L’archiviazione fisica di documenti è una problematica a cui sempre più aziende vanno incontro, col moltiplicarsi di faldoni e cartelle zeppe di documenti cartacei da conservare assolutamente. La tematica è tanto sentita che nell’ultimo periodo numerose persone inoccupate o disoccupate hanno cominciato a proporsi come operatori di servizi di archiviazione e gestione documentale.
Marco, giovane romano recentemente licenziato dalla sua precedente azienda, s’è reinventato archivista dopo una carriera interamente spesa finora nel settore manifatturiero. “Quando lavoravo per il mio ex datore di lavoro osservavo quasi quotidianamente montagne di carta che dagli uffici dovevano essere spostate, archiviate, e necessariamente salvaguardate”. Intravedendo in questa situazione una necessità imprescindibile per quasi ogni azienda che produca grandi moli di documenti cartacei, passare a lavorare nel settore dei servizi di archiviazione è stato un attimo.
“Certo il lavoro è faticoso, forse anche più di quello di prima, ma non c’è bisogno di grossa esperienza pregressa per svolgerlo e sto imparando in fretta”.
La storia di Marco non è sicuramente l’unica né la più particolare in questo scenario di lavoro precario, e i servizi di archiviazione sono solo uno dei tanti possibili settori in cui ricostruire un percorso professionale, ma la testimonianza di questo ragazzo dimostra che l’intraprendenza e la voglia di rimettersi in discussione a volte pagano. L’importante è non precludersi scelte anche coraggiose.