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Il web vero creatore di posti di lavoro

Una recente indagine ha evidenziato il rapporto tra la diffusione della piattaforme elettroniche, il web e la creazione dei posti di lavoro. Va da sé che con l’automatizzazione di certi processi si perdono alcune risorse che, fino a poco tempo prima, erano occupate. Uno dei casi più emblematici, al di fuori dell’ambito web, è il distributore di benzina. Se da un lato con il self-service si ha la possibilità di risparmiare qualche centesimo sul costo del carburante, dall’altro non ci sarà un inevitabile calo di personale addetto a questo servizio.

Ma l’indagine di cui abbiamo parlato pocanzi ci dice che per ogni posto di lavoro perso dall’entrata in scena del web se ne creano dall’altra 2,5. Quest’equazione ci porta a pensare che molto probabilmente queste nuove occupazioni non avranno le stesse caratteristiche del “lavoro fisso” ma seguiranno piuttosto processi più fluidi e flessibili.

Ecco perché il web è in gran parte popolato da freelance, che al di fuori di contratti collettivi nazionali, che un tempo regolavano tutto il campo occupazionale italiano, si propongono e stabiliscono direttamente con l’azienda di riferimento il costo della prestazione.

Fra le occupazioni più ricercate nel web troviamo i web master ed i traduttori, che sono fra le altre cose anche le figure professionali fra le più pagate. In secondo luogo troviamo i Social Media Manager ed infine i Content Manager ed i Web Designer. Spesso è proprio attraverso il web che i freelance possono trovare degli incarichi lavorativi, grazie anche alle immense opportunità che questo strumento mette a disposizione. Come nel caso del servizio Traduzione.it in grado di mettere in comunicazione i traduttori freelance ed aziende o studi professionali.

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