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Prevedere i terremoti e i loro danni: si può?

In questo articolo si parlerà di terremoti (http://www.iterremoti.com/) e della possibilità di prevedere il verificarsi di questi eventi naturali e l’entità degli eventuali danni da essi causati.

No, come immagino saprai, non è possibile conoscere in anticipo il luogo e il momento precisi in cui accadrà un terremoto, almeno per ora. Tuttavia si può prevedere in modo ipotetico. In questo caso si anno due diverse tipologie di previsioni: quelle deterministiche e quelle probabilistiche.

La previsione probabilistica, come suggerisce il suo nome, si formula calcolando il pericolo sismico ovvero le probabilità che un sisma possa accadere in una determinata area.

Questo metodo permette di tracciare mappe del pericolo sismico classificando i territori secondo quanto siano più o meno esposti al rischio di terremoti. L’utilità di queste mappe consiste nel poter intervenire in anticipo pianificando azioni preventive.

Per calcolare il livello di pericolo di terremoti in una zona si prendono in considerazione quelli già avvenuti nel corso degli anni.

La previsione deterministica la si ottiene individuando e localizzando le faglie attive che potrebbero dare origine ad un terremoto.

In questo caso è possibile prendere in considerazione diversi segnali premonitori di vario tipo che però non è detto si verifichino sempre.

Per iniziare una campagna preventiva del pericolo sismico si calcola il rischio sismico della zona presa in esame sulla base di 3 elementi: esposizione, vulnerabilità e pericolo.

La vulnerabilità sismica considera con quanta facilità si possano verificare danni a costruzioni, attività o persone a causa di un evento sismico.

L’esposizione sismica si ottiene invece considerando il valore ed il modo in cui sono distribuiti nella zona d’interesse le attività e i beni presenti all’interno di essa e soggetti a subire danni più o meno direttamente causati dal terremoto. Questo tipo di valutazione può essere utilizzata nel calcolo del costo di un’eventuale opera di ricostruzione.

Grazie a tali strumenti oggi vengono tracciate le mappe del rischio sismico e si pianificano le azioni (emanazioni di leggi per la costruzione di edifici antisismici, piani di soccorso ed evacuazione) volte a minimizzare il numero dei morti, dei feriti e delle perdite materiali.

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