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Informazioni veloci e complete su milioni di aziende E’ attiva la nuova directory di iCRIBIS: navigaimprese.it

Bologna, 30 novembre 2015 – E’ attiva navigaimprese.it, la nuova directory di iCRIBIS che offre il framework tecnologico per rendere il proprio patrimonio informativo facilmente rintracciabile online dagli utenti del web, in modo da rispondere in modo efficiente alle richieste sulle aziende. iCRIBIS è il sito di e-commerce di CRIBIS D&B, società del Gruppo CRIF specializzata nella fornitura di informazioni economiche e commerciali e nei servizi a valore aggiunto per le decisioni di business.

Il modello prevede che  gli utenti alla ricerca di informazioni  commerciali sulle aziende trovino con facilità le pagine della directory nei risultati organici dei motori di ricerca. Una volta raggiunta la scheda dell’azienda di interesse vengono  accompagnati  verso la registrazione, alla quale segue un dettagliato piano di e-mail marketing volto alla conversione.

Nuove features  user-friendly

Tra le novità della directory a livello di contenuto c’è la possibilità di inserire contributi User generated (UGC), ovvero di arricchire il proprio profilo aziendale con informazioni quali il numero di telefono, il sito internet, i dettagli dei social network e la descrizione estesa della propria attività.

La  homepage invece, grazie a widget dinamici, mette a disposizione degli utenti  diverse viste sulle imprese italiane e sulla loro distribuzione geografica in rapporto ad altri indici di rilievo quali la fascia di fatturato, il numero dipendenti e la categoria merceologica ATECO di appartenenza.

I filtri  consentono infine la navigazione granulare dell’intero database delle informazioni commerciali relative alle aziende italiane e un’alternativa alla ricerca puntuale delle aziende di interesse.

Informazioni freemium

In ciascuna “scheda azienda”, ovvero la pagina dedicata ad ognuna delle 6.5 milioni di aziende sul nostro territorio,  è disponibile un primo set di informazioni gratuite tra cui l’indirizzo, la città e la provincia di appartenenza,  il codice ATECO, il codice REA e la forma giuridica. Previa registrazione è consentito all’utente  l’accesso ad un ulteriore  set di informazioni tra le più richieste dagli utenti, ovvero  la partita IVA, il codice fiscale, il numero dipendenti e il fatturato.

L’utente registrato beneficia inoltre di due report small, il taglio più piccolo ed economico tra i prodotti iCRIBIS, che gli consentono di avere informazioni sui dati da visura ordinaria, i bilanci e le procedure in corso.

Una volta su iCRIBIS l’utente può esplorare con la propria utenza l’intera offerta che comprende: il Report  Medium e Large, il  giudizio sintetico sulla rischiosità dell’azienda e il Report Persona, che consente di ottenere le informazioni  sulle persone fisiche. Ultimi non per importanza i documenti, ovvero i Bilanci Riclassificati, l’Elenco Soci  e il documento sull’affidabilità dei fornitori.

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NASCE CRIBIS PER TE, IL METODO DI CREDIT MANAGEMENT DI CRIBIS D&B PER LE PMI

Milano, 22 settembre 2015 – Trasparenza, ascolto, efficacia: queste sono le parole chiave del nuovo approccio di CRIBIS D&B per la gestione del credito commerciale delle PMI, un metodo incentrato sulle sue soluzioni efficaci e all’avanguardia, sulla comprensione delle esigenze del cliente e sulla trasparenza della relazione.

Una ricerca svolta nel 2015 dall’Università di Bologna sulle oltre 12.000 PMI clienti di CRIBIS D&B ha messo in evidenza come la capacità di essere vicino al cliente nel momento della decisione e di rispondere alle sue aspettative, l’affidabilità e la trasparenza del referente commerciale, oltre alla qualità e affidabilità delle informazioni e dei servizi, siano gli elementi più forti che caratterizzano CRIBIS D&B e i più apprezzati dai suoi clienti, in particolare dalle PMI. Oltre il 90% dei rispondenti ha definito questi fattori come fondamentali e riconosciuto a CRIBIS D&B un livello di eccellenza. Da questa consapevolezza è nato CRIBIS per TE.

Dopo aver lanciato la migliore infrastruttura per le business information e le migliori soluzioni per il credit management – CRIBIS.com – e per i pagamenti – CRIBIS iTRADE Lab, è venuto ora il momento di comunicare con forza il nostro valore aggiunto nella relazione con il cliente”, commenta l’amministratore delegato Marco Preti. “In particolare per le PMI la capacità di comprendere le loro reali esigenze e la trasparenza dei rapporti commerciali sono divenuti fattori fondamentali tanto quanto l’efficacia e la qualità delle informazioni. Per questo abbiamo scelto il nome CRIBIS per TE.”

Ma cosa significa in concreto CRIBIS per TE per una PMI? CRIBIS per TE è un metodo che si compone di 5 azioni nate dall’esperienza del Gruppo CRIF come partner delle aziende leader dei diversi settori: 77 delle prime 100 aziende italiane sono proprio clienti CRIBIS D&B e CRIF. CRIBIS D&B ha trasformato questa esperienza in un metodo semplice ed efficace per dare alle PMI italiane la soluzione migliore alle loro esigenze nella gestione del credito.

  1. Usare tutte le informazioni disponibili per definire l’offerta e le condizioni più adatte al cliente
  2. Monitorare costantemente i clienti per agire tempestivamente e rendere più efficienti i processi aziendali
  3. Usare i credit scoring per identificare i clienti da fidelizzare e su cui investire
  4. Condividere le informazioni di pagamento per conoscere meglio i clienti e ottimizzare i flussi di cassa
  5. Trasformare il recupero crediti in una gestione integrata del portafoglio crediti, per incassare sempre salvaguardando il rapporto con il cliente

Inoltre, CRIBIS per TE mette a disposizione di ogni PMI italiana uno degli oltre 200 funzionari commerciali di CRIBIS D&B che individuerà insieme all’imprenditore il mix più adatto di soluzioni per raggiungere gli obiettivi dell’azienda nella gestione del credito, ridurre i ritardi dei pagamenti e gli insoluti da parte dei clienti e migliorare il flusso di cassa. Tutto ciò con la garanzia della massima trasparenza.

In molte realtà del nostro settore il concetto di trasparenza è poco più di uno slogan” conclude Marco Preti. “Per noi invece è qualcosa di concreto che consente un costante controllo del budget. Basti pensare a funzionalità come l’estratto conto online consultabile in ogni momento, l’indicazione del costo del singolo prodotto prima di ogni acquisto o la possibilità di sapere se un collega ha già acquistato recentemente il medesimo prodotto, per riconsultarlo senza pagare. Sono esempi di come per noi il rispetto della fiducia del cliente sia una mission importante, da non disattendere mai.”

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Partnership CRIBIS D&B – IUNGO per integrare la catena fornitori e ridurre i rischi legati a informazioni parziali

Le soluzioni di supply chain collaboration di IUNGOItalia si avvalgono dei dati forniti da CRIBIS D&B per qualificare, arricchire e monitorare l’Albo fornitori

Bologna, Settembre 2015

Permettere alle aziende di collaborare con i proprio fornitori in modo efficiente ed efficace e al tempo stesso di prevedere e ridurre i rischi connessi a informazioni parziali, destrutturate e inaffidabili ad essi legate. E’ questo l’obiettivo alla base della partnership tra CRIBIS D&B, società del Gruppo CRIF specializzata nella fornitura di informazioni economiche e commerciali e di servizi a valore aggiunto per le decisioni di business, e IUNGOitalia, società leader in Italia nelle soluzioni di supply chain collaboration e integrazione della catena fornitori.

Con oltre 15.000 clienti attivi, CRIBIS D&B fornisce business report, informazioni e credit scoring su qualsiasi impresa italiana e, grazie all’appartenenza al Dun & Bradstreet Worldwide Network, mette a disposizione il più completo patrimonio informativo a livello mondiale, basato su 200 milioni di aziende.

IUNGO è la soluzione che permette di integrare e scambiare informazioni e documenti con tutti i fornitori grazie alla IUNGOmail, messaggio brevettato di posta elettronica che in una semplice email racchiude l’operatività di un portale. Ad oggi IUNGO è utilizzato da oltre 250 clienti in tutti i settori merceologici, dalla grande multinazionale alla piccola pmi, che possono così raggiungere efficacemente più di 40.000 fornitori.

Grazie a questa partnership, le aziende clienti potranno in qualsiasi momento richiedere informazioni in grado di dare un quadro preciso del fornitore che stanno esaminando, all’interno sia di un processo di scouting che di valutazione di un’impresa storica o nuova, partendo dalla gestione degli ordini e delle richieste d’offerta fino ad arrivare alla reportistica e all’albo fornitori.

Le informazioni di output, scritte sotto forma di report, sono fornite con diversi livelli di dettaglio e dotate sia di dati a valore predittivo, che consentono di valutare la capacità di un’impresa di adempiere agli obblighi imposti dal mercato, sia di indicazioni sintetiche su come procedere. Questo va a completare l’offerta della soluzione IUNGO nell’ambito del sourcing.

In molti settori, le supply chain sono sempre più integrate nei processi produttivi aziendali e, allo stesso tempo, sempre più ampie – spiega Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Per questo valutare e mantenere sempre sotto controllo l’affidabilità economica-finanziaria è divenuto un asset fondamentale, in quanto un fornitore non sufficientemente solido può creare problemi sia nelle tempistiche di fornitura, sia nella qualità dei prodotti. Insieme a IUNGO pensiamo di poter fornire le nostre informazioni nei processi e nelle modalità più utili ed efficaci per ridurre questi rischi”.

Da tempo avvertiamo da parte del mercato la necessità di disporre di informazioni più vaste e diversificate così da sapere se, oltre a rispettare i tempi di consegna e confermare gli ordini, il fornitore sia valido anche dal punto di vista economico e finanziario – conferma Luca Mongiorgi, Sales & Marketing Director di IUNGOitalia -. La partnership IUNGO-CRIBIS D&B è la nostra risposta a questa cruciale esigenza riscontrata dalle aziende”.

IUNGO, by IUNGOitalia Srl, è la soluzione software di Supply Chain Collaboration che, grazie al rivoluzionario e brevettato utilizzo della posta elettronica, permette di far comunicare in modo semplice, sicuro e strutturato tutti i partner aziendali, dal piccolo terzista alla multinazionale. Le particolari caratteristiche di IUNGO permettono ai clienti – tra i quali sia aziende quotate al Mibtel, che imprese di piccole dimensioni – di eliminare completamente le comunicazioni cartacee (fax, lettere, etc), ridurre sensibilmente le attività interne di gestione dei fornitori (comunicazioni, solleciti, etc), e soprattutto migliorare l’affidabilità e i tempi di risposta di tutta la catena di fornitura.

CRIBIS D&B, parte del Gruppo CRIF Spa, è specializzata nella business information, fornendo il più ampio patrimonio informativo sulle imprese italiane e sui loro comportamenti di pagamento e su oltre 230 milioni di imprese estere grazie all’appartenenza al D&B Worldwide Network. Per maggiori informazioni: www.cribis.com

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RossoTour 2015. La pizza è “Integralmente mia”

Rossopomodoro in Largo di Torre Argentina Roma, giovedì marzo, tre pizzaioli Ciro Oliva, Teresa Iorio Davide Civitiello aprono il tour italiano della nuova pizza con impasto ricco di farina integrale. 

il pubblico vota la migliore

Parte giovedì 5 marzo alle 20 da Roma a Rossopomodoro Largo di Torre Argentina il RossoTour 2015.

Integralmente Mia è il titolo di un calendario che comprende tappe in tutta Italia per celebrare uno dei piatti del Made in Italy in vista di Expo 2015 dove Rossopomodoro avrà una pizzeria nel villaggio centrale.

L’apertura del RossoTour 2015 è affidata a una squadra tricolore che sostiene le ragioni della buona pizza e la raccolta delle firme per la candidatura dell’arte della pizza a patrimonio dell’Unesco. Sono i tre pizzaioli Ciro Oliva (Concettina ai Tre Santi), Teresa Iorio (Pizzeria Dalle figlie di Iorio) e Davide Civitiello (Rossopomodoro) che uniscono le loro abilità per una serata speciale.

Nel corso della serata, i tre pizzaioli prepareranno tre pizze napoletane contemporanee con un impasto ricco che è il nuovo blend di farina 00 e farina integrale.

Come funzionano la serata e il Tour Integralmente Mia

partecipanti questa cena evento, come le altre in programma, voteranno la pizza loro giudizio migliore come abbinamento tra impasto farciture con una foto spedita via Facebook sulla pagina generale di Rossopomodoro (https://www.facebook.com/rossopomodoroofficial). Un giornalista un esperto della pizza presente alla serata selezionerà quella più interessante divertente.

A chi ha scattato la foto selezionata andrà in ricordo la madia in legno per far riposare l’impasto e una ricetta per fare la pizza a casa.

Al termine del tour le tre pizze saranno inserite nel menu di Rossopomodoro con la dedica ai tre clienti che si saranno distinti per la loro capacità di comunicare il valore della pizza“Integralmente Mia”.

La serata evento di Roma che avvierà il tour è condotta da Vincenzo Pagano, giornalista di Scatti di Gusto che ha partecipato come assaggiatore alla puntata sulla pizza messa in onda da Report. Quali sono le tre pizze Integralmente Mia da fotografare

Le tre pizze speciali del Rosso Tour sono:

  1. Piennola. Pomodorini del Piennolo del Vesuvio , origano siciliano, aglietto e olio extravergine di oliva Penisola Sorrentina DOP a crudo.
  2. Sangiorgesa. Quattro formaggi campani, erborinato di bufala, prosciutto cotto artigianale affumicato “Il Gigante” di Capitelli a crudo, pepe e basilico.
  3. Pummarulella. Provola affumicata, pomodorini corbarini, datterini gialli e rossi, Olioextra vergine di oliva Colline Salernitane DOP a crudo.

L’impasto è quello ricco al 30% di farina integrale.

Chi sono i maestri pizzaioli

I pizzaioli indossano casacche che propongono il tricolore italiano secondo queste caratteristiche.

Ciro Olivauno dei più giovani pizzaioli napoletani(22 anni), è in giacca verde per ricordare l’olio extravergine di oliva lasostenibilità green della pizza.

Teresa Iorio, una delle poche donne pizzaiole in Italiaè in giacca bianca per ricordare il candore del fiordilatte la purezza degli ingredienti Made in Italy.

Davide Civitiello, Campione del Mondo, è in giacca rossa per ricordare la passione dei pizzaioli.

Altre informazioni

Lo special price della serata è di 10 persona: si assaggeranno volontà le tre pizze napoletane contemporanee “Integralmente Mia” una tra le altre pizze della tradizione che verranno sfornate rotazione (nel prezzo non sono incluse le bevande).

 Informazioni allo 06.68892440340.6956939

Hashtag della serata:#integralmentemia

Facebook: Rossopomodoro (https://www.facebook.com/rossopomodoroofficial), Scatti di Gusto

 

 

 

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Il lavoro? Per gli italiani, meglio se “di squadra”

PC, tablet, smartphone e software per comunicare a distanza senza vincoli di spazio e di tempo aprono nuovi scenari anche in ambito lavorativo: ne sono convinti i dipendenti italiani che vedono proprio nell’innovazione tecnologica un importante incentivo al lavoro di squadra, sempre più diffuso e apprezzato negli gli ultimi anni. Secondo il 69% dei lavoratori  intervistati in occasione del Randstad Workmonitor realizzato nel terzo trimestre 2014, la collaborazione tra colleghi consente di ottenere migliori prestazioni professionali. Una percentuale, quella favorevole alla cooperazione, persino superiore alla media globale (pari al 60%) e che vale all’Italia il settimo posto tra i 33 Paesi oggetto d’indagine da parte di Randstad, secondo player al mondo nei servizi di risorse umane.

 

Cresce dunque anche da parte delle aziende l’attenzione dedicata al lavoro in team, percepito come un’importante risorsa da sfruttare per migliorare le performance dei propri lavoratori. «Merito della maggiore disponibilità dimostrata dai dipendenti a imparare le buone pratiche della cooperazione tra i colleghi. E delle aziende che oggi incoraggiano la collaborazione, anche se ai datori di lavoro viene chiesto un ulteriore investimento per la formazione del team, sia in termini di risorse che di tempo dedicato», commenta l’amministratore delegato di Randstad Italia Marco Ceresa.

 

Sono vari i fattori che sembrano aver favorito il nascere di questa nuova prospettiva culturale, a cominciare proprio da tutti quei dispositivi tecnologici che semplificano l’interazione a distanza. In particolare, la quasi totalità degli intervistati italiani – il 91% – ritiene che la collaborazione si faccia sempre più importante con l’avanzamento delle nuove tecnologie. «Se da un lato l’innovazione richiede una maggiore responsabilizzazione delle attività dei singoli, dall’altro sostiene la collaborazione tra colleghi grazie a nuovi strumenti per la comunicazione», precisa Ceresa.

 

Proprio sotto questo punto di vista le aziende possono e devono però ancora fare molto: solo poco più della metà degli intervistati riconosce al proprio datore di lavoro il merito di garantire effettivamente tutti gli strumenti necessari a facilitare il lavoro in team virtuali. Resta in ogni caso favorita la collaborazione a stretto contatto, tanto che il 78% degli italiani dichiara di riuscire tuttora a collaborare meglio con i propri colleghi lavorando faccia a faccia.

Complessivamente, il bilancio dei dipendenti intervistati è comunque positivo. In Italia, stando al giudizio dei lavoratori, le aziende hanno ormai compreso l’importanza di incoraggiare la collaborazione, anziché la competizione individuale, e si stanno attrezzando, con esiti però non ancora del tutto soddisfacenti.

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Flex EMBA: E’ partito oggi al MIP Politecnico Milano il primo Master Executive MBA in Italia in digital learning

Milano, 24 Ottobre – Parte oggi la prima edizione del Master Flex EMBA, primo Executive MBA in Italia in digital learning. Il Flex EMBA  è un innovativo formato Executive MBA che consente di scegliere da dove seguire le lezioni, come fruire i contenuti e quando frequentare i corsi, assicurando ai partecipanti la possibilità di costruirsi un’esperienza formativa altamente personalizzata.

Il formato del Master consente di acquisire le medesime competenze, di costruire lo stesso network di relazioni e di ottenere lo stesso diploma dei formati Executive MBA tradizionali, beneficiando però della massima flessibilità e compatibilità con gli impegni di lavoro e familiari assicurate dalle più moderne tecnologie digitali.

Si tratta di una vera innovazione nel panorama della formazione Executive in Italia, in cui per la prima volta è il percorso di studi ad adattarsi all’agenda di lavoro degli allievi e non viceversa.

Tutto questo grazie ad una innovativa piattaforma di digital learning, sviluppata dal MIP su tecnologia Microsoft, attraverso cui gli allievi possono studiare, apprendere e collaborare utilizzando gli stessi strumenti che quotidianamente sono abituati ad impiegare in ufficio e a casa.

Inoltre, grazie alla collaborazione in essere con Dell e Intel agli allievi del Flex EMBA verrà fornito un dispositivo 2 in 1 di ultima generazione –Dell Venue 11 Pro – basato sulla tecnologia di processore Intel® Atom™, che assicura vantaggi sia in termini di prestazioni che di produttività : questo nuovo Dell Venue 11 Pro con Intel Inside®  può essere infatti utilizzato in modalità tablet per fruire al meglio dei contenuti multimediali, oppure può essere dotato di una tastiera opzionale per beneficiare delle piene funzionalità  di un notebook conuna straordinaria durata della batteria.

 

Formato e programma del Flex EMBA

Il Flex EMBA ha un formato modulabile, con una durata minima di 18 mesi. Esso consente tuttavia di distribuire il proprio impegno in modo personalizzato e funzionale alle proprie esigenze, fino ad un periodo massimo di 3 anni.

Il percorso formativo si articola in 8 Corsi Core, ognuno dei quali viene erogato due volte all’anno tramite la piattaforma di digital learning, permettendo così all’allievo di gestire al meglio il proprio piano di studio.

A questi corsi si aggiungono dei momenti di interazione face-to-face in presenza, volti a sviluppare le soft skills, le capacità di negoziazione, di public speaking e di leadership degli allievi, oltre a permettere loro di costruire un solido network di relazioni interpersonali.

Completano il Flex EMBA 2 Corsi Elective, da seguire presso la sede del MIP al termine dei Corsi Core, in italiano o in inglese, e il Project Work finale.

La piattaforma permette di accedere a contenuti video pre-registrati, di partecipare attivamente a video-sessioni di discussione e workgroup moderate dal docente, di interagire con gli altri allievi e di lavorare insieme a loro su progetti e assignment, di accedere a contenuti multimediali addizionali, di interagire one-to-one con i docenti. Tutto questo da qualsiasi luogo e utilizzando un qualsiasi terminale digitale (tablet, smartphone, laptop, eccetera)

Per la prima volta, infatti, sono stati integrati strumenti di produttività individuale e di collaboration, tra cui Outlook, Onedrive, Sharepoint, Lync, e gli altri applicativi di Office 365 in un ambiente user-friendly, che permette ai partecipanti di vivere un’esperienza digitale innovativa, introducendo per la prima volta i concetti di smart working in un contesto formativo.

Benefici del Flex EMBA

Il Flex EMBA permette di conciliare al meglio lo studio e gli impegni di lavoro e familiari e per questo si rivolge a:

  • Profili che non possono programmare le proprie agende e viaggi di lavoro e per questo richiedono maggiore flessibilità rispetto a quella offerta dai formati tradizionali Executive MBA Part-Time
  • Manager che non possono assentarsi dall’attività lavorativa per lunghi periodi di tempo o che lavorano all’estero.

La frequenza tramite piattaforma permette di trasferire in modalità digitale gli elementi più importanti di un percorso formativo Executive consentendo inoltre di limitare al massimo gli spostamenti necessari per seguire le lezioni, assicurando un importante risparmio dei costi e del tempo dovuti alle trasferte.

La piattaforma rappresenta un breakthrough nel campo delle tecnologie per il distance learning, e porta l’esperienza formativa all’interno dell’ambiente digitale in cui ogni allievo vive e lavora, con una semplicità ed immediatezza d’uso mai sperimentati fino ad oggi. Aiuta inoltre gli studenti ad orientarsi nel vastissimo insieme di contenuti ed opportunità di formazione sempre più disponibili, gratuitamente, sulla rete.

Sfruttando la flessibilità garantita dalla nuova piattaforma di digital learning, infine, la Faculty del Flex EMBA si amplia, coinvolgendo top manager di aziende di rilievo nel panorama italiano ed internazionale nell’Adjunct Faculty del Flex EMBA.

Il Flex EMBA è anche particolarmente adatto a soddisfare le esigenze delle imprese che intendono formare e far crescere i propri dipendenti ad alto potenziale, senza tuttavia allontanarli per molte ore dal luogo di lavoro. È un formato adatto anche a quelle imprese che hanno dipendenti sparsi per il mondo, i quali possono beneficiare di un aggiornamento ed allineamento delle proprie competenze manageriali.

 

 

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A LEZIONE DI EXPO AL MIP POLITECNICO MILANO

Primo incontro il 6 Novembre, con il Patrocinio di Expo 2015 SpA

AULA 01 MIP Politecnico di Milano

Campus Bovisa, Via Lambruschini 4C – Building 26A – 20156 Milano

Per il secondo anno, MIP, la business school del Politecnico di Milano, invita a partecipare al ciclo di incontri serali sul tema di EXPO2015, con il supporto dei Tavoli Tematici Expo di Camera di Commercio di Milano e con il Patrocinio di Expo2015 SpA. L’obiettivo è di valorizzare, attraverso le testimonianze di rappresentanti di EXPO Spa e delle aziende e organizzazioni coinvolte, le diverse prospettive da cui merita di essere approfondito ed analizzato un evento come EXPO 2015.
Di seguito gli appuntamenti previsti, con inizio alle 18:

  • 06 Novembre 2014 – Che cos’è Expo Milano 2015
  • 27 Novembre 2014 – Il Padiglione Italia: Il mondo produttivo e creativo italiano si mette in mostra
  • 18 Dicembre 2014 – Expo in città: eventi ed opportunità a Milano
  • 29 Gennaio 2015 – Incontri con gli Official Participants di Expo 2015: i padiglioni, le attività e le iniziative di internazionalizzazione
  • 26 Febbraio 2015 – Il Turismo in vista di Expo 2015
  • 26 Marzo 2015 – I Partner Expo 2015
  • 16 Aprile 2015 – Il Dopo Expo…?
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Alla School of Management del Politecnico oltre 100 studenti da 49 Paesi anticipano il vertice dei capi di Stato e di governo Europa-Asia

L’ASEM Model si riunisce in Bovisa (via Durando 10) fino a domenica per offrire il punto di vista dei giovani sugli stessi temi di economia e di politica in agenda nell’ASEM Summit, la settimana successiva. Iniziativa in collaborazione con ASEF University Alumni Network


Milano, 10 ottobre 2014 Fino a domenica Milano sarà teatro di un evento internazionale che vedrà protagonisti oltre 100 brillanti studenti di economia e di politica, provenienti da 49 Stati europei e asiatici,selezionatitra più di1.700domande. Sitratta di Model ASEM 2014, organizzato alla School of Management del Politecnico di Milano in concomitanza con il decimo ASEM Summit, previsto sempre a Milano la settimana successiva (16 e 17 ottobre).

Model ASEM, realizzato in collaborazione con ASEF University Alumni Network (ASEFUAN), è una simulazione in cui giovani accuratamente scelti in base al curriculum e alla provenienza anticiperanno la discussione sui temi che verranno poi trattati nell’Asia-Europe Meeting (ASEM), un processo informale tra 51 Paesi che mira a rafforzare i rapporti tra l’Asia e l’Europa. Dal 1996, il vertice ASEM si tiene ogni due anni in Asia o in Europa; quest’anno si terrà a Milano, capitale del Semestre italiano di Presidenza UE.

La discussione, che si terrà al Campus Bovisa del Politecnico (aula de Carli, via Durando 10) e verrà seguita da speciali tutor, ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la comprensione del cosiddetto ‘ASEM process’ tra i più promettenti studenti di Asia e Europa, di insegnare loro le tecniche di negoziazione e di leadership, di sviluppare le abilità nella diplomazia e nel public speaking e fare uscire le proposte e i punti di vista delle giovani generazioni.Attraverso discussioni e simulazioni, i partecipanti miglioreranno dunque le loro capacità diplomatiche e di costruzione del consenso sulle questioni relative alla cooperazione Asia-Europa, dalla mitigazione dei cambiamenti climatici alla crescita economica, dall’istruzione allo sviluppo delle competenze di pandemia influenzale. Il Model ASEM si concluderà dunque con una dichiarazione politica collettiva in relazione ai temi chiave, ma da una prospettiva giovane.

Come parte del programma, gli studenti visiteranno i Consolati dei Paesi membri ASEM dove avranno l’opportunità di capire i ruoli e le varie attività delle missioni diplomatiche. Il Model ASEM 2014 è co-organizzato dalla Fondazione Asia-Europa (ASEF) con l’ASEF University Alumni Network (ASEFUAN) e il Politecnico di Milano Scuola di Management.

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PIU’ TI PROTEGGI, PIU’ CI GUADAGNI

Roma, 1 ottobre 2014Dopo il successo ottenuto nel 1° flight, Sara Assicurazioni, Compagnia Assicuratrice Ufficiale dell’ACI,torna in comunicazione con un 2° flight, on air su radio e web per 8 settimane, a partire dal 1° ottobre.
Obiettivo della campagna sarà comunicare l’offerta commerciale
RuotaLibera, la polizza auto best seller di Sara Assicurazioni.
L’offerta – riservata ai nuovi clienti – prevede
1 mese di RC Auto gratis per chi inserisce nella polizza una garanzia a scelta tra Incendio/Furto e Infortuni Conducente; i mesi gratis sono 2 per chi le aggiunge entrambe.
La creatività – ideata dall’agenzia pubblicitaria internazionale JWT –
capitalizza ulteriormente il claim della campagna “E’ tempo di usare la testainvitando a riflettere, in modo ironico ma costruttivo, sulla convenienza di adottare un comportamento responsabile.
Grazie a questa offerta
Sara Assicurazioni, con RuotaLibera, si afferma come la scelta intelligente e vantaggiosa perché premia chi sceglie di proteggersi con una copertura più ampia e completa.
Il media mix, definito in collaborazione con Mindshare, ha individuato in
radio e web i mezzi cardine.
La pianificazione
radio prevede una presenza sia sui maggiori network nazionali che sulle reti RAI, nelle fasce drive time, mentre sul web, per raggiungere al meglio l’ampio target, sono stati pianificati portali a larga copertura ma anche siti molto mirati, in particolare sulla fascia maschile (informazione, sport e motori), in modo da concorrere in modo sinergico al raggiungimento degli obiettivi di comunicazione.
Maggiori informazioni sul sito
www.sara.it o presso le agenzie Sara presenti sul territorio.

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Il tornitore, mestiere (da campionato) in grado di sconfiggere la disoccupazione

Circa trecento richieste l’anno nelle sole filiali torinesi dell’agenzia di lavoro Randstad: professioni tecniche come quella del tornitore sembrano resistere a crisi economica e disoccupazione, benché siano spesso sottovalutate dai giovani a caccia di un lavoro. Nonostante un impiego nel settore possa offrire anche buone prospettive economiche, sono infatti più numerose di quanto si possa pensare le aziende e le officine che faticano a reclutare nuove leve.

«Il tornitore – spiega Paolo Passoni, responsabile di Randstad Technical – è un profilo in grado di fare la differenza all’interno di una piccola officina meccanica così come in una grande industria, che presenta ottime possibilità di carriera e di stipendio, a cui sono oggi richieste competenze complesse, dalla conoscenza della meccanica alla programmazione informatica». Una figura di grande importanza per il tessuto produttivo italiano, della quale si parla però tendenzialmente poco e che necessita quindi di essere valorizzata.

Proprio a questo scopo, nasce il “Campionato Tornitori”, tour in otto tappe che vede i candidati di altrettante province italiane sfidarsi al simulatore per dare prova della propria abilità tecnica. L’iniziativa, promossa da Randstad Technical in collaborazione con Siemens, si concluderà il 3 ottobre alla fiera 29.BI-MU/SFORTEC, dove i vincitori dei singoli appuntamenti locali saranno impegnati in un’ultima decisiva sfida.

Gara a parte, il campionato si propone però innanzitutto come un’importante occasione di incontro tra professionisti e imprese alla ricerca di personale qualificato. E sono già numerose le ditte e le officine che, alla ricerca di un tornitore, hanno approfittato della competizione – e dello spazio riservato ai colloqui conoscitivi al termine dello svolgimento della prova pratica – per prendere contatto con professionisti esperti e giovani già formati.

E, in tempi di crisi segnati da tassi di disoccupazione crescenti, un nuovo impiego sarebbe certo un ottimo modo di festeggiare il titolo di “miglior tornitore italiano”.

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Rinunciare al lavoro ideale? Sì, per un aumento di stipendio

Ben otto italiani su dieci sarebbero disponibili a cambiare lavoro se solo potessero guadagnare di più. L’aumento di stipendio, ancor prima della crescita professionale o dell’aderenza al percorso di studi, si dimostra la motivazione capace, più di ogni altra, di spingere i lavoratori alla ricerca di un nuovo impiego. Un dato, quello a favore dell’incremento salariale, non solo molto elevato ma persino in parziale contraddizione con il forte gradimento espresso nei confronti della posizione lavorativa già occupata: il 61% degli italiani è infatti pronto a definire “ideale” il proprio impiego.

«In Italia, si registra una curiosa parità tra chi sostiene di svolgere il lavoro ideale e chi lo ritiene esclusivamente una fonte di reddito. In realtà, la motivazione a cambiare lavoro è elevata, giustificata dalla diffusa esigenza di migliorare il livello retributivo, oltre che all’aspirazione di un percorso di crescita professionale – osserva Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia -. Meno forte è la spinta verso un percorso più coerente con i propri studi, che fortunatamente appare un campo di maggiori conferme se 7 italiani su 10 dichiarano di svolgere un lavoro che si addice alla loro formazione e 6 su 10 sceglierebbero lo stesso percorso formativo se dovessero ricominciare da capo».

È questo il quadro emerso dall’indagine sul mondo del lavoro realizzata da Randstad, il Randstad Workmonitor. In 33 diversi Paesi, tra cui l’Italia, un nutrito campione di lavoratori di età compresa tra i 18 e i 65 anni ha permesso al secondo player mondiale nei servizi di risorse umane di raccogliere preziose informazioni sul tema della mobilità, protagonista del secondo trimestre 2014.

Tra i lavoratori europei, i più inclini alla mobilità si dimostrano proprio i dipendenti italiani, sì più propensi alla ricerca di un nuovo impiego ma, al tempo stesso, convinti della necessità di muoversi con grande prudenza. La generale propensione alla mobilità non si traduce infatti in Italia in un’urgenza di cambiare lavoro al più presto: al contrario, il 62% degli italiani crede sia possibile farlo in qualsiasi momento. In pochi, tuttavia, sperano in una vera svolta di carriera, tanto che il 79% degli intervistati sostiene di non confidare in un autentico slancio professionale.

E come trovare un nuovo posto? Grazie alle agenzie specializzate, sempre con maggiore fiducia considerate da chi cerca lavoro capaci di aiutare gli aspiranti dipendenti sia nella ricerca del proprio impiego ideale sia nella definizione del miglior percorso di carriera. In particolare, il 69% degli intervistati ritiene che il lavoro temporaneo possa costituire un trampolino di lancio per ottenere un contratto a tempo indeterminato, soprattutto per i giovani. Il 54% del campione la considera infatti una formula particolarmente adatta ai più giovani.

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PAGAMENTI COMMERCIALI: BENE IN EUROPA DANIMARCA E GERMANIA, IN DIFFICOLTA’ REGNO UNITO E PORTOGALLO MALE LA CINA, BENE TAIWAN, STABILI GLI STATI UNITI

A fine 2013 il 38,9% delle imprese italiane ha pagato alla scadenza le fatture, una performance migliore della media europea, pari al 38%. In Danimarca l’87,6% delle imprese è puntuale, in Germania il 75,3%. In crisi il Portogallo e il Regno Unito. Bene il settore agricolo, in difficoltà il commercio al dettaglio. I risultati dello Studio Pagamenti 2014 di CRIBIS D&B

Milano, Giugno 2014 Le imprese italiane con il 38,9% di pagamenti puntuali nei confronti dei fornitori, seppur di poco, mostra una performance migliore della media europea, pari al 38%. Detto questo, a fine 2013 i comportamenti di pagamento dei Paesi europei mostrano una certa eterogeneità. In fatto di puntualità le imprese della Danimarca si confermano al primo posto con ben l’87,6% di pagamenti alla scadenza. Seguono nelle prime posizioni la Germania con il 75,3% e a sorpresa la Turchia con il 54,6% di imprenditori che rispettano i termini contrattuali nel saldo delle fatture ai fornitori.
Belgio, Spagna, Slovenia, Italia e Finlandia
mostrano percentuali di imprese virtuose superiori alla media europea (38% di pagamenti alla scadenza, 16% oltre il mese di ritardo) con concentrazioni che oscillano fra il 38,1% della Finlandia e il 46,6% delBelgio. Per quanto riguarda il nostro Paese il 38,9% delle imprese rispetta i termini prestabiliti ma ben il 15,7% paga con un ritardo superiore ai 30 giorni. Un dato, quello relativo ai ritardi gravi che posiziona l’Italia nelle ultime posizioni del ranking, per essere precisi al terzultimo posto prima di Polonia (16%) e Portogallo (25,5%).
È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 sui confronti internazionali, aggiornato a fine dicembre 2013, realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information che ha analizzato i comportamenti di pagamento di ventidue paesi negli ultimi anni, anche in relazione alle dimensioni aziendali e ai principali gruppi merceologici.

Per quanto riguarda le nazioni europee più in difficoltà nella puntualità nel saldo dei debiti con i fornitori il Portogallo si piazza decisamente all’ultimo posto, manifestando le difficoltà delle sue imprese, virtuose solo nel 16,5% dei casi (a fronte di una percentuale del 25,5% di ritardi gravi). Ben 21,6 punti percentuali in meno dell’Italia, che certo non brilla a livello europeo per la sua puntualità.
Nella speciale classifica dei cattivi pagatori al secondo posto si piazza il Regno Unito, con solo il 28,7% di imprese virtuose, seguito dalla Polonia con il 30,5%. Oltre alla Danimarca (87,6%), alla Germania (75,3%) e alla Turchia (54,6%) bene anche Ungheria (51,4%) e Olanda (49%).
A livello settoriale in Europa l’agricoltura, foreste, caccia e pesca è il comparto più puntuale con ben il 47% di pagamenti regolari. Seguono i servizi vari (39,6%) e l’edilizia con il 39,9%. Per quanto riguarda invece i ritardatari si distingue in negativo il settore del commercio al dettaglio (16,3%), seguito dai servizi finanziari (10,3%) e industria (10,1%).
Il confronto con i dati internazionali mostra per l’Italia uno scenario nuovo” – commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS D&B. “I ritardi di pagamento e in generale la rischiosità delle imprese si assestano oggi su un nuovo livello, più alto rispetto al passato. Ad esempio a marzo 2014 solo il 38% delle imprese italiane ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, con un calo di 8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Inoltre, per tutto il 2013 si è registrata una crescita dei ritardi gravi che hanno raggiunto il 16% nell’ultima parte dell’anno. E’ difficile prevedere se questo trend resterà stabile nei prossimi mesi o se peggiorerà ancora; sicuramente è difficile ipotizzare una riduzione dei ritardi nei pagamenti e del livello medio di rischiosità commerciale del tessuto aziendale italiano. A livello europeo si distinguono i paesi la Germania e la Danimarca con percentuali di pagamenti alla scadenza superiori al 75%”.
Le
realtà extra-europee prese in esame nell’edizione 2014 dello Studio Pagamenti di Cribis D&B sono sei: Stati Uniti, Canada, Messico, Cina, Hong Kong e Taiwan. Le performance di Taiwan e del Messico si confermano positive con percentuali di pagamento puntuale pari, rispettivamente, al 74,5% ed al 56,9%. Lo scenario del Nord America resta piuttosto stabile: il 53,4% delle imprese statunitensi ed il 43,9% di quelle canadesi rispettano i termini concordati. Inoltre oltre il 5% delle imprese statunitensi paga con un ritardo superiore ai 90 giorni. A sorpresa la Cina e Hong Kong si collocano agli ultimi posti del ranking extra-europeo del pagamento puntuale con concentrazioni rispettivamente pari al 33,3% e 31,7%.

Entrando nel dettaglio delle performance della Cina, una delle economia in maggiore crescita a livello mondiale, il 51,1% salda entro un mese, il 5,7% tra i 60 e i 90 giorni, il 2,8% tra i 60 e i 90 giorni. Ben il 7,1% oltre i 90 giorni, una media decisamente più critica rispetto a quella degli altri paesi extra-europei presi in esame.

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L’industria e produzione di abbigliamento più puntuale nei pagamenti rispetto alla media delle aziende italiane

Nel primo trimestre 2014 il settore dell’industria e produzione di abbigliamento si è dimostrato più puntuale nei pagamenti ai fornitori della media delle aziende italiane. Infatti il 43,2% delle imprese del settore (circa 83.000 imprese analizzate, concentrate soprattutto in Toscana, 21,4%, Lombardia, 16,5%, e Veneto, 11,2%) ha rispettato i termini prestabiliti, con un gap positivo di 5,2 punti percentuali sulla media italiana (38%) e un’ottima performance rispetto al 2010, quando le aziende virtuose erano appena il 27,3%.

E’ quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 relativo alle imprese della filiera tessile, abbigliamento e accessori (che include anche il commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori) aggiornato a marzo 2014 e presentato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese italiane in tutti i principali settori.

Proseguendo nell’analisi si vede che il 44,2% delle aziende produttrici ha pagato entro il mese e solo il 12,6% ha saldato con oltre 30 giorni di ritardo, contro il 16,1% della media italiana (ma erano appena il 5,4% nel 2010, quindi il peggioramento in 4 anni è stato di 7,2 punti percentuali). Sempre a confronto con il 2010 i ritardi gravi sono cresciuti addirittura del 271% per quanto riguarda l’industria della pelle (da 3,1% a 11,5%) le cui aziende costituiscono il 22,7% del settore (il resto è suddiviso tra 20,8% di industrie tessili e 56,5% di industrie di abbigliamento e altri prodotti tessili), formato nella quasi totalità da micro (87,1%) e piccole (11%) realtà. Considerando le abitudini di pagamento in relazione alla macro area geografica di appartenenza, le situazioni più critiche sono localizzate al Centro e al Sud e Isole, dove i ritardi superiori al mese hanno raggiunto rispettivamente il 13,6% e il 26,1% (nel Sud e Isole le aziende puntuali arrivano appena al 30%).

Invece, il settore del commercio al dettaglio, per quanto riguarda abbigliamento e accessori, ha mostrato un trend opposto: appena il 36,3% delle imprese ha rispettato i tempi prestabiliti, con un saldo negativo di 1,7 punti percentuali rispetto alla media delle aziende italiane, e ben il 21,3% ha pagato con oltre un mese di ritardo (oltre 5 punti percentuali in più rispetto alle altre aziende italiane e addirittura 14,5 in più se si considera la performance del settore nel 2010), ma nei “super ritardi” il settore degli accessori per abbigliamento e indumenti intimi femminili ha superato il 28%.

Si tratta di circa 139.000 imprese analizzate che si concentrano maggiormente in Campania (13,8%), Lombardia (11,6%) e Lazio (11%) e sono rappresentate totalmente da micro (97,9%) e piccole (1,9%) imprese, suddivise tra abbigliamento per donna, abbigliamento e accessori per uomo e ragazzo, accessori per abbigliamento e indumenti intimi femminili, abbigliamento per bambini, abbigliamento in genere, scarpe, pelliccerie, articoli e accessori per abbigliamento n.a.c.

Anche in questi settori le macro aree geografiche di maggiore sofferenza sono il Centro e il Sud e Isole, dove i ritardi oltre i 30 giorni hanno raggiunto rispettivamente il 24,3% e il 28,7%, mentre i pagamenti puntuali si attestano appena al 30%.

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Con Sara Assicurazioni più usi la testa più ci guadagni

Roma, 27 maggio 2014 – Sarà on air per 8 settimane – a partire da lunedì 26 maggio –  la nuova campagna pubblicitaria di Sara Assicurazioni, Compagnia Assicuratrice Ufficiale dell’ACI.

Obiettivo della Campagna comunicare l’offerta commerciale RuotaLibera, la polizza auto più ampia e completa di Sara Assicurazioni.

L’offerta – riservata ai nuovi clienti – prevede 1 mese di RC Auto gratis per chi inserisce nella polizza una garanzia a scelta tra Incendio/Furto e Infortuni Conducente; i mesi gratis sono 2 per chi le aggiunge entrambe.

La creatività – ideata dall’agenzia pubblicitaria internazionale JWT – continua a capitalizzare l’idea alla base della campagna “E’ tempo di usare la testa” invitando a riflettere, in modo ironico ma costruttivo, sulla convenienza di adottare un comportamento responsabile.

Grazie a questa offerta Sara Assicurazioni, con RuotaLibera, si afferma come la scelta intelligente e vantaggiosa perché premia le scelte responsabili

Il media mix, definito in collaborazione con Mindshare, ha individuato in radio e web i mezzi cardine.

La pianificazione radio prevede una presenza sia sui maggiori network nazionali che sulle reti RAI, nelle fasce drive time, mentre sul web, per raggiungere al meglio l’ampio target, sono stati pianificati portali a larga copertura ma anche siti molto mirati, sia sulla fascia maschile (sport e motori) che su quella femminile (cucina), in modo da concorrere in modo sinergico al raggiungimento degli obiettivi di comunicazione.

Maggiori informazioni sul sito www.sara.it o presso le agenzie Sara presenti sul territorio.

Per informazioni alla stampa e per richiedere il logo aziendale in alta definizione e/o immagini: [email protected]

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Sei una persona o un team con un’idea innovativa? Hai ancora pochi giorni per iscriverti alla sesta edizione di S2P, la competizione di PoliHub che cerca idee e talenti.

Milano 19 maggio 2014 – C’è tempo sino al 20 maggio per iscriversi a S2P, la competizione di PoliHub, l’incubatore del Politecnico, gestito da Fondazione Politecnico di Milano. Anche quest’anno, per la sesta edizione, PoliHub ricerca sia idee innovative che persone che vogliano mettere a disposizione le loro competenze e la loro creatività per supportare il lancio di una nuova startup.

I vincitori avranno la possibilità di usufruire gratuitamente dei servizi di PoliHub per un periodo della durata di 3 mesi. I servizi includono mentoring da parte dei tutor di PoliHub al fine di definire al meglio il mercato di riferimento, consolidare le competenze del team proponente ed identificare, a livello tecnico e strutturale, il posizionamento competitivo. Durante il percorso sarà inoltre possibile ricevere feedback sul proprio progetto da partner industriali e investitori.

Le ultime edizioni di S2P hanno selezionato startup che si sono distinte sul mercato. . Una delle ultime vincitrici ThingK sta conducendo in questi giorni con successo la sua campagna sulla piattaforma indiegogo, raccogliendo già al primo giorno di lancio il 30% del funding richiesto. ThingK è un team formato da ingegneri e designer che ha creato una serie di oggetti funzionali e intelligenti con un design accattivante. Prima di loro Fabtotum e Ginkgo , il personal fabricator 3D e l’ombrello eco-sostenibile avevano raggiunto, sempre sulla piattaforma californiana, rispettivamente il record europeo e italiano. Beast Technologies, una delle vincitrici della quarta edizione ha ottenuto dalla FIGC un contratto di collaborazione esclusivo per lo sviluppo di un sensore che permette di misurare in modo innovativo le performance nell‘allenamento e monitorare in modo scientifico i progressi degli azzurri durante la preparazione atletica.

PoliHub cerca:

Idee che siano attinenti all’area:

Clean-Tech, Greening

Nuovi dispositive innovative

Convergenza tra tecnologie digitali e hardware fisico

ICT

Partecipazione

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Unica condizione, pena l’inammissibilità e l’esclusione dalla competizione, è che l’idea presentata non sia già stata resa pubblica al momento della presentazione della domanda (può invece essere stata oggetto di tesi di laurea o di pubblicazioni scientifiche). E’ possibile candidarsi sia nella sezione idee, sia in quella persone.

Le candidature devono essere inviate entro e non oltre il 20 maggio 2014.

Sono previste varie fasi:

I migliori 20 team selezionati saranno chiamati ad esporre le loro idee davanti a una giuria durante l’evento del 3 giugno 2014. I 10 migliori progetti passeranno alla fase successiva.

I 10 migliori progetti selezionati accederanno all’Innovation Camp: una settimana di formazione e tutoraggio intensivo per capire come sviluppare l’idea d’impresa.,

Al termine del percorso verranno selezionati i 5 più meritevoli che entreranno in PoliHub per un periodo di incubazione gratuito di 3 mesi durante il quale saranno supportati e seguiti da tutor specializzati. Sarà anche possibile entrare in contatto con Business Angel e Fondi di Venture Capital per raccogliere finanziamenti per lostart-up di impresa.

Per maggiori informazioni su Switch2Product www.polihub.it. Per partecipare è necessario compilare un form online disponibile all’indirizzo www.s2p.it.

Switch2Product è un’iniziativa di PoliHub, l’incubatore del Politecnico di Milano, gestito da Fondazione Politecnico, con il contributo del Comune di Milano, svolta in collaborazione con Fondazione Banca del Monte di Lombardia e con il supporto di Microsoft YouthSpark, nell’ambito del progetto Startup Revolutionary Road, realizzato in collaborazione con Fondazione Cariplo.

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Sport e work life balance: il benessere lavorativo al primo posto

Per otto lavoratori su dieci compiere attività fisica regolare permette di ottenere migliori risultati anche in ufficio. Eppure solo un terzo dei datori di lavoro permette di praticare sport durante l’orario lavorativo e appena il 37% mette a disposizione una palestra o attrezzature sportive in azienda. Una mancanza che per i dipendenti non sembra costituire un problema, perché la forma fisica è considerata prima di tutto una responsabilità personale.

“I lavoratori italiani sembrano fedeli al motto ‘mens sana in corpore sano’ – afferma Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia-. La convinzione che l’attività fisica sia di aiuto anche nelle performance di lavoro è ampiamente diffusa tra i dipendenti di tutto il mondo, ma in Italia si nota una particolare attenzione al benessere lavorativo e psicofisico, percepito come il frutto di una combinazione di worklife balance e attività fisica regolare. Di certo, un lavoratore in forma fisicamente e mentalmente sta meglio e approccia con maggiore ottimismo e proattività la giornata lavorativa;in questo modo contribuisce meglio agli obiettivi di business. L’impresa non può che trarre beneficio da questo atteggiamento positivo che si riflette sulla quantità e qualità produttiva. Deve, anzi, incentivarlo con un supporto concreto ad uno stile di vita sano”.

Questo è il quadro delineato dal Randstad Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata in 33 Paesi del mondo nel primo trimestre 2014 da Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato delle risorse umane, da cui emerge una particolare attenzione dei lavoratori italiani al benessere psico – fisico e al mantenimento di uno stile di vita sano. Il Randstad Workmonitor è realizzato attraverso un sondaggio sottoposto ai lavoratori dipendenti dei diversi Paesi di età compresa tra 18 e 65 anni, impegnati per un minimo di 24 ore alla settimana.

Nonostante la correlazione tra un’attività sportiva costante e il rendimento positivo sul lavoro soltanto il 37% dei datori di lavoro mette a disposizione attrezzature da palestra in ufficio. E appena un terzo (il 33%) permette di fare esercizio fisico o praticare sport durante le ore di ufficio.

I più attenti al benessere psicofisico dei lavoratori sono gli imprenditori del Nord Europa che risultano i maggiori sostenitori di uno stile di vita salutare e curano aspetti come le palestre aziendali, le convenzioni con palestre esterne e l’attenzione all’alimentazione in mensa.

Il Randstad Workmonitor ha analizzato un altro aspetto importante per i dipendenti o per chi cerca lavoro, oltre all’attività fisica e ai suoi risvolti sulla resa lavorativa, nella sfera del benessere personale e del “work life balance”: l’esigenza della cura dei familiari e la disponibilità dei datori di lavoro a rilasciare dei permessi a questo scopo.

L’80% dei lavoratori viene aiutato dal datore di lavoro quando, a causa di motivi personali, è costretto ad assentarsi (nella media globale, il 77%). E nel 61% dei casi accetta assenze dovute alla necessità di doversi prendere cura di un familiare. Del resto, il 57% dei dipendenti italiani si direbbe pronto a lasciare il posto di lavoro, se l’azienda non lo permettesse.

“La cura dei propri familiari è un tema importante e molto sentito nel mondo produttivo, su cui in Italia emerge una sensibilità sia da parte dei lavoratori che dei datori di lavoro – commenta Marco Ceresa -. Più in generale, la relazione tra dipendenti e datori di lavoro su esigenze che attengono alla vita privata sembra essere solida nel nostro Paese. Gli stessi servizi che Randstad offre ai familiari dei propri clienti (es. orientamento) sono un esempio a conferma dei dati emersi.”

http://www.randstad.it/chi-siamo/news-ed-eventi/randstad-award-2014-i-vincitori-e-i-risultati-della-ricerca/ (Benessere lavorativo)

http://www.randstad.it/chi-siamo/news-ed-eventi/randstad-workmonitor-i-edizione-2014/ (Workmonitor)

http://www.randstad.it/jobs/cerca-lavoro/(Cerca lavoro)

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CRIBIS D&B: NEL 2014 IN ITALIA CHIUSE 3.823 IMPRESE, + 5% IN UN ANNO. 58 FALLIMENTI AL GIORNO, DUE OGNI ORA

Nel primo trimestre del 2014 in Italia hanno chiuso i battenti 3.823 imprese, esattamente 186 casi in più rispetto ai primi tre mesi del 2013, un aumento del 5% in un solo anno. In media sono fallite 58 imprese ogni giorno (considerando le sole giornate lavorative), due ogni ora.

E’ la drammatica fotografia dell’Analisi dei fallimenti in Italia, aggiornata al primo trimestre 2014, realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.

Dal 2009 ad oggi il numero di fallimenti registrati nella prima parte dell’anno è in costante crescita. Erano 2.202 nel 2009, 2.825 nel 2010, 2.988 nel 2011, 3.212 nel 2012, 3.637 nel 2013. Rispetto a marzo 2009 la percentuale è aumentata del 74%.

In cinque anni si contano complessivamente circa 64 mila imprese chiuse, in un trend di costante aumento nel corso delle rilevazioni trimestrali.

Il numero attuale dei fallimenti è però in calo rispetto al quarto trimestre 2013, che si è chiuso con il record di 4.257 fallimenti (+14% rispetto al quarto trimestre 2012, +39% rispetto allo stesso periodo del 2009), il dato più alto degli ultimi quattro.

Nonostante alcuni timidi segnali di miglioramento rispetto all’anno appena concluso il conto dei fallimenti mostra una situazione ancora molto preoccupante per la situazione delle imprese – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Il primo trimestre 2014, dopo cinque anni caratterizzati da un trend di peggioramento, registra un nuovo picco, lanciando un allarme sulla capacità di resistenza del tessuto produttivo di fronte al perdurare della crisi”.

Purtroppo noi non siamo stupiti – prosegue Preti – A marzo 2014, l’andamento dei pagamenti commerciali, che rappresentano la fotografia più affidabile e esaustiva dello stato di salute delle imprese, mostra come solo il 38% delle imprese italiane paghi puntualmente le fatture ai fornitori. In aumento invece i pagamenti oltre il mese di ritardo, giunti al 16% del totale. Questi dati dimostrano come una parte delle imprese italiane non riesca a uscire dalla crisi e, non potendo più rispettare i propri impegni di pagamento, si incammina verso la chiusura volontaria o il fallimento”.

L’analisi territoriale

Nella prima parte del 2014 la Lombardia si conferma la regione d’Italia in cui si registra il maggior numero di fallimenti, con 883 casi, pari al 22,6% del totale nazionale. Dal 2009 ad oggi solamente in questa regione si contano 14.032 imprese chiuse.

La distribuzione sul territorio nazionale dei fallimenti è strettamente correlata alla densità di imprese attive nelle diverse aree del Paese e alla localizzazione dei settori in maggiore sofferenza nei diversi territori. La seconda regione più colpita è il Lazio, con 395 imprese chiuse nel 2014, la terza la Campania con 326.

Nelle prime dieci posizioni, seguono poi la Toscana (305), il Veneto (302), l’Emilia Romagna (277), il Piemonte (270), la Sicilia (223), la Puglia (198) e le Marche (154). All’ultimo posto della classifica c’è Aosta con solo 4 fallimenti, ma con una incidenza delle sue imprese di solo lo 0,1% sul totale Italia.

I settori merceologici

L’edilizia e il commercio sono i macrosettori più colpiti dai fallimenti nel 2014. Nel settore edile si contano ben 804 imprese fallite in questi primi 3 mesi dell’anno. Il comparto in maggiore sofferenza è quello della “costruzione di edifici”, in cui si registrano 486 fallimenti, a cui si aggiungono i 318 “installatori” che hanno portato i libri in Tribunale. In correlazione, si segnalano anche i 199 casi della “locazione immobiliare”.

Appare molto critica però anche la situazione del commercio, che registra 500 fallimenti nelle vendite all’ingrosso e quasi altrettante in quelle al dettaglio. Analizzando i singoli settori, nel commercio all’ingrosso hanno fermato l’attività 291 imprese del “commercio all’ingrosso di beni durevoli” e 208 del “commercio all’ingrosso di beni non durevoli”. Nel commercio al dettaglio, invece, hanno abbassato la saracinesca 167 “ristoranti e bar”, 129 imprese di “abbigliamento e accessori”, 103 negozi di generi “vari”, 49 negozi di “arredamento e articoli per la casa”, 55 da negozi di “alimentari”.

Tra gli altri settori si segnalano i numerosi casi del settore produttivo: nel 2014 si registrano 189 fallimenti nell’”industria di manufatti in metallo”, 79 nell’”industria di macchinari industriali e computer”, 64 nelle ”industrie della lavorazione del vetro e della pietra”, 46 nelle “industrie tipografiche industriali”, 46 nella “industria delle attrezzature elettriche ed elettroniche”

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Né aula né orari. Lo studio è smart

MIP presenta FLEX EMBA, l’unico master Executive MBA online sviluppato in Italia su piattaforma MICROSOFT

Il MIP, la Business School del Politecnico di Milano, per prima in Italia lancia Flex EMBA, l’innovativo formato Executive MBA che consente di acquisire le medesime competenze, di costruire lo stesso network di relazioni e di ottenere lo stesso diploma dei formati Executive MBA tradizionali, beneficiando però della flessibilità e compatibilità assicurate dalle più moderne tecnologie digitali. Il formato permette di scegliere da dove seguire le lezioni, come fruire i contenuti e quando frequentare i corsi, assicurando agli allievi la possibilità di costruirsi un’esperienza formativa altamente personalizzata.

Tutto questo grazie a una innovativa piattaforma di distance learning, sviluppata da Microsoft in collaborazione con il MIP, attraverso cui gli allievi possono studiare, apprendere e collaborare utilizzando gli stessi strumenti che quotidianamente sono abituati ad impiegare in ufficio e a casa, attraverso un qualsiasi terminale digitale. Una rivoluzionenel campo delle tecnologie per il distance learning, che porta l’esperienza formativa all’interno dell’ambiente digitale in cui ogni allievo vive e lavora, semplificando e rendendo più familiare ogni attività.

Il percorso formativo che partirà in autunno ha una durata minima di diciotto mesi, ma è possibile distribuire l’impegno in modo personalizzato e funzionale alle proprie esigenze, su un periodo massimo di 3 anni.

Il Flex EMBA si articola in otto Corsi Core, erogati in modalità distance learning, e due Corsi Elective, tenuti in presenza nella sede di Milano del MIP. In alternativa ad uno dei Corsi Elective, è possibile partecipare ad un programma internazionale “Doing Business In” presso prestigiose business school partner. Durante il percorso sono previsti momenti di interazione face-to-face volti, da un lato, ad approfondire i temi legati al personal development e, dall’altro, a rafforzare il network di relazioni interpersonali.

A conclusione del percorso, è previsto un project work in cui gli allievi mettono in pratica le competenze acquisite.

Il Flex EMBA è pensato per tutti coloro che richiedono massima flessibilità ed è adatto a soddisfare le esigenze delle imprese che intendono formare e far crescere i propri dipendenti ad alto potenziale, senza tuttavia allontanarli dal luogo di lavoro.

Per ulteriori informazioni sul Master: www.mip.polimi.it/flexemba

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Sara Safe Factor torna tra i banchi per il decimo anno. A insegnare la guida responsabile è un pilota pluripremiato

Sicurezza stradale, Sara Safe Factor torna tra i banchi per il 10° anno

ACI e SARA Assicurazioni: sicurezza stradale nelle scuole superiori

Sara Safe Factor torna tra i banchi per il decimo anno

A insegnare la guida responsabile è un pilota pluripremiato

Andrea Montermini, campione di F1, sarà a Caserta per raccontare i comportamenti corretti da tenere al volante. In calendario 25 tappe, già 50.000 i ragazzi incontrati

Piedimonte Matese (Caserta), 20 marzo 2014 – Non solo “bevi responsabilmente”, come recita un celebre slogan, ma anche “guida responsabilmente”. Non si stancano di ripeterlo Valentina Albanese e Andrea Montermini, i due campioni automobilistici che da dieci anni ormai si scambiano il testimone al seguito del Sara Safe Factor per spiegare agli studenti in età da patente – ne hanno già incontrati 50.000 – che “in strada e in pista vincono le regole”. Anche quando si corre per vincere. Il Sara Safe Factor è infatti un tour nelle scuole superiori di tutta Italia che nasce dall’impegno statutario dell’Automobile Club d’Italia per la sicurezza stradale e vede coinvolti Sara Assicurazioni Compagnia Assicuratrice ufficiale dell’ACI -, ACI Sport e gli Automobil Club locali. Un progetto educativo e di sensibilizzazione che, per il suo elevato valore sociale, ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Per il decimo anno consecutivo, dunque, il Sara Safe Factor “mette in pista” i ragazzi per formarli e sollecitarli a una guida più sicura e responsabile, attraverso le testimonianze avvincenti e i preziosissimi consigli di Valentina, campione italiano CITE 2009, e di Andrea, pilota di F1 e neocampione International GT Open.Da un anno poi si è aggiunta la sinergia con Ready 2 Go, il network di Scuole Guida della Federazione ACI che, grazie ai propri simulatori presenti in numerose tappe, permette ai ragazzi di sperimentare quanto hanno appreso durante la lezione, contribuendo a formare una nuova generazione di guidatori consapevoli dei comportamenti da seguire.

Il primo appuntamento del nuovo ciclo di 25 incontri è fissato per giovedì 20 marzo a Piedimonte Matese, al Liceo Statale “G. Galilei” (via A. Moro), dove dalle 9.30 si ritroveranno circa 450 studenti. Istruttore sarà il campione International GT Open Andrea Montermini – campione italiano GT 2010 su Ferrari F430, insignito dal CONI della medaglia di bronzo al Valore Atletico – che intratterrà i ragazzi con le regole base della guida sicura: dalla corretta posizione di guida a come si impugna il volante o si regola il poggiatesta, a come si esegue una frenata di emergenza o si controlla una curva malriuscita. Le tappe successive sono previste a Termoli (21 marzo), Mantova (26), Brescia (27), Caltanissetta (2 aprile), Palermo (3), Roma-Ostia (16), Cosenza e Cagliari (30 maggio), per poi riprendere a settembre dopo le vacanze estive.

All’incontro interverranno tra gli altri il Direttore Generale di ACI Sport, Marco Rogano, il Presidente di AC Caserta, avv. Giuseppe Patrone e Andrea Verna della Direzione Marketing di Sara Assicurazioni, che illustreranno le finalità del progetto e i più recenti dati ACI Istat sui sinistri in Italia. Guida distratta, eccesso di velocità e mancate precedenze sono all’origine di quasi la metà degli incidenti, che purtroppo in Europa sono ancora la prima causa di morte per i giovani tra i 20 e i 24 anni. Tuttavia, si rileva da alcuni anni una tendenza incoraggiante: il numero degli incidenti nel 2012 è in ulteriore calo (-9,2%), così come quello dei morti (-5,4%) e dei feriti (-9,3%) sulle strade. Tra il 2001 e il 2012 gli incidenti si sono ridotti del 29% e le vittime del 48,5% (i decessi sono passati da 7.096 a 3.653) benchè il tasso di mortalità resti ancora più alto della media europea.

Il progetto Sara Safe Factor – a cui è stata dedicata una pagina Facebook – si inserisce proprio nel piano di azione dell’Automobile Club d’Italia a sostegno della campagna ONU per il dimezzamento delle vittime della strada nei prossimi 10 anni. “Sono quasi 50.000 i giovani coinvolti fino a oggi – dichiara Marco Brachini, Direttore Marketing di Sara Assicurazioni – e le edizioni degli ultimi anni sono state particolarmente significative anche grazie alla pagina di Facebook dedicata all’iniziativa che vede oltre 16.000 ragazzi iscritti. Crediamo molto in questo progetto, che portiamo avanti in forme diverse ormai dal 2005, e crediamo nei giovani”.

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Bici2Go più sicuri, più protetti, più bici

Roma, 12 marzo 2014In tempo di crisi la bici diventa un ottimo mezzo di trasporto alternativo, che rispetta l’ambiente e il portafoglio, non a caso riscoperto da chi si muove in città e nel tempo libero. Ecco perché Sara Assicurazioni, Assicuratrice ufficiale dell’ACI, ha ideato Bici2Go, una specifica polizza assicurativa che protegge integralmente la bicicletta e chi la utilizza.
Bici2Go
è pensata proprio per chi usa la bici per gli spostamenti urbani e non, per recarsi al lavoro e nel tempo libero, per chi vuole garantirsi la sicurezza di una copertura assicurativa completa e innovativa, che tutela la persona e il mezzo, in Italia e all’estero.
Bici2Go
comprende tutte le garanzie che possono servire per assicurarsi una sicurezza completa: Responsabilità Civile, Infortuni, Furto, Assistenza e Tutela Legale e costa solo 80 € l’anno, con un rapporto prezzo/prestazioni molto competitivo.
Bici2Go
è destinata a persone che svolgono un’attività ciclistica amatoriale e non agonistica e può essere sottoscritta anche da minori, a partire dai 16 anni.

Maggiori informazioni sul sito www.sara.it o presso le agenzie Sara presenti sul territorio.

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LOCALIZZATE NEL NORD, DI GRANDI DIMENSIONI E COSTITUITE PRIMA DEL 1951. QUESTO IL PROFILO DELLE IMPRESE ITALIANE PIÙ AFFIDABILI NELLE RELAZIONI COMMERCIALI

Dall’analisi di CRIBIS D&B, aggiornata al 31 dicembre 2013, emerge che i partner commerciali più virtuosi sono imprese di grandi dimensioni, localizzate in Piemonte, Emilia Romagna e Valle D’Aosta. Il macrosettore dei servizi finanziari è quello più affidabile, seguito dall’Agricoltura e dai Servizi. A rischio invece le imprese costituite negli ultimi 3 anni.

Milano, 03 marzo 2014 – Realtà di grandi dimensioni, localizzate nel Nord, costituite prima del 1951 e operanti nel settore dei servizi finanziari. Questo, in estrema sintesi, l’identikit delle imprese italiane più affidabili dal punto di vista delle relazioni commerciali – quindi quelle con le quali è potenzialmente più sicuro fare affari – che emerge dall’Analisi sui migliori partner commerciali B2B realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella
business information.

Nello specifico, il totale delle ditte individuali e società attive in Italia sono state classificate da CRIBIS D&B sulla base della probabilità di generare insoluti commerciali nei 12 mesi successivi al momento della rilevazione, attraverso un modello originale che si basa su numerose variabili quali indici di bilancio, esperienze di pagamento, informazioni pregiudizievoli oltre, ovviamente, a informazioni anagrafiche e sulla forma giuridica, area geografica di appartenenza, dimensione e anzianità aziendale.

Entrando nel dettaglio dell’analisi aggiornata al 31 dicembre 2013, negli ultimi 6 anni la percentuale dei migliori partner commerciali B2B è passata dal 9,53% del totale 2008 al 5,98% di fine 2013 (a fine 2012 la percentuale era del 6,08%), con un calo di 3,55 punti percentuali.

L’identikit del miglior partner commerciale B2B

Secondo l’analisi di CRIBIS D&B le grandi realtà sono i migliori partner commerciali B2B, con una quota pari al 35,36% del totale delle imprese più affidabili, pur rientrando in questa classe solamente lo 0,14% delle imprese italiane. Più si scende di dimensione più cala la solidità delle imprese. Le medie si posizionano, infatti, al secondo posto (32,04% di imprese affidabili). Seguono le piccole (16,38%) e le micro con solo il 5,16%. Queste ultime però hanno un’incidenza sul totale delle imprese italiane del 95,27%.
Approfondendo l’analisi sulla base dell’anzianità delle imprese, sono quelle fondate prima del 1951 a risultare maggiormente affidabili (con una quota pari al 34,87% del totale), mentre quelle maggiormente a rischio sono quelle costituite negli ultimi 3 anni, ovvero dall’1 gennaio 2011 a fine 2013, con una quota dello 0,36% del totale.

I settori più virtuosi e quelli più critici

A livello settoriale sono i Servizi Finanziari ad aver fatto registrare a fine 2013 una maggiore percentuale di migliori partner commerciali B2B (19,89% del totale delle imprese virtuose rispetto al totale di quelle operanti nel comparto). Seguono Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca (8,26%) e i Servizi (7,99%).
I macrosettori meno affidabili, invece, sono risultati essere l’Edilizia (1,30%), i Trasporti e Distribuzione (2,77%) e il Commercio al Dettaglio (2,90%).

L’analisi territoriale

La distribuzione lungo la penisola presenta situazioni molto differenti. Il Nord Est è l’area geografica che vanta la migliore percentuale di migliori partner commerciali B2B, con una quota
dell’8,56% sul totale delle imprese attive sul territorio. Seguono il Nord Ovest, con l’8,47%, e il Centro, con il 5,25%. Chiude, distaccato, il Sud e Isole, con solo il 2,58%.
A livello regionale il Piemonte si piazza al primo posto con una quota del 9,38% di migliori partner commerciali B2B, seguito dall’Emilia Romagna (9,01%) e dalla Valle D’Aosta (8,87%). All’estremo opposto della classifica, invece, si piazzano la Campania (1,90%) e la Calabria (2,24%).
Biella è la provincia d’Italia più affidabile commercialmente, con una percentuale del 14,50% sul totale di aziende che la costituiscono. Seguono Cremona (10,97%) e Mantova (10,91%).
Situazione opposta al Sud, dove si localizzano le province meno virtuose. Caserta infatti si aggiudica la maglia nera nel Paese, con solo l’1,48% di partner affidabili commercialmente.

“In una fase del ciclo economico ancora caratterizzata da grande incertezza, con la conseguente necessità di gestire con la massima attenzione le potenziali criticità nelle relazioni commerciali, nella nostra analisi abbiamo voluto focalizzarci sulle imprese più virtuose, sulle eccellenze presenti sul territorio nazionale – illustra Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS
D&B –D’altro canto, conoscere quali sono i clienti più affidabili è importare quasi quanto identificare i clienti più critici. Sono infatti proprio questi i partner commerciali sui quali bisogna investire e su cui puntare per uscire dalla crisi. Per questo una gestione del portafoglio complessiva, e non focalizzata solo sulle criticità, può permettere alle aziende di identificare rapidamente le realtà più virtuose e agire di conseguenza.”

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Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana

Si terrà domani, alle 10.30, a Roma, presso il Senato della Repubblica, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, la cerimonia conclusiva della XIVª edizione del Premio Sapio per la Ricerca Italiana. L’evento costituisce un momento per valorizzare il lavoro dei ricercatori, ma anche un’occasione per dibattere sul valore della ricerca scientifica nel nostro Paese e dare voce ai giovani studiosi, ascoltando la loro esperienza, la loro storia, il loro percorso professionale e di vita.

Premio Sapio: il Programma

Sono previste brevi lectio di alcuni giovanissimi, introdotte da Mario Paterlini, Amministratore delegato di Gruppo Sapio: Jessica Masiero, vincitrice delle Olimpiadi italiane di matematica a squadre, studentessa universitaria iscritta al 2° anno di economia aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia; Federico Viola, a soli 13 anni finalista internazionale ai Campionati dei giochi matematici e alle Olimpiadi di fisica 2014, al primo anno del Liceo Scientifico Statale Augusto Righi di Roma; Caterina Berliri, eccellenza scolastica 2012-2013, al IV anno del Liceo Classico Aristofane di Roma.

Premio Sapio: La Storia

Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana, infatti, è un’importante iniziativa scientifica promossa da Sapio, Gruppo con sede a Monza che dal 1999 si pone l’obiettivo di incentivare la ricerca, premiando studiosi, docenti e ricercatori che oggi costituiscono l’eccellenza del Paese, promuovendo l’innovazione, la circolazione di idee, la discussione scientifica e la conoscenza di nuove tecnologie secondo un modello che valorizzi la concertazione tra Pubblico e Privato. Non a caso l’edizione del 2011 è stata presieduta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha premiato i vincitori.

Nella cerimonia di martedì saranno assegnati tre riconoscimenti e premi in denaro alle ricerche più meritevoli tra le 167 candidate. Tre le categorie: “Medicina, Biotecnologie e Salute” (57 candidature), “Industria” (28 candidature), dedicata alla ricerca applicata, “Junior” (82 candidature), per i ricercatori di età inferiore ai 36 anni che abbiano svolto l’attività nel nostro Paese (oppure all’estero purché si dimostri che siano rientrati in Italia entro la fine del 2013). I lavori sono stati valutati dall’Accademia del Premio, i cui membri sono il prof. Fabio Beltram, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, il prof. Marcello Fontanesi, già Rettore della Bicocca, l’ing. Bruno Murari, già Direttore Ricerca e Sviluppo di ST Microelectronics e il giornalista scientifico Girolamo Mangano.

Dopo il saluto introduttivo del Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, verrà letto da parte di Alberto Dossi, Presidente di Gruppo Sapio, un breve discorso del Presidente della Repubblica. Seguiranno gli interventi di Luigi Nicolais, Presidente del CNR, Fabrizio Oleari, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Massimo Casciello, Direttore generale della ricerca sanitaria e biomedica e della vigilanza sugli enti del Ministero della Salute e Francesco Ferri, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Monza e Brianza. Saranno presenti anche il senatore Fabrizio Bocchino, ricercatore astrofisico all’INAF e membro della Commissione permanente Istruzione pubblica, le senatrici Stefania Giannini, già Rettore dell’Università di Perugia per stranieri e Presidente della delegazione parlamentare dell’Iniziativa centro europea, e Donatella Mattesini, membro della 12° Commissione Sanità.

Seguirà l’assegnazione dei Premi Sapio ai tre vincitori della XIV edizione, le motivazioni saranno lette da Maurizio Colombo e da Andrea Dossi, Vicepresidenti del Gruppo.

Nelle tredici passate edizioni sono state organizzate 74 giornate di studio su differenti aree tematiche e assegnati premi a 55 ricercatori che hanno svolto il loro lavoro in Italia. Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana ha ricevuto numerosi riconoscimenti in ambito accademico e istituzionale: dopo essere stato insignito per 5 anni consecutivi della massima onorificenza riconosciuta dalla Presidenza della Repubblica, nel 2011 la cerimonia di premiazione a Torino si è svolta alla presenza dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha premiato personalmente i vincitori.

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Fuga di cervelli dalla Francia all’Italia: la storia di Mario Paterlini

Mario Paterlini nasce in Francia da genitori italiani. Dopo la laurea in ingegneria, matura un’esperienza di 20 anni tra Europa e Stati Uniti in una compagnia internazionale, di cui raggiunge in poco tempo i vertici. Nel 2010 il manager franco-italiano decide di varcare le Alpi e puntare tutto sulla storica azienda monzese.  La sua è una storia di fuga di cervelli al contrario: dalla Francia all’Italia.

 

Perché ha scelto di tornare? 

Un’esperienza di business in Italia sarebbe stata una sfida e una grande emozione, mi sentivo un po’ come un pioniere. Quattro anni fa, quando mi è stato proposto di diventare Amministratore Delegato del Gruppo Sapio, non ho pensato a lungo se accettare o meno, mi si offriva fra l’altro l’opportunità di tornare alle mie radici. Mio nonno, infatti, ha lasciato l’Italia all’inizio del ventesimo secolo per costruire la sua vita in Francia.

E’ possibile fare impresa in Italia?

In Italia si può crescere, a dispetto di quanto affermano i media nazionali che etichettano le imprese che scelgono di restare in questo Paese come già morte, vecchie o addirittura folli. Lo abbiamo dimostrato con il Gruppo Sapio, una realtà che realizza il 95% del suo fatturato in Italia. Si può crescere in ogni mercato ma bisogna anzitutto credere in ciò che si fa, essere innovativi, definire obiettivi chiari e stabilire come attuarli, oltre a costruire competenze chiave. Il segreto sta nell’‘execution’, cioè come si perseguono concretamente i propri obiettivi; se l’execution non funziona è perché la piramide aziendale non funziona: non c’è quindi continuità tra la tua idea e l’attuazione sul campo, perché manca una cultura manageriale condivisa.

Quali sono i punti di forza delle imprese in Italia?

Mi piace l’imprenditoria italiana e in particolare credo in quel modello di impresa che chiamo “capitalismo sociale”, dove il profitto è il risultato di ciò che fai quando lavori bene e non l’unico obiettivo da raggiungere ad ogni costo. Credo nell’Italia e negli italiani e per questo ho sempre voluto e ancora voglio, anche con il mio lavoro col Gruppo Sapio, dare il mio contributo per portare l’Italia al massimo del suo potenziale.

Quindi bisogna fare squadra?

Un buon manager non è mai one-man-show, ma una persona in grado di definire delle regole condivise, in grado di sviluppare i propri collaboratori, portandoli al massimo delle loro potenzialità. Preferisco un team compatto piuttosto che una squadra composta da solisti. E ogni dipendente può contribuire al successo di un’azienda soprattutto quando viene coinvolto in prima persona.

 

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NASCE EXPORT LAB, IL SERVIZIO DI INTELLIGENCE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI

Il nuovo prodotto in co-branding CRIBIS D&B e Co.Mark consente la pianificazione strategica e commerciale dell’export aziendale. Uno strumento concreto e immediatamente applicabile dal comparto commerciale-export delle PMI
Per molte PMI l’internazionalizzazione è una strada obbligata per ricercare nuovi mercati e nuove opportunità di crescita. Ma per avere successo all’estero è necessario identificare i mercati giusti, trovare i corretti canali di distribuzione e reperire contatti con i potenziali clienti. Oggi è nato Export Lab, lo strumento innovativo di supporto alla pianificazione strategica e commerciale dell’export aziendale di CRIBIS D&B e Co.Mark rivolto in particolare alle medie imprese manifatturiere, che consente di individuare le migliori opportunità all’estero, usufruendo del patrimonio informativo di CRIBIS D&B e delle competenze specifiche di Co.Mark.

A differenza di un classico International Business Plan, Export Lab è uno strumento concreto e immediatamente applicabile dal comparto commerciale-export per l’internazionalizzazione dell’azienda. Un prodotto unico nel suo genere che, partendo da un’analisi approfondita della situazione di prodotti, mercati e canali di distribuzione dell’impresa, utilizza modelli messi a punto in anni di esperienza diretta sul campo con aziende di differenti settori merceologici e consente di definire:

• i migliori mercati obiettivo per l’azienda e i suoi prodotti rispetto a tutti i Paesi del mondo;
• i canali di distribuzione ideali rispetto ai mercati obiettivo prescelti;
• un’analisi di dettaglio sui mercati esteri di presenza e sui canali di distribuzione, più un’analisi di confronto sull’orientamento all’export dei principali competitors di riferimento;
• la migliore strategia di export personalizzata in termini di prodotto (selezionando quelli più adatti in presenza di gamma di prodotti), di mercati e di canali di distribuzione, individuando quelli ideali per l’azienda e i suoi prodotti, oltre al migliore approccio per il processo di approccio;
• un primo elenco di 10 potenziali clienti e distributori.

Tutti i dati quantitativi e qualitativi raccolti da Export Lab sono frutto di una combinazione fra un’analisi di dati sofisticati e costantemente aggiornati e la capitalizzazione di esperienze di Temporary Export Manager operanti su diversi mercati del mondo per aziende appartenenti a diversi settori merceologici.
“CRIBIS D&B è leader in Italia per le informazioni sulle aziende estere e per l’export” commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B. “Da sempre le aziende italiane si rivolgono a noi per valutare le loro controparti o per trovare nuovi clienti e fornitori all’estero. Pertanto, per noi Export Lab
significa quindi completare la nostra offerta con uno strumento che, con un investimento contenuto, consenta anche alle PMI di individuare i mercati migliori e sfruttarne le opportunità.”
“L’accordo raggiunto con CRIBIS” aggiunge Massimo Lentsch, presidente di Co.Mark spa, “ci consente di far conoscere ad un maggior numero di utenti gli strumenti che sono stati creati capitalizzando anni di esperienza diretta maturata al fianco delle aziende con le quali condividiamo, giorno dopo giorno, difficoltà e successi. Una joint che penso sia di grande utilità per entrambi a tutto vantaggio delle imprese italiane”.

Per altre informazioni: www.cribis.com

A proposito di CRIBIS D&B
CRIBIS D&B è la società del Gruppo CRIF fortemente specializzata e con elevate competenze nella business information – cioè nella fornitura di informazioni economiche e commerciali e servizi a valore aggiunto per le decisioni di business.
CRIBIS D&B garantisce i più elevati standard qualitativi e la massima copertura nelle informazioni economiche e commerciali su aziende di tutto il mondo grazie al D&B Worldwide Network.
All’approfondimento e all’accuratezza delle informazioni unisce flessibilità tecnologica, avanzati modelli di scoring e sistemi di supporto decisionale, per rispondere tempestivamente alle richieste di mercato.
CRIBIS D&B, inoltre, raccoglie milioni di esperienze di pagamento, al fine di rilevare le abitudini di pagamento delle aziende italiane ed estere nei confronti dei propri fornitori, considerate singolarmente o raggruppate per settore.
CRIBIS D&B fornisce dati e analisi che non molti sono in grado di produrre su scala internazionale, specialmente nel panorama italiano. In Italia conta circa 230 collaboratori, oltre 15.000 clienti attivi e possiede informazioni su qualsiasi impresa italiana, oltre a mettere a disposizione il più completo patrimonio informativo a livello mondiale con 200 milioni di aziende, grazie all’appartenenza al D&B Worldwide Network e ad una rete di fornitori locali nei singoli paesi.

A proposito di Co.Mark
Co.Mark nasce nel 1998 e svolge attività di consulenza nel temporary management per la ricerca di clienti e la creazione di reti commerciali in Italia e all’estero attraverso un approccio innovativo al marketing aziendale strettamente legato ai risultati di vendita.
Diffusa su tutto il territorio nazionale con oltre 130 collaboratori di cui 85 Export Specialist@, ha creato sviluppato in questi anni un metodo e strumenti estremamente innovativi e concreti per supportare i propri clienti nello sviluppo commerciale sui mercati esteri.
Il carattere dell’azione di Co.Mark ha mantenuto nel tempo uno spiccato spirito di concretezza e pragmaticità, caratteristiche fondanti della sua consulenza all’impresa.

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Piloti in cattedra per insegnare ai giovani

I ragazzi in età da patente incontrano il campione di F1 Andrea Montermini.

Fa tappa giovedì alla Fiera di Roma, nell’ambito del Salone dello studente dedicato all’orientamento universitario, formativo e professionale post-diploma, il Sara Safe Factor 2013, un progetto itinerante di Sara Assicurazioni – Compagnia Assicuratrice ufficiale dell’ACI – e ACI Sport che ha come obiettivo richiamare l’attenzione dei giovani sulla sicurezza stradale. Un tour che tocca tutta la penisola, per sensibilizzare al rispetto delle regole tanti ragazzi che talvolta si mettono al volante in modo poco consapevole.

In cattedra salirà un “professore” d’eccezione: il pilota di F1 e neocampione International GT Open Andrea Montermini. Perché un conto è sentirsi invitare alla prudenza da genitori o insegnanti, altro è se campioni automobilistici che hanno fatto della guida sicura la loro bandiera ti insegnano che “in strada come in pista vincono le regole”.
Sara Safe Factor è un progetto educativo di elevato valore sociale che ha meritato il patrocinio del Dipartimento della Gioventù. Da quest’anno può contare anche sulla sinergia con Ready 2 Go, il network di Scuole Guida della Federazione ACI che contribuisce a formare una nuova generazione di automobilisti consapevoli dei comportamenti da seguire per una guida corretta, attenta ed ecologica, anche attraverso l’uso di simulatori di guida che saranno a disposizione degli studenti.
Sara Assicurazioni sarà presente con un proprio stand per tutti e tre i giorni della Fiera, da domani a venerdì, e metterà a disposizione dei giovani che vorranno cimentarsi due simulatori di guida ACI – Ready 2 go. In più, giovedì sarà protagonista Andrea Montermini, insignito dal CONI della medaglia di bronzo al Valore Atletico per i brillanti risultati conseguiti in carriera, che terrà due lezioni di guida sicura in Sala Gialla, la prima dalle 10.20 alle 11.50 e la seconda dalle 12 alle 13.20. Montermini mostrerà ai ragazzi le regole base della guida sicura, accorgimenti e informazioni che possono salvare la vita: dalla corretta posizione di guida a come si impugna il volante o si regola il poggiatesta, a come si esegue una frenata di emergenza o si controlla una curva malriuscita. Senza dimenticare di portare come esempi storie e aneddoti del mondo delle corse, che spesso valgono più di mille slide.
Insieme a lui Rosario Giordano, di ACI Sport, illustrerà le finalità del progetto Sara Safe Factor e i più recenti dati ACI Istat sui sinistri in Italia. Il 44% degli incidenti stradali è imputabile a pochi comportamenti sbagliati, quali mancato rispetto delle regole di precedenza, guida distratta, ed eccesso di velocità e la mancata precedenza. Migliorando il livello di attenzione si potrebbe arrivare a dimezzare il numero dei sinistri, che purtroppo in Europa sono ancora la prima causa di morte per i giovani tra i 20 e i 24 anni. Il trend però è incoraggiante: è in calo rispetto al 2011 (-9,2%) il numero degli incidenti, così come quello dei morti (-5,4%) e dei feriti (-3,5%) sulle strade.
“Sono oltre 40.000 i giovani coinvolti fino a oggi nel progetto Sara Safe Factor – dichiara Marco Brachini, direttore marketing di Sara Assicurazioni – un numero in costante crescita anche grazie all’utilizzo di Facebook: oggi la pagina dedicata all’iniziativa conta oltre 16.000 likers. Crediamo molto in questo progetto, che portiamo avanti in forme diverse ormai dal 2005”.

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La Fondazione everis e la Fondazione Politecnico di Milano collaborano per promuovere l’imprenditoria scientifico-tecnologica

La Fondazione everis e la Fondazione Politecnico di Milano hanno sottoscritto una accordo di collaborazione per sostenere progetti di impresa e di innovazione tecnologica. La Fondazione Politecnico di Milano aggiunge così un’altra collaborazione prestigiosa alla lista di Polihub, l’incubatore del Politecnico di Milano che conta oggi 28 nuove imprese.

Il Vicepresidente della Fondazione everis, Ricardo Penalva, e Giampio Bracchi, Presidente della Fondazione Politecnico di Milano, hanno siglato una convenzione annuale volta a individuare progetti imprenditoriali, promossi o proposti da studenti del Politecnico di Milano, che si avvarranno di servizi di consulenza erogati da i-deals, business unit che opera come compagnia indipendente all’interno del Gruppo Everis sui temi dell’innovazione tecnologica. La Fondazione everis individuerà, sosterrà e investirà in progetti allo stato embrionale, in fase di early stage, per trasformarli in proposte rispondenti alle esigenze del mercato, in imprese praticabili, in iniziative di valore e di qualità.

Da dodici anni al fianco della comunità imprenditoriale e dell’università, la Fondazione everis seleziona e promuove progetti con spiccate caratteristiche di innovazione tecnologica. Un ponte tra Spagna, Europa e America Latina si distingue nel panorama internazionale per i diversi entraprenerial awards (con premi da 60.000 euro annui), per gli accordi con atenei prestigiosi che oltre alle università spagnole contano anche le americane Harvard e Carnegie Mellon, e il messicano ITAM (Istituto Tecnológico Autónomo de México) dove organizza master per la creazione d’impresa, e alle quali aggiunge oggi il Politecnico di Milano, ventottesimo nelle classifiche mondiali dell’ingegneria.

“La collaborazione con la Fondazione everis è un aiuto importante per le startup e per le future imprese di PoliHub e un ponte verso una dimensione internazionale di crescita e di sviluppo oggi imprescindibile. La Fondazione everis è un partner di prim’ordine nel panorama europeo e non solo, un interlocutore prestigioso che sa guardare con grande interesse alla trasformazione del talento in impresa. Con questo spirito siamo certi di poter lavorare insieme per valorizzare le capacità dei giovani, per nutrire le loro ambizioni, per rispondere con idee nuove e originali agli stimoli del mercato”. Ha affermato Giampio Bracchi, Presidente della Fondazione Politecnico di Milano.

Ricardo Penalva, Vice Presidente della Fondazione Everis, ha commentato: “La Fondazione everis e la Fondazione Politecnico di Milano condividono l’obiettivo e la volontà di fare in modo che le idee che nascono nell’ambito accademico si adattino ai bisogni del mercato per offrire soluzioni che portino valore tanto per il settore accademico quanto per quello industriale”.

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Business information online: iCRIBIS raggiunge i 100.000 utenti

Il mercato italiano dei servizi di business information destinate alle imprese è attualmente, dietro la Germania, il secondo più grande d’Europa.
Attore di riconosciuta affidabilità e capacità innovativa è iCRIBIS (ww.icribis.com), il sito di e-commerce di CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella fornitura di informazioni economiche e commerciali e nella fornitura di servizi a valore aggiunto per le decisioni di business.

iCRIBIS è il primo store online dove è possibile acquistare informazioni riguardanti la struttura societaria, il controllo su protesti e pregiudizievoli e dati economico/finanziari su tutte le imprese italiane.
A due anni dal lancio, iCRIBIS ha raggiunto oggi i 100.000 utenti. Grazie ad uno staff dedicato di oltre 50 collaboratori da ormai due anni iCRIBIS mette a disposizione di piccole imprese, professionisti e privati, milioni di informazioni commerciali, aggiornate in tempo reale e, per la prima volta, senza alcun obbligo di acquisto di abbonamenti prepagati.

Obiettivo di iCRIBIS fin dalla sua nascita è stato quello di dare un accesso semplice e intuitivo all’intero patrimonio di informazioni ufficiali sulle imprese italiane facilitandone la diffusione e l’accessibilità anche per le PMI, i piccoli operatori economici e i professionisti. Per meglio rispondere alle esigenze del mercato, iCRIBIS offre infatti un servizio di ricerca gratuita, dando la possibilità a ogni utente del web di visualizzare liberamente e senza alcun costo per ogni impresa di interesse informazioni come ragione sociale, iscrizione alla Camera di Commercio, forma giuridica e sede legale.

Registrandosi e richiedendo un report XS, si può invece accedere gratuitamente ai principali dati identificativi delle imprese, come indirizzo, codice fiscale, partita Iva, settore merceologico, dipendenti e fatturato. Attraverso la registrazione è possibile usufruire anche di una prova gratuita del servizio comprensiva di 3 report omaggio, da utilizzare a discrezione dell’utente.
L’offerta a pagamento di iCRIBIS comprende invece una vasta gamma di prodotti indispensabili all’analisi e alla valutazione delle imprese, tra cui 3 differenti tipologie di report (Small, Medium e Large) che danno accesso diretto a dati di visura ordinaria, bilanci sintetici e riclassificati, indici di bilancio, protesti, pregiudizievoli, elenchi soci.

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PER LE IMPRESE E’ IL MOMENTO DI MASSIMIZZARE GLI INCASSI. LA GESTIONE DEI PAGAMENTI AL CENTRO DELLA STRATEGIA PER LA RIPRESA

La priorità dell’impresa italiana che nel 2013 vuole definitivamente superare la crisi e rimanere sul mercato è l’incasso, cioè la trasformazione del proprio credito in denaro, dopo un triennio caratterizzato da fenomeni di insolvenza a dir poco preoccupanti, acutizzatisi ulteriormente nell’ultimo anno. Come il mancato pagamento dei crediti commerciali da parte dei clienti, che ha causato sofferenza di cassa, blocco degli investimenti e dei finanziamenti e si è tradotto, in alcuni casi, anche nella cessazione dell’attività. Ma gli ultimi tre anni sono stati determinanti anche per la ristrutturazione dei processi aziendali e la costruzione di policy di gestione del credito più restrittive e attente a salvaguardare, oltre al working capital e alla solidità patrimoniale dell’impresa, il rapporto con il cliente. E così, oggi, il credit management assume sempre più un ruolo organizzativo e decisionale: l’obiettivo condiviso è combattere il problema degli insoluti, ancora in aumento, che colpiscono l’81,4% delle imprese e che nel 36,2% dei casi provengono da clienti storici. Ma per le imprese risulta sempre più fondamentale anche conoscere e segmentare il portafoglio clienti, monitorandone le evoluzioni nel tempo, con una sempre maggiore attenzione alla gestione del portafoglio nel suo complesso e non limitandosi all’analisi del singolo caso. Tra le imprese italiane si nota, insomma, un vero e proprio cambiamento culturale, che spinge alla riorganizzazione dei processi, all’innovazione degli strumenti e all’utilizzo di nuovi indicatori di performance. E’ quanto emerge dall’edizione 2013 dell’Osservatorio CRIBIS D&B – FORMAT sul credit management, realizzato attraverso interviste a un campione di 1.100 imprese italiane con più di 9 addetti e oltre 2,5 milioni di euro di fatturato, con riferimento ai comportamenti e alle strategie adottate nel periodo 2012-2013 (primo semestre), a confronto con il periodo 2011-2012 (primo semestre). Lo studio è stato presentato questa mattina a Milano, in occasione de L’Incontro CRIBIS D&B dal titolo “La gestione integrata del portafoglio clienti per massimizzare gli incassi”, organizzato in collaborazione con la Scuola di formazione Ipsoa e con il patrocinio di ANDAF.
La ricerca mostra come, di fronte all’andamento della difficile situazione economica degli ultimi due anni, il ruolo della gestione dei crediti commerciali nelle imprese sia stato costantemente rinnovato e questa funzione si stia via via integrando all’interno dei diversi processi d’impresa. Oggi il 39,3% delle imprese italiane attribuisce alla gestione del credito commerciale un ruolo organizzativo, in aumento rispetto al biennio precedente (31,9%), anche se si riduce la quota di imprese che gli attribuiscono un ruolo decisionale determinante (dal 42,8% del totale al 37,4%). Contemporaneamente, negli ultimi due anni la percentuale delle imprese che ritengono che la gestione dei crediti commerciali abbia avuto un ruolo prevalentemente consultivo è diminuita dal 25,3% al 23,4%.
Negli ultimi 12 mesi la gestione degli insoluti si è confermata essere uno dei principali problemi con cui le imprese hanno dovuto confrontarsi. L’81,4% delle imprese, infatti, dichiara di aver avuto almeno un insoluto nell’ultimo anno, in aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Per altro, oltre un terzo delle imprese italiane ha avuto un insoluto da parte di clienti storici, con i quali intrattenevano rapporti di business da più di 5 anni.
“In un contesto economico che ha visto aumentare, nei pagamenti commerciali, i ritardi gravi oltre i 30 giorni di oltre il 150% rispetto al 2010, crescere le richieste di dilazioni dei termini di pagamento oltre all’aumento degli insoluti anche da parte dei clienti storici, le aziende hanno risposto mettendo la capacità di generare cash al centro della strategia aziendale. Non stupisce quindi che i pagamenti e la gestione del credito commerciale siano diventati così importanti all’interno delle aziende. – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato CRIBIS D&B – Questa tendenza è confermata da alcuni fattori emersi dal’Osservatorio, che, a mio parere, sono “significativi” del cambiamento in atto, come il coinvolgimento della direzione commerciale nella gestione di pagamenti e insoluti, il ruolo sempre maggiore della DSO nella determinazione degli obiettivi finanziari dell’azienda e il maggiore inserimento del comitato fidi all’interno delle procedure aziendali. Tutti elementi impensabili fino a pochi anni fa. Indubbiamente si tratta di cambiamenti non a costo zero, ma che potranno dare benefici concreti anche dopo che la crisi sarà stata definitivamente superata”.

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FALLIMENTI: NEI PRIMI 3 MESI DEL 2012 OGNI GIORNO 33 CASI (+36% IN TRE ANNI)

Bologna, 23 aprile 2012 – Nel primo trimestre 2012 in Italia si sono registrati 3.001 fallimenti, quasi 33 ogni giorno. Un dato, questo, che evidenzia un incremento del +0,4% rispetto al corrispondente periodo del 2011 ma, soprattutto, un drammatico +36,6% rispetto ai primi tre mesi del 2009, quando la crisi economica aveva da poco iniziato a far sentire i suoi effetti.
E’ quanto emerge dall’Analisi dei fallimenti in Italia realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.
Dal 2009 al 2012 il trend dei fallimenti nella penisola mostra un evidente e costante aumento: dalle 2.202 chiusure registrate nel primo trimestre 2009, infatti, si è passati ai 2.825 casi del primo trimestre 2010, ai 2.988 del primo trimestre 2011, fino ai 3.001 rilevati al 31 marzo scorso.
Dal 1 gennaio 2009 alla rilevazione attuale in Italia sono state complessivamente 35.839 le imprese che hanno portato i libri in Tribunale dichiarando fallimento.

La dinamica dei fallimenti nelle regioni
Anche nei primi tre mesi dell’anno in corso i fallimenti si sono concentrati principalmente nelle aree della penisola a maggior vocazione imprenditoriale. Oltre un quinto dei casi, infatti, riguarda la Lombardia, di gran lunga la regione italiana più colpita, dove nel primo trimestre 2012 hanno portato i libri in tribunale 633 imprese, pari al 21% del totale nazionale. La seguono il Lazio, con 332 fallimenti, e il Veneto con 246, che chiudono la poco invidiabile classifica delle regioni con il maggior numero di fallimenti nel trimestre.
Vengono poi Campania, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, ciascuna con oltre 200 casi nei primi tre mesi dell’anno, e ancora Puglia, Sicilia e Marche, con oltre 100 casi.

“La dinamica registrata nel corso dell’anno appena concluso è ovviamente riconducibile alla perdurante congiuntura negativa, che sta deprimendo le prospettive di ripresa dell’economia italiana – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di Cribis D&B -. D’altro canto, la distribuzione territoriale dei fallimenti deve essere considerata alla luce della localizzazione delle imprese italiane, considerando che le dinamiche a livello regionale sono direttamente influenzate dall’andamento dei singoli comparti economici presenti sul territorio”.

I settori più colpiti
Il settore delle costruzioni si conferma essere quello maggiormente colpito con 370 fallimenti nei primi tre mesi 2012, pari al 12,3% del totale. Tra gli altri comparti più in difficoltà si segnalano in particolare quello degli installatori (254 fallimenti nel primo trimestre 2012), il commercio all’ingrosso (206 casi), il settore immobiliare (152), l’industria di manufatti in metallo (134), il trasporto e servizi merci su gomma (131), i ristoranti e bar (115).

“In questo difficile scenario diventa oltremodo cruciale conoscere meglio le imprese con le quali si fanno affari e adottare un’efficace politica di risk management che, attraverso strumenti adeguati, consenta di individuare i segnali che vengono dal mercato e dalla propria clientela – conclude Preti -. Per questo ogni impresa dovrebbe integrare i propri dati interni con informazioni esterne che consentano di cogliere tempestivamente i cambiamenti e le criticità prima che si traducano in bilanci non positivi o, peggio ancora, in procedure in corso”.

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Marketing B2B: il presente è relazionale, il futuro digitale

Sono gli strumenti di relazione più tradizionali, come i convegni e i workshop, le fiere e le Public Relation a garantire oggi i migliori ritorni dell’investimento in ambito marketing B2B. Ma è il Web 2.0, in particolare con i social media e i servizi mobile, il canale del futuro per garantire il coinvolgimento del cliente, rappresentando la priorità dei prossimi anni per i professionisti del settore. È quanto emerge dall’Osservatorio sul marketing B2B realizzato da CRIBIS D&B con AISM – Associazione Italiana Marketing (AISM) e presentato questa mattina in occasione del 2° B2B MARKETING FORUM. Nello specifico, la ricerca condotta da CRIBIS D&B – la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information e nei servizi per il marketing – ha analizzato i cambiamenti in atto nel marketing B2B in Italia, attraverso un questionario somministrato a un campione di professionisti del marketing, delle vendite e della comunicazione di imprese italiane di ogni dimensione, appartenenti a tutti i settori economici, per analizzare le tendenze in corso e identificare gli strumenti con cui le imprese stanno affrontando la sfida della crescita e della fidelizzazione della propria clientela. “Tra i diversi strumenti attualmente utilizzati dal marketing B2B – osserva Fabio Lazzarini, Responsabile marketing di CRIBIS D&B – si nota un crollo della pubblicità a causa principalmente dei costi elevati e di ROI spesso contenuti, mentre emerge un chiaro successo del marketing relazionale, dell’engagement con eventi e del direct marketing (digitale e non). Per quanto riguarda internet, il sito aziendale ha un posto di primo piano, mentre ancora non c’è piena consapevolezza del web 2.0”. Tra le diverse voci del budget marketing, infatti, il miglior ritorno sull’investimento è garantito da convegni e workshop (31%), fiere (27%) e public relations (20%), seguiti da direct marketing tradizionale (19%), e-mail marketing (16%), pubblicità non online (13%). In coda si posizionano telemarketing, pubblicità online, search engine marketing (11%), sponsorship (7%), CRM (6%), social media (4%) e mobile marketing (1%). Una conferma di questa tendenza viene dai temi e dalle competenze ritenuti più importanti per i prossimi 2-3 anni dagli operatori: tra tutti, spiccano CRM e customer analytics (per il 34% delle imprese) e reputation (33%), seguite da lead generation (23%), social media brand (22%), loyalty e awareness (20%). ROI e misurabilità finanziaria, lead generation & nurturing, social media sono invece i temi emergenti su cui gli intervistati si sentono ancora impreparati. “Nel marketing B2B è sempre più importante riuscire a fornire all’area vendite nuovi lead su cui sviluppare l’azione commerciale – commenta Lazzarini -. Alla luce di questo, nei prossimi anni un ruolo fondamentale sarà sicuramente riservato alla capacità dei marketer di utilizzare le informazioni a disposizione dell’azienda per segmentare efficacemente la clientela acquisita e potenziale al fine di rendere meno dispersivo il processo di acquisizione e fidelizzazione del cliente. Non stupisce, quindi, che strumenti costosi e dispersivi, come la pubblicità tradizionale, siano percepiti come in grado di garantire un basso ritorno sugli investimenti”.“Per quanto riguarda il Web, il sito aziendale appare ormai uno strumento consolidato e centrale del marketing B2B delle imprese italiane – afferma Fabio Lazzarini – mentre è molto meno ‘maturo’ l’utilizzo di strumenti di social media e mobile, che appaiono ancora prevalentemente appannaggio del target consumer”. I social media sono utilizzati dalle imprese in ambito marketing B2B innanzitutto come canale di comunicazione (60% del totale), poi come strumento di advertising, di monitoraggio del brand e di recruiting. Nello specifico, oltre un’impresa su 7 non li utilizza del tutto (14%), mentre solamente il 12% ne fa un canale di vendita e l’11% uno strumento di CRM e customer service. I social media, infine, sono impiegati da appena il 13% delle organizzazioni come canali di lead generation: a questi sono preferiti il sito web aziendale, gli eventi e le fiere, l’e-mail marketing, le ‘cold call’ della forza vendita, il direct mail tradizionale e le ‘cold call’ del telemarketing. Sito web aziendale, cold call effettuate dalla forza vendita ed eventi/fiere sono anche i canali di lead generation ritenuti più efficaci. “Nei prossimi anni, nel marketing B2B farà la differenza chi riuscirà a usare le potenzialità del Web 2.0 per trovare nuovi clienti, fidelizzarli e farli crescere nell’utilizzo di propri beni e servizi” – conclude Fabio Lazzarini.
Nell’area Community del sito CRIBIS D&B è possibile scaricare gratuitamente la ricerca integrale sul Marketing B2B.

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