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Quando conviene chiedere dei piccoli prestiti

I piccoli prestiti sono un tipo di finanziamento non finalizzati che consistono nella richiesta di piccoli importi, generalemente si aggirano tra i 1500 euro ed i 5000 euro a tasso fisso e rata costante nel tempo (che viene rimborsata mensilmente dal richiedente).
Non è quindi necessario per chi richiede un piccolo prestito motivarne la finalità e, a differenza di altri finanziamenti, grazie agli importi non eccessivi, sono più facili e veloci da ottenere. L’importo richiesto può essere erogato con due differenti modalità: assegno circolare intestato al richiedente oppure tramite bonifico bancario.
In alcuni casi i piccoli prestiti vengono concessi con l’emissione di una carta di credito revolving (che oltre ad avere un plafond dell’importo che si necessita, si ricarica con il rimborso delle rate e quindi offre credito continuativo). Generalmente non è richiesta alcuna garanzia. E’ inoltre possibile procedere all’estinzione di piccoli prestiti in anticipo, in tal caso si ha un risparmio sugli interessi relativi al capitale ancora dovuto alla finanziaria.

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Come funzionano realmente i prestiti online

Il mercato italiano offre numerose possibilità di prestito online e le finanziarie propongono un’enorme varietà di prodotti e servizi agevolati, veloci e sicuri, con la garanzia di scegliere le soluzioni che più si accostano alle proprie esigenze.

E’ possibile calcolare online il proprio finanziamento collegandosi ai siti delle agenzie di credito che propongono il servizio di finanziamento online. In genere occorre soltanto seguire le istruzioni nel sito e compilare i campi di un modulo affinché si riesca a trovare la soluzione ideale per il proprio finanziamento. Tramite i servizi online , l’agenzia di credito riceve la richiesta di finanziamento e successivamente si occupa di contattare il cliente per valutare assieme la possibilità di assolvere la richiesta.
I servizi online delle finanziarie sono sempre aggiornate su prodotti, offerte, novità e tassi del mercato finanziario italiano.

Per usufruire al meglio di questi servizi, gli utenti devono seguire alcuni passi fondamentali:

  • consultare un certo numero di siti web di società finanziarie
  • compilare il modulo online per comprendere la tipologia di finanziamento
  • calcolare il finanziamento in base alle proprie esigenze
  • vagliare le offerte proposte dalla finanziaria
  • compilare online la richiesta formale del finanziamento che soddisfa le proprie esigenze
  • attendere di essere contattati dall’istituto di credito

Utilizzare le guide online offre il vantaggio di poter conoscere e analizzare in anticipo le varie possibilità di finanziamento, avendo soprattutto la possibilità di scegliere in maniera tranquilla e oculata.

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Un finanziamento per ristrutturare la tua casa

Il nostro paese attraversa una situazione economica complicata, soprattutto per quel che riguarda le abitazioni e il mercato edilizio. L’acquisto di una nuova casa, per molte famiglie, si stà rivelando un’impresa sempre più proibitiva dato l’aumento sempre crescente del costo degli immobili.
Per molte famiglie una si stà rivelando risolutoria la soluzione di una ristrutturazione di una vecchia casa, a volte di proprietà a volte acquistata a prezzi molto inferiori rispetto ad un immobile nuovo.

I finanziamenti ristrutturazione sono una forma di prestito personale finalizzato estremamente vantaggiosa per tutti i coloro che desiderano rinnovare od effettuare qualche piccolo lavoro di restauro nella propria casa, ma non dispongono della liquidità necessaria per farlo.
Sono concessi a tutti i lavoratori e pensionati che percepiscono un reddito dimostrabile, di età compresa tra i 18 ed i 75 anni. Vengono generalmente concessi importi tra i 2.500 ed i 60.000 Euro, per importi più elevati è consigliabile ricorrere ai mutui per ristrutturazione che offrono importi fino a 150.000 / 200.000 Euro (la valutazione dei mutui ristrutturazione viene fatta sulla base dell’importo dell’immobile.

Può essere finanziato qualsiasi progetto immobiliare volto a migliorare la propria abitazione conglobando nel finanziamento anche più interventi svolti da persone o aziende differenti. L’erogazione dell’importo avviene tramite assegno circolare intestato al richiedente o bonifico bancario. I rimborsi variano tra i 12 ed i 120 mesi. La somma finanziata potrà essere gestita dal richiedente in maniera autonoma. Generalmente non è prevista alcuna spesa di istruttoria anticipata, né è richiesta la presenza di un garante (tranne in casi di eccessivo carico finanziario). In alcuni casi i finanziamenti ristrutturazione sono concessi anche a protestati e cattivi pagatori.

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Come pagherai la tua auto nuova?

Acquistare un’auto in contanti, attualmente, è davvero un lusso per pochi, ma perché rinunciare alla comodità e alla sicurezza che può dare un’auto di nuova generazione soltanto perché non si dispone dell’intero ammontare in contanti?

Una soluzione, se voglimo, esiste ed è rappresentata dai Finanziamenti Auto e Moto.
I Finanziamenti auto e moto sono dei prestiti che hanno come scopo l’acquisto di un bene. Sono rivolti a coloro che intendono acquistare un’automobile, una moto o un qualsiasi altro mezzo di trasporto (nuovo, usato o km 0), ma che al momento del pagamento non dispongono della liquidità necessaria. Con un finanziamento a tasso fisso, da rimborsare con un pagamento rateale in un arco di tempo variabile dai 12 ai 120 mesi, è possibile ottenere importi dai 1.500 ai 30.900 Euro (in alcuni casi fino a 60.000 Euro).
Possono richiedere un Finanziamento Auto o Moto tutti i lavoratori e pensionati di età compresa tra i 18 ed i 75 anni.

I requisiti di ammissibilità fondamentali sono: percepire un reddito dimostrabile tramite busta paga o F24 dell’agenzia delle entrate ed avere una buona posizione creditizia legata principalmente alla capacità di rimborso. L’importo richiesto può essere erogato con due differenti modalità: assegno circolare intestato al richiedente oppure tramite bonifico bancario. Nonostante il bene acquistato sia un autoveicolo o un motoveicolo, non viene richiesta alcuna garanzia aggiuntiva. Solo in alcuni casi, se l’importo richiesto dovesse risultare piuttosto elevato rispetto alla capacità di reddito del richiedente, l’istituto finanziatore potrebbe richiedere l’indicazione di un garante.

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Analizziamo una forma di credito: i prestiti personali

I Prestiti Personali sono prodotti di credito al consumo non finalizzati cioè l’istituto di credito finanziario al quale viene rivolta la richiesta non richiede una motivazione specifica al fine di erogare il prestito.
I prestiti personali prevedono il rimborso a rate costanti secondo un piano di ammortamento prestabilito e, nella maggior parte dei prestiti personali, il tasso di interesse viene mantenuto fisso per tutta la durata delle rate.
Una volta che l’istituto finanziario accoglie la richiesta di finanziamento, la somma pattuita viene erogata direttamente al cliente tramite bonifico o assegno circolare.

Gli importi finanziabili con questo tipo di prestito possono variare da 1.500 a 30.900 Euro e i rimborsi tra i 12 mesi ed i 120 mesi, tuttavia alcuni istituti adottano parametri di finanziamento differenti concedendo una durata massima di 60 o al massimo 72 mesi.
I rimborsi del prestito si effettuano generalmente tramite RID (ossia l’addebito su conto corrente).
Per ottenere il finanziamento personale, il cliente non deve avere avuto alcuna segnalazione di “demerito” nei prestiti richiesti in precedenza cioè non deve aver mai avuto ritardi nei pagamenti nè deve avere segnalazioni nel registro protesti.

Infine al riguardo possiamo dire che attualmente numerosi istituti hanno attivato l’attivazione dei prestiti personali online con una gestione pratica più rapida e conveniente rispetto al passato.

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Troppi cari mutui e tassi sopra la media Ue

 Da tempo l’Ue combatte per abbassare i costi di operazioni bancarie e mutui in tutta Europa, con l’Italia sempre di più nel mirino rispetto agli altri paesi. I tassi per mutui e per i crediti al consumo sono più elevati della media Ue; il tasso annuo effettivo globale di questi ultimi anni è maggiore di circa un punto percentuale; i tassi praticati dalle finanziarie, specie sulle operazioni di piccolo importo sono ancora più elevati.

Come se non bastasse, dai rapporti pubblicati da Bruxelles negli ultimi mesi, è emerso che i conti italiani sono i più cari del vecchio continente. E si potrebbe incalzare ammettendo che per lavorare un assegno in Italia si richiedono ancora in media sette giorni. In Italia ci vuole una legge per facilitare la trasmissione digitale delle immagini che ne consentirebbe una significativa riduzione.

Vediamo qualche confronto con il resto dell’Europa.

Mediamente in Europa mantenere un conto costa 14 euro all’anno, una cifra ragionevole. In Italia, il prezzo si aggira sui 90 euro. Qualcuno potrebbe osservare che il prezzo maggiore giustifica alcuni servizi garantiti ma è pur sempre una cifra sproporzionata e lontana anni luce dai costi imposti dai cittadini danesi e olandesi che pagano l’inezia di 2,5 euro, o dei tedeschi che arrivano a pagare 40 euro.

Fortunatamente le banche italiane si sono impegnate ad abolire i costi per la chiusura dei conti, visto che fino all’anno scorso divorziare allo sportello costava la bellezza di 60 euro.

Le cose non migliorano se si esaminano le commissioni caricate sui prelievi con carta di credito. In Europa prelevare 100 euro costa in media 1.14 euro, mentre in Italia l’operazione può costare fino a sei volte di più. Sempre in Italia, un commerciante per accettare la carta di credito può pagare fino a quattro volte di più rispetto ad un commerciante europeo, con ovvie ripercussioni sul prezzo pagato in cassa dai consumatori.

Altro esempio poco entusiasmante sono i bonifici transfrontalieri. Italia e Grecia spiccano per la variabilità dei costi da un istituto all’altro. In Italia fare un bonifico di 100 euro può costare da zero a 12 euro con un valore medio di 2,5 euro comunque superiore a quello medio europeo di 1,30.

Trend in aumento per i trasferimenti interni e per i prelievi da bancomat. Nel 2001 per un trasferimento interno si pagava dai 25 centesimi ai 4 euro, nel 2005 tra i 2 e i 5 euro.

Infine, grande piaga per il consumatore italiano, il costo di un mutuo. Secondo i dati di Bankitalia in Italia i mutui sono troppo cari rispetto al resto d’Europa con un differenziale anomalo: a Marzo 2007 il tasso d’interesse sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è risultato essere del 5,2% a fronte del 4,7% registrato in media nell’area dell’euro. Buffo notare che, sempre in Italia, i due terzi dei prestiti contratti per acquistare casa è a tasso variabile mentre in Europa le proporzioni sono ribaltate. Allora i rialzi del costo del denaro in corso in Europa avranno effetti più onerosi per i cittadini italiani.

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