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#iostoacasa: Aiutiamo così le persone di buona volontà

Volontà: condotta o atteggiamento nei confronti degli altri; disposizione. Tradizionalmente “uomini di buona volontà” significa persone che hanno buoni propositi nei confronti di altri e lavorano per aiutarli.

La via della felicità, una guida al buonsenso, adatta più che mai nel farci comprendere e rispettare l’immenso impegno di migliaia di persone che stanno aiutando la nostra meravigliosa nazione in un momento così difficile. 

Parliamo di medici, infermieri, volontari di Protezione Civile, Croce Rossa, e della lunga lista di altre associazioni di volontariato attive sul territorio nazionale, chiese di ogni credenza, forze dell’ordine, militari, per non parlare dei negozianti, aziende e lavoratori di enti pubblici e privati, agricoltori, allevatori…  di tutti persone che in questo omento stanno facendo andar bene le cose, persone di buona volontà! 

Tra questi ci siamo anche noi; popolo italiano. Il sacrificio di ogni donna, uomo, bambino e anziano, … che in ogni angolo della nazione aderisce alle normative prendendosi cura della propria salute e del suo prossimo, rimanendo a casa.

Perché La via della felicità? 

A volte qualcuno pensa che il sacrificio sia inutile, o che c’è chi sparge menzogne per approfittarsi del popolo, e ogni altro tipo di considerazione che ci fa pensare che ci siano solamente persone malvage all’opera… tutto questo introduce sfiducia nel prossimo e nei principali valori morali, insiti in ognuno di noi. 

 

La prima pubblicazione de La via della felicità risale al 1981 e il suo scopo è quello di arrestare il declino morale nella società e ripristinare integrità e fiducia nell’uomo. Scritto da L. Ron Hubbard, riempie il vuoto morale in una società sempre più materialista, e contiene 21 principi fondamentali che guidano una persona a un migliore tenore di vita. 

 

Ciò di cui oggi abbiamo estremo bisogno. 

 

Ecco cosa sostiene il precetto n.11

 

“Nonostante l’insistenza dei malvagi nel dire che tutti gli uomini sono cattivi, ci sono in giro molti uomini e donne buoni. Forse sei abbastanza fortunato da conoscerne alcuni.

 

 “In effetti, la società si basa su uomini e donne di buona volontà. Le persone che lavorano nei settori pubblici, gli opinion leader, le persone impegnate nel settore privato che fanno il loro lavoro, sono, nella stragrande maggioranza, persone di buona volontà. Se così non fosse, avrebbero smesso da molto tempo di fornire il loro servizio.

“Attaccarli è facile, dato che la loro stessa modestia impedisce loro di proteggersi più del dovuto. Eppure, la sopravvivenza di gran parte degli individui della società dipende da loro.

“Il criminale violento, il propagandista, i mass media a caccia di notizie sensazionali, tutti tendono a distrarre l’attenzione dalla pura e semplice verità che la società non funzionerebbe affatto, se non fosse per gli individui di buona volontà. Essi sorvegliano la strada, educano i bambini, misurano la febbre, spengono gli incendi, parlano tranquillamente e con buon senso. A volte si ha la tendenza a trascurare il fatto che le persone di buona volontà sono quelle che fanno andare avanti il mondo, che tengono in vita l’Uomo sulla Terra.

“Tuttavia queste persone possono essere attaccate e si dovrebbero richiedere e prendere misure severe per difenderle e fare in modo che non siano danneggiate, poiché la tua stessa sopravvivenza, quella della tua famiglia e dei tuoi amici, dipendono da loro.”

Al sito: www.laviadellafelicita.org, puoi leggere il libro interamente, iscriverti al corso gratuito online o visionare gli annunci di pubblica utilità. 

 

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Aspiranti medici: l’Italia li rifiuta, ma gli atenei più prestigiosi al mondo se li contendono

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  • 25 Luglio 2018

In Italia, entro il 2022, mancheranno all’appello 11mila medici nella sanità pubblica. Tra cinque anni saranno 45 mila. Tra dieci anni 80 mila. L’SOS lanciato dalle diverse associazioni di categoria italiane preannuncia una vera e propria emorragia di medici con una classe di professionisti, che al momento è tra le più anziane d’Europa. Un problema quello della mancanza di medici dovuto anche ad un sistema delle scuole di specializzazione in medicina che non riuscirà a garantire un numero sufficiente di specialisti per il prossimo futuro, e che oggi vede gli aspiranti medici correre ai ripari puntando agli atenei internazionali.

Già nel 2021, si diplomeranno infatti i primi 50 medici preparati all’Università di Josef Safarik di Kosice in Slovacchia, centro di eccellenza internazionale dove hanno studiato brillanti candidati italiani grazie al metodo Medicor Tutor.

Secondo gli ultimi dati Unesco sono quasi 57 mila gli studenti italiani iscritti in atenei stranieri, con un balzo importante negli ultimi anni. Del resto, almeno 60 mila studenti ogni anno provano ad accedere alle facoltà di medicina italiane, ma appena il 10% viene accettato. Così, circa un migliaio all’anno decide di guardare oltre confine affiancati da esperti.

Un percorso, quello di Medicor Tutor, che garantisce ai futuri medici italiani una prospettiva internazionale e che li affianca nella fase di preparazione dei test di ingresso e durante tutto il successivo percorso universitario. Nel 2021 i medici laureatisi nelle più prestigiose università al mondo potranno tornare a operare in Italia contando su un titolo di studio equivalente, su una formazione internazionale, sia pratica che teorica, e su un’eccellente conoscenza della lingua inglese.

Nata nel 2010, la società ha seguito solo lo scorso anno oltre 100 studenti italiani con altissime percentuali di ammissione nelle migliori università europee, tra cui la Charles University di Praga, l’università di Albert Einstein, e la Masaryk University di Brno. La prima, secondo Top Universities, è tra le migliori 200 università al mondo e tra le top 30 in Europa. La seconda, è al 165° posto nel ranking europeo e tra le 500 migliori Università nel mondo. Si tratta di atenei in cui l’accesso è difficilissimo e che richiedono alti standard di preparazione. Per far fronte a questa selezione il metodo Medicor Tutor prevede corsi differenziati a seconda delle richieste delle singole università e oltre il 90% degli studenti italiani sono stati ammessi nelle prestigiose università ceche. In particolare, su circa 50 studenti italiani ammessi alle due università, 42 sono affiancati da Medicor Tutor. Ma per gli aspiranti medici che scelgono la strada dell’Università all’estero, ci sono anche altre mete ambite come: l’Universidad Europea di Madrid, l’Universidad Europea di Valencia, l’European University Cyprus a Nicosia e la Università Pavol Josef Safarik di Kosice in Slovacchia dove nel 2021 si laureeranno i primi medici preparati da Medicor Tutor.

 

 

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Web e salute, per il 52% dei medici italiani il rapporto con i pazienti è migliorato con la diffusione di internet

Se oltre il 49% della popolazione* ammette di utilizzare spesso internet come un vero e proprio oracolo della salute, per i medici specialisti italiani il “dottor Web” non rappresenta un problema, anzi. L’ultima indagine di Dottori.it (https://www.dottori.it), portale leader in Italia per la prenotazione online di specialisti, rivela che per il 52% dei medici specialisti italiani con la diffusione di internet il rapporto con i pazienti è migliorato.

Dalle risposte ottenute da un panel di 2.000 professionisti iscritti al sito soltanto il 9% degli intervistati ha accusato il web di aver peggiorato, rispetto al passato, la relazione con gli ammalati, mentre per il 39% non ci sono stati cambiamenti. Guardando all’area geografica in cui operano gli specialisti che hanno risposto al sondaggio, chi ha visto migliorare maggiormente il suo rapporto con i pazienti, dopo la diffusione di internet, sono i medici che lavorano al Sud e nelle Isole: fra loro la percentuale sale al 56%.

Il rapporto medico specialista-paziente, con internet, è diventato più interattivo per il 52% degli specialisti, mentre è più personalizzato per il 15%. L’8% ha dichiarato di avere una relazione più approfondita con chi ha in cura.

Con il web il paziente è cambiato

Osservando con gli occhi di uno specialista, come sono cambiati i pazienti dalla diffusione del web? Secondo il 45% dei medici chi richiede la loro consulenza è più attivo nella ricerca di un dottore che sia specializzato proprio nel trattamento della sua patologia.

Tante luci, ma anche qualche ombra: il 39% dei professionisti dichiara di ricevere pazienti più allarmati da ciò che hanno letto sul web circa i loro sintomi. La fiducia riposta in ciò che si trova su internet porta il 38% degli specialisti intervistati a notare come ci siano sempre più persone portate all’autodiagnosi e più suscettibili e influenzabili dalle storie lette in rete (per il 34% dei rispondenti). Il sondaggio ha confermato come il web abbia un importantissimo ruolo all’interno della prevenzione, tanto che per il 34% degli specialisti i pazienti italiani sono diventati più attenti a questi temi proprio grazie a internet.

Il 22% dei medici ha denunciato una maggiore inclinazione al fai da te in tema salute da parte del paziente 2.0. La fiducia nello specialista rimane tuttavia indiscussa e solo per il 13% dei professionisti questa è scemata a causa dell’uso del web. Contrariamente a quanto si possa pensare, però, internet non ha reso i pazienti più aperti nel parlare di tematiche sensibili: soltanto l’8% dei medici ha notato una maggiore disinvoltura verso problemi “imbarazzanti”.

«La discussione sul ruolo del web nel mondo della salute viene spesso affrontata dal punto di vista dei pazienti e raramente da quello dei medici – sostiene Paolo Bernini, CEO di Dottori.itPer questo abbiamo pensato di chiedere agli specialisti quali ripercussioni avesse avuto la diffusione di internet sulla loro professione. Potrebbero sorprendere scoprire che sono over 60 gli specialisti che reputano il rapporto con i pazienti 2.0 più interattivo; in realtà, dalla crescita del nostro portale, notiamo come la fascia d’età di un medico, così come di un paziente, non sia più la discriminante dell’uso della tecnologia offerta dal sito».

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IDEAL WORK SOSTIENE IL RESTAURO DI COSIMO II ALLA LOGGIA DEL GRANO A FIRENZE

IDEAL WORK S.R.L. annuncia il suo progetto di sponsorizzazione dell’intervento di restauro dello “Stemma di Cosimo II de Medici”, posto sopra l’arcata principale della Loggia del Grano a Firenze.
L’azienda verrà accompagnata da FONDACO ITALIA, società leader  nel settore della consulenza e strategia nella comunicazion associata al recupero e al restauro di opere d’arte e dei beni culturali.
Un fil rouge che collega il presente con il passato in un progetto virtuoso e di reciproco scambio, capace di creare nuovi stimoli e forza ad una azienda che è conosciuta per la particolare qualità dei suoi prodotti e per il suo andamento positivo, in assoluta controtendenza rispetto ad un mercato che ha conosciuto una crisi profonda.
“E’ con particolare soddisfazione che ci impegniamo in questo progetto nella città di Firenze che consideriamo una delle capitali della cultura in Italia” hanno affermato Luca Seminati e Maurizio Pontello, soci e fondatori di Ideal Work “e desideriamo innanzitutto ringraziare il Comune di Firenze, la Soprintendenza e Fondaco stessa per averne reso possibile la sua realizzazione. Un intervento nel salotto della città con uno dei suoi simboli che ci inorgoglisce particolarmente”.
Un legame – quello dell’azienda trevigiana con l’arte e la cultura – espressione di una particolare sensibilità in interventi di Corporate Social Responsability, ma anche di una vocazione artistica riflessa in una continua ricerca nell’innovazione del prodotto che l’ha portata ad operare con archistar di rilievo quali Oscar Niemayer, Tadao Ando e Zaha Hadid.
Lo stemma oggetto dell’intervento è, infatti, il più importante di quelli raffiguranti Cosimo II de Medici: è un’opera risalente agli inizi del diciassettesimo secolo attribuita a Chiarissimo Fancelli, collocata sulla sommità dell’arcata centrale della Loggia del Grano voluta appositamente dallo stesso Granduca come luogo di commercio del grano, che si trova nella centralissima via De’Neri a pochi passi da Palazzo Vecchio.
L’intervento è inserito nel programma FLIC “Florence I Care” con il quale il Comune di Firenze offre a coloro che vogliono diventare suoi patners l’opportunità di “prendersi cura” della città partecipando in prima persona al finanziamento di iniziative volte alla conservazione, al miglioramento ed alla valorizzazione del patrimonio artistico fiorentino. La sinergia tra pubblico e privato, attraverso il valido strumento delle sponsorizzazioni, ha permesso, a partire dal 2011, la realizzazione di numerosi interventi di restauro che hanno restituito alla città alcuni dei suoi monumenti più celebri e significativi.
I lavori di restauro, progettati e diretti a cura del Servizio Belle Arti del Comune di Firenze e realizzati dagli esperti restauratori della fiorentina Giuseppe Bartoli srl, prenderanno il via con l’inizio del nuovo anno e termineranno nel corso del primo trimestre restituendo alla città lo stemma – oggi in un evidente stato di degrado – nella sua luce originaria. Durante lo stesso periodo, l’azienda ha manifestato l’intenzione di riprodurre una copia dell’opera con la tecnologia laser rifinendolo quindi con i propri materiali – in una sorta di sintesi tra storia e innovazione – e a dimostrazione della loro particolare qualità e versatilità: la copia verrà poi donata al Comune di Firenze.
“Abbiamo accettato con piacere l’invito del Comune di Firenze a curare il restauro dello stemma” ha dichiarato Enrico Bressan fondatore di Fondaco, “e desidero evidenziare la particolare sensibilità dell’azienda Ideal Work nel cogliere al volo e condividere questo progetto che ci convince ancora di più della bontà della scelta. Pensiamo che valorizzare queste opere di cui il nostro Paese è ricco sia anche motivo di presidio del territorio e di garanzia per la continuità di una lunga storia. E’ su questo che Fondaco è impegnata da oltre dieci anni per stimolare l’attenzione e l’impegno degli imprenditori”.
Da prima azienda in Italia ad impiegare il cemento come materiale decorativo, Ideal Work è cresciuta sensibilmente in pochi anni, migliorando progressivamente il fatturato (dal 2012 +24%) e la marginalità. Oggi, grazie alle nuove commesse in Medio Oriente e Nord Africa, è presente con i propri progetti in più di 80 paesi nel mondo e la quota export è passata dal 20 al 50%.
Quindi “Avanti a tutto spiano”, come ha simpaticamente sostenuto lo stesso Luca Seminati parafrasando lo “spiano” unità di misura del grano utilizzata proprio a quel tempo e lo stesso modo di dire utilizzato allora – e a maggiore ragione oggi – per esprimere quantità floride di prodotto.

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Illuxit Onoranze Funebri si rinnova per mantenere la leadership nel settore

Le onoranze funebri Illuxit costituiscono una realtà affermata e ben strutturata nell’ambito, che opera con competenza ed esperienza dal 1979 ed è in continua crescita anche attraverso la capillare rete di sedi in franchising, che si stanno ampiamente diffondendo sul territorio.

Abbiamo chiesto all’amministratore generale dell’azienda, il dottor Gaetano Carbonara di illustrarci alcuni dei servizi di innovativa ideazione, che sono stati pensati per rispondere al meglio alle trasformazioni sociali avvenute negli anni e alle diverse esigenze clientelari da gestire nell’epoca moderna “Tra le richieste che riceviamo di frequente vorrei menzionare quelle per i funerali di animali. Ben sapendo, che i nostri amici a quattro zampe sono diventati sempre più importanti nella nostra vita e dunque anche il momento dell’ultimo addio a loro dedicato deve essere fatto nel giusto modo. Noi possiamo gestire in totus riti per animali di tutte le razze”.

E aggiunge “Altro nostro servizio speciale riguarda il supporto di assistenza psicologica, quando è necessario fornire un concreto ed efficace aiuto psicologico altamente professionale e qualificato. Noi possiamo garantire la prestazione di un equipe di medici referenziati, che collaborano con noi per garantire la loro presenza nel momento doloroso di difficile sopportazione e dare sollievo alle sofferenze”.

In merito al disbrigo dei documenti e delle procedure burocratiche per la successione e la pensione spiega “Molto importante è per noi occuparci di tutte le varie pratiche, che gli eredi si trovano costretti ad espletare dopo la morte del defunto, per non perdere i beni e i diritti ereditari, così come quelli riferiti alle pensioni”.

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CBS: muore un marine. La madre: colpa dei medici

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  • 13 Novembre 2014

Secondo i familiari di un marine decorato, i medici dell’Amministrazione dei
Veterani (VA) gli hanno dato dei farmaci potenti che il ragazzo ha poi usato
per togliersi la vita. ll ventiquattrenne caporale dei Marine Johnny Lutz
aveva prima prestato servizio in Iraq e poi in prima linea in Afghanistan.

Johnny era sempre allegro”, ha detto sua madre Janine Lutz, ma la guerra lo ha
cambiato. Si è suicidato poco dopo il suo ritorno dal servizio.
“Per sei mesi ad ogni minuto pensi di stare per morire. – Ha detto Lutz
Suo figlio, invece, non è morto in battaglia, ma a causa di errori medici
presso l’Ospedale VA a Miami e alla clinica di Tamarac.

Sono arrabbiata e triste perché era evitabile – ha detto Lutz.
Lutz ha detto che a suo figlio è stata data una medicina potente per il
disturbo da stress post-traumatico. Quando il ragazzo ha riferito che questi
farmaci gli facevano venire idee suicide gli hanno alzato la dose.

Così lui si è tolto la vita.

Erano molti i medici che lo sapevano ma la vita dei miei figli non aveva
valore – ha detto Lutz.
Ha detto che ha intenzione di intentare una causa per l’omicidio colposo di
suo figlio.

L’avvocato John Uustal ha detto che:

Se chiedete ad un qualsiasi medico al VA, vi diranno che non sono soddisfatti
del sistema ma che hanno bisogno di risorse da parte del Congresso”.
Il portavoce dell’Amministrazione dei Veterani, Shane Suzuki, ha rilasciato
una dichiarazione dicendo: “Mentre i nostri pensieri vanno agli amici e la
famiglia del signor Lutz non possiamo fare commenti sul contenzioso.
Janine Lutz adesso sta cercando di aiutare altri veterani che combattono con i
demoni della guerra. Ha aperto una fondazione, a nome di suo figlio, per dare
compagnia ai veterani con cui ha condiviso lo stesso destino.

So che sto salvando vite umane e questo mi fa stare bene – ha detto Lutz.
CBS Miami, 6 Novembre 2014
A cura di Joan Murray

Fonte: http://miami.cbslocal.com/2014/11/06/exclusive-mother-of-veteran-
blames-hospital-for-his-death/

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani invita alla visione del
documentario : “IL NEMICO NASCOSTO” che denuncia l’operazione segreta che sta
alla base dei suicidi nell’esercito, estratto del video:
http://www.ccdu.it/documentaries/the-hidden-enemy.html

 

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Cambridge English per la formazione dei medici in Irlanda

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  • 24 Giugno 2014

L’esame Cambridge English: Advanced riconosciuto dal Health Service Executive in Irlanda

Bologna, 24 Giugno 2014 – L’Health Service Executive in Irlanda (HSE) riconosce ora l’alto livello della certificazione Cambridge English: Advanced come prova della conoscenza della lingua inglese.

L’esame – sviluppato da Cambridge English Language Assessment – può essere effettuato dal luglio 2014 dai medici  di tutto il mondo che si stanno formando e che intendono lavorare nel servizio sanitario irlandese. Questi medici  – noti come medici non-consulenti ospedalieri (NCHD) in Irlanda – devono presentare un certificato del Cambridge English: Advanced, un punteggio IELTS o prova di essere stati esenti al momento della domanda per le posizioni  disponibili nei programmi di formazione specialistica.

“La comunicazione è una competenza fondamentale nell’ambito della cura del paziente e l’Health Service Executive in Irlanda sta prendendo chiaramente questo aspetto molto sul serio”, ha commentato Nick Beer, Regional Director Southern Europe di Cambridge English Language Assessment. Beer continua: “Gli esami Cambridge English testano le reali capacità di comunicazione necessarie per il successo nel mondo del lavoro. Queste competenze chiave aiuteranno la prossima generazione di medici stranieri in Irlanda a comunicare con pazienti e colleghi, il che è davvero una buona notizia per il settore nel suo complesso”.

I candidati ai corsi possono documentare le proprie abilità nella lingua inglese con lo IELTS (con un punteggio minimo di 7,0 in ciascuna delle quattro abilità) o Cambridge English: Advanced (con un punteggio complessivo minimo di 67/100 e almeno un “buon” livello in tutte e cinque le aree di competenza).

Gli esami Cambridge English sono ormai riconosciuti da 15.000 organizzazioni in tutto il mondo.

 

Informazioni su Cambridge English Language Assessment

Cambridge English Language Assessment offre la più prestigiosa gamma al mondo di qualifiche di lingua Inglese. Nel 2013 si sono celebrati 100 anni di attività.

Più di 4 milioni di candidati all’anno sostengono gli esami Cambridge English in oltre 130 paesi.

Cambridge English Language Assessment è parte di Cambridge Assessment, un’organizzazione senza scopo di lucro della University of Cambridge, riconosciuta come il più grande ente di valutazione linguistica in tutto il mondo.

In Italia gli esami Cambridge English sono gestiti da 170 centri in tutto il territorio e supportati da un ufficio centrale con sede a Bologna che coordina e assicura un programma di qualità, offrendo supporto professionale, formazione e ricerca.

 

 

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Eleonora Daniele: Stamina o no, facciamo qualcosa subito: se non si ascolta la disabilità la si crea

Un grande sociologo di nome Tom Shakespeare in “The Social Model of Disability”, parla del “modello sociale della disabilità” (espressione coniata da Mike Oliver), definendola come “creazione sociale causata dalla relazione tra un invalido e la società che lo rende disabile. I problemi che i disabili affrontano sono il risultato dell’oppressione sociale e dell’esclusione, non dei deficit individuali, non è il disabile che deve vergognarsi, ma è la società che deve farlo se opprime ed esclude”.

Cito questo famoso sociologo, anch’egli disabile, per riferirmi al caso di Sofia, bambina malata di Sma 1 (atrofia muscolare spinale), caso divenuto popolare grazie al programma televisivo “Le Iene”. In questi giorni i genitori di Sofia hanno postato su Facebook dei video in cui si dimostrano grandi miglioramenti della piccola grazie alle cure compassionevoli del metodo Vannoni (dopo la terza iniezione Sofia riprende a deglutire e a mangiare).

Le critiche che sono state rivolte al capo di Stamina Foundation (l’ultima sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature”) sono varie e non esattamente comprensibili per chi di medicina o di staminali non ne capisce.

Di certo pochi hanno le competenze necessarie per giudicare se quella di Vannoni sia una via praticabile o meno, ma la percezione che si ha è quella della “mancanza di ascolto”. Ci sono genitori (e non solo quelli di Sofia) che chiedono aiuto, che testimoniano come nel corso del tempo questo genere di cura porti evidenti benefici ai propri figli malati, che non vogliono rassegnarsi a non combattere, e con coscienza e dignità si espongono per non gettare la spugna davanti alla mancanza di speranza e alla possibilità di una cura che sta dando dei frutti immediati.

La malattia della piccola Sofia non aspetta le decisioni della burocrazia. Ci vorrebbero delle soluzioni, non delle critiche, delle proposte non degli attacchi.

Abbiamo sentito delle risposte fino ad adesso?

Vannoni continua a difendersi sui giornali, tutti prendono tempo, i poveri genitori non riescono ad avere confronti seri se non in televisione, dove raccontano la propria disperazione e chiedono di essere “ascoltati”. Se non si ascolta la disabilità, la si crea. Se la società non abbassa le barriere, produce quella stessa disabilità che dovrebbe invece assistere e accudire, come si fa con un bambino che piange e che ha bisogno di amore. Vannoni o no, facciamo qualcosa e subito.

Fonte: http://www.eleonoradanieleblog.it/news/stamina-o-no-facciamo-qualcosa-subito-se-non-si-ascolta-la-disabilita-la-si-crea/

per maggiori informazioni o se volete lasciare una risposta andate su www.eleonoradanieleblog.it

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Patologia di spalla: l’integrazione con la medicina complementare per ridurre i farmaci

Sabato 20 aprile incontro formativo per medici, infermieri, fisioterapisti e “addetti ai lavori”

 

Un modo semplice ed economico per diminuire il ricorso a farmaci e interventi chirurgici in caso di patologie che colpiscono la spalla è avvalersi del trattamento integrato fra medicina funzionale e osteopatia. Il tema verrà approfondito nella giornata formativa gratuita di sabato 20 aprile, organizzata dalla Nuova Scuola di Osteopatia presso il Consorzio Universitario di Pordenone.

Un evento formativo gratuito per introdurre a un approccio integrato nella diagnosi e cura della spalla dolorosa: un approccio che, consentendo di ridurre il dolore, comporta la diminuzione del ricorso a interventi chirurgici, farmaci e analgesici. Organizzata da Nuova Scuola di Osteopatia (NSO), in collaborazione con il Consorzio Universitario di Pordenone, la giornata di studi intende mettere a confronto l’approccio della medicina convenzionale con quello della non convenzionale nel management conservativo della spalla dolorosa. Un’occasione per conoscere modalità e parametri del trattamento integrato nella rieducazione della spalla. L’approccio integrato assicura la riduzione del numero di sedute necessarie per il recupero delle funzionalità dell’articolazione, con ricadute positive sui costi per il paziente e per le strutture sanitarie.

Diverse le figure professionali interessate dall’evento: medici, personale infermieristico, fisioterapisti, laureati in Scienze motorie (e diplomati Isef).
A moderare la giornata, sarà il Direttore didattico NSO dott. Paolo Bruniera (fisioterapista, osteopata D.O., consulente). Insieme ai relatori, tutti docenti NSO, durante l’evento verranno approfonditi gli aspetti clinici del dolore di spalla, dalla diagnosi alla cura. L’intervento del dott. Antonio Luise (medico chirurgo, spec. medicina fisica e riabilitativa, spec. medicina legale e assicurativa, osteopata D.O., omeopata e nutrizionista) sarà incentrato sul dolore di spalla come espressione di un problema viscerale. Il tema della corretta diagnosi alla base di un efficace trattamento conservativo verrà affrontato dal dott. Antonello Pannone (medico chirurgo, spec. ortopedia e traumatologia, spec. medicina fisica e riabilitativa), mentre l’ultimo relatore sarà il dott. Roberto Tebaldi (fisioterapista, osteopata D.O.M.R.O.I.), che illustrerà l’approccio osteopatico al dolore di spalla, approfondendo l’anatomia funzionale e la fisiologia osteopatica attraverso la presentazione di un caso clinico.
L’evento inizierà alle ore 8.45 presso le aule del Consorzio Universitario di Pordenone (edificio B) e terminerà alle ore 16.30.

Ingresso libero previa iscrizione obbligatoria entro sabato 6 aprile.
 
Programma e modulo di iscrizione disponibili qui.
 
Info e contatti: [email protected]
 
Scarica la locandina: http://www.scuolaosteopatia.eu/condivisione/evento-patologia-spalla-locandina.pdf

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Maria Eleonora Hospital: per la prima volta in Sicilia sono possibili interventi sul cuore con tecniche mini-invasive video assistite.

Il Maria Eleonora Hospital sempre più centro di eccellenza nella cardiochirurgia in Sicilia. Per la prima volta, nella storia dell’isola, l’ospedale accreditato con il SSN e appartenente alla holding GVM Care & Research, annuncia l’esecuzione di interventi sul cuore con tecniche mini-invasive video assistite.

Negli ultimi decenni nel campo della chirurgia è andata sempre più sviluppandosi l’uso della video-scopia che permette di eseguire piccole incisioni chirurgiche con minore invasività. In cardiochirurgia questo processo si è manifestato più lentamente sia per la complessità degli interventi sia per la necessità di utilizzare la circolazione extracorporea”, ha dichiarato il Prof. Khalil Fattouch, Responsabile di Unità Operativa di Chirurgia Cardiovascolare e Direttore del programma di Chirurgia mininvasiva del Maria Eleonora Hospital. “La cardiochirurgia mini invasiva, nonostante ciò, ha realizzato grandi passi in avanti: basti pensare che oggi è possibile operare pazienti che solo qualche tempo fa erano considerati inoperabili. Gli interventi al cuore con tecniche mini-invasive sono da considerare una grande conquista legata in parte al esperienza di singoli chirurghi ma anche all’avvento di strumenti innovativi e alla messa a punto di tecniche operatorie sempre più sofisticate che assicurano minore trauma al paziente e minore complicanze e rischi chirurgici”.

Per eseguire questi interventi, al Maria Eleonora Hospital vengono utilizzati strumenti specifici in sale operatorie dotate delle più moderne tecnologie e sofisticate apparecchiature, che permettono attraverso l’introduzione di piccole telecamere sterili di visualizzare l’interno del torace su monitor e operare al cuore con incisione di 4-5 cm utilizzando strumenti di ultima generazione. Il tutto avviene grazie alla forte sinergia tra vari professionisti come cardiochirurghi, cardiologi ed anestesisti che concorrono insieme alla riuscita dell’intervento.

GVM Care & Research è una holding italiana operante nei settori della sanità, della ricerca, dell’industria biomedicale e del benessere termale con l’obiettivo di promuovere il benessere e la qualità della vita. Il Gruppo opera in Italia attraverso 23 ospedali di alta specialità e 4 poliambulatori, accreditandosi come partner del Sistema Sanitario Nazionale. Il gruppo comprende anche tre strutture sanitarie all’estero – in Francia, Polonia e Albania – nonché le tre storiche e prestigiose realtà del benessere di Castrocaro Terme: Grand Hotel delle Terme e Spa, Terme di Castrocaro e Clinica del Ben Essere; infine, Eurosets, azienda italiana leader internazionale nella produzione di dispositivi medici per l’autotrasfusione, la Cardiochirurgia e l’Ortopedia.

www.gvmnet.it

Contacts: Barabino & Partners

Luciano Majelli

[email protected]

tel. 02/72.02.35.35

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Lifecycle, approfondite indagini di mercato sui farmaci

Durante il suo ciclo di vita, un prodotto farmaceutico deve dare il massimo per ripagare il proprio investimento. Lifecycle, l’azienda specializzata in indagini di mercato sui farmaci, condivide con i clienti questo obiettivo. La missione di Lifecycle è quella di creare valore aggiunto al farmaco in ogni momento, dalla nascita fino alla maturità, con l’obiettivo di aiutare il brand a sfruttare al massimo le sue potenzialità, estendendo il più possibile il suo ciclo di vita.

Rigore, insight e valore: questi tre principi sono l’essenza della filosofia di ricerca dell’azienda. La forza congiunta di questi tre elementi può aiutare il prodotto farmaceutico a generare ricchezza in qualsiasi tipo di mercato. C’è chi garantisce risultati rigorosi ma poco profondi, chi è attento al dettaglio ma non guarda l’insieme. Lifecycle crede invece nella necessaria sintesi di insight e rigore, per un risultato che si traduca in valore. Per raggiungere i risultati attesi vengono messe a disposizione tecniche e metodologie consolidate nelle ricerche di marketing farmaceutiche, integrandole con nuovi approcci sviluppati su misura per esigenze specifiche.

Spesso si è convinti dell’assoluta e indiscutibile oggettività delle parole di un medico, escludendo a priori il rischio di ottenere informazioni distorte o sbagliate. Ma nella realtà questo rischio è elevato. In Lifecycle molto tempo viene dedicato alla creazione dell’approccio più adatto alla comprensione dei reali pensieri e atteggiamenti dei medici. Ciò viene fatto attraverso l’utilizzo di tecniche proiettive, la cosiddetta analisi semiomantica, per svelare la realtà delle percezioni occultata dietro la razionalità. E grazie alla combinazione di tecniche quantitative e qualitative si arriva non soltanto all’oggettività delle informazioni, ma anche alla loro profondità.

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Voyager – viaggi e salute

E’ on-line il nuovo sito dedicato alla prevenzione e alla cura delle malattie collegate al viaggio:

VOYAGER – VIAGGI E SALUTE

Una guida in continuo aggiornamento ricca di consigli e informazioni su tutti i Paesi del mondo, uno strumento prezioso per i viaggiatori che si recano all’estero e per i medici stessi.

Bologna, 21/04/09 – Il sempre più intenso movimento di persone che per turismo o per motivi professionali si recano in paesi stranieri richiede conoscenze specifiche per poter fornire informazioni sui rischi connessi al viaggio, su come prevenirli e su come gestire correttamente i problemi di salute eventualmente comparsi al rientro.

VOYAGER – Viaggi e salute nasce proprio con lo scopo di diventare un valido supporto al viaggiatore e al medico per poter rispondere correttamente, e in modo agile e veloce, alle domande sui rischi legati al viaggio ma anche per orientarsi rapidamente di fronte a disturbi e malattie osservati più frequentemente al rientro.

Prima di partire, ad esempio, è importante verificare alcune informazioni fondamentali per la propria sicurezza e il proprio benessere : che clima ci aspetta nel Paese di destinazione? quali condizioni igieniche? quali indicazioni sono da tenere in considerazione anche in ambito legale?

Una sezione dedicata, con schede aggiornate per ogni Stato, risponde a queste domande e permette di documentarsi su come affrontare il viaggio al meglio anche in presenza di diversi fattori di rischio (diabete, allergie, ecc…) e di problematiche quali la malaria e la diarrea del viaggiatore. Nel sito trova spazio anche un vademecum sui farmaci essenziali da portare in valigia utili a fronteggiare le principali necessità durante la trasferta.

Il medico di famiglia è spesso il primo riferimento per chi, al rientro da un viaggio all’estero, presenta problemi di salute. VOYAGER – Viaggi e salute diventa dunque un aiuto anche per il medico nella diagnosi e nel trattamento di una sospetta malattia d’importazione. I principali segni e sintomi (febbre, diarrea, lesioni cutanee, ecc…) infatti sono descrittii in semplici schede che permettono al medico di orientarsi tra le molteplici cause di un determinato quadro clinico.

www.voyager-viaggiesalute.it augura a tutti buon viaggio!

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