuovere le opportunità di risparmio offerte dall’online anche nell’ambito dei prestiti personali, canale che storicamente offre tassi di interesse più bassi rispetto a quelli tradizionali. Per questo, se a fine 2018 il tasso negativo offerto era pari al -1%, oggi arriva addirittura al -1,5%.».

La conoscenza delle opportunità offerte dal mercato dei prestiti è senza dubbio uno degli elementi fondamentali quando si parla di risparmio; in quest’ottica assumono un valore particolarmente significativo gli ultimi dati diffusi da Banca d’Italia secondo cui, nel corso del quarto trimestre 2018, il tasso effettivo globale medio dei prestiti personali erogati in Italia è diminuito di 17 punti base rispetto al trimestre precedente.

Chi ha chiesto prestiti a tasso negativo

Quando a novembre è stata presentata per la prima volta al pubblico italiano, il tasso negativo sembrava una boutade e invece, numeri alla mano, centinaia di italiani ne hanno approfittato. Nel primo giorno è arrivata una richiesta di prestito ogni 2 minuti, con domande provenienti da tutta Italia e l’erogazione del primo finanziamento è stata finalizzata solo dopo appena 5 ore dal lancio ufficiale.

Analizzando il profilo dei richiedenti che tra ottobre e novembre hanno richiesto un prestito a tasso negativo su Facile.it emerge che a presentare domanda sono stati prevalentemente dipendenti privati a tempo indeterminato (65%); non trascurabile, però, la percentuale di richieste provenienti dai pensionati (12%).

Le domande per questo genere di finanziamento sono arrivate da tutta Italia, ma guardando alla classifica territoriale, al primo posto per numero di richieste (rapportate al numero di residenti) si posiziona la regione Lazio, seguita dalla Lombardia e dall’Abruzzo.

Quanto potrebbero far risparmiare

In Italia, secondo Banca D’Italia, nel IV trimestre del 2018 il tasso effettivo globale medio applicato ad un prestito personale è stato pari al 9,92% mentre secondo le analisi di Facile.it il tasso medio erogato online è pari al 7,4%; le percentuali, seppur non direttamente confrontabili, confermano un’importante differenza tra il canale online e quello tradizionale che, secondo le stime del comparatore, equivale a circa di 500 milioni di euro di interessi all’anno.

«Il mercato del credito al consumo in Italia, seppur in espansione, risulta ancora relativamente acerbo – soprattutto se paragonato a quello di altri Paesi europei – e pertanto la conoscenza dei consumatori italiani sulle opportunità offerte da questo settore non sempre è profonda», spiega Andrea Bordigone. «Iniziative come il prestito personale a interesse negativo e, più in generale, una maggiore consapevolezza sul mondo dei prestiti personali possono contribuire a dare ai cittadini gli strumenti necessari per effettuare una scelta più informata e, quindi, risparmiare.».

Come chiedere un prestito a tasso negativo e come funziona

Fino al 31 marzo, collegandosi all’indirizzo https://www.facile.it/prestiti-tasso-negativo.html gli utenti potranno richiedere un prestito di importo pari a 1.000 euro da restituire in 12 mesi; al termine del piano di ammortamento i clienti dovranno rimborsare alla finanziaria solo 991,60 euro, ovvero meno di quanto hanno ottenuto in prestito. Nella pratica, per ragioni contabili, il cliente che si vedrà accordare il finanziamento riceverà da Younited Credit un importo pari a 1.028,28€ (di cui 19,88 euro per ripagare gli interessi e 8,40 euro di capitale aggiuntivo).

Potranno fare domanda di finanziamento tutti i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e i pensionati. Non potranno ottenere il prestito, invece, gli utenti che non hanno reddito dimostrabile, non hanno una solidità finanziaria tale da consentirgli di pagare le rate e, ancora, quelli che hanno avuto in passato disguidi finanziari.

* TAEG fisso: 3.72% (esclusa l’assicurazione facoltativa). TAN fisso: 3,66%. Costo del servizio: 0 €. Importo totale dovuto per il prestito 1.019,88 €. A tutti i clienti finanziati Younited Credit riconosce un cashback di 28,28€ che verrà liquidato in aggiunta al finanziamento. A seguito del cashback le condizioni di finanziamento sono: TAEG -1,5%, TAN fisso 3,66%, Importo totale dovuto per il prestito 991,60 €. Costo totale del prestito: -8,40 €

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Prestiti: aumentano quelli richiesti per il consolidamento debiti e le spese mediche

Aumentano le richieste di prestiti personali destinati al consolidamento debiti, allacquisto di arredamento e alle spese mediche, mentre calano quelli per la ristrutturazione della casa. Sono queste le prime evidenze emerse dall’osservatorio congiunto di Facile.it e Prestiti.it, realizzato su un campione di oltre 150.000 domande di finanziamento*, secondo il quale, nel corso dei primi 10 mesi dell’anno, gli italiani che si sono rivolti ad una società del credito hanno cercato di ottenere in media 10.334 euro, lo 0,8% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Aumento che, si legge nell’analisi, si è tradotto anche in un allungamento dei piani di ammortamento medi, passati da 60 a 62 rate.

Gli italiani continuano dunque a far ricorso alle società del credito, ma cambiano le priorità; esaminando le richieste di prestito personale nelle quali il firmatario ha specificato la finalità, emerge che la prima motivazione che ha spinto gli italiani a presentare domanda nei primi 10 mesi dell’anno è l’acquisto di un’auto usata (22%), mentre slittano al secondo posto le richieste di prestito destinate alla ristrutturazione della casa (21%), che perdono 4,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

In forte aumento, invece, le domande di prestito personale destinate al consolidamento debiti, che passano dal 9,5% del 2017 al 13,1% del 2018, e quelle per pagare le spese mediche, il cui peso percentuale è cresciuto di oltre un terzo passando dal 3,7% del 2017 al 5% del 2018.

«Nell’ultimo anno si è assistito ad un cambiamento delle motivazioni che hanno spinto gli italiani a chiedere un prestito personale», spiega Andrea Bordigone, Responsabile prestiti di Facile.it «se da un lato l’aumento del consolidamento debiti ci racconta di una maggiore consapevolezza rispetto alle opportunità per gestire più correttamente il debito, dall’altra non si può non notare come stiano assumendo un peso sempre maggiore le richieste di prestiti personali destinati a coprire le spese mediche.».

A variare rispetto ai primi 10 mesi del 2017 sono state anche le somme che i richiedenti hanno cercato di ottenere. In aumento gli importi medi richiesti per il consolidamento debiti (17.538 euro, +9%), per la formazione (7.040, +12%) e i viaggi (€ 4.692 euro, +13%). In calo, invece, le somme richieste per i prestiti personali destinati alla “casa” come l’acquisto immobili (€ 21.025 euro, -20%) e la ristrutturazione casa (€ 13.281, -13%). Situazione in chiaroscuro per i prestiti personali per l’acquisto di arredamento; se ne chiedono di più (il loro peso percentuale è passato dal 7,1% al’8,8%) ma è diminuito il taglio medio (sceso del 4% e stabilizzatosi a 8.443 euro).

Guardando al profilo dei richiedenti emerge che chi ha presentato domanda nei primi 10 mesi del 2018 aveva, in media, 42 anni; la fascia anagrafica più rappresentata è quella degli under 35, cui fanno capo quasi 1 terzo delle richieste (31,9%), seguita dai richiedenti con età compresa tra i 35 e 44 anni (31,5%) e quelli nella fascia 45-54 anni (23%).

Dati interessanti emergono dall’analisi del sesso del richiedente; la percentuale di domande di finanziamento presentate da donne rimane ancora marginale (circa il 28%) e permangono le differenze sugli importi medi richiesti dai due sessi, con gli uomini che puntano ad ottenere, in media, il 10% in più rispetto al gentil sesso (10.612 euro contro i 9.633 euro).

 

Rispetto alla posizione lavorativa del richiedente, a presentar domanda in circa il 75% dei casi è un dipendete con contratto a tempo indeterminato, nel 14% un lavoratore autonomo o libero professionista e nel 5,5% un pensionato.

 

 

* L’osservatorio ha preso in esame un campione di oltre 150.000 richieste di prestito personale presentate tramite Facile.it e Prestiti.it tra l’1 gennaio 2017 e il 31 ottobre 2017 e l’1 gennaio 2018 e il 31 ottobre 2018.

 

 

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Prestiti personali a tasso negativo: nel primo giorno, 1 richiesta ogni 2 minuti

Dopo poche ore dalla messa online della pagina dedicata alla richiesta dei prestiti personali a tasso negativo, Facile.it traccia un primo bilancio. L’iniziativa, lanciata da Younited Credit in esclusiva su Facile.it – disponibile dal 22 ottobre al 30 novembre all’indirizzo https://www.facile.it/prestiti-tasso-negativo.html – nasce con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori all’utilizzo di internet per la comparazione e l’individuazione delle migliori offerte di prestito personale, canale che offre importanti occasioni di risparmio agli utenti grazie a tassi di interesse mediamente più contenuti rispetto a quelli del canale fisico. Ecco cosa è emerso:

  • Nelle prime dodici ore dal lancio del progetto sono state raccolte tramite Facile.it quasi una richiesta di prestito personale a tasso negativo ogni 2 minuti.
  • Il primo prestito a tasso negativo è stato erogato dopo sole 5 ore.
  • Le richieste sono arrivate da tutte e 20 le regioni italiane.
  • Rapportando al numero di residenti, il maggior numero di richieste di prestito a tasso negativo è giunto dalle regioni del Centro Italia e del Nord Ovest.
  • Guardando alla classifica territoriale, al primo posto per numero di richieste (rapportate al numero di residenti) si posiziona l’Abruzzo; seguono nella graduatoria le Marche, il Lazio e il Piemonte.

L’impatto sul mercato

Come detto, l’obiettivo del progetto è promuovere le opportunità offerte online nell’ambito del credito al consumo e spostare sempre più persone verso questo canale distributivo, che oggi pesa – nei soli prestiti personali – circa il 7% del totale. Secondo le stime di Facile.it, se il numero di persone coinvolte fosse sufficientemente significativo, l’effetto virtuoso nel medio periodo potrebbe riguardare tutti i consumatori e lo spostamento verso il canale online potrebbe tradursi in una diminuzione del tasso medio di interesse applicato dalla società finanziarie. In questo scenario, anche solo una riduzione minima dei tassi – compresa tra lo 0,5% e l’1% – potrebbe portare ad un risparmio per i consumatori stimato tra i 300 e i 500 milioni di euro.

Come funziona

L’iniziativa prevede l’erogazione da parte di Younited Credit di un prestito personale di importo pari a 1.000 euro da rimborsare in 2 anni; al termine del piano di ammortamento il cliente avrà restituito solo 989 euro. Nella pratica, per ragioni contabili, il richiedente cui verrà accordato il prestito personale si vedrà accreditare sul conto 1.054 euro (43 euro per ripagare gli interessi e 11 euro di capitale aggiuntivo).

Possono presentare domanda di finanziamento tutti i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e i pensionati. Non potranno ottenere il prestito, invece, gli utenti che non hanno reddito dimostrabile, non hanno una solidità finanziaria tale da consentirgli di pagare le rate e, ancora, quelli che hanno avuto in passato disguidi finanziari. In quanto prestito personale, l’importo potrà essere utilizzato liberamente dal richiedente, senza vincolo di finalità.

 

 

 

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Spese mediche: nel 2017 erogati prestiti per più di 400 milioni di euro

Secondo Facile.it e Prestiti.it, nel 2017 sono molti coloro che, per evitare di rimandare spese legate alla propria salute, sono ricorsi ad un prestito personale; circa il 4% di chi ha presentato domanda di finanziamento esplicitando la finalità: dato equivalente ad un valore complessivo stimato di oltre 400 milioni di euro erogati a questo scopo.

I portali hanno analizzato un campione di oltre 50.000 richieste presentate attraverso i siti da gennaio a dicembre dello scorso anno, evidenziando come i dati vadano in qualche modo a completare il quadro tracciato da quelli che, per il 2016, stimavano in un numero compreso fra i 3,9 (Fonte Istat) ed i 12 milioni (Fonte Censis) gli italiani che avevano rinunciato o rimandato spese mediche, specialistiche o prestazioni sanitarie di vario tipo.

«La richiesta di prestiti personali per sostenere spese sanitarie» ha dichiarato Andrea Bordigone, responsabile business unit prestiti di Facile.it. «in alcuni casi è una soluzione efficace per non dover rinunciare completamente ad adeguate cure assistenziali o mediche, mentre in altri è una scelta fatta per dilazionare nel tempo e far pesare il meno possibile sul bilancio familiare i costi legati a interventi non sempre necessari come quelli estetici».

L’identikit del richiedente

La richiesta media presentata nel corso dei 12 mesi, si legge nell’analisi, è stata pari a 6.898 euro, da restituire nell’arco di quasi 4 anni e mezzo (53 rate).  Guardando alla composizione anagrafica del campione, emerge che l’età media di chi richiede un prestito per sostenere spese sanitarie (46 anni) è notevolmente più alta se confrontata con quella di chi richiede finanziamenti per scopi diversi e supera di ben 5 anni l’età media di chi si rivolge, in generale, ad una finanziaria (41 anni).

Più di una domanda su quattro (28,2%) arriva dalla fascia di popolazione con età compresa tra i 35 e 44 anni; seguono coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (25,9%) mentre al terzo posto si posiziona la fascia 55-64 anni (18,3%), ultimi gli under 25 e gli over 65, con percentuali pari, rispettivamente, al 2,9% ed al 7,8%.

Altro dato interessante emerge analizzando il sesso dei richiedenti; nel 40,47% dei casi a presentare domanda di finanziamento è stata una donna. Il valore è estremamente alto se lo si considera rispetto alle richieste di prestito totali, dove la percentuale femminile di richiedenti si ferma al 28,74%.

Queste percentuali, però, si possono capire meglio se si considera che, tra le spese sanitarie sostenute vi sono, impianti di ortodonzia e occhiali da vista, per sé o per i figli, ma anche operazioni di chirurgia estetica e trattamenti di bellezza che spesso hanno un impatto economico importante.

Per quanto riguarda la posizione lavorativa dei richiedenti, la categoria professionale che fa più ricorso al credito al consumo per sostenere le spese mediche è quella dei dipendenti privati a tempo indeterminato (66,48%), ma è notevole anche il dato relativo ai pensionati, cui fa capo oltre una richiesta su dieci (12,84%).

Lo stipendio medio dichiarato in fase di presentazione della domanda è di 1.589 .

A livello territoriale, le regioni in cui le domande di finanziamento per spese mediche hanno raggiunto le percentuali maggiori sono il Friuli Venezia Giulia, dove il 5,08% delle richieste di prestito tra quelle per le quali è stata indicata la finalità è destinato alle spese sanitarie, il Trentino Alto Adige (4,73%) e il Lazio (4,46%). Di contro, Sardegna e Campania sono le aree con i valori percentuali più bassi, rispettivamente il 2,14% e il 2,54%.

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Prestiti personali: quasi il 10% dei richiedenti ha avuto un disguido finanziario in passato

Prima di concedere un prestito gli istituti di credito valutano l’affidabilità del richiedente; avere alle spalle disguidi finanziari, come un ritardo o il mancato pagamento di una rata, può incidere negativamente sull’esito finale della pratica. Questo però non sembra scoraggiare coloro che cercano di ottenere un finanziamento; secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, il 9,72% dei richiedenti ha dichiarato di aver avuto in passato un problema con altre società del credito.

Guardando i dati più da vicino, ottenuti con un campione di 60.000* richieste presentate tra novembre 2017 e gennaio 2018, la prima grande differenza che emerge è legata alla tipologia di finanziamento; se si considerano i soli prestiti personali, la percentuale di richiedenti con alle spalle disguidi finanziari è pari al 9,67%, mentre se si analizzano le cessioni del quinto, la percentuale aumenta sensibilmente e raggiunge il 19,39%.

«Una sproporzione così ampia» spiega Andrea Bordigone, responsabile BU prestiti di Facile.it. «è dettata dal fatto che la cessione del quinto, grazie alle sue caratteristiche sia una delle poche forme di prestito personale che gli istituti di credito concedono anche a chi ha avuto in passato un disguido finanziario».

La richiesta media presentata da chi aveva alle spalle disguidi finanziari è stata pari a circa 13.800 euro, da restituire in 60 rate (5 anni).

Le differenze socio-demografiche

Per comprendere meglio il fenomeno, Facile.it e Prestiti.it hanno analizzato i dati anche in base alla professione di chi ha presentato domanda; la categoria con la percentuale più alta di richiedenti che dichiarano di aver avuto in passato disguidi finanziari è quella dei disoccupati (13,81%), seguono le casalinghe (12,65%) e i lavoratori autonomi (12,52%).

Se si guarda invece allo stipendio di questi soggetti emerge che il 52,34% percepisce un reddito inferiore ai 1.500 euro mensili, il 33,71% tra i 1.500 e i 2.000 euro e solo l’11,91% ha uno stipendio superiore ai 2.000 euro al mese.

La geografia del fenomeno

Analizzando i dati raccolti su base territoriale si evidenziano importanti differenze tra le aree del Paese. La regione dove si è registrata la maggiore percentuale di richiedenti prestito con alle spalle disguidi finanziari è il Molise (12,63%), a seguire la Sardegna, con un valore del 10,79% e l’Emilia Romagna, con il 10,69%.

«Aver avuto in passato un disguido finanziario non necessariamente preclude l’accesso al credito da parte del debitore», spiega Andrea Bordigone. «In questo senso, la figura del consulente diventa spesso determinate; riuscire a definire una richiesta di prestito sostenibile e adeguata, nonché scegliere la società di credito più indicata può fare la differenza tra un esito finale positivo o negativo».

 

 

 

 

 

* Campione di 60.001 richieste di prestito personale raccolte tramite i portali Facile.it e Prestiti.it tra il 19 novembre 2017 e l’11 gennaio 2018

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Prestiti personali: si chiedono in media 9.700 euro

Che il credito al consumo sia uno strumento sempre più diffuso è ormai assodato, ma quali sono le motivazioni che spingono le famiglie italiane a farne uso, quali gli importi richiesti e da chi? Ad analizzare il fenomeno ci ha pensato l’Osservatorio congiunto condotto da Prestiti.it e Facile.it che, attraverso l’analisi di oltre 70.000 domande di finanziamento, ha stabilito che, nei primi 8 mesi dell’anno, la richiesta media presentata a finanziarie e aziende del credito è stata di 9.747 euro da restituire in 59 rate (poco meno di cinque anni).

Perché gli italiani chiedono un prestito

Analizzando le richieste di prestito per le quali è stata specificata la finalità di utilizzo, emerge come il mondo casa (con il 39% del totale) rappresenti la prima ragione che spinge gli italiani a ricorrere al credito al consumo. Dal 1 gennaio al 31 agosto erano finalizzati a sostenere i costi di ristrutturazione immobiliare ben il 29,2% dei prestiti richiesti; a questi si sommano quelli legati all’acquisto di arredamento (7,1%) e quelli fatti per comprare immobili (2,8%).

La seconda motivazione, pari al 34,9% del totale, è quella legata alle spese necessarie per acquistare un veicolo, sia che si tratti di un’auto usata (22,7%) o nuova (5,9%), sia ancora che si parli di una moto (6,3%).

Al terzo posto si posizionano le richieste di finanziamento destinate all’ottenimento di liquidità (9,4%), seguite dai prestiti finalizzati al consolidamento dei debiti (7,4%).

L’entità del prestito che si cerca di ottenere è strettamente legata alla finalità cui si intende destinare la somma; secondo i dati dell’Osservatorio, le domande di finanziamento più alte sono connesse all’acquisto di un immobile (valore medio 25.319 euro); seguono i prestiti richiesti per mettere in garage un’auto nuova (15.369 euro) e quelli per la ristrutturazione della casa (15.176 euro).

Il profilo del richiedente

Informazioni interessanti emergono analizzando il profilo dei richiedenti; nel 72,1% dei casi a firmare la domanda è un uomo e se l’età media del richiedente è di poco inferiore ai 41 anni (40,7), la fascia di popolazione che fa più ricorso al credito al consumo è quella degli under 35 (37,4% la percentuale di domande legate a loro), seguita dalla fascia 36-45 anni (31,04%). Solo l’11,86% del campione ha più di 55 anni.

Ancor più importante, per dare una lettura sociale del fenomeno, è la differenza che emerge analizzando gli importi richiesti tra le diverse fasce anagrafiche. Gli under 35 chiedono in media 8.927 euro, dato coerente con la finalità principale indicata (acquisto dell’auto usata), mentre chi ha un’età compresa fra i 36 ed i 55 anni richiede in media oltre 10.000 euro e la ragione primaria per cui ricorre al credito al consumo è la ristrutturazione della casa. Considerando nuovamente i dati su base nazionale, lo stipendio medio del richiedente prestito è di 1.523 euro; nel 68% dei casi chi chiede un prestito è un dipendente privato a tempo indeterminato, nell’11% un lavoratore autonomo e nel 6% un libero professionista.

La geografia del credito al consumo italiano

Analizzando la provenienza geografica delle richieste, emerge come la Lombardia sia la regione italiana da cui proviene il maggior numero di domande di finanziamento (19,22% del totale); seguono il Lazio (12,33%) e la Campania (9,13%). Diversa, invece, è la classifica regionale degli importi medi richiesti, con il Trentino Alto Adige al primo posto (10.504 euro), seguito dal Veneto (10.195 euro) e dalla Lombardia (10.061 euro). Per comprendere appieno queste differenze è importante considerare il reddito medio di chi presenta la domanda; gli stipendi dichiarati dai richiedenti in queste tre regioni sono i più alti d’Italia.

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Prestito personale, requisiti e vantaggi

Il prestito personale è una delle forme di finanziamento più richieste perché, a differenza dei prestiti tradizionali, non è finalizzato, cioè non è soggetto a giustificare la richiesta del finanziamento. Proprio per questo il prestito personale è il più richiesto in assoluto e anche il più facile da erogare.

Con questa forma di finanziamento il cliente riceve una somma di denaro restituibile a rate prestabilite ma che potrà spendere a suo piacimento senza doverne rendere conto all’istituto di credito. Ogni rata che il cliente andrà a rimborsare include durante interessi fissi o variabili, a seconda della formula scelta, e dei costi indicati nel T.A.E.G.

Per accedere al prestito personale bisogna avere dei requisiti che dovranno corrispondere a quelli richiesti dall’istituto finanziario, ma in linea di massima occorre avere: un’età compresa tra 18 e 70 anni, ma molte banche concedono prestiti anche a persone di età maggiore; capacità di rimborso, che tiene conto di tutte le spese familiari tra cui bollette, affitto, altri prestiti. Per dimostrare la capacità di rimborso il soggetto richiedente deve mostrare la busta paga se è un lavoratore dipendente, la dichiarazione dei redditi se si tratta di lavoratore autonomo oppure cedolino della pensione se si tratta di pensionati.

Prima di confermare la richiesta di prestito personale è consigliabile valutare le varie offerte degli istituti finanziari e controllare tassi di interesse e spese: tra i vari istituti spesso la differenza è notevole e occorre prestare attenzione ai preventivi per poter fare una scelta consapevole e conveniente. Il contratto di prestito personale deve contenere delle informazioni obbligatorie, tra cui:

  • la somma del prestito concesso e modalità di erogazione;
  • tasso di interesse praticato;
  • indicazione del T.A.E.G.;
  • tutti i costi che riguardano spese di istruttoria e oneri accessori;
  • ammontare delle rate e loro scadenza;
  • indicazione di garanzie ed assicurazioni richieste.

Per maggiori informazioni puoi visitare il sito www.prestiti120mesi.com

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Prestiti personali: ecco la situazione in Italia

La crisi economica che sta mettendo in difficoltà gli Stati Occidentali e l’Italia, sembra non aver scalfito la voglia di risparmiare degli italiani, in quanto dal 2011 si è registrato un aumento delle aperture di conti in Italia.

Ciò è stato reso noto dai dati diffusi dalla Cgia di Mestre. Il popolo italiano dimostra di saper gestire con cura ed attenzione i diversi tipi di finanziamenti. Questo è l’esito a cui si giunge facendo un paragone tra il debito medio di una famiglia italiana con quello dei nuclei familiari di altri Stati Europei. Mentre nel nostro Paese il debito medio è al di sotto dei 20.000 euro, le famiglie francesi oltrepassano i 36.000 euro, quelle spagnole raggiungono quasi i 56.000 euro di prestiti  e le famiglie inglesi superano i 63.000 euro. Le famiglia italiane si confermano quindi come le più previdenti, anche se non  bisogna dimenticare che in ogni Paese vi è un contesto economico e sociale differente, con costi ed esigenze diversi.

Continuando a parlare dell’Italia, i nuclei familiari che richiedono più finanziamenti sono quelli che vivono in Lombardia, mentre quelli che richiedono meno prestiti risiedono in alcune città dell’Italia insulare e più in generale del Sud. Bisogna ricordare che i tipi di prestiti di cui si sta parlando comprendono anche i mutui e i finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni di consumo.

Sei alla ricerca di un prestito personale? Su prestitionline.com puoi richiedere prestiti online sicuri e in tempi rapidi! Chiama il numero verde 800.100.700 e richiedi un preventivo gratuito.

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Prestiti personali: in Sicilia più di 1 su 5 li richiede per bisogno di liquidità

Nonostante in Italia sia diminuito il numero di persone che tenta l’accesso al credito, in Sicilia questo strumento continua a rappresentare un àncora di salvezza per chi ha bisogno di liquidità. L’Osservatorio sul credito al consumo di Facile.it (http://www.facile.it/prestiti.html) e Prestiti.it (www.prestiti.it) ha analizzato le richieste di prestito dei siciliani nell’ultimo semestre e ne è risultato che il 21% di chi ha indicato la finalità precisa del finanziamento lo stava facendo per un bisogno di disponibilità liquida nell’immediato. Dallo studio è emerso che l’importo medio richiesto in Sicilia rimane invariato rispetto allo scorso semestre (11.000 euro) e perfettamente in linea con la media nazionale.

L’indagine, realizzata analizzando le domande presentate dai cittadini della Sicilia nel periodo compreso tra ottobre 2013 e marzo 2014, ha messo in luce un grosso divario tra uomini e donne che richiedono un prestito personale: gli uomini rappresentano, nella regione, il 76% di chi cerca di ottenere un finanziamento, dato superiore alla media nazionale che si è fermata al 74%. I 43 anni di età media del richiedente in Sicilia, sono il dato più alto che si sia registrato in Italia, dove invece la media rimane di 41.

Si sono ridotti, anche se di poco, i tempi del rimborso che, dalle 66 rate mensili che servivano ai siciliani nello scorso semestre, sono passati a 65.

Tra chi ha indicato una finalità precisa per il prestito, le motivazioni più ricorrenti in Sicilia, dopo la liquidità, sono la volontà di comprare un’auto usata e quella di ristrutturare casa (19%).

Per quanto riguarda le differenze provinciali, gli importi maggiori si richiedono a Enna e Agrigento, dove superano anche la media nazionale di 11.000 euro arrivando a 12.500. Invece a Ragusa, gli importi richiesti sono i più bassi della Sicilia e rimangono fermi a 10.000 euro.

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Prestiti, richiedenti sempre più anziani: dagli over 60 arriva il 9% delle domande

Il credito al consumo è uno strumento che richiede tranquillità economica e sarà per questo che la percentuale di over 60 che fanno domanda di prestiti è passata, in due anni, dal 6,5 al 9% del totale delle richieste di finanziamento. È questa, in breve, la maggiore evidenza emersa dall’ultima analisi condotta dal portale Facile.it (http://www.facile.it/prestiti.html) che, in collaborazione con Prestiti.it (www.prestiti.it), ha monitorato oltre 30.000 richieste di prestito presentate in Italia nel secondo semestre 2013.
L’aumento della fetta degli over 60 che chiedono un prestito, sul totale delle domande è comprensibile considerando che, in un periodo di crisi in cui anche i prestiti personali si fanno “piccoli”, tanto per importo quanto per numero di richieste, per questa fascia di popolazione sia più semplice chiedere ed ottenere la rateizzazione dei pagamenti. «Un lavoro stabile o la pensione – spiega Lorenzo Bacca, Responsabile Business Unit Prestiti dei due broker online – tranquillizzano tanto il richiedente, che può permettersi di pianificare le spese, soprattutto se ingenti, quanto le banche che, offrendo strumenti di credito come la cessione del quinto della pensione, possono dare liquidità anche a chi ha avuto, in passato, problemi di insolvenza».
Nel dettaglio, la domanda media di prestito da parte degli italiani con più di 60 anni è piuttosto elevata: vengono richiesti 10.500 euro da restituire in un periodo di tempo abbastanza lungo, 67 mesi, equivalenti a cinque anni e mezzo. La somma richiesta e la durata si convertono in una rata mensile pari a circa 200 euro, da rimborsare con uno stipendio (o pensione, visto che l’80% del campione non lavora più) di circa 1.500 euro. Le domande arrivano nel 75% dei casi dagli uomini, a conferma di una maggiore dimestichezza con il credito al consumo da parte dell’universo maschile.
Ma per quale motivo gli over 60 hanno chiesto un prestito nel 2013? Nel 23% dei casi, per avere liquidità da gestire come si preferisce; seguono, al secondo e terzo posto, la ristrutturazione di casa (22%) e l’acquisto di auto usate (18%). Da notare, poi, che i prestiti per le spese mediche superano il numero dei finanziamenti richiesti per comprare un’auto nuova. Curiosamente, oltre il 3% delle domande di prestito è finalizzato a matrimonio e cerimonie.
«L’analisi delle finalità delle richieste – continua Bacca – è emblematica di come sempre di più gli over 60 che chiedono un prestito lo fanno per offrire a figli e nipoti un sostegno: in confronto alla loro precarietà lavorativa, la pensione si rivela un appiglio solido a cui riferirsi in caso di necessità».
Per quanto riguarda le differenze tra le regioni, quelle in cui la compagine degli over 60 rappresenta una fetta più ampia dei richiedenti prestito sono la Sicilia (si arriva al 13,1%), la Campania (12,2%) e la Calabria (11,3%), mentre è ai minimi in Basilicata (5,7%) e in Emilia Romagna (5,9%). Gli importi più elevati vengono richiesti in Friuli Venezia Giulia (11.600 euro), Molise e Calabria (11.500 euro), mentre le cifre più basse le troviamo in Toscana (9.100 euro) e Basilicata (7.500 euro).

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Giovani e indebitati: il 16% dei prestiti chiesti da chi ha meno di 30 anni

Li chiamavano generazione 1.000 euro e adesso si scopre che, di quella cifra, buona parte viene usata per pagare i prestiti contratti prima ancora di aver compiuto 30 anni. Stando a un’indagine condotta dal comparatore Facile.it (http://www.facile.it/prestiti.html) in collaborazione con Prestiti.it (www.prestiti.it), che ha preso in esame oltre 50.000 richieste di prestito personale presentate in Italia da gennaio a luglio 2013, i finanziamenti richiesti dagli under 30 rappresentano quasi il 16% delle domande di prestito personale (15,7%).
Non si deve però cadere in facili moralismi e credere che i giovani italiani che chiedono un prestito personale assomiglino più alla cicala che alla formica; in realtà sembrano avere la testa sulle spalle e reagire come possono alla crisi economica che colpisce loro più di tutti.
La stragrande maggioranza vuole un finanziamento per comprare l’auto, ma usata (31,8% dei prestiti totali richiesti) o per avere liquidità con cui affrontare spese varie, magari impreviste (16,5%). Dato poi che comprare casa è sempre più difficile, molti scelgono di ristrutturare quella in cui abitano (magari con i genitori) e allora al terzo posto fra le finalità per cui i giovani si rivolgono a banche e finanziare ecco proprio la ristrutturazione di immobili (9,3%).
«Chi ha oggi meno di 30 anni – dichiara Lorenzo Bacca, Responsabile Business Unit Prestiti dei due broker online – deve fare i conti con una situazione economica molto diversa rispetto a quella vissuta dai genitori. Per fortuna, però, le nuove generazioni hanno una maggiore consapevolezza delle possibilità offerte dal credito al consumo, inteso non come strumento per condurre una vita al di sopra delle proprie possibilità, ma per vivere con maggiore serenità le spese da affrontare».
Il profilo tipo del richiedente under 30 corrisponde a quello di un uomo (75% delle domande), di 26 anni che mira ad ottenere un finanziamento pari a 9.650€. Lo stipendio medio di chi ha meno di 30 anni e vuole un prestito personale è pari a 1.470€ e la durata del piano di ammortamento che preferisce è pari a 55 rate, vale a dire 4 anni e 8 mesi.
Non sorprende che le regioni in cui, percentualmente, le richieste di prestito presentate dagli Under 30 sono più alte siano anche quelle in cui trovare un impiego è più semplice. Così, se come detto a livello nazionale i finanziamenti ai giovani rappresentano il 15,7% del totale, in Lombardia diventano il 18,4%, in Veneto il 18,2%, in Trentino Alto Adige il 18,1% e in Piemonte il 17,1%.

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Ottenere i prestiti personali senza busta paga

I prestiti personali senza busta paga è una tipologia di finanziamento dedicata a chi non ha il privilegio di avere un reddito fisso.

Cosa sono i prestiti personali senza busta paga?

Fin dal 2008 la crisi economica finanziaria che ha colpito l’Italia e l’Europa ha messo in ginocchio un’intera generazione di giovani, soprattutto under 35, che in iquesti 5 anni, in grande numero si sono trasformati in precari sottoccupati o nei casi più drastici in disoccupati.

La situazione in questo 2013 non sembra prendere una piega migliore, purtroppo, ma le possibilità di accedere a dei prestiti, seppur limitati nell’importo erogato, ci sono e si chiamano prestiti personali senza busta paga. Difatti gli istituti di credito hanno trovato alcune soluzione per venire incontro a questo tipo di esigenza ed hanno creato un prodotto su misura per la tipologia di clienti senza uno stipendio fisso.

Questo tipo di finanziamento senza busta paga fa parte dei cosiddetti prestiti personali, ha però lo svantaggio di rappresentare un maggior rischio per gli istituti che lo erogano e di conseguenza presenta dei tassi d’interesse più elevati rispetto agli altri prestiti. E’ quindi necessario avere un occhio di riguardo quando si scelgono, tra i vari preventivi, il prodotto giusto.

Quali sono i modi per richiederlo se non si possiede una busta paga?

Non avere lo stipendio fisso rende molto più difficile ottenere un prestito, perchè le banche come forma primaria di garanzia richiedono proprio la busta paga e se corrisponde ad un impiego a tempo indeterminato è anche possibile riuscire ad avere condizioni più favorevoli.

Le forme di garanzia per ottenere l’erogazione del credito esistono e sono essenzialmente di due differenti tipi, anche se però gli importi ottenibili sono comunque bassi e dell’ordine di grandezza di qualche migliaia di euro.

La più comune è quella di presentare, all’atto della domanda di richiesta della somma di denaro che si necessita, una persona che funga da garante nel caso d’insolvenza del richiedente, in poche parole colui che si prende la responsabilità ed il carico del rientro del debito residuo. Questa persona dovrà presentare alcuni requisiti come una forma di reddito fissa (stipendio o pensione). Il metodo è anche conosciuto come fidejussione.

Nel caso che non si possa avere un garante è possibile ottenere il finanziamento se si è in possesso di un immobile o beni di valore uguale o superiore alla somma richiesta, come gioielli, opere d’arte, oggetti di valore storico. Questi beni potranno essere posti come garanzia al prestito.

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Che cosa è un finanziamento personale

Necessitate di un finanziamento ma non sapete come fare?
È importante conoscere nel dettaglio come richiedere un prestito personale.
Può succedere a tutti di essere in difficoltà finanziaria e il metodo più veloce  per rispondere ai problemi è servirsi di un prestito.

Il prestito personale è la forma più comune di credito richiesta dalle persone, richiedere i prestiti attualmente è molto semplice   visto che sono numerosi i siti web in grado di fornire preventivi gratis.
Le richieste del finanziamento effettuate online generalmente vengono gestite dalla filiale di zona, che vi contatterà successivamente per un appuntamento.

Il finanziamento personale rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati cioè che possono essere richiesti per qualsiasi necessità
Quindi, se la richiesta di prestito viene accettata, l’erogazione  della somma   avviene direttamente nelle mani del consumatore.

Il finanziamento personale può essere richiesto per molteplici bisogni, prestiti per le vacanze, prestiti per gli studi o semplicemente per le spese di tutti i giorni.
La restituzione avviene tramite rate con scadenza periodica.

Prima di erogare un prestito personale, società finanziarie e istituti di credito richiedono specifiche garanzie per evitare il rischio di mancato pagamento.
Le garanzie sui finanziamenti personali sono necessarie poiché l’ente creditore, in caso di mancata restituzione del credito, non ha possibilità di recuperare il prestito erogato.
Alcune volte come garanzia, alcuni istituti di credito richiedono la cambializzazione delle rate.

Quando la domanda di prestito personale viene fatta da un cliente con un’anzianità lavorativa recente, o se viene richiesta un importo molto elevato, la banca potrebbe imporre la firma di un coobbligato, che si impegni alla  restituzione del debito nel caso in cui il richiedente del finanziamento risultasse inadempente.

Nell’eventualità di mancato pagamento delle rate dei prestiti personali, l’inadempienza porta immediatamente ad un aumento degli interessi. Il nominativo del debitore  viene inoltre inserito nella lista dei pagatori ritardatari.
I nominativi relativi ai cattivi pagatori sono condivisi con l’intero sistema bancario e finanziario: ne consegue una difficoltà nell’ottenere credito in futuro.

Per chiedere un preventivo online dovrete inserire i vostri dati personali, presentare ultima busta paga o modello unico dell’anno precedente.

I vari tipi di prestiti personali sono molti e non deluderanno le vostre aspettative, ovviamente accertatevi di conoscere approfonditamente i tassi di interesse che sono applicati e la modalità del rimborso delle rate.

I prestiti sono all’ordine del giorno e vi permetteranno di ottenere la tranquillità economica di cui avete bisogno.

Il cliente può decidere in qualsiasi momento di estinguere il finanziamento personale anticipatamente rispetto alla scadenza stabilita nel contratto: in questo caso dovrà essere restituito il capitale residuo ancora dovuto, eventualmente maggiorato di una penale stabilita per legge.

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Cessione del quinto dello stipendio e Cessione del quinto della pensione

La cessione del quinto è il prestito ideale per i dipendenti pubblici e i pensionati – pensionati INPS e pensionati INPDAP – che hanno bisogno di liquidità finanziaria per attività, acquisti ed iniziative. A differenza di altre forme di prestito personale, la cessione del quinto è più flessibile ad esigenze diverse. In particolare, la cessione del quinto:

– può essere richiesta anche in presenza di altri prestiti o debiti e da colori che sono iscritti alle liste del CRIF (cattivi pagatori);
– può essere richiesta per qualsiasi motivo perché è un prestito senza finalità di spesa.

La cessione del quinto si distingue in cessione del quinto dello stipendio e cessione del quinto della pensione. La cessione del quinto dello stipendio è il prestito personale che possono chiedere i dipendenti pubblici e statali e i dipendenti privati. Il prestito personale via cessione del quinto è la soluzione finanziaria particolarmente conveniente per i dipendenti pubblici e statali, vista la particolare natura del finanziamento. Con la cessione del quinto, in particolare, a garantire per il dipendente è l’Amministrazione presso cui lavora. Nel caso di pubblici e statali, l’Amministrazione è un Ente Pubblico o una Pubblica Amministrazione, più solida di una azienda. Una garanzia forte che spinge le società e gli operatori finanziari ad applicare tassie condizioni economiche più vantaggiose.

Discorso simile anche per i pensionati, per i quali a garantire sono gli Enti Previdenziali che erogano la pensione, come l’INPS e l’INPDAP. I pensionati, in particolare, usufruiscono di particolari vantaggi grazie alle Convenzioni INPS e INPDAP, apposite convenzioni stipulate dagli enti previdenziali per garantire la massima trasparenza ai pensionati interessati alla cessione del quinto.

Tra gli operatori che si occupano di prestiti via cessione del quinto, cessione del quinto dello stipendio e cesisone del quinto della pensione per dipendenti pubblici e statali, pensionati INPS e INPDAP, Finanzio Facile ® è presente su tutto il territorio nazionale con una capillare rete di vendita e distribuzione dei prodotti finanziari.

Per ricevere un preventivo gratuito o fissare un appuntamento senza alcun impegno, è necessario compilare la form di contatto da qui. Un operatore della rete contatta entro due ore il cliente per fissare un incontro o per un appuntamento telefonico.

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Osservator​io Mensile Marzo 2013: con il febbraio elettorale peggiora ancora il grado di fiducia degli Italiani nei confronti del sistema paese

Il febbraio elettorale, oltre ad aver determinato il risultato che tutti conosciamo, porta con sé anche un peggioramento del grado di fiducia degli Italiani nei confronti del sistema – Paese. Quanto ai consumi, l’innovazione è il principale fattore a spingere gli Italiani ad acquistare un bene durevole. Ancora più della convenienza del prezzo. Non a caso, tablet e smartphone sono gli unici prodotti per i quali esistono margini di crescita significativi per i prossimi mesi. Balza al 16,7% la quota di Italiani che intende aumentare i propri risparmi nell’arco dei prossimi 12 mesi (a gennaio erano il 12,3%).

I toni durissimi della campagna elettorale, ancora prima di determinare il risultato che tutti conosciamo, hanno comportato un peggioramento del grado di fiducia degli Italiani nei confronti del sistema – Paese. E’ questo il dato rilevato dall’ dall’ultima edizione dell’Osservatorio mensile Findomestic. Per quanto riguarda il grado di fiducia, dopo la timida ripresa di gennaio, a febbraio il dato è tornato a scendere: da 3,29 a 3,21, su una scala che – lo ricordiamo – va da 0 a 10 e che ha in 7 la sua soglia positiva. Anche a febbraio, comunque, Sud e Isole e Centro Italia sono le macroregioni più “ottimiste”. Nordest e Nordovest, invece, sono quelle più “pessimiste”. Per quanto riguarda il giudizio sullo stato dell’economia del Paese, più nel dettaglio, a febbraio 91,5 italiani su 100 la valutano molto o abbastanza negativa. A gennaio, il dato – pur essendo sempre molto elevato – si fermava all’89,9, sotto la soglia psicologica del 90%.

L’arretramento della fiducia fa da contraltare al recupero della propensione al risparmio: guardando ai prossimi 12 mesi, la quota di Italiani che intende risparmiare è del 16,7%. Un mese fa, a fine gennaio, questo dato era inferiore di oltre 4 punti (12,3).

Per quanto concerne i consumi, smartphone, tablet e personal computer sono gli unici prodotti che stanno sorreggendo i consumi in un momento così difficile. Tutte le altre categorie, a cominciare dall’auto, che soffre tantissimo, sono passate in secondo piano. I tablet e gli smartphone, in particolare, sono gli unici prodotti per i quali si intravedono margini di crescita, in termini di vendite. Per tutte le altre tipologie di beni, la netta maggioranza degli intervistati manterrà un profilo di spesa sostanzialmente analogo a quello dei mesi precedenti. Del resto, il concetto di innovazione è al momento l’unico, vero driver d’acquisto. Ancora più della stessa convenienza, almeno nell’ambito dei prodotti dell’Ict.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: previsioni in miglioramento per i bianchi e per i bruni (TV, Hi-Fi), mentre si prospettano in calo gli acquisti per i piccoli.

Sale la quota di coloro i quali si dicono pronti, di qui a tre mesi, a comperare un elettrodomestico bianco e bruno (rispettivamente 13,5% e 17,8%), mentre scendono, da 24,2 a 22,8%, gli intenzionati all’acquisto dei piccoli elettrodomestici. Valori che rispecchiano l’ammontare medio di spesa prevista, dove si registra un incremento sia per gli elettrodomestici bianchi (da 774 a 790€) che per quelli bruni (da 628 a 637€) e un leggero calo per piccoli elettrodomestici (da 175 a 171 €).

Elettronica di consumo: cala l’interesse verso il settore nel suo complesso, ad eccezione di tablet/Ebook

Escludendo la categoria dei tablet/E-book, dove si registra un lievissimo aumento di 0,2 punti (11%), cala l’interesse verso 3 tipologie su 4: telefonia (da 18,7% a 17,7%), PC/accessori (da 18,1% a 17,6%) e fotocamere/videocamere (da 10,9% a 9,4%). Al contrario la spesa media prevista fa registrare aumenti in tutte le categorie, in particolare per fotocamere/videocamere (da 282 € a 367€).

Auto e moto: scenario in calo per auto nuove e motoveicoli. Si salva l’auto usata.

Prospettive negative per il mercato delle auto nuove, dove la percentuale degli interessati all’acquisto nei prossimi tre mesi scende dal 7,1% al 6,8%. Continua il trend decrescente dei motocicli, che raggiunge quota 3,2%, mentre l’auto usata è l’unico veicolo che lascia ben sperare, in quanto le previsioni a tre mesi fanno segnare un aumento di 0,8%. Infine resta pressoché invariato l’ammontare medio di spesa prevista: 2.733 €per le moto, 7.664 € per le auto usate e 18.474 € per quelle nuove.

Casa e arredamento: propensione all’acquisto in aumento per tutte tre le categorie

In aumento le previsioni di acquisto per tutte e tre le tipologie di spesa: la casa, la sua ristrutturazione e le spese per i mobili. Nello specifico, la quota di coloro che prospettano di acquistare una casa nuova passano dal 3,7 al 4,3%, mentre quella degli intenzionati alla ristrutturazione passa dal 7,9 all’ 8,7%. I mobili, invece, fanno segnare un aumento in termini di potenziali acquirenti (da 14,7 a 15,6%) e una diminuzione in termini di spesa prevista (da 2.022 € a 1.974€).

Tempo libero: in risalita le previsioni circa l’acquisto di attrezzature e abbigliamento sportivi, viaggi e vacanze. Diminuisce il fai-da-te.

Sale al 19,9% (rispetto al 18,9% del mese precedente) la quota degli intenzionati all’acquisto di attrezzature e abbigliamento sportivi. Segno positivo anche per il numero di quanti prevedono di organizzare un viaggio o una vacanza nei prossimi tre mesi (da 28,5% a 29,5%). Prosegue, infine, il trend decrescente del fai-da-te, che fa segnare una diminuzione di circa un punto percentuale (da 23,2% a 22,3%).

Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:
www.adhoccommunication.it www.info.findomestic.it

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Cessione del Quinto: il Prestito per Dipendenti Pubblici e Pensionati

La cessione del quinto è un prestito personale a tasso fisso e rata costante, ideale per i dipendenti pubblici e statali, i pensionati INPS, pensionati INPDAP o iscritti ad altri istituti previdenziali grazie alle convenzioni INPS e INPDAP stipulate dagli Enti Previdenziali.

La cessione del quinto si distingue in cessione del quinto dello stipendio e cessione del quinto della pensione. La cessione del quinto dello stipendio è un prestito personale a tasso di interesse fisso e rata costante che può essere richiesto dai dipendenti pubblici, statali o privati. Con la cessione del quinto, i dipendenti chiedono in prestito la somma di denaro desiderata che possono restituire attraverso il pagamento di rate mensili che non superano mai il quinto dello stipendio (il 20%) e che vengono trattenute direttamente dallo stipendio. Una volta approvata la richiesta di cessione del quinto dello stipendio, a preoccuparsi di verificare ed effettuare le trattenute dallo stipendio è l’Amministrazione del datore di lavoro del dipendente.

La cessione del quinto della pensione, invece, può essere richiesta dai pensionati INPS e INPDAP o dai pensionati iscritti ad un altro Istituto previdenziale che sono interessati ad ottenere un prestito personale o un finanziamento personalizzato da rimborsare in rate che non superano mai il quinto della pensione.

Il primo e grande vantaggio della cessione del quinto, quinto dello stipendio e quinto della pensione risiede nella rata fissa e nel tasso di interesse che non cambiano mai, per tutta la durata del finanziamento, evitando ‘brutte’ sorprese in busta paga o nella pensione a inizio mese.

La cessione del quinto, inoltre, può essere richiesta per diverse finalità che non devono essere esplicitate al momento della domanda. Oltre ad essere un prestito ‘senza finalità di spesa’, la cessione del quinto è un prestito che possono chiedere protestati o pignorati.

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Prestiti personali: 12.500 euro la richiesta media italiana

Se, secondo le ultime stime, l’indebitamento pro-capite degli italiani diminuisce, chi chiede un prestito lo fa comunque per ottenere cifre elevate: secondo il broker Prestiti.it (www.prestiti.it) la domanda media, sia pure in tempi di crisi, è di circa 12.500 euro.

«Le ultime analisi di Federconsumatori hanno registrato un’inversione di tendenza in merito al ricorso degli Italiani al credito al consumo, con un -7% rispetto al 2009 – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.itma è pur vero che le famiglie continuano a pagare oltre 4.000 euro di debiti l’anno; quello che cambia, piuttosto, è la motivazione che spinge a chiedere un prestito».

L’indagine, compiuta analizzando un campione di oltre 30 mila domande di prestito raccolte dal sito negli ultimi sei mesi, traccia l’identikit della domanda tipo: arriva da un uomo di 41 anni, con uno stipendio medio di 1.500 euro, che vuole ottenere una somma importante: 12.500 euro. Chi chiede un prestito intende restituirlo in tempi lunghi, più di cinque anni (64 mesi).

Per quanto riguarda le motivazioni che spingono a richiedere un prestito personale, resta costante (rispetto alle rilevazioni di sei mesi fa) il bisogno di liquidità, che si conferma la motivazione più ricorrente (32% delle domande); a favore di questa scelta vi è la libertà di utilizzo della somma per esigenze diverse.

Fra le motivazioni della richiesta segue – registrando però un aumento notevole in termini percentuali – l’acquisto di un’auto usata (27%, ben dieci punti percentuali in più rispetto a marzo 2012) e la ristrutturazione di casa (10%, contro il 12% di marzo 2012). Resta stabile, e a livelli nettamente inferiori rispetto alla rilevazione precedente, la richiesta di prestito per l’acquisto di un veicolo nuovo: è all’8%, a marzo 2011 era al 14,3%. Dato, questo, che non sorprendente se si considerano i crolli di vendita di automobili nuove o a Km zero in Italia.

Rimane confermata la maggiore dimestichezza degli uomini con il prestito personale: il 72% delle domande arriva da loro, contro un 28% di richieste provenienti da donne. Queste, nel dettaglio, sembrano maggiormente interessate al finanziamento dei trattamenti estetici (arrivando a rappresentare il 47% del totale delle richieste), degli studi (39%) e all’acquisto di arredamento (36%).

Importi, durata ed età medie al momento del prestito subiscono variazioni pressoché minime lungo lo Stivale. Le Regioni che chiedono cifre più alte sono la Calabria e la Sicilia (entrambe con 14.000 euro), seguite dalla Sardegna. Una curiosità: i più giovani al momento del preventivo sono i cittadini di Veneto ed Emilia Romagna, gli unici con un’età media che scende sotto i 40 anni.


Di seguito la classifica delle Regioni italiane in base all’ammontare medio richiesto, con indicazione dell’età del richiedente e della durata media del prestito:

Regione

Importo medio

Durata media (in mesi)

Età media

Calabria

14.000

65

44

Sicilia

14.000

66

43

Sardegna

13.500

65

42

Lazio

13.000

65

42

Puglia

13.000

66

42

Umbria

13.000

68

42

Abruzzo

12.500

63

42

Basilicata

12.500

65

43

Campania

12.500

64

43

Lombardia

12.500

63

40

Molise

12.500

66

43

Toscana

12.500

64

42

Friuli Venezia Giulia

12.000

63

41

Liguria

12.000

63

43

Marche

12.000

63

42

Piemonte

12.000

63

40

Trentino Alto Adige

12.000

63

39

Valle d’Aosta

12.000

58

41

Veneto

12.000

63

39

Emilia Romagna

11.500

63

39

Questa, invece, la variazione delle motivazioni al momento della richiesta del prestito, rispetto a marzo 2012:


Finalità

ott-12

mar-12

Liquidità

32%

33%

Auto e moto usate

27%

17%

Consolidamento debiti

12%

11%

Ristrutturazione casa

10%

12%

Auto e moto nuove/km0

8%

8%

Arredamento

5%

6%

Matrimonio e cerimonie

2%

2%

Altro

4%

11%

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Prestiti Dipendenti Pubblici: la cessione del quinto dello stipendio

La cessione del quinto dello stipendio è il prestito semplice da chiedere e davvero conveniente per i dipendenti pubblici e statali grazie alle particolari agevolazioni delle Convenzioni INPS e INPDAP. Tasso di interesse fisso, rata costante e finanziamenti personalizzati: la cessione del quinto dello stipendio è il prestito personale che può essere richiesto per qualsiasi motivo. Si tratta, infatti, di un prestito senza finalità di spesa: non è necessario specificare il motivo per cui si chiede la cessione del quinto, che sia la casa nuova o l’auto.

A differenza di altri prestiti, con la cessione del quinto, a garantire per il dipendente è l’Amministrazione presso la quale lavora. La garanzia di solvibilità – ovvero la garanzia che il consumatore sia in grado di restituire la somma richiesta in prestito – è rappresentata dallo stipendio. Quanto più solida è la condizione retributiva del consumatore, tanto più forte sarà la garanzia di solvibilità e la possibilità di ottenere il prestito.

Nel caso dei dipendenti pubblici e statali, la garanzia di solvibiltà è davvero molto alta, perché si tratta di dipendenti (o ex dipendenti nel caso di pensionati) di Enti ed Amministrazioni pubbliche o statali, che godono,quindi di una condizione economica stabile e sicura nel tempo. Questo permette loro di ottenere la cessione del quinto dello stipendio a condizioni economiche ancora vantaggiose, purché la società finanziaria a cui si rivolgono abbia attive le Convenzioni INPS e INPDAP necessarie.

Le Convenzioni INPS e INPDAP sono apposite convenzioni stipulate dagli Enti Previdenziali per consentire ai dipendenti pubblici e statali di ottenere la cessione del quinto di stipendio in assoluta trasparenza e chiarezza. Non tutte le società o gli operatori finanziari hanno attive le convenzioni INPS e INPDAP necessarie per i dipendenti pubblici e statali interessati alla cessione del quinto. Tra quelli che permettono ai dipendenti pubblii e statali di chiedere ed ottenere la cessione di quinto, ricordiamo Finanzio Facile ®, presente in tutta Italia con una capillare rete di consulenti. E’ sufficiente compilare il FORM ONLINE per chiedere un PREVENTIVO GRATUITO.

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A scuola col prestito: nel primo semestre 2012 erogati oltre 30 milioni di euro per pagare gli studi

La campanella che riporta bambini e ragazzi sui banchi di scuola è l’occasione per fare il punto sui costi che le famiglie italiane devono sostenere per la formazione dei più giovani: secondo il broker online Prestiti.it (www.prestiti.it) nel primo semestre del 2012 banche e finanziarie hanno concesso oltre 30 milioni di euro in prestito agli italiani per pagare le spese scolastiche.

Evidentemente, nonostante la crisi la formazione continua ad essere vista come un investimento per il quale non vanno risparmiate risorse. Non parliamo solo di libri e quaderni: a farla da padrone sono i master e i corsi di perfezionamento, che possono arrivare a costare somme ingenti e sempre più spesso vengono pagati a rate, dai genitori o – se c’è un reddito dimostrabile – direttamente dagli studenti.

Analizzando le richieste pervenute sul sito nel primo semestre del 2012 le domande di chi voleva finanziare scuola e formazione puntavano ad ottenere, mediamente, 7.200 €: una cifra, questa, perfettamente in linea con le statistiche: secondo le ultime analisi del Censis il prezzo medio di iscrizione ad un corso post laurea nell’anno scolastico 2011/2012 è stato di 6.595 euro.

La somma media richiesta, tuttavia, è nettamente inferiore a quella della rilevazione del 2011: si registra una riduzione del 45%, a dimostrazione di una difficoltà economica che obbliga al contenimento dei costi. Anche se si tratta di investire sul futuro dei propri figli.

L’età media al momento della domanda è di 40 anni (cifra influenzata tanto dalla presenza di genitori che richiedono il finanziamento, quanto da quella degli studenti lavoratori), mentre lo stipendio medio netto di chi ha presentato questo tipo di richiesta è di 1.400€ mensili. Il piano di rate per la restituzione della somma è pari a 55 mesi, contro i 51 della scorsa rilevazione: in sostanza, ad un solo anno di distanza si chiede meno ma si restituisce in tempi più lunghi, le rate si fanno più piccole, riducendosi a 170 euro al mese.

Altro spunto di riflessione arriva dal sesso dei richiedenti: la percentuale di donne che richiede questo specifico finanziamento – normalmente, quando si tratta di prestiti, si aggira tra il 25 e il 30% – sale al 39%; una dimostrazione della maggiore sensibilità dell’universo femminile ai temi della formazione professionale, spesso strumento indispensabile per inserirsi al meglio nel mondo del lavoro.

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Nel primo semestre 2012 erogati oltre 24 milioni di euro di prestiti per le vacanze

Tasse in aumento, incertezza economica, costi sempre più alti: tutti questi fattori hanno reso molto difficile andare in ferie, ma se diminuiscono i giorni di vacanza non si rinuncia a staccare comunque, anche se solo per una settimana, e per farlo tanti chiedono un prestito. Secondo le analisi di Prestiti.it (www.prestiti.it), comparatore specializzato nel credito al consumo, solo nel primo semestre del 2012 banche e finanziarie hanno concesso agli italiani oltre 24 milioni di euro di finanziamenti da impiegare per viaggi e vacanze.

In sintesi, piuttosto che rinunciare del tutto alle ferie, gli italiani hanno scelto di diluirne i costi su più mesi, magari scegliendo soluzioni più economiche rispetto a quelle che si sarebbero concessi anche solo un anno fa e prediligendo, ad esempio, le ferie in una casa vacanza piuttosto che in un hotel.

Una conferma a questa ipotesi la si trova anche andando nel dettaglio dell’analisi fatta da Prestiti.it. Nel primo semestre del 2012, le richieste presentate da chi voleva ottenere un prestito personale per pagare le proprie ferie si sono orientate su un importo medio di 4.100 €, decisamente inferiore a quello registrato dodici mesi prima, quando la cifra era stata di circa 7.000€: un calo pari al 41% che descrive chiaramente la voglia (o la necessità) di contenere i costi degli italiani, oggi meno disposti ad ipotecare grosse cifre per un viaggio da sogno.

L’età media al momento della domanda di finanziamento è di 38 anni, mentre lo stipendio medio netto di chi ha presentato questo tipo di richiesta è di 1.300€ mensili, con un piano per la restituzione della somma pari a 39 mesi, valore identico a quello del 2011.

Rispetto ad un anno fa, quindi, gli italiani sono disposti a impiegare per le vacanze una cifra alquanto contenuta, e – se ricorrono al credito al consumo – scelgono di togliere al proprio budget quotidiano una fetta più piccola; analizzando le offerte presenti oggi sul mercato, un finanziamento dell’importo e della durata indicata sono ottenibili con una rata mensile abbastanza “leggera”, pari a circa 120 euro.

Un’ultima nota riguardo al profilo di chi chiede un prestito per pagare viaggi e vacanze: sono soprattutto uomini. La percentuale maschile rappresenta il 66% del campione totale, a riprova di una maggiore familiarità con il credito al consumo rispetto alle donne.

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Cessione del Quinto dello Stipendio Dipendenti Pubblici

CESSIONE DEL QUINTO: COS’E’?

La cessione del quinto dello stipendio è un prestito personale accessibile  a tutti i dipendenti pubblici.
Il finanziamento, ottenuto in tempi brevi e a tassi estremamente vantaggiosi, viene rimborsato con trattenute dallo stipendio che non possono eccedere la quinta parte dell’intero importo della busta paga. La particolarità di questo tipo di finanziamento consiste nella velocità dei tempi di erogazione, e soprattutto nella convenienza dei tassi di interesse applicati, che restano fissi per tutta la durata del finanziamento.
La cessione del quinto dello stipendio è possibile anche se si è subito un protesto o se si risulta essere cattivi pagatori: nel caso dei dipendenti pubblici, infatti, è la busta paga a fornire le garanzie necessarie. Inoltre la cessione del quinto dello stipendio non necessita di garanti o di motivazioni specifiche.

FINANZIO FACILE ® : CHI SIAMO

FINANZIO FACILE ® si occupa di cessione del quinto dello stipendio per dipendenti pubblici, offrendo tassi di interesse estremamente vantaggiosi ed erogazioni di finanziamenti fino ad 80.000 Euro in tempi brevi.
Grazie alle convenzioni INPDAP i dipendenti pubblici hanno la possibilità di accedere ai finanziamenti di Finanzio Facile ® in tempi molto brevi, senza bisogno di garanti, e con tassi di interesse estremamente vantaggiosi e che restano fissi per l’intera durata del finanziamento.
FINANZIO FACILE ®, grazie ai suoi consulenti, assicura preventivi in tempi brevi, con i tassi di interesse più convenienti e competitivi. Le condizioni del finanziamento sono chiare e estremamente convenienti, l’erogazione del finanziamento avviene in tempi molto brevi ed il tasso di interesse applicato è fisso per tutta la durata del finanziamento.
I consulenti FINANZIO FACILE ® possono trovare la soluzione adatta ad ogni tipo di esigenza e che risponda a tutte le necessità dei lavoratori dipendenti.
Oltre a tempi brevi per il preventivo personalizzato, FINANZIO FACILE ® garantisce condizioni chiare, tassi di interesse vantaggiosi e tempi brevi di erogazione del finanziamento anche ai pensionati INPS e ai dipendenti o ex-lavoratori dipendenti INPDAP.

 

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Il tuo prestito personale a tassi vantaggiosi e in tempi brevi

La <a href=”http://www.finanziofacile.it/cessione-del-quinto” target=”_blank” title=”Cessione del Quinto”><strong>cessione del quinto</strong></a> &egrave; un prestito personale accessibile a tutti i lavoratori dipendenti, che offre tassi pi&ugrave; vantaggiosi e tempi di erogazione pi&ugrave; brevi. E&rsquo; possibile ottenere la cessione del quinto dello stipendio, e della pensione. Il prestito viene erogato velocemente e una volta ottenuto il finanziamento, le rate sono trattenute direttamente dalla busta paga o dalla pensione. Il tasso di interesse &egrave; fisso per tutta la durata del finanziamento, e per un importo che non ecceder&agrave; la quinta parte dello stipendio.<br />Grazie a formule particolari &egrave; possibile accedere a questa tipologia di prestito personale anche se si risulta essere cattivi pagatori o se si &egrave; subito un protesto. Inoltre il finanziamento non richiede motivazioni specifiche, garanti o fideiussioni.<br />La cessione del quinto dello stipendio permette formule agevolate per dipendenti pubblici grazie alle Convenzioni INPDAP.<br /><br />I nostri consulenti sono a tua disposizione: in tempi brevi otterrai un preventivo alle condizioni pi&ugrave; vantaggiose, a tassi convenienti ed in tempi brevi. Ti garantiamo la soluzione pi&ugrave; semplice e la possibilit&agrave; di ottenere un prestito personale alle condizioni migliori.<br />Richiedi a Finanzio Facile &reg; il tuo preventivo. Finanzio Facile &reg;&nbsp; offre la <a href=”http://www.finanziofacile.it/cessione-del-quinto/cessione-del-quinto-dello-stipendio” target=”_blank” title=”Cessione del Quinto dello Stipendio”><strong>cessione del quinto dello stipendio</strong></a> o della pensione a condizioni vantaggiose a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e a tutti i pensionati. Se sei un dipendente pubblico non esitare a contattarci! Se sei un pensionato Inps o Inpdap, chiama subito! Scopri i tassi vantaggiosi e le formule agevolate di Finanzio Facile &reg;! <br /><br />Un modo semplice e veloce per ottenere il tuo prestito personale. Contattaci per avere un <a href=”http://lp.finanziofacile.it/artmar/pubb.asp” target=”_blank” title=”Chiedi un Preventivo Gratuito”><strong>preventivo gratuito</strong></a>, a tassi vantaggiosi ed a condizioni chiare. Da oggi, il tuo prestito personale &egrave; pi&ugrave; semplice, con <a href=”http://www.finanziofacile.it/” target=”_blank” title=”Finanzio Facile &reg;”><strong>Finanzio Facile &reg;</strong></a>!

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Cessione del quinto della pensione: il prestito pensionati INPS e INPDAP

La cessione del quinto è il prestito personale ideale per pensionati INPS e INPDAP grazie, soprattutto alle convenzioni INPS e INPDAP. La cessione del quinto è il prestito personale senza finalità di spesa, a tasso di interesse fisso e rate costanti che risponde con elevata flessibilità alle esigenze dei pensionati.

Con la cessione del quinto i pensionati INPS e INPDAP:

– chiedono fino a €50.000,00 in prestito;
– ottengono in anticipo fino all’80% della somma chiesta in prestito;
– rimborsano il prestito in rate che non superano mai il quinto della pensione e che vengono trattenute ogni mese dalla pensione;
– pagano sempre lo stesso tasso di interesse per tutta la durata del finanziamento;
– chiedono il prestito per qualunque motivo, perché la cessione del quinto è un prestito senza finalità di spesa.

La cessione del quinto della pensione può essere chiesta per qualunque motivo, senza limiti d’età e può essere richiesta anche da protestati o pignorati, ovvero da pensionati già iscritti alle liste del CRIF – lista dei cattivi pagatori. Con la cessione del quinto della pensione, i pensionati non corrono il rischio di perdere il controllo sulla spesa e sul budget mensile, perché tasso di interesse e rate sono costanti.

E’ determinante che i pensionati che intendano chiedere un prestito personale tramite cessione del quinto si rivolgano ad una società finanziaria o un istituto di credito che abbia attive le convenzioni INPS e INPDAP. Le convenzioni INPS e INPDAP sono apposite convenzioni stipulate dall’Ente Previdenziale per tutelare i pensionati e agevolarli nella richiesta di un prestito personale tramite cessione del quinto.

Tra gli operatori di settore che hanno attive le convenzioni INPS e INPDAP, ricordiamo Finanzio Facile ®: cessione del quinto dello stipendio, cessione del quinto della pensione, prestiti personali, delegazione di pagamento o prestito delega, mutui a tassi convenienti in convenzione INPS e INPDAP per pensionati e dipendenti statali e pubblici.

Per chiedere un PREVENTIVO GRATUITO è sufficiente compilare l’apposita contact form:

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Cessione del quinto: in aumento la domanda di prestiti personali

La cessione del quinto registra un significativo aumento tra i consumatori rispetto al 2011: le richieste di cessione del quinto dello stipendio e di cessione del quinto della pensione registrano un +16%. Un segnale importante e significativo, che dimostra come ad essere aumentata sia soprattutto la necessità di liquidità dei consumatori. Liquidità utilizzata per piccoli investimenti o per acquisti di diverso tipo: l’auto nuova, la prima casa o la casa al mare. Non importa quale sia il motivo per cui si chiede la cessione del quinto, 5 dello stipendio e 5 della pensione, perché si tratta di un prestito senza finalità di spesa. Questo significa che non è necessario specificare il motivo per cui si chiede un prestito tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Altro vantaggio della cessione del quinto è nella convenienza delle condizioni economiche: tasso di interesse fisso e rate costanti spingono sempre più consumatori a scegliere la cessione di quinto tra i diversi tipi di prestito personale. Con la cessione di quinto, infatti, il tasso di interesse resta fisso per tutta la durata del finanziamento e le rate non superano mai il quinto (o il 20%) dello stipendio.

Le rate mensili con cui i consumatori rimborsano il prestito ottenuto vengono trattenute direttamente dallo stipendio ogni mese: a preoccuparsi di effettuare le trattenute mensili è all’Amministrazione presso cui lavora il dipendente statale, pubblico o privato, oppure l’Ente Previdenziale a cui è iscritto il pensionato INPS o INPDAP.

Con la cessione del quinto dello stipendio e con la cessione del quinto della pensione è possibile chiedere fino a €75.000,00 in prestito. I dipendenti statali e pubblici devono assicurarsi che la società finanziaria o gli istituti di credito a cui ci si rivolge abiano attive le convenzioni INPS o INPDAP appositamente stipulate per consentire ai dipendenti statali e pubblici, o ai pensionati ex dipendenti statali e pubblici, di chiedere la cessione del quinto a tasso di interesse e condizioni agevolate.

Chiedi subito un preventivo: compila il FORM ONLINEin pochi minuti e chiedi subito la cessione del quinto.

 

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Cessione del quinto della pensione: Finanzio Facile ®

La cessione del quinto della pensione è il prestito flessibile alle esigenze dei pensionati INPS o INPDAP grazie alle sue particolari caratteristiche. Si tratta, infatti, di un prestito grazie al quale è possibile:

– chiedere fino a €75.000,00;
– rimborsare il prestito in rate, che non superano mai il quinto della pensione e che vengono trattenute direttamente dalla pensione  ogni mese;
– pagare sempre lo stesso tasso di interesse per tutta la durata del finanziamento.

Il primo grande vantaggio della cessione del quinto risiede nella modalità di rimborso del prestito ottenuto via cessione del quinto della pensione: il pensionato INPS o INPDAP rimborsa il prestito attraverso il pagamento mensile di rate che non superano mai il quinto della pensione e che vengono trattenute direttamente dalla pensione. A preoccuparsi di effettuare, verificare e controllare le trattenute è l’Ente Previdenziale, INPS o INPDAP. Il pensionato non deve preoccuparsi più di nulla.

Questo non significa che il pensionato rischi di perdere il controllo sulla spesa sostenuta ogni mese per rimborsare il prestito via cessione di quinto di pensione: la presenza di un Ente Pubblico, come INPS o INPDAP è garanzia di sicurezza, chiarezza e trasparenza per il pensionato che intende chiedere la cessione del quinto della pensione.

In particolare, per chiedere il quinto della pensione, i pensionati devono assicurarsi che la società finanziaria o l’istituto di credito a cui si sono rivolti abbia attive le Convenzioni INPS o INPDAP. Si tratta di apposite convenzioni stipulate dall’Ente Previdenziale che consentono di agevolare e tutelare il pensionato che chiede un prestito.

Resta da scegliere la società finanziaria o l’istituto di credito a cui rivolgersi: fattori critici sono la competenza, la professionalità dimostrata, la convenzienza dei tassi di interesse e le convenzioni INPS e INPDAP. Un esempio? Finanzio Facile ®: cessione del quinto, cessione di quinto dello stipendio e cessione del quinto della pensione, prestiti personali, mutui.

Per ottenere un preventivo occorrono pochi minuti: è sufficiente compilare il fomr online per essere contattati da un consulente che studia assieme al cliente la soluzione finanziaria più conveniente.

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Cessione del quinto della pensione: fino a 50mila euro in prestito

La cessione del quinto della pensione è il prestito per pensionati INPS e INPDAP con il quale è possibile chiedere fino a 50mila euro a tasso fisso e rate fino a 10 anni (o 120 mesi). La cessione del quinto della pensione è un prestito personale che si differenzia da altre tipologie di prestito per la flessibilità e la convenienza.

Senza finalità di spesa. In particolare, la cessione del quinto della pensione è un prestito senza finalità di spesa: non è necessario indicare il motivo per cui si chiede la cessione del quinto. La cessione del 5 di pensione può essere chiesta per acquistare un’auto nuova, per una casa o per un progetto personale: il motivo per cui si chiede il quinto della pensione non influenza la possibilità di ottenere o meno il prestito.

Rate costanti. I pensionati rimborsano il prestito ottenuto via cessione del quinto attraverso il pagamento di rate che non superano mai il quinto della pensione e che vengono trattenute direttamente ogni mese dalla busta paga. Le rate non superano mai il quinto della pensione ed è l’Amministrazione dell’Ente Previdenziale (INPS o INPDAP) a preoccuparsi di effettuare, verificare e controllare che le rate vengano trattenute ogni mese senza errori o ritardi.

Tasso di interesse fisso. Il tasso di interesse sul prestito chiesto via cessione del quinto della pensione è sempre uguale per tutta la durata del finanziamento. Tasso di interesse fisso e rate costanti assicurano al pensionato la possibilità di tenere sempre sotto controllo la spesa mensile sostenuta per rimborsare il prestito.

Convenzioni INPS e INPDAP. Le convenzioni INPDAP e INPS sono apposite convenzioni stipulate dall’Ente Previdenziale per garantire al pensionato condizioni economiche convenienti nella richiesta del prestito. Le convenzioni non rappresentano solo delle agevolazioni ma anche un impegno specifico che le società finanziarie e gli istituti di credito assumono nei confronti dei pensionati INPS e INPDAP: impegno a garantire chiarezza, trasparenza e convenienza.

Prestiti per protestati. La cessione del quinto della pensione può essere chiesta anche in presenza di altri debiti o in caso di protesti e pignoramenti. Anche i pensionati iscritti al CRIF, lista dei cattivi pagatori, possono chiedere un prestito via cessione del quinto della pensione. Un gran vantaggio rispetto ad altre forme di prestito a cui protestati o pignorati non hanno accesso.
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