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Le cellule staminali

Tutto il campo della ricerca che comprende lo studio e l’applicazione delle cellule staminali, è visto dagli addetti ai lavori come una possibile evoluzione concreta nella cura di malattie gravi, e le cui terapie sono oggi estremamente invasive. I ricercatori sostengono infatti che le cellule staminali potranno in un futuro (e speriamo non molto lontano) rivoluzionare la medicina, dato che il loro utilizzo potrà permettere di riparare tessuti specifici e addirittura di riprodurre organi lesionati, divenendo la loro applicazione una valida alternativa al trapianto. Le cellule staminali sono cellule non specializzate. Queste possono essere prelevate sia da sangue periferico arricchito, sia dal sangue del cordone ombelicale, sia dal midollo osseo. Il sangue del cordone ombelicale ad esempio, tanto per entrare un po’ nello specifico, costituisce una fonte di cellule staminali emopoietiche adulte. Le cellule staminali prelevate da sangue di cordone ombelicale vengono impiegate invece per curare malattie come il morbo di Gunther, la sindrome di Hurler, diverse forme di leucemie nonché altre gravi patologie che interessano prevalentemente i bambini. Le cellule staminali prelevate da cordone ombelicale invece, sono prese dal sangue del cordone ombelicale stesso, attraverso un prelievo che parte dalla vena ombelicale. Una volta raccolto questo sangue viene analizzato, e i risultati vengono inseriti all’interno di un database globale, fonte indispensabile a livello medico per poter rintracciare le varie compatibilità. Come accennato all’inizio di questa trattazione le cellule staminali potrebbero rappresentare la nuova frontiera della medicina, una frontiera promettente. Una nuova speranza per tutti nella cura delle più gravi patologie.

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