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Il riscaldamento nella storia: focolari, stufe, caminetti, caloriferi

È dall’alba dei tempi che l’uomo usa vari metodi per riscaldarsi, i metodi di riscaldamento impiegati dall’uomo sono ovviamente mutati molto nel tempo.

Dai focolari degli uomini primitivi alle stube, dai primi antenati dei caminetti ai moderni radiatori ecologici, l’uomo ha sempre trovato nuovi modi per riscaldare gli ambienti in cui vive. Naturalmente nel corso della storia l’uomo ha studiato e trovato sempre nuovi metodi per rendere più caldi, e quindi più accoglienti e vivibili, gli spazi in cui vive, e descrivere in dettaglio tutte queste evoluzioni sarebbe un’impresa quantomeno ardua, soprattutto considerando che il fuoco venne scoperto circa 400.000 anni fa, e non è difficile capire che in centinaia di migliaia di anni le evoluzioni e i cambiamenti in questo campo sono stati davvero innumerevoli. Ecco dunque solo alcune tappe fondamentali nella storia del riscaldamento.

Come detto, la scoperta del fuoco, e quindi del primo metodo per produrre calore – ma anche per cuocere i cibi, far luce e difendersi dagli animali – , risale a 400.000 anni fa. La scoperta del fuoco, lo sanno tutti, avvenne in modo accidentale, e all’inizio l’uomo non era ancora in grado di produrlo da solo, e si limitava dunque a mantenerlo: fu solo in un secondo momento che l’uomo trovò dei metodi per riprodurre autonomamente il fuoco.

Da questi primi focolari primitivi l’uomo ha poi sperimentato molti altri metodi di riscaldamento e usato diversi tipi di materiali, dal legno alla maiolica radiante. Già nelle case delle civiltà pre-elleniche esisteva un antenato del camino, posizionato nella stanza principale della casa, e il fumo prodotto dal fuoco usciva da un buco prodotto appositamente sul soffitto della stanza. Questo tipo di caminetto resistette a lungo, fino a quando, anche per scongiurare i pericoli di incendi, il legno in edilizia cominciò ad essere sostituito da materiali non infiammabili, come le pietre e i mattoni, e cominciarono a farsi largo i caminetti a parete: con le pareti in pietra e non più in legno diventava infatti possibile costruire delle canne fumarie. I primi caminetti a parete fecero la loro comparsa nei paesi nordici, più freddi, e si diffusero anche nel resto d’Europa tra il XIII e il XIV secolo. Oltre ai camini, un altro fondamentale strumento usato dall’uomo per riscaldare le case è sempre stata la stufa. I primi modelli di stufe erano caratterizzati da una forma cilindrica, piramidale, compatta o a botte, ed erano costruiti in muratura con materiali refrattari. Esternamente erano rivestiti con decorazioni in ceramica, con delle maioliche o con l’intonaco. A partire dal XV secolo, le stufe cominciarono ad avere anche una funzione estetica non trascurabile, e diventarono un vero e proprio elemento ornamentale della casa.

Al giorno d’oggi esistono molti altri metodi per riscaldare la casa, dal radiatore in maiolica al riscaldamento infrarossi, ma sia la stufa che il caminetto continuano ad essere apprezzati non solo per ragioni pratiche, ma anche per ragioni estetiche. Certamente i modelli più moderni di stufe e caminetti sono molto diversi da quelli che troneggiavano nelle case dei nostri antenati, e nel corso degli anni sono spuntati molti diversi tipi di stufe, come le stufe a pellet, particolarmente in voga negli ultimi tempi, e le stufe modulari in maiolica. E l’attenzione dei creatori di stufe, caminetti e impianti vari di riscaldamento è sempre più posta non solo sulla funzionalità dell’oggetto, ma anche sull’aspetto estetico, trattandosi di oggetti che sono diventati sempre di più parte integrante dell’arredo di una casa, e non solo strumenti per produrre calore.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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