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PENSI CHE LA PSICHIATRIA NON ABBIA A CHE FARE CON TE? RIPENSACI!

La recente campagna di marketing, portata avanti da lobby
psichiatriche, ha raggiunto l’obiettivo del consenso del ministero
della salute per cui un bambino “troppo vivace” ora può ricevere
una diagnosi di “iperattività” e il marchio di malato mentale. Di
conseguenza molti di loro saranno sottoposti a trattamento con pericolosi
pscicofarmaci anfetaminici. La psichiatria continua a sostenere che i bambini troppo
vivaci sono in realtà colpiti da una “malattia” a cui è stato dato il nome di ADHD. Nessuno
vuole negare che un bambino possa avere problemi a scuola, in famiglia o nelle relazioni
interpersonali e che questi problemi possano manifestarsi con un comportamento
irascibile, nervoso e preoccupato. Ma sostenere che questo atteggiamento è indice
di una malattia è soltanto una trovata pubblicitaria e una campagna di marketing che
null’altro fa se non aumentare i numero potenziale di pazienti da curare. Questa è una
opinione non dimostrata non un fatto: è il business della follia infantile, della cosidetta
“sindrome del bambino iperattivo e con deficit di attenzione” (ADHD). Secondo una
ricerca nazionale, fatta lo scorso anno in alcune scuole italiane, su un campione di sette
città il 9% degli scolari esaminati avrebbe un disturbo mentale e il 2% di loro sarebbe
affetto da ADHD. La psichiatria si è sostituita all’istruzione e in alcune scuole i NOSTRI
bambini sono sottoposti a test psichiatrici/psicologici al fine di individuare il “disturbo
mentale” fin dall’infanzia.
Un recente sondaggio dell’istituto Mario Negri stima che in Italia:
34.000 BAMBINI ITALIANI FANNO USO DI PSICOFARMACI
I bambini non sono “cavie”, sono esseri umani che hanno tutto il diritto di aspettarsi
protezione ed amore, questo verrà loro negato solo dalle camcie di forza verbali e
chimiche: dalle false etichette psichiatriche e dagli psicofarmaci.
I bambini sono il nostro futuro.
A RISCHIO NON C’E’ NIENTE DI MENO CHE IL NOSTRO STESSO FUTURO.
Per altre informazioni visita il sitowww.ccdu.org

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