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TARES, tutto sua nuova tassa sui rifiuti

Il decreto “salva Italia” di Monti ha inserito dal 2013 una nuova tasa sui rifiuti, la TARES, che sostituisce TARSU e TIA.

09/04/2013 – La TARES (Tariffa Rifiuti e Servizi) è un nuovo tributo introdotto dal governo con il decreto legge “salva Italia” di Monti (n. 201 del 2011) che ha preso il posto della TARSU (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e della TIA (tariffa di igiene ambientale).
E’ entrata in vigore il primo gennaio 2013, ma ancora in fase di discussione da parte del governo e del parlamento.
Cosa cambia. Con le precedenti tasse sui rifiuti, gli introiti coprivano il 70-80% dei costi relativi alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, la restante parte veniva compensata dai trasferimenti statali ai comuni. Con l’introduzione della TARES, invece, i comuni dovranno coprire per intero sia i costi del servizio rifiuti, sia di altri servizi come le spese per l’illuminazione pubblica, per la polizia municipale, per il personale degli uffici amministrativi. Ovviamente questo comporterà un aumento, stabilito di almeno 30 centesimi al metro quadro (che i comuni possono alzare fino a 40) rispetto alle imposte precedenti.
Come funziona. Per capirne meglio il meccanismo in questo anno di transizione, riportiamole parole del sottosegretario alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà, «nel 2013 resta in piedi il meccanismo della Tarsu per le prime due rate: si pagherà quanto pagato l’anno scorso e non ci saranno sorprese. Il bollettino sarà inviato dalle amministrazioni. Sull’ultima rata ci potrà essere un conguaglio».
Le prime due rate verranno quindi stabilite dai Comuni che manderanno a casa il relativo bollettino con il quale pagare negli sportelli o tramite i servizi Internet delle banche, a maggio e settembre. Il conguaglio, che riguarderà appunto l’aumento previsto dei 30 centesimi/mq si pagherà a dicembre e verrà versato direttamente allo Stato o con un bollettino postale apposito o con il modello F24. Si calcola che ciò farà incassare allo Stato circa un miliardo di euro.

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