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Psichiatria eugenetica e Shoah

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  • 4 Febbraio 2015

 

Eugenetica e miglioramento della razza. In che modo i più eminenti psichiatri
tedeschi condussero la Shoah, e come riuscirono a convincere la gente che si
trattava di una cosa normale.

Gitta Sereny era una giornalista e storica britannica di origini ungheresi.
Nel 1971 ebbe modo d’intervistare Franz Stangl, ex ufficiale delle SS e
comandante dei campi di sterminio di Sobibor e Treblinka, nella prigione di
Düsseldorf in cui stava scontando l’ergastolo, appena pochi mesi prima che lui
morisse d’infarto. L’intervista risultò poi nel libro “In quelle Tenebre”. In
un tratto si legge:

“Sarebbe corretto dire che dopo un po’ si abituò alle liquidazioni?”. “Sì –
risponde Stangl – dopo un po’ ci si fa l’abitudine”. “Dopo giorni? settimane?
mesi?” chiede la giornalista. “Ci vollero dei mesi prima di riuscire a
guardarli negli occhi … era come se non fossero essere umani. Li chiamavamo
‘merce’. Li vedevamo passare attraverso il ‘tubo’ (il corridoio che portava
alle camere a gas, ribattezzato dai nazi ‘La Strada per il Paradiso’) – come
posso dire: erano nudi, schiacciati gli uni contro gli altri, procedevano a
colpi di frusta.”
Psichiatria eugenetica
Didascalia nell’immagine: Il costo di un malato ereditario fino a quando non
raggiunge l’età di 60 anni: 50.000 Marchi
La giornalista insiste – sembra non capacitarsi di come queste azioni fossero
scivolate nella normalità: “Non avrebbe potuto cambiare qualcosa, per esempio
questo trattarli come animali da macello?”. “No – spiega Stangl – quello era
il sistema. Era stato inventato da Wirth, e sembrava funzionare. Siccome
funzionava, non si poteva cambiare”. Chi era mai questo Wirth, e come riuscì
a indurre così tante persone a credere che fosse normale trattare degli altri
esseri umani in maniera così feroce?

Christian Wirth, ufficiale delle SS, nel 1939 fu inviato nella clinica
psichiatrica di Grafeneck per prendere parte al famigerato programma “Aktion
T4” di cui, nel 1940 divenne capo. Questo programma (il nome T4 sta per
Tiergartenstrasse 4 – l’indirizzo dell’ente per la salute) doveva implementare
l’eutanasia forzata su larga scala, eufemisticamente ridefinita “morte per
compassione”. Serviva a lenire la sofferenza di coloro la cui vita “non era
degna di essere vissuta”. Non tutti sanno che, prima dell’Olocausto, in
Germania centinaia di migliaia di persone la cui vita era definita “non degna
di essere vissuta” furono uccise. Poteva capitare a chiunque, non solo agli
ebrei. Molti ‘ariani’ furono sterminati in quel modo. Era l’inizio: il seme
era stato piantato e avrebbe dato i suoi germogli.

L’eugenetica – dal greco “buona nascita” – prese piede sulla scia delle teorie
darwiniane verso la fine del XIX secolo. L’idea di “sopravvivenza del più
forte” fu dapprima usata per impedire che i deboli procreassero e, più tardi,
per giustificarne la soppressione. Hitler la usò come strumento per
“migliorare” la razza umana. Solo gli ariani potevano riprodursi, e dunque
occorreva sterminare le cosiddette razze inferiori: ebrei e zingari, ma anche
‘ariani’ omosessuali e malati mentali.

Il concetto di razza inferiore prese piede in questo substrato culturale
imbevuto di pseudoscienza eugenetica, fornendo la base di consenso allo
sterminio. Ecco perché Stangl poteva “guardare negli occhi” le sue vittime
senza provare rimorso.

In un discorso tenuto al congresso dell’associazione (Berlino, 26 novembre
2010) nell’ambito del dibattito “Psichiatria nel Nazionalsocialismo –
Commemorazione e responsabilità”, il suo Presidente, Prof. Dr Frank Schneider
ha ammesso le gravi responsabilità della psichiatria tedesca per la
giustificazione e l’attuazione dell’Olocausto. Riferendosi alla legge ispirata
dallo psichiatra Ernst Rudin (presidente dell’associazione psichiatrica
tedesca dal 1935 al 1945), approvata nel 1933, poco dopo l’ascesa al potere di
Hitler, sulla prevenzione delle malattie mentali ereditarie, Schneider ammise:

A causa di questa legge più di 350.000 persone furono selezionate dai medici
e forzatamente sterilizzate. Più di 6.000 persone morirono durante questi
interventi. Nella sua veste di presidente dell’allora associazione
psichiatrica, Ernst Rudin nei suoi discorsi d’inaugurazione del nostro
congresso ha più volte parlato in favore di queste sterilizzazioni. Ma non ci
furono solo sterilizzazioni forzate: ci furono anche assassinii… fu uno
psichiatra, Alfred Erich Hoche, nel suo libro del 1920 sull’approvazione dello
sterminio della “vita indegna di vivere”, insieme al giurista Karl Binding, a
coniare il termine “esistenza zavorra” e fu ancora lui che preparò un catalogo
delle presunte malattie mentali incurabili, che chiamò “condizioni di morte
mentale”. Nel 1930 questo diventò nel mensile nazionalsocialista la richiesta:
“Morte alla vita indegna di vivere!”. Nel settembre del 1939 Hitler ordinava
la cosiddetta eutanasia, e incaricò di questo progetto Werner Heyde –
ordinario di psichiatria e neurologia a Wurzburg. Almeno 250 – 300 mila
persone mentalmente e fisicamente malate furono vittime di quest’azione e
delle seguenti fasi di uccisione dei malati, che si protrassero per qualche
settimana oltre la fine della guerra.
Con pulmini grigi, il simbolo dello sterminio, i pazienti venivano prelevati
dalle case di cura e portati alle 6 istituzioni psichiatriche, in cui erano
state costruite le camere a gas. Le istituzioni mentali divennero istituzioni
di sterminio. La cura divenne lo sterminio e gli psichiatri supervedevano il
trasporto e l’uccisione dei pazienti che riponevano in loro la propria
fiducia.

Oggi in Europa gli psichiatri non praticano apertamente l’eugenetica, e si
presentano con un volto umano. A ben vedere però, l’ideologia di base è ancora
viva, ed è intrinseca nel concetto stesso di malattia mentale, in nome della
quale è lecito legare, recludere, imbavagliare, elettroshockare e sedare una
persona contro la sua volontà: per ‘aggiustarla’.

Il discorso completo del Prof Frank Schneider (in tedesco) si trova sul sito
ufficiale DGPPN (Associazione Tedesca di Psichiatria, Psicoterapia e Malattie
Psicosomatiche e Nervose) all’indirizzo:
http://www.dgppn.de/history/psychiatry-under-national-socialism/speech-
professor-schneider.html

Per un riassunto in italiano vedere: Presa di coscienza sugli orrori della
psichiatria durante l’olocausto

https://www.ccdu.org/comunicati/psichiatria-eugenetica-shoah

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