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Comunicati Salute e Benessere

CHI SCEGLIE IL TEST SIEROLOGICO? DONNE E LAVORATRICI AL PRIMO POSTO

Quasi 1 cittadino su 10 è stato in contatto con il virus

 A poco più di un mese dall’inizio dell’attività, l’Ospedale Koelliker di Torino pubblica una prima fotografia sul mondo dei test sierologici.

Su un campione di oltre 3.000 pazienti, i dati mostrano che il test viene richiesto maggiormente dalle donne (quasi il 60%). I casi positivi, in fase iniziale lievemente più elevati, si sono ora assestati al 9% del totale: quasi 1 cittadino su 10 è stato quindi in contatto con il virus.

Le fasce d’età mostrano chiaramente che la scelta è effettuata principalmente dalla popolazione in età lavorativa che pesa per il 64% degli accessi.

In dettaglio le fasce d’età mostrano i seguenti dati:

< 14         2%

15-29     14%

30-64     64%

> 65       20%

 

Sono perlopiù i privati cittadini a scegliere di effettuare il test (75%), ma sono comunque presenti le aziende, gli studi professionali e altre collettività che però oggi per poter effettuare l’esame devono inoltrare richiesta all’ASL, così come disposto dal DGR 1408.

 

L’Ospedale Koelliker esegue unicamente il dosaggio delle IgG utilizzando la metodica validata dal Ministero della Salute che prevede l’utilizzo di reagenti certificati CE-IVD, una sensibilità non inferiore al 90% (ovvero un basso rischio di falsi negativi) e una specificità non inferiore al 95% (ovvero un basso rischio di falsi positivi).

Il dosaggio delle IgM non è stato attivato poiché (come evidenziato dallo stesso DGR del 26/5) il test non offre sufficienti garanzie di specificità per l’individuazione di infezioni da Covid in corso.

La Regione Piemonte infatti ne sconsiglia l’esecuzione e ricorda nella sua nota che un risultato positivo al test IgM non prevede interventi da parte del Servizio Sanitario Regionale.

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ESAMI DI MATURITA’ POST COVID

Le paure degli studenti e l’ansia dei genitori. 4 consigli della Dott.ssa Antonella Vincesilao, Psicoterapeuta esperta in Psicologia dell’età evolutiva dell’Ospedale Koelliker di Torino

Al via oggi gli esami di Maturità ai tempi del Coronavirus. Mentre l’attenzione di tutti si concentra sulla preparazione degli studenti, la Dott.ssa Antonella Vincesilao, Psicoterapeuta esperta in Psicologia dell’età evolutiva dell’Ospedale Koelliker di Torino, fa il punto invece sull’importanza del ruolo dei genitori come figure di riferimento per gli studenti durante questa prova che, per la prima volta, si affronta con una modalità inedita e senza il supporto della classe.

Chi non ha mai sognato il proprio esame di maturità? È un momento di passaggio importante dall’essere ragazzi al diventare giovani adulti, dalla vita della scuola superiore a quella universitaria o al mondo lavorativo. Come tale porta con sé vissuti contrastanti quali la paura di essere giudicati e l’ansia verso il futuro in una continua oscillazione tra momenti di malinconia e di entusiasmo.

Il lockdown che ha fatto seguito all’emergenza Coronavirus e la “dieta relazionale” che ognuno di noi ha dovuto sopportare, hanno portato con sé diverse mancanze: per gli studenti sono venuti meno i rituali che solitamente accompagnano e sanciscono la chiusura del ciclo scolastico, elementi che ricoprono un ruolo centrale nel permettere ai ragazzi di prepararsi all’esame finale, attenuando le preoccupazioni e le angosce che ne derivano. In questa fase il gruppo classe rappresenta un porto sicuro nel quale rifugiarsi, un compagno di viaggio con il quale condividere la fatica, prestandosi sostegno reciproco.

Il passaggio evolutivo dall’adolescenza alla giovinezza porta con sé nuovi bisogni e nuovi compiti di sviluppo che il ragazzo si troverà a compiere sul piano sociale, affettivo e lavorativo. Soprattutto in assenza di un rapporto umano quotidiano e stretto con compagni e professori, è fondamentale la presenza di genitori sintonizzati con tali nuovi bisogni dei figli e che sappiano svolgere la funzione di guida. In questo compito assume rilevanza la capacità di delegare responsabilità al ragazzo, riconoscergli autonomia e fiducia pur mantenendo sempre uno spazio di disponibilità e aiuto qualora sia necessario.

D’altro canto il genitore è a sua volta ansioso rispetto alla prestazione del figlio in questa nuova modalità, anche per lui sconosciuta. Risulta importante riconoscere e legittimare le preoccupazioni che il ragazzo vive, senza investirlo con le proprie, e rinforzare il suo senso di autoefficacia e di valore. Per farlo sarà determinante la capacità del genitore di mantenere una stabilità e non trasmettere al figlio le proprie ansie.

Non esistono regole prestabilite, fare i genitori è il mestiere più difficile che ci sia, il consiglio è quello di restare in ascolto, mettersi a disposizione, intervenire al bisogno fungendo da mediatori tra la realtà esterna e la famiglia.

Ecco i consigli da seguire per essere un supporto attivo ai propri figli durante la “Covid Maturità”:

1)         Restare accanto ai propri figli, con uno sguardo che dà fiducia e che sostiene mantenendo una certa distanza responsabilizzante.

2)         Supportare i ragazzi riconoscendogli uno spazio di ascolto attivo delle ansie e preoccupazioni, cercando di contenere quanto più possibile le proprie.

3)         Sostenere ogni tipo di proposta o modalità nuova che possa assomigliare ai “vecchi rituali” (viaggio di fine anno, cena o gita) consentendo loro di parteciparvi ovviamente nel rispetto delle regole e delle norme di sicurezza anti contagio.

4)         Riconoscere l’autonomia dei ragazzi, non abbandonarli ma al contempo non trattarli come nell’epoca precedente. I ragazzi di oggi sono “informaticamente” mediamente più preparati degli adulti. È importante riconoscere loro tale abilità che li agevolerà nell’affrontare con successo le nuove modalità della Maturità 2020.

 

www.osp-koelliker.it

 

 

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EMERGENZA CORONAVIRUS. L’OSPEDALE KOELLIKER AL FIANCO DELLA SANITA’ PUBBLICA PER AFFRONTARE LA CRISI SANITARIA

Torino, 23 Marzo 2020

Scende in campo anche l’Ospedale Koelliker per combattere il COVID-19.

In questo momento di grave emergenza sanitaria l’ospedale torinese si è mobilitato per affrontare la situazione e garantire appoggio, capacità sanitarie e posti letto.

A seguito della disponibilità offerta dalla Struttura, il riscontro positivo è giunto venerdì pomeriggio tramite comunicazione inviata dalla Direzione Generale dell’ASL e dall’Unità di crisi della Regione Piemonte.

Da sempre Koelliker si propone in un ruolo di sinergia e complementarità con la Sanità Pubblica. Ancor più in questo momento diventa importate collaborare attivamente per garantire un servizio sanitario che non può fermarsi alle sole emergenze Covid.

A tal fine sono stati messi a disposizione posti letto per assistere pazienti NO COVID e decongestionare gli ospedali pubblici che sono in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus. Il contributo dell’Ospedale Koelliker in questo momento di difficoltà gioca un ruolo importante per ridurre il carico di lavoro della sanità pubblica che potrà così liberare posti letto e destinare professionalità medico-infermieristiche alle urgenze del momento.

 

www.osp-koelliker.it

 

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OSPEDALE KOELLIKER E FONDAZIONE PAIDEIA INSIEME PER MOLTIPLICARE LA SOLIDARIETÀ

Torino, 12 febbraio 2020.

Una buona notizia che conferma l’attenzione e la sensibilità che nella nostra città viene riservata al campo del sociale: Fondazione Paideia – onlus impegnata nel fornire un aiuto concreto a bambini e famiglie in difficoltà – ha stretto un accordo con Ospedale Koelliker per offrire una rete di solidarietà sempre più efficace alle famiglie con bambini con disabilità.

Due realtà di valore per il territorio che uniscono le loro anime per moltiplicare l’unico risultato che conta: la solidarietà. L’ospedale Koelliker fornirà infatti prestazioni e servizi sanitari gratuiti a favore dei nuclei famigliari con fragilità economica individuati tra quelli presi in carico dalla Fondazione Paideia. Delle visite specialistiche, delle cure odontoiatriche, delle analisi diagnostiche e degli esami potranno usufruirne sia i bambini sia i loro famigliari. Il patto stretto con la Fondazione Paideia si inserisce in un quadro di attività e iniziative di Koelliker che hanno l’obiettivo di mettere a disposizione del maggior numero possibile di cittadini un’assistenza qualificata, attenta  e sensibile alle specifiche esigenze del singolo, con un occhio di riguardo verso la disabilità.

Il Centro di Odontostomatologia del Koelliker, suggestivamente denominato OdontOK, interviene con particolare riguardo su pazienti (pediatrici e adulti) disabili, anche non collaboranti; la Fisioterapia offre una piscina per l’idrokinesiterapia dotata di sollevatori e di un servizio specifico per i bambini, grazie al lavoro di fisiatri specializzati nella rieducazione funzionale di bimbi con disabilità. Inoltre lo Sportello ASK, pensato per aiutare i pazienti ad orientarsi all’interno dell’ospedale, si avvale di personale qualificato al supporto di chi ha esigenze particolari o difficoltà e costituirà il punto di riferimento per tutte le famiglie seguite dalla Fondazione Paideia, che potranno contare su un rapporto di assistenza one-to-one.

Siamo molto felici di poter supportare l’operato della Fondazione Paideia, onlus da anni impegnata attivamente sul territorio torinese. – Dichiara il Dott. Alberto Ansaldi, AD di Koelliker – Con la Fondazione Paideia condividiamo la vocazione alla cura e all’assistenza dell’infanzia, che deriva dalle nostre origini, e la responsabilità etica di interpretare una missione orientata e aperta verso il bene della collettività”.

La collaborazione con Koelliker – spiega Guido Giubergia, Presidente della Fondazione Paideiarappresenta un’occasione importante perché permette di offrire alle famiglie che incontriamo ogni giorno un supporto concreto nel fronteggiare situazioni di particolare fragilità. Le attività programmate dall’Ospedale Koelliker con attenzione dedicata alle persone con disabilità rappresentano una buona pratica che speriamo possa diventare sempre più diffusa nel nostro Paese”.

 

Ospedale Koelliker e Fondazione Paideia in numeri

Oltre 70.000 visite annue di cui 12.000 pediatriche, 21 unità operative, 272 dipendenti e 155 medici. Koelliker, l’ospedale che per oltre 40 anni è stato un significativo punto di riferimento pediatrico per il territorio, oggi sotto la proprietà dei Missionari della Consolata opera in maniera laica portandone avanti i valori, nella convinzione che l’impegno nei riguardi della salute dei bambini sia alla base di una società che guarda al futuro.

 

Fondazione Paideia, nata nel 1993 per volontà delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, in oltre venticinque anni di attività ha sostenuto e accompagnato oltre 4000 famiglie, con il coinvolgimento di circa 800 volontari, che hanno scelto di donare parte del proprio tempo per partecipare alle attività. La Fondazione Paideia opera in collaborazione con enti pubblici e privati garantendo la creazione di contesti attenti e rispettosi delle necessità dei più piccoli, con l’obiettivo di diffondere una cultura dell’infanzia e partecipare alla costruzione di una società più inclusiva e responsabile.

 

 

 

 

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