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L’ondata rosa delle camioniste donne

Avete presente quel detto che dice: “donne al volante, pericolo costante”? Bhè, nessun detto può essere più sbagliato di questo, perché di donne che conducono un’auto ce ne sono eccome, ed anche brave. E di donne che conducono un tir? Altrettanto!

Quando ci immaginiamo il conducente all’interno del tir, non ci sogneremo mai di pensare ad una donna, ma ad un uomo. Per l’esattezza uno con i tatuaggi nel braccio, di robusta costituzione e bello forte. Trasporto materiali Italia è sinonimo di orari massacranti e kilometri su kilometri da percorrere, consegne per tempo e una vita molto dura. Sarà per questo che tutto ciò che concerne il trasporto nazionale delle merci ci porta direttamente alla mente l’immagine di omaccioni ben piazzati, forti e abituati al duro lavoro.

Ma non sono solo loro a condurre questi mezzi pesanti, circa il 3% è rappresentato da donne. Una percentuale sicuramente bassa che però va aumentando, per un totale di circa duemila camioniste donne. È la cosiddetta “ondata rosa”. Questo crea un po’ di diffidenza soprattutto dalla parte maschile, ma con il lavoro sodo si può dimostrare di saper essere all’altezza della situazione e di poter gestire la situazione tanto quanto gli uomini.

Le donne sul tir fanno anche parte di un gruppo e, così come gli uomini, organizzano eventi di promozione e sensibilizzazione verso il loro mestiere e verso la sicurezza stradale. Ricordiamo, ad esempio, il “Sabo rosa”, titolo assegnato ogni anno ad una donna particolarmente impegnata nel mondo dei trasporti.

Ma perché fare questo mestiere? A volte si è spinte sul camion dal bisogno di guadagnare e di portare uno stipendio a casa, altre da una forte passione. La passione per i viaggi, la possibilità di vedere sempre cose nuove; oppure la passione per i motori, essere conducenti di questi enormi mezzi di trasporto.

Ne esistono davvero di tutti i tipi di tir e di tutti i colori e possono essere modificati, ovviamente entro un certo limite, a proprio gusto e piacere. Ce ne sono di rossi, blu, ma anche verdi, rosa e gialli, ed ognuno esprime le caratteristiche e le passioni del conducente al suo interno.

Con l’avvento della crisi, purtroppo, il lavoro è diminuito, le ditte pagano meno gli autisti e preferiscono quelli che si accontentano di una misera paga. Altre aziende, invece, le più sfortunate, hanno dovuto chiudere i battenti e così molti camionisti, sia essi donne che uomini, si sono trovati senza lavoro.

Ma bisogna tener duro! Noi comunque tifiamo per loro e siamo sempre dalla loro parte.

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