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Innovazione e sapere antico nell’edilizia

Conoscenze millenarie e innovazioni tecnologiche si fondono insieme nel settore edile: i macchinari migliorano sempre grazie alla tecnologia, ma le tecniche di costruzione seguono regole millenarie.
Già nel medioevo si era a conoscenza del fatto che i muri dovevano essere costruiti il più perpendicolarmente possibile rispetto al terreno, e per farlo si sfruttavano i mezzi più o meno rudimentali che erano a disposizione a quel tempo: oggi i macchinari moderni consentono di effettuare lo stesso procedimento con più facilità. Le macchine si evolvono, ma le modalità rimangono le stesse: in fondo, le leggi che segue l’edilizia sono, oltre a quelle legali dello Stato, quelle della fisica, che non cambia con il passare del tempo. L’evoluzione delle tecniche edilizie si può vedere nella storia, come anche nella letteratura: romanzi come I pilastri della terra di Ken Follett, ad esempio, danno un’idea di come potesse essere l’arte edilizia nel XII secolo, intrecciando la trama attorno alla costruzione di una cattedrale.
A ben pensarci, gli antichi Egizi costruirono le piramidi senza gru semoventi o gru telescopiche, e lo stesso vale per le costruzioni dei Maya, degli Aztechi, il Colosseo e tutti i monumenti antichi e maestosi che oggi ci troviamo a visitare da turisti. La costruzione di alcuni monumenti antichi, in effetti, è avvolta nel mistero, e si trovano ancora spiegazioni fantasiose e fantascientifiche per spiegarla, tirando in ballo civiltà extraterrestri, poteri speciali e altre ipotesi ancora, tra il fantascientifico e il paranormale.
Per fortuna, i cantieri edili di oggi hanno a disposizioni mezzi che non lasciano dubbi sulla modalità che seguono per costruire i loro edifici: dalle gru a cavo alle griglie metalliche, non manca nulla per completare l’opera seguendo leggi fisiche che non hanno bisogno di interpretazioni fantasiose. Siamo ben lontani, però, dal poter considerare facile o poco faticoso il mestiere degli operai e dei muratori contemporanei: nonostante i macchinari, la fatica rimane tanta, e sono sempre necessarie abilità ed esperienza.
E se nel XIX secolo ci fossero state le gru navali e gli apparati idraulici di oggi, come sarebbe stato costruire il Canale di Suez o, pochi decenni più tardi, quello di Panama? Non sarebbe di certo stato facile, ma forse i macchinari esistenti al giorno d’oggi sarebbero sicuramente stati apprezzati dai lavoratori dell’epoca.
Il lavoro che sta dietro l’edilizia è fatto di molte regole che vanno studiate; molte altre però vengono tramandate di mastro in operaio: sono regole che vengono dall’esperienza, non dai libri, e ci vogliono pratica e occhio, più che nozioni teoriche. Nell’edilizia bisogna riconoscere anche un forte valore artistico, che risulta evidente nel fatto che i risultati di un lavoro edile devono essere non solo durevoli e funzionali, ma anche ben fatti e piacevoli esteticamente. Non solo la resistenza fisica, quindi, ma anche la cura nei dettagli, l’abilità manuale e il senso estetico sono parti fondamentali del lavoro di un operaio, che si trova ad essere responsabile della buona riuscita di un’opera che poi sarà vissuta da altre persone e potenzialmente sotto gli occhi di tutti.

A cura di Lia Contesso
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