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Che cos’è e come funziona Google Penguin

Nell’aprile del 2012, i SEO statunitensi hanno scoperto Google Penguin, l’aggiornamento di Mountain View sviluppato con l’obiettivo di colpire le pagine (le pagine, non i siti web!) che utilizzano tecniche di link building che violano le policy di Google. I nuovi e più raffinati sviluppi dell’aggiornamento sono giunti a distanza di poco più di un anno e, già nel maggio del 2013, è stata rilasciata le versione 2.0 mentre la 3.0 ha fatto il suo esordio nell’ottobre dell’anno successivo. Nel novembre del 2015 è stata la volta di Penguin 4.0, sempre più raffinata e temuta dagli abituali utilizzatori di tecniche black hat SEO. Ogni agenzia SEO Milano o Palermo, Roma o Napoli ha dovuto in un certo modo prendere atto della nuova fase per le tecniche di posizionamento e configurare nuovi approcci alla disciplina. Ma come funziona Google Penguin e chi dovrebbe temerlo?

Tecniche di link building sconvenienti

Big G insiste da sempre sulla questione: ogni link esterno è un attestato di autorevolezza, esso non deve sembrare naturale bensì deve esserlo. Ciò apre a una serie di implicazioni di vario genere e che interessano globalmente il mondo della SEO. Perché un link sia naturale – e non sembri – occorre creare contenuti in grado di essere riconosciuti come di qualità. Google Penguin, in particolare, colpisce quei siti che utilizzano siti con basso trust, fuori tema o link farm, con il solo obiettivo di estendere la propria link profile. Il pinguino colpisce anche quei siti sospinti in SERP attraverso l’utilizzo di tecniche basate sullo scambio di link o su network di siti per lo scambio reciproco e interessa anche le pagine che impiegano anchor text secche o innaturali, oltre ai contenuti che utilizzano la keyword stuffing (l’abuso innaturale della ricorsività di keyword) per posizionare al meglio un contenuto.

In generale, Penguin si propone come il paladino dei link di qualità e assegna a ogni collegamento esterno un valore proporzionale alla sua tematicità e autorevolezza. Si tratta di un approccio che Google persegue da sempre e che sempre più si orienta verso l’analisi semantica della rete, come dimostrato anche dal lancio del nuovo algoritmo, Google Colibrì (o hummingbird nella lingua madre).

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Wildix inaugura l’era del Permission Marketing

Milano, 19 febbraio 2015Wildix, azienda multinazionale che opera nel settore delle telecomunicazioni, specializzata in soluzioni di Comunicazione Unificata, si fa pioniera di un nuovo modo di concepire e implementare il marketing per il canale, con l’obiettivo di creare valore reale, dando supporto concreto e visibilità mirata.

Tale strategia nasce dalla consapevolezza che le problematiche spesso riscontrate dal canale si manifestano nella difficoltà di individuare nuove opportunità di business e nel constatare che il ciclo di vendita dei prodotti e servizi in ambito UC è spesso molto lungo.

In tale senso il pacchetto di attività di marketing territoriale sviluppato da Wildix e proposto ai partner dell’azienda, si articola sostanzialmente in 3 step.

Permission Marketing

E’ la vera novità del programma Wildix rivolto al canale e si basa su di una modalità di marketing definita negli anni 2000 da Seth Godine, ex marketing director di Yahoo.

L’idea alla base di tale attività si concretizza nella possibilità di inviare a potenziali clienti una serie di comunicazioni di valore per attirare l’attenzione sulla soluzione proposta, ma solo ed esclusivamente se il cliente ha dato il proprio permesso a ricevere tali informazioni. Non si tratta quindi di newsletter, ma di contenuti personalizzati e non invasivi legati agli interessi dei potenziali clienti per coinvolgerli, così, in un processo che, occupando attivamente il lungo tempo che può passare dall’offerta alla vendita, indirizzi il cliente in modo naturale verso la soluzione proposta dal partner. Con regolarità il cliente riceverà via email contenuti mirati ai suoi interessi e quando arriverà il momento di scegliere e di comprare si rivolgerà, molto probabilmente, a chi l’ha informato con costanza e professionalità fino a quel momento. 

Brand awareness

Wildix si interfaccia costantemente con i propri partner per valutare ed enfatizzare i loro maggiori casi di successo, affinché questi acquisiscano visibilità e autorevolezza non solo nel settore di riferimento, ma anche nel territorio di appartenenza e in cui operano. Raccontare i propri risultati è in tal senso un’arma vincente per essere visibili sul territorio e guadagnare fiducia sul mercato.

Più opportunità di business

I dati di mercato dimostrano che l’85% delle persone consultano internet prima di acquistare e, per un vendor, non è più sufficiente avere un buon sito o essere presente sui social media; bisogna agire in modo mirato, consapevole e targettizzato.

Per supportare i partner in modo strategico e al passo con le evoluzioni del web marketing e contribuire così all’individuazione di nuove opportunità di business per loro, Wildix mette a disposizione strumenti di marketing territoriale come Google AdWords, affinchè siano visibili, in modo mirato e concentrato nel territorio di azione, sul motore di ricerca più usato in Europa, Google.

“Non dobbiamo mai dimenticare che uno degli strumenti più forti che un’azienda ha a disposizione per farsi conoscere e scegliere è il marketing”, commenta Stefano Osler, CEO di Wildix. “Dobbiamo però anche tenere presente le evoluzioni di tale strumento e adeguarci in modo efficace ai nuovi paradigmi di comunicazione orientata alla vendita. Ecco perché abbiamo elaborato questo nuovo progetto di Trade Marketing; vogliamo offrire ai nostri partner i migliori strumenti del passato (Success Story e Roadshow), quelli più potenti del presente (Web Marketing e Google AdWords) e quelli che domineranno il futuro (Permission Marketing)”, conclude Osler.

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Informazioni su Wildix

Fondata nel 2005 a Trento, Wildix è attiva nello sviluppo di soluzioni VoIP e di applicazioni di Unified Communications, ovvero la possibilità di comunicare in diversi modi, come voce, dati e testo, attraverso un unico strumento con un’interfaccia unificata. Wildix fa della Ricerca e Sviluppo uno dei capisaldi delle proprie attività, consentendo di poter proporre al mercato soluzioni e prodotti evoluti e costantemente aggiornati tecnologicamente, configurandosi come soluzioni ideali per gestire la comunicazione nelle realtà di diverse dimensioni, dallo studio professionale alla grande azienda. A oggi, Wildix ha una rete indiretta composta da circa 150 partner certificati e qualificati e 4.000 impianti installati in tutta Italia.

Per maggiori informazioni: Web, Twitter, Facebook

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3CX arricchisce il 3CX Phone System con il sistema di videoconferenze clientless basato su WebRTC

3CX-Logo-High-Resolution-1024x3723CX WebMeeting è una soluzione pienamente integrata e particolarmente versatile per la conduzione di conferenze online

LONDRA (UK) e MODENA (IT) – 3CX, produttore del pluripremiato centralino software-based 3CX Phone System per Windows, annuncia oggi la disponibilità della propria soluzione per la conduzione di conferenze via web, il 3CX WebMeeting. 3CX WebMeeting è una delle prime soluzioni per conferenze web a più partecipanti basate su WebRTC. Il lancio della soluzione qualifica 3CX come l’unico produttore di IP-PBX e piattaforme per le Unified Communications il cui centralino integri un sistema clientless completo per videoconferenze online.

3CX WebMeeting beneficia della rivoluzionaria tecnologia WebRTC di Google, che consente a comunicazioni audio/video di aver luogo tramite il browser web, assicurando ai partecipanti la possibilità di partecipare a meeting online senza dover scaricare alcun plug-in software aggiuntivo.

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La tecnologia WebRTC integrata nel 3CX WebMeeting

Perfettamente integrato nel 3CX Phone System, 3CX WebMeeting viene fornito come modulo aggiuntivo in modalità “hosted”, ciò implica che i clienti 3CX possono avvalersi delle funzionalità del sistema per conferenze web senza dover implementare alcun server aggiuntivo o dover accedere a profili di connettività internet con una banda più elevata. Mentre infatti la pianificazione e configurazione di una web conference ha luogo a livello locale, il meeting stesso viene ospitato nei data centre di 3CX, risparmiando alle aziende investimenti in banda aggiuntiva.

3CX WebMeeting può essere impiegato per soddisfare un ampio spettro di esigenze in termini di comunicazione quotidiana, dall’arricchire una telefonata standard con una trasmissione video, alla visualizzazione di presentazioni commerciali o di prodotto. Inoltre i clienti 3CX possono condurre webinar o corsi di formazione online impiegando la funzione di Aula Virtuale. Le conferenze web possono essere avviate con pochi click anche attraverso il 3CXPhone, risultano quindi facilmente accessibili per qualsiasi utente.

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Nick Galea, CEO di 3CX commenta: “L’uso innovativo della tecnologia WebRTC da parte di 3CX e il lancio della nostra soluzione clientless per conferenze web perfettamente integrata nella nostra piattaforma per la telefonia, impone nuovi standard nel settore dei centralini IP e delle Unified Communications. Questa è una svolta epocale nell’industria delle telecomunicazioni: con 3CX WebMeeting, la conduzione di conferenze online è alla portata di tutti. Infine, il lancio del 3CX WebMeeting conferisce a 3CX l’indiscussa leadership tecnologica nel mercato dei centralini IP. ”

Emiliano Papadopoulos, Distributore 3CX & CEO di Allnet-Italia aggiunge: “Siamo molto orgogliosi di avere come partner un vendor innovativo , dinamico e attento alle nuove tecnologie come 3CX. Con Webmeeting la collaudata piattaforma 3CX acquisisce funzionalità da Unified collaboration mantenendo quel rapporto prezzo qualità che la contradistingue da qualisasi altro sistema presente sul mercato. Il video , la comunicazione e collaborazione con 3CX fanno un salto di qualità importante per ridefinire il modo in cui le aziende lavorano nel futuro!”

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Nota per i lettori:
Per ulteriori informazioni su 3CX WebMeeting pregasi consultare: www.3cx.com/web-conferencing/

Listino:
Tutti i clienti 3CX fruiscono gratuitamente del 3CX WebMeeting per la conduzione di conferenze con fino a tre partecipanti. Per integrare ulteriori partecipanti, il canone annuale della soluzione è indicato qui di seguito. Uno sconto del 30% sarà applicato sul listino qui di seguito quale offerta lancio valida fino a fine settembre 2014.

  • 10 participanti – € 395
  • 25 participanti – € 795
  • 50 participanti – € 1395
  • 100 participanti – € 2395
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3CX pronta a sbaragliare il mercato delle video-conferenze con l’acquisizione di e-works

3CX WebMeeting – a breve disponibile
L’imminente lancio del 3CX WebMeeting introdurrà sul mercato la prima soluzione per video-conferenze multiutente che impiega WebRTC. La rivoluzionaria tecnologia WebRTC di Google consente alle comunicazioni voce e video di aver luogo attraverso un browser internet che supporti gli standard aperti; ciò implica che i partecipanti saranno in grado di partecipare a meeting online senza dover scaricare alcun software o plug-in aggiuntivi.

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Nick Galea, CEO, 3CX

Nick Galea, CEO di 3CX afferma:
“A fronte del ruolo pionieristico ricoperto da entrambe le aziende nel campo delle tecnologie software-based per le comunicazioni, l’acquisizione di e-works fa parte della nostra visione strategica a lungo termine di consolidare la nostra leadership in termini di innovazione. L’acquisizione e l’imminente annuncio del 3CX WebMeeting rafforzerà in modo significativo la nostra presenza sul mercato delle Unified Communications. Con la tecnologia all’avanguardia di e-works capitalizzeremo sulla crescita di WebRTC, a nostro avviso in grado di rivoluzionare l’industria delle telecomunicazioni.”

Stefano Spattini, CEO di e-works afferma:
“Siamo estremamente lieti di condividere la lungimirante visione di 3CX sull futuro delle Unified Communications. Il 3CX Phone System è una piattaforma dotata di un’impareggiabile versatilità e il lancio del 3CX WebMeeting conferirà all’azienda il ruolo di precursore nell’uso di WebRTC. Uniti nel nostro impegno verso l’innovazione e gli standard aperti, non vediamo l’ora di dare insieme il via alla conquista del mercato del VoIP”.

Note per gli editori
3CX WebMeeting (www.3cx.com/web-conferencing)
Pienamente integrato nel 3CX Phone System, 3CX WebMeeting viene fornito in forma di funzione aggiuntiva fruibile in modalità hosted, i clienti di 3CX potranno quindi avvalersi delle funzioni di web conferencing senza installare alcun server aggiuntivo o cagionare un maggior fabbisogno di banda. 3CX WebMeeting consente agli utenti di arricchire le proprie chiamate con una presenza video, condividere la navigazione web e ospitare presentazioni e webinar avvalendosi della piena funzionalità delle Virtual Classroom.

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Baraclit nel web anche su Edilportale, LinkedIn e Wikipedia

Da oggi nuovi canali permetteranno di conoscere la realtà e i prodotti dell’azienda toscana di prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale, commerciale, logistica, direzionale e per il settore delle PMI. L’elenco diventa sempre più lungo: oltre al sito internet ovviamente e al blog, anche Facebook, Twitter, LinkedIn, Edilportale e Archilovers, Flikr, Pinterest, Google + e una breve recensione su Wikipedia. Una serie di strumenti network che rendono Baraclit ancora più social.

 

Baraclit è da poco approdata sulla piattaforma di Edilportale con una sezione dedicata al proprio Company Profile, gallery fotografiche e dépliant aziendali oltre alle schede tecniche di tutti i suoi prodotti. Edilportale è la più grande rete on-line scelta dai professionisti per orientarsi e comunicare nel mondo della costruzione edile, dell’architettura e del design. Baraclit quindi come uno dei principali interlocutori del panorama, primo per affidabilità finanziaria e importanza di referenze, non poteva che esserci.

Anche la community di LinkedIn con l’opportunità di sviluppare contatti professionali e di farsi seguire da followers addetti ai lavori o amanti del settore, ha conquistato Baraclit che ha deciso pertanto di aprire una pagina all’interno della quale creare contenuti in costante aggiornamento fra news, short video o immagini di cantiere e di realizzazioni finite.

Su internet gli utenti possono inoltre leggere la rassegna storico-economica di Baraclit redatta dai recensori di Wikipedia, l’enciclopedia libera che fornisce informazioni terze rispetto alla fonte con scopo divulgativo e di utile approfondimento sui più disparati argomenti.

 

Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale, commerciale e logistica. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 66 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 60 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura a livello nazionale per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

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3CX sceglie l’italiana e-works per il web-conferencing

3CX-Logo-HighresAttraverso una tecnologia matura, quale quella di e-works, 3CX sarà in grado di lanciare, già nei prossimi mesi, una soluzione di web conferencing innovativa e consolidata sul campo.

LONDRA (UK) / MODENA (IT) – 3CX, produttore dei pluripremiati centralini VoIP per Windows 3CX Phone System, risponde concretamente all’esigenza di una soluzione per la conduzione di conferenze via web semplice da usare e particolarmente competitiva, che si integri alla perfezione con il 3CX Phone System, onde garantire con pochi click una fruibilità ottimale di numerosi strumenti, tra cui la condivisione dello schermo, l’assistenza remota e le videoconferenze.

A tale fine, 3CX ha optato per l’integrazione della la solida tecnologia prodotta da e-works nei propri centralini. e-works è un’azienda italiana, con un’esperienza ultradecennale nello sviluppo di software per videoconferenze.

3cx-acquires-e-works-conferencing-tech - Featured Image FINAL“I nostri clienti desiderano avvalersi di una soluzione per il web conferencing integrata direttamente nei propri centralini. Non vogliono farsi carico di ulteriori curve di apprendimento né dei costi di licenza aggiuntivi che scaturiscono da servizi di teleconferenza separati dal resto dell’infrastruttura. A fronte di un’approfondita analisi di questo mercato, abbiamo riscontrato in e-works il fornitore della tecnologia più matura e innovativa, quindi più adeguata al 3CX Phone System. Dotando il nostro centralino della soluzione per le conferenze via web, offriremo ai nostri clienti una piattaforma completa per le Unified Communications. La tecnologia consolidata sul campo e basata su standard aperti offerta da e-works, risponde appieno a tali esigenze ed è in linea con la tecnologia best-of-breed per cui 3CX è nota”, afferma Nick Galea, CEO di 3CX.

“Il fatto che una delle aziende leader mondiale nel settore delle telecomunicazioni, quale 3CX, tributi ad e-works un primato nello sviluppo di soluzioni per le conferenze via web, è per noi un grande riconoscimento. Siamo lieti di collaborare con 3CX e di dar vita ad una soluzione di web conferencing perfettamente integrata nel pluripremiato 3CX Phone System”, commenta Stefano Spattini, CEO di e-works.

Soluzione di web conferencing intuitiva e innovativa, basata su standard aperti
Un recente studio di Infonetics ha evidenziato la necessità della clientela di fruire, a costi contenuti, di una soluzione per il web conferencing basata su standard aperti ed integrata nel proprio PBX. Attraverso tale integrazione le aziende beneficiano da un lato della multimedialità delle telecomunicazioni attraverso un’infrastruttura già in proprio possesso e dall’altro azzerano le risorse necessarie per l’apprendimento di nuovi sistemi.

3CX: rivoluzioniamo le videoconferenze con WebRTC
La tecnologia server impiegata da 3CX per le conferenze via web supporterà appieno il nuovo standard WebRTC, che consente agli utenti di partecipare alle videoconferenze senza dover installare alcun software. Grazie a questa funzione innovativa 3CX surclassa le soluzioni di web conferencing esistenti, per lo più proprietarie e fruibili solo attraverso pesanti client.

WebRTC, sostenuto da Google ed altre note aziende, non solo sta guadagnando sempre più terreno, ma presenta tutti i presupposti per rivoluzionare gli standard della comunicazione.

“Con WebRTC è possibile comunicare live con chiunque, come se ci si trovasse nella stessa stanza. WebRTC colma una lacuna critica della piattaforma web, poiché consente di comunicare in tempo reale semplicemente caricando una pagina web” afferma Justin Uberti, Tech Lead di WebRTC, Google.

“WebRTC apre un nuovo fronte nella lunga lotta a favore di un web libero e aperto”, aggiunge Brendan Eich, CTO, Mozilla.

Siamo in una fase avanzata dello sviluppo di questa tecnologia, i debiti annunci seguiranno a breve.

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FABRIZIO PILOTTO ASSOLTO, MA IL MATTINO DI PADOVA NON SI PREOCCUPA DI RIPRISTINARE LA WEB REPUTATION

Nel mondo moderno e 2.0, è sempre più difficile tenere sotto controllo la propria reputazione web: quando tutti possono parlare e scrivere tutto di tutti, difendere il proprio diritto a una corretta informazione e comunicazione della propria immagine è sempre più difficile. Ne sa qualcosa l’imprenditore Fabrizio Pilotto, che contro questa cattiva informazione sta lottando per ripristinare la propria reputazione, anche web.

Nell’articolo “Dal Telemarket allo spaccio”, pubblicato in data 30 marzo dal Mattino di Padova, si dà la notizia dell’arresto di Pilotto in seguito a un’operazione dei carabinieri di Tombolo, nell’alta Padovana. L’uomo veniva fermato per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e quindi processato per direttissima. Titolare di una agenzia di telemarket, Pilotto è stato poi assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”.

Ma agli occhi esterni di chi si documenta sulla sua persona, l’assoluzione di fatto non c’è stata. Cercando su Google, infatti, l’articolo del Mattino di Padova si guadagna un bel piazzamento in prima pagina. L’articolo che parla dell’arresto, però, intendiamoci… Mentre solo alla seconda pagina di ricerca, in data 8 maggio, compare un articolo di un altro quotidiano online, Treviso Today, che riporta la notizia della completa assoluzione dell’imprenditore Trevigiano che viene così liberato dall’accusa di essere uno spacciatore, ma solo a livello legale.

La stessa etichetta è stata data con troppa semplicità anche dai giornali, quelli web in particolare, e appare evidente da tutta questa storia come per cancellare una traccia web spesso pesante e inesatta, è necessario un intervento sul quale troppo spesso si sorvola. Perché se è vero che, a dovere di cronaca, Il Mattino di Padova ha poi pubblicato in data 9 maggio una nuova notizia nella quale si dà conto dell’assoluzione di Pilotto, tuttavia questa pubblicazione non ha lo stesso posizionamento su Google, quindi di fatto non cambia la web reputation del personaggio – mentre nel pezzo passato non c’è nessun riferimento alla successiva assoluzione. Di fatto dall’assoluzione sono passati due mesi, ma per il Mattino di Padova nulla è cambiato.

Cosa si deve fare per risanare la propria reputazione sul web? Come si deve intervenire per vedere corretto un pezzo che campeggia in bella mostra sullo strumento di ricerca, più accessibile e più usato? Considerato che oggi il web è di fondamentale importanza, visto che è il primo strumento di informazione attraverso il quale le persone entrano in contatto con il mondo che le circonda, anche i giornalisti web devono tenere in maggiore considerazione gli strumenti dei quali usufruiscono ricorrendo a quei piccoli accorgimenti (come rettifiche, rimozione, o link incrociati) che servono a ripristinare la reputazione online.

Per leggere l’articolo: http://www.clandestinoweb.com/number-news/113308-fabrizio-pilotto-assolto-ma-il-mattino-di-padova-non-si-preoccupa-di-ripristinare-la-web-reputation/

Per maggiori informazioni o se volete lasciare un commento: http://www.clandestinoweb.com/

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Goodbye paper, welcome back e.Magazine!

e.Magazine torna con il primo numero dell’anno dedicato ai media tradizionali, sempre più orientati al digitale.

Primo appuntamento dell’anno con l’editoria digitale e con e.Magazine, la prima rivista dedicata al panorama della nuova editoria con notizie e retroscena dal mondo degli eBook.

A partire da questo numero e.Magazine verrà proposto in tre diverse modalità: pdf, gratuito e scaricabile dal sito di Absolutely Free Editore e presso tutti i maggiori store di ebook; sfogliabile gratuitamente direttamente online grazie alla piattaforma issuu e su iBook store, ottimizzato per iPad e iPhone con contenuti aggiuntivi, gallerie fotografiche, video, widget dedicati ai vari twitter di riferimento e molto altro ancora al prezzo di 0,99€.

In questo numero:

  • World Brain, la profezione di H. G. Wells e Google e un film documentario;
  • La cultura italiana spopola nel web con le primarie della cultura;
  • Censura o non censura? Questo è il problema dopo lo scandalo delle recensioni false
  • La guerra dei mondi, scontro tra Nook e Kindle, i due grandi player dell’editoria;
  • La recensione de “La valigia dello sport” di Alessandro Mastroluca, il bignami dello sport;
  • Percorsi di lettura la fantasia dei baby scrittori;
  • Le classifiche di IBS, BookRepublic, Net-Ebook e Kindle store, aggiornate con i 5 eBook più venduti nel mese di gennaio;
  • In regalo un estratto delle prime pagine dell’ebook satirico “Uomo Mordo Cane;
  • Roba da reader, la rubrica dedicata a tablet e lettori eBook;
  • Into the net, tutte le ultime notizie dalla rete in fatto di editoria digitale riassunte in pochi tweet

Tutto questo e molto altro ancora nel nuovo numero di e.Magazine, disponibile anche su iBook store. E per tutti quelli che non possiedono un iPad o che preferiscono leggere la rivista su eBook reader, e.Magazine mantiene anche la versione pdf, adattata e ottimizzata in pagina singola per tutti lettore eBook. Il pdf sarà disponibile presso tutti i maggiori store di riferimento.

e.Magazine, la prima rivista interattiva dedicata alla rivoluzione eBook e al mondo digitale e alle novità editoriali e.

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Gayburg sbarca sul Chrome Web Store

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  • 5 Settembre 2012

Le notizie di Gayburg sbarcano sul Chrome Web Store di Google. Ora sarà possibile integrare i contenuti del blog con il proprio browser di navigazione attraverso l’uso di due estensioni distinte:

  • la Gayburg Slice aggiungerà un pulsante per l’accesso diretto alle ultime headlines del sito
  • il Gayburg Launcher aggiungerà un’icona per l’accesso veloce al blog direttamente dalla schermata iniziale

I contenuti proposti, pensati per un pubblico lgbt e per i suoi simpatizzanti, spaziano dall’attualità allo spettacolo e dalla comunicazione alla storia, senza tralasciare post dedicati alle biografie e gallerie fotografiche di modelli, attori e sportivi.

Per maggior informazioni visita http://gayburg.blogspot.com

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Bancomail – Adobe ed il Digital Marketing

http://www.bancomail.it/blog/index.php/adobe-ed-il-digital-marketing/

Il ruolo che il social media marketing riveste all’interno delle dinamiche del business diventa di giorno in giorno più considerevole. In un’ottica first click (anche se in ancora troppi casi gli operatori marketing si affidano ad un meno lungimirante approccio last click) i benefici del ricorso ragionato ai social network sono più che evidenti in termini di visibilità e brand awareness.

Proprio agli addetti ai lavori si rivolge la nuova release di prodotti Adobe, ed in particolare Adobe Social: si tratta di una piattaforma di condivisione ed integrazione per consentire a chi opera ed ha interessi nel lato commerciale dei social media di essere sempre aggiornato sulle tecniche e sulle modalità di esercizio. Una sorta di community tematica rivolta alle figure professionali specializzati nella creazione e gestione di campagne on line avanzate.

Tra le varie note di merito troviamo la possibilità di importare tutti i dati analitici raccolti sulle principali piattaforme social (quindi Facebook, Twitter, Google +, Pinterest) oltre che dai blog o altre strutture multimediali più o meno direttamente correlate all’ambito di interesse commerciale. L’analisi non si ferma ai meri valori numerici ma si spinge al monitorare le impressioni, le opinioni, i sentimenti dei visitatori, le influenze, le tendenze potendo ovviamente intervenire ottimizzando la comunicazione per ogni canale al fine di generare impressioni positive e coinvolgere situazioni sensibili ed utili all’incremento della visibilità.

A livello procedurale è inoltre possibile definire applicazioni social dedicate senza il ricorso forzato alla programmazione più complessa ed a lunghi percorsi di sviluppo, andando ad organizzare pagine, moduli, concorsi e misurandone poi il successo e le dinamiche di fruizione da parte degli utenti.

Responsabili del marketing digitale e del customer service, community manager, analisti, addetti alle pubbliche relazioni sono tra i ruoli  che più possono trarre vantaggi dalla possibilità di integrare gli strumenti propri del publishing con le infinite (e spesso ancora inesplorate) opportunità di coinvolgimento virale presenti nei social network, garantendo un approccio professionale all’analisi dei trend ed una gestione avanzata nell’acquisto degli spazi pubblicitari e nella loro amministrazione .

E’ indicativo che una software house dell’importanza di Adobe abbia deciso di legittimare con il proprio impegno in prima persona l’ormai imprescindibile importanza del social media marketing all’interno dell’universo business attuale e soprattutto futuro.

Il servizio fa parte di una galassia chiamata Adobe Digital Marketing Suite che consente di esplorare e gestire in maniera ottimale tutti gli aspetti del marketing digitale tra cui:

-sfruttare marketing predittivo, ovvero poter analizzare con efficacia la sempre crescente mole di dati organizzandola secondo gerarchie e indicazioni di priorità al fine di impiegare al meglio le statistiche nella definizione di target e strategie

-la possibilità di unificare campagne social, search e display advertising, potendo gestire una comunicazione multicanale basata su tecniche diversificate

-la gestione avanzata delle visite tramite Discover, le cui capacità di analisi incrociata consentono di visionare i percorsi dei visitatori in maniera capillare in modo da ottenere segmentazioni sempre più fedeli

-un e-commerce avanzato tramite WEM (Web Experience Management)

Per raccogliere tutte le competenze necessarie a definire un pacchetto così articolato e dettagliato Adobe è ricorsa a numerose collaborazioni con realtà importanti dei vari settori, come Efficient Frontier, Hybris, Context Optional.

Una tecnologia di questo tipo si rivela preziosa in una concezione avanzata di commercio e rapporto con clientela sempre più esigente ed abituata all’interazione nel web 2.0.

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Bancomail – CircleMe: il social che “pianta” e coltiva gli interessi

www.bancomail.it/blog/index.php/circle-me/

Perché non unire quanto di buono esprime Pinterest alle peculiarità di Foursquare? C’è chi ha pensato e ha concretizzato questa idea.

Il 15 marzo, infatti, dopo sei mesi in versione beta, ha aperto i battenti al pubblico CircleMe, il nuovo social network realizzato dal matematico e imprenditore Erik Lumer, che ha implementato il progetto in Italia presso la startup Cascaad.

CircleMe ha accorpato nel medesimo progetto differenti spunti interessanti di altri social network già sviluppati e conosciuti dagli utenti web, con l’obiettivo di diventare uno strumento utile per la condivisione di interessi, preferenze e opinioni all’interno di –appunto- “cerchie”. E proprio di un cerchio CircleMe si propone di esserne la quadratura: il concetto alla base è la fusione delle caratteristiche di Pinterest (social network basato sulla condivisione di immagini che sta prendendo piede diffusamente, del quale avevamo parlato qui) ed il concetto di geolocalizzazione che sta alla base di Foursquare.

 

Secondo quanto afferma il creatore di CircleMe, Erik Lumer, Pinterest ha un’anima più commerciale e vuole essere un “magazine” di oggetti, mentre CircleMe si concentra sugli interessi nel senso lato, sulla cultura che determina le identità. Il concetto che li unisce, invece,  è quello di coniugare i soggetti alle cose che amano quale punto di partenza, e da qui  individuare nuovi utenti che hanno le stesse passioni.

CircleMe facilita quindi la relazione tra persone che hanno le medesime preferenze ma non si limita a ciò: al contempo, consente ai soggetti l’individuazione di nuovi interessi, permettendo così l’ampliamento culturale e cognitivo. Il concetto di fondo del progetto, infatti, è quello di serendipity, ovvero il sentimento avvertito quando, “frugando” tra i propri interessi, se ne trovano di nuovi e coinvolgenti. Ovviamente tutto ciò avviene seguendo gli utenti nei quali si ha fiducia: avendo preferenze simili alle nostre, presupponiamo che essi possano veicolarci a cose nuove di nostro potenziale interesse.

CircleMe ha appena rilasciato anche un’app per il sistema operativo mobile iOS, la quale fornisce anche alcune funzioni destinate alla geolocalizzazione, che possono essere sfruttati per lo sharing dei luoghi visitati e per la semplificazione dell’incontro tra persone.

CircleMe utilizza il principio della pianta: gli utenti, dal proprio smartphone o tablet, possono “piantare”- grazie allo strumento di geolocalizzazione nei luoghi di interesse – degli articoli (item) digitali rappresentanti qualsiasi tipologia di preferenze (canzoni, oggetti, film, ristoranti ecc) e ad esse associare un messaggio o una riflessione personale; tale principio è legato al verbo “plant”, inteso come azione del piantare in giro per i luoghi tutto ciò che riguarda i nostri interessi e quindi ciò che noi siamo.

L’app di CircleMe ha già in dote un importante database (al quale a breve sarà aggiunto un database di contenuti musicali): sono circa un milione di preferenze e circa 11 milioni potenziali mediante il coordinamento con i database di Wikipedia, Freebase (Google), Facebook, Netflix, Foursquare, e Goodreads.

Tutto ciò serve agli utenti per “piantare” le proprie preferenze, poiché la configurazione permette di fornire informazioni su interessi simili che potrebbero piacerci, riproducendole in CircleMe.

CircleMe permetterà inoltre di monitorare cosa è stato “piantato” nelle nostre vicinanze, mediante alcuni alert automatici.
Tuttavia, se il plant (che possiamo comparare ad una sorta di like di Facebook) è privato, l’utente per il quale è stato rilasciato riceverà una notifica push (sfrutta location services di Apple). Al contrario, i plant pubblici devo essere visualizzati dall’utente tramite l’apertura dell’app.

Il meccanismo di CircleMe definisce il profilo culturale e commerciale dell’individuo, aprendo svariate possibilità nel mondo del Social Media Marketing. L’idea di fondo, quindi, appare buona.

Possiamo paragonare CircleMe come i “plant” che esso stesso ha creato: il primo seme è stato piantato, adesso bisogna aspettare di vedere come saranno i suoi frutti.

E voi, cosa ne pensate?

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Coopetition e Social Marketing i temi caldi del KickOff PantheraORG, alla presenza di IBM e Google.

Il 2012 di PantheraORG, Consorzio Italiano ERP II, si è aperto ufficialmente il 16 febbraio, nella suggestiva cornice del Chervò Golf San Vigilio: il KickOff ha visto la presenza di numerosi protagonisti del software italiano e di aziende del calibro di Google e IBM.

Nel corso della giornata i Soci del Consorzio hanno condiviso le esperienze del 2011, confrontandosi sugli obiettivi per l’anno appena iniziato, sintetizzati durante il suo intervento dal presidente Domenico Signorini. Sono state presentate ai partner le strategie commerciali e di comunicazione che caratterizzeranno il 2012 e che vedranno il tema della “coopetition” argomento centrale in ogni aspetto della strategia operativa del consorzio.

L’importanza dei nuovi social media nella strategia di marketing di PantheraORG è stata sottolineata a più riprese, divenendo una sorta di filo conduttore lungo il prosieguo dei lavori. A riprova di ciò, l’evento è stato costantemente monitorato attraverso l’aggiornamento in tempo reale delle pagine Twitter e Facebook con immagini, post e commenti.

Di particolare interesse l’intervento di Daryoush Goljahani, Enterprise Channel Manager di Google, che ha illustrato le nuove modalità di fruizione del web e i più recenti servizi offerti dall’azienda. Da segnalare anche la presenza di Luca Dalzoppo di IBM, testimonianza di una partnership sempre più coinvolgente tra il colosso americano e Panthera, la soluzione gestionale di Infracom.

Nel corso del convegno si sono svolte le elezioni dei membri del consiglio direttivo, terminate nel segno della continuità con un passato di successo.

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Bancomail – Volunia, il motore di ricerca “social” italiano

http://www.bancomail.it/blog/index.php/volunia-il-motore-di-ricerca-social-italiano/

 

Noi vogliamo liberare le galline e aiutarle a spiccare il volo”, con queste parole è stato presentato Volunia, il motore di ricerca totalmente italiano.

Volunia è stato concepito dalla mente di Massimo Marchiori, il professore padovano famoso per i suoi studi alla base dell’algoritmo di Google e in particolar modo del PageRank, utilizzati da Larry Page per la realizzazione di Google. Al termine di un lavoro iniziato nel 2007, Volunia è stato presentato la settimana scorsa in diretta streaming globale presso il centro Multimediale E-Learning Ateneo dell’Università di Padova.

Il ragionamento alla base di Volunia è quello di un motore di ricerca improntato sul social, presentandosi come trait d’union tra la mera ricerca di tematiche e l’incontro di persone interessate ai medesimi contenuti web.

La mission di Volunia è quella di  fondere Web 1.0 e 2.0, informazioni e persone. L’obiettivo del nuovo motore di ricerca è quello di svincolare gli utenti del Web chiusi nei social network “ come galline nei pollai”, come spiega lo stesso Marchiori.

Volunia non vuole solamente indicare all’utente  la strada da percorrere – come avviene oggi per i più rilevanti motori di ricerca -, il suo intento è quello di accompagnare gli utenti all’interno del web, ponendosi come uno strumento esperienzale.

L’innovazione principale di Volunia è chiamata “Seek&Meet”: quando si effettua una ricerca (Seek) su Volunia, vengono mostrati risultati pertinenti, i quali vengono abbinati alla segnalazione (anche in termini numerici) della presenza di altri utenti che stanno visitando il medesimo sito web. Tale peculiarità di incontro tra ricerca di contenuti e social, permette agli users che si imbattono sullo stesso contenuto web di interagire tra loro in tempo reale (Meet): è quindi possibile stringere amicizia tra utenti presenti sullo stesso sito, condividere informazioni e idee tramite la chat incontrando nuovi amici.

Durante la presentazione è stato lo stesso ideatore a spiegare la funzione social di Volunia: “Se si attiva la funzione social, si rinuncia all’anonimato durante la visita di una pagina web e si accetta quindi di segnalare ad altri utenti la propria presenza. In questo modo, quando apriamo un sito Internet possiamo vedere chi c’è o chi c’è stato. Poi Volunia comunicherà agli utenti in tempo reale le persone collegate al sito, alle quali si potrà chiedere l’amicizia in base a un interesse comune”.

Tale funzionalità viene sfruttata mediante un Social box, un contenitore “social” che può essere aperto su ogni pagina web visitata e che include messaggi degli utenti, forum, richieste di amicizia e chat. Tale funzionalità era stata proposta in maniera simile con Sidewiki, servizio online lanciato da Google, mediante il quale era possibile rendere visibili i commenti effettuati dagli utenti di Google sulla pagina web visitata. Google Sidewiki è stato dismesso il 5 dicembre 2011.

Grazie a Volunia, ciascun contenuto web disporrà inoltre di una mappa live attiva del sito totalmente navigabile ed in continuo aggiornamento.  Il Web, in tal modo, viene tramutato in una sorta di percorso e scrutato a monte, consentendo di essere esplorato con maggiore semplicità e più vasti ambiti, decontestualizzando i contenuti.

Volunia è già disponibile in 12 lingue ma ha un target globale.

Il sito non è ancora accessibile a tutti, ma è disponibile in Beta Testing per circa centomila utenti ai quali è messo a disposizione un canale di feedback diretto con il team, informazioni sulla roadmap e un bonus di attivazione per gli amici degli users, come da consuetudine nello stile dei social networks .

Il nuovo motore di ricerca ha tuttavia attirato su di sé alcune critiche.

Una delle prime riguarda la grafica, poiché Volunia presenta un’interfaccia che ricorda quella tipica dei videogiochi degli anni ’80. Marchiori su questo ambito, afferma che la grafica avrà priorità assoluta: verrà resa maggiormente 2.0 sia dal punto di vista cromatico sia come interfaccia.

Un’ulteriore perplessità mossa a Volunia è sulla tenuta di tale progetto nel lungo periodo: pur racchiudendo un’idea innovativa, Volunia dovrà essere sperimentata, perché la combinazione “Seek&Meet” potrebbe anche non assicurare le risposte che ci si attende, poiché è compiuta sulle orme della fortuna dei social al momento, tuttavia in futuro lo scenario potrebbe essere differente. 

Il motore di ricerca al momento è stato poco utilizzato: la motivazione principale è lo scarso tasso di indicizzazione di tutta la Rete, che si aggira intorno all’1%. Occorreranno ancora sette mesi di lavoro per l’implementazione del motore semantico, quantunque questa non sia ritenuta la caratteristica principale di Volunia.

Le funzioni utilizzate in maggior misurano sono state la chat, le mappe visuali e l’identificazione di altri users  mediante la ricerca e visualizzazione dei profili.

Curiosamente, molti users che stanno sperimentando il motore social italiano in Beta Testing richiedono l’utilizzo di Google Plus a supporto di Volunia: un social all’interno di uno strumento che del social vuole farne il tratto distintivo. Gli utenti sembrano voler fornire l’appoggio dello strumento più potente al nuovo arrivato. Le critiche allo start up di Volunia sono molte, come è comune per un progetto in fase embrionale come quello portato avanti da Marchiori.

Tuttavia, le idee che fondano il motore di ricerca appaiono valide, e solamente il tempo permetterà di capire il reale potenziale di tale strumento. Noi vigileremo se Volunia manterrà le promesse oppure no.

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Bancomail – Pinterest, il social che piace anche a Google

http://www.bancomail.it/blog/index.php/pinterest-il-social-che-piace-anche-a-google/
Nato nel marzo 2010, ma sbocciato tra il 2011 e il 2012, Pinterest è un social network basato sulla condivisione di immagini, non di quelle che eseguiamo con talento artistico – per queste c’è Flickr – né di quelle delle nostre vacanze – per quello c’è Facebook – e neppure di quelle per così dire on-the-go – per queste c’è Twitter-. Su Pinterest si condividono quelle foto che in ufficio attacchiamo alle bacheche in sughero e a casa sul frigo con una calamita.
Pinterest è un social network tra il didascalico e l’emozionale, che prende il nome dall’unione delle parole inglesi pinboard (bacheca) e interest (interesse). Lo scopo è quello di connettere le persone proprio ai loro interessi e anche il sistema di funzionamento tende a evidenziare questo aspetto. Gli utenti iscritti devono infatti creare tante lavagne quanti interessi desiderano condividere (viaggi e arredamento, per dirne due) e poi scegliere dove apporre le proprie puntine (pin) scegliendo da foto trovate in rete o pubblicate da altri pinners.
La qualità delle immagini, la tipologia e la loro preziosità ha portato i più attenti a confrontare Pinterest con Tumblr. Il primo, che al momento funziona con un invito* così rapido che è utile più a creare l’attenzione che a filtrare l’utenza, ha dalla sua un approccio più semantico e ordinato di Tumblr, nonché un gusto più specificatamente theme oriented.
La content curation è un fenomeno che si è evoluto significativamente nell’ultimo anno e che mira a raccogliere l’impressionante mole di contenuti prodotti fino ad oggi in un compendio dell’eccellenza. Social Network come Pinterest basati su questa caratteristica possono essere utili alle aziende per la valutazione della percezione e diffusione dei propri prodotti e servizi. Diversi brand hanno già colto l’opportunità di Pinterest e sfruttato il sistema di vetrine per ottenere maggiore visibilità.
Nordstrom appone le pin sulle ultime scarpe messe in vendita organizzandole in board tematiche, Whole Foods in aggiunta alle ricette che si possono fare con i propri prodotti in vendita, propone sulla sua pagina ispirazioni di arredamento cucina, impiattamento e riciclo. Nonostante Pinterest venga promosso in prima linea per attività più femminili, solo poco più della metà (il 58% a gennaio 2012) è effettivamente di sesso femminile. Per questo molti altri brand, come Mashable e Time Magazine, stanno utilizzando Pinterest per promuvoere trasversalmente le proprie storie. Much Better Adventures, agenzia di viaggi, attraverso le immagini propone invece i propri itinerari e HGTV, canale via cavo specializzato nella casa, propone una collezione di ispirazioni. Board collaborative sono quelle di Domestica e West Elm che sfruttano la possibilità di invitare gli utenti a inserire nelle proprie lavagne immagini non necessariamente autoreferenziali per stimolare più condivisioni.
Perché Pinterest è interessante nel marketing B2C e B2B?
Diversamente da Facebook e Twitter, che richiedono monitoraggio e attitudine al dialogo, Pinterest appare al momento come un social network poco impegnativo: l’interazione è ridotta al minimo. Lo sforzo richiesto al brand è di tipo semantico: tag corretti e board pertinenti. Il resto lo farà il sistema di ricerca.
Ovviamente, tag, descrizioni e titoli concorreranno a generare traffico verso il sito collegato al prodotto pinnato, grazie soprattutto all’attributo no follow assegnato ai contenuti repinnati, che fanno così riferimento esclusivamente alla fonte della prima immissione. Inoltre, superato un certo numero di condivisioni, le immagini vengono promosse nell’homepage di Pinterest aumentando senza dubbio la portata di diffusione.
Da giugno a dicembre del 2011, Pinterest ha avuto un incremento di utilizzo del 4.000%, un dato rilevante che giustifica, tra l’altro, l’interesse di Google nella sua acquisizione. Google, che dopo svariati insuccessi, sembra non riuscire ancora a eccellere nel mondo del social networking, secondo alcune fonti, sta cercando di mettere le mani su chi l’ha superato in visite nell’ultimo mese.
Il progetto, che Google ha già tentato di raggiungere con il fallito acquisto di Path (altro social network fresco di rilascio), sarebbe quello di integrare il sistema di Pinterest su Google+ in modo da creare (finalmente) un prodotto nuovo e davvero competitivo con i giganti dei social network.
La possibilità di seguire non esclusivamente un profilo, ma solo alcune delle board create, consente inoltre alle aziende di segmentare ancor meglio la diffusione dei contenuti senza creare fastidiose multicanalità per gli utenti con specifici interessi. Più le board saranno attinenti a un singolo tema e dunque di nicchia, più popolarità si otterrà.
La flessibilità di utilizzo di Pinterest (“pin what you know and love”) consente di poter condividere qualsiasi contenuto, purchè organizzato sotto un profilo logico. Condividete la vita nei vostri uffici come parte della vostra content strategy, ma utilizzate Pinterest per mostrare anche le vostre capacità e la vostra esperienza nel settore in cui operate. Bacheche aperte e collaborative vi consentiranno di creare un ambiente partecipativo e di non annoiare il vostro pubblico: ricordate sempre di allargare il campo. Pinterest, come ogni social network, guarda fuori da sé, non consideratelo come un doppione del sito web. Due buoni esempi italiani da cui trarre spunto sono Casa.it e COIN (da tempo attenta alle dinamiche social come avevamo già avuto modo di osservare) che fanno un uso di Pinterest decisamente più ampio ed emozionale di Benetton o Sisley.
Infine, due suggerimenti brevi, ma fondamentali:
• Non dimenticate di inserire il “pin it button” sul vostro sito per consentire ai vostri visitatori di pinnare autonomamente i vostri contenuti.
• Aggiungete il simbolo $ o £ ai vostri pin linkando la pagina di acquisto, il prezzo apparirà come label sulla vostra immagine e verrà incluso anche nella sezione Gift.

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È DIRECT LINE IL TERMINE PIÙ RICERCATO SU GOOGLE IN ITALIA NELLA CATEGORIA ASSICURAZIONI AUTO

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  • 17 Gennaio 2012

Secondo i dati disponibili su Statistiche di Ricerca – lo strumento di Google con cui è possibile confrontare volumi di ricerca per aree geografiche, categorie, intervalli di tempo e proprietà web – è Direct Line il termine più ricercato del 2011 su Google in Italia, nella categoria assicurazioni auto (1).

 

Dopo 10 anni dal suo ingresso nel nostro Paese, Direct Line diventa quindi sinonimo di assicurazione online. Un traguardo raggiunto grazie alla convenienza delle polizze auto, alla qualità del servizio e alla fiducia espressa dai consumatori che ogni 3 secondi calcolano un preventivo con Direct Line (Dati Interni Direct Line).

 

I dati emersi da Statistiche di Ricerca confermano la significativa crescita di interesse da parte degli automobilisti per l’offerta di Direct Line, oggi la più grande compagnia di assicurazioni online in Italia. In media ammontano infatti a 2,4 milioni le ricerche effettuate dagli italiani e legate a Direct Line in un periodo di 12 mesi (dati ricavati attraverso lostrumento per le parole chiave) (2).

 

‘Siamo davvero orgogliosi di essere non solo un importante brand, molto noto nel nostro settore, ma addirittura il termine più cercato sul web nella categoria assicurazioni auto. – commenta Barbara Panzeri, Marketing Director di Direct LineInternet è sempre più importante nella ricerca e nel confronto di soluzioni assicurative e le scelte dei consumatori sempre più spesso passano da questo canale.’

 

Direct Line è la più grande compagnia di assicurazioni auto on line in Italia. Direct Line ha rivoluzionato il mercato delle assicurazioni lanciando nel 1985 nel Regno Unito la vendita di polizze auto senza intermediari. Oggi è leader in Europa con oltre 6 milioni di clienti.

 

1 I dati sono stati ricavati utilizzando Statistiche di Ricerca di Google e selezionando come categoria il settore assicurazioni auto, periodo di tempo 2011, luogo Italia.

2 I dati sono stati ricavati avvalendosi dello strumento per le parole chiave e rappresentano approssimativamente il numero medio di ricerche eseguite dagli utenti in Italia nel corso di 12 mesi.

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BANCA MEDIOLANUM AL THINK MOBILE DI GOOGLE

“Siamo convinti che nel prossimo futuro l’utilizzo della rete in mobilità avrà un forte sviluppo anche in campo bancario e finanziario. Abbassando ulteriormente i limiti di spazio e di tempo, il mobile banking sarà sempre più uno strumento in grado di avvicinare la banca al cliente. E’ fondamentale, quindi, per una Banca come la nostra a forte vocazione tecnologica, fornire un servizio completo ed efficiente, per andare incontro alle nuove e sempre più esigenti aspettative dell’utente.”
A sostenerlo è Oscar di Montigny, Direttore Marketing di Banca Mediolanum durante la tavola rotonda “Think Mobile di Google” tenutasi ieri, lunedì 26 settembre, al Palazzo della Triennale a Milano.

“Ad avvalorare la tendenza ci sono i numeri – prosegue di Montigny – l’applicazione Mediolanum per Android, che abbiamo rilasciato nel maggio scorso, cresce del 15% mensile in termini di installazioni, un numero in costante crescita che non mostra segni di rallentamento. Quella per iPhone, da gennaio a oggi conta quasi 30.000 download da iTunes Store e una media nell’ultimo periodo di circa 3.000 login al giorno.”

Alle consuete attività di consultazione, l’applicazione Mediolanum per iPhone e Android aggiunge la possibilità di effettuare operazioni dispositive; dai bonifici alle ricariche telefoniche, dalle carte prepagate al trading online, e contiene anche utilities come la georeferenziazione degli sportelli bancomat e degli sportelli convenzionati più vicini e i recapiti del Family Banker®.

“Il costante sviluppo dell’applicazione – conclude di Montigny – ci ha consentito di essere la prima Banca in Italia a fornire il trading online tramite un’applicazione Android e da ottobre ci renderà la prima al mondo in grado di offrire il servizio di “customer care” tramite VOIP: chiamata, videochiamata e chat. Un ulteriore contatto diretto tra cliente e Banking Center.”

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Google Panda arriva anche in Italia

Da qualche settimana anche da noi si discute molto a proposito dell’arrivo di Google Panda in Italia, un update dell’algoritmo di ranking del motore di ricerca che andrà a penalizzare i siti di bassa qualità come già è avvenuto negli Stati Uniti, prima, e su tutte le query in inglese, poi. Nello specifico, saranno colpiti quei i siti che contengono contenuti non originali, come content farm e aggregatori, o comunque non utili agli utenti di Google poiché già presenti in forma migliore e più esaustiva su altri portali.

Molto probabilmente con Google Panda in Italia dovremo dire addio anche anche all’article marketing di bassa qualità, con articoli scritti e ripubblicati in troppe risorse, soprattutto in quelle che non esercitano nessuna azione di revisione editoriale e che permettono un numero incondizionato di link in uscita. Ma tutto ciò non vuol dire che questa attività cesserà di esistere, vuol dire solamente che dovrà essere fatta in maniera diversa, ovvero di qualità. Tanto per cominciare un contenuto dovrà essere pubblicato su pochi siti, evitando troppe ripubblicazioni e privilegiando quei portali che richiedono standard qualitativi più elevati e impediscono la pubblicazione automatica, rileggendo il contenuto prima che vada online.
In generale, quindi, oggi è ancor più vero vero che Content is the King: a tremare, e vedere le curve del traffico picchiare inesorabilmente verso il basso, saranno in tanti, ma per chi ha sempre operato puntando alla qualità, il terribile Panda di Google di certo non farà paura.

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Con Google AdWords Non Scherzare!

Una campagna su Google-it-AdWords

Una campagna realizzata con Google AdWords e bene ti premetterà di scovare letteralmente (la cosa fondamentale) un mole di “traffico targhetizzato” diretto al blog o sito della tua attività sul web (traffico che neanche pensavi esistesse). Anche nel nostro Belpaese girano molti sistemi, metodi, ma gli esperti del settore, penso sono ancora troppo pochi;

Giulio Marsala per esempio é riuscito nel giro di pochi anni ad associare nella mente di moltissimi marketer Google AdWords con il suo nome, anche perchè ha fatto un lavoro di ricerca profondo ed ha ottenuto grandissimi risultati in termini economici (aggiungerei con il giusto merito che spetta ad un professionista scientifico come  lui 🙂 e di popolarità.

Sia che Tu abbia una piccola, media attività che sia, o se svolgi la professione di consulente commerciale, in ogni caso se già utilizzi o no Google AdWords, é utile nonchè profittevole saper usare bene questo strumento di pubblcità e traffico, per sfruttarlo al meglio; puoi iniziare come ho fatto io dalle prime nozioni gratuite, che ti permettono di iniziare subito a comprendere il funzionamento di Google AdWords e smettere (o non iniziare proprio, che é meglio) spendere soldi inutilmente e con scarsi risultati con questo programma appunto.

Risparmierai buone somme di denaro correggendo le impostazioni errate nelle tue campagne con Google AdWords già avviate e imparai come impostarne una tenendo bassi il “Costo Per Click” per raggiungere le prime posizioni degli annunci sponsorizzati (ed avere così molto traffico).

Non mi resta che augurarti (come é stato così per me) un vero Buon Apprendimento.

Rimani Collegato.

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Google AdWords: Non Ci Giocare

Click Fraud: Sapevi che

Nel 2007 Google ha pubblicato un “manifesto” della propria attività contro il fenomeno del “click – fraud” ovvero i click con finalità fraudolente, insieme ad alcune linee guida per spiegare agli inserzionisti come vengono protetti da questo fenomeno.

2 sono i comportamenti fraudolenti che possono venire attuati sugli annunci AdWords

  1. – da parte dei concorrenti, facendo click sui tuoi annunci per farti pagare molto di più
  2. – da parte di chi ospita sul proprio sito la pubblicità AdSense, per ottenere più guadagni dai click sugli annunci AdWords ospitati.

La “protezione” si svolge con la co-operazione uomo-algoritmo. Ecco qualche passo proprio dall’ articolo manifesto che, spero ti possa far capire:

Ogni clic su un annuncio AdWords viene esaminato dal nostro sistema. Google esamina diversi dati per ciascun clic, inclusi indirizzo IP, ora del clic, eventuali clic duplicati e altri trend relativi ai clic. Il nostro sistema, quindi, analizza questi fattori per isolare e filtrare i potenziali clic non validi prima che vengano inseriti nei rapporti dell’account

rapporti di cui potrai beneficiare grazie per esempio al monitoraggio delle conversioni (e questo é già di per sè un buon motivo per usare il “monitoraggio delle conversioni”); ovviamente i dati che vengono fuori dal monitoraggio delle conversioni saranno “ripuliti” dai dati generati dai click  non validi. Per click non validi l’algoritmo e i tecnici controllori di Google intendono anche quelli generati da robot e altri software, in automatico.

I click ritenuti “troppo frequenti”, vengono filtrati.

Una curiosità: sapevi che moltissime persone, essendo noi tutti abituati a fare “doppio-click” su un oggetto per poterlo attivare, aprire od eseguire sul nostro pc, fanno doppio-click anche sugli annunci AdWords? E in questo caso però Google riconosce ciò e ti addebiterà solamente il primo click.

Il comunicato contiene poi la spiegazione che i tecnici Google sono al lavoro per migliorare costantemente le tecniche e i sistemi automatici di monitoraggio, per poter analizzare una sempre maggiore quantità di informazioni; il tutto utilizzando metodi “esclusivi” e “innovativi”.

Inoltre, se veniamo a conoscenza di addebiti per clic non validi nel corso dei due mesi precedenti, provvediamo agli opportuni accrediti sugli account degli inserzionisti

si denota quindi una retroattività degli effetti delle indagini fino a 60 giorni

Il video termina con il consiglio di non gridare subito al ” CLICK-FRAUD, CLICK-FRAUD !!” se vedi che la tua campagna ha pressochè zero conversioni in relazione a tutti i click ricevuti, ma suggerisce di andare a controllare la tua “Landing-Page” e ottimizzarla in modo da rendere facile la conversione una volta che chi  ha cliccato é arrivato sul tuo sito ;

ricordi? L’intero sistema deve essere coerente, dalla scelta delle parole chiave fino alla landing-page ;-).

Se hai dei dubbi o non sai affatto cosa é il Sistema Coerente in una campagna Google AdWords, ti consiglio di iscriverti alla newsletter nel “blog”… (se la questione ti interessa segui il link per rimanere sempre al passo con AdWords)…

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Il tuo brand è al sicuro? Scoprilo con il Brand Protection Tool di Netbooster

Dal 14 settembre è incominciata una rivoluzione nel mondo dei motori di ricerca, con Google che, dopo gli annunci dell’estate, ha dato il via libera ad una vera e proprio liberalizzazione. Tutte le keywords brand protette prima dal Trademark, oggi possono essere acquistate senza più vincoli né limitazioni da tutti gli inserzionisti competitor
Alcuni se ne sono già accorti, per altri non sono ancora visibili gli effetti, ma questa nuova apertura di Google renderà necessarie nuove strategie e interventi sulle campagne Sem, per far fronte ai cambiamenti che ne scaturiranno. Aumento del pricing e diminuzione del traffico sono i primi rischi, calo degli acquisti o registrazioni una possibile conseguenza.
Per far fronte a questo radicale cambiamento ed essere in grado di rispondere velocemente alle nuove esigenze del mercato Netbooster ha creato un tool di monitoraggio il Brand Protection Tool. Sulla base delle esigenze specifiche, keywords e mercato di riferimento, il Brand Protection Tool è in grado di simulare le richieste su tutti i principali motori di ricerca e verificare i risultati di tutti gli annunci dei risultati pagamento per ogni singola parola chiave controllata.
In questa fase iniziale è evidente come il controllo sulla protezione del proprio marchio diventa obbligatorio per massimizzare il ROI sulle campagne SEM e, se il processo di analisi è supportato da una tecnologia efficiente, è possibile avere un’istantanea veloce e puntuale.
Il Brand Protection Tool è pensato come supporto per le aziende che investono on line e sui motori di ricerca ed è per questo che Netbooster offre la possibilità di testare gratuitamente il tool per un primo check sul mercato italiano e capire tutte le potenzialità dello strumento.

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Dichiarazione di Mathias Duda responsabile delle operazioni in UK per FACT-Finder.com

Merano, 14 Settembre 2010 Il recente rapporto di Econsultancy Site Search ha evidenziato che la metà delle ricerche su siti web non hanno successo. Mentre il sondaggio rivela che la maggior parte delle aziende (57%) sta pianificando di aumentare i propri investimenti in quest’area apprezzando molto I benefici offerti da una ricerca efficiente, è chiaro quanto questo aspetto diverrà di sempre maggior importanza essendo i mercati internazionali e via web in crescita vertiginosa.

Le nostre ricerche mostrano che i negozianti online stanno perdendo circa il 20% nei loro tassi di conversione a causa di ricerche fallite, in particolare a causa di errori di battitura e ortografia. Un esempio perfetto è la parola “spaghetti” che abbiamo osservato nelle oltre 150 milioni di ricerche processate ogni mese da più di 800 negozi online tramite il sistema FACT-Finder. Sono state individuate più di 40 variazioni nella scrittura della parola, ognuna delle quali risulta, di fatto, invisibile ad un motore di ricerca standard.

Un altro settore che può causare problemi è la rilevanza dei risultati di ricerca, altrettanto cruciale per la conversione dei visitatori in clienti. Tutti i prodotti relazionati ad una ricerca devono essere presenti nelle prime due pagine di risultati, idealmente nella prima. Solo il 22% degli utenti va oltre la prima pagina di risultati di qualsiasi ricerca. Sfortunatamente le funzioni di ricerca standard individuano solo una parte dei risultati rilevanti effettivamente, con circa un 30% di ricerche con risultato nullo. Di nuovo, errori di digitazione di ortografia giocano una parte rilevante in questo problema.

Mentre il rapporto suggerisce che oltre metà delle aziende osservate spenderanno di più per sistemi di ricerca, emerge anche che un terzo delle aziende (37%) utilizza tecnologia gratuita di ricerca, fattore che sale al 56% se si osservano solo le aziende con fatturato entro i 10 milioni di sterline.

La tecnologia di ricerca offerta gratuitamente non è in grado di raggiungere la potenza e le funzionalità necessarie per offrire risultati di ricerca soddisfacenti. Questa situazione è aggravata dal fatto che la maggior parte delle aziende non misura l’effetto delle loro funzioni di ricerca. Questo accade perché la maggior parte degli strumenti di web-analytics non offre un’analisi approfondita dei comportamenti degli utenti in relazione alle ricerche ottenute.
Mentre vediamo le aziende investire sempre di più in tecnologia di ricerca – ad esempio 45 dei 100 migliori negozi online in Germania usano FACT-Finder come sistema di ricerca e navigazione – c’è ancora molta strada da fare in termini di educazione nei cinfronti dei proprietari di negozi online riguardo la fondamentale importanza di una ricerca efficiente.

Oggi, le soluzioni di ricerca specializzate su siti esterni offrono tecnologia con auto-apprendimento combinata con filtri dinamici,descrizioni dettagliate sui prodotti che aiutano nell’individuazione, persino l’accesso multilingua non è più un problema. Nei prossimi tre anni vedremo il commercio guidare il progresso nelle funzioni di ricerca dinamiche e tolleranti all’errore, fino a quando, molto presto, tutto ciò diventerà funzionalità standard di ogni web-site.
Mathias Duda è responsabile per le operazioni in UK di Omikron Data Quality e FACT-Finder.com
Contatti:
Fact-Finder Italia
Via Kravogl, 32-34I-39012 Merano (BZ)
Tel: +39 0473247179Fax: +39 0236215540
www.fact-finder.it
[email protected]
Contatto Stampa:Marino Casucci
[email protected]
Tel: +39 0473247179

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Il Web Writing e la sua importanza.

L’importanza del Web Writing

Una caratteristica importantissima per avere siti web altamente professionali ed ottimizzati per i motori di ricerca come Google Yahoo Microsoft ( detto in gergo noi diciamo google friendly ) è quella di creare contenuti unici ed originali altamente attinenti ai servizi o prodotti da voi offerti questo tramite un attento studio e realizzazione di pagine con il web writing e cioè la scrittura dei contenuti fatta da specialisti del settore che riescano a coniugare il testo della home page e delle landing page con le caratteristiche tecniche richieste per essere ottimizzati nei motori di ricerca. Il webwriting all’apparenza sembra una cosa semplice spesso ci viene detto “.. ma che vuoi che ci voglia a scrivere un bel testo ..” poi noi proponiamo una pagina con il loro testo ed un’altra con il nostro e poco dopo tornano e dico “.. avevate ragione ..” ma non perchè siamo a conoscenza di chissà quali segreti del web ma semplicemente perchè è il nostro lavoro costruire siti altamente Google Friendly e siamo più bravi perchè abbiamo maggiore esperienza tutto qui. E ovviamente necessario per un ottimo servizio coniugare attentamente il progetto di webmarketing con il webwriting in quanto strettamente collegati il primo deve dare un’idea generale del progetto seo il secondo deve fare in modo che tale progetto seo si concretizzi con una serie di pagine altamente attinenti ed altamente indicizzabili sui motori di ricerca web.

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Come utilizzare il LSI

LSI é l’acronimo di Latent Semantic Indexing, il quale mostra i collegamenti e le associazioni tra le parole che sono rilevanti per lo stesso contesto. Google ha creato LSI per aiutare gli utenti a vedere quello che i motori di ricerca vedono e per fornire quindi, un servizio migliore come motore di ricerca. Usiamo il Latent Semantic Indexing per cercare le parole chiave rilevanti per i nostri clienti e perció analizziamo quali parole chiave devono essere usate all’interno del contenuto, dei titoli e dei meta dati. É davvero importante avere parole chiave rilevanti sia nei titoli e sia neii titoli delle pagine poiché sono parole che attirano l’attenzione dei motori di ricerca i quali le utilizzano per individuare l’argomento del vostro contenuto.

La ragione per cui noi utilizziamo il LSI invece, di utilizzare le stesse parole lungo il contenuto é che in questo caso i motori di ricerca potrebbero considerare il contenuto ripetitivo come spam. Per mostrare che il vostro sito internet é ricco di informazioni su un determinato argomento dovete avere un contenuto che includa parole chiave ma in modo organico con il testo, per cui non deve essere una semplice ripetizione delle stesse parole senza un filo logico.

Potete cercare le parole LSI autonomamente utilizzando Google e inserendo il simbolo “ ~ ” prima di ogni ricerca ad esempio “~computers”. Vedrete che Google metterá in grassetto tutte le parole correlate con “computers” incluso PC’s, hardware e software.

Per cui questa associazione di parole é quello che Google considera rilevante per il contesto della ricerca da voi effettuata; di conseguenza é importante includerle nel contenuto del vostro sito internet ai fini del posizionamento, altrimenti il vostro sito non sará classificato in alto e i siti web vostri concorrenti verranno giudicati piú rilevanti.

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Ma cos’è Google Adwords?

Volete vedere il vostro sito IMMEDIATAMENTE fra i primi risultati di Google?
Volete la vostra pubblicità su Siti e Portali che trattano argomenti pertinenti al vostro business?

La soluzione è una sola: Google AdWords!

Ma cos’è Google Adwords?
Google AdWords è il potentissimo strumento pubblicitario di Google che permette di indirizzare la pubblicità della vostra attività esclusivamente in canali pertinenti al vostro business. La potenza di Google AdWords consiste proprio nel poter personalizzare la propria campagna pubblicitaria in maniera TOTALE, ottenendo così profitti sempre migliori con minore investimento. In particolare è possibile:

  • Decidere per quali parole chiave risultare ai primi posti
  • Scegliere di pubblicizzarvi solo per utenti di determinate Regioni o Nazioni
  • Impostare l’orario nel quale i vostri annunci debbano essere pubblicizzati
  • Decidere e variare giornalmente quanto volete spendere per la vostra pubblicità

Ovviamente, un pò come tutte le cose, è molto più facile a dirsi che a farsi! Difatti come è vero che una campagna pubblicitaria ben fatta porta a risultati sicuri è anche vero che una campagna pubblicitaria fatta male porta ad un solo risultato: buttare via i soldi!
Proprio per questo è importante affidare la gestione delle campagne pubblicitarie a degli esperti del settore!

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Tante domande una sola risposta LEAD GENERATION

Dopo molte richieste da parte degli utenti, ESPERTO SEO decide di fornire risposte concrete e formative anche in call conference.

Ecco alcune domande:

Umberto

salve, come posso far trovare i miei prodotti/servizi in internet?

Michela

ho moltissime visite ma sono pochissimi quelli che mi chiedono informazioni, come posso monitorare chi visita il mio sito? cos’è che non va?

Paolo

sono mesi che investo in adwords, ma le conversioni sono “0” cosa devo fare?

L’idea nasce perchè sia i clienti sia i potenziali desiderano risposte applicabili per i loro siti; c’è l’esigenza non solo di essere primi nei motori di ricerca ma anche di poter fare branding o vendere online.

Esperto SEO crede molto nella ricerca e di farla conoscere agli utenti anche per avvalorare il settore internet.

Si è pensato ad un sabato alternativo dove oltre alla formazione c’è la possibilità di fare domande, applicare la lezione svolta, ma soprattutto di ricevere un omaggio UTILE!

Oggi è sempre difficile trovare il tempo e il budget, così Esperto SEO suggerisce 2 ore intense di formazione al sabato pomeriggio ad un prezzo vantaggioso….anche per chi sta redigendo la prime tesi!

Eccoti il dettaglio http://espertoseo.it/corso-lead-generation-in-videoconferenza

 

Ufficio Stampa

Esperto SEO

www.espertoseo.it

 

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Dalla Cina altri attacchi alle aziende americane

Durante il mese di Gennaio, il gigante di Mountain View, Google, ha denunciato la tentata intrusione nei suoi server Gmail.

Gli attacchi da quello che è emerso provenivano da computer residenti all’interno del territorio cinese ed erano estremamente sofisticati.

Da quello che hanno compreso gli ingegneri di Google, gli attaccanti avevano come obbiettivo le caselle di posta elettronica di alcuni oppositori del regime cinese.

Quello che però non è emerso, che come i server di Google sono stati attaccati, anche quelli di diverse altre aziende americane, hanno subito attacchi informatici.

Una delle aziende che ha denunciato questi avvenimenti è uno studio legale internazionale della città di Los Angeles, in California, lo studio Gipson Hoffman & Pancione Attorneys.

Da quello che è stato denunciato alla FBI, i dipendenti dello studio legale associato, hanno ricevuto delle email identiche a quelle di alcuni loro assistiti, ma che all’interno vi era allegato un script dal codice malevolo.

Analizzando la provenienza delle mail si è potuto identificare che sono state inviate anche queste dalla Cina.

Lo studio legale potrebbe essere stato attaccato per avere informazioni rispetto ad una causa contro alcune aziende cinesi, colpevoli secondo il cliente dello studio legale, di aver rubato circa 3 mila righe di codice sviluppato dalla società CYBERsitter, contenute all’interno di un software per filtrare i contenuti in internet.

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Cellulari smartphone, buone notizie dal web!

Non è un cellulare smartphone “qualunque” è lo smartphone di Google!
Google è un po’ come il Re Mida dal “tocco d’oro”, lo sappiamo e lo vediamo ogni giorno,  tutto quel che è firmato Google ha, già prima di nascere, un certo successo derivatogli dal fatto che attualmente è l’unico Motore di ricerca (ma anche sito, news, immagini…ecc ecc) che mette d’accordo la Terra!
Sembra confermato proprio dalle news che oggi si rincorrono sul web come fosse una staffetta, il nome ufficiale del cellulare smartphone sarà Nexus one.
Il dispositivo firmato Google, (i cellulari smartphone stanno riscuotendo un successo notevole a prescindere dalla marca..) le cui vendite pare inizieranno con il nuovo anno 2010 e che utilizzerà il sistema Android, piattaforma open source per dispositivi mobili, è già in mano ai dipendenti del colosso del web per essere testato.
La notizia arriva insieme ad una, se possibile, ancora più gradita e non solo per i romani ma anche per tutti i turisti italiani e stranieri che si trovano in tutte le stagioni a popolare le strade e soprattutto le metropolitane della capitale.
Presto sarà possibile utilizzare i cellulari (quindi anche il cellulare smartphone di Google…) anche durante il viaggio nella metropolitana di Roma.
A comunicare la notizia è stato Andrea Casini, vicepresidente di Andrew, la multinazionale americana che fornirà la tecnologia il vicepresidente della multinazionale americana che fornirà la tecnologia necessaria, la Andrew.

Approfondisci su Google Mobile

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Campagne pubblicitarie su Google

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  • 2 Novembre 2009

Esistono molte campagne pubblicitarie sbagliate.
Esistono alcune campagne pubblicitarie estremamente riuscite.
Adesso esiste un modo infallibile di fare campagne pubblicitarie.

Si chiama Google AdWords.

È uno strumento rivoluzionario che consente di indirizzare la pubblicità della vostra attività direttamente ed esclusivamente su canali relativi al vostro business.

L’efficacia di AdWords deriva dall’idea di poter personalizzare la propria pubblicità grazie a una serie di parametri di volta in volta modificabili.

La carta vincente è il suo funzionamento: l’azienda crea la propria pubblicità selezionando le parole chiave correlate. Gli utenti che cercano queste parole su Google visualizzano l’annuncio pubblicitario fra i risultati della loro ricerca.

La pubblicità arriva così a un pubblico già interessato al prodotto/servizio, nel momento stesso in cui manifesta il bisogno.

Giekonet gestisce le vostre campagne pubblicitarie su Google con la possibilità di

  • decidere per quali parole chiave risultare ai primi posti
  • scegliere di pubblicizzarvi solo per utenti di determinate regioni o nazioni
  • impostare l’orario in cui i vostri annunci devono essere visualizzati
  • variare giornalmente quanto volete spendere per la vostra pubblicità

Contattateci per un preventivo gratuito.

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Campagna pay per click per Hotelcorso.net

La web agency Dysotek è lieta di annunciare il rinnovo del servizio, da parte dell’Hotel Corso di Orvieto (TR), di gestione della pubblicità pay per click del sito hotelcorso.net.
L’Hotel Corso è una struttura alberghiera a 3 stelle, situata nel centro di Orvieto, che offre delle camere lussuose ed accoglienti.
Particolare attenzione è stata posta nel design dello stile e nel confort che la struttura, e le sue camere, offre ai clienti.
L’hotel, gestito personalmente dai proprietari, permette di vivere una vacanza nel cuore dell’Umbria in completo relax ed armonia.
La campagna di marketing sarà sempre gestita tramite la piattaforma pubblicitaria di Google AdWords, che permetterà al Cliente di ricevere delle visite di alta qualità e fortemente targetizzate.
Una spesa ponderata della campagna unita ad un’ottimizzazione da parte nostra di tutti i parametri settabili da Google AdWords, permettono al cliente di beneficiare di una pubblicità dal rapporto qualità/prezzo ineguagliabile.
Il certificato di “Google Adwords Qualified Individual”, ottenuto dal responsabile marketing della nostra azienda nel settembre 2008, garantisce al Cliente la massima qualità e competenza nella gestione del servizio.
Come sempre è disponibile nel nostro sito una pagina dedicata al cliente con la case history del servizio.

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