Category

Società

Società

FME Education: MyEdu arriva sul canale della Rai dedicato ai più piccoli

Uno dei primi effetti delle restrizioni causate dall’emergenza sanitaria è stata la chiusura delle scuole: FME Education, che ha offerto gratuitamente la sua piattaforma digitale, è tra le realtà italiane specializzate nell’e-learning.

FME Education

Lezioni a distanza in TV grazie a FME Education

Dal 20 aprile su Rai Gulp, canale tematico dedicato ai bambini, va in onda “La Banda FuoriClasse”, un nuovo programma che offre agli studenti una serie di video lezioni, documentari ed esercizi didattici. Ogni giorno, dalle 9.15 del mattino, il conduttore Mario Acampa aiuta i più piccoli ad affrontare la temporanea chiusura delle scuole. In una puntata andata in onda il 24 aprile uno degli strumenti utilizzati è stato “MyEdu”, ambiente digitale creato da FME Education, Casa Editrice milanese leader nella didattica a distanza. Il tema affrontato è stato il ciclo dell’acqua, sia dal punto di vista della scrittura che dal punto di vista scientifico: Alessandra Pederzoli, una delle maestre chiamate a tenere le lezioni in diretta TV , ha parlato di acqua dopo aver mostrato agli spettatori il video di MyEdu dedicato proprio all’argomento. L’obiettivo del programma televisivo della Rai coincide perfettamente con la mission che FME Education porta avanti fin dal 2013: educare i bambini grazie ai nuovi strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie. Ma senza dimenticare uno dei fattori più importanti per una didattica efficace: qualità dei contenuti e divertimento.

FME Education: dal 2013 leader di contenuti didattici multimediali

Negli ultimi mesi la didattica a distanza (DAD) è diventata improvvisamente l’unico metodo con il quale insegnanti e studenti hanno potuto continuare le attività scolastiche: la chiusura degli Istituti scolastici è stata infatti una delle prime misure prese dal Governo italiano per fronteggiare la pandemia. FME Education è una delle realtà italiane leader della didattica digitale: nata nel 2013, attraverso MyEdu si rivolge sia agli educatori che agli alunni e alle loro famiglie. Grazie a migliaia di contenuti multimediali tra lezioni, test, video e giochi, la Casa Editrice offre una vasta gamma di servizi. Gli educatori possono usufruire ad esempio di MyEdu Plus, un sistema integrato che mette a disposizione la possibilità di creare lezioni personalizzate, materiale didattico e soprattutto una community dove è possibile condividere progetti e idee. Per gli studenti della scuola dell’obbligo c’è invece MyEdu Family, dedicata ai compiti a casa, un ambiente che supporta i ragazzi nello studio, nelle ricerche e nella preparazione per test ed esami. Tutti i progetti messi a disposizione da FME Education hanno la funzione di stimolare l’insegnamento a distanza: tra gli obiettivi dell’Editore c’è infatti quello di promuovere la digitalizzazione della didattica, obiettivo possibile grazie anche alle numerose collaborazioni con il Ministero dell’Istruzione.

No Comments
Attualità e News Eventi

Musicisti da tutta Italia, un inno a The Boss

76 cover di Bruce Springsteen sono arrivate da tutta Italia per partecipare a contest “Cover me” il primo contest nazionale dedicato al cantautore ma solo 10, dopo l’esame della giuria e dei fan, domenica 30 agosto potranno diventare protagoniste dell’evento live “Magic Trick 1980-2020”, in programma al Seminarino di Bergamo Alta, con il pubblico in diretta streaming sul sito web www.noiespringsteen.com.

Da domenica 21 giugno a martedì 21 luglio 2020 sul sito web www.noiespringsteen.com è possibile votare le 20 cover che hanno superato il verdetto della critica e decretare i 10 finalisti del contest ideato dal gruppo Noi & Springsteen. Uno solo il requisito: reinterpretare un brano della rockstar, rendendolo proprio, senza snaturarne l’essenza e la melodia

18 gli album dai quali sono stati tratti i brani presentati, 30 dei quali reinterpretati una sola volta, mentre 17 le cover presentate più volte sulle strofe più rappresentative della discografia della rockstar come “I’m on fire”, “Dancing in the dark”, “No surrender” e “Tougher than the rest”.

Il 30 agosto in occasione del Meeting dedicato a Springsteen MAGIC TRICK – Quarant’anni di storie lungo il fiume i 10 brani finalisti si esibiranno live in diretta streaming. Durante l’evento sarà consegnato anche il premio della critica, un riconoscimento prestigioso che verrà assegnato da una giuria composta da critici musicali e professionisti del settore ad una delle 76 cover del contest, considerata più all’avanguardia e rappresentativa dell’anima e della musica di Bruce Springsteen.

«Abbiamo pensato a questo contest quasi per gioco e lo abbiamo lanciato in un momento difficile per il nostro Paese con la speranza di trovare musicisti e band che volessero mettersi in gioco. Il risultato è stato inaspettato ed entusiasmante. Le canzoni di Bruce Springsteen raccontano le storie di chi non ha mai smesso di crederci e di combattere, uno spirito che conosciamo bene. La palla passa ora al pubblico sovrano che invitiamo ad esprimere le proprie preferenze per stabile chi tra gli artisti in gara sia in grado di coinvolgere ed emozionare celebrando 40 anni di rock del grande The Boss» – dichiara Alberto Lanfranchi, ideatore del sodalizio NOI&Springsteen.

Come procedere con la votazione online

I 20 brani che hanno ottenuto il punteggio più alto saranno pubblicati sul sito web www.noiespringsteen.com e da domenica 21 giugno, sarà il pubblico a trasformarsi in giuria votando ogni singolo brano con un punteggio da 0 a 5. Per poter effettuare la votazione sarà necessario registrarsi sul sito e accedere alla sezione “gara” e si potrà votare tutti i 20 brani o solo uno, a propria scelta. L’utente registrato potrà effettuare anche più accessi per votare i 20 brani, ma il giudizio che verrà preso in considerazione sarà l’ultimo effettuato prima del termine della votazione fissato per martedì 21 luglio 2020.

I componenti della Giuria

Un successo inaspettato, ma emblematico della potenza della musica di The Boss e della sua autenticità ancora oggi contemporaneo che sulle note di artisti e band si è confrontata con una giuria di qualità composta da Massimo Cotto ( voce di Virgin Radio e presidente della giuria), Tony Naima (musicista e produttore), Ruggero Rossetti (Associazione Nebraska dedicata alla musica rock), Claudio Trotta, (Promoter e fondatore di Barley Arts), Alberto Cantù (componente del gruppo NOI & SPRINGSTEEN), Patrizia De Rossi (Giornalista), che ha valutato ogni singolo brano assegnando un punteggio da 0 a 5 in modo discrezionale e autonomo.

No Comments
Attualità e News Comunicati Salute e Benessere

DOMITYS QUARTO VERDE RIAPRE DOPO IL LOCKDOWN E PROPONE UN MODO PIÙ SICURO DI VIVERE LA TERZA ETÀ

  • By
  • 17 Giugno 2020

Dopo le settimane di quarantena, la prima struttura in Italia interamente dedicata ai senior attivi riapre a visitatori e familiari per un graduale ritorno alla normalità, sempre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza, e presenta un modo tutto nuovo, più sicuro e sereno, di vivere la terza età.

Bergamo, 16 giugno 2020Domitys Quarto Verde, il primo “Senior Serviced Residence” d’Italia, dopo il lockdown imposto dall’emergenza da Covid-19 poco dopo l’apertura nel centro di Bergamo, riapre ufficialmente le sue porte non solo alle visite di famigliari e amici dei residenti, ma anche di tutte quelle persone interessate al nuovo e più sicuro modo di vivere la terza età proposto dall’innovativa struttura.

Domitys Quarto Verde, infatti, nasce per rispondere alle esigenze di senior attivi e autosufficienti – una quota di popolazione sempre crescente in Italia – con una proposta abitativa completamente diversa dalle case di cura o RSA e capace di offrire la massima libertà alla massima sicurezza. La struttura, infatti, è appositamente realizzata per garantire ogni servizio e comfort per godersi in tutta autonomia il proprio tempo libero, ma senza i pesi e i pensieri delle faccende quotidiane, soprattutto in questo delicato momento che vede proprio le fasce più anziane della popolazione maggiormente esposte e vulnerabili al Coronavirus.

Ogni residente, che ha a sua disposizione un proprio appartamento “a misura di senior”, può contare sul supporto di uno staff preparato e sempre presente e può usufruire di tutti gli ambienti comuni della struttura come ristorante, piscina, palestra, lounge bar, sale ricreative e l’ampio giardino. Il tutto, nel massimo rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza disposte dalle autorità: il personale indossa tutti i dispositivi di sicurezza, assicura il continuo approvvigionamento di mascherine, guanti e gel disinfettante, controlla gli accessi alla struttura e misura la temperatura di tutti i visitatori all’ingresso, aiuta a garantire il rispetto del distanziamento sociale e provvede alla regolare sanificazione degli ambienti.

Non solo. A garantire una maggiore sicurezza, anche i servizi a disposizione dei residenti, che si sono rivelati particolarmente utili durante le settimane di lockdown, in cui Domitys Quarto Verde si è dimostrata una struttura protetta e più sicura di una normale casa: lo staff si è occupato del supporto all’approvvigionamento di spesa, farmaci, quotidiani e riviste, e di qualunque altra cosa di cui i residenti avessero bisogno. Nel completo isolamento, si è lavorato anche e soprattutto affinché non mancasse il contatto e l’affetto dei loro cari: il personale è intervenuto infatti aiutando i residenti a tenersi in contatto con le famiglie, supportandoli ad esempio nel collegamento alla rete Internet e nell’uso dei dispositivi elettronici per videochiamare parenti e amici. Ha inoltre permesso l’uso degli spazi comuni, sempre singolarmente e sanificando gli ambienti dopo ogni utilizzo. Anche il ristorante, chiuso nel rispetto delle disposizioni governative, è rimasto funzionante per preparare pasti che i residenti hanno potuto consumare direttamente nel proprio appartamento. Si tratta solo di qualche esempio dei numerosi servizi normalmente offerti da Domitys Quarto Verde, e ora potenziati, perché i residenti possano vivere questo periodo complesso sempre in totale autonomia, ma con meno preoccupazioni e con la serenità di avere sempre un supporto in caso di necessità.

«Mi sono trasferita a Domitys Quarto Verde perché volevo avvicinarmi ai miei figli che vivono in città e non ho mai accettato di vivere in casa con loro: voglio mantenere la mia autonomia e so che ho a disposizione svariati servizi che fanno sentire protetti. È stato ovviamente un caso, ma sono molto contenta di aver fatto questa scelta prima del diffondersi della pandemia, l’esperienza del lockdown è stata serena, mi sono sempre sentita al sicuro – racconta la Sig.ra Lucia, che vive a Domitys Quarto Verde già da gennaio. Il personale mi ha sostenuto in tutto, con attenzione e garbo: mi portavano pranzo e cena nel mio appartamento, ritiravano la pattumiera, mi recapitavano a casa posta e pacchi, e si informavano continuamente se avessi bisogno di qualcosa. Se fossi rimasta isolata nella mia casa sarebbe stato decisamente più complicato gestire le mie piccole esigenze quotidiane! Inoltre, qui posso usare la piscina, fare passeggiate nel giardino, e, ora che è di nuovo possibile, mangiare al ristorante Domitys con mio figlio quando è in pausa pranzo, accogliere i miei nipoti o ospitare mia figlia nel weekend. Sono molto soddisfatta della mia scelta, ho iniziato una nuova vita. È proprio una bella sensazione».

«Durante il lockdown sono sempre stata abbastanza serena: Domitys ha subito chiuso la struttura al pubblico e adottato tutte le precauzioni, i servizi già previsti sono stati fondamentali e il personale è sempre stato molto attento e presente se pur con le dovute cautele. Mia madre non ha avuto necessità di uscire ed è quindi rimasta sempre al sicuro nel suo appartamento: se fosse rimasta a casa sua sarebbe stato veramente preoccupante e problematico aiutarla a rimanere protetta – racconta la figlia della Sig.ra Lucia. Sono contenta si sia trasferita lì: è tutto ben pensato, gli appartamenti sono confortevoli e privi di barriere architettoniche, gli spazi comuni sono eleganti e si prestano alla socializzazione, e la posizione è ottima, in un quartiere nuovo e moderno in centro. Da quando mia madre vive lì siamo molto più sereni e liberi anche noi figli, è più semplice gestire il tempo con lei, mangiando insieme al ristorante oppure prendendo un caffè al bar, ma anche quando non siamo con lei sappiamo che è in compagnia o comunque seguita dallo staff: sono tutti cordiali, sorridenti e disponibili».

E ora che le settimane di lockdown sono alle spalle, Domitys Quarto Verde è di nuovo pronto a mettere a disposizione i suoi ambienti e i suoi servizi di quanti siano alla ricerca di una soluzione abitativa accessibile e innovativa, in cui potersi sentire a casa, dedicarsi ad occupazioni e attività secondo i propri gusti e le proprie inclinazioni e poter contare anche su più elevati standard di sicurezza. E sebbene molti degli appuntamenti normalmente a calendario al momento siano ancora sospesi per evitare occasioni di assembramento (Domitys organizza ogni mese circa 50 tra attività ricreative, culturali e conviviali), Domitys Quarto Verde sta già lavorando per organizzare momenti da trascorrere in compagnia, ma sempre in sicurezza, in vista di una graduale ripresa e uscita dall’emergenza.

Un’ulteriore opportunità che Domitys ha scelto di offrire è quella delle locazioni temporanee, una soluzione a disposizione di quanti vogliano conoscere la struttura per provarne per qualche giorno il comfort e la protezione, ma anche per le famiglie che, dopo settimane di fermo, hanno ripreso a lavorare e non sono più in grado di essere presenti come prima per i loro genitori, o semplicemente di quanti pensano di andare in vacanza e vogliono assicurarsi che i loro cari siano protetti e stiano bene.

Del resto, l’obiettivo di Domitys Quarto Verde è proprio quello di contribuire al miglioramento dello stile di vita, favorendo il cosiddetto “invecchiamento attivo”: significa avere modo di concentrarsi sul proprio sviluppo individuale personale, fisico e mentale, ma anche trovarsi in compagnia di altre persone, con le quali condividere hobby, passioni, o semplicemente il proprio tempo, significa mantenere attivi i legami col prossimo e non sentirsi mai soli o trascurati, ma parte di una grande famiglia aperta alla città. Significa vivere con maggiore serenità.

«In queste settimane abbiamo lavorato affinché tutti i servizi di Domitys Quarto Verde fossero potenziati per assicurare ai nostri residenti la massima sicurezza – spiega Fabio Massimo Ragusa, Director Business Unit Italy GRUPPO AEGIDE – DOMITYS. Tutto lo staff si è impegnato in questo senso e continuerà a farlo anche post lockdown. Adesso siamo felici di poterci nuovamente aprire alla città e a quanti vogliono provare a vivere da Domitys Quarto Verde. Dopo le difficoltà vissute dall’intera comunità, riaprire le porte vuol dire riprenderci quella normalità che tanto ci è mancata, anche se con maggiori precauzioni. Soprattutto in questo momento, la nostra priorità è quella di assicurare ai residenti uno stile di vita indipendente e attivo, in cui sia possibile svolgere le tante attività disponibili, anche in compagnia, ma sempre nella massima sicurezza».

 

***

Fondata nel 1998, Domitys è leader in Francia nelle soluzioni abitative che integrano servizi per la terza età attiva. Il Gruppo nasce da AEGIDE, realtà da 3.000 dipendenti, il cui azionista di maggioranza è NEXITY, gruppo francese leader del mercato immobiliare. Domitys risponde alle nuove esigenze dettate dall’invecchiamento della popolazione, mettendo a disposizione di senior ancora autosufficienti soluzioni abitative confortevoli e indipendenti, aprendo così la strada a un nuovo modo di vivere la terza età, in piena libertà e con la garanzia di una vita sociale attiva.

www.domitys.it

No Comments
Attualità e News Eventi News

Torniamo in scena | Estate duemila[e]venti

Torniamo in scena. Estate duemilaeventi è la grande manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale, primo importante evento collettivo dopo la pausa forzata di questo triste periodo, che riunisce tutte le realtà bergamasche dello spettacolo dal vivo.

I primi mesi del 2020 hanno segnato in modo inequivocabile le nostre vite: un periodo che sembrava infinito, in cui molti hanno subito perdite dolorose e in cui l’Italia si è fermata. Il settore culturale e dello spettacolo dal vivo è stato particolarmente colpito da questa crisi, proprio per le sue caratteristiche intrinseche di presenza fisica e vicinanza: tutte le iniziative culturali previste sono state annullate.

Questo ha comportato un grave danno sia per gli operatori del settore, che non hanno lavorato, sia per gli spet- tatori, che non hanno potuto godere di questa ricca offerta artistica.

L’Assessorato alla Cultura, per permettere ai cittadini di essere nuovamente pubblico partecipe delle realtà artistiche e culturali presenti sul territorio, ha pensato di organizzare una programmazione unica per luglio e agosto che restituisca, almeno in parte, ciò che in questi mesi è andato perduto.

Bergamo, tra le città più colpite in Italia, oggi riaccende lo sguardo, rialza la testa, in un’estate che quest’anno ci sembra come una primavera, una rinascita.” – dichiara Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura della città – “Ci siamo fortemente impegnati per realizzare una programmazione che fa dello spettacolo la sua punta di diamante. Incontro, socialità, confronto, condivisione di spazi ed emozioni diventano allora il fulcro di questa estate che si avvicina, finalmente insieme, anche se magari ancora un po’ “a distanza”. È con il teatro, la musica, la danza che Bergamo torna a farsi vedere, chiamando a raccolta tutti i soggetti, le associazioni, i singoli artisti del nostro territorio”.

Due sono le azioni su cui l’Amministrazione comunale ha lavorato: un nuovo palco al Lazzaretto e i quartieri. Questi ultimi vengono valorizzati seguendo la linea di mandato di cultura diffusa: cortili e piazzette di tanti punti della città si animeranno con incursioni light, rapide pennellate di svago, poesia, leggerezza, umorismo. Questa linea d’azione, in fase di definizione, sarà avviata a luglio e comunicata con apposita conferenza stampa.

Una stagione estiva più strutturata troverà invece spazio nel luogo simbolico ed evocativo del Lazzaretto, che così diventa il nuovo teatro cittadino, grazie a un palco professionale e una platea che potrà ospitare almeno 300 persone, per mantenere le distanze necessarie ma permettendo ugualmente l’incontro e la partecipazione. Lazzaretto on stage è il nome di questa proposta che si caratterizza come una “prima volta” in tanti sensi:

Bergamo riparte, e lo fa con un cartellone che raccoglie in un unico spazio e in un periodo ristretto il meglio della nostra creatività, quella stessa creatività che non ha potuto esprimersi a causa dell’emergenza sanitaria e della sospensione di tutte le attività artistiche.

Sono chiamati a raccolta i diversi soggetti che producono spettacoli, ciascuno con il proprio linguaggio specifico e unico: Bergamo Jazz, Stagione di Prosa e Donizetti Opera, Festival Pianistico, Festival Danza Estate, Orlando, deSidera, Eccentrici, Shakespeare is now!, Borghi&Burattini, i Teatri dei Bambini, che erano pre- visti tra marzo e settembre, ma anche altre realtà come Pandemonium, Teatro Caverna, Teatro Prova, CDpM si ritrovano a condividere lo stesso obiettivo, ovvero coinvolgere bambini, giovani, adulti attraverso espressioni artistiche differenti, con l’auspicio di un inedito intreccio tra pubblici diversi.

Lazzaretto on stage partirà il 4 luglio con 66/67, un progetto musicale nato dalla collaborazione artistica tra

Alessio Boni e Omar Pedrini, che coinvolgerà il pubblico con brani della storia della musica dagli anni ‘60 a oggi.

In Lucia Off, sabato 11 luglio, Francesco Micheli racconta Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, sve- landone i segreti anche a chi non è appassionato d’opera, facendo scoprire la profondità della trama e la sua forza espressiva ancora oggi attuale.

E ancora: Gianluca Petrella ed Enrico Rava si esibiranno nell’ambito del Bergamo Jazz Festival, Borghi&Bu- rattini e i Teatri dei Bambini intratterranno i più piccoli, gli artisti di Festival Danza Estate danzeranno per regalare emozioni.

Davvero una proposta ricca e varia, un grande sforzo organizzativo che l’Amministrazione comunale, in dialogo costante con le molte e straordinarie realtà culturali cittadine, ha voluto costruire come parte di quell’impegno stipulato con la cittadinanza, che ha nei suoi obiettivi anche la cultura come cura e benessere della comunità. E per favorire il più possibile la partecipazione, ha voluto, in accordo con le compagnie, mantenere una politica di prezzi dei biglietti calmierati.

Biglietteria

Biglietti in vendita esclusivamente on line su www.vivaticket.it a partire dal 22 giugno Costi biglietto da 2 a 7 euro (più diritti prevendita).

È possibile acquistare i biglietti fino 5 minuti prima dell’orario di inizio dello spettacolo. In caso di maltempo lo spettacolo sarà recuperato la sera successiva.

 

Lazzaretto on stage rientra nella programmazione estiva Torniamo in scena. Estate duemilaeventi organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo.

Fondazione Comunità Bergamasca sarà partner del progetto.

 

Resta informato su www.comune.bergamo.it e sulle pagine fb e instagram

No Comments
Attualità e News Eventi News

Laboratorio, webinar, visite guidate e percorsi digitali: domenica 21 giugno gli Orti Botanici lombardi celebrano il solstizio d’estate

Mentre l’Italia abbraccia la fase 3, desiderosa di lasciarsi alle spalle l’incubo del lockdown, la natura risplende. E i 7 meravigliosi giardini e orti aderenti alla Rete degli Orti Botanici della Lombardia ne celebrano la rinascita il weekend del 20 e 21 giugno, in occasione del solstizio d’estate.

La natura si prepara a una nuova, intensa, stagione estiva ed è pronta a condividere i propri colori, fiori e frutti e celebrarne la bellezza in occasione della XVII edizione della festa del Solstizio d’estate. Una XVII edizione che arriva in concomitanza con l’”Anno internazionale della salute delle piante” – indetto dalla FAO – invitando tutti gli amanti della natura a riflettere su quanto le piante siano portatrici di benessere e su quanto sia importante il compito degli Orti, veri custodi della biodiversità.

Per l’occasione, gli orti botanici hanno organizzati incontri digitali, workshop, laboratori e visite per famiglie – virtuali e in presenza- , percorsi ad anello e autoguidati tematici (a disposizione una guida scaricabile dal sito della Rete per visitare in autonomia le collezioni).

Ogni orto botanico è aperto con modalità e orari specifici, che si consiglia di verificare sul sito della Rete (link https://reteortibotanicilombardia.it/2020/05/20/aperti-al-pubblico/). Per richiedere visite guidate per famiglie su prenotazione e a pagamento, scrivere a [email protected].

PROGRAMMA A DISTANZA E IN PRESENZA

Orto Botanico di Pavia

Sabato 20 giugno

History walk“: una passeggiata tra storia e botanica in lingua inglese nel pomeriggio, a cura de “I viaggi di Tels” e apertura straordinaria prolungata serale con una visita guidata in notturna.

Domenica 21

Visite guidate per bambini e famiglie.

Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo – sezione di Città Alta

Sabato 20 giugno

visita guidata “Amore vegetale: quando Romeo e Giulietta, nonostante tutto, riescono a vincere

Domenica 21 giugno

visita guidata “Abete rosso e musica: questioni di risonanza“.

Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo – sezione di Astino 

Sabato 20 giugno

Prima, durante e dopo – le piante nell’era del Covid“, conversazione con Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico di Bergamo.

Orto Botanico “G.E. Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS)

Sabato 20 e domenica 21 le proposte di “Officina di molecole”.

Online collegandosi alla pagina Facebook della Rete (@reteortibotanicilombardia) o al canale YouTube

Sabato 20 giugno
GOOD MORNING dall’Orto Botanico di Brera: messaggio di saluto del Presidente Martin Kater e video con visita virtuale dell’Orto botanico.

VERDE COME: attività per bambini e famiglie. Workshop-game con Caterina Francolini, naturalista ed etologa che accompagna gli spettatori nella costruzione di un museo botanico.

ESPLORAZIONE DELLA MORFOLOGIA DEL FIORE: workshop sulla tecnica della dissezione a cura di Giulia Torta, agronoma e co-autrice delle attività del progetto “Botanica a distanza”.

ARBOLARIO delle specie autoctone: visita virtuale interattiva alle specie arboree autoctone presenti all’Orto Botanico Città Studi (MI) a cura di Angela Ronchi e dello staff dei servizi educativi.

Domenica 21 giugno
IO ABITO, TU ABITI, EGLI HABITAT: conversazione on line tra ecologia e sostenibilità a cura di Silvia Assini, dell’Università di Pavia, vicepresidente della Rete degli Orti Botanici della Lombardia e responsabile scientifico del progetto LifeDrylands.
VERDE COME: attività per bambini e famiglie. Workshop-game con Caterina Francolini, naturalista ed etologa che accompagna gli spettatori nella costruzione di un museo botanico.
TINGERE, MACCHIARE, COLORARE: UNA PIANTA PER OGNI USO: visita guidata itinerante tra arte, scienza e tradizioni d’uso a partire dalla collezione delle piante tintorie presenti all’Orto botanico Città Studi. A cura di Angela Ronchi e lo staff dei servizi educativi.
L’ORA DEL TE, CONVERSAZIONE TRA STORIA E BOTANICA: presentazione della Camellia ticinensis – con approfondimenti storici e botanici in stile “vittoriano”. A cura di Paolo Cauzzi e Maria Pozzozengaro dell’Orto Botanico di Pavia.
APERIORTO: workshop di cucina naturale a cura di Betti Taglietti, dott.ssa in biologia della nutrizione

Gli appuntamenti in programma per il solstizio d’estate sono numerosi e sempre in aggiornamento.

Per maggiori informazioni e approfondimenti: https://reteortibotanicilombardia.it/2020/06/11/solstizio-2020/

La Rete degli Orti Botanici della Lombardia, è una Associazione non profit, che opera per favorire e promuovere le azioni degli Orti botanici aderenti. 
Ne fanno parte: l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”; il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio; gli Orti Botanici milanesi di Brera e Città Studi; l’Orto Botanico di Pavia; il Giardino Botanico “G.E Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS); Villa Carlotta Museo e Giardino Botanico a Tremezzina (CO). 
La Rete, nata nel 2002 per valorizzare e mettere in comune le reciproche esperienze, e costituitasi in Associazione nel 2009, si occupa inoltre della tutela, della conoscenza, della promozione e della valorizzazione del patrimonio culturale vegetale degli Orti Botanici, con particolare attenzione alla conservazione delle piante, alla divulgazione scientifica e alle attività educative.
www.reteortibotanicilombardia.it

 

No Comments
Business Società

italicarentals.com, le migliori proposte di affitti settimanali

Per chi è alla ricerca di una vacanza slow, per chi ama la natura, per chi desidera trascorrere un periodo di riposo in luoghi spirituali, italicarentals.com, offre un incredibile ventaglio di offerte di affitti settimanali. Le vacanze, ovviamente, debbono essere un momento rilassante, ove è possibile divertirsi e, al contempo, dimenticare i ritmi frenetici della quotidianità.

Motivo per cui, è in forte crescita la ricerca di affitti settimanali in grado di assicurare un perfetta vacanza slow. Andando a navigare sul portale italicarentals, è davvero semplice, facile e veloce, poter trovare l’affitto settimanale in grado di poter soddisfare ogni tipo di vacanza. Ma le opportunità offerte dal preparato, disponibile e serio team di italicarentals, non si esauriscono qui. Non per nulla, questo portale ha assunto una rilevante importanza, anche tra coloro i quali sono possessori di una seconda casa e intendono mettere a reddito la casa di loro proprietà.

Quindi, italicarentals.com è un dinamico e poliedrico portale, tanto utile per chi è alla ricerca dei migliori affitti settimanali per le vacanze, quanto per chi vuole che la propria seconda casa possa essere in grado di andare a generare una interessante entrata.

Senza molti dubbi, l’Italia è un paese che può offrire infinite possibilità per ammirare una incontaminata natura, così come passare un vacanza in luoghi che sanno come poter far rigenerare la mente e lo spirito. Quindi, andando a concludere, si suggerisce di visitare il italicarentals.com, proprio per scoprire direttamente le infinite occasioni e le tante prospettive interessanti che si possono trovare su questo soddisfacente spazio web.

SI SUGGERISCE DI VISITARE https://it.italicarentals.com

No Comments
Attualità e News

Laurearsi all’Università degli Studi di Bergamo: l’84% trova lavoro entro l’anno

A tutta la comunità di Bergamo va la mia solidarietà e ringraziamento all’università che in un momento di straordinaria difficoltà è stata capace di essere presidio dello stato su quel territorio e punto di riferimento per le giovani generazioni, in un clima di grande tragedia sociale, rappresentando l’orgoglio del sistema universitario italiano”. Queste le parole del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi in apertura della presentazione, questa mattina in diretta video, del XXII Rapporto AlmaLaurea 2020 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati presso le 76 Università aderenti al Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.

La presentazione dell’indagine si è svolta in diretta streaming alla presenza oltre che del Ministro Gaetano Manfredi, del Presidente di Almalaurea Ivano Dionigi e del Direttore di AlmaLaurea Marina Timoteo in collegamento da Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, città in cui si sarebbe dovuto svolgere il convegno annuale alla presenza delle Istituzioni e dei rappresentanti degli Atenei consorziati.

Il Rapporto 2020 è il risultato dello studio condotto su oltre 290mila laureati del 2019, e la condizione occupazionale che riguarda circa 650mila laureati rispetto ai risultati raggiunti nei mercati del lavoro di Italia, Europa e resto del mondo dai laureati nel 2018, 2016 e 2014, intervistati rispettivamente a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo.

Laurearsi conviene – ha affermato il presidente di AlmaLaurea Ivano Dionigi –   Chi possiede una laurea, rispetto a un diplomato, ha più possibilità occupazionali (+13%) e una maggior retribuzione (+39%). Quello dei giovani laureati è il problema cruciame del Paese: solo il 40% dei 19enni su iscrive all’università e l’Italia è penultima in Europa per numero di laureati (prima della Romania) con il 27,8% rispetto al 40,7% della media europea”.

Anche quest’anno l’Università di Bergamo si posiziona sopra la media degli atenei italiani sia rispetto al profilo che al tasso di occupazione.

I laureati nel 2019 dell’Università degli studi di Bergamo coinvolti nell’indagine sono 3.761, di cui 2.579 di primo livello, 1.084 magistrali biennali e 98 a ciclo unico. Di questi sono state raccolte informazioni per creare il profilo degli studenti “tipo” dell’ateneo e il livello di soddisfazione dell’esperienza universitaria. L’età media alla laurea è 25,3 anni per il complesso dei laureati, il 65,8% termina l’università in corso con un voto medio di laurea di 99,5 su 110. Il 92,7% degli studenti è soddisfatto dell’esperienza considerando il rapporto con i docenti, il carico di studi e l’adeguatezza delle aule.

L’Indagine sulla condizione occupazionale invece ha riguardato complessivamente 5.361 laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2018 e usciti nel 2014 dall’Università di Bergamo. Dal rapporto si stima che su 2.304 laureati triennali del 2018 contattati dopo un anno dal titolo, l’82,5% (media nazionale 74,1%) di loro abbia un’occupazione a fronte dell’8,6% ancora alla ricerca. Dei giovani ragazzi uscenti dai primi tre anni di studio universitario il 40% ha iniziato a lavorare dopo il conseguimento del titolo.

La percentuale degli occupati aumenta e raggiunge l’84,0% se si analizzano i dati dei laureati di secondo livello del 2018 a un anno dal conseguimento del titolo, dato che arriva al 91,9% (media nazionale 86,8%) per i laureati del 2014 di secondo livello, cioè a distanza di cinque anni dall’uscita universitaria.

«Anche quest’anno il nostro ateneo si distingue nel panorama nazionale posizionandosi, sul piano occupazionale, sopra la media – sottolinea il rettore Remo Morzenti Pellegrini -.Si rivela quindi funzionale e al passo con i tempi la scelta di attivare piani di studio con una buona componente pratica, sviluppata in forte sinergia con il territorio, e finalizzati alla creazione di nuove figure professionali. Ottime soddisfazioni che si vanno ad aggiungere a quelle maturate in questi mesi. Proprio domani terminano, con il tutto esaurito, le prime sessioni del TOLC@CASA svolti dall’Università di Bergamo in collaborazione con CISIA che hanno permesso ai nostri studenti di partecipare alle selezioni per i corsi di laurea che prevedono i test d’ingresso. Ottima la partecipazione anche alle diverse edizioni degli Open Days Digitali Unibg, dedicate ai Corsi di studio triennali e quinquennali. Alle 1900 presenze registrate alla prima edizione, realizzata nell’aprile scorso da parte degli studenti della scuola secondaria superiore si aggiungono ora le 4000 visualizzazioni del mese di maggio. Agli Open Days Digitali dedicati ai Corsi di studio magistrali si sono aggiunti i più di 900 studenti che hanno partecipato agli Open Day tra il 9 e l’11 giugno»

Appuntamento alla prossima edizione, che, il Ministro Manfredi e il presidente Ivano Dionigi, si sono impegnati a tenere nel 2021 a Bergamo.

No Comments
Attualità e News Eventi

La fantasia della carità. Opere di Fabio Agliardi

Proseguono le iniziative che Fondazione Credito Bergamasco aveva messo in calendario per l’anno 2020. Dopo il successo delle visite virtuali alla mostra Ogni giorno è Pasqua dedicata alle opere di Salvatore Accolla, il 12 giugno 2020 verrà inaugurata, in collaborazione con il M.A.C.S. di Romano di Lombardia, l’esposizione online La fantasia della Carità con le opere dell’artista bergamasco Fabio Agliardi.

Fondazione Creberg ogni anno collabora con artisti per la realizzazione di mostre itineranti dove le opere d’arte vengono inserite in percorsi ben precisi volti a sensibilizzare il pubblico su significative tematiche di carattere culturale. In questo progetto si innesta la mostra La fantasia della Carità; Fabio Agliardi ha realizzato ad hoc quindici pannelli (150 x 150 cm) che illustrano le sette opere di misericordia corporale, le sette opere di misericordia spirituale e l’ultimo dipinto raffigura la sorprendente novità, la quindicesima opera di misericordia (la Cura della Casa Comune), indicata da Papa Francesco nel suo messaggio del 1° settembre 2016 per la giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato. In ogni tela, accanto alla simbologia astratta dei singoli gesti delle opere di Misericordia, è presente un dettaglio relativo a luoghi o monumenti cari all’artista ed espressivi per la miglior comprensione del dipinto stesso e della relativa opera.

Attraverso la newsletter, il sito internet e i canali social (Youtube, Facebook e Instagram) della Fondazione, l’esposizione sarà disponibile virtualmente dalle ore 11.00 di venerdì 12 giugno, giorno in cui si sarebbe dovuta tenere l’inaugurazione a Palazzo Creberg (la mostra era programmata dal 15 giugno al 3 luglio 2020); le altre tappe erano state stabilite presso il Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia, dal 6 settembre all’11 ottobre 2020, e a Grumello del Monte, dal 17 ottobre al 15 novembre 2020. Fondazione Credito Bergamasco – in collaborazione con il M.A.C.S. e con Grumello Arte – intende mantenere le due ricorrenze con appuntamenti specifici e dedicati che saranno pubblicizzati a tempo debito.

«Fabio Agliardi rimase sbigottito – spiega Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Credito Bergamasco e Curatore della mostra – quando, circa due anni fa, gli prospettammo il tema che avevamo scelto per la mostra itinerante del 2020, quale seguito alla disamina della enciclica “Laudato si”’, affrontata con una esposizione pensata per l’anno 2019 e dedicata alla salvaguardia del Creato; nell’ambito del nostro percorso volto ad approfondire importanti tematiche esistenziali tramite eventi artistici di elevato livello qualitativo, ci sembrava interessante soffermarci nel 2020 sull’importante argomento della misericordia rivisitata alla luce della splendida intuizione del Papa, ben sintetizzata nell’incipit del documento pontificio (“Usiamo misericordia verso la nostra casa comune”).»

«La sua esitazione nasceva dalla sensazione di sentirsi inadeguato di fronte a un tema così vasto, profondo e impegnativo; dopo alcuni incontri di approfondimento, caratterizzati da una encomiabile disponibilità all’ascolto e al confronto – prosegue Angelo Piazzoli – Fabio Agliardi accettò e si mise subito al lavoro preparando, in pochi mesi, quindici bozzetti di grande suggestione e profondità. Da lì nacque, con lui e con mons. Tironi, un percorso comune di progressiva scoperta e di profonda analisi dei temi della misericordia che molto lo colpirono nell’animo – per molti versi entusiasmandolo – al punto da farlo operare, con grande qualità e con la consueta dedizione, alla elaborazione di un’opera plurima, significativa e imponente, con grande scioltezza e con assoluta libertà, artistica e spirituale.»

La visita virtuale alla mostra è accompagnata da musiche composte ed eseguite dal musicista Alessandro Fabiani.

Il giorno 5 settembre data in cui si sarebbe inaugurata la seconda tappa della mostra presso il M.A.C.S. di Romano di Lombardia verrà pubblicato sul sito della Fondazione Credito Bergamasco il catalogo dell’esposizione in versione web; le pubblicazioni cartacee saranno poi distribuite secondo modalità che saranno comunicate a tempo debito.

Come spiega Mons. Tarcisio Tironi, Direttore del M.A.C.S. di Romano di Lombardia e Curatore della mostra «nella esposizione preparata con faticosa cura e alla fine con intensa soddisfazione, l’artista ci lascia un’attualizzazione dei temi della misericordia in quadri intensi e piacevoli, di facile lettura e con un chiaro messaggio, realizzati con rigore e dedizione, attraverso una ricerca accurata e continua. Sono come quindici gradini di un percorso artistico e nel contempo interiore che egli regala affinché abbiamo ancora di più cura del creato, trasformando i nostri comportamenti e i nostri stili di vita, anche attraverso piccole iniziative fattibili in ogni momento e in ogni luogo. È una forma creativa di ripristino per contribuire alla guarigione del mondo. Dal momento che la bellezza della terra va preservata in tutti i suoi aspetti, ogni tela presenta un’opera di misericordia in un contesto a noi facilmente riconoscibile dal monumento raffigurato. Non possiamo infatti dimenticare che ogni agire umano è nel e sul territorio e che il prendersi cura, comunque, è ben più che amministrare un bene. Questo vale per l’esercizio sia delle opere di misericordia corporali sia delle spirituali.»

Il 13 aprile 2020, Lunedì dell’Angelo, Fabio Agliardi ci ha lasciato, non superando gravi complicazioni derivanti da infezione da virus Covid 19; rappresenta dunque una delle vittime della terribile epidemia che così duramente ha colpito Bergamo e i nostri territori.

«Vedendo l’armonia delle opere che l’artista ci ha lasciato – conclude Angelo Piazzoli – penso che in questo suo grande cimento finale Fabio Agliardi sia riuscito a realizzare compiutamente la funzione che Papa Giovanni Paolo II assegna all’arte e agli artisti, il rendere percepibile all’uomo il mondo dello spirito, trasferendo in formule significative ciò che è in se stesso ineffabile. La mostra “La fantasia della Carità” intende ricordare l’attività di Fabio Agliardi attraverso quindici opere, monumentali e intense, che mai avremmo pensato avrebbero costituito un mirabile testamento spirituale e artistico

No Comments
Comunicati News Società

Le donne tra meritocrazia e potere: le considerazioni di Paola Severino al “Corriere della Sera”

Paola Severino e marito Paolo Di Benedetto

Le donne uniscano il potere al merito: in un’intervista al “Corriere della Sera”, la Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli Paola Severino riflette su talento femminile e meritocrazia.

Paola Severino

Paola Severino: l’intervista al “Corriere della Sera” sul riconoscimento del valore delle donne

Il talento femminile, anche in relazione all’ambito professionale, alla meritocrazia e ai ruoli di potere: Paola Severino, Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli ne parla in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”. La Professoressa osserva come le donne separino il merito dal potere, diversamente dagli uomini: “Dico che il merito per le donne non ha come riconoscimento naturale e obbligato il potere. È un po’ anche nostra responsabilità. Troppo spesso ci accontentiamo di essere brave. Gli uomini invece si accontentano solo col potere, e si nominano l’un l’altro”. E aggiunge: “Abbiamo pudore nel parlare di potere e accettarlo come misuratore abituale di qualità e competenza. Il nostro primo problema è di creare più occasioni per il riconoscimento del merito femminile e ridurre così il gap tra merito e potere. Credo anche che le donne che ce l’hanno fatta a sfondare il soffitto di cristallo dovrebbero aiutare le altre donne ad avere occasioni per mostrarlo”. Le leggi possono aiutare? Paola Severino cita in merito la cosiddetta Golfo-Mosca del 2011, che imponeva certe percentuali di donne nei Consigli di Amministrazione delle aziende, seppur per un tempo limitato: “Mi trovo davanti a un caso tipico in cui la norma anticipa e promuove una realtà sociale che stenta ad affermarsi. La realtà si è adeguata. Ma ogni volta che, per la mia esperienza universitaria, un uomo mi chiede qualche nome di donne capaci, e io ne indico una, sento sempre la frase: ah, è vero, non ci avevo pensato. Perché non ci pensano? È questo il problema”.

Paola Severino: donne sottovalutate anche contro il Coronavirus

Nel comitato tecnico-scientifico che lavora con la Protezione civile occupandosi dell’emergenza coronavirus non compare neanche una donna. “I primari sono tutti uomini? I dirigenti dei ministeri sono tutti uomini? E che attrito fa questo con l’immagine delle tantissime operatrici sanitarie che il coronavirus lo combattono nelle corsie e nei laboratori, dottoresse, ricercatrici e infermiere?” osserva Paola Severino nell’intervista al “Corriere della Sera” firmata da Antonio Polito. In merito, la Vice Presidente ricorda come a individuare il virus nel “paziente 1” di Codogno quando regole e prassi non lo prevedevano sia stata proprio una donna, la dottoressa Annalisa Malara: “Ha vinto la sua battaglia. Ha mostrato intuizione e tenacia, due grandi virtù che le donne possono portare alla comunità, perché sono loro proprie. Però non chiede niente, non ha il “complesso dell’eroe”, così tipicamente maschile. Con nobiltà e generosità vuole solo tornare al suo lavoro, come prima”. La strada è ancora lunga: “Il cammino della parità in Italia procede per gradini. Ogni tanto accelera, poi si ferma” spiega Paola Severino ripercorrendone le tappe. Ma è in famiglia che comincia: “Penso al modo di dire: “Dietro un grande uomo c’è sempre una donna intelligente”. Perché non si dice “accanto” invece che “dietro”? E, in secondo luogo, quando cominceremo a dire che dietro una donna di successo c’è sempre un uomo intelligente? Perché anche questo conta, eccome. Conta la capacità degli uomini di essere uno stimolo e non un ostacolo alla crescita delle donne. La disponibilità ad accompagnare la loro strada e la fatica che comporta, a compensare il tempo che sottrae. Quanti ce ne sono, di uomini così?”.

No Comments
Attualità e News Comunicati News

I docenti dell’Università di Bergamo dalla cattedra ai banchi per diventare esperti di didattica a distanza

Quando nel mese di febbraio si è manifestata l’improrogabile necessità di attivare una didattica a distanza, la risposta dei docenti e del personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Bergamo è stata pronta e generosa: uno straordinario risultato che in piena pandemia ha assicurato continuità e qualità agli oltre 23mila studenti della community universitaria orobica.

Una reazione all’emergenza apprezzata anche dai docenti che si sono dimostrati disposti e interessati ad approfondire le potenzialità della didattica a distanza integrativa (e non sostituitutiva alla didattica frontale).

Per questo motivo, il Presidio Qualità di Ateneo ha programmato un ciclo di webinar sulla didattica a distanza per i docenti e il personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Bergamo, al via il prossimo 10 giugno.

Proprio per capire meglio i vantaggi e sfruttarne le potenzialità, il programma di webinar sarà focalizzato sul tema “Condivisione di buone pratiche di didattica assistita dalla rete”.

«Anche se la didattica a distanza non soppianterà mai quella che è propria della nostra Università, la didattica a distanza continuerà ad essere parzialmente presente nel nostro Ateneo, con tutti i vantaggi che, se ben utilizzata, porta con sé – dichiara il rettore Remo Morzenti Pellegrini -. È nell’interesse dell’ateneo arricchire il background dei docenti proponendo loro nuovi modelli d’erogazione della didattica e, sebbene la vocazione principale rimanga quella della didattica “in presenza”, vogliamo essere comunque pronti a qualsiasi scenario dovesse delinearsi a settembre».

No Comments
Società

Cariplo, Andrea Mascetti: “Periodo attuale occasione per le comunità”

Nato a Varese, Andrea Mascetti è Coordinatore della Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo: in un’intervista rilasciata a “TicinoLive” ha spiegato il valore dell’identità in un periodo di cambiamenti epocali.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: l’importanza dell’identità storica

L’emergenza sanitaria in atto ha profondamente mutato le prospettive del mondo. A causa soprattutto delle restrizioni alla mobilità, si è verificata infatti un’accelerazione dell’era digitale, i cui strumenti appaiono ancor più indispensabili per l’essere umano. Ma Andrea Mascetti ha un punto di vista più complesso. L’uomo potrebbe tornare invece a valorizzare le proprie radici storiche e culturali, riscoprendo il proprio rapporto con le comunità territoriali. Avvocato e Titolare dello Studio Legale omonimo, dal 2019 si occupa di Arte e Cultura per Fondazione Cariplo. Il suo auspicio è che uno degli effetti della pandemia sia quello di riportare le persone a focalizzarsi sulla propria identità storica e culturale. Un bisogno che secondo il Coordinatore è una “necessità spirituale e antropologica dell’uomo”. Il punto di partenza saranno proprio le comunità, che dovranno occupare, più che nel recentissimo passato, un ruolo centrale: “Penso che le cose trovino sempre una loro strada: la sensazione – ha spiegato Andrea Mascettiè che in un periodo storico così periglioso e imprevedibile, le comunità ritorneranno luoghi di rifugio e di estremo piacere”.

La contrapposizione tra cultura e tecnica secondo Andrea Mascetti

Le nuove tecnologie, sebbene utili all’essere umano, non potranno mai sostituirsi al concetto di cultura: uno degli inviti più frequenti di Andrea Mascetti è infatti quello di leggere meno pagine Wikipedia e concentrarsi maggiormente sui libri. La cultura, nel senso originale del termine, è una cosa completamente diversa. Sotto questo punto di vista, l’epoca attuale è “arida”, “sfuggente”. La dirompente ‘techne’ di questo secolo non è altro che un mezzo: oggi abbiamo infiniti servizi culturali a disposizione, ma poche fonti vive di cultura in senso stretto. “C’è bisogno di comunità, essenze vibranti, scontri e incontri anche fisici”: la distanza, insita nell’essenza stessa del digitale, spesso si dimostra più un ostacolo che un valore aggiunto. Anche per questo è fondamentale continuare a sensibilizzare le persone nei confronti delle peculiarità dei territori in cui vivono: “Si fa pochissimo per il nostro passato e per la nostra storia – ha dichiarato Andrea MascettiL’assenza di una identità anche storica ma soprattutto di una consapevolezza di ciò che siamo, ha reso il nostro tessuto comunitario più debole e fragile”.

No Comments
Attualità e News Eventi

Al via la seconda edizione dei Digital Open Days delle lauree triennali e quinquennali dell’Università degli Studi di Bergamo

Al via, dal 9 all’11 giugno, la seconda edizione degli Open Days Digitali Unibg, dedicati ai Corsi di studio triennali e quinquennali. La prima edizione ad aprile ha registrato un’ottima partecipazione da parte degli studenti della scuola secondaria superiore con oltre 1900 presenze mentre nel mese di maggio gli Open Days Digitali dedicati ai Corsi di studio magistrali hanno registrato oltre 4.000 visualizzazioni. Intanto proseguono fino al 12 giugno le prime sessioni del TOLC@CASA, i test di ammissione a distanza, svolti dall’Università di Bergamo in collaborazione con CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso).

Gli Open Days Digitali che si svolgeranno tra il 9 e l’11 giugno prevedono oltre alla presentazione dei vari Corsi di studio, due sessioni interamente dedicate ad una approfondita informazione sui TOLC e sulle modalità di immatricolazione.

Chi è interessato ad iscriversi all’ Università di Bergamo trova, inoltre, a sua disposizione nella sezione “Studia con noi – Orientarsi” lo sportello orientamento, strumento dedicato alle matricole e alle famiglie dei futuri studenti che permette di avere informazioni dettagliate e che propone, tra i tanti aspetti, anche counseling personalizzati. L’Università di Bergamo, inoltre, predispone servizi per l’orientamento dedicati agli studenti con disabilità e/o Disturbi Specifici dell’Apprendimento, offre informazioni dettagliate sulle tariffe agevolate e sulle convenzioni per la mobilità sostenibile, oltre che sulle numerose opportunità di studio all’estero.

Tutte le informazioni per partecipare e porre i propri quesiti al link www.unibg.it

 

Calendario Open Day Digitali di giugno 2020:

 

9/6/2020 9.00 I TOLC e l’accesso a Unibg
10.00 Lettere
11.00 Filosofia
12.00 Scienze della Comunicazione
15.00 Diritto per l’Impresa Nazionale ed Internazionale
16.00 Giurisprudenza
10/6/2020 9.00 Economia
10.00 Economia Aziendale
11.00 Lingue e Letterature Straniere Moderne
12.00 I TOLC e l’accesso a Unibg
14.30 Scienze dell’Educazione
15.30 Scienze Motorie e Sportive
16.30 Scienze della Formazione Primaria
17.30 Scienze Psicologiche
11/6/2020 9.00 Ingegneria delle tecnologie per l’edilizia
9.45 Ingegneria Meccanica
10.30 Ingegneria delle tecnologie per la salute
11.15 Ingegneria Gestionale
12.00 Ingegneria Informatica

 

No Comments
Attualità e News News

La ripresa post Covid-19 parla il linguaggio della natura al Parco Ittico Paradiso

Dopo i due mesi di lockdown, è tempo di rinascere. A pochi chilometri da Milano sorge un’oasi unica di biodiversità. Per ripartire insieme alla Natura ogni weekend, dal 5 giugno, appuntamento con gli Happy Hour “green style”

La Fase 3 si colora d’azzurro al Parco Ittico Paradiso. L’oasi naturale a meno di 30 km da Milano è pronta ad accogliere gli amanti della Natura dopo il lungo periodo di lockdown. Una riapertura in piena sicurezza per dare la possibilità ai visitatori di immergersi negli oltre 13 ettari di parco e ammirare da vicino circa 20 specie di pesci d’acqua dolce, tra cui alcuni esemplari unici in Italia, immersi in un bosco di oltre 6 mila piante e tanti altri ospiti da animali da fattoria e uccelli tipici della riserva naturale.

Una vitalità che va di pari passo con le leggi della natura: è proprio quando la primavera si appresta a lasciare il posto all’estate, infatti, che le specie si rigenerano. Si schiudono le uova, sbocciano i fiori, i colori diventano più accesi. E ogni cosa brilla di luce propria. Uno spettacolo che mai come quest’anno aiuta grandi e piccini a riscoprire lo stupore della natura alla vista degli storioni Beluga, anche detto Ladano, i più grandi tra tutti gli storioni, e degli storioni Cobice, considerati “fossili viventi” in quanto immutati da milioni di anni. Nonostante siano specie difficilissime da trovare poiché minacciate dall’attività umana, al Parco vivono serenamente, facendo sfoggia della loro particolare corporatura. Si pensi che una delle femmine con i suoi 30 anni di vita è arrivata a 3 metri di lunghezza: più lunga di un adulto sdraiato!

Lo stupore lascia il posto all’ammirazione davanti alle voliere con cicogne e pavoni. La prima, volatrice di lunghe distanze, è abituata a spostarsi di stagione in stagione, arrivando in Africa in inverno per poi tornare al Parco con l’arrivo delle temperature miti. Estintasi in Italia nel 1700, vi ha infatti fatto ritorno dalla metà del secolo scorso, facendo avvertire la sua presenza non solo con grandi nidi – al momento nel Parco ce ne sono 3 con rispettive coppie e nuovi nati – ma anche “battibeccando” con gli altri esemplari della sua specie. Essendo muta, infatti, per comunicare batte ritmicamente il becco ogni qual volta incontra un suo simile. I pavoni, invece, noti per la loro bellezza: il maschio ha capo e collo blu elettrico, con corpo castano e coda verde che si apre a ventaglio per fare la ruota, mentre la femmina si distingue per la testa bianca, il collo bruno e verde, il resto del piumaggio grigio-marrone e la coda corta.

I più curiosi potranno invece dilettarsi con le damigelle blu, affascinanti insetti, appartenenti all’ordine degli odonati, come le libellule, dalle quali si distinguono perché tengono le ali chiuse sul corpo una volta posate. Amanti dei corsi d’acqua pulita e ben ossigenata, sono bravissime nella caccia e facilmente riconoscibili: i maschi sono di colore blu, con ali dai riflessi metallici, mentre le femmine sono verdi con le ali brune. Quando si incontrano, è spettacolo di colori e amore a prima vista: le femmine depongono le uova su una foglia sott’acqua e il maschio le feconda. Dalla loro unione, nasce una piccola ninfa dalle sembianze molto simili a quelle degli adulti, ma senza ali.

Ma non è tutto perché al Parco è possibile osservare molte altre specie: dall’airone guardabuoi, noto per il cambio di “guardaroba” a seconda della stagione (in inverno veste un tipico piumaggio bianco che in estate, durante la fase riproduttiva, diventa arancione in prossimità di nuca e dorso) allo scoiattolo rosso, il roditore che utilizza la sua folta coda sia come mezzo per mantenersi in equilibrio durante i salti da un ramo all’altro, sia come sciarpa termica per riscaldarsi durante il sonno. E ancora fra gli uccelli: le gallinelle d’acqua e le folaghe, i germani reali e i fagiani. Più difficili da vedere fra gli insetti: i tricotteri, bioindicatori di acqua pulita che normalmente vivono nei torrenti di montagna e le lucciole, quest’anno già arrivate a illuminare i cespugli del Parco, a testimonianza della straordinaria salubrità dell’aria e delle temperature invernali più miti.

Il Parco Ittico è un’area protetta in cui piante e animali si integrano perfettamente. Qui, un caratteristico bosco umido di pianura fa da cornice a laghetti, ruscelli, canali, stagni, risorgive e fontanili che ospitano anche una nutrita colonia di piante acquatiche come le ninfee e i giunchi. Un ambiente affascinante e privo di barriere architettoniche che sorge all’interno dell’area protetta del Parco Adda Sud, rispettando tutte le normative per la salvaguardia delle specie. Un luogo in cui apprendere tante piccole, grandi, verità sul mondo animale visto che il Parco è anche una Fattoria Didattica, in cui i bambini possono conoscere da vicino anche animali di taglia più grande, come pony, maiali, daini, capretti e anche conigli.

E per chi volesse utilizzare la visita al Parco non solo come momento didattico ma anche come occasione di relax, dal 5 giugno, tutti i venerdì, i sabati e le domeniche, è possibile concedersi un Happy Hour “green style” assaggiando le proposte dello chef Fabrizio Camer rigorosamente servite con piatti e posate sostenibili. Un aperitivo da godere immersi nel verde, lontani dalle città, e nel pieno rispetto delle norme sanitarie anti Covid-19. Tutto il Parco, infatti, applica le nuove normative che prevedono: l’utilizzo di dispenser igienizzanti all’ingresso e all’uscita, la sospensione del servizio navetta – con la possibilità di avvicinarsi al Parco in auto, percorrendo l’ultimo tratto a piedi –, e l’obbligo di mascherina. Chi, invece, volesse festeggiare il proprio compleanno in questa location unica, potrà ancora farlo. Per tutte le info: www.parcoittico.it 02/9065714 – [email protected]

No Comments
Attualità e News News Volontariato e società

Gesti di vicinanza e solidarietà dalle Università italiane e straniere con un profondo legame con l’Università e la città di Bergamo

L’Università degli studi di Catania dona al Comune e all’Università degli Studi di Bergamo gel igienizzante. La donazione si aggiunge alla fornitura di gel già inviata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, le mascherine dall’Università cinese Dalian University of Foreign Languages alle 300 visiere protettive prodotto dall’Università di Stoccarda che, nel ricordo della partecipazione ai 50 anni di UNIBG, dedica oggi in un ensamble virtuale “Va, pensiero”. Prosegue anche la raccolta fondi, promossa da Don Thomas Schwartz, parroco di Mering e docente di Etica ed economia all’Università di Augsburg.

Sono numerosi gli attestati di solidarietà che l’Università degli studi di Bergamo continua a ricevere dagli atenei italiani e stranieri.

Raccolte fondi, donazioni di materiali da destinare al territorio bergamasco fortemente colpito, ma anche gesti di vicinanza come quello di Unimusik Stuttgart, coro e orchestra dell’Università di Stoccarda, che ha interpretato in un ensamble virtuale “Va, pensiero” dell’opera di Giuseppe Verdi “Nabucco“. (link al video https://www.youtube.com/watch?v=ep_NziH5pZI&feature=youtu.be ).

L’idea del “Virtual Verdi Solidarity Project” di Unimusik Stuttgart è nata nelle prime settimane del lockdown europeo come desiderio dei membri del coro accademico e dell’orchestra di riunirsi nella grande famiglia musicale dell’università, per trovare conforto e forza nel fare musica e come desiderio di diversi membri del coro, che hanno un legame personale con l’Università di Bergamo attraverso la collaborazione delle due istituzioni, di creare un segno musicale di solidarietà con la città europea più colpita dalla pandemia di Corona. Il coro nel maggio del 2018 si era esibito nell’Aula Magna dell’Università con la “Petite messe solennelle” di Gioachino Rossini per festeggiare il mezzo secolo di un ateneo aperto al mondo.

Un gesto di vicinanza, che si aggiunge alla donazione da parte dell’Università di Stoccarda di 300 visiere protettive per il personale dell’ateneo e degli ospedali bergamaschi, a testimonianza del dialogo fruttuoso che lega gli atenei.

Ma non è tutto. L’Università di Catania ha deciso di donare gel igienizzante all’Università e al Comune di Bergamo grazie a un protocollo d’intesa voluto dall’Università di Catania, con il rettore Francesco Priolo e il direttore generale Giovanni La Via, e dal presidente della Regione, Nello Masumeci, tramite l’ingegnere Calogero Foti, responsabile della protezione civile regionale, e attuato da un team del dipartimento di Scienze chimiche, coordinato dal prof. Roberto Purrello.

Il trasporto di circa tremila litri di materiale igienizzante è stato effettuato gratuitamente dall’azienda Lct e i flaconi sono distribuiti in questi giorni grazie alla Protezione Civile locale. Per l’Università di Bergamo è un gesto molto prezioso che aiuta a rispondere al forte bisogno di sanificazione di queste settimane, sia dentro che fuori gli spazi universitari.

Un segno di grande solidarietà quello dell’Università di Catania che si aggiunge a quello dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che, nelle settimane scorse, aveva fatto pervenire all’Ateneo altro gel igienizzante e alla donazione delle mascherine da parte dell’Università cinese di Dalian.

Intanto prosegue anche la raccolta fondi, promossa da Don Thomas Schwartz, parroco di Mering e docente di Etica ed economia all’Università di Augsburg, ateneo con un profondo legame con l’Università di Bergamo, a Sosteniamo Bergamo, a favore di progetti che hanno a cuore le persone rese fragili da quest’emergenza sanitaria.

Ciascuna regione contribuisce con le proprie qualità e possibilità in questa situazione di emergenza, ma soprattutto si tratta, come dice il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrinidi segni di concreta vicinanza, solidarietà e attenzione che testimoniano la forza dell’unione tra atenei e territori. L’Universität Stuttgart – spiega il Rettore, Remo Morzenti Pellegrini – è da tempo uno dei partner strategici del nostro ateneo con cui negli ultimi anni abbiamo avviato importanti iniziative non solo in ambito prettamente accademico e didattico ma anche di incontro tra la cultura umanistica e quella scientifica, come il concerto del magnifico coro e orchestra in occasione dei 50 anni del nostro ateneo Questo gesto di vicinanza, che si aggiunge alla donazione di inizio aprile di 300 visiere protettive per i nostri ospedali, testimonia una collaborazione che va oltre l’insegnamento”.

No Comments
Attualità e News News Salute e Benessere

Tecnologie per la prevenzione COVID19: sostegno economico in Fase 3 per limitare una seconda ondata

“L’emergenza è finita ma non abbassiamo la guardia. Con strumenti per prevenire e limitare i contagi guardiamo al futuro con fiducia. Una sfida che possiamo vincere solo insieme”. Con queste parole Simonetta Tiezzi, governatore del Distretto Rotary 2041, annuncia l’acquisto di strumenti richiesti dal personale sanitario dei principali presidi della Lombardia: dopo aver fornito barelle bio-contenitive, Covid Triage Unit e ventilatori polmonari, utili nella gestione della fase di emergenza è ora il turno di ecografi, ventilatori portatili, mascherine chirurgiche e filtranti per il personale sanitario per la prevenzione del contagio. Un impegno che rientra nell’ampio progetto sostenuto da Rotary Italia dal valore di 1,3 milioni di euro realizzato da tutti e 13 distretti italiani per dotare 28 centri ospedalieri di tecnologie avanzatissime.

Nella fase 3 dell’emergenza Covid-19, con la consapevolezza che solo grazie ad azioni concrete si può fare la differenza, il Distretto Rotary 2041 prosegue a rifornire gli ospedali milanesi, medici di medicina generale, RSA, associazioni di mutuo soccorso, di volontariato e istituzioni carcerarie di strumenti utili alla prevenzione, per un investimento di oltre 500 mila euro a sostegno dell’area metropolitana, una delle maggiormente colpite, grazie a una squadra affiatata di persone e volontari.

Ciò che rimane al termine di questa esperienza è l’immensa gratitudine verso chi ha fatto in modo che gli aiuti giungessero a destinazione e la comunione che ha legato tutti. Un sentimento che anche nella Fase 3 Rotary Club vuole mantenere vivo.

No Comments
Attualità e News News Scienza e Tecnologia

Mercoledì 3 giugno al via l’Academy sino-italiana sulla manifattura avanzata

Sono attualmente più di 850 gli accordi di collaborazione tra Università italiane e cinesi, di cui 300 siglati con i primi 40 atenei del Dragone. Frutto di un lavoro di cooperazione scientifica e tecnologica avviato nel 1998, negli ultimi anni le relazioni tra Italia e Cina hanno visto consolidarsi partnership e opportunità crescenti lungo un percorso per molti versi coronato con la firma, nel marzo dello scorso anno a Roma, del memorandum d’intesa sulla Nuova Via della Seta. Tra gli obiettivi, il memorandum mira infatti a favorire la cooperazione scientifica e tecnologica tra startup italiane e cinesi.

«Attenzione e reciprocità sono il sale della cooperazione tra l’Italia e la Cina, una relazione che ha dato i migliori frutti proprio sul terreno della scienza, dell’innovazione e degli scambi tecnologici e continua a crescere in modo significativo. Il CI – LAM è una grande opportunità per le nostre università e i nostri giovani ingegneri, ma anche per le imprese e i centri di ricerca, per favorire un sempre maggiore confronto tra Spin off accademici, Start up e PMI innovative dei due Paesi. Incontrarsi, conoscere i rispettivi Paesi, lavorare insieme creando laboratori congiunti ed internazionalizzarsi: è così che si creano le premesse per l’applicazione delle convergenze sul terreno operativo, idea cardine sia della strategia cinese del “ Made in China 2025” e “ Internet +” che del piano italiano “industria 4.0, oggi Transizione 4.0”. Interazioni utili ancora di più oggi, vista la crisi economica che tutti dobbiamo affrontare, e di fronte alla quale mi impegno, anche come ministero, ad essere parte attiva nello sviluppo e nel rafforzamento del programma e delle sue articolazioni» evidenzia il ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi.

Proprio in questa prospettiva di collaborazione, nel 2017 – sotto l’egida del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero cinese della Scienza e della Tecnologia – è nato il CI-LAM, Laboratorio sino-italiano per la Manifattura Avanzata, una piattaforma bilaterale di cooperazione che ha lo scopo di riunire le risorse di università, centri di ricerca e mondo industriale di entrambi i paesi per svolgere attività di ricerca e sviluppo congiunte sulle tecnologie e le piattaforme digitali dedicate al mondo manifatturiero. Il piano di azione del CI-LAM prevede programmi di formazione, scambio e mobilità rivolti a studenti e ricercatori e un supporto alle attività di innovazione e trasferimento tecnologico – con un particolare accento al ruolo delle start-up e delle piccole medie-imprese – al fine di favorire il loro percorso di trasformazione digitale e il processo di internazionalizzazione.

In questa cornice si inserisce anche l’Academy e in particolare la Summer School che, dopo il suo avvio a Napoli nel 2019, conta quest’anno una nuova edizione erogata in modalità telematica.

Mercoledì 3 giugno si è svolta la cerimonia di apertura dell’Academy CI-LAM China Italy Laboratory on Advanced Manufacturing. Partner di questa realtà, confermati anche quest’anno, sono la Tsinghua University di Pechino, l’Università degli Studi di Bergamo, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, China Science and Technology Automation Alliance (CSAA) e Campania NewSteel.

L’asse Cina-Italia assume quest’anno un valore ancora più forte nell’ottica della cooperazione internazionale. L’edizione 2020 della Summer School avrebbe dovuto aver luogo negli spazi dell’ateneo cinese ma, a causa dei limiti di viaggio e di distanza imposti dall’emergenza sanitaria globale, il programma originale di attività è stato “virtualizzato” e ampliato sia in termini di numeri che di categorie di beneficiari. L’obiettivo principale è stato quello di traghettare la piattaforma di cooperazione CI-LAM verso nuovi e più ambiziosi obiettivi previsti nell’accordo firmato nel 2017 tra le parti.

In questa nuova versione del programma formativo, in particolare, sono state organizzate due serie di webinar e attività di match-making aventi finalità complementari. Per professionisti, manager e ricercatori sono stati previsti webinar sull’innovazione che mirano a promuovere un efficace scambio tra gli ecosistemi di innovazione dei due paesi sulla produzione avanzata, mentre la Summer School sarà rivolta a studenti, laureati e dottorandi con l’obiettivo di fornire lo stato dell’arte e le direzioni di ricerca future sulle tecnologie chiave nel mondo manifatturiero.

Alla cerimonia di apertura dei lavori hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi, Remo Morzenti Pellegrini rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Arturo De Vivo rettore dell’Università Federico II di Napoli e Yang Bin, prorettore della Tsinghua University.

La CI-LAM Academy è una grande opportunità non solo per la nostra Università ma per tutto il sistema dell’innovazione del nostro territorio. Come ribadisce il rettore Remo Morzenti Pellegrini, si tratta per l’Università di un grande passo verso l’internazionalizzazione e il raggiungimento di una maggiore qualità della ricerca universitaria.

«Negli ultimi anni – sottolinea Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo -abbiamo portato avanti una forte azione di internazionalizzazione e cooperazione su tutti i fronti, dalla ricerca scientifica alla formazione e al trasferimento tecnologico. Con la CI-LAM Academy trova pieno compimento di fatto il triplice ruolo che una moderna università si pone come missione privilegiata verso la società, vale a dire l’orientamento, la formazione e l’avviamento al mondo professionale di giovani talenti, lo sviluppo della ricerca scientifica fondamentale e applicata e il trasferimento e condivisione del sapere con gli altri attori del tessuto economico e sociale nel quale opera. E in un momento storico come questo in cui purtroppo esistono territori, come quello bergamasco, fortemente provati e lacerati dagli effetti dell’epidemia, una iniziativa come quella del CI-LAM ridà fiato, speranza e ottimismo per un futuro di crescita e rinascita del nostro Paese».

«La Federico II è tra i partner fondatori del CI-LAM Joint Lab on Advanced Manufacturing insieme con la China Science and Technology Automation Alliance e con l’Università di Bergamo, grazie alla scelta lungimirante dell’allora rettore Gaetano Manfredi. Oggi soprattutto, in un momento difficile di crisi, è necessario promuovere le azioni della ricerca e dell’innovazione tecnologica in una prospettiva di cooperazione nazionale e internazionale, che dia forza al ruolo strategico dell’Ateneo impegnato sui temi della Manifattura Avanzata e del trasferimento tecnologico, anche in collaborazione con il mondo delle aziende» aggiunge Arturo De Vivo, Rettore Università degli Studi di Napoli Federico II.

 

Il Ci-LAM è un laboratorio di ricerca e di formazione congiunto italo-cinese incentrato sui temi della Fabbrica intelligente nato dalla partnership tra la China Science and Technology Automation Alliance (CSAA), una delle organizzazioni più attive in Cina nell’area della Manifattura Intelligente, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Tsinghua University di Pechino, considerato uno dei migliori atenei al mondo nell’area dell’ingegneria e del computer science, il Dipartimento di Ingegneria e scienze applicate e il Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Università degli Studi di Bergamo, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione – DIETI dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Campania NewSteel.

La mission del Ci-Lam è di promuovere e migliorare i risultati di uno sviluppo congiunto di ricerca all’avanguardia, incluso il trasferimento e la valorizzazione delle tecnologie sviluppate nei laboratori universitari e nei centri di ricerca coinvolti all’interno del Joint Lab. La visione di lungo termine del CI-LAM è quella di divenire il ponte di collaborazione più efficace tra Cina e Italia nell’area dei sistemi di produzioni avanzati (smart manufacturing systems) e di essere un benchmarking di successo in altre aree del mondo.

No Comments
Attualità e News Business News

Dopo il Lockdown, la ristorazione lombarda riparte “INGRUPPO”. Torna in versione “Reload” l’iniziativa che celebra l’alta cucina e fa riscoprire il piacere della condivisione a tavola

Appuntamento dal 15 giugno al 7 agosto 2020 con la ristorazione gourmet di 19 ristoranti lombardi, di cui 9 stellati. Un’iniziativa che durerà 54 giorni e che da Bergamo, tra le province più colpite dall’emergenza Covid-19, testimonia l’incredibile voglia di rinascita della popolazione e la volontà di portare a termine un progetto che da 8 anni a questa parte valorizza il territorio, a partire dalla riscoperta dei suoi sapori unici.

Non c’è nulla che nella tradizione italiana possa esprimere meglio il momento di una gioia ritrovata, del condividere la stessa tavola. Un atto abituale e familiare che negli ultimi mesi ha perso queste sue connotazioni, ma che oggi assume un sapore ancora più speciale, specie nella regione più colpita dall’emergenza Covid-19. Per questo, la Fase 2 della grande ristorazione lombarda si fa “INGRUPPO”. Dopo cinquantaquattro giorni di chiusura forzata, 19 tra i ristoranti più rinomati delle province di Bergamo, Milano e Monza – Brianza, tra cui 7 stellati e 2 tristellati Michelin, sono pronti a riaprire le loro porte dando appuntamento, dal 15 giugno al 7 agosto, con “INGRUPPO Reload”: la nuova edizione della celebre iniziativa nata per avvicinare anche la clientela meno tradizionale alla ristorazione gourmet. Un format che, in versione “reload”, durerà ben 54 giorni, tanti quanti quelli che sono stati di chiusura. Un segnale forte, espressione della tenacia che da sempre contraddistingue la popolazione bergamasca e della voglia – fortissima – dei ristoratori di portare a compimento un progetto che da ben 8 anni segna il passo della nuova ristorazione.

Riunirsi intorno a una stessa tavola per gustare ricette tradizionali o scoprire nuovi sapori diventa ora un momento di vera felicità. Un’occasione unica, a lungo attesa, che da Bergamo, provincia in cui l’iniziativa è nata e in cui risiedono la maggior parte dei ristoranti aderenti, celebra la fine di un periodo difficilissimo e si fa portavoce di una ripartenza a lungo attesa, fatta della riscoperta di valori essenziali e di momenti autentici, come il condividere un pranzo o una cena, finalmente… insieme!

I clienti potranno scegliere tra le proposte di ristoranti d’eccellenza, come: Da Vittorio e il Mudec di Enrico Bartolini, fiori all’occhiello di INGRUPPO che può vantare ben 2 dei 3 chef tristellati della Lombardia (11 in Italia); Sadler, Casual, Frosio, Il Saraceno, Loro e Osteria della Brughiera, tutti con una stella Michelin; Impronte, new entry di INGRUPPO, che con il giovane chef Cristian Fagone, classe 1988, ha conquistato quest’anno la sua prima stella. E ancora, aderiscono all’iniziativa anche Collina, La Caprese, Lio Pellegrini, Al Vigneto, Antica Osteria dei Camelì, Posta, Roof Garden Restaurant, Tenuta Casa Virginia, Pomiroeu e Cucina Cereda. In totale, 16 ristoranti della provincia di Bergamo, che, secondo la 65°guida Michelin presentata lo scorso novembre, conferma la sua posizione dell’olimpo della ristorazione italiana.

Ognuno di loro, come dal tradizionale format di INGRUPPO, presenterà proposte di alta qualità nella scelta della materia prima, nella creatività e nella realizzazione del piatto, a un prezzo accessibile. Sarà infatti possibile degustare, tutti i giorni, sia a pranzo che a cena, un menu di 4 portate (con acqua, caffè e vino, in alcuni casi anche con entrèè e pre-dessert) al prezzo di 60 euro a persona. Da Vittorio, Sadler e Bartolini, il prezzo sarà invece di 120 euro a persona.

Come previsto dalle nuove normative, i ristoranti rispetteranno rigide regole in fatto di sicurezza igienico-sanitaria. Sarà previsto il distanziamento tra i tavoli che saranno disposti in modo tale che le sedute possano garantire il distanziamento di almeno 1 metro tra i clienti; saranno privilegiati i pagamenti elettronici e vietati i buffet; al termine di ogni servizio al tavolo saranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc) e sarà stilato un elenco delle prenotazioni che sarà conservato per un periodo di 14 giorni. Tutte accortezze che consentiranno di godere in maniera serena della propria esperienza INGRUPPO. Un appuntamento, quello con la ristorazione gourmet, sempre più apprezzato da una clientela giovane e variegata, tanto che anche durante il periodo di lockdown le richieste per le prenotazioni non si sono mai fermate, anche grazie alla visibilità assicurata dai profili social dell’iniziativa, Instagram e Facebook.

Novità dell’edizione “Reload”: lo chef stellato Roberto Proto con la sua cucina raffinata in cui il pesce è l’ingrediente protagonista, trasferisce, per la stagione estiva, il ristorante e l’intero staff, dalla storica location di Cavernago al centro di Bergamo. L’edizione estiva del Saraceno sarà presso la Terrazza Fausti, il suggestivo spazio allestito sui Portici del Sentierone di Bergamo, con vista sul cuore pulsante della città.

Per prenotare un pranzo o una cena con il format “INGRUPPO Reload”, si richiede di contattare direttamente, via telefono o via e-mail, il ristorante prescelto. Tutte le info sono disponibili su www.ingruppo.bg.it, anche in inglese.

No Comments
Attualità e News Società

500 mila euro per Ospedali, Rsa e medici di medicina generale. Strumenti per l’emergenza ma anche per ripartire in sicurezza

Mascherine, Dispositivi di Protezione Individuale, termo scanner, ventilatori polmonari e barelle bio-contenitive per ospedali milanesi, medici di medicina generale, RSA, associazioni di mutuo soccorso, associazioni di volontariato e istituzioni carcerarie. Una mobilitazione dal valore di oltre 500 mila euro attivata dal Distretto Rotary 2041 a sostegno dell’area metropolitana milanese in cui opera.

Un’azione che è parte di un più ampio progetto dal valore di 1,3 milioni di euro realizzato da tutti e 13 distretti italiani per dotare 28 centri ospedalieri di tecnologie avanzatissime.

Sul fronte milanese, particolarmente impegnato nella battaglia contro il Coronavirus, la solidarietà di Rotary ha visto donazioni a diverse realtà del territorio.

L’Ospedale Luigi Sacco ha ricevuto una barella bio-contenitiva, dispositivo fondamentale che permette il trasporto in sicurezza per pazienti infetti, isolandoli completamente, 10.000 mascherine chirurgiche, mascherine filtranti e due ventilatori polmonari. «Questa donazione da parte del Rotary – afferma il Prof. Piergiorgio Danelli, Responsabile del Dipartimento Chirurgico dell’ospedale – rappresenta sicuramente una grande spinta nell’ottica di una maggior solidarietà futura. Per quanto riguarda il momento attuale, la donazione della barella bio-contenitiva costituisce naturalmente un grande aiuto per il trasporto di pazienti nella massima sicurezza».

All’Ospedale di Garbagnate Milanese sono invece stati donati due ventilatori polmonari, uno da parte dei club del Distretto 2041, l’altro da parte del Rotary Club Naviglio Grande San Carlo. Anche l’Ospedale Gaetano Pini di Milano ha ricevuto un ventilatore polmonare e riceverà nei prossimi giorni un termo scanner.

Termoscanner e ventilatori sono andati anche a, tra gli altri, Policlinico, l’Istituto Nazionale dei Tumori, Fondazione Pelucca RSA di Sesto San Giovanni, l’Ospedale Niguarda e l’Associazione Fratelli San Francesco.

Agli Ospedali San Carlo e San Paolo di Milano sono destinati due gate con termo scanner in grado di rilevare istantaneamente la presenza di febbre, una Covid Triage Unit, cabina isolata in cui è possibile seguire il triage in modo sicuro senza contatto, e una barella ad alto bio-contenimento per il trasporto di un paziente infetto.

Il Comune di Milano ha invece ricevuto una fornitura di 5.126 facciali filtranti da destinare ai medici di Medicina Generale e pediatri di libera scelta. Le mascherine sono state consegnate alla Vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo e al Direttore della Protezione Civile Dott. Cristiano Cozzi nella sede della Protezione Civile.

«È un’esperienza estremamente toccante e impegnativa – dichiara il governatore del Distretto Rotary 2041 Simonetta Tiezzi -. Ho la fortuna di avere a fianco una grande squadra: questo lavoro svolto insieme ci fa capire l’importanza dell’unione e della condivisione, specialmente in un momento di emergenza. Siamo molto contenti, perché il risultato è davvero ottimo: con donazioni come i ventilatori polmonari portatili pensiamo al presente ma strumenti come i termoscanner ci permettono di guardare al futuro per prevenire e limitare i contagi».

 

MATERIALE IN CONSEGNA

Termoscanner: RSA Golgi Redaelli, RSA Pio Albergo Trivulzio, RSA Sacra Famiglia di Cesano Boscone, RSA Fondazione Pelucca di Sesto San Giovanni, Ospedale Luigi Sacco, Ospedale Fatebenefratelli, Ospedale Vittore Buzzi, Ospedale Macedonio Melloni, Istituto Nazionale dei Tumori, Ospedale Mangiagalli, Ospedale di Sesto San Giovanni

Ventilatori Polmonari: Ospedale Niguarda, Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo

Ecografo: Ospedale di Rho

No Comments
Attualità e News Etica e Società

Bando “Nuove economie di comunità” la pandemia Covid-19 non ferma il lavoro della Fondazione Istituti Educativi

500 mila euro destinati alla diffusione di una cultura dell’integrazione, per il miglioramento della convivenza civile, la coesione sociale e il miglioramento delle condizioni di vivibilità del territorio e della comunità, la valorizzazione delle risorse ambientali locali, la tutela del comparto agroalimentare locale della filiera corta e la promozione dei principi dell’economia sociale e solidale e della sostenibilità ambientale. Fondi messi a disposizione dalla Fondazione Istituti Educativi di Bergamo attraverso il bando “Nuove economie di comunità”, che ha selezionato i 10 progetti meritevoli del finanziamento, per un totale di 90 soggetti partner, con un’attenzione particolare alla fascia più vulnerabile della società che, a causa della pandemia, è tra le più colpite dalla crisi. Un bando che ha visto la partecipazione di ben 30 progetti con il coinvolgimento di più di 200 soggetti.

Tre gli ambiti di intervento: “territori smart land”, “cultura di sistema e alleanze generazionali” e “economie trasformative e circolari” in cui i progetti dovevano rientrare, fondamentale inoltre la capacità di fare rete sul territorio con enti, associazioni o strutture partner. Finanziamenti significativi che attualizzano gli scopi statutari della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo (FIEB) individuati nella qualità della vita, nella marginalità sociale, nel diritto/dovere di istruzione e formazione e nello sviluppo della persona umana. Una nuova tappa nella lunga storia della Fondazione in stretto rapporto con l’economia della terra e della comunità.

“Abbiamo scelto i progetti più innovativi e capaci di coinvolgere il maggior numero di soggetti sociali. Diversi progetti hanno mostrato di avere un impatto positivo dal punto di vista dell’occupazione e dell’inclusione di soggetti svantaggiati ovvero la tutela e la valorizzazione del comparto agroalimentare locale. Obiettivo della FIEB, attraverso questo bando, è sostenere e promuovere lo sviluppo di un sistema economico locale solido, solidale e sostenibile” spiega Luigi Sorzi, Presidente della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo “Nonostante l’emergenza da Covid-19, abbiamo deciso di onorare il nostro impegno per la provincia Bergamasca, per tutelare le peculiarità e le tipicità di un territorio operoso, dinamico e pronto a ripartire con grande forza. Alcuni dei progetti, avranno rilevanza anche nell’ambito della ripartenza economica post emergenza, e quindi per noi hanno un grande valore aggiunto” conclude Sorzi.

Tra i progetti assegnatari, “Migrantour a Bergamo: i nuovi cittadini raccontano il territorio” proposto come capofila dalla Coop. Impresa sociale Ruah S.C.S, che si propone l’obiettivo di valorizzare il turismo esperienziale con un forte coinvolgimento dei giovani migranti e “Una rete per costruire una economia della persona e della sostenibilità” proposto come capofila dal Biodistretto dell’Agricoltura Sociale di Bergamo, con l’intento di creare un Distretto dell’Economia sociale e solidale provinciale. “Relazioni in prova, relazioni in scena” proposto come capofila da Cea Servizi si occupa di sensibilizzare sul tema dell’apicoltura e dell’orticoltura; “Il recupero delle eccedenze alimentari verso una nuova sostenibilità” proposto come ente capofila da Coop. Namastè coinvolge rete di supermercati e numerosi volontari, anche nel mondo della disabilità mentre “Le 5 R: recupero, riuso, riciclo, riutilizzo risorse” proposto come ente capofila da Associazione Diakonia lavora per dare nuova vita ad oggetti riciclati. Cinque infine i progetti trasversali a più ambiti: “I mercati degli agricoltori per il benessere della comunità” proposto come ente capofila da Promoisola, progetto multiarea con più azioni e ricaduta nel territorio Isola Bergamasca; “Nutrire relazioni per sostenere il futuro” proposto come ente capofila da Ca’ Al del Mans, quale progetto innovativo per la Valle Brembana; “Proposte di turismo sostenibile delle terre alte del Sebino settentrionale” proposta dall’ente capofila Associazione Bossico Borgo Diffuso, quale progetto turistico innovativo per l’area del Sebino; “Cre-attivi per natura” proposto come ente capofila dalla Coop. Città del Sole, quale migliore progetto di creazione di collaborazioni e partnership nell’ambito dell’economia circolare; “Giro-Tondo” proposto come ente capofila da Azienda Bergamasca Formazione, quale migliore progetto multiarea con focus formazione nell’ambito agroalimentare.

“Il bando sulle nuove economie di comunità – dichiara il consigliere Matteo Rossiha portato in evidenza una realtà fortemente presente sul nostro territorio che cerca di promuovere ogni giorno un’economia che metta al centro la persona, l’ambiente e la comunità anziché il profitto e lo sfruttamento delle risorse naturali. E’ una risposta chiara alla domanda di senso che molte persone si pongono – dopo questa crisi – con la speranza di poter costruire un nuovo modello di sviluppo, ed è la strada giusta sulla quale costruire il rinascimento del nostro territorio, mettendo al centro quei valori che durante la crisi ci hanno dato la possibilità di rimanere uniti come comunità bergamasca”. 

 

I progetti saranno presentati in un webinar mercoledì 10 giugno alle ore 20.30. Per partecipare alla presentazione https://www.istitutieducativi.it/bandi-contributi/

No Comments
Ambiente Attualità e News

Climate Change: Lyreco aderisce al progetto ForestaMI per compensare le emissioni di CO2 di alcune attività dell’azienda

La natura che durante il lockdown si è riappropriata degli spazi urbani è stata motivo di stupore, soprattutto per i lombardi, fortemente colpiti fisicamente e moralmente dall’emergenza sanitaria. Dare a flora e fauna la possibilità di rimanere in città e convivere con gli esseri umani anche in questa fase 2 – e nelle future – è uno dei motivi che ha spinto Lyreco Italia, azienda leader nella distribuzione di soluzioni e servizi per l’ambiente di lavoro, a scendere letteralmente in campo per il nostro Pianeta. A Parco Nord Milano, un gruppo di dipendenti – nel totale rispetto e tutela della salute collettiva e individuale – in rappresentanza dell’azienda, insieme alle squadre dell’ente no-profit Rete Clima, ha piantato 150 alberi con l’obiettivo di compensare, lungo il ciclo di vita arboreo, le emissioni di CO2 generate dal sito internet aziendale e dalla convention annuale tenutasi lo scorso gennaio e contribuire alla Fase 2 della natura urbana.

Durante la convention, a cui hanno partecipato oltre 500 persone, sono stati emessi 26.668 kg di anidride carbonica, calcolati sommando le emissioni relative all’allestimento dell’evento, il riscaldamento della location, l’elettricità utilizzata e gli spostamenti dei partecipanti, compensati con la piantagione di 50 alberi. Le visualizzazioni al sito web relative all’anno 2019, che ammontano a 18.221.436, sono compensate invece con la piantagione di 10 alberi. Un impegno che Lyreco ha deciso di rafforzare ulteriormente, piantando altri 90 alberi.

In questo modo sia la convention annuale sia il sito web hanno ottenuto il rilascio del marchio ambientale emissioni CO2 zero® da parte di Rete Clima, ETS (Ente del Terzo Settore) di natura non profit che promuove azioni di Corporate Social Responsibility e di sostenibilità nel settore privato e degli appalti pubblici.

«I drammatici impatti del cambiamento climatico ci ricordano, oggi più che mai, il nostro dovere nel rispettare l’ambiente che ci circonda» – dichiara Gregory Lienard, Chief Executive Officer Lyreco Group.

L’iniziativa contribuisce così ad ampliare il polmone verde di Milano, sposando l’obiettivo del progetto ForestaMI, promosso dal Comune di Milano, Città metropolitana di Milano e Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Comunità Milano Onlus, Politecnico di Milano, Fondazione Falck e Sistemi Urbani/Gruppo Ferrovie dello Stato italiane: piantare 3 milioni di alberi entro il 2030 e ridurre la temperatura percepita in città.

Paolo Viganò, Presidente di Rete Clima risponde: «Ringraziamo Lyreco che ha supportato questa attività di forestazione urbana come forma di impegno aziendale per il miglioramento del territorio locale e per la tutela del clima globale, come strumento di azione-comunicazione ambientale. Promuovere queste azioni di miglioramento urbano tramite forestazione ha peraltro un valore oggi ancora maggiore, in quanto il COVID-19 ci ha mostrato in maniera chiara come la mancanza di tutela della natura possa generare effetti negativi sull’uomo, sulla società e sull’economia».

«Abbiamo iniziato il percorso della sostenibilità da 10 anni a questa parte, in maniera pioneristica, dando l’esempio nel nostro settore. Abbiamo sviluppato una selezione di prodotti totalmente green, con tutte le certificazioni del caso, riconosciute sia a livello europeo, sia a livello mondiale. Ora però, crediamo che la cultura della sostenibilità debba fare un passo avanti verso l’economia circolare. È un impegno che ci vedrà in prima linea nei prossimi 5 anni, con l’obiettivo di diventare, entro il 2025, la prima azienda, nella nostra industry, con una forte presenza di prodotti riciclabili. Così potremo ricercare soluzioni che preservino questo pianeta per le future generazioni» – commenta Simone Schiavetti, Direttore Generale di Lyreco Italia.

 

LA STRADA GREEN DI LYRECO

La piantagione di 150 alberi è solo l’ultima iniziativa tra quelle già adottate dall’azienda nel campo della sostenibilità. Lyreco, infatti, sta sviluppando soluzioni per l’ambiente di lavoro completamente life recycle, con l’obiettivo di diventare la prima azienda del settore Workplace che aderisce completamente al sistema dell’economia circolare.

Cinque, in particolare, i campi d’azione perseguiti: la creazione di una gamma di prodotti interamente pronta al riciclo e di conseguenza un servizio di raccolta e riutilizzo degli stessi, l’eliminazione di tutti gli articoli in plastica monouso dagli uffici, la definizione di uno standard di Economia Circolare per il settore Workplace e la sostituzione di tutti i packaging non riciclabili, non riutilizzabili e non compostabili. Misure che in parte sono già state attivate: i toner esausti, ad esempio, vengono ritirati, rigenerati e riutilizzati dando loro una seconda vita (un’iniziativa che conta già più di 1.000 referenze); in sede sono stati istallati dei dispenser per l’acqua e a tutti i dipendenti sono state fornite delle borracce ecosostenibili – e, grazie anche alla collaborazione dei fornitori, ai packaging tradizionali si stanno sostituendo imballaggi con scatole Lyreco certificate FSC a ridotto impatto ambientale e pronte al riciclo.

Inoltre, in Lyreco anche il trasporto è sempre più sostenibile: l’azienda dispone infatti di 10 mezzi di trasporto full electric, 22 a gas naturale e 4 linee notturne alimentate a LNG (Liquid Natural Gas). Tra gli importanti risultati in termini di sostenibilità, nel 2019, Lyreco è stata la prima azienda del suo settore a ottenere per i suoi cataloghi la certificazione Ecolabel: il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea (Ecolabel UE) che contraddistingue prodotti e servizi che, pur garantendo elevati standard prestazionali, sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita.

No Comments
Comunicati Salute e Benessere Società

La ricerca su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

Comunicato Stampa

La ricerca su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

Disponibili due questionari per conoscere cosa si sta facendo nelle aziende per affrontare l’emergenza COVID-19. Un questionario è rivolto ai coordinatori di cantiere e l’altro a RSPP, consulenti, formatori e HSE manager.

 

Negli ultimi mesi, in modo inaspettato ed improvviso, il nostro paese è stato sconvolto dall’emergenza sanitaria COVID-19 che ha duramente colpito tutti noi.

Questa emergenza ha ambiato radicalmente i rischi e la prospettiva del mondo del lavoro, sia nel breve termine che nel prossimo futuro.

In questo periodo si è assistito, gioco forza, a una serie di provvedimenti che hanno indotto persone e organizzazioni a cambiare, spesso radicalmente, abitudini e comportamenti.

In particolare, il tema salute e sicurezza sul lavoro ha ritrovato il proprio ruolo centrale nel dibattito istituzionale, in quanto la sua tutela è oggi condizione fondamentale per poter garantire la riapertura delle attività lavorative.

A distanza ormai di qualche mese dai primi provvedimenti restrittivi e nella cosiddetta seconda fase dell’evoluzione epidemiologica, è bene cominciare a fare qualche riflessione e a porsi qualche domanda. È necessario capire, ad esempio, come le aziende e gli operatori hanno fronteggiato e stanno fronteggiando l’emergenza. È importante comprendere quali strumenti siano stati utilizzati, quali criticità sono state riscontrate e quali sono le impressioni generali dei vari attori della sicurezza aziendale.

 

La nuova ricerca su lavoro, sicurezza e formazione nell’emergenza COVID-19

Proprio per raccogliere importanti risposte sull’emergenza COVID-19 nei luoghi di lavoro, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) – su impulso del suo Comitato Scientifico presieduto dall’Ing. Marco Masi – ha avviato una nuova attività di ricerca per indagare come i professionisti della sicurezza hanno gestito la fase emergenziale.

Questa attività di monitoraggio si aggiunge ai tanti lavori di ricerca che l’Associazione AiFOS ha realizzato negli anni: sui lavoratori (2009), sui formatori (2010), sui datori di lavoro (2011), sui medici competenti (2012) e sui coordinatori per la sicurezza (2013). L’associazione ha poi approfondito anche rilevanti temi come la formazione eLearning (2014), il rapporto tra risorse umane e sicurezza sul lavoro (2015), la sicurezza nelle strutture scolastiche (2016), l’efficacia della formazione (2017), la collaborazione tra RLS, RSPP e Medico Competente (2018) e il monitoraggio del D.Lgs. 81/2008 (2019).

 

Il questionario per RSPP, consulenti, formatori e HSE manager

Un primo questionario è rivolto a RSPP, consulenti, formatori e HSE manager e comprende domande e raccolte di dati, in forma anonima, su vari temi.

 

Le principali sezioni del questionario:

  • valutazione dei rischi, protocollo anticontagio, DPI e collaborazione soggetti sicurezza
  • informazioni ai lavoratori
  • smartworking
  • formazione salute e sicurezza in modalità videoconferenza ed e-learning
  • impressioni generali

 

Nel questionario gli operatori potranno indicare, ad esempio, qual è stato l’impatto dei diversi provvedimenti restrittivi sulle attività aziendali, se è stata fatta una valutazione dei rischi, se ci sono stati casi di persone sintomatiche, se c’è stata collaborazione nella redazione del Protocollo anticontagio e cosa è stato fatto in materia di informazione e formazione.

 

Il questionario per i coordinatori di cantiere

Il secondo questionario è rivolto ai coordinatori di cantiere.

In questo questionario oltre ai temi già evidenziati, ad esclusione dello smartworking, ci si soffermerà sull’attività del coordinatore, ad esempio con riferimento all’organizzazione del cantiere, alla redazione dei costi della sicurezza, alle attività di sanificazione e all’atteggiamento riscontrato nei committenti, nei responsabili dei lavori, nelle imprese e tra i lavoratori.

 

Il link per accedere ai due questionari:

https://aifos.org/home/news/int/nostre_attivita/rapporto_aifos_2020

 

I questionari e il Rapporto AiFOS 2020

L’associazione AiFOS dedica dunque il futuro Rapporto AiFOS 2020 al lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus. Il Rapporto raccoglierà i risultati della ricerca che saranno poi adeguatamente presentati in specifici incontri.

I dati raccolti nei questionari verranno elaborati e analizzati esclusivamente in forma anonima e aggregata – nel pieno rispetto della normativa sulla privacy – e non saranno riconducibili a singoli operatori o singole aziende.

Proprio per l’importanza di questo monitoraggio che ci fornirà rilevanti indicazioni su come affrontare correttamente la salute e la sicurezza anche durante scenari emergenziali come quello attuale, invitiamo RSPP, consulenti, formatori, HSE manager e coordinatori a supportare la ricerca compilando i questionari e diffondendo il link ad altri colleghi, al fine di ampliare il campione rappresentativo che costituirà la base della ricerca.

 

Chi volesse avere informazioni su come visionare, ricevere, utilizzare i questionari può fare riferimento a AiFOS via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it – [email protected].

 

 

28 maggio 2020

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

No Comments
Attualità e News Servizi

Per la riapertura in sicurezza degli aeroporti italiani ParkinGo lancia il protocollo anti covid-19

Manca pochissimo alla riapertura degli aeroporti italiani e, con essa, a quella di tutte le attività complementari, a partire dai parcheggi. Mercoledì 3 giugno, così come previsto da decreto ministeriale, infatti, terminerà ufficialmente il periodo di stop forzato imposto dall’emergenza Coronavirus e si potrà tornare a volare, a patto che si adottino tutte le misure di sicurezza previste dalle nuove direttive. Misure che ParkinGO, il più importante network di parcheggi per aeroporti, porti e stazioni, ha deciso di rafforzare con uno specifico protocollo.

Distanziamento sociale, sanificazione degli ambienti, scanner biometrici: sono solo alcune delle misure che modificheranno profondamente il modo di volare. Comportamenti pensati per far sentire più sereni i viaggiatori, sia a bordo dell’aereo che nelle fasi che accompagnano la partenza. Una sicurezza che, si spera, possa favorire la ripresa del traffico aereo e, di conseguenza, dell’intero comparto del turismo italiano. Il lockdown, infatti, ha sostanzialmente azzerato il traffico dei cieli, portando il settore in una situazione di estrema difficoltà. Gli aeroporti italiani che hanno chiuso il 2019 con oltre 193 milioni di passeggeri e che avevano stimato per il 2020 il superamento dei 200 milioni di passeggeri, si trovano invece a dover fronteggiare una crisi epocale che fa stimare per l’anno in corso una perdita di circa 130 milioni di passeggeri e una riduzione del fatturato di oltre 1,6 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.

«La riapertura degli aeroporti è una grande sfida per tutti gli operatori. Una sfida che potremo vincere solo se i viaggiatori torneranno a sentirsi al sicuro. E la gestione dell’auto privata rientra in questo scenario visto che si ipotizza che l’auto possa essere il modo preferito per arrivare e ripartire dagli aeroporti. Per questo – dichiara il fondatore di ParkinGO, Giuliano Rovelli abbiamo deciso di sviluppare un protocollo ad hoc con una serie di azioni che ci consentiranno di rendere l’auto più sicura di quanto lo fosse al suo arrivo nei nostri parcheggi. Oggi più che mai siamo determinati a lavorare per garantire la migliore esperienza di viaggio, in tutta sicurezza».

Le 5 misure di sicurezza prevedono la sanificazione di tutte le aree di parcheggio, accettazioni e spazi comuni, mascherine certificate e dispositivi di protezione individuali per tutti gli operatori del servizio, Sanification Point con gel detergenti per le mani a base alcolica, barriere in crystal pvc sugli shuttle bus. Compresa nel prezzo la sanificazione di tutte le parti di contatto dei veicoli, come maniglie, volante, cruscotto, cambio e portabagagli. Il tutto grazie alla partnership siglata da ParkinGO con due aziende specializzate: FreeHands e Immunocar, rispettando così i più alti standard di sicurezza.

ParkinGO nasce nel 1995 per soddisfare la crescente domanda di aree di sosta nei pressi dell’aeroporto di Milano Malpensa e diviene ben presto il primo network di parcheggi dedicato a tutti i viaggiatori. ParkinGO cresce negli anni attraverso la gestione diretta dei parcheggi presso gli aeroporti più importanti e con formule di affiliation e franchising negli altri aeroporti. Oggi il Gruppo, un vero e proprio hub della mobilità a 360° conta oltre 90 strutture in Europa, è in continua espansione. www.parkingo.com

FreeHands Gel nasce dalla startup brianzola Freeshape Srl ed è un gel 100% italiano a base alcolica ideale per detergere a fondo le mani senza necessità di risciacquo. www.freehandsgel.com

Immunocar nasce dall’esperienza ventennale dei suoi ideatori nell’industria automotive ed è specializzata nel fornire ai clienti il protocollo e gli strumenti necessari per la sanificazione delle auto con un servizio e una linea prodotti d’eccellenza completa a 360°. https://www.immunocar.com

No Comments
Attualità e News News

Con “Cinque azioni per cambiare il mondo” si conclude il ciclo di webinar per pensieri nuovi “Out of the Box”

Bastano cinque azioni per cambiare il mondo, o meglio, attraverso piccoli cambiamenti quotidiani in cinque aree essenziali di intervento possiamo generare condizioni potremmo avere un impatto enorme sul Pianeta e fare la differenza. Mindset, acqua, energia, plastica, stili di acquisto (cibo, elettronica, abbigliamento).

Giovedì 28 maggio, dalle 10 alle 11, ne parleremo con Diana Tedoldi, esperta in comunicazione, teamwork e ascolto, durante “cinque azioni per cambiare il mondo”, l’ultimo appuntamento del ciclo di webinar gratuiti per pensieri nuovi “Out of the Box” organizzata dall’istituto paritario iSchool di Bergamo.

Un tema, quello della responsabilità verso il nostro pianeta, particolarmente sentito dalla scuola che nell’ultimo anno scolastico è stata protagonista di una significativa svolta green, con azioni concrete che hanno aiutato gli studenti a diminuire l’impatto sul pianeta. Dal potenziamento della raccolta differenziata alla distribuzione di borracce, dall’eliminazione della plastica da tutti i dispenser di merendine, dal bar e dalla mensa all’adesione del progetto previsto dalla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, fino all’assegnazione di un segnalibro simbolico per ricordare quali sono i gesti quotidiani che rendono la scuola ecologicamente più sostenibile.

Un anno scolastico che si è aperto con l’intervento del Presidente della società metereologica italiana, Luca Mercalli, e si conclude con 5 azioni per cambiare il mondo. Un percorso di consapevolezza che spinge a mettersi in discussione al fine di migliorarsi sempre.

Modera il webinar Christian Bonanno, docente di scienze umane e filosofia di iSchool.

Per accedere visitare la sezione “esperienze” del sito high.ischool.bg.it

La rassegna “Out of the Box” è organizzata dall’istituto paritario iSchool di Bergamo per rispondere alla sfida a cui in questo momento la scuola è chiamata: insegnare ai tempi di Covid 19, facendo crescere le nuove generazioni con una didattica del tutto diversa rispetto a qualsiasi modello precedentemente conosciuto e sperimentato.

No Comments
Attualità e News Eventi News

LOCKDOWN E INQUINAMENTO DELLE CITTÀ LA MOBILITÀ ELETTRICA MOTORE DELLA NUOVA NORMALITÀ? A THAT’S MOBILITY DAL 29 AL 30 OTTOBRE IL PUNTO SUL FUTURO DEL SETTORE.

Milano, 22 maggio 2020 – Fervono i lavori per THAT’S MOBILITY, la Conference&Exhibition B2B dedicata alla mobilità elettrica e sostenibile, organizzata da Reed Exhibitions Italia in collaborazione con l’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, in calendario dal 29 al 30 ottobre 2020, che dedicherà ampio spazio alle nuove esigenze di mobilità urbana nate a seguito dell’emergenza covid-19 e alla necessità di una riflessione sulle nuove politiche di trasporto e modelli di spostamento di cittadini e lavoratori nelle nostre città.

Lockdown e smart working hanno contribuito a diminuire le emissioni di CO2 in molte città come dimostrano le prime analisi ed alcuni studi come “Clear evidence of reduction in urban CO2 emissions as a result of Covid-19 lockdown across Europe” avviato e promosso dall’Icos Ecosystem thematic centre (Etc), centro coordinato dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e dall’Università della Tuscia, che ha evidenziato come in sette città europee ad alta densità di traffico e di attività commerciali, le misure restrittive ed il blocco del traffico hanno portato a emissioni di CO2 ridotte fino al 75%. Più in dettaglio, prendendo per esempio i primi dati sulla Lombardia, in pieno centro della Pianura Padana che per la sua configurazione geografica e l’intensa presenza industriale risulta fra le aree più inquinate del nostro paese, il blocco di molte attività e la riduzione degli spostamenti, soprattutto dei trasporti privati, hanno portato, a fronte di una riduzione del traffico che va oltre il 65%, ad una diminuzione media di Nox pari al 28%, di Pm10, all’11% e di CO2 attorno al 18%, dati legati sempre, in ogni caso, all’andamento dei fattori metereologici (fonte Arpa Lombardia mese di marzo).

L’impatto della diminuzione dei trasporti sulla qualità dell’aria è sicuramente importante ed apre le porte alla necessità di introdurre nuovi paradigmi di gestione della mobilità, più sensibili al rispetto dell’ambiente e attenzione alle risorse energetiche impiegate, dove la mobilità elettrica, in tutte le sue declinazioni, può svolgere un ruolo importante per riuscire a trasformare questa esperienza in misure concrete per favorire una modalità di spostamento più sostenibile nelle aree metropolitane, riducendo così l’inquinamento atmosferico e il danno alla salute dei cittadini. In questo scenario, si inseriscono anche le prime misure di incentivazione previste dal Governo rivolte a supportare la diffusione della micro mobilità anche elettrica, la realizzazione attraverso l’ecobonus, dell’installazione di colonnine di ricarica nei condomini e fonti rinnovabili, i fondi per la rottamazione dei veicoli più inquinanti e la sostituzione con veicoli elettrici, ibridi o plug-in.

“THAT’S MOBILITY 2020 intende dedicare ampio spazio a questi temi di grande attualità – dichiara Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitons Italia – questa crisi mondiale ha accelerato transizioni già in corso come per esempio lavorare in modo più flessibile, comprare un po’ di più in rete o usare la bicicletta, il nostro intento, come manifestazione b2b, è di aiutare aziende ed operatori a cogliere a pieno le nuove opportunità, non solo per ridisegnare la logistica urbana per vivere meglio la nuova normalità ma anche per affrontare appieno le sfide del cambiamento climatico non più procrastinabili. Stiamo lavorando per offrire un importante momento di riflessione e dibattito fra tutti gli attori per una ripartenza del business per tutta la filiera legata alla mobilità elettrica e della Smart mobility”,

In quest’ottica, THAT’S MOBILITY intende contribuire allo sviluppo dei nuovi paradigmi di trasporto, evidenziati da questa emergenza, per una progettazione delle nuove forme che assumeranno le città del futuro. Un calendario di incontri dunque che a partire dai dati dello Smart Mobility Report, a cura dell’Energy &Strategy Group della Business School del Politenico di Milano, spazierà dai temi legati alla pianificazione di infrastrutture di ricarica pubblica e privata nel nostro paese, allo stato degli incentivi per i veicoli elettrici – che ci auguriamo possa essere ulteriormente incrementato per auto e moto, aggiunge Pierini – dai sistemi di storage e di ricarica intelligente, alle normative nazionali e regionali per lo sviluppo dell’elettrificazione nel nostro paese, alle potenzialità di sviluppo della sharing mobility privata e aziendale per venire incontro alle nuove esigenze di spostamento dei lavoratori e altri ancora in via di definizione.

Tutti gli aggiornamenti su THAT’S MOBILITY sono disponibili su www.thatsmobility.it e sul profilo Instagram, LinkedIn, e Facebook.

 

THAT’S MOBILITY – è una Conference&Exhibition di proprietà di Reed Exhibitions, il leader mondiale nell’organizzazione di fiere e congressi che gestisce oltre 500 eventi in 30 Paesi che hanno registrato più̀ di 7 milioni di partecipanti nel 2019. Reed Exhibitions conta 38 sedi in tutto il mondo a disposizione di 43 settori industriali. Reed Exhibitions fa parte di RELX Group plc, leader mondiale nella fornitura di soluzioni e servizi per clienti professionali in numerosi comparti di business.
Ufficio Stampa: Flaminia Parrini, Reed Exhibitions Italia, tel. +39 02/43517038, [email protected]
No Comments
Attualità e News Notizie dal mondo

Boris Johnson non licenzia collaboratore che ha violato la quarantena anti covid-19

  • By
  • 24 Maggio 2020
Boris Johnson non licenzia collaboratore che ha violato la quarantena anti covid-19

Boris Johnson non licenzia collaboratore che ha violato la quarantena anti covid-19

LONDRA (AP) – Il primo ministro Boris Johnson ha dichiarato domenica che non licenzierà il suo principale aiutante per aver presumibilmente violato le regole di blocco nazionale che ha contribuito a creare guidando lungo tutta l’Inghilterra per 400 chilometri fino a casa dei suoi genitori mentre era infettato dal coronavirus.

IMMAGINE IN EVIDENZA: In questa foto pubblicata dal numero 10 di Downing Street, il primo ministro britannico Boris Johnson parla durante un briefing mediatico sul coronavirus a Downing Street, Londra, domenica 24 maggio 2020. Boris Johnson afferma che non licenzierà il suo assistente principale Dominic Cummings per presunta violazione delle regole nazionali di blocco del coronavirus che ha contribuito a creare. (Andrew Parsons / 10 Downing Street via AP)

Il blocco della Gran Bretagna, iniziato il 23 marzo, prevedeva che le persone dovessero rimanere nella loro residenza principale, partendo solo per commissioni ed esercizi locali essenziali. A chiunque avesse sintomi di coronavirus è stato ordinato di isolarsi completamente.

Cummings afferma di aver viaggiato perché sua moglie mostrava sintomi COVID-19, pensava correttamente di essere stato anche infetto e voleva assicurarsi che suo figlio di 4 anni fosse curato.

Johnson ha dichiarato a una conferenza stampa che Cummings aveva “seguito l’istinto di ogni padre e di ogni genitore”.  Cummings, sua moglie e suo figlio hanno seguito le regole isolandosi per 14 giorni una volta che hanno raggiunto Durham.

Dominic Cummings collaboratore di Boris Johnson che violato le regole anti Covid-19

Dominic Cummings, il più stretto collaboratore del Primo Ministro britannico Boris Johnson, lascia la sua casa a Londra, domenica 24 maggio 2020.
Anche politici del partito conservatore del governo britannico hanno aderito all’opposizione chiedendo che il principale aiutante di Johnson venga licenziato per aver infranto le regole di blocco. Dominic Cummings ha viaggiato per 250 miglia (400 km) a casa dei suoi genitori con moglie e figlio mentre era infettato da COVID-19 alla fine di marzo.

Ma i critici del governo hanno espresso indignazione per il fatto che Cummings abbia infranto rigide regole che per due mesi hanno impedito ai britannici di visitare parenti anziani, confortare amici morenti o persino assistere ai funerali dei propri cari. Il partito laburista dell’opposizione ha chiesto un’indagine ufficiale.
Il leader laburista Keir Starmer ha dichiarato che la difesa di Cummings da parte di Johnson è stata “un insulto ai sacrifici fatti dal popolo britannico”. “Le azioni del primo ministro hanno minato la fiducia nel proprio messaggio di sanità pubblica in questo momento cruciale”, ha detto.

L’ex legislatore del lavoro Helen Goodman, il cui padre è morto in una casa di cura durante l’epidemia, ha dichiarato che il comportamento di Cummings è “repellente”. “Qual è stato il punto del sacrificio che tutti abbiamo fatto? Qual era il punto della miserabile e solitaria morte di mio padre? ” ha detto alla BBC.

Parlando all’interno della residenza di Downing St. del primo ministro, Johnson ha detto: “Posso capire perfettamente perché le persone possano sentirsi così confuse e … così offese dall’idea che fosse una cosa per le persone qui e una per le altre”.

Ma ha detto che le “particolari esigenze di cura dei bambini” di Cumming non lo hanno lasciato “nessuna alternativa” se non quello di fare un viaggio di 250 miglia. I ministri del governo hanno negato l’affermazione che Cummings è stato avvistato di nuovo a Durham il 19 aprile, dopo che si era ripreso e tornato a lavorare a Londra. Ma non hanno confermato o smentito il fatto che Cummings abbia visitato un’altra zona  a 30 miglia (50 chilometri) da Durham il 12 aprile.

Cummings è una figura chiave ma controversa nell’amministrazione Johnson. Un collaboratore politico disinteressato che disdegna i media e il servizio civile, è stato uno degli architetti della campagna di successo per portare la Gran Bretagna fuori dall’Unione europea e ha orchestrato la decisiva vittoria elettorale dei conservatori a dicembre.

Il coronavirus ha attraversato le prime file del governo britannico a marzo e aprile, infettando persone tra cui Cummings, il segretario alla salute Matt Hancock e lo stesso Johnson, che ha affermato che il personale medico di un ospedale di Londra gli ha salvato la vita.

Nonostante il sostegno del governo a Cummings, diversi politici del Partito conservatore di Johnson si sono uniti all’opposizione chiedendo il licenziamento dell’aiutante. “Dominic Cummings ha una comprovata esperienza nel credere che le regole non si applichino a lui e nel trattare il controllo che dovrebbe arrivare a chiunque sia in una posizione di autorità con disprezzo”, ha twittato il legislatore conservatore Damian Collins. “Il governo sarebbe meglio senza di lui”.

Un altro politico dei Tory, Steve Baker, ha dichiarato che Cummings deve dimettersi per non “aver rispettato lo spirito, almeno, degli slogan che ha imposto sul resto del paese”. Il governo di Johnson sta già affrontando critiche per la sua risposta a una pandemia che ha colpito la Gran Bretagna più duramente di qualsiasi altro paese europeo.
Il bilancio delle vittime del coronavirus ufficiale della Gran Bretagna ammonta a 36.793, il secondo totale più confermato al mondo dopo gli Stati Uniti. Le statistiche che includono casi di virus sospetti e confermati hanno superato il numero di oltre 40.000.

Il Regno Unito sta gradualmente allentando il suo blocco, consentendo più attività ricreative all’aperto e riaprendo alcuni negozi e aziende. Johnson ha confermato domenica che le scuole primarie possono iniziare a riaprire a giugno, anche se molti genitori e insegnanti temono che non sia ancora sicuro farlo.

Johnson ha affermato che il governo puntava ancora a riportare gli alunni nel primo e ultimo anno della scuola elementare nelle aule il 1 ° giugno, anche se ha riconosciuto che “potrebbe non essere possibile per tutte le scuole”.

Cummings è uno dei numerosi alti funzionari britannici ad essere accusato di aver violato le regole di blocco. L’epidemiologo Neil Ferguson si è dimesso da consigliere scientifico del governo all’inizio di questo mese dopo che un giornale ha rivelato che la sua ragazza aveva attraversato Londra per stare con lui durante il blocco. Ad aprile, Catherine Calderwood ha rassegnato le dimissioni da Chief Medical Officer della Scozia dopo aver viaggiato due volte da Edimburgo alla sua seconda casa.

FONTE: mail.com
IMMAGINI: mail.com | apnews.com

No Comments
Attualità e News News

Botanica a distanza, visite guidate e percorsi digitali: la ripresa post covid-19 passa dalla rete degli Orti Botanici della Lombardia

Mentre l’Italia abbraccia la fase 2 e corre veloce verso la fase 3, desiderosa di lasciarsi alle spalle l’incubo del lockdown, la natura risplende. E la Rete degli Orti Botanici della Lombardia ne celebra la meraviglia, preparandosi a riaprire i suoi giardini.

La riapertura sarà segnata da tante novità, tra percorsi ad anello, visite per le famiglie e percorsi autoguidati tematici, che saranno messi a disposizione dei visitatori sotto forma di pdf scaricabili da sito per visitare in autonomia le collezioni.

Altra novità riguarda il progetto Botanica a distanza dei Servizi educativi. Una proposta che risponde alle esigenze della nuova didattica. Perché anche in una situazione così eccezionale, gli Orti Botanici continuano ad essere a fianco della scuola, dando la possibilità agli insegnanti di integrare le lezioni online con interessanti spunti per condurre attività pratiche e approfondimenti multimediali. Attraverso un processo co-creativo realizzato a più mani con gli insegnanti, i Servizi Educativi degli Orti hanno infatti predisposto materiali innovativi, per stimolare l’osservazione e la sperimentazione.

Il tutto, mentre la natura si prepara a una nuova, intensa, stagione estiva. Le gemme sono diventate fiori, le clorofille regalano sempre nuove sfumature di verde, gli impollinatori continuano a darsi un gran da fare, attirati dai colori e dai profumi, tra poco compariranno i primi frutti.

Un universo che i giardinieri degli Orti hanno curato con dedizione, rispettando le restrizioni e le indicazioni ministeriali, nell’attesa di poterne presto condividere la meraviglia con tutti i visitatori e di celebrarne la bellezza con la grande festa degli Orti in programma per la settimana del 21 giugno, il solstizio d’estate. Una XVII edizione che arriva in concomitanza con l’”Anno internazionale della salute delle piante” – indetto dalla FAO – invitando tutti gli amanti della natura a riflettere su quanto le piante siano portatrici di benessere e su quanto sia importante il compito degli Orti, veri custodi della biodiversità. Per l’occasione, saranno organizzati incontri digitali, workshop, visite virtuali e in presenza con ingressi contingentati.

«In questo periodo, in cui le nostre consuetudini hanno subito uno arresto forzato, la natura non si è fermata. Ed è da essa che, oggi più che mai, dobbiamo lasciarci ispirare. La natura ci mostra di continuo spirito di adattamento, capacità di resilienza e desiderio di rinascita. Stagione dopo stagione, essa si rinnova e innova con inesauribile ottimismo. Riaprire gli orti della nostra Rete è, perciò, un inno alla vita» – dichiara Martin Kater, presidente della Rete degli Orti Botanici della Lombardia. E aggiunge – «In quanto veri e propri “musei all’aperto”, gli orti daranno la possibilità ai visitatori di godere della bellezza della natura in totale sicurezza. Con una peculiarità: l’esperienza di visita era e resta interattiva e inclusiva. Siamo convinti, infatti, che per apprezzare appieno gli orti della nostra Rete sia fondamentale fare esperienza diretta con le piante e il paesaggio e che proprio da questa esperienza possano nascere emozioni positive che potranno dare a tutti noi la giusta spinta per ripartire».

Ogni Orto botanico riaprirà con tempistiche e modalità specifiche. Agli Orti di Bergamo Città Alta e di Astino, già aperti, si aggiungeranno a partire dal 22 maggio Villa Carlotta, dal 23 l’Orto botanico di Pavia (solo per il sabato e la domenica, con orario eccezionale dalle 10.00 alle 20.00); a partire da giugno, gli Orti di Brera e Città Studi a Milano e di Toscolano Maderno (BS); infine da luglio, riaprirà l’Orto di Bormio (SO). In tutte le sedi gli ingressi saranno contingentati e si consiglia, prima della visita, di consultare il sito dell’Orto di riferimento per verificare eventuali variazioni di orario.

PER INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI

Per aggiornamenti sulle iniziative https://reteortibotanicilombardia.it/2020/05/20/aperti-al-pubblico/

Per richiedere visite guidate per famiglie su prenotazione e a pagamento, scrivere a [email protected].

Per tutte le info sulla Festa degli Orti consultare il sito www.reteortibotanicilombardia.it.

Per i progetti di Botanica a distanza https://reteortibotanicilombardia.it/2020/04/19/botanica-a-distanza/ . Si ricorda inoltre che gli insegnanti delle scuole possono richiedere gratuitamente i materiali didattici sviluppati per i progetti di Botanica a distanza scrivendo a [email protected].

La Rete degli Orti Botanici della Lombardia, è una Associazione non profit, che opera per favorire e promuovere le azioni degli Orti botanici aderenti. 
Ne fanno parte: l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”; il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio; gli Orti Botanici milanesi di Brera e Città Studi; l’Orto Botanico di Pavia; il Giardino Botanico “G.E Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS); Villa Carlotta Museo e Giardino Botanico a Tremezzina (CO). 
La Rete, nata nel 2002 per valorizzare e mettere in comune le reciproche esperienze, e costituitasi in Associazione nel 2009, si occupa inoltre della tutela, della conoscenza, della promozione e della valorizzazione del patrimonio culturale vegetale degli Orti Botanici, con particolare attenzione alla conservazione delle piante, alla divulgazione scientifica e alle attività educative.
www.reteortibotanicilombardia.it

www.ortobotanicodibergamo.it

www.ortibotanici.unimi.it

https://ortobotanico.unipv.eu

www.villacarlotta.it

www.stelviopark.it

No Comments
Attualità e News Servizi

Le proposte per la Versilia: contrastare Covid-19 con macchinari all’avanguardia che garantiscono sicurezza e risparmio

Parola d’ordine: sanificare. Con questo obiettivo, gli stabilimenti balneari di tutta Italia sono alla ricerca di soluzioni agili e sicure per contrastare il rischio Covid-19 e preservare la salute dei bagnanti. Si va dai termoscanner trasportabili alle capsule di sanificazione: macchinari che consentono ai gestori dei lidi di rispettare le direttive emesse da Inail in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss).

A seguito dell’emergenza Coronavirus, anche gli stabilimenti balneari della Versilia sono infatti costretti a una vera e propria rivoluzione. Per limitare al massimo il rischio del contagio, dovranno applicare criteri rigorosi: bisognerà rilevare la temperatura corporea degli utenti, limitando l’accesso a chi ha più di 35,7, sarà necessario privilegiare l’accesso su prenotazione agli stabilimenti, gli spazi dovranno essere riorganizzati in modo da assicurare almeno 1m di separazione tra gli utenti, gli ombrelloni dovranno occupare una superficie di 10 m2 ciascuno, sdraio e lettini dovranno essere posizionati a una distanza di almeno 1,5 m e dovranno essere disinfettati a ogni cambio di persona o nucleo familiare. E per vigilare, saranno operativi degli “steward da spiaggia”: personale appositamente formato per rispondere alle domande dei clienti, per far rispettare il distanziamento sociale, per contingentare gli ingressi e contribuire al rispetto generale delle nuove normative.

Ma, è possibile mettersi in regola senza gravare eccessivamente sui costi del personale e senza limitare troppo la libertà dei bagnanti? La risposta arriva da GSI Security, brand della società Protevo Group operante nel campo della sicurezza, che per far fronte ai nuovi protocolli anti Covid-19, propone l’adozione di macchinari certificati CE che agiscono senza bisogno di operatori. Sono apparecchi molto semplici da usare che si aprono e si chiudono come degli ombrelloni e agiscono da vere e proprie attrezzature sanitari, sanificando persone e materiali e rilevando e memorizzando le temperature corporee.

Si tratta, in particolare, di: totem per la sanificazione che, senza bisogno di alcun presidio da parte degli operatori, garantiscono la corretta igienizzazione in entrata e in uscita (si azionano direttamente, tramite sensore, e disinfettano mani e suole); termoscanner trasportabili che effettuano uno screening della temperatura in meno di 5 secondi, lanciando un allarme in caso di rilevazioni sospette; capsule di sanificazione che si attivano automaticamente al semplice ingresso della persona, nebulizzando una sostanza igienizzante su tutti i lati; tunnel di sanificazione, pratici da spostare, utilizzabili anche al chiuso con un sensore ad attivazione automatica, disponibili sia nella versione fissa che espandibile; varchi automatizzati per la disinfezione delle mani, la rilevazione della temperatura e la sanificazione e minitunnel adatti a tutti gli oggetti trasportabili come zaini, borse da spiaggia, cestini e molto altro.

Soluzioni pratiche e “leggere” che consentono ai gestori dei lidi di adottare misure efficaci nel contrasto alla diffusione del virus e che, contemporaneamente, danno la possibilità ai bagnanti di raggiungere i propri lettini in riva al mare senza lunghe attese per i controlli. Il tutto, con la massima sicurezza per chi li istalla e per chi ne usufruisce.

«La Versilia è uno dei luoghi di villeggiatura più famosi e apprezzati al mondo. In un contesto così complicato ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare per aiutare tutti coloro che ogni anno assicurano un’estate ricca di divertimento a migliaia di turisti italiani e stranieri. Dopo una serie di riflessioni, guardando anche a ciò che è stato fatto nel resto del mondo, abbiamo capito che la risposta giusta è nell’innovazione. Con strumentazioni all’avanguardia, possiamo assicurare la giusta sicurezza ai bagnanti, il rispetto delle regole per i proprietari degli stabilimenti e, al tempo stesso, un risparmio nei costi di gestione. Trattandosi di macchinari che lavorano in autonomia, infatti, non si rende necessaria la presenza di un operatore fisico, dando così la possibilità ai gestori dei lidi di poter impiegare in altro modo le proprie risorse. Aspetto questo fondamentale in una fase economica così delicata con la stagione estiva ormai alle porte» – dichiara Antonella Beretta, Responsabile GSI per la direzione della regione toscana

No Comments
Società

Perché regalare profumi e come scegliere i più adatti

Regalare profumi ON LINE da uomo o da donna significa comunicare un messaggio ben preciso e per questo la scelta del profumo ONLINE va fatta con grande cautela. Il nostro consiglio è individuare note e essenze sulla base delle esigenze della persona, in modo da adattare il profumo al carattere di chi riceverà il regalo. In tutto questo è importante non dimenticare che proprio il profumo è il modo più originale per comunicare a una persona il nostro amore.

Consigli per scegliere il profumo da regalare

Il profumo rappresenta sicuramente uno dei regali più graditi e apprezzati e tanti sono i siti specializzati nella vendita di Profumi online Originali. Ecco alcuni consigli su come sceglierlo, dato che regalare un profumo è un fatto estremamente personale e che questo accessorio racconta molto di chi lo “indossa”. Al pari del make up e degli abiti, il profumo comunica la personalità ed esprime gusti, carattere e stato d’animo di una persona.

Solitamente si distingue tra due categorie di persone:

– chi è legato allo stesso profumo da tempo e usa sempre quello;

– chi ama sperimentare profumi diversi, per trovare sempre nuovi modi di raccontarsi agli altri.

Nel primo caso, chi sceglie sempre lo stesso profumo lo fa per essere associato ad un certo tipo di personalità, proprio come se la fragranza scelta fosse la propria firma. Nel secondo caso, cambiare profumo a seconda della stagione o del gusto personale, esprime la necessità di comunicare messaggi diversi a seconda dei momenti. Per questo motivo, scegliere il profumo da regalare non è affatto semplice e la prima cosa da fare è capire a quale categoria appartiene il destinatario del regalo.

Chi si occupa di Acquisto Profumi online troverà in rete e nei siti di vendita profumi online originali la piramide olfattiva di numerose essenze, utile a individuare le note principali e a orientare la decisione di acquisto.

Regalare profumi: l’importanza di età e personalità

Oltre alla categoria di persona, nel regalare profumi e nella vendita profumi è importante pensare anche all’età e personalità e alla loro influenza sulla scelta dei profumi. Ci sono poi alcuni fattori aggiuntivi da prendere in considerazione, tra cui ricordiamo:

– stagione dell’anno, dato che ogni periodo è accompagnato da sensazioni e profumi caratteristici. Ad esempio, in inverno cerchiamo calore e sono perfetti i profumi speziati o che richiamano ambra e incenso, mentre in primavera o estate saranno perfette le note agrumate:

– momento della giornata in cui il profumo verrà “indossato”, dato che di giorno sono consigliati bouquet freschi e leggeri e la sera profumi più forti ed intensi, pensati per durare a lungo;

– carattere della persona: una donna dal carattere forte amerà i profumi maschili come vetiver, sandalo e patchouli o quelli speziati. Chi ha un animo più romantico preferirà le fragranze floreali, mentre le donne dinamiche sceglieranno profumi agrumati.

Oltre a questo, un profumo racconta chi lo indossa anche grazie alla sua intensità, dato che è molto diverso regalare un eau de toilette, un eau de parfum o un extrait de parfum, che sono diversi per concentrazione dell’essenza e, quindi, effetto e durata.

Profumi da regalare: l’importanza di rivolgersi a siti specializzati

Quando si parla di profumi online scontati da regalare, l’importante è rivolgersi a siti per l’acquisto profumi online specializzati, come Dyma Profumi. Sul nostro sito troverai tantissimi profumi originali online tra cui scegliere il regalo perfetto per lui e per lei. Ricorda, anche se molto spesso si guarda al prezzo della fragranza, il consiglio degli specialisti è sempre quello di scegliere un profumo 100% originale, per mantenere intatto il valore dell’essenza e la sua piacevolezza.

 

Romaweblab | Web Agency Roma

No Comments
Società

Andrea Mascetti, lo Studio Legale analizza l’esonero da responsabilità contrattuale

L’approfondimento pubblicato sul sito ufficiale dello Studio Legale di Andrea Mascetti prende in analisi alcune recenti introduzioni apportate dall’approvazione del Decreto Cura Italia. L’Avvocato Francesca Marra, nello specifico, ha illustrato il tema dell’esonero da responsabilità contrattuale per i soggetti inadempienti “causa Coronavirus”.

Andrea Mascetti

Coronavirus e inadempimento delle prestazioni: l’analisi dello Studio Legale di Andrea Mascetti

La tematica dell’esonero da responsabilità contrattuale è stata oggetto di recenti disposizioni nell’art. 91, comma 1, del cosiddetto Decreto Cura Italia convertito in legge, introduzioni apportate dal Parlamento nel contesto delle misure emanate per contenere l’emergenza del Coronavirus in Italia. Lo Studio Legale di Andrea Mascetti, con un approfondimento fornito dall’Avvocato Francesca Marra, si è espresso sulla questione, analizzando l’esonero da responsabilità contrattuale previsto per il debitore inadempiente. “Le misure di contenimento imposte dal Governo con i recenti DPCM ed adottate delle parti contrattuali”, si legge nell’analisi,“assurgono quindi, per espressa previsione di legge, a causa per affievolire o escludere la responsabilità del debitore per ritardata o mancata esecuzione delle obbligazioni su di lui gravanti”. L’Avvocato specifica che tale esonero non è operativo in maniera automatica, bensì è necessaria una valutazione dell’Autorità Giudiziaria: “Laddove il debitore adduca che l’inadempimento sia causato dall’adeguamento alle disposizioni restrittive imposte dai decreti emergenziali”, prosegue il focus dello Studio Legale di Andrea Mascetti, “sarà necessario che questi provi che, per effetto delle stesse e nonostante l’impiego dell’ordinaria diligenza, la prestazione sia divenuta, almeno temporaneamente, impossibile”. L’Avvocato sottolinea quindi che disposizioni dell’art. 91, comma 1, del Decreto Cura Italia possano offrire un ulteriore strumento di tutela per il debitore “per le ipotesi in cui la prestazione sia divenuta in tutto o in parte ineseguibile per causa a lui non imputabile”.

Andrea Mascetti, carriera professionale e attività del fondatore dello Studio omonimo

Affermato professionista del settore legale, Andrea Mascetti è il fondatore dello Studio Legale Mascetti. Nato nel 1971, consegue una Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano nel 1996, in seguito alla quale si iscrive all’Ordine degli Avvocati di Milano. Dopo un’esperienza professionale nello Studio Legale Tributario associato a Ernst & Young, dove svolge attività di avvocato fino al 2003, l’anno seguente avvia una propria attività, fondando così lo Studio omonimo grazie alle pregresse competenze in materia di diritto societario e amministrativo. Attualmente, inoltre, Andrea Mascetti fornisce attività consulenziali per società, enti locali e aziende pubbliche, ed è Membro e Presidente di diversi Organismi di vigilanza, Consigli di Amministrazione di banche e società commerciali sia in Italia che all’estero. Tra i suoi incarichi correnti, da giugno 2019 è Coordinatore della Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo per la promozione di progetti di utilità sociale. Bibliofilo e appassionato di storia, è animatore di molte iniziative culturali, oltre a occuparsi, da diversi anni, di web reputation e diritto dell’arte.

No Comments
Attualità e News Comunicati Salute e Benessere Società

Far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza

Comunicato Stampa

Far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza

L’Associazione AiFOS scrive una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Conferenza delle Regioni per far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza.  

 

La formazione alla sicurezza sul lavoro è alla base non solo di ogni strategia di prevenzione di infortuni e malattie professionali, ma anche delle misure per fronteggiare le emergenze correlate alla gestione e al contenimento del contagio del virus SARS-CoV-2.

A raccontarlo è una lettera aperta scritta dall’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), a tutela di tutti gli operatori che si occupano di formazione alla sicurezza, per richiedere di far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza nel rispetto delle misure precauzionali già adottate per la ripresa delle attività lavorative.

 

LETTERA APERTA al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Conferenza delle Regioni

 

Egregi Presidenti,

la formazione alla sicurezza sul lavoro è alla base delle misure per fronteggiare le emergenze da Coronavirus anche se – in modo incomprensibile – è stata dimenticata ed abolita dalle norme e dai decreti. Dopo la prima fase della pandemia e la totale chiusura delle attività (comprensibile ed utile) si assiste, nella fase della ripresa, alla mancanza di serie indicazioni e di consapevolezza dell’importanza della formazione quale elemento essenziale per la sicurezza sia negli ambienti di vita che di lavoro.

La formazione alla sicurezza è strettamente connessa al lavoro: non è cosa a parte, ma parte integrante.

Soprattutto nella fase di apertura delle attività produttive, commerciali e sociali che adottano tutte le misure di sicurezza ed applicano il “Protocollo” siglato tra le parti sociali, pare naturale ed ovvio che i medesimi lavoratori possano svolgere, soprattutto all’interno degli ambienti di lavoro, una formazione utile anche alla luce dei pericoli che la pandemia ha fatto emergere.

Sono aperte le attività, i parchi, le chiese e ci si ostina a “tener chiusa” la formazione in presenza.

Si è sempre fatta una certa confusione tra la formazione alla sicurezza sul lavoro e la formazione professionale ed altre tipologie di formazione. La formazione alla sicurezza è quella prevista dal D. Lgs. 81/2008 e le norme che obbligano i datori di lavoro a fornire la formazione ai lavoratori neo assunti, quando cambiano mansione o all’introduzione di nuove tecnologie o attrezzature di lavoro non sono state abolite. Allo stesso tempo non si incide sulla riduzione degli infortuni e degli incidenti sul lavoro per decreto, ma questo si può fare solo con una seria formazione.

Alcune regioni hanno con chiarezza definito come la videoconferenza abbia il medesimo valore della lezione d’aula e laddove possibile questa modalità è stata molto apprezzata. Siamo certi che proseguirà anche in futuro. Sappiamo bene, tuttavia, che è una metodologia non adatta a tutti i lavoratori, a tutti i settori e a tutte le tipologie di corsi di formazione, in particolare a quelli che prevedono parti pratiche e utilizzo di attrezzature.

Per quanto riguarda la formazione pratica e l’addestramento vi sono state, solo da alcune regioni, aperture alla possibilità di un loro svolgimento, senza voler ammettere che le attività pratiche hanno sempre bisogno di una parte teorica.

Sotto questo aspetto l’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, riguardante la formazione dei lavoratori, precisa che detta formazione può avvenire sia in aula che sul luogo di lavoro e, come vuole la legge, in orario di lavoro. Pare ovvio e scontato che proprio le azioni indotte dalla pandemia da COVID-19, che comprendono anche l’informazione e la formazione dei lavoratori, devono poter essere svolte in presenza, nei luoghi di lavoro, nel rispetto delle misure precauzionali già adottate per la ripresa delle attività lavorative!

Si prenda atto – con serietà e tempestività – che questo settore, che coinvolge migliaia di formatori e consulenti della sicurezza, è stato abbandonato a se stesso e che a tutta la categoria da noi rappresentata più viene impedito di lavorare proprio nel momento in cui la loro azione è quanto mai utile ed indispensabile per combattere la pandemia.

 

Accompagnare le aziende, le imprese ed i lavoratori nell’applicazione delle misure di sicurezza si fa con la formazione alla sicurezza sul lavoro che deve subito essere consentita in presenza sull’intero territorio nazionale poiché gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali non conoscono confini e la formazione delle persone sta alla base della salute e sicurezza di tutti.

 

 

Invitiamo tutti gli operatori a diffondere la lettera che è scaricabile attraverso il seguente link:

https://bit.ly/Far-ripartire-la-formazione-alla-sicurezza-sul-lavoro-in-presenza

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

21 maggio 2020

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

No Comments