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Le novità editoriali per marzo 2012 della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni

Fondata nel 2004, la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni ha avuto modo di espandersi nel settore tematico e geografico. Son ben diciassette le collane editoriali della casa editrice, diciassette sono dunque le braccia che accolgono la diversità per condurre oltre i confini territoriali e mentali. La denominazione delle collane è in linea con la politica della casa editrice, troviamo infatti: “Letteratura di Confine”, “Trasfigurazioni”, “Mappe di una nuova èra”, “Saggi”, “Rivelazioni”, “Poesia”, “Fairie”, “Atlantide”, “La quiete e l’inquietudine”, “Oltre il confine”, “Scritti in scena”, “Sopralerighe”, “Heroides”, “Poesia e vita”, “Echi dalla storia”, “Visioni”, “Margini liberi”, “Echi da internet”.

 

Ecco le novità per il mese di marzo 2012:

 

“Fiori d’inverno” di Fiorella Pecorale

 

Collana “Radici”, letteratura abruzzese. Ed è con infinto orgoglio, che mi appresto a presentarvi una giovanissima abruzzese la quale, quasi paradossalmente, scrive fiabe tradizionali, perfetto connubio tra civiltà multimediale e riscoperta, o meglio valorizzazione di un sapere antico, quasi millenario, che non vuole però arrendersi ad essere surclassato da una tecnologia non sempre amica. Fiorella vive immersa nella contemporaneità, ride, scherza, “gioca” nella vita di tutti i giorni come tanti suoi coetanei, ma vuole comunque stringersi attorno al fuoco di emozioni incantevoli, stupire ancora con le parole, con la semplicità delle sue storie che affondano le loro Radici nella notte dei tempi, tutti coloro, grandi e piccini, che vorranno avvicinarsi al suo mondo. Il virtuale, cioè, non ha ancora vinto la sua scommessa con il futuro, in cui c’è da ben sperare che le nostre amate fiabe non verranno accantonate, o per essere precisi, cestinate in chissà quale angolo remoto della memoria. L’Abruzzo è questo, una terra variopinta di cui la piccola Fiorella può essere indicata quale emblema.

 

 

“Sguardi incostanti” di Luca Villani, Tamara Pes, Mabadèmi e Rolando Vernaglione.

 

Collana “Trasfigurazioni”. La leggerezza di uno sguardo casuale, un particolare che per un millesimo di secondo diventa l’unica partizione di veduta possibile che, pian piano, si espande ricoprendo ogni definita cognizione. Un verso, uno sguardo, uno sguardo, un verso.
Quattro differenti percezioni che si cimentano in un’aperta comparazione poetica, eterogenei pensieri che scivolano attraverso le pagine per collimare negli anfratti dell’inconscio, sviluppando in modo parallelo un discorso sulla caducità della memoria, sull’instabilità dell’impressione, sull’incostanza dello scenario.
Angolazioni policrome educate dalla narrazione sensibile del disporre in versi le proprietà dissimili della mente, una padronanza di riconoscimento che avviene in quell’attimo di creazione assoluta, una padronanza di visione del particolare seguita dall’obiettivo prettamente umano di universalizzare la propria concezione.
“mutO eCo”, “Steli imperfetti”, “Ripide ombre” e “Bianca” sono i panorami finemente orditi dagli autori presenti nella raccolta: Luca Villani, Tamara Pes, Mabadémi e Rolando Vernaglione.

 

 

“Parole dell’altro orizzonte” di Rosine Irénée Nobin

 

Collana “Poesia”. Si deve ad un sostanziale trilinguismo la singolare tonalità delle liriche di Rosine Nobin, creola-francese divenuta, per scelta e per amore, italiana.

Soggiacente a tutto è ovviamente il colorismo gemmeo del creolo. Dalle sue griffes e gradazioni discendono, in linea diretta, prima il francese e poi l’italiano, l’uno e l’altro in uno stato di traduzione e filiazione intima dal seme originario.

La lingua franco-europea – specialmente l’italiano di queste poesie – è in sostanza l’uguale idioma plastico di base, materiato di cose e luci, intarsiato coi riflessi del sole e del cielo, profumato di zucchero e vaniglia ed aromi tropicali.

È lo stesso idioma che arricchisce i testi di una colorita sintassi compositiva, delle figure serpentine e guizzanti, dei segni di puntuazione e di ritmica.

(…) La radice è un pezzo di memoria, ma anche una parte di realtà concreta, attuale. I lontani territori dell’infanzia ingenerano nostalgia e visioni vaste, nelle quali si riflettono fiori policromi d’eterna bellezza e mari argentati.

 

 

“Donne altrimenti amate” di Aldo Boraschi

 

Collana “Trasfigurazioni”. Teletua è una piccola televisione privata della Riviera ligure. La redazione è scarna e si assottiglia di più un giorno di febbraio: una giornalista viene sgozzata in un carruggio a stretto ridosso della Cattedrale della Madonna dell’Orto, a Chiavari. Per gli inquirenti il caso è chiuso, l’assassino è un serial killer trovato nei pressi del luogo del delitto. Ma la tenacia del suo collega Fabio Riccò riuscirà a dare un volto al vero colpevole. Un noir che si snoda tra le località più o meno note del Tigullio. Un racconto coniugato al femminile: donne legate da un sottile, quasi invisibile, filo d’amore dato e ricevuto. Sono Donne Altrimenti Amate…

 

 

“Il drago e le nuvole” di Claudia Muscolino

 

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Claudia Muscolino è briosa e multicolore, ma profonda, speciale, una penna che coinvolge e cattura nell’immediato impatto alla lettura. Una fisionomia precisa dell’autrice emerge maggiormente nei componimenti in cui il tema è di più ampio respiro, oppure laddove si sviluppano brandelli e spunti nuovi per altri significati nascosti, forse nelle erinni o nelle eumenidi, che lei cita sapientemente influenzata dagli studi classici. La particolarità di tale stile sta nella densità riflessiva, mai un verso vuoto, mai l’inezia del non dire, anzi. Ogni tema, infatti, ne annuncia un altro, il filtro è sempre l’inquietudine, il vivere acceso e ricco di situazioni, di accadimenti, di sintagmi che a volte strattonano sì il concetto, ma lo mettono ancor più a nudo, vincendolo nella sua essenza. Emotivamente molto attiva la Muscolino, sicura, femmina al cento per cento, propria della natura, donna a tutto tondo, con la sensibilità che viene data in dono ad ogni creatura che può regalare la vita a un figlio.

 

 

“Amore che viene dal profondo” di Paolo Coscione

 

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Sull’oggetto di ricerca di Paolo Coscione non sussiste il dubbio: l’amore è dominante e quanto mai precario. Eppure è raro sentirlo tanto fortemente in una raccolta. E’ come quando cerchiamo di scoprire come si cucina una pietanza che non fa parte della nostra regione: sarà l’acqua, sarà l’aria, ma la farinata non è buona in Lombardia come è speciale in Liguria. Pur seguendo le giuste dosi dell’impasto. Esattamente così mi ha conquistato questa silloge prevalentemente in rima, che tra l’altro non è nemmeno una rima baciata o alternata, ma definibile in rima libera, sciolta dalle briglie delle battute e dai canoni rigidi. Bella proprio perché scritta in tal modo, capace di farci percepire quella sorta di bello inteso come benessere, piacere, soddisfazione, compiacimento e quant’altro. Ma cosa ci fa un Autore così nelle mie collane? Non è inquieto, non è dannato, non è perduto o disperato …. Ma certo, il linguaggio cambia, la sostanza no. Coscione è un quieto apparentemente inconfutabile, per disposizione d’animo, per indole, per leggi coerenti di causa ed effetto, ma grattando sotto, tra quelle righe e rime che lui anima così metodicamente, io ho scoperto un inquieto alternativo. L’amore che viene dal profondo è quel fondo, è quel movimento zitto che lacera e fa capire che questa penna non è l’assidua frequentatrice della fredda ragione, bensì la più verosimile versione della disperazione allo stato puro, onde per cui non certo cheta.

 

 

“Un sogno di libertà” di Ettore Compagnino

 

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Ettore Compagnino ci regala ancora una storia tutta da respirare, da vivere nelle parole di un libro appassionante e piacevole, ricco di sorprese e di colpi di scena intimistici, di sbocchi e vie d’anima che inducono a pensare, a mettersi in discussione. Si arriva a cercare se stessi senza rendercene conto, quasi sorridendo, e poi quel sorriso si trasforma in pensieri importanti, che ci servono per dare il meglio di noi stessi. Il sogno di libertà è un po’ quello di tutti noi, l’utopia che inseguiamo quotidianamente e grazie alla quale manteniamo l’energia esistenziale, ovvero ciò che ci serve in questo percorso misterioso chiamato vita. Ma spesso non ce ne accorgiamo, i giorni si susseguono inerti e certe sfumature ci sfuggono, rimangono ai lati dei nostri occhi scivolando lontano, nel niente. Eppure basterebbe soffermarsi un poco, solo un poco, a guardare … La magia di quanto ci sta attorno è tutta lì da cogliere, mai staccata dalla nostra pelle, così come la quotidianità, i litigi, le carezze, le modulazioni che si muovono in direzioni diverse, contrarie, ma che ci fanno bene, perché tale è il nostro essere. Il senso di ciò che in realtà siamo, ma dove coglierlo? Qui, anche qui, in questo libro pieno di toni, di passi impensabili, che forse non avremmo immaginato mai di poter fare, ma i nostri piedi ci illuminano le strade. Se le sappiamo vedere. Ecco quello che ho provato leggendo Un sogno di libertà, consapevole ora di conoscerne l’essenza, l’impulso e la coralità dei valori.

 

 

“Sogni d’armonia” di Diego Civita

 

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Sulle ali del sogno si staglia la raccolta di Diego Civita, sul volo di un uomo-gabbiano che è cosciente della propria paura di vivere (insita in ogni uomo) e, al tempo stesso, della propria maledetta voglia di farlo, di esistere, di appercepirsi. È così che comincia questo viaggio non viaggio, questo cammino interiore e profondo, inquieto sicuramente, veloce e lento, come ogni esperienza gratificante, pulita, piacevole da sentire addosso. Un uomo attivo, eclettico, questo autore, il quale non smette di stupire se stesso e chi gli sta attorno. Non si lascia sopraffare mai dalla malinconia distruttiva, al contrario egli cerca di renderla evocativa, capace di far indugiare il pensiero e portare alla luce il lato positivo, quello che poi va a costruire, a formare nuove idee, nuove cose. Come una vacanza dalla quale è difficile staccarsi perché piena di peripezie, di rivelazioni, di scoperte. Magari c’è intrigo, rischio, pericolo, però ci si affeziona lo stesso, anzi, la si ama di più questa vacanza, proprio per le caratteristiche sanguigne, mai banali, stimolanti, ricche. Ecco che dunque, l’autore, si avventura in un percorso estremamente complicato, avverso, durissimo, in salita. E di certo pensa una, due, mille volte, di tornarsene da dove è venuto, impigrendosi nel limbo della non conoscenza.

 

 

“Girare intorno al vento” di Ester Donatelli

 

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. Le emozioni, le passioni, i sentimenti sono attimi di universo, anima nuda, magma incandescente, essenza pura in cui l’io esprime se stesso, libero e padrone, non servo né servile, come forza vitale, lievitante e generatrice, che farà di noi dei “bambini eterni”, che si nutrono di quello che siamo, di quello che facciamo, che ci amano e che amiamo perché, nonostante l’avanzare degli anni, ci fanno godere del sole che brucia sulla pelle, del fiume che racconta e del mare, paladino di balene, che solo sa saziare l’incontrollabile sete dell’Universo, bambini che sempre ci consoleranno e che, pochi istanti prima di morire, ci faranno alzare la mano a salutare la terra. Questa è la poesia, la mia poesia, il modo di essere di quegli uomini che vorranno viversi e vivere la vita, innocenti e casti, come quel Dio che mosse la prima volta il mondo.

 

 

“Certi amori non cominciano mai” di Italo Carvello

 

Collana “La Quiete e l’Inquietudine”. talo Carvello Classe 1953, calabrese di nascita e romano d’adozione. Terapista della Riabilitazione e psicomotricista, inizia la carriera artistica come attore nel 1990 e già nel ’95 esordisce come autore e regista nel teatro.
Come attore interpreta ‘La Straniera’ di Hervè Ducrux e Gaia Bastreghi.
Come Autore ed attore, in teatro Nobili si diventa, Claustrum Felicitatis, Opera Fratris, Opera Pueris, The Fred & Garbo Magic Show, L’autobus del Sorriso, Monelli in Biblioteca,
Come attore, Das Goethe Kabinett in lingua originale di C. Hamp – Lo pianto della Madonna di Jacopone da Todi, regia Hervè Doucrux e Gaia Bastreghi – Notturni di H. Ducroux – Ferie Latine di Hervè Ducroux, Monelli in Biblioteca di Italo Carvello.
Nell’editoria:
– The Geap Lunner’s Il Fikissimo Voice
– Il Sacrificio Inevitabile
– Tony Iacco Story” pubblicazione periodica in testate di categoria. Oggi diversabile, funziona come le luci dell’albero di natale: Adesso si, adesso no: gli amici lo chiamano: Sua Intermittenza!
Questo libro è stato scritto nella fase”adesso sì “.
Quello della fase “Adesso no” Non esiste. Inutile cercarlo. Non c’è te l’assicuro! Continua la propria attività creativa come autore per l’editoria e, per il teatro, promuove l’attività della “Compagnia di Teatro Attivo” della quale è presidente. è divorziato. Vive e lavora (si fa per dire) ad Albano e nel territorio dei Castelli e della provincia di Roma. Dice di se stesso:
“C’è il modo di dire: Chi non ha buona testa…ha buone gambe. Io non ho buone gambe, per cui ho buona testa!”

Per le novità editoriali per il mese di febbraio 2012:

http://oubliettemagazine.com/2012/02/29/le-novita-editoriali-per-febbraio-2012-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

 

Link utili per ordinare i libri e per visitare i siti di riferimento:

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

Fonte:

Le novità editoriali per marzo 2012 della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni

 

 

 

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Intervista di Alessia Mocci ai quattro autori della raccolta poetica Unico Assedio, Rupe Mutevole

Unico Assedio”, edito nel febbraio del 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni”, è una raccolta poetica nella quale sono presenti quattro autori che si confrontano a suon di versi. Christian Iacomucci con  “Carnet”, Stefania Mercatali con “Olimpo Travel”, Lorenzo Campanella Morana con “Sinfonie di Mondi” e Laura Cuppone con “Tempesta Perfetta” sono i protagonisti di “Unico Assedio, una stanza aperta senza spazio e tempo nella quale parole ed inchiostro si incontrano per narrare le loro storie fantastiche ed i voli pindarici.

 

Gli autori sono stati molto disponibili nel rispondere a qualche domanda sulla loro attitudine letteraria. Buona lettura!

 

 

 

 

A.M.: Da quanto tempo scrivi?

 

Christian Iacomucci: Fin da subito ho capito che la scrittura era un mezzo con cui sarei andato d’accordo, attraverso il quale avrei potuto esprimere tutto quel che sentivo di possedere in termini di fantasia, inventiva, immaginazione. A praticarla con impegno e costanza ho iniziato intorno ai 15/16 anni. Possiedo un mucchio di quaderni da allora. Credo che un giorno dovrò decidermi ad un rogo auto-censurante.

 

Stefania Mercatali: Scrivo da quando percorro i sentieri più remoti di me stessa, come potrei scoprire l’esterno se non affronto il mio dualismo interiore! Quindi cominciare a scrivere mi ha messo in contatto con passato, presente e futuro della mia vita e come conseguenza ineluttabile, quella degli altri.

 

Lorenzo Campanella Morana: Fin da piccolo scrivevo storie, strane, bizzarre ed ingombravo d’inchiostro interi quaderni. Il mio rapporto con la scrittura è stato sempre “sentito”, vero e non può può essere rappresentato come l’immagine su uno specchio, ma bensì come il legante naturale, che unisce la frammentarietà del mio essere. E poi, è una vera passione creare delle opere d’ Arte, quelle su carta, che possono navigare nell’infinito di fantasiosi lidi.

Laura Cuppone: Non ricordo esattamente quando ho cominciato, ma dal 2007 scrivo su un sito di poesie e racconti. Successivamente ho aperto due blog, angoli dove cerco di condividere  anche altre passioni.

 

A.M.: Cos’hai provato quando hai tenuto in mano la raccolta poetica?

 

Christian Iacomucci: Ho trovato il plico dei libri ad attendermi in casa una notte in cui rientravo da Firenze, non esattamente sobrio, sicché ho guardato meglio il giorno dopo. Ben fatto. Un bel tempismo per lenire i postumi.

 

Stefania Mercatali: Piacere ed insieme a questo libro è maturata una bella conoscenza con uno degli altri coautori.

 

Lorenzo Campanella Morana: A dirti la verità, ho avuto particolari sensazioni, questo perché stringere tra le mani una propria creazione è veramente bello. Mio padre, poi, è contento di questo libro. È una persona che consiglierei a tutti di incontrare.

Laura Cuppone: Una sensazione diversa da quella che si prova leggendosi su un monitor. Molto emozionante direi.

 

A.M.: C’è fra tutte le tue poesie pubblicate una preferita?

 

Christian Iacomucci: Credo che questa silloge funga da apripista a qualcosa che mi frulla per la testa da anni, coniugare cioè la poesia all’arte pittorica. Ma non dico altro al riguardo. Delle poesie presenti sulla raccolta al momento preferisco quelle che ho scritto su Giorgione, Picasso, El Greco e Rembrandt. E quella su Bertocci, ma per un motivo innanzi tutto umano: un omaggio ad un artista che ho la fortuna di avere per amico e col quale ho avuto l’onore di collaborare in “&”, il mio secondo libro.

 

Stefania Mercatali: Athena: incontrata durante il viaggio ad Atene nel Luglio 2011. La sua ombra scura mi ha seguita attraverso le strade moderne della città greca, indicandomi i segni del suo passaggio attraverso le epoche. Il suo tempio svetta a dominio della città e gli ulivi, nati dalle viscere della terra, sfavillano nelle giornate estive, in una danza arcaica al ritmo di qualche nenia ambulante. Colloqui senza tempo.

 

Lorenzo Campanella Morana: Non ci sono poesie preferite, come non ci sono figli prediletti, se si è vero genitore! Ogni Poesia, ogni Aforisma è un Mondo a sé, nella sua banalità ed unicità.

Laura Cuppone: No, le poesie sono come “figlie”. Si può preferire una figlia ad un’altra?

 

A.M.: Qual è la raccolta all’interno di “Unico Assedio” che ti ha colpito maggiormente?

Christian Iacomucci: “Olimpo Travel” di Stafania Mercatali. Uno stile ben marcato e personale.

Stefania Mercatali: Certamente “Carnet” di Christian Iacomucci, la sua combinazione pittura e poesia mi ha ammaliato. Mi piace molto come ha trasfigurato la sua visione di pittura in parole, credo di essere andata a guardare ogni dipinto che ha citato, per capire quali labirinti di pensieri e storie il disegno gli stimolava. 

 

Lorenzo Campanella Morana: Non ho letto ancora “Unico Assedio” con molta attenzione; non ci sono intere raccolte che mi colpiscono, casomai poesie o delle scelte. Un piccolo esempio di Bellezza creativa nel più largo, ma allo stesso tempo, breve, campo della poesia è il componimento “Eros” di Stefania Mercatali.

Laura Cuppone: Ogni raccolta scelta ha il suo fascino, la sua direzione poetica, il suo conio espressivo, la sua incombente leggerezza. Tutte e quattro insieme calzano a pennello.

 

A.M.: Qual è, secondo te, il target di lettori che potrebbero apprezzare “Unico Assedio”?

 

Christian Iacomucci: Trovo orrendo il concetto di target. Spero non ve ne sia uno specifico. E comunque questo non spetta agli autori dirlo. L’artista crea senza pensare al destinatario. L’artista deve pensare alla propria arte; chi sceglie di sostenerlo ha il dovere di pensare al resto. In primo luogo sapendolo individuare, non raccattando su ogni dilettante che quotidianamente si sveglia scopertosi “poeta”.

 

Stefania Mercatali: Poeti amatoriali e qualche curioso, inutile negare l’evidenza che la poesia è parte integrante della vita di ognuno, ma pochi le danno la mano!

 

Lorenzo Campanella Morana: Il pubblico al quale piacerebbe “Unico Assedio” è variegato, può trattarsi di giovani, come di persone più mature. La cosa più importante è che siano persone ricche di sensibilità e che dedichino un po’ del loro tempo al pensiero, all’interiorità, perché di questi tempi è utile.

Laura Cuppone: Difficile pronosticare sulla poesia o sul suo tentativo di penetrazione spirituale o intellettuale. Spero venga apprezzata nella sua variegata totalità.

 

A.M.: Preferisci scrivere direttamente su tastiera oppure tenendo stretta in mano una penna?

 

Christian Iacomucci: Ho iniziato ad utilizzare il pc molto recentemente, in concomitanza ad un certo cambiamento del mio stile. Cercavo la semplicità ed il computer ha contribuito con la sua immediatezza. Certe cose però abbisognano della lentezza dell’inchiostro per essere elaborate, anche perché su carta rimangono i tanti passaggi, ed a volte è utile aver sottomano le minute. Sullo schermo c’è solo l’“adesso”, non rimane niente delle varie stesure.

Stefania Mercatali: Con la mia stilografica finisco sempre per riportare tutto ciò che scrivo su carta, ma oggi uso anche la tecnologia. Per la silloge “Olimpo Travel”, arrivata a 50 componimenti, non mi sono mai stancata di informarmi e senza internet probabilmente ci sarebbero voluti decenni e grattacieli di testi da consultare.

 

Lorenzo Campanella Morana: Se scrivo tenendo in mano una penna, mi vengono più idee, è più naturale, è più evocativo e simboleggia il rapporto di Simbiosi narrativa più profondo, tra il “creatore di un nuovo mondo” ed il mondo stesso che “prende vita, danzando sul tappeto bianco del foglio”. Ciò mi provoca una sorta di rivoluzione interna, costellata da germogli di fantasia e fiammate di passione.

Laura Cuppone: Matita e penna sono i miei strumenti preferiti come i tovaglioli di carta i  biglietti dell’autobus se non ho altro…

 

A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? La consiglieresti?

Christian Iacomucci: Per ora ho trovato persone molto disponibili e professionali. Nel sordido mondo della piccola editoria credo sia una delle poche attendibili, a patto che non si mettano a pubblicare mille testi all’anno per puro lucro. E spero altresì che gli autori vengano supportati in maniera adeguata per quanto concerne diffusione, promozione, iniziative. Attendo fiducioso.

Stefania Mercatali: Sono soddisfatta e potrei consigliarla. Rupe Mutevole offre una opportunità ad uno scrittore o presunto tale!

 

Lorenzo Campanella Morana: Grazie a te, Alessia, ho iniziato a dialogare con questo mondo, quello delle pubblicazioni.  Non posso far altro che ringraziare Rupe Mutevole.
Certo, la consiglierei ad un amico che vuole pubblicare qualche sua arte, ma non solo per la Casa editrice, bensì anche per l’esperienza creativa ed innovativa di mettere insieme le “invenzioni” di quattro autori.

 

Laura Cuppone: Chi fa della letteratura divulgazione d’arte, in genere, trovo faccia cultura e Rupe Mutevole è una  casa editrice  pronta ad accogliere lo scrittore al suo stato puro a donare emozione al lettore investendo solo sulla capacità d’osservare e l’esperienza nell’ascoltare.

 

A.M.: Hai qualche novità per il 2012 che vuoi condividere con noi?

Christian Iacomucci: Prossimamente uscirà un mio libro di poesia sempre per Rupe Mutevole, curato da Silvia Denti. Il titolo è “Senza Titolo”. Sarò poi fra i curatori del premio artistico “Biennale premio Artemisia 2012” e parallelamente porto avanti una formazione musicale di matrice rock-cantautorale (batteria, contrabbasso ed io alla chitarra classica e voce) per il quale compongo i pezzi alla chitarra e scrivo i testi. Vediamo un po’…

Stefania Mercatali: Ho cominciato un progetto di poesia “visiva”, trascrivo i miei versi su una carta speciale, la pelle e quindi immortalo questa visione con la fotografia.

 

Lorenzo Campanella Morana: Ci sono tante idee. Vorrei sperimentare tante cose, ma per ora ho un obiettivo principale: l’Esame di Maturità.

Laura Cuppone: Credo che ciò che si legga la prima volta sia una novità, mi affido a questo e cerco di non farmi sopraffare dalle mode e di leggere ciò che mi attrae in quel momento.

 

A.M.: Salutaci con una citazione…

 

Christian Iacomucci: Come una donna che scivola/ Tra i complimenti e via/ Quanto ho inseguito la musica/ Tra i temporali, io…” Paolo Conte

 

Stefania Mercatali: I colori maturano la notte”  Alda Merini

 

Lorenzo Campanella Morana: “La scrittura non è una penna che getta inchiostro su un foglio, ma far volare la fantasia, sul tappeto volante delle idee, così, liberamente, senza regole.” Lorenzo Campanella

Laura Cuppone:L’umiltà è oasi di grandezza.” L’ho scritto perché credo fermamente nel privilegio dell’umile e del semplice di cogliere profondità inaspettate che la forzata ricercatezza e il cinismo della superbia  non raggiungeranno mai. Buona lettura!

 

La foto di copertina “La porta” è una creazione di Fabio Costantino Macis

http://fabiocostantinomacis.carbonmade.com/

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

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Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

Fonte:

Intervista di Alessia Mocci ai quattro autori della raccolta poetica “Unico Assedio”, Rupe Mutevole

 

 

 

 

 

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Stagioni poetiche, di Antonio de Lieto Vollaro, Cristina Parente, Lorenzo Traggiai e Gabriele Fabiani

Odo, il gocciolar dei miei pensieri,/ a volte tenebrosi, altri leggeri,/ gioiosi o intriganti/ li sento,/ a volte cadere,/ come gocce pesanti,/ di un acquazzone estivo,/ o come cristalli di neve,/ poggiarsi soffici,/ dentro il mio ego.// […]” – “Nel silenzio…”

Antonio de Lieto Vollaro accarezza i suoi pensieri assimilandoli all’acqua, elemento necessario per la vita. Pensieri mutevoli, pensieri che si travestano nelle stagioni, ora in temporali estivi ora in quelli inverali; pensieri che cercano di comprimersi in diverse dimensioni per nascere ancora sotto il segno dell’Io poetico.

 

Stagioni poetiche”, edita nel gennaio 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni”, è una raccolta poetica formata da quattro piccole e delicate sillogi “Vibrazioni Poetiche” di Antonio de Lieto Vollaro, “Graffiti Notturni” di Lorenzo Traggiai, “Polvere Poetica” di Gabriele Fabiani ed “Urla la vita” di Cristina Parente. Brevi raccolte che accedono alla realtà naturale per modificarla piegandola con le svariate possibilità del verso e, dunque, della comunicazione.

 

Schizzano/ miriadi di luci ai/ bordi di occhi/ fissi su sfuocati/ punti rossi./ La leva è spinta/ decisa avanti/ tirata./ Il vento/ allunga le gocce/ di rugiada/ mentre il calore del maglione/ asciuga gocce/ di rabbia/ […]” – “08-10-2005”

Brevitàs, concisione del verso, ogni parola è razionata abilmente con durezza per affermare la possibilità di movimento, di immersione nelle modalità della musicalità. Vediamo come Gabriele Fabiani riesca a giocare abilmente con le parole narrando attentamente ed in poche lettere l’ambiente descritto.

 

Presenza lontana/ annidata in giorni di luce/ quando mi sedevo sulle tue gambe/ e ascoltavamo il suono delle parole/ la paglia ora è spenta, luccica l’erba,/ profuma la lavanda mossa dal vento/ È rimasto il nostro libro di fiabe/ che tu mi leggevi d’estate/ […]” – “La sedia vuota”

Un’amabile malinconia si intravede nelle parole di Cristina Parente, “La sedia vuota” celebra il ricordo lontano, ma ancora ben presente, di un’estate mai scordata e che si annida nella mente come se fosse l’oggi. Un’estate nella quale la parole d’ordine era: ascoltare la dolcezza della fiaba ed assorbirla per il futuro.

 

i neon ronzanti/ insegnano allo straniero/ locali tipici e artigianali// era un po’ che non avevamo/ un sabato per noi due/ da spendere in cena e in centro/ con la notte che scioglie/ le luci nelle pupille/ e il molo che rimedia all’odore dell’acqua/ […]” – “Città chimica”

Una poetica moderna ed accattivante portata avanti da Lorenzo Traggiai, che ci intrattiene con la sua “Città chimica” colma di luci e di arcaiche zone nelle quali innamorarsi nuovamente. Un autore descrittivo e discorsivo che abilmente colora gli ambienti e le condizioni sociali senza lasciarsi trasportare dall’enfasi della sua giovane età.

 

La copertina di “Stagione Poetiche” è una creazione del fotografo Fabio Costantino Macis.

http://fabiocostantinomacis.carbonmade.com/

 

Per leggere un’intervista ai quattro autori presenti in “Stagioni Poetiche”:
http://oubliettemagazine.com/2012/01/30/intervista-di-alessia-mocci-ai-quattro-autori-della-raccolta-stagioni-poetiche-rupe-mutevole-edizioni/

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro:

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Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

 

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