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In Grecia si può comprare casa con soli 10 mila euro, investimento bidone come a Detroit o Outlet in tempo di crisi?

 

Non è uno scherzo è lo scenario descritto dal quotidiano economico Imerisia in un reportage sul mercato immobiliare della Grecia. Un panorama che si basa sui dati provenienti da Pomida, l’Unione proprietari immobiliari greci.

La causa di questa svendita è determinato dalla crisi che ha intaccato l’economia ellenica, oggi i prezzi delle abitazioni al metro quadro sono talmente bassi che è possibile acquistare, ad esempio nel cuore di Atene, un appartamento a 10 mila euro.

Non si tratta di case da ristrutturare o in condizioni pessime, tutt’altro, sono immobili in cui sarebbe possibile vivere da subito, case pronte all’uso, quindi.

Il crollo dei prezzi avvertitosi soprattutto ad Atene consente oggi di acquistare casa in Grecia con una cifra pari a quella che in Italia servirebbe per comprare un’auto di piccola cilindrata, i prezzi sono vantaggiosi anche nel centro di Salonicco, a Patrasso o nella splendida Corfù e nell’isola di Creta.

Riportiamo qualche esempio giusto per chi fosse interessato ad investire i propri risparmi nel mercato immobiliare ellenico: “un appartamento di 55 mq al centralissimo quartiere Kypseli, palazzo del 1958 in ottime condizioni, si vende per undicimila euro. A Patisia, un appartamento di 68 mq in una palazzina del 1976 si vende a settemila euro. A Salonicco, 50 mq in vendita a diecimila euro. A Corfù, una villetta fuori città di 55 mq con un piccolo giardino, diecimila euro”.

Ma anche con questi prezzi, gli immobili rimangono invenduti e vuoti, il problema principale sono le tasse, fin dallo scoppio della crisi, la proprietà immobiliare è stata la fonte più sicura e cospicua di entrate per le casse dello stato.

Sugli immobili pesa la paritetica della nostra Imu che si chiama “tassa straordinaria di solidarietà” che sarà in vigore fino al 2016 , ma il vero problema è la rivalutazione del valore catastale, che seppur decretato nel 2011 viene calcolato sui valori di mercato del 2005, quindi si tratta di valori più elevati di tre o quattro volte rispetto a quelli attuali.

La Pomida ha stimato un numero elevatissimo, tra 200 e i 270 mila in tutto il paese, di appartamenti vuoti e indica una soluzione che aiuterebbe quantomeno i proprietari di case sfitte, quella di cedere questi immobili al demanio a saldo delle tasse dovute, visto inoltre che da quest’anno lo stato ellenico ha deciso di rinchiudere in carcere per un anno tutti coloro che risultano insolventi di almeno 50 mila euro verso l’ufficio delle imposte.

I quartieri centrali sono stati un po’ alla volta abbandonati dai residenti greci e al loro posto sono arrivati molti immigrati, ma oggi, gli stessi immigrati, specie gli albanesi, hanno fatto ritorno in patria lasciando vuoti gli appartamenti in affitto in cui risiedevano, sui proprietari pesano quindi tasse e costi di mantenimento insostenibili vista la crisi.

La crisi dello stato ellenico non può che riportare alla mente il fallimento di Detroit e il disastro economico americano, anche se qui la situazione è ancora più critica.

Le case vengono vendute online per un valore che ha del ridicolo, si tratta di alloggi di 120-140 metri quadri con tre camere da letto, due bagni, cucina e salone venduti a 300 euro, e se ne trovano altri da 100 euro o da 50, basta fare un giro virtuale sui siti di agenzie immobiliari ad esempio Realtor.com.

Qui l’investimento che se ci si fermasse al prezzo parrebbe assicurato ha in realtà alcune grosse pecche:

 

  1. 1.    Le abitazioni super low-cost si trovano in quartieri ormai fantasma, dove vige la criminalità, alcuni lettori commentano stupiti dai prezzi gli annunci nei siti di saldi immobiliari: «mi domando se il pacchetto comprenda anche le munizioni che ti servono per evitare di essere impallinato in giardino»
  2. Le case, a differenza di quelle vendute in Grecia, sono interamente distrutte, la delinquenza ha lasciato completamente vuote le abitazioni.
  3. Le case sono tutte pignorate e abbandonate da anni, chi decide di acquistare deve quindi accollarsi tutte le tasse di proprietà anche degli anni precedenti che non sono state regolarmente versate.
  4. Chi compra deve per giunta pagare la commissione all’agenzie immobiliare e non appena si firma il contratto l’immobile subisce in automatico la rivalutazione, questo significa un aumento immediato delle tasse di proprietà.

 

Difficile in questo caso pensare ad un affare, nonostante il prezzo allettante iniziale, l’investimento nasconderebbe in realtà il rischio del classico “bidone”.

Queste case a 300 euro non rappresentano allo stato attuale nessun affare viste le difficoltà a cui andrebbero incontro i futuri proprietari, inoltre è quasi impensabile che in futuro la zona possa essere riqualificata.

Attenzione quindi prima di investire dei risparmi a non considerabile come variabile appetibile sono il prezzo.

 

 Link alla news : http://www.gianpaololuzzi.it/?p=3208

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