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KryptoMobile: chiamate sicure anche da cellulare e la videoconferenza cifrata con il nuovo servizio KryptoComputer.

Kryptotel presenta nuovi prodotti e funzionalità in grado di gestire comunicazioni e dati tra utenti in modo sicuro e flessibile. Nasce così KryptoMobile la soluzione che permette di cifrare le conversazioni mobili su rete UMTS e 3G, la soluzione ideale per chi scambia abitualmente informazioni sensibili e non vuole che tali informazioni cadano nelle mani sbagliate.
KryptoMobile fornisce un iPhone 3GS 16Gb con un numero già configurato all’interno. Per effettuare chiamate sicure è sufficiente che gli interlocutori utilizzino entrambi una linea telefonica Kryptotel (fissa, mobile o softphone), che instaurino quindi una conversazione cifrata end-to-end (attraverso algoritmo AES-256). Ogni dispositivo contiene al suo interno un certificato VPN integrato nell’iPhone, che permette di creare un canale di comunicazione criptato nel quale le identità (chiamante e chiamato) sono irrintracciabili (novità assoluta nel mercato). Le chiavi di cifratura vengono generate dai due cellulari ad inizio della sessione di chiamata e vengono distrutte al termine della stessa, evitando così la possibilità che registrazioni effettuate possano essere decifrate in futuro. Il semplice utilizzo e la qualità delle chiamate rendono il servizio equivalente o migliore rispetto alle chiamate con rete mobile non protetta.
Il servizio Kryptoline WI-FI arricchisce le funzionalità delle linee cifrate Kryptotel permettendo di effettuare chiamate non intercettabili in modo flessibile ed indipendente grazie ad una connessione wireless. Il nuovo servizio utilizza la sicurezza delle linee criptate Kryptoline attraverso collegamento della chiavetta USB WLAN, collegata direttamente all’apparato telefonico. Tutte le chiamate sono protette da telefono criptato con numerazione preconfigurata, cifratura tramite algoritmi a chiave simmetrica e asimmetrica, chiamate cifrate su 3 livelli (canale di comunicazione con la centrale telefonica cifrato con una VPN a 256 bit, il flusso audio viene cifrato usando una chiave a 4096bit ed anche la centrale telefonica che riceve la chiamata e’ completamente criptata con AES e Blowfish a 256 bit). I dispositivi forniti sono stati scelti in base all’affidabilità e alle prestazioni, per questo garantiscono altissimi livelli di qualità nelle conversazioni.
L’altra novità Kryptotel è il servizio di posta elettronica cifrata e conservazione dei dati KryptoComputer disponibile anche con il servizio di videoconferenza criptata. Attraverso il VideoSoftphone cifrato è possibile effettuare conversazioni non intercettabili, senza nessun dispositivo aggiuntivo. Tutti i servizi di telefonia (sia fissa che mobile) della gamma Kryptotel sono compatibili tra loro.

La gamma di prodotti Kryptotel risponde alla necessità di realizzare strumenti di facile utilizzo, ad alto contenuto tecnologico, in grado di garantire elevati standard di sicurezza e soluzioni sempre all’avanguardia sul mercato. Kryptotel nasce dall’esigenza di rendere sicure le comunicazioni telefoniche, la corrispondenza elettronica e la conservazione di documenti sul personal computer. Attraverso l’utilizzo delle innovative tecnologie, di un’infrastruttura dedicata e di sicuri algoritmi di cifratura è adesso possibili eliminare il rischio di intercettazioni ed altre forme di violazione della privacy da parte di soggetti non autorizzati.

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Casseforti per custodia valori – I modelli ad uso domestico

Siete alla ricerca di una cassaforte in cui custodire contanti e oggetti di valore? Avete trovato
ciò che fa per voi: la cassaforte Secure Safe Trend I è stata progettata appositamente per questo scopo e offre un’elevata protezione da eventuali furti. Numerosi sono gli oggetti che potrete custodire – contanti, naturalmente, ma anche gioielli, documenti cartacei o su supporto digitale, computer o altri apparecchi elettronici portatili. A casa o sul lavoro, la serie Secure Safe Trend I offre elevata sicurezza a prezzi accessibili.

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ECR Europe Shrinkage Group, in collaborazione con Checkpoint Systems, organizza il workshop intitolato “Ridurre il rischio per i prodotti più rubati” (Bruxelles, martedì 18 maggio)

Esperti accademici incontreranno aziende del calibro di L’Oréal, Best Buy, AS Watson Group e Lodge Services per confrontarsi sulle possibili soluzioni volte a ridurre i rischi di furto per gli articoli più richiesti

Bruxelles, 5 Maggio 2010 – I costi dovuti alle differenze inventariali sono pari a 235 miliardi di dollari a livello globale: si tratta di una spesa che i responsabili dei punti vendita si trovano ad affrontare ancor prima di prendere in considerazione eventuali investimenti per l’adozione di misure preventive. Quali sono dunque i prodotti maggiormente soggetti a perdite d’inventario in Europa e qual è il modo migliore per affrontare il problema?

Per rispondere a queste domande ECR Europe Shrinkage Group, con il supporto di Checkpoint Systems, organizzerà un workshop interattivo della durata di un giorno intitolato “Cooling the Risk of Hot Products” (Ridurre il rischio per i prodotti più rubati). Nell’ambito dell’incontro esperti nel campo accademico avranno la possibilità di incontrare alti dirigenti provenienti da aziende del calibro di L’Oréal, Best Buy, AS Watson Group e Lodge Services e di confrontarsi su questi temi fondamentali per la gestione delle differenze inventariali.

L’evento, dedicato ai punti vendita alimentari, al settore farmaceutico e dei cosmetici, e ai produttori di beni di largo consumo (FMCG), si terrà il 18 maggio 2010 presso l’Hotel Sheraton dell’aeroporto di Bruxelles, in Belgio. Questo workshop è parte di un programma di seminari organizzato da ECR Europe Shrinkage Group e sostenuto da Checkpoint Systems, azienda leader a livello mondiale per la gestione delle differenze inventariali, la visibilità del prodotto e per le soluzioni di etichettatura dei capi d’abbigliamento

“I partecipanti avranno l’opportunità di conoscere i più recenti sviluppi nel campo della ricerca accademica così come di valutare le esperienze reali e le idee delle aziende che hanno avuto successo nella gestione delle differenze inventariali. Sarà una giornata che stimolerà l’ingegno di chi lavora nell’ambito della sicurezza e della prevenzione delle perdite, della logistica, e della gestione della supply chain”, ha affermato Colin Peacock, Co-presidente Manufacturer per l’ECR Europe Shrinkage Project, e Direttore responsabile della protezione del marchio e della disponibilità sugli scaffali alla P & G.

Adrian Beck, Direttore del Dipartimento di Criminologia all’Università di Leicester nel Regno Unito e specialista nella prevenzione delle perdite, presenterà un nuovo studio condotto sui 50 prodotti più richiesti a livello europeo e si occuperà di coordinare un dibattito su come ridurre i rischi per gli articoli più vulnerabili, tra cui i prodotti gastronomici, l’eye-liner, la lingerie e i telefoni cellulari.

Durante l’evento ci sarà poi spazio per le testimonianze dei più importanti nomi del Retail, che illustreranno le attuali iniziative strategiche e operative volte a ridurre le differenze inventariali. Tra gli aspetti che verranno discussi, si analizzerà come determinare i prodotti che vanno più a ruba nella supply chain, la comunicazione delle differenze inventariali nell’ organizzazione, le azioni concrete intraprese da parte dei fornitori pronti a collaborare.

I partecipanti avranno l’opportunità di rapportare i loro prodotti più sensibili con quelli degli altri punti vendita in Europa, oltre a contribuire con le loro opinioni e la loro esperienza allo svolgimento del workshop.

“Una collaborazione maggiore tra i punti vendita e i produttori è essenziale per contrastare con efficacia il problema delle differenze inventariali. Il seminario metterà a disposizione un forum per scambiare idee e per lavorare in maniera congiunta allo scopo di ridurre i rischi per i beni vulnerabili” ha aggiunto John Fonteijn, Co-presidente Retailer per l’ECR Europe Shrinkage Project, e Direttore del Group Asset Protection, Ahold.

Nel commentare il coinvolgimento di Checkpoint, Neil Matthews, Vice Presidente e Direttore Generale per l’Europa settentrionale e centrale, ha affermato: “Checkpoint intende fornire ai punti vendita la possibilità di proteggere i prodotti che vanno più a ruba, garantendo allo stesso tempo un’esperienza d’acquisto positiva per i consumatori. E’ con enorme piacere perciò che sosteniamo l’evento organizzato dall’ECR Europe Shrinkage Group.”

Per visualizzare l’intero programma e registrarsi all’evento, si prega di visitare il sito www.shrinkage.ecr-all.org o di contattare ECR Europe.

A proposito di ECR Europe

ECR Europe è un ente commerciale e industriale che ha lo scopo di rendere il settore dei generi alimentari in generale più sensibile alla domanda dei consumatori e di favorire l’eliminazione dei costi superflui dalla supply chain. Con sede a Bruxelles, ECR Europe lavora in stretta collaborazione con le iniziative ECR nazionali nella maggior parte dei paesi Europei. E’ coinvolta in progetti di collaborazione a livello europeo e nazionale che mirano a individuare le procedure migliori, e la sua conferenza annuale rappresenta il principale evento in Europa per gli alti dirigenti nel settore del retail e dei beni di largo consumo (FMCG). Per maggiori informazioni, si prega di visitare il sito www.ecr-all.org.

A proposito di Checkpoint Systems Inc.

Checkpoint Systems, Inc. è un’azienda leader a livello mondiale per la gestione delle differenze inventariali, la visibilità del prodotto e per le soluzioni di etichettatura dei capi d’abbigliamento. Il team globale di Checkpoint aiuta i retailer – e i loro fornitori – a ridurre i furti, incrementare la visibilità degli articoli e a fornire ai consumatori una disponibilità sempre maggiore di prodotti tramite l’implementazione della tecnologia RF. Grazie ad un’intensa attività di ricerca e sviluppo, Checkpoint Systems contribuisce all’evoluzione delle tecnologie per il Retail, ampliando l’offerta di soluzioni legate alla gestione delle differenze inventariali e di soluzioni legate all’etichettatura Check-Net. Quotata nella borsa NYSE (NYSE:CKP), Checkpoint opera in tutti i principali mercati e conta oltre 3.900 dipendenti nel mondo. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito: www.checkpointsystems.it

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Barriere perimetrali Gunnebo per Zurich

Il primario gruppo di servizi finanziari e assicurativi Zurich ha recentemente completato dei lavori di ristrutturazione nella sede di Roma. Si è trattato di un’operazione con un’importante componente conservativa, in quanto l’atrio del’edificio è caratterizzato da elementi decorativi e architettonici di grande pregio che andavano assolutamente preservati e se possibile valorizzati. Quest’esigenza ha naturalmente dovuto essere bilanciata dalla necessità di fornire all’azienda un meccanismo di controllo degli accessi funzionale ed efficace, in modo da proteggere la sede, le persone che vi lavorano e le preziose informazioni in essa contenute dall’intrusione di soggetti non autorizzati.

La soluzione ideale è stata fornita da Gunnebo Italia SpA, l’azienda del gruppo multinazionale svedese Gunnebo, leader nel settore della sicurezza. L’Arch. Pasquale Giangiulio del Gruppo Zurich, che ha seguito l’installazione, conosceva già i prodotti Gunnebo e non ha esitato ad utilizzarli in questa occasione, in considerazione della loro elevata qualità dal punto di vista tecnologico ed estetico. In particolare per l’ingresso della sede del Gruppo ha scelto le barriere GlasStile.

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Il quinto rapporto annuale sulla sicurezza Internet di Arbor Networks rivela che gli attacchi a servizi e applicazioni hanno sostituito gli attacchi botnet come maggiore minaccia operativa

Milano, 19 Gennaio 2010– Secondo il rapporto pubblicato oggi da Arbor Networks®, fornitore leader di soluzioni di sicurezza e di gestione delle reti, gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) controllati da botnet e incentrati su servizi e applicazioni rappresentano  il problema di sicurezza numero uno che la comunità degli Internet provider dovrà affrontare nel corso dei prossimi 12 mesi.

Il quinto rapporto sulla sicurezza delle infrastrutture mondiali di Arbor include le risposte di 132 operatori Tier-1, Tier-2 e altri operatori di reti IP del Nord America, Sud America, Europa, Africa e Asia. La partecipazione al sondaggio di quest’anno è raddoppiata rispetto ai 66 partecipanti dell’anno scorso, offendo una panoramica della diversità geografica e organizzativa degli operatori. Questo sondaggio annuale è stato progettato al fine di fornire dati utili agli operatori delle reti affinchè possano  prendere decisioni corrette riguardo l’utilizzo dei meccanismi tecnologici di sicurezza delle reti, per proteggere le infrastrutture Internet ed altre infrastrutture basate su IP.

Gli attacchi si spostano sul “cloud”

Quasi il 35% dei partecipanti crede che gli attacchi più sofisticati a servizi e applicazioni rappresenteranno la più grande minaccia operativa per i prossimi 12 mesi, sostituendo gli attacchi di tipo botnet che quest’anno sono passati al secondo posto con il 21%. Anche quest’anno, più della metà dei provider che ha risposto al sondaggio ha riportato una crescita degli attacchi a servizi nell’ordine di grandezza  di un gigabit, o inferiori. Tali attacchi, sebbene siano controllati anche da botnet, sono stati progettati specificamente per sfruttare le debolezze dei servizi, come le vulnerabili e costose query in bac-kend, e le limitazioni delle risorse computerizzate.

“Da una parte i nostri clienti si trovano di fronte a una serie di minacce nelle aree della sicurezza del ‘cloud’ e dei datacenter; dall’altra devono affrontare problemi di sicurezza emergenti come la protezione del DNS e la migrazione verso l’IPv6,” ha affermato Ken Silva, CTO di VeriSign. “Il rapporto annuale sulla sicurezza delle infrastrutture di Arbor fornisce ai dipartimenti di sicurezza e operativi una preziosa prospettiva su problematiche a cui dobbiamo far fronte.”

Parecchi partecipanti hanno riportato interruzioni prolungate (di parecchie ore) di importanti servizi Internet nel corso dell’anno scorso causate da attacchi alle applicazioni. I bersagli degli attacchi ai servizi includevano infrastrutture DNS (Domain Name System), bilanciatori di carico e infrastrutture back-end server SQL su larga scala.

La dimensione degli attacchi è ancora in crescita ma ad un tasso inferiore

Nelle versioni precedenti del rapporto sulla sicurezza delle infrastrutture mondiali, i provider di servizi avevano riportato un raddoppiamento dei tassi di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) nel corso degli anni, con crescite da 400 Mbps a più di 40 Gbps dal 2001.

Quest’anno invece, i provider hanno assistito ad un rallentamento nella crescita degli attacchi: il picco di attacchi raggiunge infatti i 49 Gbps, pari ad un incremento solo del 22% rispetto allo stesso dato dello scorso anno . Per fare una comparazione, gli attacchi di 40 Gbps dell’anno scorso rappresentavano un aumento del 67% rispetto agli attacchi di cui al sondaggio del 2007.

Inoltre, solo il 19% dei partecipanti al sondaggio ha riportato che gli attacchi maggiori osservati quest’anno si trovavano nella fascia da uno a quattro Gbps, rispetto al 30% del 2008.

I reparti Architetture e Operation degli Internet Provider si trovano di fronte a una ‘miscela esplosiva’

Le divisioni Architetture e Operation degli Internet Provider incontrano una convergenza delle problematiche che riguardano l’imminente esaurimento degli indirizzi IPv4 e la preparazione per la migrazione a IPv6, le DNS SEC (Domain Name System Security Extensions) e le 4-byte ASN (usate per il routing interdominio su Internet). Ognuna di queste problematiche, presa singolarmente, costituisce già una significativa sfida ai reparti architetture e operation degli operatori di rete;tutti insieme, questi cambiamenti rappresentano la minaccia più grande e potenzialmente dirompente della storia di Internet.

Internet non è ancora pronto all’IPv6

La maggioranza dei provider partecipanti al sondaggio ha espresso delle preoccupazioni riguardo alle implicazioni relative alla sicurezza per l’adozione dell’IPv6, e per la scarsa velocità di migrazione da IPv4 a IPv6, nonché per la possibilità di un impiego parallelo dell’IPv6. Come per gli anni scorsi, i provider si sono lamentati della mancanza di funzioni di sicurezza IPv6 nei router, firewall e altre infrastrutture di rete essenziali. Altri provider sono preoccupati che la mancanza di test e di esperienza nell’utilizzo di IPv6 possano portare serie vulnerabilità alla sicurezza delle reti mondiali

Un recente studio di Arbor ha scoperto che gli account IPv6 rappresentano lo 0,03% di tutto il traffico Internet, pari ad una crescita dello 0,002% rispetto all’anno prima. Sebbene questa cifra rappresenti un aumento ragguardevole, IPv6 è ancora una piccolissima frazione del traffico Internet complessivo odierno.

About Arbor Networks

Arbor Networks(R) fornisce servizi per la sicurezza di rete core-to-core e le prestazioni operative per le reti aziendali globali. Le soluzioni NBA (Network Behavioral Analysis) di Arbor sono costruite sulla piattaforma Arbor Peakflow(R), per garantire visualizzazioni in tempo reale delle attività di rete che consentono alle organizzazioni di proteggersi immediatamente da worm, attacchi DDoS, abuso interno, instabilità di traffico e routing, nonché di suddividere in segmenti e rafforzare le reti in vista di future minacce. Oggi, i clienti di Arbor Networks comprendono una vasta gamma di provider di servizi e clienti aziendali, appartenenti a diversi settori in tutto il mondo, a dimostrazione della profondità e dell’ampiezza dell’esperienza di Arbor Networks in fatto di sicurezza. La tecnologia si serve della piattaforma Arbor Peakflow per impedire costosi tempi di inattività, consentire la pulizia della rete e aumentare la fiducia dei clienti. Per ulteriori informazioni su Arbor Networks, visitare http://www.arbornetworks.com/

Arbor partecipa anche ad ATLAS, un particolare programma che vede la collaborazione di oltre un centinaio di service provider di tutto il mondo impegnati a condividere informazioni in tempo reale riguardanti aspetti quali la sicurezza, il traffico e il routing. Nessun’altra realtà può contare oggi su informazioni aggregate di tale portata in merito agli eventi Internet, unitamente agli strumenti per un’approfondita collaborazione inter-provider volta a informare numerose decisioni di business.

Per ulteriori informazioni su ASERT(Arbor Security Engineering & Response Team), il ramo della società che si occupa di ricerche nel campo della sicurezza, visitare il blog di ASERT all’indirizzo http://asert.arbornetworks.com.

Nota per i redattori: Arbor Networks, Peakflow, ATLAS e il logo Arbor Networks sono marchi commerciali di Arbor Networks, Inc.  Tutti gli altri marchi possono essere marchi commerciali dei rispettivi proprietari.

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NUOVO CALENDARIO VENITEM. AD UN PASSO DAL FUTURO

Venitem presenta il nuovo calendario 2010 dal gusto futurista

Venitem si prepara al lancio del suo nuovo calendario. Il concept  “2010. A un passo dal futuro” mette in risalto l’idea di costante innovazione che contraddistingue da sempre l’azienda veneta, leader nella progettazione e produzione di sistemi di sicurezza all’avanguardia.

Grazie alla preziosa collaborazione del fotografo veneziano Alberto Buzzanca e dell’Agenzia di Comunicazione Tratti, il nuovo calendario valorizza l’originalità di Venitem. Interamente realizzato all’interno dello studio fotografico ed ottimizzato da bravissimi designer, il nuovo calendario 2010 tralascia il superfluo e pone il focus sul prodotto e sulla sua interazione con il soggetto.

In un clima di “magnetismo” tra elementi,  la sirena d’allarme è resa quasi umana; il robot è programmato per protegge, interagire, rendere un servizio di difesa totale. L’idea è quella di un prodotto altamente funzionale,  completo di tutti gli optional, un prodotto che rappresenta appieno il futuro della tecnologia in tema di sicurezza. In quest’ottica Venitem guarda avanti, presenta la sua linea di sirene d’allarme e si prepara a progettare dei prodotti sempre più innovativi, sempre più eccellenti, sempre più “intelligenti”.
Come da tradizione, anche quest’anno la presenza di una bellissima modella, Nicoletta Ghiraldo, accompagna ed esalta il gusto e il design inconfondibile della gamma Venitem e conferma la logica raffinata di una produzione tutta made in Italy.
Venitem si riconferma come portavoce di bellezza e innovazione, perla del mercato della sicurezza e portavoce della più raffinata tecnologia.
Per vedere  il nuovo calendario, il video e le foto del backstage:
calendario http://www.venitem.com/it/calendario_sirene_10.html
foto backstage http://www.venitem.com/it/backstage_calendario_sirene_10.html
video backstage http://www.venitem.com/it/backstage_calendario_2010.html

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Lavorare in ufficio

La sicurezza sul lavoro è una tematica ultimamente sempre più affrontata da più parti sociali e politiche.
La sicurezza non è data solo, ovviamente, dall’evitare tragedie o gravi danni ai lavoratori, la sicurezza è anche offrire condizioni di lavoro migliori, fare in modo che l’ambiente di lavoro, gli uffici, siano ambienti salubri.
Oltre alla normativa italiana, particolarmente attenta e che può rintracciarsi prettamente nel decreto legislativo 81/2009 così come è stato modificato di recente, si trovano utili informazioni su fonti ufficiali come, INAIL,  ISPESL, si segnala a tal proposito il documento Linee guida per la valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro, o sui siti internet ufficiali delle regioni, per esempio della Regione Piemonte che offre la consultazione gratuita di un utile documento elaborato dal Gruppo Tecnico Antitabacco per il Piano Regionale Antitabacco e intitolato Raccomandazioni per ambienti di lavoro liberi dal fumo.
In generale è possibile affermare che la disciplina denominata “ergonomia” va ad integrare perfettamente quanto appena accennato, ovvero il fatto che anche azioni volte a migliorare situazioni di per sé già positive possono rientrare nella macro categoria della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro.
Con il concetto di ergonomia si intende lo studio delle interazioni tra uomo e tecnologie, dove per tecnologie si può intendere, anche, la struttura di una sedia da ufficio, la progettazione delle scrivanie ecc. ecc.  affinché queste possano offrire all’uomo-lavoratore una postura più corretta.
Utile è anche il documento ISPEL sopra citato contiene alcuni interessanti capitoli necessari a comprendere i rischi derivanti da una errata valutazione, tra i quali: effetti del rumore, livello di picco, spettro sonoro e bade di frequenza,  strumentazione per le misurazioni del rumore, dispositivi di protezione individuali dell’udito ecc.

Linee guida per la valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro – ISPESL  (PDF)

Fonte news: Business center – Affitto uffici e day office a Roma – Pick Center

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Anteprime Risksurface e Websan, M&P Risk Agency di Carlo Mastrangelo pubblica sintesi interventi relatori

A seguito degli eventi in anteprima – tenutisi a Milano e Roma il 17 e il 24 settembre e riservati agli operatori accreditati – di Risksurface e Websan, M&P Risk Agency S.p.A. pubblica una prima sintesi in forma di video degli interventi dei relatori.

Risksurface e Websan, innovativi strumenti di Risk Management, Compliance e Integrity Management, sono stati presentati a più di 100 opinion leader di Aziende Pubbliche e Private, Associazioni, Organi Istituzionali e Studi Professionali.

Hanno presenziato in qualità di Testimonial e di Relatori eminenti esperti del settore, portando il loro contributo su temi come Risk Analysis, Risk Management,, business security, Integrity Management e soluzioni It per la sicurezza.

Hanno partecipato:

– Prof. Ernesto Ugo Savona – Professore di Criminologia, Università Cattolica di Milano.

– Prof. Alfredo Montanari – Professore Incaricato di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna.

– Prof.ssa Isabella Corradini – Docente di Psicologia Sociale presso l’Università degli Studi dell’Aquila e Presidente del Centro di Ricerca THEMIS.

– Dott. Antonio Cavallaro – Associazione Italiana 231 Farmaceutica, Compliance Officer and Internal Auditor di Takeda Italia Farmaceutici S.p.A.

– Ing. Francesca Di Massimo – Security Lead Microsoft Italia. <
– Dott.ssa Paola Guerra Anfossi – Consiglio Direttivo dell’AIPSA, Associazione Italiana Professionisti di Security Aziendale, e Partner GAP Associati.

– Dott. Lorenzo Campese – Partner Ethix.

Sono disponibili sul sito www.mp-net.eu le prime sintesi in forma di video dei relatori:
http://www.mp-net.eu/?Pagina=dettaglio_notizia.page&ID_NOTIZIA=63 – Carlo Mastrangelo, Ad di Risk Agency S.p.A
– Prof. Ernesto Ugo Savona – Professore di Criminologia dell’Università Cattolica di Milano
– Lorenzo Campese – Partner Ethix.

Per informazioni o ricevere i video via mail

[email protected]
M&P Risk Agency S.p.A.
Palazzo delle Spighe
C.so Venezia, 2
20121MILANO
Tel. +39 02 6691713
www.mp-net.eu

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natale in sicurezza

Sarà comico oppure tragico, il fatto è che un albero di Natale può andare a fuoco. Seppure molti dei nuovi alberi sono ignifughi, tuttavia lo sfarzo di luci e lucette che a tutti noi piace mettere tra i rami per rendere più gioioso l’ambiente natalizio, è un ricettacolo di probabili corti circuiti. Uno strumento di sicurezza pratico, leggero e di design può essere sempre utile:vi presento Eolo!

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NEUROTECH : Realizzato MDS Control (Multi-Dimensional Space Control) Il primo motore neurale di visione artificiale in hardware dedicato programmabile dal web

Creando una innovativa procedura di simulazione software, delle connessioni sinaptiche cerebrali, è stato realizzato, MDS Control (Multi-Dimensional Space Control).

MDS Control è un motore software di visione artificiale finalizzato all’analisi della scena, al monitoraggio ambientale, al riconoscimento biometrico, all’analisi comportamentale ed alla lettura di simboli ideografici e/o segni alfanumerici.

MDS Control non si limita al controllo della scena, nelle quattro coordinate fisiche (spazio-temporali), ma la esamina come uno spazio multi-dimensionale portandone l’analisi su successivi livelli di interpretazione concettuale.

In questo modo ha la capacità di percepire oggetti in movimento (seguirne la traiettoria, avere l’esatta cognizione del numero del colore e della forma) monitorare i cambiamenti ambientali, analizzare e discriminare situazioni complesse.

http://www.neurotech.it

Ufficio Stampa

Irene Chinappi

Roma li 27 AGOSTO 2009

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Il settore della gomma si dirige verso

Per ottenere una maggiore efficienza durante i test sulla qualità, l’associazione

dei produttori di gomma giapponesi mira a stabilire una

determinazione del contenuto di umidità con il metodo dell’essiccazione

alogena come stabilito nel nuovo standard ISO. L’esperienza METTLER

TOLEDO fornisce il metodo più adatto.

 

 

 

I requisiti di pneumatici di qualità

L’industria di produzione di pneumatici è una delle maggiori consumatrici di gomma naturale e sintetica. La sicurezza e la qualità dei pneumatici sono severamente regolamentate e tutte le materie prime devono essere sottoposte a numerosi test sulla qualità. Lo standard internazionale ISO 248 specifica due metodi per l’analisi del contenuto di umidità e di altre sostanze volatili nella gomma grezza: il metodo del mescolatore a caldo e il metodo

del forno. Entrambi comportano un lavoro notevole e molto tempo, e per questa ragione l’associazione dei produttori di gomma giapponesi (JRMA) ha valutato metodi alternativi. Con METTLER TOLEDO, la JRMA ha trovato il supporto tecnico e l’esperienza nell’analisi del contenuto di umidità che cercava.

 

 

Più veloce al risultato con l’essiccazione alogena

Il contenuto di umidità nella gomma naturale e sintetica è molto basso, circa <1% (tipicamente 0,20-0,40% MC) ed è difficile ottenere risultati riproducibili. Serie di test compiute con gli analizzatori di umidità a lampada alogena hanno dimostrato che si possono ottenere gli stessi risultati del test eseguito nel forno con il metodo di riferimento. Il tempo di misura, tuttavia, è ben cinque volte inferiore. Gli strumenti METTLER TOLEDO funzionano in modo efficiente e accurato anche presso l’impianto di produzione dove possono essere facilmente ripuliti dalla polvere e da altri particolati. La JRMA è convinta che i suoi membri apprezzeranno l’implementazione di un metodo efficiente e vantaggioso dal punto di vista dei costi per la determinazione del contenuto di umidità. Il loro scopo è imporre l’essiccazione alogena nella nuova edizione della ISO248 e ottenere metodi migliori e

più veloci per l’industria della gomma in modo da produrre pneumatici di qualità e affidabilità maggiore.

 

 

www.mt.com/moisture

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Claudia Porchietto alle Provinciali: serve un nuovo modo di fare politica

Cosa si deve fare per avere un’istituzione vicino ai cittadini e ai loro problemi

“Ho dato la disponibilità a fare il candidato per il centrodestra – spiega Claudia Porchietto, al ballottaggio per la presidenza della provincia di Torino – e non con il centrodestra; voglio riuscire ad allontanare il vecchio modo di fare politica e mandare un messaggio nuovo a questa Provincia da troppi anni radicata su tradizioni che non hanno più senso di esistere. Mi sono contornata da persone che mixano perfettamente la conoscenza della Res Publica con quella della società civile e tecnica dall’altra; ambedue le competenze sono necessarie per dare una progettualità a 360 gradi all’ente della Provincia. Tutte le occasioni, sia istituzionali che private, debbono essere sfruttate al massimo della loro potenzialità: la crisi che stiamo vivendo e molti cittadini meglio dei politici sanno di che cosa sto parlando, non lascia scampo. Ci vogliono idee, grande senso di squadra, atteggiamento innovativo e grande progettualità da trasmettere ai cittadini unitamente alla sicurezza, al primo posto nella nostra carta programmatica”. E conclude: “Come richiede questa mia candidatura, sono orientata soltanto a ciò che è di interesse per il territorio torinese: qui non c’è mai stata una figura che si occupasse della città e della provincia; quando mi sono buttata nella mischia politica ho messo in campo l’intenzione di portare persone nuove per poter realmente cambiare le cose”.

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Ballottaggio a Torino: Catena Vota Antonio

Quando gli effetti di una sconfitta possono dimostrarsi devastanti, chi rischia tale sconfitta è disposto a qualsiasi azione, anche la più bieca.
Il dubbio che comunque sorge è se sia solo la paura della sconfitta a suggerire certi comportamenti o se, ancor più grave, sia la predisposizione naturale all’utilizzo degli stessi. L’ultima idea promossa dalla sinistra è pubblicata sul sito del suo candidato alla Presidenza della Provincia di Torino: “Antonio”, dove è promosso un “concorso a premi” per chi “dimostrerà” di aver “convinto a votare, meglio se accompagnato a votare” il maggior numero di elettori.
Viene previsto un punteggio per ogni elettore, doppio per quegli elettori che non si sono recati al primo turno, ma non viene previsto il modo per “dimostrare” il punteggio raggiunto. Il regolamento del concorso, peraltro obbligatorio, in realtà manca, pertanto è demandato al “giocatore” ingegnarsi a portare la “prova del voto”: forse con la foto della scheda elettorale scattata col cellulare? Ma voto a chi, anche a Porchietto? Si vince solo in caso di vittoria di Antonio ed il concorso è denominato “la catena di Vota-Antonio”, pertanto chi votare se non “Antonio” ?
“Scambio di voto”, “violazione del segreto del voto” e poi cos’altro?
Lo svilimento di uno dei più fondamentali diritti costituzionali del cittadino libero: il diritto al voto. L’elettore diventa un “giocatore” ed un “bersaglio a punti”, l’elezione diventa un “gioco”, un “concorso”, un insulto all’intelligenza stessa di coloro che sono chiamati alle urne. Chi propone quest’aberrazione si fregia tuttavia, nella pagina introduttiva al concorso, della propria tradizione fatta di valori, di antifascismo, di difesa delle regole e della legalità, perchè gli ingredienti della propria “pozione magica” sono il rigore, l’onestà e la democrazia! Quando è chiamato a risponderne non si giustifica neanche, ma riesce solo a rispondere al giornalista “E’ uno scherzo fatto dai giovani del PD”. Si, senz’altro è uno scherzo, ma per la parte che richiama i valori fondamentali decantati!
Peccato però che lo scherzo continui e la pagina sul sito sia ancora accessibile, perché lo “scherzo” è in realtà una chiara strategia elettorale dalla quale a questo punto lo stesso “Antonio” non può più dissociarsi e ne assume la piena responsabilità. Quale potrà essere il futuro di un partito i cui “giovani” sanno produrre tali iniziative e qual è la responsabilità dei “vecchi” che non hanno saputo insegnare, ma che vorrebbero continuare a “governare”? Cosa ne pensano i sostenitori di “Antonio”, che esprimono il loro voto ad una “Italia dei Valori”, della quale si potrà anche non condividere alcuni indirizzi politici, ma ai quali si deve senz’altro il riconoscimento dei Valori fondamentali della Democrazia?
E cosa ne pensano oggi i nuovi sostenitori “di centro”, che saranno chiamati a breve ad appoggiarlo?

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Ballottaggio a Torino: disobbedienza istituzionale

La decisione presa dal Presidente Saitta e dalla sua giunta, in merito allo sforamento del Patto di stabilità ha diverse chiavi di lettura e crea molte perplessità, pur confermando altrettante convinzioni.

La verifica dell’eventuale sforamento del patto di stabilità, peraltro imposto da normative UE e non dal Governo come erroneamente appare citato dal comunicato stampa della Provincia, può avvenire esclusivamente alla chiusura del bilancio annuale con la verifica del rispetto dei rapporti tra le entrate e le uscite dell’anno di riferimento.
Non è pertanto corretto, in corso d’anno, parlare di sforamento del patto ed in particolare parlarne nella prima metà dell’anno.
Tale verifica potrebbe avvenire esclusivamente qualora l’uscita deliberata, unitamente a quelle già effettuate a tale data, superasse ampiamente la previsione di uscite del bilancio previsivo del medesimo anno; in caso contrario anche un’uscita più alta del previsto potrebbe essere compensata da successive contrazioni delle uscite previste per il restante periodo dell’anno, sì da rientrare alla fine nei parametri imposti.

Nel caso specifico, a fronte di uscite previste mediamente dal bilancio della Provincia di Torino per circa 500 milioni di euro, i pagamenti in questione ammonterebbero complessivamente a 28 milioni di euro, pertanto a poco più di un 5%, valore che nei successivi 7 mesi del 2009 potrebbe essere facilmente recuperato con contrazione mensile dei pagamenti di circa 4 milioni.

Questo dato di fatto tuttavia ci tranquillizza, perché, se così non fosse, la scelta volontaria di un’amministrazione di sforare il patto di stabilità dovrebbe essere letta quantomeno come una scelta scellerata ed ignara delle conseguenze immediate che ne seguirebbero.
Il punto G1 della circolare n.2 del 27/01/2009 del Ministero delle Economie e delle Finanze prevede infatti espressamente sanzioni pesantissime nel caso di sforamento del patto di stabilità, da applicarsi nell’anno successivo al mancato rispetto della condizione, senza più la possibilità di recupero prevista precedentemente.
la riduzione automatica dei trasferimenti provenienti dal Ministero degli Interni e che rappresentano le principali entrate dell’ente Provincia, per l’importo stesso dello sforamento;
l’impossibilità al ricorso all’indebitamento anche se finalizzato ad investimenti;
la riduzione della spesa corrente a non più della media dell’ultimo triennio;
divieto di assumere personale;
la riduzione del 30% dei compensi dei consiglieri (che peraltro potrebbe essere vista dai cittadini come la preoccupazione minore).
In pratica una “bravata” del genere ingesserebbe perlomeno per un anno le attività dell’Ente.

E’ pur vero che il punto C7 della medesima circolare prevede particolari condizioni legate allo sforamento del patto su pagamenti per investimenti, che determinerebbero la disapplicazione di tali sanzioni, ma la Provincia di Torino non rispetta tali condizioni, né qualora le rispettasse si sarebbe potuto parlare di “atto di eroismo civico” da parte della giunta Saitta nel non rispettarle.

Non rimane che fare un passo indietro e chiedersi perché la nostra provincia sia nella condizione di dover “sforare il patto di stabilità” per effettuare quello che dovrebbe essere la condizione più naturale di una qualsiasi amministrazione sia pubblica che privata: il rispetto delle “obbligazioni” assunte, il rispetto dei termini di pagamento.
Sorge a questo punto l’ovvio dubbio che diventa la conferma di una convinzione: che la Provincia non sia stata gestita bene.
Il patto di stabilità non è un meccanismo perverso ideato per giustificare quella che nel privato sarebbe definita “inadempienza”, bensì è un meccanismo che dovrebbe indirizzare e limitare le scelte economiche dell’ente pubblico per evitarne l’eccessivo indebitamento; diverse province onorano le proprie obbligazioni ed i propri pagamenti senza dover sforare il patto di stabilità.
In parole povere Saitta e la sua giunta avrebbero dovuto pensarci prima!

Rimane ancora un dubbio, o sarebbe meglio definirla un’ulteriore conferma di un’ennesima convinzione: che dopo anni di “inadempienza” nei pagamenti, l’evento elettorale abbia suggerito la più bieca delle “strumentalizzazioni”, quella di farsi plaudire per un atto di disobbedienza che altro non è che la conseguenza di incapacità, ma che tanto vorrebbe confondersi con un atto di “eroismo” consumato su un terreno creato ad arte, per un finale pirotecnico e di “sacrificio civile”.

L’ennesima umiliazione, o come direbbe un comunista di altri tempi, Giorgio Gaber “…una disgrazia che vorrebbe volare, ma che non ha neanche più l’istinto del volo”.

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Ballottaggio elezioni provinciali a Torino: Emanuele Filiberto appoggia Claudia Porchietto mentre l’Udc si spacca

Il Principe ha sancito ieri sera in piazza Bengasi il suo sostegno alla candidata del centrodestra alla Presidenza della Provincia di Torino, grande segno del disagio vissuto in questi momenti nel popolo dell’Udc: Rosario Marra, candidato nel collegio 6 Borgo San Donato, è stato sospeso dal partito per aver negato il proprio appoggio a Saitta

Torino, 17 giugno 2009 – Emanuele Filiberto di Savoia, contrariamente all’Udc, il partito con cui si è candidato alle recenti cosultazioni europee, si è schierato con Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino, al ballottaggio il 21 e 22 giugno.
Dopo un incontro informale tra i due che ha sancito la convergenza su programmi e atteggiamento politico, il Principe sabaudo è intervenuto ieri sera alla festa di Piazza Bengasi a Torino per confermare pubblicamente il suo schieramento con la candidata del centrodestra, per confrontarsi con gli elettori e per incontrare i media.

Emanuele Filiberto, simbolo del Piemonte sabaudo di antica tradizione, ha apprezzato la scelta e la volontà di cambiamento della candidata del centrodestra dopo essersi confrontato con la Porchietto sui programmi e sui valori di una nuova e moderna amministrazione e ne ha subito condiviso le impostazioni, quale unico candidato al di fuori degli schemi classici dei partiti.

“Quella di Claudia – ha dichiarato Emanuele Filiberto di Savoia – è l’unica candidatura veramente nuova nel panorama della politica piemontese; insieme potremo costruire un tempo nuovo di sviluppo e benessere per Torino e la sua provincia. Amo la terra dei miei avi e ritengo fondamentale una svolta in ambito amministrativo. Solo con un cambiamento che guardi al di fuori della logica partitocratica si potrà incidere con concretezza per il suo rilancio: tutto ciò si riflette nella candidatura di Claudia. È nel suo programma, infatti, che riconosco il mio stesso impegno di stampo civico e popolare che rappresenta esattamente il mio elettorato”.

Claudia Porchietto ha risposto affermando: “apprezzo la coraggiosa scelta di Emanuele Filiberto e lo ringrazio per il suo impegno, tanto temuto nelle stanze buie degli accordi per le poltrone della politica. Insieme vogliamo dire basta alla politica grigia che ha mal governato questa Provincia per quindici anni: è ora di cambiare!”.

La scelta di Emanuele Filiberto e soprattutto la decisione dell’Udc di schierarsi con Saitta, ha provocato forte disagio in tutto il partito, lo dimostra anche il fatto che Rosario Marra, candidato nel collegio 6 di Borgo San Donato con l’Udc, è stato sospeso dal partito perché, come ha dichiarato, “non mi sento di far parte di questo partito che non si dovrebbe chiamare Unione di centro bensì ‘vado dove tira il vento’. Nonostante abbia ottenuto nel mio collegio elettorale 2836 voti con 1197 preferenze, non voglio che i miei voti vadano al centrosinistra, ma nel senso giusto e cioè in questo caso verso Claudia Porchietto per gli ideali che ha dimostrato”.

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Claudia Porchietto, al ballottaggio per la presidenza della provincia di Torino, ha incontrato i sindacati di polizia per parlare di sicurezza

Il 17 giugno la candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino Claudia Porchietto ha incontrato i sindacati di polizia Siulp e Sap per affrontare il tema della sicurezza

Torino, 18 giugno 2009 – Ieri Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, ha incontrato i sindacati di polizia Siulp e Sap, per verificare le loro esigenze e per ragionare con i rappresentanti delle forze dell’ordine sui temi della sicurezza, in modo da iniziare un confronto che possa proseguire anche nel dopo elezioni.
L’incontro è stato anche occasione per un scambio di vedute su uno dei punti cardine del programma per garantire la sicurezza: la polizia provinciale. Progetto che potrebbe sviluppare sul territorio una presenza che si traduca in un’azione efficace a sostegno dell’attività delle forze dell’ordine.

“E’ chiaro che la polizia provinciale – ha sottolineato Claudia Porchietto – non sarà un ulteriore corpo di polizia dedicato all’ordine pubblico, ma svilupperà un’azione di vigilanza e prevenzione sul territorio affiancandosi, nel rispetto delle normative e delle prerogative del Prefetto, a quelle che sono le forze che già si occupano di ordine pubblico.
Segnali positivi sono arrivati dai sindacati di polizia che hanno giudicato interessante e importante l’idea di creare un corpo di polizia provinciale. Si tratta di un progetto che andrà vagliato con la massima attenzione, che potrebbe supportare efficacemente gli agenti nella loro attività quotidiana.
La nostra proposta di polizia provinciale potrebbe dunque colmare talune necessità di sicurezza, visto che a norma di legge il personale potrà acquisire la qualifica di agente di polizia giudiziaria e agente di pubblica sicurezza.
Questo incontro conferma ancora una volta che la politica del fare e della concretezza, attuata con semplici azioni sul territorio, può portare ad aumentare realmente la sicurezza tra i cittadini”.

I segretari provinciali dei sindacati di polizia Siulp e Sap, Eugenio Bravo e Silverio Sabino, hanno poi aggiunto: “Abbiamo apprezzato molto la concretezza della candidata presidente del Pdl e valutiamo positivamente l’incontro avvenuto”.

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Provincia di Torino al Ballottaggio: a Porta Palazzo migliaia di cittadini per dire NO alla delinquenza.

Migliaia di persone hanno preso parte a Porta Palazzo alla catena umana promossa da Claudia Porchietto contro la delinquenza

Torino, 18 giugno – Grande partecipazione ieri sera all’iniziativa promossa dal comitato elettorale di Claudia Porchietto, al ballottaggio per la presidenza della provincia di Torino, per dire No alla delinquenza. “Delinquenti arrendetevi, siete circondati” lo slogan della manifestazione che ha visto migliaia di persone confluire fin dalle 19.30 in Piazza della Repubblica. Una grande catena umana ha circondato tutta Porta Palazzo, quartiere in cui si svolge il mercato più grande d’Europa, con lo scopo di ribellarsi alla diffusa criminalità che imperversa nella zona.

“La sicurezza è un diritto – ha sostenuto Claudia – ed è una necessità per tutti i cittadini”. Clima festoso in piazza della Repubblica; gente di tutte le età ha voluto lanciare un monito soprattutto alle istituzioni che hanno fatto poco o nulla per combattere una criminalità sempre più dilagante.

Qualche momento di tensione si è verificato poco l’inizio della manifestazione, quando in piazza è arrivato un gruppo di giovani dei centri sociali torinesi che, con tamburi e striscioni, hanno contestato l’iniziativa del centrodestra. Le forze di polizia hanno evitato che si verificassero incidenti e, nonostante la presenza delle due diverse “fazioni”, l’evento è proseguito senza particolari difficoltà.

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La squadra: i 150 di Claudia Porchietto

La candidata alla presidenza della provincia di Torino, al ballottaggio il 21 e 22 giugno, ha presentato la sua lista civica di 150 persone, tra cui molte donne, tutte impegnate sul territorio

Torino, 15 giugno 2009 – Aria nuova in Provincia, entusiasmo, positività e coraggio di credere nella possibilità di cambiare le cose. Sono i tratti distintivi del gruppo di 150 tra uomini e donne che da giorni sono all’opera sul territorio per sostenere la corsa alla presidenza della Provincia di Torino di Claudia Porchietto.
Il 12 giugno i 150 sono stati presentati in una conferenza stampa a Mirafiori, in via Anselmetti 67, all’interno della struttura dell’associazione Crescere Insieme, realtà che si occupa dell’aiuto alle famiglie in difficoltà.
Tra di loro vi sono imprenditori e casalinghe, operai e impiegati, giovani, donne e tanti volenterosi che hanno deciso di mettere a disposizione tutta la loro grinta per raggiungere l’obiettivo storico al ballottaggio di domenica 21 e lunedì 22.

“Questa è una grande opportunità – ha sottolineato Claudia Porchietto -. E va vissuta con l’entusiasmo e la positività che ci deve trasmettere la possibilità che abbiamo di raggiungere il risultato. La nostra Provincia negli anni passati ha perso molte delle sue eccellenze, i suoi fiori all’occhiello, per colpa degli errori di un’amministrazione di centrosinistra miope e imbalsamata. Penso all’ente moda, al salone dell’auto, alla Rai, alla dirigenza dei grandi gruppi bancari. Ma ha perso anche tanti cervelli, giovani di talento che sono andati all’estero in cerca di opportunità che il nostro territorio non è stato capace di offrire loro. Ciò non dovrà mai più accadere. Noi, con la Lega Nord e tutte le altre liste che ci hanno sostenuto in questi mesi di campagna elettorale, ci siamo impegnati e ci impegneremo in futuro a difendere il nostro territorio e le nostre famiglie. Vogliamo proteggere il lavoro sul territorio e il lavoro si protegge non con le parole ma smettendola con le politiche di investimento sbagliate. Vogliamo dare valore alle vere competenze delle persone e alle loro capacità: questo sarà un punto fondamentale della mia futura struttura. E poi, così come è stato importante in questi giorni, per il futuro sarà importante il supporto delle donne, al di là delle quote rosa. Donne che si sono impegnate e hanno dimostrato che cosa vuole dire saper lavorare sul territorio. Attenzione particolare, nel mio progetto per la Provincia, l’avranno le politiche a favore della famiglia, dei figli e degli anziani. Mancano asili e persone formate ad assistere bambini e anziani. E una delle principali funzioni della Provincia è proprio quella legata alla formazione. Per cui sarà necessario intervenire in questo ambito.
Questa è la Provincia che vogliamo, che rappresenta la svolta e che i nostri 150 amici porteranno nelle strade di tutte le città. Questo è il nostro progetto, nel quale molti torinesi hanno già dimostrato di credere”.
“Se sarò eletta presidente – ha concluso il suo intervento Claudia Porchietto – gli assessori saranno otto, con una grande attenzione al territorio di tutta la Provincia e certamente ci sarà spazio per delle donne”.

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Claudia Porchietto, Elezioni Provinciali a Torino: un ballottaggio carico di … festa e impegno civile

Per dare alla gente la possibilità di passare qualche ora in allegria e per dare un segnale di impegno civile, Claudia Porchietto, al ballottaggio per la presidenza della Provincia di Torino per il centrodestra, organizza una serie spettacoli serali a Torino e ad Avigliana per lunedì 15 giugno, martedì 16 giugno. Per il 17 giugno invece grande appuntamento con l’impegno e una ‘Catena Umana’ contro la criminalita’

“Saranno serate in cui ascoltare buona musica, anni ’60, assistere a spettacoli di artisti di strada e fare qualche risata – aggiunge Claudia Porchietto -. Spettacoli gratuiti aperti a tutti in cui si mangerà qualcosa e si starà insieme. Sono convinta che sia ora di dare una svolta anche alla mentalità compassata e poco agile che troppo spesso troviamo in alcuni politici del nostro territorio. In piazza ci potremo trovare tutti per parlare del futuro della nostra Provincia, o anche solo per ascoltare un po’ di musica e scambiare una battuta. Il nuovo volto che vogliamo dare al nostro territorio è anche in queste piccole cose, nella consapevolezza che insieme si possano affrontare problemi e difficoltà, ma che insieme si possa anche trascorrere una serata in allegria. Mercoledi 17 invece, ci sarà l’occasione di un impegno civile che è nel cuore di tutti torinesi: “Una Catena umana per la Sicurezza” dalle ore 20.00 alle ore 22.00, per sensibilizzare opinione pubblica e cittadini sul problema della sicurezza”.

Ecco i programmi

Lunedì 15 giugno, a partire dalle ore 21, in via Pietro Cossa 293 a Torino, spettacolo con gli artisti di strada
Martedì 16 giugno, a partire dalle ore 21, in piazza Bengasi a Torino “I favolosi anni ’60” musica e balli con Giampieretti, Donatello, Paki dei Nuovi Angeli e Renato dei Profeti. Durante la serata verrà distribuita GRATUITAMENTE la farinata sfornata di continuo dai forni a legna attivi in loco.
Mercoledì 17 giugno, una “Catena umana per la Sicurezza” dalle ore 20.00 alle ore 22.00 con appuntamento in P.zza della Repubblica angolo Via delle 3 Galline abbiamo organizzato un’importante iniziativa dal titolo “Catena umana per la Sicurezza: delinquenti arrendetevi! Siete circondati.” Per sensibilizzare opinione pubblica e cittadini tutti sul problema della sicurezza abbiamo scelto come luogo simbolo proprio Porta Palazzo, cuore della città e purtroppo e da fin troppo tempo immagine chiave del degrado sociale, dello spaccio, dell’immigrazione clandestina e della microcriminalità imperante.

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I Centri per l’Impiego al centro del rilancio della “formazione utile”

Torino, 11 giugno 2009 – Sarà necessario realizzare un piano per valorizzare la formazione utile, quella cioè quella coerente all’agevolazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, con l’obbiettivo di generare un maggior numero di impieghi a tempo indeterminato.

Nel programma di Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla guida della Provincia di Torino, la formazione ha un ruolo fondamentale, vista la necessità di rilancio del lavoro sul territorio.

In questo contesto un ruolo primario lo avranno i 13 centri per l’impiego (Cpi) provinciali, che sono attualmente in funzione con risultati non del tutto convincenti.
I centri per l’impiego andranno rivisti in termini di efficacia ed efficienza, il che non vuole dire che verranno diminuiti, ma che dovranno essere rilanciati in modo che l’offerta di lavoratori che proviene da queste strutture sia effettivamente appetibile per il mercato del lavoro. Ciò potrà avvenire con diversi strumenti tra cui, ad esempio, un accordo quadro tra Cpi e Agenzie per il Lavoro (APL), utilizzando al meglio il fondo FORMATEMP (oggi sottoutilizzato). Altra idea sarà la creazione di un Coordinamento provinciale dei Centri per l’Impiego e degli operatori privati per governare ed indirizzare il mercato e le politiche del lavoro, al fine di predisporre un sistema costante di rilevazione ed analisi delle dinamiche del lavoro sul territorio.
“La Provincia ha un compito fondamentale nella nostra società – spiega Claudia Porchietto -. Quello di promuovere la formazione per garantire ai cittadini un lavoro sicuro e tutelato dai diritti, in modo da combattere la disoccupazione e promuovere l’emersione dal lavoro nero. Oggi la sensazione è che le aziende in cerca di validi operatori non si rivolgano ai centri per l’impiego della Provincia. Questo perché, di fatto, tali strutture oggi non sono in sintonia con le necessità di chi offre posti di lavoro.
Ciò è dovuto principalmente alla scarsa attenzione della giunta uscente a potenziare e riformulare queste realtà, che invece di proporre innovative ed adeguate azioni di politica attiva del lavoro a chi è in cerca di occupazione tendono a rimanere, salvo rare e lodevoli eccezioni, strutture appesantite da vincoli burocratici e meno “pronte” a registrare i repentini cambiamenti del mercato del lavoro e della congiuntura economica. I centri per l’impiego hanno perciò una sempre crescente necessità di personale realmente qualificato che possa operare con strumenti all’avanguardia, nel giusto numero, formato internamente e pronto a gestire il delicato compito che è loro affidato trovandosi a contatto con una realtà difficile com’è quella della disoccupazione.
Poi, è fondamentale rimodulare l’offerta di lavoratori in accordo con le reali necessità delle aziende che cercano operatori. Solo a questo modo si potranno avere dei centri per l’impiego efficienti e utili davvero, pronti a ridurre la disoccupazione. In sintesi non si tratta di tagliare i centri per l’impiego, ma di far render al meglio il denaro che oggi è impiegato per il funzionamento di queste strutture che svolgono anche un importantissimo ruolo sociale”.

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Con le trovate elettorali di Saitta la Provincia rischia la paralisi

La smania elettorale del presidente Saitta rischia di costare cara alla Provincia di Torino

Torino, 25 maggio 2009 – Prima la trovata di infrangere il patto di stabilità (lanciata ad orologeria dal presidente uscente che si è finto paladino delle aziende che vantano cospicui crediti con l’ente territoriale quando invece avrebbe potuto pagarle ben prima) che potrebbe generare la pesantissima sanzione del Governo di un blocco totale degli investimenti per il 2010. E come si può intuire: niente investimenti, niente progetti e sviluppo per il futuro.
Poi è arrivata la demagogica trovata di sacrificare gli affitti di tre edifici come la Caserma Bergia, la Questura e la Prefettura, per cinque anni, che a circa 2 milioni l’anno fanno 10 milioni di mancati introiti su di un bilancio che sopravvive già di bassissime entrate, quasi esclusivamente derivate dall’Ipt, per domandare al Governo agenti di polizia o carabinieri in più. La realtà però è diversa. Da anni la giunta Saitta non riscuote gli affitti della Prefettura (e presumibilmente per altri anni non avrebbe continuato a riscuoterli) e i soldi promessi altro non sono che i finanziamenti per la sicurezza della Regione che, per legge, la Provincia di Torino trasferisce attraverso appositi bandi ai Comuni. Sostanzialmente Saitta fa solo il passacarte.

“E’ ora di smetterla di fare campagna elettorale sulla pelle dei cittadini – attacca Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino – demolendo ciò che resta di un ente Provincia con il bilancio in rosso. La sicurezza è una priorità, e sono certa che il Governo saprà rispondere alle necessità del nostro territorio con le dovute misure. Non è però possibile pensare che il presidente uscente utilizzi l’ente come un suo personale pozzo da cui tirare fuori artifici elettorali, che di fatto potrebbero avere gravissime ripercussioni sulla possibilità di amministrazione futura. E in che condizioni si troveranno le casse dell’ente se si continua a prelevare in modo dissennato risorse, vedi la campagna pubblicitaria partita poco prima del periodo elettorale? Perché dopo le ‘regali’ spese di comunicazione e i soldi stanziati per la sua segreteria (i cui capitoli di bilancio nel 2009 arriveranno a ben 36.000.000 euro) il presidente uscente non ha più fondi a disposizione se non quelli dedicati all’edilizia scolastica o alla messa in sicurezza delle strade. Dove si troveranno dunque i fondi per questi interventi? La nostra proposta di riorganizzazione delle polizie locali, non costando praticamente nulla, ha indicato una strada per una gestione del problema sicurezza improntata al giudizio e alla responsabilità. Le proposte del presidente uscente invece paiono sempre più scomposte e prive di fondamento.
E’ giunto il momento di fermare questa gestione della Provincia, che antepone gli interessi elettorali ai bisogni reali dei cittadini e a una corretta amministrazione della cosa pubblica”.

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In Provincia giace un piano per installare 28 nuovi autovelox

Necessità di sicurezza o di fare cassa? Si chiede Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino

Torino, 2 giugno 2009 – Messo sotto silenzio forse a causa della tornata elettorale, o per altre ragioni meno note, giace in un cassetto dell’uscente giunta provinciale e dell’assessorato alla viabilità, il piano per installare 28 nuovi autovelox fissi in 14 punti strategici sulle strade torinesi, in aggiunta a quelli già utilizzati dai comuni, con il fine di “aumentare la sicurezza”.

Si tratta di un progetto che nelle intenzioni della giunta uscente avrebbe dovuto essere realizzato entro l’autunno, con il bando di gara chiuso entro l’estate. Ma che per ora è fermo forse in attesa di conoscere chi sarà ad aggiudicarsi la guida di Palazzo Cisterna. Un asso nella manica, che il presidente che disobbedisce al patto di stabilità pare si sia preparato, in caso di vittoria, utile forse a trovare un extra gettito per la Provincia di domani. Già perché gli autovelox, installati per contrastare la velocità eccessiva sulle strade e con essa gli incidenti, hanno anche l’appetitosa caratteristica di saper rimpinguare le casse dell’amministrazione che li gestisce grazie a un flusso costante di denari prelevato dalle tasche degli incauti proprietari dei veicoli che infrangono il limite.

Il progetto, che fa riferimento al Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, prevede un esborso dell’ente, per l’installazione di tali strumenti in affitto, di circa 3 milioni 200 mila euro per tre anni, ossia 6.400 euro al mese per ogni coppia di varchi. A tanto ammonterebbe il canone. E riporta scritto a chiare lettere che i “proventi delle sanzioni spettano all’ente che rileva le sanzioni”, in questo caso la Provincia. Per il controllo delle sanzioni, poi, sarebbe necessaria una convenzione con le polizie municipali dei comuni.

Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, sottolinea: “Più di tre milioni di euro potrebbero essere investiti in modo diverso sulla viabilità, anziché destinarli solo all’installazione di autovelox. La sicurezza deve rimanere una priorità e l’azione deterrente verso chi viaggia a velocità pericolose è legittima, ci mancherebbe. Le priorità delle nostre strade però, tra cui anche quelle più pericolose come la 460 del Canavese che andrebbe raddoppiata, sono altre. Perché ci sono già tutte le varie amministrazioni comunali che, tramite le loro polizie municipali, sono impegnate nel controllo della velocità delle vetture. E a questo impegno va aggiunta l’opera della polizia stradale. Certe postazioni individuate per gli apparecchi provinciali, infatti, potrebbero andare a sovrapporsi a quelle già installate dai Comuni stessi. Un esempio è in corso Allamano vicino a Grugliasco, postazione individuata dal progetto della Provincia ma tratto nel quale anche il Comune di Torino sarebbe intenzionato a installare un controllore elettronico di velocità.
Le strade della Provincia hanno in primo luogo la necessità di un intervento di manutenzione globale, che ponga rimedio a situazioni pericolosissime e assurde come quella che è capitata quest’inverno alla direttissima di Lanzo, rimasta per mesi al limite della transitabilità. Le lamentele di cittadini, anche sul nostro sito internet, per le strade piene di buche, in pessimo stato di manutenzione e pericolose, si sprecano. E’ dunque necessario programmare una seria politica di manutenzione straordinaria dei collegamenti viari della Provincia che, va ricordato, ha competenza diretta su 3095 km di strade. La sicurezza inizia con dei collegamenti che non devono creare situazioni di pericolo per le persone che li utilizzano”.

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Il presidente uscente ci mostri dov’è la tangenziale est, prima di parlare di viabilità

Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alle elezioni amministrative di Torino, tratta l’argomento della viabilità e della tangenziale est

Torino, 3 giugno 2009 – “Il presidente della Provincia in scadenza, prima di parlare di viabilità, dovrebbe accompagnarci in un giro per le colline di Torino e farci vedere dov’è la tangenziale est”.
Così la candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, Claudia Porchietto, risponde alla polemica lanciata dal suo avversario del Pd sull’autostrada Torino Pinerolo.

“E’ chiaro che il riferimento nel mio programma è a un’autostrada, la Torino-Pinerolo, che sarà anche stata ultimata ma finisce davvero nel nulla – aggiunge Claudia Porchietto -. Per cui è necessario completare l’opera integrandola in modo migliore con la viabilità ordinaria in cui va a confluire, non come oggi dove il raccordo pare un imbuto dimenticato. La realtà è che tutta la rete viaria della provincia ha necessità urgente di interventi, sia di ripristino sia di sviluppo. E mi riferisco soprattutto all’area del Canavese.
Ma l’esempio più eclatante è quella della tangenziale est, da trent’anni in attesa di venire realizzata, e per la quale oggi non esiste che un progetto di prefattibilità che in piena bagarre elettorale il presidente uscente sbandiera come fosse un cantiere aperto. Da un amministratore realmente attento al territorio mi sarei aspettata una politica, in questi ultimi cinque anni, molto più attenta alle esigenze del territorio e dei collegamenti che lo percorrono, con una manutenzione puntuale delle strade e non con la concentrazione di interventi spot su tratti bloccati da mesi, effettuati solo nel periodo elettorale”.

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Claudia Porchietto, votazioni elezioni provinciali Torino: su sicurezza e viabilità le cifre parlano di degrado

La candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino dà la sua ricetta per risolvere il problema della sicurezza e della viabilità

Claudia Porchietto, candidata di PDL, Lega Nord e delle liste minori aggregate alle elezioni amministrative di Torino, a margine dell’incontro avvenuto alla CISL Canavese, è intervenuta con decisione per sottolineare le priorità di questa campagna elettorale: “La Provincia di Torino è quella con il maggior numero di incidenti nel 2007; il 59% di questi avvengono su strade provinciali. Si rendono pertanto necessari interventi strutturali per la messa in sicurezza delle strade, presupposto per un rapido e sicuro collegamento viario e per diminuire la mortalità. La criticità del problema sicurezza, visto nella sua accezione più vasta, è sottolineata dal posizionamento che ricopre la provincia di Torino rispetto alle altre province in Italia: è al quart’ultimo posto. Appare dunque evidente la necessità di un forte cambiamento della politica provinciale che possa risolvere al più presto queste due aree critiche, quelle che sostanzialmente incidono sulla qualità di vita dei cittadini ma anche sulla produttività e sul senso di sicurezza. Una società che aspira ad un forte rilancio ha bisogno di agire con tempestività e lucidità”.

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Provincia di Torino: al ballottaggio le due coalizioni separate da tremila voti. Claudia Porchietto punta su sicurezza, lavoro e mobilità

Il centrodestra ha avuto un buon riscontro nelle elezioni provinciali piemontesi: conquista le provincie di Cuneo, Verbano, Novara e Biella e va al ballottaggio a Torino ed Alessandria.

Torino, 9 giugno 2009 – Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino, raggiunge il 41,5% delle preferenze contro il presidente uscente di centrosinistra, al 44,3%; le due coalizioni sono separate da tremila voti. Il ballottaggio tra i due schieramenti si svolgerà domenica 21 giugno (dalle 8 alle 22) e lunedì 22 giugno (dalle 7 alle 15).

Claudia Porchietto, commentando i risultati, dichiara: “Mi considero soddisfatta, è un buon risultato considerando che la mia campagna elettorale è partita un mese e mezzo dopo quella della coalizione avversaria. Mi sembra che i segnali che abbiamo dato sul territorio siano stati compresi.
Ci prepariamo ad un ballottaggio in cui spenderemo tutte le energie per comunicare le nostre idee innovative all’insegna di una provincia torinese moderna e all’avanguardia. Il programma con cui ci presentiamo è costruito per il rilancio del territorio e per la rassicurazione dei cittadini, soprattutto dal punto di vista della sicurezza e del lavoro. Gli elettori, da parte loro, devono dimostrare il coraggio di cambiare, dando fiducia alle nostre strategie di intervento e rinnovamento.
La vittoria al ballottaggio potrà significare per i cittadini molte opportunità favorevoli per la vicinanza con il governo centrale e per la presenza trascinatrice della Lega Nord e della sua carica innovativa. Abbiamo davvero bisogno di lanciarci tutti insieme verso un cambiamento profondo a molti livelli: Torino deve tornare a primeggiare”.

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Claudia Porchietto si prepara al ballottaggio per la presidenza della provincia di Torino incitando i giovani

Claudia Porchietto, candidata del centrodestra, andrà al ballottaggio del 21 e 22 giugno nel secondo turno delle elezioni provinciali di Torino. Rivolge un messaggio ai giovani esortandoli a non perdere l’entusiasmo e riflette su come l’ente provincia potrebbe aiutarli

Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alle elezioni amministrative torinesi, ha avuto un buon riscontro al primo turno delle votazioni per l’elezione del presidente della Provincia di Torino: ha ottenuto il 41,5% dei voti contro il 44,3% del suo avversario. Commentando questi dati ha dichiarato: “È un buon risultato ed è un segnale forte della volontà di cambiamento del territorio. Adesso il nostro obiettivo è trasferire questa volontà al ballottaggio del 21 e 22 giugno”.

Proprio per sottolineare la volontà di rinnovamento della Provincia di Torino, ha rivolto un messaggio ai giovani: “Il problema in Italia sta nel fatto che non buttiamo mai il cuore oltre l’ostacolo: il sindacato è il sindacato, l’imprenditore è l’imprenditore e il lavoratore è il lavoratore… Se andiamo avanti in questo modo non avremo più prospettive, come sta accadendo ai giovani. Ho creato una lista civica in cui ho cercato di coinvolgere giovani nuovi, perché ritengo che tutte le competenze della provincia come la viabilità, le infrastrutture, i rifiuti e l’ambiente richiedano soluzioni tecniche. Vorrei che i giovani avessero la possibilità di sviluppare nuove idee attraverso la collaborazione con enti e istituzioni, anche universitarie, da poter poi trasformare in vere e proprie attività. Non servono a nulla contributi di 20mila euro a fondo perduto perché con quei soldi non si può mettere in piedi nessuna attività. E’ quindi necessario creare un collegamento tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro; i giovani devono scommettere sulle loro capacità e non perdere mai l’entusiasmo, la voglia di combattere e l’ambizione”.

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Claudia Porchietto: dare prospettive e progettualità alla Provincia di Torino

Poco dopo l’inizio dello spoglio delle schede, quando cioè il risultato è ancora da definirsi, Claudia Porchietto ha rilasciato questa intervista dalla sede del Pdl di Torino: “Al di là del risultato numerico che sapremo tra poche ore, ci tengo a ripetere che il mio programma vuol dare respiro ad un nuovo ruolo della Provincia, affinchè diventi innanzitutto propulsore nel campo della sicurezza e dello sviluppo del lavoro”.
Dopo aver sottolineato che le sue proposte sono orientate verso una prospettiva di intervento meditato e approfondito, ha ricordato, riguardo alla problematica della sicurezza, che “il senso di disagio che tutti i cittadini stanno vivendo è generato sì da una diffusa illegalità che l’Ente può contribuire a contrastare attraverso l’impiego della Polizia Provinciale (già esistente), ma anche dal senso di insicurezza generalizzato per la mancanza di prospettive e progettualità”. Concludendo, la Porchietto sottolinea: “E’ ora che la nostra Provincia si riappropri del ruolo che le compete con la partecipazione attiva di tutti i suoi cittadini”.

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Claudia Porchietto, elezioni per la provincia di Torino: rendere trasparente e condivisa la vita della Provincia grazie al web

La tecnologia per garantire il massimo della trasparenza in ogni passaggio della vita della Provincia è il web, per “una casa trasparente, come se fosse di vetro” spiega Claudia Porchietto. “A cominciare dal consiglio provinciale che sarà trasmesso in diretta via internet (alla quale finora il presidente Sergio Vallero si è sempre opposto, nonostante la presenza di telecamere fisse durante i consigli provinciali). Pensiamo di realizzare anche un notiziario on line – prosegue la Porchietto – utilizzando anche il web 2.0, ovvero Facebook e tutti gli altri portali in cui il cittadino può interagire, proprio come stiamo facendo in questa campagna elettorale. Infine la banda larga da portare in tutte le scuole superiori gestite dalla Provincia, con collegamenti wireless per far accedere alla rete tutti gli studenti e fornire un vero supporto alla formazione”. E conclude sottolineando che la rete non è un particolare di contorno, come sembra spesso apparire nelle parole dell’opposizione: “l’apporto delle nuove tecnologie sarà fondamentale nello sviluppo del nostro territorio. Sia per l’aspetto della connettività, sia per l’aggiornamento tecnologico necessario alla competitività. Non si tratta solo di una mera questione tecnologica, ma di innovazione a 360°, capace di creare un cambiamento di mentalità indirizzato ad una sempre maggiore condivisione con il cittadino”.

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Acqua “E’ Ora” ed etilometri per sensibilizzare i giovani sui pericoli degli alcolici

Torino, 5 giugno 2009 – Ieri sera, all’incontro su sicurezza stradale e infrastrutture organizzato dal Pdl (svoltosi a partire dalle ore 20.30 al Patio Club di corso Moncalieri 346/14), dal titolo “Se Guidi non Bevi. Se Bevi non Guidi” e alla discoteca La Rotonda al parco del Valentino, sono stati distribuiti degli etilometri e le bottigliette d’acqua “E’ Ora” di Claudia Porchietto.
Si tratta di un’iniziativa della candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, Claudia Porchietto, che intende così sensibilizzare i giovani sui rischi che si corrono mettendosi alla guida sotto gli effetti dell’alcol.
All’incontro al Patio Club saranno presenti, tra gli altri, i sottosegretari Bartolomeo Giachino e l’on. Guido Crosetto, il sen. Aldo Scarabosio, l’on. Mario Valducci, il sen. Enzo Ghigo, l’on. Vito Bonsignore (vice capogruppo al Parlamento europeo del PPE) e l’on. Agostino Ghiglia.
“Ogni anno nel nostro Paese migliaia di persone perdono la vita in incidenti stradali – ha aggiunto Claudia Porchietto – e, solo nella nostra provincia, nel 2007, secondo una statistica Istat, i decessi e i feriti a causa di incidenti sono stati 11.459, di cui il 59% su strade provinciali. Di questi, secondo le statistiche mediche, il 20% possono essere riferiti a situazioni legate all’eccesso di alcool. E’ quindi prioritario far capire ai nostri giovani che guidare dopo aver bevuto troppo è molto pericoloso. La Provincia, su questo problema, si deve impegnare a fornire collegamenti sicuri, con strade che siano in perfette condizioni. Tramite la collaborazione con le scuole guida, poi, è possibile dare un impulso verso una migliore educazione stradale. Detto ciò, rimane prioritario mantenere sempre alto il controllo sull’abuso di alcolici”.

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Un forte impegno ad individuare risposte sempre più efficaci ai bisogni dei cittadini

Torino, 2 giugno 2009 – Nella ricorrenza del 63° anniversario della Repubblica Italiana Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, sottolinea le necessità per le amministrazioni e gli enti che operano sul territorio di rinnovare un patto di collaborazione e impegno per la soluzione dei problemi e dei bisogni dei cittadini.

“L’anniversario della Festa della Repubblica deve rinnovare in tutti noi l’impegno a individuare risposte efficaci, e realizzabili in tempi certi, alle domande e ai bisogni dei cittadini. In giorni in cui episodi d’intolleranza e violenza si sono ripetuti – ha sottolineato Claudia Porchietto –, e mi riferisco agli attacchi alla libertà democratica di esprimere la propria opinione occorsi in questa campagna elettorale, è necessario fare appello ai valori fondanti della nostra Repubblica e al rispetto della funzione delle istituzioni. La risoluzione nelle scelte e negli interventi, che ciascuno è chiamato ad adottare, deve tener conto del crescente disagio delle persone. A tal fine, sul territorio, è necessario valutare in modo molto attendo i segnali di malessere che provengono dai cittadini, per definire e attuare con tempestività gli interventi più adeguati a fronteggiarli”.

www.claudiaporchietto.it

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