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Iskra Menarini a Tracastagni per i terremotati del Centro Italia

C’è il ricordo di Lucio Dalla, il viaggio nei suoi luoghi dell’anima, un abbraccio virtuale commosso e sorridente all’amico di sempre. Ma c’è anche la solidarietà, nel concerto che Iskra Menarini ha tenuto al teatro comunale di Trecastagni, un evento di beneficenza, presentato dalla giornalista Simona Pulvirenti, che ha raccolto oltre 4 mila euro da destinare ai terremotati del Centro Italia.

Una terra devastata che continua a tremare, e che l’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati e l’Università telematica Unisanraffaele con sede a Zurigo – diretta dall’avv. Angelo Maugeri, presente in sala – hanno voluto sostenere con questa iniziativa, realizzata in collaborazione con il club Lions Faro Biscari.

Da sempre attivo nel sociale e attento alla solidarietà, il prof. avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Lucia Mangano, accreditato presso il Parlamento Europeo come struttura d’eccellenza nel campo della neurofisiatria e neuropsicologia, e fondato dalla madre Antonietta, donna attenta ai bisogni dei più deboli, eroina della carità e antesignana della lotta alla mafia, scomparsa prematuramente, e per la quale è in corso un processo di beatificazione. Pro Rettore dell’Unisanraffaele – dove è anche docente di Diritto Internazionale nelle facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza – è stato lui in prima persona a sposare e finanziare il progetto, e la scelta di un’artista impegnata come Iskra Menarini, già testimonial di Unicef e Admo, vocalist del grande Lucio Dalla, che ha affiancato per ventiquattro anni nei suoi concerti, anche come solista.

“Il terremoto del Centro Italia è l’ennesimo dramma che poteva essere evitato”, spiega il prof. avv. Corrado Labisi dal palco del teatro comunale di Trecastagni.

“E’ l’incuria di certa politica – continua – a provocare tragedie come questa: territori quasi totalmente rasi al suolo, e 298 vittime morte tra le macerie. Un disastro che poteva accadere anche in Sicilia, una tra le regioni a maggior rischio sismico, soprattutto nella fascia ionica, e  dove si continua a trascurare la messa in sicurezza di vecchi edifici che non rispettano le norme antisismiche.”

In scena, per la causa dei terremotati, i grandi successi di Dalla, interpretati da quella che lui stesso definì la più grande cantante soul italiana: da “Anna e Marco”, “Stella di mare”, “4 marzo”, inframmezzati da brani di respiro internazionale, fino a “Felicità”, “Caruso” e il gran finale con “Attenti al lupo”, e tutto il teatro in piedi, a cantare e ballare uno dei brani più celebri del grande Lucio Dalla.

L’evento, al quale ha preso parte anche l’amministrazione comunale di Trecastagni, rappresentata dal sindaco on. Giovanni Barbagallo, dall’ass. alla Cultura Marinella Donzuso e dall’ass. al Turismo e Spettacolo Raffaele Trovato, è stata anche occasione per parlare dei prossimi progetti in cantiere all’Unisanraffaele, che si prepara a realizzare un Centro di ricerca diretto dal prof. Umberto Veronesi, e ad accogliere un’audizione privata con Papa Francesco.

 

 

 

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In vendita la villa siciliana di Lucio Dalla

Amanti della musica (e del buon vino) fatevi avanti: è in vendita la residenza siciliana di Lucio Dalla.

Indimenticato poeta della musica italiana, Lucio Dalla, a due anni dalla morte, rimane uno degli artisti più amati del nostro Paese. Bolognese di nascita, era legatissimo al Sud Italia: alle isole Tremiti si trovavano la sua residenza estiva principale e il suo studio di registrazione, mentre a Milo, paesino in provincia di Catania, acquistò un rustico, al centro di una tenuta in cui produceva anche del vino, bianco e rosso. Da lui chiamato lo Stronzetto dell’Etna, gli valse più volte dei premi dalla critica enologica.

Proprio questa tenuta è ora in vendita: si tratta di un lotto di terreno grande 21mila metri quadri, in parte boschivo ed in parte coltivato a vigneti, al cui centro si trova una villa di circa 400 metri, completamente ristrutturata secondo il gusto del cantante. Acquistata da Dalla nei primi anni Novanta, è dotata di una piccola dependance di 45 metri quadri, un garage di 45 e un magazzino di 30 metri quadri. Prezzo? 700 mila euro. Non molti, se pensiamo che – oltre al suo valore storico culturale e alla sua bellezza – la proprietà dell’immobile renderà il nuovo proprietario vicino di casa niente di meno che di Franco Battiato. L’immobile era stato messo in vendita con discrezione, ma nessun compratore si è fatto avanti: da qui la decisione di rendere pubblica la vendita, nella speranza di trovare qualcuno in grado di comprendere davvero il valore dell’immobile in questione.

Ecco di seguito il link all’annuncio: http://www.immobiliare.it/46844379-Vendita-Rustico-Casale-via-Praino-Milo.html.

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Il manager Salvo Nugnes su B\Reflected”: Un’esposizione di stimolante originalità con scatti inediti di personaggi vip”

Abbiamo intervistato il rinomato manager Salvo Nugnes, agente dei vip e produttore di grandi eventi, in occasione della sua recente visita alla mostra fotografica “B/Reflected” allestita fino al 16 febbraio alla triennale Milano, nella quale 50 personaggi famosi, uomini e donne, si sono lasciati immortalare in foto, posando davanti da uno specchio, dalla coppia celebre di fotografi Max&Douglas.

 

1) Come le sembra questa particolare e curiosa mostra fotografica?

E’ un’esposizione di stimolante originalità, perché i ritratti dei vip, che la compongono creano un intreccio di scatti inediti, che al contempo ricorda lo stile tipico del selfie, l’autoritratto pop oggi molto in voga e tanto diffuso anche tra i personaggi noti. Emergono molteplici stati emozionali, che individuano il -B- inteso proprio come il lato più segreto e meno conosciuto dei protagonisti delle immagini, dall’autoironia, al disagio imbarazzato, dal compiacimento alla perplessità. Chi si mette in posa scopre un nuovo modo di osservarsi, studiarsi, comprendersi e accettare persino il rischio dell’imperfezione, rendendone partecipe l’osservatore. Inoltre, -B- è concepito come -Beyond- che significa oltre, per evidenziare la natura di ricerca sperimentale dell’innovativo progetto, a cui il patrocinio dell’Onu attribuisce ulteriore portata e risonanza.

 

2) Cosa l’ha maggiormente attratta delle immagini esposte?

In primis l’utilizzo della tecnica fotografica tradizionale del bianco e nero, ha conferito all’intero collage un impatto di candore, purezza ed essenza minimalista, poiché non ci sono rielaborazioni artificiali e restyling digitali. Ciò ha permesso agli autori di cogliere l’immediatezza del momento della ripresa, di carpire la forza dell’istante nell’attimo fuggente, di generare la suggestiva magia dell’incontro del personaggio con se stesso, con i suoi piccoli dettagli distintivi e la sua riflessività gestuale tipicamente caratteristica.

 

3) Quali fotografie dei vip l’hanno più colpita?

Sono tutte splendide, delle autentiche foto d’autore nella loro unicità ed esclusività. Potrei citare Giovanni Allevi, Lucio Dalla, Massimo Ranieri, Gabriele Salvatores, Zucchero Fornaciari, Eros Ramazzotti, Lapo Elkann, Mario Monicelli, Paolo Bonolis, Enrico Mentana, ma anche i campioni sportivi come Massimiliano Rosolino, Alex Zanardi, Fabio Cannavaro, Filippo Magnini.

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Vivere in Via Gluck costa più che in Via del Campo

Sanremo è Sanremo, si sa, ma in tempi di spending review è il caso di fare qualche conto in tasca ai cantanti italiani. Non per le ville di pregio e per il lusso che molti di loro possono permettersi, ma per le vie delle città italiane che hanno raccontato nelle loro mille canzoni. Complice l’inizio della kermesse canora più popolare ed attesa, Immobiliare.it (www.immobiliare.it) ha fatto qualche conto, scoprendo quanto costa vivere oggi nelle case che popolano le strade protagoniste di alcuni dei maggiori successi della musica italiana.

Prendendo in considerazione un immobile di 80 metri quadri, al secondo piano di un palazzo in buone condizioni, e analizzando i costi al metro quadro in base sia all’offerta presente sul sito, sia ai dati dell’Agenzia del Territorio, si scopre che vivere in Via Gluck – strada della Milano popolare e multietnica resa celebre da Adriano Celentano nel 1966 e dove il cantante stesso viveva da ragazzo – costa più che in Via del Campo, la stradina della Genova narrata da Fabrizio De Andrè nel 1967: 220.000 contro 184.000 euro.

Ben altre cifre rispetto alle strade più belle di Roma, protagoniste di tante canzoni nazionalpopolari: una casa a Campo de’ Fiori – pezzo di Antonello Venditti contenuto nell’album “Quando verrà Natale” (1974) – e una a Piazza Navona (brano di Luca Barbarossa del 1981) costano all’incirca la stessa cifra, 850.000 euro. Lo stesso Barbarossa, poi, ama descrivere le strade della capitale: una casa nella Via Margutta cantata a Sanremo nel 1986 costa, in media, 800.000 euro. Restando sempre a Roma, in via di Porta Portese, una delle strade in cui si dipana il celebre mercato – cantato da Claudio Baglioni nel 1972 – è possibile acquistare alla cifra media di 588.000 euro.

Non si può cercare un negozio di antiquariato in Via del Corso/ Ogni acquisto ha il suo luogo giusto/ e non tutte le strade sono un percorso”: così cantava Niccolò Fabi nel 2003, ed effettivamente la via dello shopping romano non è proprio a portata di tutte le tasche. Un appartamento di 80 metri quadri costa all’incirca 760.000 euro: chissà che, però, in tempi di crisi non si riesca ad ottenere uno sconto.

I prezzi diminuiscono notevolmente passando alle strade di Milano: in corso di Porta Romana, zona celebrata per prima dalla musica popolare meneghina – Porta Romana Bela è stata cantata, in dialetto o in italiano, praticamente da tutti i cantanti simbolo della città fra cui anche Giorgio Gaber e Nanni Svampa  – è possibile trovare immobili ad un prezzo medio di 490.000 euro. Il sincopato inseguimento raccontato in “Corso Buenos Aires”, brano di Lucio Dalla del 1977, è l’occasione per scoprire che un appartamento di medie dimensioni nella popolarissima via dello shopping milanese costa circa 420.000 euro.

Si spende molto meno per un appartamento nella strada narrata da uno degli ultimi vincitori del Festival: Roberto Vecchioni. Nell’album “Parabola” del 1971 (lo stesso in cui troviamo “Luci a San Siro”, altra zona simbolo della città) il Professore canta “Io non devo andare in Via Ferrante Aporti”: si tratta di una via nei pressi della Stazione Centrale di Milano in cui è sufficiente spendere 220.000 per comprare casa.

A Napoli, invece, una strada ricorrente nella musica partenopea è Via Toledo: “Passe scampanianno pe’ Tuleto” cantava nel 1956 Renato Carosone in “Tu vuó fa l’americano”, mentre solo un anno prima la stessa via era citata da Domenico Modugno in “Io, mammete e tu” (“passiammo pe’ Tuledo/ nuje annanze e mammeta arreto…”). Qui un immobile di 80 metri quadri costa, in media, circa 304.000 euro.

Anche per Bologna, di cui molti cantautori hanno raccontato le gioie e i dolori della vita quotidiana, è possibile tracciare una mappa delle strade delle canzoni: nella bellissima Via Paolo Fabbri – che dava il titolo all’omonimo album di Francesco Guccini del 1976 – è possibile acquistare ad una cifra media di 260.000 euro. Magari non al civico 43, lì Francesco Guccini non vive più stabilmente ma possiede ancora la casa. Costa di più un immobile nei pressi di Piazza Santo Stefano (canzone di Cesare Cremonini del 2009): non meno di 280.000 euro per un appartamento di medie dimensioni. E che dire, infine di Piazza Grande? La celebre piazza cantata da Lucio Dalla nel 1972, in realtà, non esiste con questo nome. La canzone non si riferisce né a Piazza Maggiore e nemmeno all’omonima Piazza Grande di Modena, bensì a Piazza Cavour, sempre a Bologna, dove il cantautore ha anche abitato; qui un immobile di 80 metri quadri costa 290.000 euro.

E che strade percorreranno i cantanti nell’edizione 2013? L’unico a citare un indirizzo preciso è Daniele Silvestri, che nel brano “A bocca chiusa” canta “Fatece largo che… passa il corteo, se riempiono le strade/ Via Merulana, così pare un presepe”: comprare casa nel presepe romano di Silvestri costerebbe circa 400.000 euro.

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Daniele Soragni racconta Lucio Dalla: poeta, musicista e genio anticonformista

È uscito, per i tipi di Kenness Publishing, il libro Lucio Dalla. Là dove il mare luccica di Daniele Soragni, firma storica di «Tv Sorrisi e Canzoni», autore e volto televisivo. Il libro è un omaggio all’eccentrico cantautore emiliano, recentemente scomparso, che con la sua musica e i suoi versi ha segnato mezzo secolo di canzone italiana. L’opera, riccamente corredata da un inedito repertorio iconografico, ripercorre la vita e i momenti artistici di Lucio Dalla, dagli anni Sessanta fino all’ultimo tour europeo tragicamente interrotto. Passando per le varie edizioni del Festival di Sanremo e Canzonissima, l’esperienza nel cinema con i fratelli Taviani e il concerto epocale intitolato Banana Republic con Francesco De Gregori, lo storico duetto con il tenore Luciano Pavarotti, le innumerevoli musiche scritte per il cinema (Borotalco di Carlo Verdone e tanti altri) e ancora, il tour con Gianni Morandi e la sua ultima apparizione al Festival di Sanremo di quest’anno.

In Lucio Dalla. Là dove il mare luccica Daniele Soragni ripercorre non solo quasi cinquant’anni di carriera artistica di “Domenico Sputo” – bizzarro pseudonimo con cui il cantautore ha partecipato come corista, tastierista e sassofonista ad album di amici e colleghi come gli Stadio, Ron, Luca Carboni – ma anche rivelando alcuni aspetti meno conosciuti della sua vita privata nell’amata Bologna e della sua straordinaria personalità. Il suo amore per il jazz e, da buon emiliano, per i motori (ha cantato piloti come Tazio Nuvolari e Ayrton Senna), l’amatissima mamma Iole e lo zio Ariodante. La passione per lo sport (Virtus Basket Bologna, Bologna Calcio) e inaspettatamente (ecco uno degli aspetti più sorprendenti del libro) altre singolari passioni, come ad esempio quella per gli ascensori, “quelli vecchi con tante scritte incise nelle pareti di legno”. L’inclinazione politica e la sua profonda fede cattolica – non a caso i primi a dare notizia della sua morte sono stati proprio i frati della Basilica di San Francesco ad Assisi – e la voglia di scoprire nuovi talenti musicali. Il ritratto di un uomo fiero e ironico, amico e fratello di tutti quelli con cui aveva lavorato, cantato o anche solo parlato. E generoso: «Acquistava pasti caldi e aggiungeva sempre un po’ di soldi per i suoi clochard e andava a fare le punture agli anziani di Villa Regina». ( )
E, infine, l’analisi di molte delle sue tante canzoni e il ricordo commosso di amici e colleghi, da Gianni Morandi adbAdriano Celentano, da Ligabue a Marco Alemanni: negli ultimi anni presenza fissa accanto a Dalla. Persone che, come tantissimi altri, conosciuti e no, non dimenticheranno mai quel sorrisetto ironico su quella buffa faccia da elfo.

Daniele Soragni
Lucio Dalla. Là dove il mare luccica
Kenness Publishing
Pagine: 132 con foto e illustrazioni a colori
Prezzo: € 14,95
ISBN 978-88-906539-5-7

Kenness Publishing
Viale Andrea Doria 17
20124 Milano
Tel. 02 29515303
www.kenness.com
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