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Jammer – Come Funziona e Limiti di Utilizzo

Cosa Sono i Jammer?

Quali Frequenze Disturbano?

Come Funzionano?

A Cosa Servono?

Attacco Oppure Difesa?

Quali Sono i Limiti?

L’Uso è Legale Oppure Illegale?

Il Possesso è Legale Oppure Illegale?

L’Uso in Laboratorio è Legale?

Cosa Sono i Jammer

Si tratta di generatori di onde elettromagnetiche che vengono utilizzati per disturbare deliberatamente alcune frequenze dello spettro elettromagnetico, oppure alcuni dispositivi elettronici agendo direttamente sui loro componenenti di circuito. In generale possono generare radiazioni eletromagnetiche per disturbare le frequenze delle trasmissioni digitali ed analogiche lungo una porzione ampia dello spettro, per esempio da 20 [KHz] a 12 [Ghz].

Quali Frequenze Disturbano?

Per contenere i costi, generalmente i Jammer di tipo commerciale disturbano selettivamente le comunicazioni di alcuni standard su precise frequenze. Così sono disponibili Jammer economici per il disturbo delle frequenze GSM, UMTS, 4G/LTE, Wi-Fi, Bluetooth, GPS, ecc. Inoltre sono disponibili anche Jammer per il disturbo di dispositivi che utilizzano la tecnologia analogica, ed anche in questo caso le frequenze disturbate tendono ad essere specifiche, per esempio quelle dei telecomandio di alcuni sistemi di tracciamento come Lojack, oppure relative ad una porzione più limitata dello spettro, per esempio da 130 a 500 [Mhz].

Sono poi disponibili Jammer che disturbano in modo quasi continuo ampie porzioni dello spettro elettromagnetico, ma in generale i costi tendono ad essere molto più elevati, arrivando anche a centinaia di migliaia di euro.

Come Funzionano?

Per limitare la potenza necessaria per un disturbo efficace, i Jammer commerciali disturbano i canali di trasmissione su cui le potenze emesse sono più basse ed i segnali meno robusti, emettendo dei segnali sulla stessa lunghezza d’onda che si intende disturbare. Per esempio, per il GSM e l’UMTS, viene disturbato il canale in downlink dalla BTS – Stazione Radio Base Trasmittente Ricevente o antenna telefonica – ossia il canale che invia i dati dalle antenne verso i telefoni cellulari.

A Cosa Servono?

Gli usi che si possono immaginare per i Jammer sono limitati solo dalla fantasia. Possono essere utilizzati per inibire microspie GSM/UMTS, quindi quelle microspie che consentono l’ascolto fino a migliaiai di chilometri di distanza oppure anche in un’automobile in movimento. Possono essere utilizzati per inibire microspie UHF/VHF, se operanti sulle frequenze relative, anche solo parzialmente.

Jammer con la opportuna potenzavengono impiegati come contromisura contro le deflagrazioni di esplosivo innescate da telecomandi analogici oppure da telefoni cellulari, mentre Jammer di bassa potenza sono stati utilizzati storicamente per impedire l’uso di telefoni cellulari in aree sensibili come prigioni – per impedire ai detenuti di comunicare con l’esterno con cellulari introdotti furtivamente – ospedali per evitare interferenze con apparati elettromedicali – ma anche in chiese, cinema e sale di attesa, come semplice contromisura contro la maleducazione.

Inibire le comunicazioni analogiche e digitali su un’area strategica può essere una valida contromisura contro attacchi da parte di rapitori e rapinatori, mentre Jammer EMP possono mettere fuori uso dispositivi elettronici di vario genere.

Attacco Oppure Difesa?

I Jammer possono essere impiegati sia come dispositivo di attacco che di difesa. Un Jammer GSM/UMTS/GPS può essere impiegato per mettere in sicurezza un’automobile dall’ascolto e dal pedinamento elettronico, un Jammer GSM/UMTS può essere impiegato durante una bonifica ambientale per fare passare dalla modalità standby a quella di trasmssione delle microspie GSM e poterle facilmente rilevare, così come un Jammer per Telecomandi può essere utilizzato per il posizionamento tattico di microspie su di un’automobile. Attualmente i Jammer ad alta potenza vengono impiegati in parallelo all’uso di IMSI Catcher e sistemi di memorizzazione in database degli IMSI per identificare le SIM anonime eventualmente utilizzate da criminali o presunti tali.

Quali Sono i Limiti?

I Jammer, anche prescindendo dagli aspetti giuridici, hanno delle controindicazioni rispetto al loro uso. Si tratta di sistemi che emettono microonde le quali tendono a riscaldare l’acqua anche nei tessuti biologici. Se le potenze impegnate superano i valori limite consentiti dalle normative relative, rappresentano un rischio per la salute. Per esempio, gli operatori delle forze dell’ordine tendono ad attivare i loro Jammer ad alta potenza attraverso l’uso di appositi telecomandi e a distanza. Un’altra possibile fonte di problemi è rappresntata dai Pacemaker cardiaci che potrebbero essere influenzati negativamente dalle radiazioni elettromagnetiche.

L’efficacia di un Jammer non dipende solo dalla potenza emessa su ciascuna singola banda da disturbare, ma dipende fortemente dalle distanza relative di trasmettitore/ricevitore, trasmettitore e Jammer. Per i Jammer GSM la presenza di una BTS (antenna telefonica) nelle vicinanze può ridurre anche del 90% il raggio di azione efficace.

L’Uso è Legale Oppure Illegale?

L’uso di un Jammer pare essere in contrasto con le legge italiane in materia. In particolare, la legge italiana vieta espressamente il disturbo o la generazione di interferenze alle telecomunicazioni – Decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 1973, n. 156, Art. 240. L’uso dei dispositivi Jammer in attività di laboratorio, come per esempio i test di sistemi di sicurezza (allarmi per edifici, sistemi di monitoraggio delle flotte aziendali, sistemi antifrode carburanti, ecc. non dovrebbe comportare la violazione di tale legge. L’uso in luoghi pubblici di Jammer GSM, per esempio anche le scuole durante i periodi di esame, rappresenta quasi certamente una violazione dell’Art. 340, e degli Art. 617 e 617 Bis del Codice Penale risultando nell’interruzione di un servizio pubblico come la telefonia mobile.

Il Possesso è Legale Oppure Illegale?

A livello europeo è nota l’interrogazione E-2651/02 del 20 settembre 2002, la cui risposta lascia poco spazio ad interpretazioni. Alle domande:

1) Quali sono i risultati dello studio attualmente condotto dalla Commissione sui sistemi di disattivazione dei telefoni cellulari? 2) È la Commissione a conoscenza dell’utilizzo di sistemi di disattivazione dei telefoni cellulari negli Stati membri dell’Unione europea? 3) In caso affermativo, quali provvedimenti ha la Commissione adottato nei confronti di tali sistemi? 4) Intende la Commissione elaborare una direttiva sui sistemi di disattivazione dei telefoni cellulari?

il commissario Liikanen rispondeva:

Le ricerche svolte dalla Commissione indicano che attualmente negli Stati membri non è consentito bloccare la ricezione e l’emissione di segnali GSM. Benché la Francia abbia adottato una legge che prepara il terreno all’impiego di sistemi di inattivazione, non esistono ancora regolamenti tecnici di applicazione che permettono di utilizzare legalmente tali dispositivi. Dopo aver consultato gli Stati membri, la Commissione ha pubblicato orientamenti in materia. La Commissione è a conoscenza del fatto che sistemi di inattivazione sono attualmente disponibili in commercio, in particolare tramite Internet. Tali prodotti sono illegali e gli Stati membri sono quindi tenuti a prendere provvedimenti in proposito a norma di quanto disposto dalla direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989 per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica (1) o dalla direttiva 1999/5/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 1999 riguardante le apparecchiature radio e le apparecchiature terminali di telecomunicazione e il reciproco riconoscimento della loro conformità (2), ritirandoli dal mercato.

L’Uso in Laboratorio è Legale?

Nel contesto di utilizzo in strumentazione da laboratorio, un sistema Jammer potrebbe essere considerato anche come un modulo elettronico, destinato ad una utenza tecnica, per uso professionale, sperimentale, didattico o di produzione e non destinato per un uso da parte di utenti finali. Se inquadrato in tale ambito, ossia in quello di componente, prototipo, prodotto semilavorato o sperimentale e didattico, potrebbe non rientrare negli scopi del Dlgs 194/2007 e della Direttiva 2004/108/CE.

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La nuova tecnologia UMTS

La possibilità di connettersi alla rete web e navigare in internet era, fino a qualche anno fa, un privilegio per pochi. In parte dovuto all’elevato costo di connessione, in parte dovuto alla collocazione geografica in cui si vive, Internet rappresentava, per la maggior parte delle persone, un’avanguardia non raggiungibile in tempi immediati.

La potenzialità di internet è difficilmente quantizzabile: esso rappresenta ogni giorno di più, un pozzo infinito da cui attingere informazioni, comunicare, intrattenersi e lavorare. Ma esso rappresenta in realtà una lama a doppio taglio che oltre ad aprirci alla cultura e all’informazione può incrementare e diffondere azioni e informazioni ignobili. Da un punto di vista più oggettivo internet è un mezzo e l’uso che ne possiamo fare dipende da noi e dalle nostre attitudini. Oggi, fortunatamente ed anche se per fini di lucro, l’accessibilità ad internet sta diventando sempre più concreta e a portata di tutti.

Per i casi particolari di potenziali utenti che non hanno una linea telefonica fissa a casa e non intendono attivarla, che hanno a disposizione un computer con cui navigare e che non voglio spendere grosse cifre, è a disposizione  nuova tecnologia: UMTS.

Il sistema UMTS è una tecnologia usufruibile con i telefonini di neogenerazione e supporta un tasso di trasferimento d’informazione massimo di 1920 kbit/s. In particolare, per le trasmissioni di dati (acquisizione di files multimediali, accesso al portale…) questo valore è decisamente superiore a quello fornito dai classici modem 56K. Per mezzo dei cellulari UMTS è, quindi, possibile accedere  al World Wide Web e navigare con velocità elevate, pur non avendo una linea fissa a casa.

Cerchiamo di analizzarne meglio i diversi aspetti mettendone in luce anche eventuali carenze: L’UMTS non funziona con le vecchie reti GSM ma richiede reti e antenne proprie; in Italia, come sappiamo, ci sono 4 compagnie di telefonia mobile che offrono diverse possibilità: Wind copre solo le grandi città, Tre solo i capoluoghi di provincia, TIM farà altrettanto (ma ha iniziato più tardi la copertura) e Vodafone ha la rete più capillare anche nel resto d’Europa coprendo centri minori. Considerando che il 70% degli italiani vive in centri con meno di 10000 abitanti, la maggioranza del Paese rimane esclusa dalla copertura UMTS e, senza esserne informata, spesso acquista un cellulare dal quale non può ricevere alcun tipo di questo servizio e deve ripiegare verso una connessione molto più lenta. I 4 gestori Italiani raccolgono in un apposito database le richieste di copertura con antenne UMTS: il comitato per la pianificazione valuterà poi se inserire la località nell’elenco di quelle da coprire. E’ importante notare il ruolo a volte determinante delle Amministrazioni Locali la cui attuale legislazione offre ampi poteri di veto nella posa di nuove antenne, rallentando di fatto i piani di copertura previsto dai gestori.

Per gli utenti che si trovano all’interno delle fasce di copertura è data la possibilità di usufruire del servizio con diverse tipologie di abbonamento che nel complesso risultano sempre più vantaggiose della semplici tariffe di base. Gli abbonamenti comportano tariffe mensili rapportate ai megabyte scaricati o flat senza limiti di tempo a costi relativamente bassi  (dai 9 ai 30 euro mensili). Seppure economiche, queste tariffe non hanno spronato le compagnie alla diffusione del servizio e quindi ad aumentare la copertura della rete e ad abbattere i prezzi dei telefonini UMTS sebbene questi ultimi, quando dotati di cavo con porta USB 2.0 da collegare al PC rappresentano la soluzione migliore al “digital divide” per molti potenziali utenti.

Vi è quindi da considerare la spesa iniziale per l’acquisto di un telefonino di neogenerazione, spesa che non risulta indifferente. Alle classiche offerte di mercato la Tre propone anche una serie di telefonini disponibili in comodato d’uso studiati a posta per permettere una connessione ad internet tramite il sistema UMTS.

Concludendo, si evince che vi sono ancora molte mete da raggiungere ma conoscendo i ritmi frenetici del mondo dell’informatica non passerà molto tempo prima che questo servizio si possa espandere ovunque e per chiunque. Di fatto questo tipo di tecnologia sta avendo un boom con utenti quali lavoratori o studenti che vivono in grandi centri abitati e che, per motivi economici o per motivi lavorativi, vogliono assicurarsi una connessione alla rete che sia economica e indipendente dal luogo d’abitazione.

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