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Simone Tarlarini è il nuovo Sales Manager del Gruppo Sme.UP

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  • 18 Giugno 2018

Simone Tarlarini è il nuovo Sales Manager del Gruppo Sme.UP. esperto di ERP, Business Intelligence e CRM, nonché marketing, business strategy, sales managemet, sotware development e new business development.

Tarlarini, arrivato a maggio 2018 nel Gruppo Sme.UP, specializzato nella risoluzione delle complessità del business moderno, ha un brillante passato in aziende di primo livello nei software come Team System in cui ha lavorato dal 2008 come commerciale e dal 2013 come responsabile commerciale dell’hub nord ovest. In precedenza è stato socio di Veridian srl e rivenditore del gruppo Zucchetti.

In Sme.UP lavorerà per ampliare ulteriormente l’area commerciale, valorizzando il ruolo dei consulenti commerciali affinché siano un’interfaccia sempre più affidabile tra l’azienda ed il mercato, rafforzando il rapporto di fiducia con i clienti e fornendo loro le soluzioni più efficaci per ogni singola esigenza. In un settore in cui spesso tecnologia e strumenti inaridiscono il rapporto con la clientela, il nuovo Sales Manager di Sme.UP intende invece accompagnare il cliente nel suo percorso di crescita con competenza, valore ed etica.

«Con enorme orgoglio ed entusiasmo inizio questa nuova avventura professionale. Accompagnerò il gruppo SME.UP nel suo prossimo futuro con la consapevolezza che avremo davanti tante nuove sfide: continueremo a investire, amplieremo i servizi offerti e potenzieremo le competenze a disposizione dei clienti. Lo faremo, in un’ottica di ulteriore rafforzamento e crescita, forti dei valori che ci hanno sempre contraddistinto, con la consapevolezza che oggi più che mai è importante essere al fianco delle aziende giorno dopo giorno per accompagnarle alla scoperta di un business sempre nuovo. – dichiara Simone Tarlarini. E aggiunge – Difficilmente sul mercato ho incontrato realtà che come SME.UP che hanno al loro interno enormi contenuti e valori sia tecnici che umani ed è questa la combinazione migliore per poter servire la clientela con successo e continuità».

«Siamo molto felici dell’ingresso di Simone Tarlarini come Sales Manager del Gruppo SME.UP, una realtà che è sempre stata all’avanguardia in termini di innovazione e che anche in futuro conta di continuare a crescere grazie alle ottime competenze delle nostre persone e dei nostri manager, attori principali del nostro sviluppo. Siamo orgogliosi di avere in squadra un talento come il suo che saprà farsi promotore verso i clienti di una cultura diffusa dell’innovazione, fornendo alle aziende tutto il supporto e le informazioni di cui hanno bisogno per rispondere alle esigenze del business moderno» – commenta Silvano Lancini, presidente del Gruppo SME.UP.

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ICT e aziende: a chi ci rivolgiamo quando siamo nei guai

Il consulente ICT (information comunication technology) è un consulente tecnico che gestisce temi e implementazioni riguardanti la modifica delle infrastrutture ict interne a strutture organizzate aziendali e non, quando una struttura vuole dotarsi di una struttura informatica organizzata e non sempre ha le competenze al suo interno per valutare le reali esigenze.

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Centric Software inaugura una sede operativa in America Latina

— L’apertura di un ufficio a Città del Messico offre nuove opportunità per estendere i benefici del Product Lifecycle Management (PLM) all’industria della moda latino-americana–

LOS GATOS, California, 19 novembre 2015 – Centric Software annuncia l’apertura del primo ufficio in America Latina, a Città del Messico. L’azienda punta alla creazione di relazioni di valore con realtà locali che operano nel settore della moda per supportarle nei processi di creazione di capi di abbigliamento, calzature, beni di lusso e largo consumo.

Sull’onda dei successi ottenuti con il brand di moda femminile STF Group S.A. e con il rivenditore di abbigliamento urbano Quest, entrambi con sede in Colombia, Centric Software ha deciso di espandere la propria copertura di mercato all’intera America Latina. L’ufficio di Città del Messico, situato nel cuore del quartiere della moda, Roma-Condesa, va ad aggiungersi alle altre sedi internazionali situate in California, New York, Londra, Milano, Parigi, Monaco, Barcellona, Amsterdam e Shanghai.

Grazie alla sua soluzione PLM intuitiva, di facile utilizzo e completamente basata su web e mobile, Centric offrirà supporto all’industria della moda dell’America Latina. La piattaforma fornisce un’unica versione della verità’ (SVOT- Single Version Of the Truth) per le informazioni di prodotto e i processi correlati, come pianificazione delle linee, sourcing globale, gestione del calendario, materiali, qualità, collezioni, design, fino al miglioramento continuo della retail sales execution. Le applicazioni mobile PLM di Centric, le prime ad essere state sviluppate specificamente per il settore, garantiscono ai team di prodotto di essere costantemente connessi durante ogni fase del processo di sviluppo.

“È una grande opportunità per le aziende messicane e, in generale, per quelle dell’America Latina, di ridurre i costi di sviluppo, aumentare i margini e arrivare prima di tutti gli altri sul mercato,” afferma Germán Elizondo, Territory Sales Manager di Centric Software per l’America Latina. “Finalmente queste aziende possono competere con i giganti della moda di tutto il mondo. I processi PLM di questo settore sono complessi e soprattutto sono molto rapidi, il che aumenta il livello di difficoltà implicito nel controllo delle operations.”

Jose Alvarez, Direttore Tecnico di Centric per l’America Latina aggiunge: “È innegabile il vantaggio che l’industria della moda che opera in America Latina può ottenere dalla nostra soluzione PLM: la nostra metodologia Agile DeploymentSM, ci permette di implementare il prodotto in meno di sei mesi, rispetto alle implementazioni tradizionali che generalmente richiedono oltre un anno. L’approccio user frieldly di Centric 8 consente agli utenti di adottare la soluzione rapidamente e rende la transizione del tutto naturale; fornendo significativi benefici dal punto di vista finanziario.”

“Siamo veramente lieti di annunciare l’apertura di una nostra sede operativa in America Latina; siamo pronti a collaborare con le aziende locali che sono alla ricerca di una soluzione PLM che le aiuti ad essere più competitive,” afferma Chris Groves, CEO di Centric Software. “Con riferimento ai nuovi clienti della regione che si sono recentemente aggiunti alle nostre referenze, il nostro team di esperti, localizzato in Messico, svilupperà relazioni di valore con tutte le aziende che necessitano una soluzione PLM completa e flessibile specifica per i propri prodotti ed le proprie esigenze.”

Centric Software (www.centricsoftware.com/it)
Con sede nella Silicon Valley e uffici situati nelle principali capitali mondiali, Centric Software sviluppa tecnologie per i più prestigiosi marchi nel settore della moda, del retail, delle calzature, dei prodotti di lusso e dei beni di consumo. Centric 8, la piattaforma PLM (Product Lifecycle Management) di punta dell’azienda, offre funzionalità per la pianificazione delle collezioni, lo sviluppo di materiali e prodotti, il sourcing, qualità e compliance specifiche per questi mercati. Recentemente Centric Software ha ampliato la propria offerta PLM , mediante la soluzione Centric Cloud studiata specificamente per poter offrire ad aziende di piccole dimensioni tecnologie innovative e best practices di settore.

Centric Software ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti di settore, tra cui il Frost & Sullivan Global Product Differentiation Excellence Award nella categoria Retail, Fashion and Apparel PLM ed è stata inserita tra le 100 principali aziende private della classifica Red Herring a livello mondiale.

Contatti per i media:
Centric Software Nord America: Mary Nowak, Talking Points Professionals, +1 970 416 8877, [email protected]
Centric Software Europa: Mariateresa Rubino, Simply MOD, +39 389 457 3163, [email protected]
Ufficio Centric Software a Città del Messico: Germán Elizondo, +55 12534935 o +55 6116 3792
[email protected]

Centric è un marchio registrato di Centric Software. Tutti gli altri marchi e nomi di prodotto sono marchi dei rispettivi proprietari.

http://www.centricsoftware.com/it/centric-software-inaugura-una-sede-operativa-in-america-latina/

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STRATEGIC DESIGN: Il Master storico di Politecnico di Milano e POLI.design si rinnova nell’approccio e nei contenuti

APERTE LE ISCRIZIONI PER L’EDIZIONE 2015

In aula da ottobre per comprendere ed affrontare il design come fattore strategico di innovazione e competitività per le imprese

 

Torna ad ottobre il Master in Strategic Design (MDS), uno dei master storici del Politecnico di Milano, erogato dal Consorzio POLI.design.

Giunto quest’anno alla sua XVII edizione, il Master si affaccia al panorama formativo internazionale con una formula del tutto rinnovata (ben rappresentata da un nuovo sito dedicato http://strategicdesign.it) e con l’ambizione di plasmare veri e propri manager dell’innovazione, professionisti capaci di alimentare un’imprenditoria visionaria, ispirata sempre più dal design, inteso come fattore strategico imprescindibile.

Laddove il design sta diventando un elemento pervasivo nella competizione tra imprese di diversi settori (dall’arredo alla moda, dagli  accessori al mondo high-technology, dall’alimentazione fino ai trasporti, etc..), “fare design” non significa più soltanto creare nuovi prodotti, ma si traduce nell’implementazione di veri e propri modelli di business innovativi, in cui integrare prodotti, servizi e comunicazione.

In misura sempre maggiore le imprese si “posizionano” con il design, si “differenziano” attraverso il design, accrescono le proprie performance impiegando il design in diversi contesti, della Ricerca e Sviluppo fino ai dipartimenti Marketing e di Strategia per l’Impresa. Il design appare dunque come un fattore strategico necessario per l’innovazione delle imprese che puntano ad essere competitive sul mercato nazionale e internazionale, evitando di farsi sopraffare da contesti e sistemi in continuo cambiamento e, al contrario, cogliendo con tempestività le nuove sfide e opportunità offerte da qualunque mercato.

Con un profilo internazionale e un’offerta formativa consolidata di grande attualità per le aziende, il Master in Strategic Design, interamente erogato in lingua inglese, ha come obiettivo principale la formazione di figure professionali in grado di assumere un ruolo progettuale o gestionale nel processo di innovazione del sistema prodotto, sviluppando nei partecipanti quelle doti personali (di progettualità, auto imprenditorialità, capacità di visione e di gestione della complessità), che possano indirizzare e accelerare il loro percorso verso l’assunzione di leadership nello sviluppo di progetti strategici per l’impresa.

In estrema sintesi, quindi, il Master ha l’obiettivo di insegnare come impiegare design e designer all’interno dei diversi ambiti professionali: strategie di marketing vincenti hanno bisogno di intercettare trend e modelli di consumo; allo stesso modo, per il lancio di una nuova tecnologia, è necessario individuare il design capace di sedurre vecchi e nuovi clienti; nello sviluppo di un’idea di management, infine, vanno decise e stabilite le caratteristiche distintive e di unicità della propria “formula imprenditoriale”. Focus dell’intera attività, la progettazione del sistema-prodotto, ovvero dell’insieme integrato di prodotti, servizi e comunicazione che rappresenta l’interfaccia fra l’impresa e il mercato, oltre che l’espressione tangibile della sua strategia e il modo in cui si presenta.

Un approccio, quello strategic design oriented, riassumibile in poche e fondamentali key-word: Design, Management, New entrepreneurship, Technology management, Innovation, Product-Service System.

Il Master si rivolge a laureati in architettura, disegno industriale, ingegneria e in scienze sociali-umanistiche, con la propensione ad occuparsi delle problematiche della gestione dell’innovazione e del management, a tecnici e manager con l’interesse a comprendere la cultura e le modalità di lavoro del design e a valorizzarne le potenzialità nella definizione delle strategie di impresa.

 

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SERVICE DESIGN FOR BUSINESS: il nuovo corso di POLI.design per capire, in 48 ore, il service design come strumento di innovazione per l’impresa

Cosa significa oggi creare innovazione? In che modo è ancora possibile potenziare le attività economiche che creano ricchezza nei paesi avanzati? Come interagire con un contesto che ha progressivamente spostato il proprio baricentro dalla produzione di beni materiali all’erogazione di servizi?

Il nuovo corso di POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano dedicato al Service Design for Business intende fornire un sistema di competenze generali di Service Design per supportare e potenziare le imprese nelle funzioni aziendali chiave quali l’approccio strategico, la progettazione e lo sviluppo di nuovi servizi, aiutandole nel fronteggiare scenari complessi per cogliere nuove opportunità di business.

Molte delle attività di un’azienda nascono e si sviluppano in termini di servizio, come ad esempio la performance produttiva, l’organizzazione delle risorse umane, la comunicazione, la logistica, la distribuzione etc. Per confrontarsi in termini competitivi, le aziende necessitano pertanto di un ampliamento delle proprie competenze progettuali, organizzative ed esecutive relative ai servizi.

L’obiettivo finale del corso è quello di sostenere le imprese nel migliorare la qualità dei processi e la propria offerta aziendale in modo da abilitarne la capacità innovativa ed imprenditoriale in chiave di customer satisfaction.

Una proposta formativa rivolta in modo particolare a professionisti, manager, progettisti e impese interessate a fornire una preparazione specialistica ai propri collaboratori all’interno di contesti lavorativi aperti a nuovi orizzonti di impresa.

Il percorso didattico, un mix di lezioni frontali, esercitazioni e discussione di casi studi della durata di  48 ore, è stato pensato proprio tenendo conto delle esigenze di professionisti impegnati nel mondo del lavoro, con una frequenza di soli 2 giorni, giovedì e  venerdì, per 4 settimane.

Otto i moduli tematici previsti che verranno affrontati singolarmente in altrettante giornate d’aula:

1)        Service Design: una introduzione;

2)        Service Design Thinking & Tools;

3)        Market Research e Analysis for Service;

4)        Service Management e elementi di Business Planning;

5)        Service Operation (& Organization);

6)        Digital Services (UX e Interaction);

7)        Experience & Storytelling;

8)        Comunicazione & Social Media.

Il corso si rivolge a candidati in possesso di diploma medio superiore o titolo di laurea in Design, Architettura o Ingegneria, o in discipline non politecniche, quali Economia e Scienze della Comunicazione, per i quali le discipline politecniche possano fornire una significativa integrazione alla loro preparazione professionale pregressa.

 

Per informazioni

Ufficio Coordinamento Formazione

tel. (+39) 02.2399.7217

e-mail: [email protected]

www.polidesign.net/servicedesignforbusiness

Press Contact:

Ufficio Comunicazione Prodotti Formativi

Tel. (+39) 02.2399.7201

[email protected]

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Master in Interior Retail Design and Management: la parola alle aziende partner

Aran, Arclinea, Arreda.net, Boffi, Calligaris, Dorelan, Electrolux, Elmar, Gruppo Leader, Lualdi, MisuraEmme, Riva, Scavolini, Valcucine e Veneta Cucine, oltre ad Agos Ducato: sono solo alcune delle aziende del settore dell’arredamento che da anni collaborano con il Master in Interior Retail Design And Management, gestito da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano insieme a Innova.com, la rete formativa promossa da Federmobili per favorire l’innovazione nel campo della distribuzione dei mobili.

 

Un Master capace di formare professionisti in grado di operare, con ruoli manageriali, all’interno della variegata realtà della distribuzione specializzata in articoli per l’arredamento della casa e degli interni in genere. Un percorso formativo che risponde in modo concreto all’esigenza di molte aziende italiane operanti in questo settore che, spinte da specifiche esigenze, decidono di stringere una collaborazione con il mondo dell’Università. Collaborazione che si rivela un processo bidirezionale, capace di arricchire sia lo stagiaire che l’azienda che lo accoglie, se questa è in grado di aprirsi e di rendersi ricettiva agli stimoli così come dimostra l’esperienza di Veneta Cucine e Riva, partner storici del Master.

 

Veneta Cucine collabora con il Master fin dalla prima edizione”, spiega Denise Archiutti, group controller e Amministratrice del gruppo Veneta Cucine, la più grande piattaforma italiana di mobili per cucina, “ne conosciamo il programma e ne condividiamo gli obiettivi. Collaborare attraverso un tirocinio, però, per noi significa anche ricevere stimoli nuovi e freschi: aprire una finestra per prendere una boccata d’aria, idee innovative, punti di vista fuori dagli schemi; questo è estremamente prezioso per un’azienda, soprattutto quando ha un’organizzazione molto strutturata come la nostra”.

 

Un’esperienza che si rivela sempre di più una integrazione tra il percorso didattico e l’esperienza pratica della professione. Come racconta Cristina Riva, creatrice della linea di arredi ecologici RivaViva, nata dall’esperienza e dalla tradizione artigiana della storica Ditta Riva: “I ragazzi erano molto preparati, soprattutto per tutto quanto concerne l’uso dei programmi informatici e la realizzazione di allestimenti: in questo campo hanno fornito contributi originali molto apprezzati in azienda. È stato più difficile per loro, però, approcciarsi al rapporto con il cliente e alle dinamiche commerciali, mi riferisco in particolare all’empatia, alla capacità di assistenza, finezze che, però, si apprendono solo con l’esperienza: in questo senso per loro lo stage è stato prezioso, andando a integrare e a completare il percorso che avevano intrapreso”.

 

“Anche noi ci siamo trovati molto bene, tanto che diversi ragazzi che hanno effettuato il tirocinio hanno prima prolungato il periodo di stage per poi essere inseriti in azienda, con incarichi anche all’estero” aggiunge Denise Archiutti.

 

La group controller di Veneta Cucine ha poi sottolineato quali siano le caratteristiche più apprezzate nelle risorse da inserire in azienda: Soprattutto un percorso di studio coerente al settore di impiego, sia esso relativo alla progettazione, al marketing o alla comunicazione: una buona base teorica è fondamentale. Poi apprezziamo molto la disponibilità del candidato, la voglia di fare e di imparare, la consapevolezza che il suo percorso professionale è appena agli inizi; infine la conoscenza delle lingue straniere e delle realtà internazionali. In questo senso, quindi, frequentare un Master può essere considerata un Plus prezioso per il candidato. Tutti i tirocinanti provenienti dal Master in Interior Retail Design and Management avevano un’ottima conoscenza di base del settore, generale ma allo stesso tempo molto particolareggiata: come si diceva in precedenza, lo stage è andato a completare il loro percorso, integrandolo con un assaggio di “lavoro vero””.

 

Dello stesso avviso Cristina Riva: “L’esperienza si è rivelata estremamente positiva; credo anche per gli studenti, che hanno integrato alla parte teorica del Master una parte di “vita vera”, con tutte le problematiche e gli “shock” del caso, specie se si trattava della loro prima esperienza lavorativa.”

 

In procinto di attivare la sua terza edizione, che partirà il 3 novembre 2014, il Master Interior Retail Design And Management conferma il suo rapporto privilegiato con il mondo aziendale, continuando a formare figure professionali strategiche per veicolare, in Italia e all’Estero, la cultura del progetto e del prodotto d’arredo Made in Italy di design e di qualità.
Per informazioni si prega di contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione tel. +39 02 2399 7275, e-mail: [email protected]

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Continuano le selezioni per la XVI edizione del Master in Strategic Design

Un Master del Politecnico di Milano, erogato da POLI.design, in collaborazione con MIP, School of Management.

30 posti disponibili per comprendere e affrontare il design come fattore strategico di innovazione e competitivita’ per le imprese.

 

Partirà a ottobre 2014 la XVI edizione del Master in Strategic Design (MDS), Design of the Value Offering, uno dei master storici del Politecnico di Milano, erogato da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, in collaborazione con il MIP, School of Management del Politecnico di Milano.

 

Un percorso didattico che si è contraddistinto, negli anni, per l’approccio sempre innovativo e altamente sperimentale, unito ad una speciale metodologia “learning by doing”, che ha condotto a collaborazioni, laboratori ed esperienze con brand importanti. Candy, Ponti, Nutrition & Santé e Fluid-o-Tech sono solo alcune delle realtà che hanno recentemente avviato collaborazioni con il Master e hanno deciso di essere parte attiva nello svolgimento del workshop INNOVATION EYE, il metodo caratterizzato da un procedimento euristico innovativo, lanciato da MDS in collaborazione con Diotima Society. L’esperienza progettuale è dedicata, in questa sua prima edizione, al sistema valoriale del Food ed è stato collaudato dai 19 studenti dell’ultima edizione. Il workshop è studiato per abilitare “conversazioni” strategiche tra diversi attori, con l’intento di individuare nuovi percorsi per la creazione di valore e di associare in modo più efficace i temi dell’innovazione di business e dell’innovazione sociale.

 

 “È opportuno un mutamento di rotta per dare più tempo all’innovazione e al cambiamento. Il contributo del design, in questo quadro, è strategico.” Sostiene Francesco Zurlo, Direttore del Master – “La capacità di visione – dallo scenario generale al dettaglio specifico – e la comprensione degli effetti sistemici che sono dietro ogni singolo atto di progetto, danno alla cultura del design un ruolo sempre più rilevante nei processi di innovazione di ogni tipo, dal prodotto alle relazioni. Tanto più se questo processo si alimenta dell’alternanza tra momenti di apprendimento e azioni concrete, in una sorta di oscillazione continua tra learning & doing”.

 

Questo è l’approccio al centro del cluster di formazione e ricerca in Design Strategico di POLI.design, un approccio che apre verso un nuovo modo di vedere il design, condiviso da molti imprenditori, designer, docenti, esperti di innovazione e giornalisti, come è chiaramente emerso durante “Otrevisioni”, la tavola rotonda organizzata dal master MDS nell’ambito del ciclo di incontri della mostra della XXIII edizione del Compasso d’oro. Donatella Bollani, Responsabile Redazione Architettura – Gruppo Tecniche Nuove, Max Bosio, Founder – Creative Director di Nascent Design, Stefano Carone, Managing Partner – Il Prisma, Marisa Corso, International Marketing Specialist & Business Facilitator, Andrea Davide Cuman, Media analyst presso OssCom, Università Cattolica di Milano, Marco Fasoli, Direttore Commerciale e Marketing – Tenute Sella, Amedeo Guffanti, Managing Director – 77Agency New media marketing specialists, Elena Marinoni, Trend forecaster – iCoolhunt, Martina Profumo, Head of Brand Experience – Interbrand, Raffaele Saporiti, Presidente e Amministratore Delegato – Saporiti Italia SpA, Paolo Taverna, Direttore – Assogiocattoli e Arianna Vignati, Project Manager European Project on Creative Companies – Politecnico di Milano si sono confrontati sull’importanza della capacità di visione del design strategico e hanno confermato il loro pensiero, raccontando ed evidenziando le potenzialità del design in materia di crescita sostenibile, di industria e società (maggiori informazioni sull’evento disponibili all’indirizzo: www.polidesign.net/it/Oltrevisioni).

 

Il design appare dunque come un fattore strategico necessario per l’innovazione delle imprese che puntano ad essere competitive sul mercato nazionale e internazionale, evitando di farsi sopraffare da contesti e sistemi in continuo cambiamento e, al contrario, cogliendo con tempestività le nuove sfide e opportunità offerte da qualunque mercato.

 

Il percorso formativo proposto da MDS è pensato proprio per quanti immaginano il proprio futuro nel cuore di aziende di questo tipo, in ambiti quali il marketing, la gestione, l’organizzazione, fino al design e alla progettazione, e anche per chi sogna di dar vita alla propria impresa con la visione innovativa che il design strategico può dare. Focus del Master è il Design Strategico, che pone al centro dell’attività la progettazione del sistema-prodotto, ovvero dell’insieme integrato di prodotti, servizi e comunicazione che rappresenta l’interfaccia fra l’impresa e il mercato, oltre che l’espressione tangibile della sua strategia e il modo in cui si presenta.

 

Con un profilo internazionale e un’offerta formativa consolidata di grande attualità per le aziende, il Master in Strategic Design, interamente erogato in lingua inglese, ha come obiettivo principale la formazione di figure professionali in grado di assumere un ruolo progettuale o gestionale nel processo di innovazione del sistema prodotto, sviluppando nei partecipanti quelle doti personali (di progettualità, auto imprenditorialità, capacità di visione e di gestione della complessità), che possano indirizzare e accelerare il loro percorso verso l’assunzione di leadership nello sviluppo di progetti strategici per l’impresa.

 

Il Master si rivolge a laureati in architettura, disegno industriale, ingegneria e in scienze sociali-umanistiche, con la propensione ad occuparsi delle problematiche della gestione dell’innovazione e del management, a tecnici e manager con l’interesse a comprendere la cultura e le modalità di lavoro del design e a valorizzarne le potenzialità nella definizione delle strategie di impresa.

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RISULTATI OSSERVATORIO RISK MANAGEMENT NELLE PMI ITALIANE DI RISKGOVERNANCE-POLITENICO DI MILANO

Saranno presentati a Milano il 25 marzo i risultati della seconda edizione dell’Osservatorio sul Risk Management nelle PMI italiane realizzato da RiskGovernance

 

L’Osservatorio offre una panoramica sullo stato dell’arte dell’implementazione di pratiche di Risk Management nelle Piccole e Medie Imprese italiane. La ricerca analizza l’esposizione al rischio e le loro scelte effettuate in termini di metodologie e di sistemi di Risk Management adottati. Questa seconda edizione ha visto la partecipazione di ben 700 PMI appartenenti a tutti i settori economici e contiene una analisi comparata con i risultati della precedente edizione, dando così una visione evolutiva del fenomeno in oggetto.

 

25 marzo 2014 h. 9.45, Sala De Donato, Politecnico di Milano. p.zza Leonardo da Vinci 32 – Milano

Partecipazione gratuita previa iscrizione obbligatoria.

Per informazioni e iscrizioni: http://www.risk-governance.eu/prossimi-eventi/evento-osservatorio-rm-pmi-ii-edizione

 

 

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Un’indagine condotta da Model N rivela che il 59% delle aziende che operano nel Life Science risente della mancata corrispondenza tra ordini e fatture

Benché ci sia un maggiore impegno al cambiamento, le aziende non riconoscono ancora alla tecnologia un ruolo strategico nella gestione della redditività

Milano, 2 Agosto 2013: Il 59% delle aziende che operano nel settore Life Sciences soffre della mancata corrispondenza tra ordini e fatture. Nonostante le crescenti pressioni sui margini, il 64% di queste aziende ha ancora difficoltà nell’adottare un sistema di analisi regolare delle eccezioni al fine di individuare e minimizzare eventuali perdite di redditività.

Questi sono alcuni dei dati emersi da un’indagine condotta sui partecipanti al 3 ° forum annuale Model N & EPP Life Sciences Price & Profit Optimisation, tenutosi recentemente a Montreux in collaborazione con i partner HighPoint Solutions e Deloitte.

Un altro dato significativo è quello della crescente importanza attribuita alla gestione efficace del processo di tendering. In particolare, il 25% delle risposte ha fatto salire ai primi posti della lista dei fattori di successo di una gara, l’analisi attenta e dettagliata delle informazioni sui competitor e l’identificazione dei processi best in class. Il 13% degli intervistati invece attribuisce all’automazione dei processi di tendering una priorità più bassa, confermando il fatto che il considerevole incremento delle pratiche di tendering sta costringendo le aziende a ripensare ai propri processi interni e a come la tecnologia possa aumentarne l’efficacia.

“Siamo rimasti molto sorpresi dal fatto che le aziende non abbiano dei KPI per l’analisi delle performance di redditività, ma ciò potrebbe dipendere da problemi specifici delle singole aziende, legati alla tecnologia o ai dati “, dichiara Alex Rumble, senior director, Model N Europe. “Tuttavia riflette anche il fatto che, essendo la maggior parte dei team di pricing allineati al marketing, al team commerciale o al finanziario, le linee di reporting che ne derivano sono eterogenee e rendono difficile la gestione e il controllo efficace delle performance. Ancor più preoccupante è che, ancora poche aziende operanti nel settore Life Sciences, considerano il pricing e la redditività come leve strategiche per gestire il cambiamento e questa resta una vera e propria sfida “.

L’indagine evidenza come sia ancora lungo il cammino da percorrere prima che le aziende passino da un approccio pricing gestito per silos a quello basato sulla piena collaborazione tra i dipartimenti chiave, allineati nel raggiungimento degli obiettivi finanziari strategici per il business aziendale. “L’implementazione di una gestione end-to-end del ciclo di vita delle revenue rappresenta per la maggior parte delle aziende un passo in avanti nella trasformazione,” dichiara Rumble. “Secondo la nostra esperienza, i programmi di cambiamento più efficaci sono quelli che portano tutti i dipartimenti competenti a collaborare in maniera coordinata, idealmente sotto la guida e il controllo di una figura apicale – in questo caso il CFO.”

“Bisognerebbe intervenire con la massima urgenza. In un contesto economico nel quale il 53% delle aziende deve far fronte al rallentamento del proprio giro di affari e l’altro 47% si trova in una situazione stagnante o addirittura è in presenza di un calo dei propri introiti, è preoccupante che meno di un terzo (29%) delle aziende possa vantare una gestione del pricing ben strutturata a livello corporate e che il 23% non abbia adottato alcuna metodologia specifica.

Mostrare il cammino
Il Model N & EPP Forum è un evento unico nel suo genere; dedicato esclusivamente al settore Life Sciences, ha riunito un considerevole numero di responsabili aziendali che hanno condiviso strategie e best practice finalizzate al miglioramento delle performance.
Per Model N, il focus dell’edizione di quest’anno è stata la gestione del ciclo di vita delle revenue, perfettamente in linea con il tema del Forum Performance under Pressure. L’evento, arricchito di workshop interattivi ed eventi di networking, ha visto la partecipazione di importanti speaker tra i quali alcuni dei principali clienti di Model di N come Boston Scientific, Gilead e Corning Life Sciences BV. Di particolare interesse la presentazione di apertura dei lavori a cura di Tobias Handschuh, responsabile di Booz & Company, azienda leader nell’ambito delle analisi di mercato.

“Il successo del Forum riflette il crescente interesse in Europa per le soluzioni di Model N e per il nostro esclusivo approccio end-to-end per la gestione del ciclo di vita di prezzo, profitto e revenue. ” afferma Rumble.

“Ci incoraggiano molto sia il successo del Forum che i risultati dal sondaggio che abbiamo condotto; entrambi hanno messo in evidenza il fatto che le aziende che operano nel settore Life Sciences stanno riconoscendo alla gestione end-to-end delle revenue un ruolo fondamentale per il raggiungimento del vantaggio competitivo. Infatti, nel corso dell’evento è stato dato molto spazio ai partecipanti per un costruttivo confronto sulle best practice e sul come implementare un business case convincente per il miglioramento delle performance. ”

Model N www.modeln.com
Model N, leader nelle soluzioni di Revenue Management, aiuta le aziende a migliorare le politiche di prezzo, i margini, e la redditività grazie a una riuscita combinazione di best practice, applicazioni software altamente configurabili, servizi end-to-end e strumenti di analisi a completa copertura di tutti gli aspetti inerenti al pricing, ai contratti, agli sconti, alle vendite e al marketing. Model N, avvalendosi di una profonda conoscenza del settore, supporta le esigenze di business specifiche delle aziende Life Science e tecnologiche in oltre 50 paesi. Tra i suoi clienti: Allergan, Amgen, Atmel, Boston Scientific, Bristol-Myers Squibb, Dell, Hospira, Johnson & Johnson, Linear Technology, Merck, Marvell, Maxim, Micron, Nokia, Novartis, Novo Nordisk, ON Semiconductor, STMicroelectronics, e Watson Pharmaceuticals. Che tu sia un’azienda emergente o un leader a livello globale, Model N ti fa vedere i risultati direttamente sul tuo fatturato.

Modello N è un marchio registrato di Model N, Inc. Tutti gli altri nomi di società citati sono di proprietà dei rispettivi e sono citati solo a scopo identificativo.

Alexandria Rumble
Model N
Tel: +44 (0)1932 895090
Email: [email protected]

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Feedback Processi Logici launches its new website. Technology and best practices for Life Sciences and Healthcare organizations.

Milan, 31st July 2013 – Leading European software solutions company for Tender and Event Management for Life Sciences and Healthcare markets, Feedback Processi Logici srl (FBK) launches today its new website http://www.fbk.it/.

New graphics and contents enrich the new website that stands as a point of reference for all companies operating in these markets and that are tackling with growing and multiple difficulties in tender management or having to deal with events, from budget planning to course accreditation. Relevant information and state-of-the-art knowledge is available on these issues to those who wish to deepen their knowledge about processes and latest technologies.

Particular attention is paid to tender management, a highly complex process that could jeopardize the business results if it is not properly managed, and whose challenges are faced by every operator. Due to proven economic benefits as well as transparency requirements, a growing number of European countries are adopting bid&tendering procedures and this implies on the one hand a considerable increase in complexity of process and on the other higher risks for a manual and unstructured management.

The success of tenders does not depend only on a wise pricing policy and on the accomplishment of all the formal aspects. Different variables come into play, including a deep knowledge and compliance with local regulations, the ability to cope with different characteristics and difficulty levels which depend on bids in pharmaceutical, medical device or diagnostic markets, and many more.

All these aspects are leading companies to rethink their internal processes and to seek technology for value creation: FBK is as always close to companies to help them find the most appropriate solution for their specific needs.

“The best way to face and overcome difficulties is to find the right tools and rely on those partners who year after year have learned to deal with increasingly complex situations, by leveraging experience and using best practices. We do consider sharing our know-how and raising awareness about technology as an enabler of extreme importance. This lead us to renew our website and enrich it too with a social network area, Linked In, Twitter, and a Learning Center with secure access to in-depth documentation.” states Andrea Albonico, CEO, Feedback Processi Logici

About Feedback Processi Logici
Feedback Processi Logici (Feedback) is one of the leading European providers of Tender Management and Event Management software solutions to Manufacturers, Suppliers, Vendors and Resellers within the Life Sciences and Health Care industries. With Head Offices in Milan Italy, Feedback has built extensive expertise from 1996 in providing and integrating Enterprise level software, having partnered with many of the largest multinational Healthcare companies present on today’s market with installations in the principal European countries. The company has been certified ISO 9001:2008 by Det Norske Veritas since 2008. In 2010 Feedback began a partnership with Model N (NYSE:MODN), providing Tender Management in their End-to-End Revenue Management system.
https://twitter.com/GoFBK http://www.fbk.it/

For further information:
Mariateresa Rubino
Account Director
Simply MOD srl
Tel. + 39 02 36740549
mobile 389 4573163
[email protected]
http://www.simplymod.it

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Formazione e web, un binomio vincente

La formazione corre sul web! Grazie a Internet è sempre più facile reperire informazioni e know how da tutto il mondo! Ma quando si tratta di formazione, una categoria troppo vasta per essere racchiusa in una parola chiave, il web può addirittura rappresentare un limite per l’overload di informazioni che offre. A questo si aggiunge un altro problema: molte delle maggiori fonti di formazione nel mondo del business e del lavoro sono in lingua inglese e, inoltre, non tutti sanno selezionare e organizzare le notizie giuste. Per questo nasce MyZine: un sito che raccoglie articoli di formazione dal Web, offrendo in più agli utenti traduzioni in italiano di lezioni e articoli dei maggiori autori, blog e magazine stranieri per ciò che riguarda il business, il marketing, la comunicazione, lo sviluppo personale, il lavoro e la carriera. Per la prima volta un sito riunisce il meglio della formazione italiana e straniera dando la possibilità agli utenti e agli abbonati di intraprendere un percorso formativo completo e avanzato e di tenersi sempre aggiornati sulle ultime novità nel campo della comunicazione e del business dando anche la possibilità di creare una lista con gli argomenti preferiti (wishlist) e scaricarli in versione pdf o audio. MyZine non è un semplice aggregatore di contenuti ma un vero e proprio punto di riferimento per chi crede che nutrire la propria mente di conoscenza e oltrepassare i limiti della cultura facciano realmente la differenza! Leggere Forbes, Inc ed Entrepreneur non è mai stato così facile, www.myzine.it!

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A Bari il Master in Luxury Hotel Management

Ormai alla sua VIII edizione , torna a  Novembre 2013 il Master in Luxury Hotel Manager  di Artesis appositamente concepito per rispondere alle esigenze di un mercato che sta  conoscendo un aumento progressivo ed in continua ascesa: il mercato del turismo di lusso.
Caratterizzato da un placement del 90% e da una formazione altamente specialistica, il Master permette agli studenti di accedere a ruoli manageriali dell’industria alberghiera di alta qualità.
Grazie ad una didattica unica nel suo genere e docenti scelti tra i più accreditati professionisti del settore, il Master Luxury Hotel Manager forma figure altamente  specializzate immediatamente operative fin dal termine delle lezioni frontali in aula.
La figura in uscita, il Manager di Hotel 5 stars, possiederà ottime doti relazionali, conoscerà il mercato  internazionale, avrà capacità organizzative e manageriali e saprà coordinare e gestire un team di lavoro ed elaborare strategie di marketing e piani economici.
La teoria, applicata a momenti tecnici e pratici, il project work individuale, commissionato a ciascun studente dopo attenta valutazione delle proprie attitudini professionali e lo stage, momento conclusivo della formazione Artesis, permetteranno ai nostri studenti di accedere a mansioni quadro nell’ambito turistico-alberghiero.
La tripla specializzazione, SPA, GOLF & RESORT MANAGER, permette inoltre di potersi inserire in contesti lavorativi in cui è richiesta una qualifica significativa.

Per ulteriori informazioni circa il calendario didattico, i costi, le borse di studio visitare il sito www.artesislab.com,  scrivere a [email protected]  o chiamare il numero verde 800 198962

 

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HiSkill per la ripresa delle Imprese Italiane

HiSkill è una società che offre servizi di Consulenza e formazione, nata dall’idea di assistere gli Imprenditori nel loro percorso di sviluppo aziendale.
Il campo d’azione: le Risorse Umane.
L’ obiettivo: lo sviluppo e la crescita di tutte le imprese italiane, attraverso l’inserimento di specifiche risorse all’interno del ruolo aziendale che possono ricoprire al meglio.

Secondo la filosofia vincente di HiSkill, ogni individuo ha dei talenti, delle potenzialità che spesso e volentieri non vengono sfruttate come si deve, o ancor peggio, di cui non è nemmeno a conoscenza! Spesso si ricoprono ruoli all’interno dell’azienda che non danno soddisfazioni o che non producono i risultati attesi. Tutto ciò può accadere per due motivi: 1) quello non è il proprio ruolo, evidentemente un’analisi più attenta delle  caratteristiche personali porterebbe la singola risorsa ad occupare un’altra posizione; 2) la persona non è in grado di sfruttare a pieno le proprie potenzialità (skills), deve quindi prenderne coscienza e  acquisire le competenze tali da semplificare il proprio lavoro e le  relazioni ad esso connesse, così da ottenere risultati che vadano di gran lunga oltre le aspettative.
– La  Consulenza HiSkill, aiuta a capire il cliente, ad entrare in sintonia con lui, a comprendere quali siano i bug all’intero della sua azienda, per aiutarlo a costruire un piano d’azione che possa eliminarli tutti. Lo scopo è quello di far rivivere all’imprenditore il suo sogno iniziale, grazie al quale decise di fondare la sua azienda, e di permettergli di condividerlo, nel presente, con i suoi collaboratori.
– Gli strumenti di analisi di HiSkill permettono di comprendere le caratteristiche del cliente, specchio delle sue azioni, per poter fissare degli obiettivi ed accompagnarlo nella realizzazione dei risultati.
– I servizi di Formazione HiSkill, intensi e mirati, fanno acquisire al cliente le competenze pratiche di cui ha bisogno per gestire il proprio lavoro, il proprio tempo, la propria vita.
I progressi vanno misurati passo dopo passo affinché, non solo il cliente ma anche il suo Upgrader, abbiano l’esatta percezione del cambiamento e dell’avvicinarsi alla meta.

HiSkill mira allo sviluppo di aziende focalizzate verso degli obiettivi chiari e realmente condivisi, con responsabili abili nel fornire risposte e non solo in grado di focalizzare i problemi, un gruppo di lavoro armonioso dove ognuno vede l’azienda come lo strumento per raggiungere i propri obiettivi professionali e conosce come creare valore.

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AL VIA LA VI EDIZIONE DEL MASTER IN LUXURY HOTEL MANAGEMENT

Giunge ormai alla sua VI edizione il Master in Luxury Hotel Management organizzato da Artesis Business School, che si svolgerà a Bari dall’8 ottobre 2012, quest’anno con una grande novità: la specializzazione in GOLF MANAGEMENT, ideata grazie alla partnership esclusiva con il Golf District Apulia.
Contraddistinto da un placement che supera il 90%, il Master Artesis in Luxury Hotel Management si conferma ai primi posti nel panorama della formazione specialistica. Unico percorso formativo del centro sud dedicato a chi desidera acquisire le competenze e gli strumenti necessari per operare in strutture ricettive a 5 stars, il Master in Luxury Hotel Management è destinato a Laureati o laureandi con un forte interesse per il settore turistico-alberghiero e diplomati provenienti da Istituti Alberghieri, Istituti Tecnici per il Turismo e Licei Linguistici.
La formazione altamente professionalizzante e la didattica unica nel suo genere, sviluppata da docenti che operano attivamente nel settore come Direttori d’Hotel, Hotel Managers, SPA Managers, Consulenti Seniors, permette di accedere a ruoli manageriali dell’industria alberghiera di alta qualità.
La figura in uscita, il Manager di Hotel 5 stars, possiederà ottime doti relazionali, conoscerà il mercato internazionale, avrà capacità organizzative e manageriali e saprà coordinare e gestire un team di lavoro ed elaborare strategie di marketing social media oriented e piani economici.
La tripla specializzazione, SPA, GOLF & RESORT MANAGEMENT, l’innovazione dei contenuti proposti e lo stage in alcune delle migliori strutture ricettive d’Italia, sono il punto di forza della formazione Artesis.
Il Comitato Scientifico di Artesis, responsabile dei processi formativi della Business School, è composto da professionisti del Management Turistico ed Alberghiero, sempre in linea con i tempi e in continuo contatto con il mercato di riferimento.
Sono previste Borse di studio a copertura parziale e alloggio per i non residenti nella regione Puglia.
Per partecipare alle selezioni, inviare il proprio cv e lettera motivazionale al seguente indirizzo email: [email protected], specificando in oggetto: “candidatura master lhm”.
Per informazioni, contattare il numero verde 800 198962 o visitare il sito www.artesislab.com

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Social Media Turismo, soluzioni “social” per le imprese turistiche

Nasce a Torino, ma opera su tutto il territorio nazionale, Social Media Turismo, nuovo servizio di consulenza di Web Communication e Social Media Marketing che si rivolge in modo particolare alle aziende del settore turistico, tra cui alberghi, tour operator, enti di promozione turistica. Composto da professionisti del web e della comunicazione in ottica 2.0 (giornalisti, blogger, social media specialist, video maker), il team di Social Media Turismo progetta e gestisce piani di Social Media Marketing personalizzati in base alle esigenze di comunicazione del cliente. Una formula che consente di avvalersi esclusivamente dei servizi e delle competenze necessarie, senza dover sostenere onerosi costi fissi. La gamma di prestazioni proposte spazia dalla gestione strategica di pagine e account sui principali social network (Facebook, Twitter, Youtube, etc.) alla progettazione e gestione di corporate blog, dalle attività di Hotel Brand Reputation Management alla produzione di video-news e video-reportage promozionali ottimizzati per le più innovative piattaforme multimediali.

Nell’era del web 2.0 il nuovo modello di business delle aziende – e in particolar modo di quelle che operano nell’ambito dei servizi e dell’e-commerce – ruota attorno ai social media e alle community online, gruppi di persone che entrano in relazione attraverso Internet condividendo interessi comuni (viaggi, musica, sport, etc.).

Sorte come fenomeno di aggregazione spontanea attorno ai social media, le comunità virtuali hanno sostituito il più generico concetto di “pubblico” e/o “target”. In alcuni casi si sono evolute fino a diventare veri “brand consumer social network”, sviluppati appositamente dalle aziende per mettersi in relazione con clienti e stakeholder (partner commerciali, fornitori etc.) al fine di fidelizzarli al brand e al tempo stesso attrarre nuova audience, ovvero potenziali nuovi clienti.

I mercati pertanto sono sempre più conversazione, in cui milioni di utenti, tramite i servizi di social networking, non sono più soggetti passivi, ma vengono coinvolti, partecipano in prima persona in nuovi canali di comunicazione diretta e personale.

Per le aziende del settore turistico questo fenomeno rappresenta una formidabile opportunità, che se da un lato sta rivoluzionando tutti i concetti di direct marketing, dall’altro consente di interagire con i consumatori utilizzando gli stessi strumenti social, dialogando, monitorando e guidando il passaparola, fino a instaurare relazioni bi-direzionali con i clienti (potenziali o già acquisiti) che diventano sempre più patrimonio pro-attivo del brand.

Con professionalità e competenza Social Media Turismo guida le aziende nel raggiungimento di obiettivi concreti e imprescindibili per chi opera anche nel web, che spaziano dall’ampliamento e fidelizzazione della rete di contatti dell’azienda con conseguente acquisizione di potenziali nuovi clienti all’incentivazione dei flussi di traffico targetizzato verso il sito web istituzionale del cliente, al potenziamento della brand awareness.

http://socialmediaturismo.webnode.it/

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La corretta ed efficace gestione del nostro BRAND

di Errico Grisot

Molti osservatori politici ed economici concordano nell’affermare che l’attuale situazione di incertezza economica dei mercati non è mai stata così marcata.

Le aziende stanno navigando a vista e il futuro della ripresa economica sembra sempre più lontano e soprattutto controverso. In questi ultimi mesi nella zona euro si sono evidenziate debolezze strutturali suggerite dall’instabilità dei mercati dei titoli di stato. Quest’ultimo fattore di rischio viene gestito dai singoli Stati implementando politiche fiscali più rigorose e più aggressive.

Il mondo produttivo europeo quindi, oltre a subire da qualche anno una difficoltà nell’accesso al credito dovuto alle nuove regole di Basilea, ora affronta anche una recessione globale dei mercati ed in futuro dovrà farsi carico di assorbire un rinnovato rigore della spesa pubblica.

Questo richiede cambiamenti importanti sia per le aziende sia per i singoli lavoratori. Il mercato economico ed il mercato del lavoro imporranno ai propri attori incisivi cambiamenti di comportamento. Il cambiamento nei mercati italiani, europei ed extra europei è diventata una necessità ineluttabile.

Chi non è in grado di concepire ed attuare una modifica delle proprie strategie di medio e lungo periodo non avrà spazio nei prossimi anni. Le aziende italiane, per crescere in un panorama così mutevole mese dopo mese, toccano l’urgenza di sviluppare nuove iniziative commerciali, produttive e nuove soluzioni organizzative che le rendano più adatte ad un clima di incertezza che si sta consolidando. Il mercato del lavoro italiano sta fortemente penalizzando i giovani e coloro che devono riposizionarsi professionalmente.

Quello a cui stiamo assistendo è il consolidamento di mercati instabili cioè mercati in continuo movimento, che se da una parte fanno cadere vecchie certezze, dall’altra non mostrano nuove strade da percorrere.

Incontriamo aziende e imprenditori che quasi vivono alla giornata perché non sono in grado di prevedere cosa potrebbe accadere alla loro struttura tra qualche mese. Quando a settembre l’Italia tornerà dalle ferie di agosto su che mercato si lavorerà? Pochi possono dirlo. Nel nostro paese, oltretutto, per gestire l’emergenza di questi cambiamenti si stanno utilizzando con generosità gli ammortizzatori sociali, ma le indicazioni che provengono dalle istituzioni internazionali spingono affinché queste misure non si protraggano oltre il 2011. Questo significa dover ricominciare a camminare con le proprie gambe in tempi relativamente brevi. Il terreno però non sarà più quello di prima ma completamente diverso.

Sia le aziende che i lavoratori devono sviluppare nuovi paradigmi interpretativi per non percorrere strade infruttuose che non portano in nessun luogo. Le aziende si guardano attorno e si chiedono: dove posso incontrare nuovi clienti che mi facciano crescere apprezzando i miei prodotti o servizi? E i singoli lavoratori allo stesso modo si guardano attorno e si fanno una domanda simile: dove sarà la nuova azienda che mi farà nuovamente crescere professionalmente e mi darà l’opportunità di mantenere e migliorare il mio livello reddituale?

Una risposta a queste due domande non esiste. Per avere una risposta bisogna essere in grado di costruirla, chi non è in grado di costruirsi una risposta non sopravvive e chiude oppure si accontenta e fa dei pericolosi passi indietro. Cominciamo quindi a scomporre il problema e diamo qualche indicazione.

Il modello che la maggior parte delle aziende italiane ha seguito sin qui sta mostrando il fiato corto. Il prodotto o il servizio che veicoliamo è stato concepito fino ad ora come il nostro segno di riconoscimento: quello che noi produciamo racconta la nostra storia ed è così importante che mette in secondo piano tutto. Quindi tutte le nostre energie sono dirette alla costruzione del prodotto. Il budget dell’azienda è fortemente sbilanciato in favore della produzione e della ricerca e sviluppo a scapito dell’area commerciale. L’oggetto che mettiamo in vendita nei nostri negozi, la pizza che serviamo, il lavorato che esce dai nostri torni o dalle nostre macchine è così di alta qualità che racconta a tutti il motivo per cui i nostri clienti ci pagano.

Anche il professionista è abituato a concentrare le proprie energie per la costruzione ed erogazione di un servizio eccellente. Questo è un lavoro importante: il prodotto veicola la nostra immagine ed identità e deve essere impeccabile.

Ma ora il prodotto o il servizio che noi vendiamo è ancora sufficiente per dire al mondo chi siamo e come creiamo valore aggiunto?

Le grandi aziende multinazionali da anni investono quantità enormi di denaro per andare oltre questo concetto: hanno spostato l’attenzione dal prodotto o servizio alla loro immagine ed identità. Fino poco tempo fa riuscire in questo progetto richiedeva ingenti capitali non alla portata delle piccole medie aziende italiane e nemmeno alla portata dei singoli professionisti. Significava infatti comunicare valori e immagini attraverso canali costosi e di grande impatto, solamente le aziende che dovevano rivolgersi ad un ampio pubblico avevano l’interesse a investire in questa direzione.

Ora i canali comunicativi a disposizione sono cambiati e sono diventati accessibili a tutti,
se la grande industria ha investito tanto per spostare l’attenzione dei clienti da un paio di scarpe sportive ad un logo, perché non possiamo fare lo stesso con la nostra azienda o con noi stessi? Questo spostamento è così rilevante che non solo caratterizza il nuovo modo di comunicare delle aziende ma anche dei professionisti e dei singoli lavoratori dipendenti.

Le aziende piccole e medie invece hanno utilizzato fino ad ora strumenti di comunicazione più mirati, basati sulla pubblicizzazione di ciò che producono e di quello che fanno attraverso fiere, cataloghi e brochures. Ma queste attività non danno più lo stesso riscontro del passato, poiché non sono solo i prodotti o servizi che devono attrarre l’interesse dei nostri clienti. La nostra professionalità genera più interesse di ciò che realmente vendiamo, perché è la nostra immagine ed identità professionale che trasmette la fiducia al cliente di ricevere la soluzione giusta alle proprie mutevoli esigenze.

L’aspetto sempre più rilevante della comunicazione della nostra identità professionale è la corretta ed efficace gestione del proprio BRAND. Perché questo contribuisce alla costruzione della fiducia che lega il cliente al proprio fornitore.

In un mercato del lavoro sempre più difficile e competitivo l’attenzione al proprio brand è diventata il punto di partenza nella gestione della carriera lavorativa. Il processo di creazione del proprio “marchio distintivo” si sta estendendo velocemente attraverso le nuove tecnologie dell’informazione. Negli ultimi anni Internet si sta caratterizzando come un ottimo canale comunicativo della propria immagine professionale e personale sia per l’economicità dello strumento sia per la sua efficacia. La rapida crescita dei social network evidenzia questo sviluppo. All’inizio c’erano i siti internet “vetrina” delle singole aziende, ora troviamo le pagine di coloro che creano valore aggiunto alle stesse aziende. Poi ci sono anche le pagine dei loro figli, dei loro nonni. Tutti in qualche modo anche inconsapevolmente stanno costruendo il proprio “personal brand”.

Sia che siate un’azienda, sia un professionista oppure un lavoratore dipendente la costruzione del vostro brand è finalizzato alla realizzazione di tre importanti obiettivi:

1- mostrare una identità credibile, affidabile e soprattutto distintiva della vostra professionalità
2- trasmettere un messaggio convincente agli altri di chi siete e cosa fate
3- facilitare nuove opportunità di collaborazione ed accrescere le vostre relazioni

Questi obiettivi possono essere raggiunti solamente se la vostra attenzione è rivolta costantemente a ciò che nel vostro lavoro crea valore aggiunto. Una volta individuato possiamo trasformarlo in un messaggio da diffondere.
Quando i vostri clienti e conoscenti sentono il vostro nome o il nome della vostra azienda, oppure leggono questo nome su internet, sulla stampa o su una email che avete appena inviato loro, a che cosa pensano?
Quali sono le parole che vorreste che gli altri utilizzassero per definirvi? Quali sono gli aggettivi che i vostri clienti e potenziali clienti oggi utilizzano per descrivere la vostra azienda?
Lo sviluppo e la gestione del brand influenza le risposte a queste domande.

Quando la Apple ha deciso di spiegare al mondo che loro realizzavano prodotti diversi dai concorrenti perché “pensavano delle cose differenti”, ha investito quantità enormi di denaro. Ora invece abbiamo la possibilità di spiegare perché noi siamo differenti dai nostri concorrenti praticamente gratis. La capacità di costruire e diffondere il proprio brand è passata dalle multinazionali ai singoli individui.

Ci sono però due avvertenze da sottolineare: qual è la differenza tra quello che trasmettiamo agli altri e quello che siamo realmente? Se questi due aspetti non sono allineati che cosa si rischia?

Inoltre la diffusione della nostra identità e della nostra immagine è molto appetibile verso aziende che hanno bisogno di raccogliere date sui propri consumatori per poter comunicare direttamente con loro. Il piccolo prezzo che paghiamo per poter diffondere il nostro brand sono le informazioni su di noi che sono utili ad altri.

La creazione del proprio brand coinvolge numerosi aspetti che vanno considerati attentamente per non rischiare di utilizzare delle tecniche così potenti contro noi stessi. Le aziende, anche di piccole dimensioni e con budget limitati, ormai si affidano a professionisti per curare delicato aspetto della crescita della loro attività. Forse anche da noi qualche singolo professionista farebbe bene ad investire parte del suo budget per la definizione e corretta diffusione del proprio unico brand.

Per approfondimenti: www.spheragroup.it

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UNA LUNGA CRISI CHE NASCONDE E GIUSTIFICA MOLTE INADEGUATEZZE: ANALISI E STRATEGIE D’USCITA

di Maurizio Siciliano

La scorsa settimana sul nostro Blog è stato pubblicato un articolo interessante a firma Doctor Who dal titolo (capitani coraggiosi, armiamoci e partite), piuttosto polemico, appunto, verso una classe imprenditoriale spesso definita incapace. La tesi esposta è condivisibile e riconducibile anche ai motivi fondamentali per cui oggi la durata media della vita delle aziende è bassissima.
Secondo una ricerca della Royal Dutch Shell del 1983, condotta sulla lista Fortune delle prime 500 multinazionali al mondo, poche grandi imprese vivevano oltre i 40 anni. Oggi, alla luce dei recenti sconvolgimenti finanziari in ambito globale, il dato di cui sopra è notevolmente peggiorato e per quanto riguarda le piccole e medie aziende italiane è diventato preoccupante.
Conosciamo tutti il ciclo di vita di un impresa: start up, fase di break even, momento di massimo sviluppo dell’attività a cui segue inesorabile una fase calante, prima impercettibile e successivamente inarrestabile. Quando ci si rende conto della situazione il ritardo accumulato è spesso irrecuperabile. Nel momento della discesa è difficile trovare le energie per invertire la tendenza e quando ci si trova di fronte a risultati fortemente negativi e a conseguenti crisi finanziarie, ci si deve affidare a soluzioni di Tourn-around che non sempre sono sufficienti e quindi l’azienda lentamente, e agonicamente, muore.
Gli imprenditori che abbiamo incontrato negli ultimi tempi sono spesso in queste situazioni. Sovente attribuiscono i motivi delle loro difficoltà alle cicliche crisi di mercato, alla concorrenza spesso aggressiva e “scorretta”, alle banche che non concedono più credito a buon mercato e al turn-over di personale. Noi sappiamo però che molti di questi fattori si possono gestire perché fanno parte della capacità di programmare e prevedere. Secondo me ci sono da considerare alcune altre cause, e spesso le elenco ai miei clienti imprenditori: scelte strategiche insensate e velleitarie, investimenti insufficienti, scarsa capacità di innovare, tendenza a privilegiare i terreni di “confort” e le rendite di posizione, incapacità di inserire nuove risorse, favorire cambiamenti negativi della motivazione del personale e, cito Doctor Who, incapacità di mantenere in azienda solo ciò che produce Valore. E questa è solo la punta dell’iceberg! La massa che ci sta sotto è il vero problema: mancanza di Leadership e strategia. E proprio come la massa di ghiaccio immersa che nasconde le vere dimensioni dell’iceberg, questo è un problema impercettibile, ma che dispiega i suoi effetti in una spirale che nel tempo è distruttiva. I problemi dell’oggi sono spesso la conseguenza di questa mancanza di Leadership e della incapacità di fare scelte strategiche corrette. Le conseguenze sono precipitose e si manifestano alla lunga in prepotenti problematiche economiche e finanziarie. Comincia una rincorsa infruttuosa per coprire le falle e restare a galla: il carosello del “tagli dei costi”. Ma ormai il gioco è finito.
Insomma, stiamo tutti sul mercato e a volte si possono avere delle difficoltà perché cambiano le condizioni. Ma le condizioni cambiano per tutti gli attori e i competitor del mercato e se si “perde” la strada della crescita, del Valore e del profitto è perché non abbiamo previsto il cambiamento o perché, prevedendolo, non abbiamo scelto la strategia migliore per affrontarlo!
La crisi finanziaria recente ha accentuato le differenze tra gli imprenditori e i manager che sanno affrontare la “tempesta” e quelli che, pensando di salvare la “nave”, hanno tagliato costi e buttato via in maniera indiscriminata tutto quello che secondo loro è “zavorra”. Eppure, banalmente, basterebbe riconoscere i propri limiti e farsi aiutare.
Le aziende che hanno continuato ad investire sui propri dipendenti e collaboratori in maniera strategica, sono quelle che stanno affrontando in maniera impeccabile la crisi.
Secondo una recente inchiesta di Hay Group, pubblicata su Fortune, ” i manager di queste aziende credono davvero che in ogni impresa le Persone sono il loro bene più prezioso”. Quanti dei nostri manager e imprenditori impegnati nel “carosello” del taglio dei costi ad ogni costo possono dire di pensare lo stesso?!
Analizzando da vicino i dati della ricerca di Hay Group viene fuori un dato inequivocabile, ma molto lontano dalla cultura media aziendale di imprenditori e manager che incontriamo ogni giorno: le Persone sono una risorsa, non una spesa.
Tuttavia, ci sono ancora operatori, imprenditori ci sembra una parola grossa, che in tempi di crisi sistemica e prolungata abbattono la scure della riduzione dei costi sui propri collaboratori. I risultati sono tangibili e visibili: le aziende perdono Valore e quote di mercato. In un lento ed inesorabile processo auto degenerativo lentamente si trasformano nel concime di cui il mercato si nutre per sopravvivere.

Per approfondimenti: www.spheragroup.it

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