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I beni rifugio e il grande inganno: non sono così sicuri come si racconta

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  • 6 Novembre 2019

Talvolta il nome può nascondere l’inganno. Lo sanno bene gli investitori esperti, specie quando hanno a che fare con i beni rifugio. Si chiamano così perché dovrebbero essere un “porto sicuro” quando sui mercati c’è tempesta. Ma a ben vedere, non è proprio così.

Beni rifugio: sicuri o no?

beni rifugioQuel senso di pace e tranquillità che viene trasmesso all’investitore medio può infatti trarre in inganno. Affermazione che vale ancora di più oggi, in un momento storico tutti i beni rifugio come Bund, Treasury, yen, franco svizzero, dollaro e oro, sono asset finanziari con i quali si può rimanere scottati (tradotto: perdere soldi).

Sono i numeri a raccontare che la favoletta del bene rifugio non regge più come un tempo. Negli ultimi due mesi infatti, alcuni di questi strumenti si sono mediamente svalutati del 3-4%. Non bastasse questo, va pure aggiunto che sono stati caratterizzati da una volatilità elevata, che chi sa come fare trading generalmente la associa ad investimenti più rischiosi come quelli azionari.

Non bisogna mai dimenticare che se è vero che quando le cose si mettono male e divampa la paura tra gli operatori finanziari, il valore dei beni rifugio sale, è altrettanto vero che quando la bufera passa e le cose vanno bene, questi asset definiti sicuri diventano fragili esattamente come gli altri, perdendo valore ed esponendo a perdite anche forti.

In tre mesi un cambio radicale

Facciamo un esempio. A fine estate gli scenari di tensione in ambito internazionale erano tanti: la guerra dei dazi tra Cina e Usa, l’ipotesi di hard Brexit, la frenata dell’economia globale. A distanza di un paio di mesi, i primi due fronti caldi sono un po’ scemati, e di conseguenza è tornato anche un po’ di ottimismo riguardo al terzo. Se a fine agosto il rendimento del Bund a 10 anni era  -0,71%, il livello più basso di tutti i tempi, poi è cominciata la risalita (e con essa anche la ripresa dell’oscillatore CCI commodity channel index). Stesso discorso per il Dollaro, così come per lo yen. L’oro, che era salito fino a 1550 dollari l’oncia, è tornato sotto 1550.

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