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Editoriali

Cosa cambia dopo la sterilizzazione: le difficoltà di integrazione con gli altri gatti

La sterilizzazione porta molti benefici, ma anche diversi cambiamenti nella vita del gatto. Il primo impatto con l’ambiente domestico dopo l’intervento, in particolare, può risultare problematico se il micio condivide il suo spazio con uno o più fratelli.

Spesso, infatti, accade che al suo ritorno a casa gli altri gatti gli si mostrino ostili e lo tengano a distanza ringhiando, soffiando o miagolando, come se non lo riconoscessero più.

Questo tipo di problema genera confusione e preoccupazione nei proprietari, soprattutto in quelli che non hanno mai vissuto una situazione di questo tipo.

Di solito, si teme che la buona convivenza tra i propri amici pelosi sia irrimediabilmente compromessa, e si è interdetti sull’atteggiamento più corretto da adottare.

Niente paura: la spiegazione è molto semplice, e riguarda il particolare stato di disagio in cui viene a trovarsi il micio appena operato.

I trattamenti medicali somministrati durante l’intervento (antibiotico, disinfettante, ecc.) lasciano tracce molto forti sul corpo del gatto, fino a coprire il suo odore naturale: per questo è normale che, al suo ritorno a casa, i compagni lo percepiscano come sconosciuto.

Anche il comportamento è un elemento determinante: il piccolo convalescente si sente debole, vulnerabile e molto irrequieto a causa degli effetti dell’anestetico.

Per questo si comporta in modo anomalo, contribuendo ad alimentare nei suoi coinquilini pelosi una sensazione di estraneità.

Questi cambiamenti nell’odore e nel comportamento, però, sono generalmente passeggeri: nel giro di 24/48 ore, le condizioni fisiche e psicologiche del gatto operato tornano gradualmente alla normalità.

Per questo, basta attendere uno o due giorni perchè i problemi di integrazione si risolvano spontaneamente.

Nell’attesa, finchè l’equilibrio non si è ristabilito, è consigliabile tenere i gatti separati, limitando il più possibile qualsiasi contatto.

Un diffusore di feromoni, in questi casi, può costituire un valido aiuto per ripristinare una condizione di armonia. In mancanza di una risoluzione spontanea, può rendersi necessario l’intervento di un veterinario esperto in problemi comportamentali.

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