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Scuola di restauro: come riconoscere quelle valide

In questi giorni sono state annunciate delle ottime novità per uno dei luoghi storici e archeologici più importanti del mondo. Stiamo parlando di Pompei, dove fra qualche mese (purtroppo non si conosce la data esatta) verrà aperta una scuola di restauro a livello nazionale che ospiterà – con una severa selezione – dai dieci ai quindici neolaureati provenienti da tutto il mondo. Quello che già si sa è che il piano formativo sarà preparato dal consiglio di amministrazione e dal consiglio scientifico della Scuola di Atene, un’istituzione letteralmente storica del settore, fondata nel 1909.

Non tutti conoscono le metodologie e le tecniche che vengono insegnate nelle scuole di restauro, si potrebbe facilmente immaginare che si tratti di ritoccare antichi affreschi o ricostruire delicatissimi monumenti, in realtà c’è molto di più. Dal punto di vista tecnologico c’è un continuo progresso tecnologico, necessario non solo per facilitare l’arduo compito dei restauratori, ma anche per la stessa salvaguardia delle opere da restaurare. Per esempio si può citare l’impiego di batteri utilizzati per ripulire le pitture dal nerofumo e questo è possibile perché lo zolfo viene mangiato appunto dai batteri. Oppure si può parlare dell’uso degli ultrasuoni, un salto in avanti dal punto di vista tecnologico, grazie a questa tecnica si può ottenere una ripulitura nemmeno immaginabile prima. Chiunque fosse interessato a frequentare dei corsi di restauro, o approfondire e migliorare il proprio percorso di studi, di certo non avrà difficoltà a trovare la propria scuola di restauro. Se ne possono trovare di ottime lungo tutto lo stivale italiano. Due cose importanti: i corsi devono essere improntati sull’aspetto pratico più che su quello teorico. Laboratori interni e cantieri scuola, sono i luoghi ideali per mettere mano direttamente sulle opere e fare un’esperienza gratificante e soprattutto utile sul campo. Il secondo punto importante è che i corsi siano riconosciuti nel suolo italiano e dai paesi della comunità europea.


Un’altra iniziativa a favore della cultura e dell’arte del restauro si sta concretizzando a Matera dove aprirà l’Istituto Superiore per la conservazione e il restauro. Si tratta di un progetto in gestazione dal 2006 nel grembo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. L’iscrizione alla scuola avviene attraverso un concorso pubblico che ammetterà 25 allievi che dovranno soddisfare determinati requisiti come un diploma quinquennale o quadriennale più un anno integrativo di istruzione secondaria superiore, di base possono partecipare solo cittadini italiani o di un altro stato europeo, ma anche studenti extracomunitari a patto che siano dotati di un titolo di studio equivalente.

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