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Il miglior alleato della CGIL

Einaudi diceva ‘Conoscere per deliberare’. Evidentemente non lo si può chiedere a tutti, e certamente non saremo noi a voler tanto dall’on. Ghiglia. D’altronde a chi, ben comprendiamo, è impegnato a difendere il suo scranno in Parlamento, si può pure domandare di leggere le lunghe proposte di Progett’Azione prima di giudicarle?
Così, certi che presterà più fede alle dichiarazioni della CGIL che non alle nostre, proviamo tuttavia a fare una sintesi degli emendamenti depositati in Consiglio, breve e semplice per permettere a tutti, onorevoli inclusi, di comprenderli.

Come ogni problema partiamo dall’ipotesi per arrivare alla tesi, passando per la dimostrazione. Ipotesi: la Regione è a rischio default (ops collasso) economico. Tesi: bisogna ridurre le spese, altrimenti le entrate (tasse e contributi) non saranno sufficienti a coprire le uscite. Fin qui forse anche i parlamentari ci possono seguire.

Ecco la parte difficile: passaggi logici per dimostrare la tesi. Noi abbiamo proposto le misure più facili: vendere le partecipazioni pubbliche, vendere il patrimonio immobiliare, ridurre la spesa per personale, tagliare i costi di rappresentanza politica. Stipendi dei consiglieri inclusi, peccato che, quest’ultima proposta sia stata bocciata anche con i voti del PDL.

Cosa comporteranno queste misure? La vendita delle partecipazioni regionali comporterà due aspetti, uno economico generando risparmi per l’Ente e l’altro politico: amici, portaborse, mogli e mariti di amici non potranno più, in nome della politica, guadagnare stipendi d’oro sulle spalle dei cittadini. E capiamo il cruccio di alcuni su questo tema.

La riduzione della spesa per il personale, così come l’abbiamo proposta, invece determina solamente il pensionamento dei dipendenti pubblici che, o con l’attuale riforma o con la legge anti- Fornero, avrebbero diritto ad andare in pensione. Per i lavoratori (una minima parte) che risulteranno ancora in esubero ci sarà la promozione del telelavoro, la riduzione del tempo lavorato ( da 36 a 30 ore) o la mobilità guidata: ovvero l’assunzione, con lo stesso stipendio e la stessa posizione, in un’altra società avente posti vacanti in organico. Per semplificare: nessuno verrà licenziato ma il sistema Piemonte (regione più enti) risparmierà 100 milioni di euro l’anno.
Se questo non accadrà nel 2013 non si avrà scelta: o si aumenteranno le tasse (addizionale IRPEF e/o IRAP) o si taglieranno ulteriormente i servizi essenziali quali il sostegno alle famiglie e le imprese.

Io ho ancora la convinzione, forse qualcuno dirà antica, che per recuperare le forze sia necessario non eccedere. Per la Regione questo significa che per ritornare in pareggio dovrà fare delle scelte, anche sacrificando i pochi a vantaggio dei molti. Perché, per chi non lo avesse ancora capito, se la Regione dovesse continuare a spendere in questo modo non si riusciranno più a erogare i servizi primari, non si riusciranno a saldare i fornitori e non si avranno i soldi per assicurare alcun servizio di welfare o politica di sostegno al lavoro. Questo significa che i fornitori che due anni fa hanno presentato fattura alla Regione e non gli è stata ancora pagata  o le famiglie in lista d’attesa da oltre un anno per inserire in una struttura il proprio caro non autosufficiente, tanto per fare due esempi, dovranno attendere ancora.
La mia cultura politica e il buon senso ( e le posizioni “storiche” del centrodestra) mi portano a dire che fra la difesa del “posto di lavoro fisso”  o il sostegno alla famiglia e all’impresa dovrebbe prevalere il secondo.

Tuttavia noi siamo disponibili al confronto: se l’on. Ghiglia ha in mano la formula magica per non ridurre la spesa del personale e contemporaneamente non aumentare le tasse, garantire i servizi e pagare i fornitori, la presenti. La stiamo aspettando. Altrimenti, on. Ghiglia, la sua posizione rischia di essere solo una “marchetta” elettorale. Raccogliere un pò di consenso fra i legittimi timori dei dipendenti pubblici a scapito di tutti i piemontesi.

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Angelo Burzi: Complimenti Compliementi!

Complimenti! Complimenti sinceri a tutti noi, nessuno escluso!

Domenica 2 dicembre abbiamo fatto, tutti insieme, una cosa che soltanto sei mesi prima non avrei ritenuto possibile e che invece si e’ rivelata non solo possibile, ma facile, entusiasmante, coinvolgente come solo coloro che vi hanno partecipato potrebbero testimoniare, e che sono certo rimarra’ a lungo nei ricordi piacevoli di tutti noi.

Abbiamo dimostrato a noi stessi ed a chi ci guarda come sia possibile costruire un soggetto  politico aperto alla collaborazione di tutti, ma rigoroso nel definire il proprio sistema di valori e la propria linea politica; un soggetto trasparentemente democratico, dove il proprio direttivo viene eletto dai propri iscritti, in discontinuita’ rispetto alle persone che l’hanno fondato, una discontinuita’ rispettosa, quella che ci deve essere fra le diverse generazioni di una famiglia; un soggetto coraggioso nell’avventurarsi sul terreno della politica territoriale nel momento peggiore della storia repubblicana, ma proprio per questo certi che il territorio in cui si muovera’ è simile ad una prateria libera e sconfinata, con la sola presenza delle rovine delle strutture politiche che l’avevano sin qui presidiata… insomma un soggetto che e’ l’inizio, e che inizio di un partito regionale!

E’ importante che appaia chiaro a tutti noi che le 2500 persone che oggi costituiscono Progett’Azione sono gia’ uno strumento politico in grado di influenzare in maniera significativa, ed in molti casi di determinare lo sviluppo delle politiche pubbliche nel nostro Piemonte… evidentemente se lo strumento agisce, subito, adesso, tutti i giorni…

Volete un esempio? Andate su www.lospiffero.com e partecipate, subito, tutti al sondaggio su come deve essere gestito il sistema  delle partecipazioni regionali, sul loro smagrimento e sulle loro dismissioni cha da tempo abbiamo sintetizzato nello slogan “Vendere tutto, Vendere subito”

Se lo facessimo, vedremmo subito l’immediata efficacia della nostra azione politica, data l’influenza che “Lo Spiffero” ha sugli attori deputati alla gestione della cosa pubblica piemontese.

Potrei andar avanti ancora a lungo, e magari in altra occasione lo faro’, sul valore di cio’ che abbiamo sin qui fatto e sugli effetti che se ne potrebbero derivare, pero’ preferisco innescare una riflessione su di un altro tema.

Se alta e’ l’influenza esercitabile da un  soggetto politico costituito da 2500 persone, Progett’azione di oggi, 4 dicembre 2012, pensate, pensiamo, a cosa potremmo fare se fossimo in 25000 ….e cosa c’e’ tra noi ,oggi, ed il traguardo che ho appena suggerito? Nulla, non c’e’ proprio nulla… nessun ostacolo, nessun concorrente, solo prateria, tanta prateria segnata qua e la’ dai cumuli delle rovine delle strutture politiche del centrodestra, popolata da una collettivita’ delusa da quelli che riteneva essere i propri rappresentanti, imbarbarita dalle difficolta’ della situazione economica-finanziaria peggiore dalla fine dell’ultima guerra ma anche desiderosa di trovare appena potra’ nuove risposte, nuovi rappresentanti che la possano aiutare in quella che e’ davvero una situazione difficilissima.

Bene, noi, tutti insieme, noi, Progett’Azione, siamo gia’ un tassello della risposta di cui ha bisogno il Piemonte e per quello che siamo gia’ oggi ,dobbiamo fare tutto cio’ che ci e’ gia’ possibile per essere una risposta efficace.

Ma, c’e’ un ma… se non ci sono ostacoli tra la nostra situazione attuale ed un traguardo soltanto l’altro ieri impensabile, beh andiamolo a prendere, attraversiamo la prateria, facciamolo subito, facciamolo domani, facciamolo in fretta… e’ nell’interesse di Progett’Azione di oggi, e’ nelle ambizioni ,credo e spero, di coloro che si sono candidati e sono stati ieri eletti per dirigerla. E’ nell’interesse del Piemonte avere di nuovo, finalmente, una formazione politica della quale non solo non vergognarsi ma ,finalmente,della quale essere orgogliosi.

Allora la nuova  sfida  e’ quella di trovare il veicolo, il natante, il mezzo insomma da utilizzare per attraversare la prateria….subito!

Poi, due o tre giorni di riposo per Pasqua, e si ricomincia…

Angelo Burzi

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Io decido: Assemblea Costituente di Progett’Azione. Cambiamo il centro destra oltre il centro destra

Progett’Azione, l’associazione politico culturale nata un anno fa per affermare un nuovo modo di fare politica nello schieramento moderato di centrodestra, si struttura e si organizza sul territorio per costruire un programma politico per il Piemonte che sappia andare oltre l’esperienza del centrodestra. Il programma delle iniziative politiche è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa che si è svolta nella sede dell’associazione in corso Vinzaglio a Torino, presenti il presidente on. Maria Teresa Armosino e i consiglieri regionali  Angelo Burzi, Roberto Boniperti, Roberto Tentoni, Gian Luca VignaleRosanna Valle.

Domenica 2 dicembre Progett’Azione terrà la propria assemblea costituente eleggendo il direttivo del nuovo soggetto politico e dando il via alla costituzione di circoli territoriali e ambientali che dovranno favorire la partecipazione democratica dei cittadini nell’elaborazione delle nuove proposte di governo del Piemonte. L’appuntamento è per le ore 10 al Jolly Hotel Ambasciatori di corso Vittorio Emanuele II 104 a Torino. Al mattino è previsto il dibattito, mentre nel pomeriggio si svolgeranno le operazioni di voto per l’elezione del nuovo consiglio direttivo. Tutti gli iscritti potranno presentare la loro candidatura entro le ore 12 del giorno dell’assemblea, con una relazione scritta sull’attività che intenderanno sviluppare: per il voto si potranno esprimere al massimo tre preferenze. Lo slogan dell’assemblea costituente è “IOdecido: cambiamo il centrodestra… oltre il centrodestra”, per significare in modo evidente  la volontà di far partecipare tutti gli iscritti all’associazione ai processi decisionali e al futuro politico della società.

Progett’Azione – dichiarano i consiglieri regionali –  attraverso  la costituzione del gruppo consiliare regionale, si è adoperata per invertire la tendenza nella gestione economico finanziaria della Regione, riducendo l’indebitamento e recuperando risorse da destinare allo sviluppo”.

“L’obiettivo – proseguono i cinque consiglieri – è “alleggerire” il più possibile la macchina pubblica, facendo sì che si sviluppino cicli economico sociali virtuosi, in grado di ridurre la spesa pubblica per una minor tassazione e per un rilancio dell’economia reale”.

“L’esperienza del Popolo della Libertà si può ormai considerare conclusa. Ciò che è necessario fare oggi – dichiara Maria Teresa Armosino, presidente di Progett’Azione –  è ricostituire, partendo dai cittadini, un processo di partecipazione democratica basato sulla libera scelta, sulla collaborazione nella definizione degli obiettivi progettuali e sulla collaborazione nelle iniziative politiche, in grado di costruire una forza di governo nuova, libera da retaggi e pregiudizi, che promuova il merito, la libertà economica di impresa, la trasparenza, il rigore nei conti pubblici. Tutto ciò per eliminare privilegi e rendite di posizione e per dar modo ai migliori di potersi affermare, liberando nel contempo risorse per sostenere progetti di sviluppo a favore delle fasce più deboli della popolazione per sostenere la promozione sociale. Questo processo – conclude Armosino – si potrà realizzare soltanto se si saprà mettere da parte i vecchi schemi ancorati a logiche ormai superate, per aggregare attorno a un progetto politico alternativo alla cultura di sinistra le forze democratiche, moderate e liberali che sono già maggioranza nel Paese”.

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Maria Teresa Armosino: “Progett’Azione è per le primarie di coalizione”

“Siamo per le primarie di coalizione e non di partito”. Maria Teresa Armosino, parlamentare del Pdl, presidente dell’associazione politico culturale Progett’Azione (e da oggi, ex presidente della Provincia di Asti) interviene sulle candidature alla premiership per il Pdl “per rilanciare il progetto di una coalizione forte, autorevole,  alternativa alla sinistra, che dia spazio al confronto partecipato e costruttivo dell’area moderata”.

Progett’Azione insiste sulla necessità di allargare il dibattito per un programma moderno, in sintonia con le aspettative degli italiani. “Vogliamo contribuire a elaborare una proposta politica per una pubblica amministrazione snella ed efficiente che collabori in modo attivo con i cittadini e le imprese. Riteniamo che oggi sia fondamentale recuperare dignità e chiarezza nell’agire politico. Per questo diciamo in modo netto che siamo per le consultazioni primarie allargate a tutta la coalizione e non vogliamo più esercitarci in superate logiche di partito: dobbiamo essere inclusi e non esclusivi, per alimentare  il confronto tra espressioni culturali di matrice comune, per farci valere sul piano politico  e sul terreno elettorale”.

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VIGNALE : PRONTO IL MANIFESTO POLITICO PER RICOSTRUIRE IL CENTRO DESTRA

È oramai evidente che il Popolo della Libertà sia in caduta libera. L’immagine del nostro partito è stata infatti irreparabilmente incrinata a causa di esponenti sempre più lontani dai cittadini.

 

Soprattutto in Piemonte, il centro destra ha dimostrato di avere tra le proprie fila una classe dirigente ed esponenti politici che anziché accrescere hanno deluso la passione e l’impegno nella politica dei cittadini e degli amministratori.

 

Ma poiché il centro destra piemontese conta anche di cittadini, militanti e amministratori che ogni giorno lavorano con impegno e devozione per portare sul territorio una buona politica fatta e con i cittadini, non possiamo permettere che gli errori degli uni compromettano il lavoro degli altri.

 

Oggi più di ieri è necessario ribadire che solo la buona politica può garantire crescita e sviluppo sociale ed economico del nostro territorio e oggi più di ieri, chiediamo a tutti gli esponenti del centro destra di voler riportare con noi tra le strade e tra la gente i valori imprescindibili e ineludibili del centro destra.

 

Come amministratori ed esponenti di una forza politica abbiamo il dovere morale e civile di rifondare il centro destra su nuovi presupposti, con nuove regole e ammettendo i gravi errori che sono stati commessi nella selezione della classe dirigente regionale del PDL.

 

Soltanto una rapida, radicale e sincera autocritica, un processo di valutazione senza auto assoluzioni, può permetterci di ripulire l’onore macchiato di tanta gente perbene che sostiene e rappresenta ai più diversi livelli il Popolo della Libertà.

 

Per questo motivo chiederò a tutti i colleghi europei, regionali, comunali e a tutti i militanti, a chiunque creda con me in un centro destra nuovo, rinnovato e che parta dai valori che l’hanno sempre caratterizzato di voler sottoscrivere il nostro manifesto, ritenendo imprescindibile assolutamente indispensabile:

 

1)      Porre alla base della selezione della classe dirigente i valori del MERITO e della MILITANZA: le candidature devono essere riservate in via prioritaria a coloro che hanno dedicato anni all’attività sul territorio. I non iscritti al partito potranno essere candidati solo a fronte di rilevanti e specifiche competenze professionali attentamente vagliate dagli organismi competenti;

 

2)      Prevedere il limite dei due mandati per l’elezione in ogni livello istituzionale;

 

3)      Approvare un codice etico che preveda:

  1. il vaglio delle candidature da parte di un Comitato di garanti che valutino     pendenze, pregressi e posizioni compromettenti
  2. l’espulsione dei condannati in primo grado per reati contro la Pubblica  Amministrazione o infamanti
  3. un limite preciso alle spese che i singoli candidati possono effettuare;

4)      Introdurre criteri di  trasparenza assoluta per l’utilizzo dei fondi pubblici ( i bilanci dei gruppi consiliari e dei coordinamenti del partito devono essere certificati da organismi appositi e pubblicati su internet);

5)      Nominare negli enti esclusivamente persone che presentino una specifica competenza professionale;

 

6)      Introdurre le primarie per la selezione dei candidati sindaci, presidenti di provincia e di Regione e per i parlamentari qualora non venga abrogata l’attuale legge elettorale;

 

7)      Eliminare i listini e le liste bloccate;

 

8)      Completare il processo di elezione dal basso di tutti gli organi di partito, dai coordinatori circoscrizionali al coordinatore nazionale.

 

Abbiamo il dovere di ripartire dai nostri valori, dalle nostre idee, spiegando ai piemontesi cosa abbiamo fatto e perché, cosa non siamo riusciti a fare e per quali ragioni, cosa vogliamo ancora proporre e dove reperiremo le risorse per farlo e come ricostruiremo insieme un nuovo e più solido progetto politico, in grado di trarre dalla sconfitta del PDL il giusto insegnamento per un più solido, democratico e trasparente soggetto politico.

 

Gian Luca Vignale

Consigliere regionale Progett’Azione

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VIGNALE (PROGETT’AZIONE- PDL): AZZERAMENTO DEL PDL: RINNOVAMENTO E NON RICONDIZIONAMENTO. SI INIZI DAL PIEMONTE

Ha ragione Gianni Alemanno: l’azzeramento del PDL è improrogabile se si vuole salvare il centro destra.

Il disgusto provocato da atteggiamenti che arricchiscono la fame di antipolitica non dà infatti spazio a pseudo soluzioni: è arrivato il momento di azzerare l’attuale classe dirigente che da alcuni decenni in modo autoreferenziale governa il centro destra piemontese per dare spazio senza alcun filtro alle tante persone che, nonostante tutto, oggi hanno ancora passione e volontà di impegnarsi nella vita politica quotidiana senza badare a interessi di poltrone o di sottogoverno.

Bisogna però fare molta attenzione a non trasformare il rinnovamento in ricondizionamento. Non si accettano più infatti politici ‘ricondizionati’, ovvero rimessi a nuovo per l’occasione. Serve una classe politica dirigente nuova, che nulla ha a che vedere con quella vecchia, in grado di far poggiare la propria azione su schemi e modalità di lavoro del tutto nuovi.

Con queste fondamenta la casa del centro destra avrà una nuova chance. E sono convinto che dopo anni di silenzio e perdita di credibilità dal Piemonte possa partire questa sfida, anche grazie a chi da anni si batte per un centro destra trasparente, moralmente intransigente e in cui avvenga un vero rinnovamento generazionale.

Per chi da tempo sta lavorando per creare un nuovo centro destra in Piemonte, e che, in contrasto con i vertici del PDL piemontesi, ha creato nell’aprile del 2011 un’associazione, divenuta lo scorso maggio un gruppo consiliare in Regione, la sfida lanciata ieri da Alemanno è stata già accettata mesi fa .

Il dilemma che si pone oggi è: tutti i dirigenti del PDL, coordinatori in testa e subito dietro i loro fidi, saranno in grado di accettare la sfida, facendo diventare il nuovo centro destra un palazzo di vetro? O dimostreranno ancora una volta che ai valori e alle idee preferiscono la loro bella poltrona?

 

Gian Luca Vignale

Consigliere Regionale Progett’Azione

Componente Assemblea nazionale del PDL

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