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“Il Padre Polverizzato” il libro Cuore di questo secolo

Su iniziativa di vacanzatrentina.it sarà presentato Sabato 29 Novembre alle 17 nella sala dell’Hotel Garnì la Vigna di San Michele a Mezzocorona, “Il Padre Polverizzato” il romanzo scritto da Bruno Marzio Salvetti Bardini e Erminio Morenghi. L’inedita coppia artista-intellettuale sta generando un ampio consenso. “Il Padre Polverizzato” è un romanzo pedagogico che attraverso nuovi paradigmi, accompagna il lettore a una risignificazione delle diverse esperienze di amore.

La fine di un grande amore, uno di quelli che, se si è fortunati, può contenere tutta un’esistenza, porta a immergersi a fondo nell’anatomia complessa dei sentimenti, per far tacere il dolore lacerante che li aveva paralizzati. Nel turbinio dei ricordi, dei rimpianti, nella condivisione di momenti di autentica vita vissuta, di emozioni struggenti, il protagonista ritrova la forza e il coraggio di rimettersi in gioco, di risollevarsi, di rigenerarsi forse anche alla luce del fatto che lo sperpero della sua esistenza risiede nell’amore che dovrà ancora donare.

Un libro pedagogico ma laico – gli fa eco Massimo Lucidi, giornalista, chiamato a moderare l’incontro anche in Trentino insieme all’autore Bruno Marzio Salvetti Bardini e all’attrice Grazia Piccinelli – nel quale si piange più volte e si ride. Una scrittura che ti coinvolge da subito e che nel suo sviluppo ti arricchisce. Ecco perché vorrei definirlo, il nuovo “Libro Cuore” del nostro secolo”.

Bruno Marzio Salvetti Bardini (1961), di origine mantovana, avverte sin dall’adolescenza una forte passione per la moda. La sua esperienza professionale si è evoluta collaborando con Gianfranco Ferrè e Jean Paul Gaultier; si è trasferito successivamente a Parigi nell’ufficio stile della maison Cerruti.

È stato Art Director di Jet Set Sport-Fashion a Saint-Moritz (Svizzera) e di Freddy Sport (Italia). E’ membro dell’Accademia della moda di Verona. Ha avuto anche esperienze cinematografiche in “Monamour” di Tinto Brass (2005) e “Cento chiodi” di Ermanno Olmi (2007). Di recente ha registrato due canzoni “Momentos de amor bruno” e “Ciungala” scritte da Gianni Demontis e arrangiate da Beppe Cantarelli. Attualmente è Head Designer e creatore di famosi fashion-sport brands di eco internazionale. Le sue collezioni sono recensite da numerose riviste di moda. Nel 2014 ha pubblicato, con i colleghi Stefano Mangini e Luca di Cesare, in versione inglese e cinese, “Brand Inception”.

Erminio Morenghi (1955), di origine cremonese, è germanista e cultore di letteratura austriaca presso l’Ateneo parmense, dove ha insegnato come assistente e professore a contratto. Attualmente è docente di tedesco nella secondaria. All’attività didattica abbina quella di saggista e traduttore. Ha pubblicato monografie, saggi e articoli nel campo della letteratura tedesca e austriaca per le editrici MUP, Clueb, Cuem, Bulzoni, Il Mulino, Bompiani, Apostrofo. Si segnalano in particolare “Jung-Stilling e la Controrivoluzione” (1996), “Jung-Stilling. Quarzi di vita” (2004) e “Nel segno della sibilla Tiburtina”, uno studio sulla Tempesta di Giorgione uscito nel 2013. Collabora alle riviste «studia theodisca», «studia austriaca», «La torre di babele», «Italienisch».

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Milano – Ospite alla presentazione dell’ultimo libro di Padre Enzo Fortunato la rinomata consulente al lavoro Nicoletta Fiorese, Giorgio Mulé e Riccardo Cavallero

Nicoletta Fiorese, rinomata consulente del lavoro,  Lunedì 31 Marzo 2014, è stata ospite alla presentazione dell’ultimo successo letterario di Padre Enzo Fortunato, dal titolo “Vado da Francesco”, tenutasi presso la libreria Mondadori Multicenter Duomo di Milano. Intervenuti all’incontro di Fortunato, Direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, numerose illustri personalità, tra le quali la cantante e volto tv Caterina Caselli, il Direttore di Panorama Giorgio Mulé, il noto manager Salvo Nugnes e lo storico saggista italiano Franco Cardini.

 

Dopo la presentazione, la Dott.ssa Fiorese, che svolge la sua professione nel suo studio privato di Cassola (VI) in via Valsugana 88 e conosciuta per la sua professionalità, diligenza e competenza, ha asserito “Sono rimasta piacevolmente colpita e compiaciuta di aver partecipato a questo interessante evento, tra tanti personaggi noti. Vado da Francesco è un libro dal forte significato e di scorrevole lettura. Il tema principale sono le esperienze reali di persone che hanno visitato il Sacro Convento e la Basilica di Assisi per rispondere ai loro importanti quesiti“.

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Le parole di Padre Enzo Fortunato su “Vado da Francesco”, il suo nuovo libro

Intervistato Padre Enzo Fortunato, direttore della Rivista San Francesco d’Assisi, riguardo la sua ultima pubblicazione “Vado da Francesco” edito da Mondadori. In questo emozionante libro sono raccolti e raccontati numerose visite ufficiali ed incontri riservati, vissuti da personaggi famosi o da semplici donne, uomini e ragazzi arrivati fino alla soglia della Basilica di San Francesco per placare la loro ansia e cercare risposte non effimere ai loro interrogativi sul vivere.

1) Padre Fortunato ci racconta quali tematiche affronta nel suo nuovo libro?
Il tema principale è la tensione spirituale di Dio presente in ogni uomo, questa è la grande consapevolezza che emerge dagli uomini e le donne credenti e non credenti che hanno incontrato San Francesco, da questa tensione spirituale emergono tre stelle: la prima è quella del dialogo, pensando anche agli incontri che i Papi hanno vissuto in Assisi con i leader religiosi, la seconda è l’incontro, ove pensieri, parole e speranze si intersecano tra di loro divenendo di fatto crocevia, ove realtà e persone differenti si abbracciano e le mani si uniscono in un segno di pace e di operosità comune.  Questo incontro ci ricorda la celebre affermazione di John Donne “Nessun uomo è un’Isola completo in se, ciascuno di noi fa parte di un continente, è un pezzo di terra ferma”. E infine la terza stella, il cammino che descrive gli antichi pellegrinaggi verso i santuari che custodivano i corpi degli Apostoli e dei martiri.

2) Una riflessione su Papa Francesco e Giovanni XXIII?
Il volume si apre con Giovanni XXIII e si chiude con Papa Francesco, due Papi che si sono rifatti a San Francesco in maniera diversa. Giovanni XXIII era terziario francescano, Papa Francesco invece ha scelto proprio di farsi chiamare con il nome del Santo. L’uno e l’altro hanno tracciato sfaccettature diverse di uno stesso prisma. Giovanni XXIII ha parlato di Francesco come modello “del vivere bene”; Bergoglio, invece, ha accolto le istanze programmatiche del Santo di Assisi: “E’ per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato“.

4) Ci spiega cosa intende per comunicazione sull’esempio di San Francesco?
Era desiderio di San Francesco la possibilità di interagire e coesistere con tutti, un uomo accanto all’altro. La Chiesa è chiamata a partecipare nel mondo della comunicazione perché di essa fa parte l’uomo e dove c’è l’uomo c’è la Chiesa. Con quale stile? Con quale metodo? Le risposte le trovo sintetizzate profondamente nel discorso di Papa Benedetto XVI dell’8 dicembre 2009: «Quanto abbiamo bisogno di questa bella notizia! Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci  diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, per ché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo la città ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili».
5) Abbiamo avuto notizia di una sua intervista fatta ad Adriano Celentano. Cosa ha detto il noto cantante riguardo il Pontefice?
Celentano durante l’intervista ha affermato, quasi commosso, che si emoziona ogni volta che Papa Francesco parla di Gesù, “avverto due sensazioni fra di loro contrastanti: da un parte la gioia insaziabile di ascoltare qualunque cosa delle meravigliose gesta di Gesù, dall’altra una sorta di nostalgico dolore quasi come se Gesù l’avessero crocifisso ieri sera e io non avessi fatto in tempo ad incontrarlo prima“. Inoltre ha definito Papa Francesco come un’autentica svolta, sottolineando che credenti e non credenti ne sono attratti e le chiese si riempiono anche grazie a lui.

6) “Vado da Francesco” è la storia di uomini noti e di tanti invisibili, perché questa scelta?
Uno dei principi della filosofia francescana è “nulla è grande di fronte a Dio, ma tutto ugualmente degno“. Proprio da qui la mia scelta di includere nel racconto personaggi noti e non.

7) Qual è la storia, l’incontro che più l’ha colpita?
La storia di un signore che accompagnava la moglie paralizzata immobile sulla sedia a rotelle. Sul volto sprigionava un sorriso, che lasciava trasparire la grande speranza che era in lui, quasi come se  la sofferenza avesse impresso sul suo viso i tratti della bontà, tratti che difficilmente si dimenticano e facilmente segnano le nostre esistenze, facendole diventare più profumate, perché è il dono di sé agli altri che rende la vita bella.

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