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Google Panda arriva anche in Italia

Da qualche settimana anche da noi si discute molto a proposito dell’arrivo di Google Panda in Italia, un update dell’algoritmo di ranking del motore di ricerca che andrà a penalizzare i siti di bassa qualità come già è avvenuto negli Stati Uniti, prima, e su tutte le query in inglese, poi. Nello specifico, saranno colpiti quei i siti che contengono contenuti non originali, come content farm e aggregatori, o comunque non utili agli utenti di Google poiché già presenti in forma migliore e più esaustiva su altri portali.

Molto probabilmente con Google Panda in Italia dovremo dire addio anche anche all’article marketing di bassa qualità, con articoli scritti e ripubblicati in troppe risorse, soprattutto in quelle che non esercitano nessuna azione di revisione editoriale e che permettono un numero incondizionato di link in uscita. Ma tutto ciò non vuol dire che questa attività cesserà di esistere, vuol dire solamente che dovrà essere fatta in maniera diversa, ovvero di qualità. Tanto per cominciare un contenuto dovrà essere pubblicato su pochi siti, evitando troppe ripubblicazioni e privilegiando quei portali che richiedono standard qualitativi più elevati e impediscono la pubblicazione automatica, rileggendo il contenuto prima che vada online.
In generale, quindi, oggi è ancor più vero vero che Content is the King: a tremare, e vedere le curve del traffico picchiare inesorabilmente verso il basso, saranno in tanti, ma per chi ha sempre operato puntando alla qualità, il terribile Panda di Google di certo non farà paura.

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