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Psicoterapia di gruppo: Separazione, Difficoltà relazionali, Disturbi alimentari, Attacchi di panico

Psicoterapia di gruppo: Separazione, Difficoltà relazionali, Disturbi alimentari, Attacchi di panico

Sono Anna e da due mesi la mia vita è completamente cambiata, Marco mi ha lasciata e io non riesco ad andare avanti. Mi mancano le certezze, mi manca la volontà, nulla mi rende felice, mi sembra di non avere più uno scopo nella vita.

Ciao io sono Francesco, da qualche mese mi sento sempre agitato, sono ansioso, non riesco ad affrontare nessuna cosa nel modo giusto. Non riesco a godermi più la vita. Non so cosa mi sia successo, ad un certo punto è come se tutto mi facesse paura e fosse troppo grande per me. Sono sfinito da questa continua minaccia che sento nascere dentro di me.

Ciao io sono Elisa, ho deciso di rivolgermi a qualcuno quando ho sentito di non essere più padrona della mia vita. Niente era abbastanza. Nulla mi rendeva felice, neanche il mio ragazzo storico che ho lasciato dopo 7 anni di fidanzamento. Sono confusa e mi rendo conto di che la mia infelicità incide anche sulla mia alimentazione. Mangio poco, non ho mai fame. Inizialmente ho trascurato questo aspetto ma adesso è anche questo che inizia a preoccuparmi.

Ciao sono Giovanna e dopo due anni sono finalmente riuscita ad ammettere a me stessa di avere un serio disturbo dell’alimentazione. Sono anoressica e dirlo mi fa ancora paura e mi sembra irreale ma è così. Odio il cibo, odio le calorie e faccio di tutto per evitarli. È iniziato tutto semplicemente, una dieta come tante altre e poi sempre più ostinata a ridurre il cibo fino a non mangiare per niente alcuni giorni.

Io sono Michele. Non rido da un anno, non mi piace la mia vita, mi sono rinchiuso in un modo mio, nero, vuoto. Non ho nessuno stimolo, nessuna volontà, eppure un tempo ero diverso. Ascoltando le vostre storie ho trovato un po’ di me in ognuno di voi. In ogni parola un po’ di conforto, in ogni racconto un po’ di speranza. È strano, prima di iniziare la terapia di gruppo non avevo alcuna fiducia e, scusate se sono franco, pensavo di non avere niente a che fare con un’anoressica, un’ansiosa, un’infelice cronica. Ma adesso devo ricredermi, parlare con voi è piacevole, è come se giorno dopo giorno vedessi un po’ di luce che entra nell’oscurità che mi circonda. Sono felice di venire qui a parlare con voi e detto da una persona depressa come me significa tanto.

Psicoterapia di Gruppo

È questo, la psicoterapia di gruppo è condivisione. Ogni problema, per quanto diverso possa essere da un altro, ha alla base la sofferenza dell’individuo, la certezza di trovarsi in una situazione “scomoda”, spiacevole. Questo tipo di psicoterapia è uno dei modi per affrontare la risoluzione del problema e far in modo che persone diverse, con problemi diversi, possano ritrovare l’equilibrio perso e quindi la serenità. Giovanni, Francesca, Elisa, Maria, si ritroveranno a condividere i loro problemi e lo psicoterapeuta li condurrà “per la retta via”, li porterà al cuore del problema e aprirà loro una diversa prospettiva, una diversa modalità di affrontare il problema.

È come una rinascita, un nuovo modo di guardare alla realtà, senza dimenticare chi siamo e da dove veniamo. È difficile comprendere nella propria solitudine quale sia l’atteggiamento o il comportamento errato ma attraverso le parole degli altri e dello psicoterapeuta, tutto sarà più facile. Facile non semplice. È un percorso complesso che richiede pazienza e dedizione, attimi di sofferenza e momenti di felicità e solo vivendo al massimo ogni istante si potrà cambiare il proprio approccio al problema.

È fondamentale la preparazione e l’esperienza dello psicoterapeuta che deve guidare nella giusta direzione e toccare le giuste corde, riuscendo a tirare fuori le vere emozioni. Nella psicoterapia di gruppo si condivide tutto, il tempo, gli attimi, le emozioni, le esperienze negative, la sofferenza, senza aver paura, senza essere timorosi.

Studio Associato Logos

Centro di Psicoterapia a Roma
www.centropsicoterapia.it

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Psicoterapia: dalla terapia di gruppo ai disturbi dell’età evolutiva

Psicoterapia: dalla terapia di gruppo ai disturbi dell’età evolutiva

Volendo racchiudere la psicoterapia in una definizione, si potrebbe dire che è una cura di disturbi psicologici di natura ed entità diversa, dai più semplici disagi personali fino ai disturbi più gravi come sintomi nevrotici o psicotici che ostacolano il benessere di una persona. La psicoterapia è uno strumento per il cambiamento personale, che significa apprendere ed usare nuovi schemi comportamentali, nuovi modi di vivere e nuove prospettive, lasciando indietro quei comportamenti, pensieri e modi di vivere che ostacolano il benessere psicofisico e la salute mentale. La psicoterapia si applica basandosi sui principi della psicologia e può distinguersi a seconda dell’orientamento in: psicoterapia cognitivo – comportamentale, psicoterapia psicodinamica, psicoterapia umanistica, psicoterapia sistemica, psicoterapia psicocorporea e psicoterapia integrativa. In base alla composizione e alla destinazione possiamo distinguere in: psicoterapia di gruppo, di coppia, familiare, di gruppo ed di età evolutiva.

Psicoterapia Individuale

La psicoterapia individuale è un momento nel quale una persona va alla scoperta di se stesso, parla delle sue sensazioni, delle sue emozioni, del suo vissuto, delle sue paure, delle sue difficoltà e uno psicoterapeuta lo ascolta ponendo “le giuste domande” che lo indirizzino alla comprensione e alla modifica del proprio atteggiamento nei confronti di se stesso, della vita in generale e degli altri. Si inizia una psicoterapia individuale per arrivare ad un cambiamento, alla risoluzione del problema, attraverso la scoperta di nuove risorse per affrontare la vita.

Psicoterapia di coppia

Una coppia è sana quando segue regole ben precise e all’interno di essa i ruoli sono ben definiti, ma anche flessibili e suscettibili di modificazioni. Nella società odierna, sempre più complessa, gli individui devono sempre ridefinire e rendere esplicite le loro idee nei confronti della coppia e dell’altro. Senza chiarezza e coerenza, possono emergere frustrazione e conflitto. Con la terapia di coppia si vuole risolvere un disagio e ricreare il contatto tra i due, adeguandosi alle nuove circostanze e ai nuovi bisogni.

Psicoterapia Familiare

La psicoterapia familiare è rivolta al nucleo “famiglia”, essenziale e fondamentale, e si occupa di tutti i cambiamenti che influenzano la persona e i suoi comportamenti, riportati, in seguito, all’interno del contesto familiare che cambia a sua volta e offre ai componenti nuove visioni e nuove prospettive. Con la psicoterapia familiare si mira ad una riorganizzazione completa del nucleo, dei ruoli e dei compiti di ognuno.

Psicoterapia di Gruppo

La psicoterapia di gruppo è una modalità di psicoterapia che prevede la risoluzione di problemi attraverso la partecipazione di più persone e la guida di un esperto. Un gruppo per affrontare i problemi, all’interno del quale portare il proprio vissuto, le proprie consapevolezze e le proprie paure e trovare una soluzione attraverso la guida dello psicoterapeuta sempre pronto a condurre la discussione nella giusta direzione. Un modo per scoprirsi e per relazionarsi, per scoprire le proprie forze e capacità attraverso l’aiuto che si può dare agli altri componenti. Diverse personalità e stai d’animo che si incontrano, nonostante le diversità, per capire, per affrontare il disagio e superarlo. Il gruppo diventa così qualcosa di intimo e di privato, all’interno del quale ci sono persone che realmente capiscono l’altro. Con la psicoterapia di gruppo si possono affrontare diverse problematiche come l’abbandono (separazione o perdita di una persona cara), problemi di ansia, depressione ed altri.

Psicoterapia dell’Età Evolutiva

La psicoterapia dell’età evolutiva è rivolta ai bambini che manifestano un disagio. I bambini manifestano sintomi che riguardano tutto il sistema in cui sono inseriti, qualcosa che non va nell’ambiente che li circonda, a scuola o in famiglia. La psicoterapia mira a dare al bambino la possibilità di aprirsi e di comprendere ciò che lo circonda. E’ importante che anche i genitori seguano questo percorso per esplorare, comprendere, migliorare le loro capacità di funzionare come coppia coniugale e genitoriale e le loro competenze educative e di relazione con i figli. Tra le modalità di esternazione del disagio di un bambino ci sono i Disturbi specifici dell’Apprendimento che riguardano lo sviluppo di bambini intelligenti e sani che nonostante ciò non riescono ad avere padronanza dei processi di lettura, scrittura o calcolo. Stiamo parlando di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia che possono presentarsi associati o indipendenti. La dislessia è la difficoltà di decodifica di un testo che si manifesta in un’incapacità di lettura fluente; la disortografia riguarda l’incapacità di non rispettare le regole di trasformazione dal linguaggio parlato a quello scritto; la disgrafia è un disturbo che riguarda la capacità di riproduzione di segni alfabetici e numerici e la discalculia riguarda le capacità numeriche e aritmetiche.

Studio Associato Logos

Centro di Psicoterapia a Roma
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Attacchi di panico: la storia di Francesco

Attacchi di panico: la storia di Francesco

Questa è la storia di Francesco, 23 anni e una vita davanti. Ha deciso di parlare perché ha capito che solo parlando del suo “male” può riuscire a liberarsene e aiutare altri a farlo. La sua brutta storia inizia circa tre anni fa quando, per motivi di studio, è stato costretto ad allontanarsi dalla sua famiglia e dalla sua città.

Era sempre stato un ragazzo allegro, attivo, simpatico, gioioso e la partenza imminente non lo preoccupava per niente. L’emozione lo coinvolgeva pienamente e i preparativi con i suoi amici lo entusiasmavano. Ben presto, dopo l’ultima estate spensierata, arrivò la partenza. La nuova città era bellissima, tanti divertimenti, niente genitori cui dare conto, tante nuove persone da conoscere, tutto andava per il verso giusto. Una sera, dopo aver cenato, inizia a sentirsi strano.

Sentiva qualcosa che gli chiudeva lo stomaco, il cuore cominciava a battere a mille, gli mancava il respiro, la testa gli girava. Chiama i suoi amici che non sapendo cosa fare spalancano le finestre e gli dicono di respirare a fondo. Il quel momento Francesco non capiva molto, era in balia di questi sintomi mai provati e una paura folle che gli attanagliava lo stomaco. Pian piano facendo dei lunghi e profondi respiri sentiva che tutto iniziava a tornare alla normalità. Dopo dieci minuti si interrogava con i suoi compagni cosa fosse successo, era preoccupato e nello stesso momento non capiva.

Tra se e se pensò, dormiamoci su ma la paura e la preoccupazione non gli fecero chiudere occhio. Il giorno dopo aveva tre lezioni da seguire. Sveglia presto, colazione e via, direzione università. Solite cose, caffè, sigaretta con gli amici e tutti dentro ad ascoltare il professore ma una paura si faceva largo in lui, “Se mi succedesse di nuovo quello che è accaduto ieri sera?”. Non diede peso a questo pensiero ma dopo un’ora di lezione ecco ripresentarsi tutti i sintomi e per Francesco la fuga dall’aula. Una volta fuori dall’Università riprese a respirare normalmente ma la preoccupazione ormai faceva da padrona. Dopo questo episodio ne seguirono altri e Francesco iniziava a perdere parte della sua vitalità, della sua allegria e della sua voglia di fare. Si era spento. Preferiva restare a casa piuttosto che uscire, ma odiava restare da solo. Non sapeva cosa fare, non si riconosceva più ed era triste ed arrabbiato per questo.

Arrivarono le vacanze di Natale e tornò dai suoi genitori con i quali parlò di questo problema. Analisi del sangue, elettrocardiogramma ed altre visite non evidenziarono nessun problema. Carlo e i suoi genitori non sapevano cosa fare anche se notavano l’assenza dei malori denunciati dal ragazzo. Carlo stava meglio, non si era più sentito male ma, sul finire delle vacanze, cominciava ad avere paura di abbandonare la sua casa. “Avevo paura, per me ormai l’Università, quella casa e quei nuovi amici erano diventati un incubo. Al sol pensiero mi si stringeva lo stomaco, per cui decisi di restare a studiare a casa. Avevo degli esami da preparare, studiai per bene e mi ritrovai. Ero di nuovo io, la persona di sempre, anche se mi dispiaceva per quello che mi era successo. In qualche modo mi sentivo un debole, uno sconfitto, uno che non ce l’aveva fatta. Passarono i giorni e fui costretto a tornare all’Università per seguire le nuove lezioni. Con il mio ritorno ricominciarono i miei mali”.

Il ragazzo continua il suo racconto: “Fu casualmente che in televisione sentii parlare di attacchi di panico. Rivedevo tutto quello che succedeva a me. Sembrava che stessero parlando di me, ne ero convinto. Gli attacchi di panico erano la “brutta bestia” che mi stava rovinando la vita. Non riuscivo a parlarne con nessuno, mi vergognavo. Passai alcuni giorni a pensare e riflettere sul da farsi finché non mi capitò un annuncio davanti agli occhi Psicologo Universitario. Presi tutti i recapiti e pieno di buoni propositi mi recai all’indirizzo indicato. Niente da fare, mi vergognavo troppo e andai via. Ormai la mia vita si divideva tra paura, vergogna, avvilimento, tristezza. Sentivo che tutto cadeva a rotoli, niente di quello che avevo sognato si sarebbe realizzato. Passavo sempre più tempo a casa e per di più in compagnia di qualcuno. Appena avevo la possibilità ritornavo a casa dei miei e alcuni miei amici cominciarono a scomparire.

Quel minimo di determinazione che avevo mi tornò utile un martedì mattina quando, dopo aver sostenuto un esame, decisi di andare dallo psicologo. Il giorno più bello della mia vita, non perché si risolse tutto in quell’istante, ma perché da lì iniziai il cammino per la guarigione. Uno psicoterapeuta e altri 4 ragazzi con problemi simili al mio. Si parlava, si ascoltava, si comprendeva, e fu proprio la comprensione ad aprirmi un mondo tutto nuovo su me stesso e sulle mie debolezze fino ad allora sconosciute”. Oggi Francesco ha superato i suoi problemi di ansia e vive pienamente la sua vita, proprio come ha sempre desiderato.

Grazie alla psicoterapia di gruppo si può effettivamente affrontare il proprio problema e capire che non si è soli. C’è qualcuno come noi che ha bisogno di aiuto e nello stesso tempo dà il suo aiuto, ascoltando e comprendendo, porgendoti una mano. Sono persone che condividono gli stessi disagi e perciò più inclini a percepire realmente ciò che si vive. Sarà poi compito dello psicoterapeuta fare da guida in questo lungo e complesso cammino. La storia di Francesco ci insegna anche un’altra cosa, il primo passo per la guarigione è chiedere aiuto.

Studio Associato Logos

Centro di Psicoterapia e Psicologia a Roma
www.centropsicoterapia.it

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