È in uscita il libro “VINO E BUFALE – Tutto quello che vi hanno sempre dato da bere a proposito delle bevande alcoliche”, scritto da Alessandro SBARBADA insieme ad Enrico BARALDI.
Alessandro SBARBADA è il curatore della principale rassegna stampa quotidiana contro l’alcool sul sito dell’associazione www.europeanconsumers.it. La presentazione del libro avverrà a Roma – presso la Libreria Rinascita – in via Prospero Alpino n. 48 giovedì 18 marzo 2010, alle ore 17.45.
IN PRINCIPIO C’E’ L’ALCOL…
Al-kuhl in arabo significa “polvere nera per tingere le sopracciglia”, oppure “essenza, il meglio di ogni cosa”, usata nella cosmesi e anche come collirio medicamentoso. L’alcol etilico o etanolo è l’essenza del vino, ma anche la peggior cosa contenuta in questa bevanda e non la sola che può fare male. Carlo Petrini, presidente di Slow Food, denuncia come il vino in Europa utilizzi ogni anno 100 mila tonnellate di pesticidi, più che per ogni altro prodotto destinato alle tavole dei consumatori. E Luigi Veronelli, enogastronomo di fede anarchica, ricordava spesso come il vino contenga sempre più concentrazioni di mosto rettificato per elevarne la gradazione alcolica, gomma arabica per ammorbidirlo e tannini ricavati dal legno piuttosto che dall’uva: come il vino sia, insomma, sempre più “costruito” dall’ enologo nelle industrie piuttosto che prodotto dal contadino nella propria cantina.
In modo naturale l’alcol si ottiene lasciando fermentare l’uva con dei lieviti (minuscoli funghi) che si trovano sulla buccia degli acini o siano appositamente aggiunti. Già gli uomini dell’epoca neolitica conoscevano l’effetto stupefacente dei frutti fermentati e, per questo, coltivarono la vite allo scopo di produrre bevande alcoliche. Ma loro non potevano immaginarne i danni…
La difficoltà dell’uomo a rapportarsi col vino risale a un tempo immemorabile. Nel primo libro della Bibbia – la Genesi – c’è scritto: “Ora Noè incominciò a far l’agricoltore e piantò una vigna. Bevuto del vino, s’inebriò e si scoprì nella sua tenda. Più tardi Cam vide la nudità di suo padre”. La letteratura antica è, insomma, ricca di riferimenti al vino, bevanda di fondamentale importanza anche nella simbologia religiosa.
Oltre che per le bevande alcoliche, l’alcol etilico viene usato per produrre profumi e disinfettanti; e, in alcuni paesi del mondo, come combustibile al posto della benzina. In Brasile il bioetanolo derivato per fermentazione dalla canna da zucchero copre il 20% del consumo di carburante.
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