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“Non passerà questa generazione” Per quando Gesù ha annunciato il suo ritorno? Il nuovo libro di Federico De Luca

Per quando Gesù ha preannunciato il suo ritorno nella gloria e la piena realizzazione del regno di Dio? A breve distanza dalla sua morte o dopo molto tempo? Gesù ha davvero predetto la distruzione di Gerusalemme storicamente avvenuta ad opera dei Romani nel 70 d.C.? La distruzione del Tempio e della città di Gerusalemme è stata realmente la punizione divina per gli Ebrei che si rifiutarono di accettare Gesù come Figlio di Dio?

Federico De Luca nel suo nuovo libro “Non passerà questa generazione”. Per quando Gesù ha annunciato il suo ritorno?, pubblicato agli inizi di giugno da Guida Editori fa un’analisi rigorosa di tutte le affermazioni di Gesù relative al momento della sua seconda venuta ed al tempo della fine del mondo che rimette in discussione tutte le comuni convinzioni in materia.

De luca analizza tutte le affermazioni controverse di Gesù che farebbero pensare che Egli si attendeva la fine del mondo, il suo ritorno nella gloria (in greco “parusia”) e l’instaurazione concreta del regno di Dio nell’immediato e non dopo un tempo indefinitamente lontano.

L’affermazione in proposito più controversa di Gesù è certamente quella pronunciata nell’ambito del discorso sul tempo della fine (discorso escatologico): “Non passerà questa generazione prima che tutte queste cose [e cioè il ritorno di Cristo nella gloria] accadano” (Mt 24,34). Questa frase sembrerebbe significare che prima della morte dei contemporanei di Gesù, prima della fine della sua stessa generazione, Egli sarebbe ritornato nella gloria sulle nubi del cielo. L’illuminista tedesco Hermann Samuel Reimarius fu il primo ad affermare apertamente che Mt 24,34 mette in evidenza che Gesù si attendeva il suo ritorno per l’immediato, sbagliandosi. Oggi l’attesa della parusia a breve da parte di Gesù e il suo conseguente errore costituiscono un punto fermo per tutti gli studiosi del Nuovo Testamento.

Indagando a fondo la frase di Gesù riportata in Mt 24,34 (e negli omologhi Mc 13,30, Lc 21,32), Federico De Luca dimostra che in realtà essa va tradotta così: “Questa nazione non passerà, non verrà meno fino al momento in cui tutto ciò non sia accaduto”. Gesù, in sostanza, afferma che la nazione giudaica conserverà gelosamente la sua specificità, resterà ancorata alla sua religione tradizionale e non si aprirà alla nuova fede fino al momento del ritorno di Gesù nella gloria: solo allora gli ebrei riconosceranno in Gesù  il Figlio di Dio. Il senso della frase, allora, è che per tutto il tempo in cui si verificheranno gli eventi predetti da Gesù nel discorso escatologico, fino a che essi non si siano tutti compiuti, la nazione ebraica rimarrà uguale a se stessa, non si convertirà, e non che Gesù sarebbe ritornato nella gloria prima che si fosse estinta la sua generazione. Gesù, quindi, predice la mancata conversione degli ebrei, ad oggi effettivamente ben lungi da venire.

L’unica indicazione data da Gesù nel discorso escatologico sul tempo della sua venuta, allora, è questa: “Quanto a quel giorno o all’ora, però, nessuno ne sa niente, neppure gli angeli del cielo e neppure il Figlio, se non il Padre” (Mc 13,32).

Il libro di De Luca (che reca una prefazione a cura di Giuseppe De Virgilio, professore di Esegesi del Nuovo Testamento e Teologia Biblica alla Pontificia Università della S. Croce), esamina anche le altre affermazioni controverse di Gesù e porta numerosi argomenti a sostegno della tesi che esse vanno interpretate nel senso che Gesù escludeva che la fine del mondo, il suo ritorno nella gloria e l’instaurazione del regno di Dio sarebbero avvenuti a breve distanza dalla sua morte, come invece ritiene la scuola storico-critica escatologica.

Se, dunque, il momento del ritorno di Cristo è sconosciuto e ancora da venire, non resta che vegliare.

Per maggiori informazioni sul libro “Non passerà questa generazione”. Per quando Gesù ha annunciato il suo ritorno?: http://www.ibs.it/code/9788868661007/de-luca-federico/laquonon-passera-questa.html

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