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Fragilità dei mezzi di trasporto, l’analisi dopo l’emergenza

I giorni di emergenza, almeno in Italia, sono terminati, questo pomeriggio alle 12.00 italiane, l’ENAC, Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, ha riaperto i cieli italiani e naturalmente gli aeroporti.

Ma in questi giorni di emergenza si è visto come senza il supporto del traffico aereo, muoversi in Italia ed in molte altre nazioni è veramente difficile.

L’unica valida alternativa si è dimostrato il trasporto ferroviario, che però a causa della congestione o della mancanza di infrastrutture, non ha saputo reggere appieno l’impatto della folla che ha dirottato il proprio viaggio dal mezzo aereo a quello su ferro.

La mancanza di infrastrutture ha costretto molti viaggiatori a giri assurdi, che ad esempio con la Linea Torino Lione o con altre vie che attraversano le alpi, si sarebbero potuti evitare.

Sicuramente il progetto tav, partito negli scorsi anni per collegare l’Italia dal centro al nord con linee ad alta velocità ha aiutato, ma non è bastata, indici che l’infrastruttura ed i mezzi devono migliorare ancora.

Comunque ora l’emergenza sembra terminata e si sta tornando piano piano alla normalità, sperando che il grande vulcano che si è svegliato non decida di riprendere le sue attività più “violente”.

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