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A cosa serve il patch test?

Le dermatiti allergiche da contatto sono un problema piuttosto comune. In particolare, le dermatiti causate da allergia a nichel o metalli, ma anche da profumi, conservanti, coloranti e altri tipi di sostanze, sono un problema assai diffuso soprattutto nella popolazione femminile.

Le manifestazioni sono principalmente costituite da eczemi pruriginosi, tipicamente nella sede di contatto con la sostanza che ha scatenato la reazione; ad esempio lobo dell’orecchio per orecchini contenenti nichel, basso ventre per il bottone metallico dei pantaloni, le mani per i detergenti o i profumi, il contorno occhi per i cosmetici, ecc. L’intensità della sintomatologia può variare molto, da piccole manifestazioni quasi asintomatiche ad estese lesioni eczematose con intenso prurito, che può addirittura ostacolare le normali attività quotidiane o impedire il sonno.

La dermatite allergica da contatto può presentarsi ad ogni età ed in entrambi i sessi, tuttavia sono a maggior rischio le donne nella fascia di età 20-50 anni.

Per la diagnosi delle dermatiti allergiche da contatto, è necessario effettuare il patch test. Questo consiste nell’applicare, attraverso idonei supporti (“cerotti”) una serie di sostanze a contatto con la cute del dorso.

I cerotti vengono poi rimossi dopo 48-72 ore e si vanno quindi ad identificare eventuali zone eczematose che si siano venute a formare nelle sedi di contatto delle varie sostanze. Alcune delle sostanze sono pigmentate, quindi durante il test o dopo la rimozione del cerotto è possibile che la cute si presenti “colorata” in alcuni punti: tali manifestazioni non sono assolutamente indice di reazione alla sostanza, ma dipendono unicamente dal colorante applicato. In caso di presenza di reazione eczematosa con prurito, l’allergologo o il dermatologo che ha eseguito il test valuterà la reazione (da + a +++) ed indicherà il tipo di sostanza che la ha determinata.

Solitamente viene utilizzata per il patch test la serie standard SIDAPA, che comprende profumi, conservanti, metalli, farmaci, sostanze utilizzate nel processo produttivo della gomma, coloranti ed altro ancora.

Tra tutte le sostanze presenti nella serie SIDAPA, sicuramente il nichel solfato (o nichel) è quella che più comunemente ritroviamo come causa di dermatite allergica da contatto. Il nichel difatti è comunemente presente in tutte le leghe metalliche; l’acciaio inossidabile, l’oro giallo e l’alluminio generalmente non ne contengono, mentre tutti gli altri manufatti metallici contengono nichel in proporzioni variabili. Il nichel, inoltre, è contenuto negli alimenti.

Tuttavia solo una parte dei soggetti con allergia al nichel avvertono disturbi o sintomi gastro/intestinali; tra i sintomi riferiti da questi pazienti solitamente si ha gonfiore addominale e difficoltà nella digestione di alcuni alimenti. Sporadicamente l’allergia al nichel può determinare anche orticaria cronica.

Oltre alla serie standard SIDAPA, tuttavia, è possibile effettuare test con serie speciali, utili soprattutto quando si pensa che l’allergia sia determinata da un’esposizione professionale o in caso di sospetta allergia a protesi mediche o materiale odontoiatrico.

Una volta identificata la sostanza responsabile della dermatite allergica da contatto, sarà opportuno prendere adeguati provvedimenti per ridurre l’esposizione; in alcuni casi potrà essere effettuata terapia farmacologica per permettere la guarigione delle lesioni eczematose.

Autore:

Dr.Filippo Fassio, Allergologo

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