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La stanza più “social”? Indubbiamente il salotto

Se la dilagante moda dei selfie rende ogni occasione buona per concedersi un autoscatto sugli sfondi più originali, la casa rimane uno degli spazi prediletti in cui immortalarsi e le stanze, più o meno consapevolmente, si sono trasformate in veri e propri set fotografici. Immobiliare.it (https://www.immobiliare.it) ha analizzato quali sono, in ambiente domestico, gli spazi più gettonati dalle personalità che fanno tendenza su Instagram, studiando i selfie pubblicati dalle star negli ultimi sei mesi.

Al primo posto, la stanza più ricorrente per lo sfondo degli autoscatti è il salotto, set prediletto su tutti da Belen Rodriguez, che ama ritrarsi qui in momenti di relax o con i suoi outfit da sera, e Clio MakeUp, che lo usa per l’ultima prova trucco. Laura Pausini ne va molto orgogliosa e nei pochi scatti che la ritraggono a casa è indubbiamente la sua stanza preferita; Maddalena Corvaglia lo usa come set per piccoli lavori di fai-da-te; Giorgia Palmas ed Elena Santarelli lo immortalano come sfondo della quotidianità con le loro famiglie.

A seguire troviamo la camera da letto, stanza prediletta come set degli outfit di Chiara Ferragni, e dove Alessia Marcuzzi ama fotografarsi con i suoi figli. A pari merito troviamo il bagno, apprezzato soprattutto da Mariano Di Vaio nelle sue pose sexy e da Chiara Biasi, per stupire i suoi fan con la prova costume. In ultimo c’è l’ascensore, spesso set del look del giorno di Melissa Satta.

A sorpresa la cucina è meno gettonata, ma ci sono influencers come la Canalis che amano fotografarsi ai fornelli, tra farina e torte appena sfornate.

Anche gli spazi esterni delle case, come terrazze e giardini, sono meno frequenti, ad eccezione di Fedez, che ama periodicamente arricchire il suo profilo Instagram con la vista mozzafiato dalla terrazza del suo superattico milanese.

Le camere dei bambini sembrano invece assenti, unico spazio domestico davvero intimo e riservato.

È evidente che gli spazi privati, come quelli della propria casa, stiano diventando sempre più pubblici: un tempo, soprattutto le star, ne custodivano gelosamente la privacy, oggi invece è naturale utilizzarli per raccontare e condividere con i followers la propria vita quotidiana, sempre meno privata e sempre più social.

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Attività commerciali: crescono le richieste per l’acquisto di palestre, solarium e ristoranti

Gli anni della crisi economica hanno ridisegnato il panorama della attività commerciali in Italia, mettendo in ginocchio le più piccole a favore della grande distribuzione. Ma qual è oggi la situazione del mercato italiano delle licenze? Se lo è chiesto Immobiliare.it (https://www.immobiliare.it) che ha analizzato tutti gli annunci di attività e licenze in vendita sul portale, scoprendo come la popolarità dei settori del food e del wellness si rifletta in un aumento della domanda per l’acquisto di ristoranti pari al 7,5%, di palestre (+3,5%) e di centri estetici e solarium (+2%).

Food blogger e chef superstar hanno risvegliato l’interesse di aspiranti imprenditori verso il mondo del cibo e dei prodotti artigianali. Nell’ultimo anno i prezzi dei ristoranti in vendita sono aumentati del 2,5% a fronte di una domanda in aumento (+7,5%) e di un’offerta in calo del 3,5%. Seppur in maniera più ridotta, anche le gelaterie e le pasticcerie sono sempre più cercate da chi vuole intraprendere un’attività commerciale: in un anno la domanda è aumentata rispettivamente del 5% e del 3%.

Nonostante il successo della grande distribuzione, sembra tenere il mercato degli alimentari: se i prezzi risultano in calo del 2%, nell’ultimo anno la domanda va di pari passo con l’offerta, aumentando del 3%. Le panetterie sembrano vivere un momento di stallo e sono sempre meno richieste, con una domanda ha segnato un -6% negli ultimi dodici mesi.

A fronte della riscoperta del buon cibo, che si riflette nella vivacità del mercato delle licenze legate alla cucina, gli italiani non dimenticano la cura del corpo: la domanda di palestre è salita del 3,5% nell’ultimo anno e i prezzi di queste attività risultano in aumento dell’1,5%. Anche parrucchieri, centri estetici e solarium rappresentano un settore molto attrattivo per gli imprenditori, al punto che la domanda è cresciuta rispettivamente del 5% e 2%.

Guardando alle attività più gettonate nell’ultimo anno i negozi di telefonia sembrano aver guadagnato interesse, essendo accessibili e veloci da avviare, supportati dal brand a cui ci si affilia: a fronte di un’offerta aumentata del 4%, la domanda ha fatto meglio crescendo del 7,5%. Al contrario hanno perso di fascino i centri di scommesse, soppiantati dalla possibilità di giocare sul web: dopo il boom degli ultimi anni, oggi l’offerta risulta cresciuta del 6% rispetto all’anno scorso e la domanda è in calo dell’8%.

Il digitale e le grandi catene hanno cambiato il destino di cartolerie e librerie, soprattutto nel caso delle piccole attività a conduzione familiare: nell’ultimo anno l’offerta è aumentata del 10,5% e la domanda risulta scesa del 6%. Resistono meglio le edicole, seppure in sofferenza, per cui si rileva una crescita dell’offerta del 3% e un calo della domanda del 5%. Per entrambe le attività i prezzi risultano ancora stabili (-1%).

Negozi di abbigliamento e ferramenta soffrono la concorrenza della grande distribuzione e la domanda per queste due attività è scesa ancora nell’ultimo anno, con un calo del 4%.

Sta mutando anche il panorama delle attività legate al mondo dei fumatori: dopo gli anni del boom, i negozi di sigarette elettroniche avevano attraversato un momento di forte crisi che però, stando alle ultime rilevazioni, sembra essere in fase di attenuazione con una domanda che torna timidamente a crescere dell’1%. Scema invece l’interesse verso le tabaccherie più classiche, attività che soffrono la difficoltà del passaggio generazionale: l’offerta risulta in crescita del 4% a cui corrisponde una uguale percentuale, ma in negativo, della domanda, a fronte di prezzi che scendono del 5%.

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Per comprare casa nei borghi più belli d’Italia può servire più del doppio rispetto al prezzo medio nazionale

Il Ministero dei Beni Culturali ha definito il 2017 come l’anno dei borghi e la spinta alla promozione di questi particolari angoli d’Italia sta avendo un importante successo, non solo per l’aumento dei flussi turistici ma anche da un punto di vista immobiliare. Secondo un’analisi di Immobiliare.it (https://www.immobiliare.it), infatti, comprare casa in alcuni di questi borghi può costare cifre addirittura più alte del doppio rispetto alla media nazionale.

Laigueglia, in provincia di Savona, è il borgo più caro d’Italia con un prezzo medio richiesto per gli immobili pari a 5.071 euro al metro quadro. In confronto al dato nazionale pari a 1.940 euro, secondo l’ultimo Osservatorio di Immobiliare.it sul mercato residenziale, le case di Laigueglia costano mediamente il 161% in più. Non si allontana di molto Sperlonga: per acquistare una delle casette bianche, caratteristiche di questo paesino arroccato sulla costa laziale, il prezzo medio rilevato è di 4.676 euro al metro quadro, il 141% in più rispetto alla media nazionale e il 119% in più rispetto a quanto si richiede nell’intera provincia di Latina.

Al terzo posto si trova un’altra perla della costa ligure, Vernazza: in quest’angolo delle Cinque Terre per comprare casa servono in media 4.468 euro al metro quadro. Una cifra, questa, che equivale al 76% in più rispetto all’area di La Spezia e al 130% in più rispetto al dato italiano.

La riviera ligure è senz’altro la più popolata da quelli che sono i borghi più belli e cari d’Italia, tanto che anche gli ultimi due posti della top5 sono occupati da sue località: parliamo di Cervo, in provincia di Imperia, e di Noli, in provincia di Savona. In entrambi i borghi, per acquistare casa, servono poco meno di 3.900 euro al metro quadro, oltre il doppio rispetto al valore medio degli immobili in Italia. La Liguria vanta altri due borghi fra quelli più cari del Paese: si tratta di Moneglia (GE) all’undicesimo posto e Seborga (IM) al diciannovesimo.

Se il mare la fa da padrone quando si parla di borghi più cari, il primo della classifica che invece vanta un panorama montano è Vigo di Fassa (TN). Le case qui costano mediamente 3.648 euro al metro quadro, il 69% in più rispetto alla provincia e l’88% in più rispetto alla media nazionale.

Scorrendo la classifica dei borghi più belli e più cari d’Italia si torna al mare, con Furore (SA), Framura (SP) e Conca dei Marini (SA): qui i prezzi si aggirano fra i 3.500 e i 3.400 euro al metro quadro. Il primo borgo di lago che rientra in questa particolare analisi è Tremezzina, in provincia di Como, dove per l’acquisto di un immobile servono in media 3.220 euro al metro quadro, oltre il 60% in più rispetto alla media provinciale e a quella nazionale.

La provincia di Bolzano ospita ben tre dei borghi più cari fra quelli anche più belli d’Italia: Egna, Chiusa e Vipiteno. Sebbene i prezzi degli immobili in queste località siano fra i più alti tra i borghi italiani, risultano più bassi della media della loro provincia (3.442 euro mq).

Sul versante del lago di Garda rientra nella classifica Gardone Riviera, in provincia di Brescia, dove per comprare casa bisogna mettere in conto una media di 2.788 euro al metro quadro, il 44% in più rispetto al dato medio nazionale.

Il primo e unico borgo toscano a rientrare nella top 20 di quelli più cari è Montescudaio, in provincia di Pisa: qui si chiedono 2.601 euro al metro quadro. In chiusura di classifica troviamo altri due borghi di mare, Cefalù, in provincia di Palermo, e Carloforte, in provincia di Carbonia-Iglesias. I prezzi medi richiesti in queste perle del Mediterraneo sono pari rispettivamente a 2.545 e 2.250 euro al metro quadro (+31% e +16% rispetto alla media nazionale).

Fra questi ultimi due borghi si trova Castel Gandolfo. Per comprare casa qui servono in media 2.498 euro al metro quadro. Questa cifra è più bassa del 9% rispetto al prezzo richiesto nella provincia di Roma, ma supera del 29% quello chiesto a livello nazionale.

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Vendesi castello…con fantasma

Sarà per la recente uscita nelle sale del film Ghostbusters o per il fascino che le storie legate al paranormale hanno sempre avuto, fatto sta che ormai anche la presenza di ospiti in lenzuolo ed ectoplasma è un plus da mettere in evidenza.

Come avviene nell’annuncio, pubblicato sulle pagine di Immobiliare.it, relativo ad uno splendido castello piemontese, quello di Arignano, nella cui descrizione si legge: “Vendesi antico e suggestivo castello nel Monferrato, completo di fantasma e tesoro”.

Del tesoro non si hanno, chiaramente, indicazioni precise, ma quanto al fantasma pare che gli avvistamenti siano stati molteplici.

La struttura in vendita sorge nella parte più alta di uno splendido paesino medievale distante appena 20 chilometri da Torino, ed è noto anche come Rocca di Arignano. Caratterizzato da un’imponente torre quadrata ornata con merli tipici del periodo in cui è stato costruito, il castello è ben visibile fin dall’ingresso in paese ed è rimasto praticamente immutato dal XV secolo.

La leggenda, per sua natura non verificata né verificabile, narra che nelle segrete oggi irraggiungibili costruite sotto il castello si trovasse un lunghissimo tunnel sotterraneo con cui, i pochi che sapevano dell’esistenza del passaggio, potevano arrivare sino a Torino e, siamo ancora una volta nel campo inverificabile del si dice, pare che fra di essi vi fosse anche il mitico alchimista Cagliostro.

L’annuncio, pubblicato su Immobiliare.it dalla Polytropon general contracts chiarisce che il castello, nonostante la struttura sia assolutamente solida, necessiti comunque di alcuni interventi di manutenzione e di restauro, il che spiega un prezzo, 600.000 euro, tutto sommato non così elevato se siete disposti ad assumervi l’onore del restauro; se invece volete acquistare l’immobile già ristrutturato la richiesta raddoppia ed arriva a 1.200.000 euro.

Fantasma, ed eventuale tesoro se mai doveste trovarlo, sono compresi nel prezzo.

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Sicilia, Calabria e Abruzzo: qui la vacanza ad agosto è low cost

Anche se agosto è sinonimo di alta stagione scegliere il low cost è comunque possibile: basta puntare mete turistiche ancora poco note per tenere in tasca fino al 60% del budget. Secondo il portale Casevacanza.it (http://www.casevacanza.it), leader in Italia per gli affitti turistici e partner di Immobiliare.it, ad agosto 2016 le opportunità più interessanti per conciliare il relax delle vacanze con il risparmio si trovano in Sicilia, Calabria e Abruzzo.

Casevacanza.it ha monitorato i prezzi medi richiesti per notte ad agosto e le prenotazioni effettuate negli ultimi 60 giorni; sulla base della richiesta tipo – quella di un appartamento affittato da 4 persone – la località turistica regina del low cost in altissima stagione è San Salvo, in provincia di Chieti: qui si spendono all’incirca 35 euro a notte. Nota per il suo ampio arenile sabbioso, le acque pulite e la qualità dei servizi, premiati annualmente con la Bandiera Blu, la località abruzzese è strategica anche per conoscere larga parte della costa adriatica, in primis le vicine isole Tremiti.

A seguire, con 40 euro a notte, due mete molto diverse tra loro: Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona, e Conversano, ad una trentina di chilometri di Bari. La prima, altro comune premiato con la Bandiera Blu, è una base perfetta per muoversi alla volta delle tante località liguri limitrofe; la seconda è un bellissimo borgo medievale, il cui patrimonio culturale fa il paio con la vicinanza strategica con alcune delle spiagge più belle della costa barese: quelle di Polignano a Mare e Monopoli in primis. Quarto posto per Castellabate, in provincia di Salerno, che ha mantenuto prezzi davvero contenuti (42 euro a notte) nonostante la popolarità raccolta con il film “Benvenuti al Sud”.

Guardando le altre località che compongono la classifica stilata da Casevacanza.it si nota come le regioni più ricorrenti nella top 20 della convenienza siano la Sicilia, la Calabria e l’Abruzzo: Aci Castello (in provincia di Catania, 47 euro per notte), Palma di Montechiaro (Agrigento, 50 euro), Falcone (Messina, 57 euro) e Palermo (60) fanno della Sicilia la regione low cost per eccellenza. Si difende bene la Calabria, che nel 2015 aveva ben 6 località su 20 tra le più convenienti; adesso ne ha solo tre, e tutte in provincia di Cosenza: Paola, Santa Maria del Cedro e Scalea (tutte e tre a 45 euro per notte). Per l’Abruzzo, oltre alla citata San Salvo, compaiono in classifica due località della provincia di Teramo: Martinsicuro (nota per la marina di Villa Rosa) e Tortoreto, ambita soprattutto dai gruppi di giovani – rispettivamente con 50 e 53 euro per notte.

L’unica località presente in Sardegna è Masaìnas, nella provincia di Carbonia-Iglesias: nota per la spiaggia di Is Solinas, con la sua sabbia bianca e i bellissimi ginepri, richiede un prezzo medio per notte di 57 euro; la Puglia – oltre a Conversano – ha in classifica Carovigno, in provincia di Brindisi: anche quest’anno non c’è molto spazio per il Salento, dove i prezzi medi rimangono ben più elevati. Le uniche località turistiche montane presenti in classifica sono Malè, in Trentino Alto Adige e Valtournenche, in Valle d’Aosta: in entrambe si spendono circa 50 euro a notte, molto meno di quanto costa soggiornarvi durante il periodo invernale.

«Le ferie low cost – ha dichiarato Francesco Lorenzani, Amministratore Delegato di Feries, società proprietaria di CaseVacanza.it non sono più un tabù per nessuno ed è stato proprio questo atteggiamento a favorire il business delle case vacanza e delle altre strutture ricettive extra-alberghiere. Internet ha reso più facile muoversi alla volta di luoghi meravigliosi e ancora poco conosciuti, dove gli affitti possono arrivare a costare fino al 60% in meno rispetto alle località più prenotate nelle stesse regioni.»

Ecco di seguito l’elenco delle località con i canoni più bassi per agosto (prezzi medi per notte relativi ad immobili con quattro posti letto).

NB: si indicano anche le frazioni laddove queste siano una destinazione turistica.

 

Località Provincia Regione costo medio per notte (4 persone)
San Salvo Chieti Abruzzo 35
Borghetto Santo Spirito Savona Liguria 40
Conversano Bari Puglia 40
Castellabate (Punta Licosa) Salerno Campania 42
Paola Cosenza Calabria 45
Santa Maria del Cedro Cosenza Calabria 45
Nova Siri Matera Basilicata 45
Scalea Cosenza Calabria 45
Aci Castello (Aci Trezza) Catania Sicilia 47
Malè Trento Trentino-Alto Adige 50
Martinsicuro (Villa Rosa) Teramo Abruzzo 50
Palma di Montechiaro Agrigento Sicilia 50
Valtournenche Aosta Valle d’Aosta 50
Abetone Pistoia Toscana 52
Tortoreto Teramo Abruzzo 53
Falcone Messina Sicilia 57
Masaìnas Carbonia Iglesias Sardegna 57
Carovigno Brindisi Puglia 58
Taggia (Arma di Taggia) Imperia Liguria 58
Palermo Palermo Sicilia 60

 

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Nasce Feries.com, il network mediterraneo del turismo extra-alberghiero

Il portale Casevacanza.it (http://www.casevacanza.it), tra i siti leader in Italia per gli affitti turistici e partner di Immobiliare.it, presenta oggi la sua versione internazionale: nasce Feries.com (http://www.feries.com), disponibile in cinque lingue – inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo – e dedicato all’utenza straniera.

Il portale punta a raccogliere domanda ed offerta non solo di case vacanza ma di tutte le strutture ricettive extra alberghiere, che ormai rappresentano un’alternativa sempre più amata dai turisti di tutto il mondo: bed&breakfast, residence, campeggi e agriturismi si aggiungono alle case vacanza per offrire ai turisti di ogni nazionalità un punto di riferimento mentre si viaggia.

Se da un lato Feries.com consentirà ai turisti che cercano strutture ricettive extra alberghiere di visualizzare nella propria lingua gli annunci pubblicati da privati e professionisti – con un notevole incremento della semplicità d’uso, possibile anche grazie al nuovo sistema di prenotazione istantanea – dall’altro permetterà a chi propone la propria struttura di accedere ad un bacino potenziale di clienti ancora più ampio, cosa fino ad oggi ostacolata dai limiti linguistici.

«I mercati esteri, per ciò che concerne il business delle case vacanza ha dichiarato Francesco Lorenzani, Amministratore Delegato di Feries – sono sempre più cruciali, e ci è sembrato naturale pensare ad un allargamento dei nostri orizzonti, in un mondo in cui anche il turismo di massa è ormai globale. Grazie alla nascita di Feries.com la nostra società si internazionalizza e si pone l’obiettivo di creare, anche attraverso accordi con portali di altre nazioni, un network “mediterraneo” del turismo extra-alberghiero. Si tratta di un momento di svolta per la nostra web company, che da nazionale si fa internazionale e punta ad un’ulteriore crescita in termini di team, obiettivi e fatturato.»

Sul portale multilingua sono presenti, al momento, oltre 100mila annunci: l’offerta maggiore è concentrata in Italia (43%), seguita da Spagna (11%), Stati Uniti (11%), Croazia (6%) e Francia (5%). Per il lancio del sito Feries.com sono previsti investimenti pubblicitari ad hoc, che partiranno dai mercati in lingua inglese per poi estendersi a quelli in lingua tedesca, francese, spagnola e russa. È in fase di rilascio l’app per sistemi Android e iOS.

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Immobiliare.it, investimento di 1,5 milioni di euro su ProntoPro.it

Immobiliare.it, leader del mercato immobiliare online italiano ha annunciato oggi il suo investimento in ProntoPro.it (http://www.prontopro.it), portale che mette in contatto domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale. L’azienda, che qualche mese fa ha raggiunto il traguardo del decimo anno di attività, entra fra i soci della giovane web company con un investimento di 1,5 milioni di euro.

«Molte delle categorie in cui opera ProntoPro.it – ha dichiarato Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – sono legate alla ricerca del migliore artigiano o ditta per i lavori legati alla casa. Per questo motivo riteniamo che l’investimento sia strategico e consentirà molte sinergie che si tradurranno in un ulteriore miglioramento dei servizi per gli utenti».

L’aumento di capitale arriva dopo appena un anno di attività in cui ProntoPro.it ha già inviato oltre 30 milioni di euro di lavori ai 50.000 professionisti e aziende iscritti alla piattaforma ed è diventato il primo portale in Italia del settore per numero di utenti, coprendo 430 categorie negli ambiti più diversi: non solo tutto quello che riguarda la casa – idraulici, imbianchini, elettricisti e molti altri tipi di artigiani – ma anche gli eventi, le lezioni private, l’informatica, il wellness, il giardinaggio, la fotografia, il web e persino la musica.

Nella start-up ha creduto anche TIM riconoscendole la menzione speciale nel programma TIM #WCAP Accelerator 2015.

«ProntoPro.it è uno strumento utile tanto ai professionisti quanto agli utenti. I capitali serviranno per accelerare la crescita della piattaforma che ormai ha dimostrato di funzionare con reciproca soddisfazione di professionisti e utenti – ha dichiarato Marco Ogliengo, CEO di ProntoPro.it. – Professionisti e aziende sono contenti di avere un canale attivo per raggiungere potenziali clienti e far conoscere i propri servizi e la propria professionalità; dall’altro lato i clienti hanno un valido aiuto per cercare il professionista adatto alle loro necessità in modo facile e immediato. La nostra missione è quella di aumentare il valore nel mondo dei servizi e siamo certi che l’accordo siglato con Immobiliare.it ci consentirà di farlo ancora meglio».

Ma come funziona ProntoPro.it? Per gli utenti che sono alla ricerca di un professionista, è sufficiente collegarsi al sito e compilare una scheda con i dettagli del lavoro che si vuole commissionare. In poche ore si riceveranno, gratuitamente, preventivi personalizzati e gli utenti potranno valutarli in autonomia, in base al profilo e alle recensioni dei professionisti.

Per i professionisti l’uso di ProntoPro.it diventa un valido aiuto per aumentare la clientela, avendo a disposizione un portale su cui farsi pubblicità gratuitamente e ottenere richieste di lavoro in linea con la propria offerta. Grazie a questo sistema anche le piccole e medie imprese, che rappresentano il cuore del tessuto economico italiano, hanno la possibilità di farsi conoscere con costi decisamente contenuti.

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Traslochi: in Italia costano fino al 27% in più delle altre nazioni europee

Le statistiche dimostrano che, in media, ogni italiano cambia 4 case nel corso della vita e il più delle volte lo fa in estate. Ma quanto costa trasferirsi? Se lo sono chiesti Immobiliare.it (https://www.immobiliare.it), il più importante portale italiano di annunci immobiliari, e Movinga.it (https://www.movinga.it), sito leader nei traslochi nazionali ed internazionali, che con un osservatorio congiunto hanno fissato in 585 euro il costo medio da sostenere per un trasloco urbano in Italia effettuato tramite professionista*. La cifra è pari a circa il 27% in più di quanto non si paghi nel Regno Unito (460 euro) e appena superiore a quella dovuta in Germania (575 euro); il prezzo da mettere a budget per gli italiani è comunque inferiore a quello che devono sostenere i francesi (615 euro).

L’analisi, condotta su un campione di oltre 15.000 casi registrati nei primi quattro mesi del 2016, ha evidenziato come il prezzo che si paga in Italia sia decisamente più alto anche nel caso di traslochi extra urbani. Chi cambia città, rimanendo comunque dentro i confini nazionali, spende mediamente 1.450 euro in Italia, appena 1.160 euro nel Regno Unito, 1.325 euro in Germania e addirittura 1.430 euro in Francia.

Dove ci si trasferisce

L’Osservatorio congiunto Immobiliare.it e Movinga.it non ha monitorato solo i costi, ma anche le tipologie di trasloco più comuni nelle quattro nazioni usate come campione. Prendendo in esame quelli fatti all’interno della stessa nazione, pur con il 57% di traslochi extra urbani, gli italiani sono il popolo che meno di tutti si trasferisce in un’altra città; in Germania i traslochi verso un altro comune rappresentano il 59% del totale, diventano il 60% in UK e addirittura il 63% in Francia.

Se già siamo poco propensi a muoverci verso un’altra città, figuriamoci quanto lo siamo se la meta è addirittura un’altra nazione. In Italia si mandano oltre confine gli scatoloni con vestiti, soprammobili ed arredi solo nel 2,1% dei casi, mentre i traslochi internazionali rappresentano il 2,9% di quelli commissionati in Germania, il 3% di quelli che partono dal Regno Unito e il 3, 2% di quelli che hanno come nazione di origine la Francia.

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Immobiliare.it torna in TV con uno spot…da sogno

La casa dei sogni diventa realtà nel nuovo spot di Immobiliare.it che sarà trasmesso in anteprima durante la proclamazione del vincitore di Sanremo 2016 per poi essere programmato sulle principali reti televisive da domenica 14 febbraio.

 

La nuova campagna, nata ancora una volta dalla collaborazione tra Immobiliare.it, leader degli annunci immobiliari in Italia, e PicNic si articola in due soggetti, ma rispetto alle precedenti ha molti elementi di novità; cambia il format, cambia il tono di voce e cambiano i protagonisti che, nella nuova creatività, sono tutti giovanissimi, e hanno un’età compresa tra i 4 e i 10 anni. Immobiliare.it ha dato voce alla spontaneità di questi bimbi, facendo loro una semplice domanda: «Qual è la casa dei tuoi sogni?»

 

«Chi più di un bambino può essere davvero sincero e rispondere lasciando libera la sua immaginazione?» afferma Niccolò Brioschi, direttore creativo esecutivo e partner di PicNic «Le richieste dei bambini, come immaginavamo, sono state incredibili; una vera sfida che il team di Immobiliare.it ha accettato e vinto».

«Accontentare un bambino e trovare la sua casa dei sogni è davvero difficile, ma con Immobiliare.it tutto è possibile» aggiunge Silvio Pagliani co-fondatore di Immobiliare.it. «Sul sito e sulle applicazioni c’è la più grande offerta di immobili e cercare è davvero un gioco da ragazzi. Anzi da bambini!»

Se siete curiosi di scoprire cosa hanno risposto i giovani protagonisti e come Immobiliare.it è riuscito a realizzare i loro sogni non vi resta che guardare i nuovi spot dei quali è già disponibile il teaser a questo link: https://youtu.be/u-DJP0lMAh4

Anche nella programmazione c’è una novità: il video teaser del nuovo spot sarà diffuso anche sul web nei principali siti da oggi fino al prossimo sabato.

Per l’agenzia, sotto la direzione creativa di Niccolò Brioschi, hanno lavorato al progetto la copywriter Federica Guidolin e l’art director Riccardo Colombo. L’account director è Veronica Misciattelli. La regia è di Luca e Marcello Lucini. La regia degli effetti speciali è di Marco Chiarini. La casa di produzione è The Big Mama. Produttore esecutivo: Lorenzo Borsetti con Giorgia Salvador. Direttore della fotografia: Davide Artusi. Post produzione video: Videozone. Post produzione audio: Screenplay.

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Già disponibile l’app di Immobiliare.it per Apple Watch. È la prima in Italia dedicata alla ricerca degli immobili

L’Apple Watch sta per arrivare anche in Italia e Immobiliare.it, (http://www.immobiliare.it) da sempre all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie dedicate all’utilizzo in mobilità, ha pubblicato su App Store l’applicazione dedicata a questo dispositivo, così da permetterne l’utilizzo fin dal lancio dell’Apple Watch, previsto il 26 giugno.

L’applicazione, sviluppata interamente dal team tecnologico di Immobiliare.it, è la prima pubblicata in Italia per Apple Watch dedicata alla ricerca di immobili. La app consente agli utenti di impostare i sul proprio iPhone le caratteristiche dell’immobile desiderato e, una volta giunti in prossimità di una casa corrispondente a quei parametri, ricevere una notifica direttamente sull’Apple Watch visualizzando l’annuncio relativo all’immobile.

«In Italia c’è una grande attesa per il lancio di Apple Watch e vogliamo da subito utilizzare questo nuovo dispositivo per offrire un servizio di ricerca immobiliare ancora migliore. – ha dichiarato Silvio Pagliani, co-fondatore di Immobiliare.it – Abbiamo sviluppato questa applicazione perché riteniamo sia fondamentale sperimentare i nuovi dispositivi sin da subito per capire l’utilizzo che le persone ne faranno, e adattare il nostro servizio al fine di portare ancora maggiori risultati alle agenzie immobiliari e ai privati che pubblicano i loro annunci sulla nostra piattaforma.»

L’app per Apple Watch va ad aggiungersi alle altre di Immobiliare.it, disponibili su tutti i principali smartphone e tablet, ed utilizzate ogni giorno da circa 100.000 persone.

«Lo sviluppo tecnologico e l’innovazione sono aspetti che consideriamo fondamentali per affrontare al meglio la trasformazione in corso del settore immobiliare. – ha continuato Silvio Pagliani – Quando abbiamo lanciato l’app per per iPhone nel 2009 non pensavamo che il mobile potesse avere un impatto così dirompente e in tempi così rapidi; tuttavia sapevamo che dovevamo continuare ad innovare per essere all’avanguardia in questa trasformazione».

Oggi oltre il 20% delle email ricevute da chi ha pubblicato annunci su Immobiliare.it proviene da applicazioni, percentuale che diventa quasi il 40% includendo il sito web mobile. Basandosi su ciò che già avviene in Paesi con una maggiore penetrazione di Internet, questi numeri andranno ad aumentare rapidamente.

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Comprare casa nei borghi più belli d’Italia: ecco la classifica dei prezzi

Expo è senz’altro un’ottima vetrina per l’Italia e le sue eccellenze e all’interno dell’Esposizione troveranno ampio spazio anche i piccolissimi borghi che costellano il nostro territorio nazionale. Per questo motivo Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) ha calcolato quanto costa oggi comprare casa in quelli che sono stati riconosciuti come i borghi più belli del nostro Paese, evidenziando quali, fra loro, siano i venti più cari.

A occupare i primi posti di questa classifica sono le località di mare, in particolare quelle delle Cinque Terre e della Costiera Amalfitana. Dominano la graduatoria due località liguri: Vernazza (SP), dove ad aprile 2015 per acquistare un immobile residenziale da 80 metri quadri (l’immobile tipo preso in considerazione per lo studio) sono stati richiesti mediamente 510.720 euro, e  Laigueglia (SV) dove per comprare una delle famose “casette rosa” servono 472.880 euro.

Sempre sul mar Tirreno, ma più a Sud, si trova Monte Argentario con il piccolo borgo di Porto Ercole (GR), terzo sul podio di questa classifica: qui il prezzo medio per un immobile tipo è di 462.800 euro. Tra i borghi più belli (e cari) d’Italia c’è anche Sperlonga (LT), piccolo paesino sulla costa laziale molto conosciuto per la sua vita mondana, soprattutto in estate: questa sua fama ha fatto sì che i prezzi fossero degni delle migliori località turistiche, con 5.623 euro al metro quadro.

Si mantengono sopra i 5.000 euro al metro quadrato anche i costi per le abitazioni ad Atrani (SA), il comune più piccolo d’Italia per superficie, tra i più bei borghi della Costiera Amalfitana: qui, ad aprile 2015 si è registrata una media di 5.613 euro/mq. Appena sotto la soglia dei cinquemila euro c’è Furore, sempre nella provincia di Salerno (4.873 euro al mq).

A seguire la graduatoria ci sono altri cinque borghi liguri situati sulla costa: Noli, Borgio Verezzi, Cervo, Framura e Moneglia; in questi piccolissimi comuni i prezzi medi al metro quadro si aggirano attorno ai 4.000 euro. Tra di loro si inserisce nella classifica Conca dei Marini, in provincia di Salerno, una piccolissima perla incastonata sugli strapiombi della Costiera Amalfitana: per un immobile tipo in questo borgo piccolissimo servono 354.880 euro.

Fra quelli rientrati nella classifica dei 20 più cari, il primo borgo che non si affaccia sul mare è Montescudaio, tesoro d’arte e cultura nella Maremma pisana: qui l’immobile tipo considerato per la ricerca costa in media 248.640 euro. L’ultima località ligure a rientrare nella graduatoria dei prezzi è stata Seborga (IM), il borgo dei fiori dove comprare casa costa in media 245.520 euro. Ancora in Toscana, la fama di borgo più bello fa balzare verso l’alto i prezzi delle case a San Gimignano (SI), la città delle torri, dove la media è di 2.958 euro al metro quadro. Tra i borghi più cari figura anche Castel Gandolfo (RM), sui colli romani: per acquistare un’abitazione nel ritiro estivo dei Papi servono 223.440 euro.

Agli ultimi posti della classifica troviamo tre località montane: fra queste la prima è Etroubles, in Valle d’Aosta: in questo borgo si spendono 222.000 euro. A Egna e Chiusa, entrambe nella provincia di Bolzano, i prezzi si aggirano attorno ai 2.600 euro al metro quadro. Ultimo per prezzi è Buonconvento (SI), sulla via Cassia, ristoro dei pellegrini in cammino sulla Francigena: qui per un’abitazione si spendono in media 209.840 euro.

Quanto vale la fama di borgo più bello d’Italia?

Essere fra i borghi più belli d’Italia ripaga anche i termini di valori immobiliari. In molti dei paesini rientrati nella top 20 dei più costosi, la media dei prezzi al metro quadro è di gran lunga superiore a quella registrata nelle province di appartenenza. Il caso più evidente è quello di Atrani dove i prezzi risultano più alti del 182% rispetto alla media di Salerno.

Ci sono poi anche dei casi in cui si verifica il fenomeno opposto, con prezzi leggermente inferiori nei piccoli borghi rispetto alla media provinciale: è il caso della Valle d’Aosta e del Trentino Alto Adige, ma anche della provincia di Siena e di quella di Roma.

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Affitti: domanda in crescita (+9,9%) e prezzi in calo (-2,1%), diminuiscono gli immobili in offerta (-7%)

Mentre l’attenzione del mercato immobiliare è tutta rivolta alle compravendite e ai segnali positivi riscontrati da più parti tanto per la domanda quanto per le transazioni, cosa è successo nel mondo degli affitti? L’Ufficio Studi di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) ha monitorato la domanda, l’offerta e i prezzi degli immobili residenziali in locazione a febbraio 2015 scoprendo che, se i canoni calano di poco e la domanda cresce, è l’offerta a subire la contrazione più significativa.
L’offerta
Gli italiani non hanno mai visto con piacere l’idea di mettere in affitto il proprio patrimonio immobiliare e negli ultimi mesi questa diffidenza sembra aumentata: secondo i calcoli di Immobiliare.it l’offerta di immobili in locazione ha subito un significativo calo annuale, pari a circa il 7% rispetto a febbraio 2014.
«Pur garantendo un ritorno interessante, soprattutto nelle città più grandi, la locazione è un business che ha perso molto appeal, perlomeno nelle sue forme tradizionali di lungo periodo – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it. – Dove possibile, si punta alla conversione in case vacanza e b&b o altre forme di affitto breve, come quelle che vedremo a Milano per l’Expo».
La domanda
A dispetto di una contrazione del numero di immobili disponibili in locazione l’analisi della domanda di questa tipologia contrattuale rivela che, rispetto a febbraio 2014, le richieste di immobili in affitto sono cresciute del 9,9%. A trainare questo rinnovato interesse nei confronti della casa in locazione sono le domande provenienti dal Centro Italia (+11,9%) – mentre al Nord crescono del 9,1% e al Sud dell’8% – e quelle che arrivano dalle città più piccole (con meno di 250mila abitanti: +12,3%, contro il +8,5% delle città più grandi).
I prezzi
Complice una contrazione della disponibilità degli immobili, i prezzi richiesti tengono e, rispetto a febbraio 2014, i dati dell’ultima rilevazione sono più bassi, mediamente, solo del 2,1%. Non tutta l’Italia registra lo stesso andamento: i cali più forti sono in Abruzzo (-13,4%), Molise (-8,9%) e Friuli Venezia Giulia (-5,8%). Molte sono le regioni in cui si rilevano variazioni minime, mentre crescono i numeri in Sardegna (+8,9%), Calabria (+3%) e Piemonte (+1%). Il canone d’affitto mensile medio per metro quadro, in Italia, è pari a 8,39 euro: servono, quindi, circa 670 euro per affittare un appartamento da 80 metri quadri.
A livello regionale, è il Lazio la regione con gli affitti mediamente più cari: 11,82 euro per metro quadro; segue a stretto giro il Trentino Alto Adige, con 11,28 euro per metro quadro e, in terza posizione, la Lombardia (10,23 euro per mq). Fanalino di coda la Calabria, con 4,68 euro per metro quadro.
Ma quali sono le città più care d’Italia per i canoni di locazione? Se per i prezzi di vendita è Roma a guidare la classifica, in questo caso Milano si prende la rivincita: servono circa 600 euro per affittare un monolocale, e fino a 1.200 euro per un trilocale. Nella capitale bastano, mediamente, 550 euro per un monolocale e tra 900 e 1.050 euro per un trilocale.
Nella top ten troviamo, a seguire, Firenze (dove un trilocale ad esempio costa tra 600 e 870 euro al mese), Bolzano, Napoli e poi, con prezzi allineati, Siena, Pisa, Trento, Bologna e Como.

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Mercato immobiliare residenziale: nel 2014 i prezzi calano del 5,6%; male soprattutto il secondo semestre

Il 2014, per il mercato immobiliare, è stato un anno con luci ed ombre: da un lato è tornata a salire la domanda di mutui, complici i migliori tassi applicati dalle banche a chi chiede un finanziamento, dall’altro i prezzi di vendita hanno continuato a scendere, appena meno rispetto a quanto accaduto nel 2013. Secondo l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare residenziale italiano condotto da Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) nel 2014 i prezzi degli immobili residenziali hanno subito un calo annuale pari al -5,6%.
Se nel primo semestre il calo rilevato era stato più contenuto (-1,8%) – tanto da far ipotizzare una stabilizzazione – considerando solo il secondo semestre 2014 la diminuzione dei prezzi richiesti è stata del 4,1%. A dicembre 2014 il prezzo medio ponderato degli immobili residenziali italiani si è assestato a 2.166 € per metro quadro.
Nord, Centro e Sud; grandi e piccole città
Scomponendo i dati in base alle macro aree del Paese, a livello annuale il calo maggiore delle cifre richieste si è registrato al Centro (-7%) e al Sud (-6,8%), con una significativa svalutazione degli immobili rilevata in Molise (-18,2% in un anno). Considerando solo il secondo semestre, la contrazione più forte si registra nel Mezzogiorno (-5,9%). L’area che, di contro, ha mostrato nell’anno la tenuta maggiore dei prezzi è il Nord-Est: Trentino Alto Adige (-1,2%) e Friuli Venezia Giulia (-2,2%) sono le regioni che hanno arginato meglio il calo.
Rispetto alla precedente rilevazione i prezzi tornano a calare in misura più evidente nelle grandi città (-4,8% in sei mesi), dopo un semestre in cui erano le più piccole a soffrire di più (queste si fermano al -3,5%).
Affitti e Compravendite, il punto sull’offerta
Mentre i prezzi del mattone continuano a scendere sale ancora, ma meno che in passato, l’offerta di immobili in vendita: nel corso del secondo semestre 2014 la crescita registrata è pari al +5,7%, mentre considerando il 2014 nel suo complesso ci si ferma ad un +4,1%.
Il costante aumento di questa tipologia di offerta (che prosegue dal 2012, anno di inizio delle rilevazioni) sta tuttavia rallentando a seguito del forte ridimensionamento del settore dell’edilizia, che produce sempre meno: secondo l’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, redatto dall’ANCE, nel 2013 la produzione di nuove abitazioni è calata del 18,4%. Da qui l’impossibilità di una crescita con la stessa intensità del passato.
Si rafforza, d’altro canto, la differenza di disponibilità sul mercato di immobili residenziali in locazione, da sempre meno numerosi di quelli in vendita: nel corso del secondo semestre il divario numerico aumenta perché l’offerta di case in affitto è calata del 10,4% (-10,1% nel 2014). Fenomeno, questo, che offre una prova del calo della volontà degli italiani di mettere a reddito i propri immobili: complici l’alta tassazione legata alle locazioni e gli alti tassi di morosità registrati nel nostro Paese, il trend che emerge vede gli italiani più intenzionati a vendere il proprio immobile, piuttosto che continuare ad operare nel difficile mercato della locazione.
Le città più care e le meno costose
Esaminando l’andamento dei prezzi nelle città capoluogo di regione emerge un peggioramento in corrispondenza del secondo semestre: se la prima parte dell’anno aveva visto diverse città con contenuti rincari dei prezzi (su tutte, +2,4% a Trieste), complessivamente nel 2014 tutti i capoluoghi chiudono in negativo. L’Aquila (-17,7%) e Aosta (-11,9%) sono i capoluoghi che soffrono maggiormente nel 2014, ma particolarmente significativo è il dato di Roma: la città, che copre ben il 94% dell’offerta di immobili di tutta la regione Lazio, ha subito un calo dei prezzi di vendita pari all’8,4% in un anno.
Questo tonfo porta la città eterna a perdere il suo storico primato di città con i prezzi più elevati del comparto residenziale: Roma viene superata da Firenze (solitamente seconda) stabile a 3.657€ al metro quadro (-0,5% nei sei mesi, -0,7% nei 12), mentre Milano, che pure cala del 3,1% in un anno e arriva a 3.463€/mq, rimane il terzo capoluogo di regione della classifica.
In coda alla rilevazione sin dal 2012, i capoluoghi meno costosi d’Italia sono sempre Catanzaro (1.188€ al metro quadro, in flessione del -9,7% nel 2014) e Perugia (1.460€/mq, con prezzi in calo del 10,7% rispetto ad un anno fa).
La città che, nel 2014, ha subito la contrazione maggiore dei prezzi è L’Aquila (-17,7%), mentre considerando solo il secondo semestre perde più di tutte Campobasso (-11,6%). L’unico capoluogo di Regione che da giugno a dicembre abbia registrato un segno positivo circa l’andamento dei prezzi è Potenza, che vede un rincaro del 4,7%.

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Immobiliare.it festeggia i 2 milioni di download e lancia la nuova App per Android

L’eccellenza tecnologica piace agli italiani, anche quando si cerca casa: Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) ha annunciato oggi il raggiungimento dei 2 milioni di download delle sue App per iOS, Android, Windows Phone e BlackBerry, un record che conferma la leadership del portale numero uno per gli annunci immobiliari in Italia.
Nel festeggiare il traguardo, l’azienda lancia la nuova release della sua applicazione Android: la versione 3.0 è stata completamente ridisegnata dal team interno di Immobiliare.it ed è il risultato di un lavoro durato oltre un anno. Sono state sfruttate tutte le potenzialità e linee grafiche del nuovo sistema operativo Android 5.0 (Lollipop). La nuova App è scaricabile da tutti i dispositivi mobili Android 4.0 o superiore e mette a disposizione degli utenti una serie di nuove funzionalità e miglioramenti rispetto alla versione precedente.
Una delle principali novità riguarda la possibilità di sincronizzare il proprio profilo con il sito web o con altre applicazioni, incluse quelle Apple iOS, consentendo quindi di salvare annunci e ricerche su dispositivi diversi. Inoltre, per rendere l’esperienza degli utenti ancora più semplice, come già avviene sul sito, è possibile nascondere gli annunci che non sono considerati interessanti. Si tratta di un’agevolazione molto importante per chi sta cercando casa e per questo si trova frequentemente a navigare sul sito o a utilizzare l’App.
«Questi importanti risultati non frenano la nostra volontà di proseguire sulla strada dell’eccellenza tecnologica – ha dichiarato Aldo Armiento, CTO di Immobiliare.it – e l’obiettivo dell’azienda per il 2015 è quello crescere ulteriormente, arrivando a raddoppiare il nostro Team Mobile dedicato allo sviluppo delle applicazioni. Abbiamo già avviato la ricerca di cinque nuovi collaboratori e non vediamo l’ora di trovare talenti per sviluppare i progetti futuri.». Le posizioni aperte in Immobiliare.it sono disponibili su http://www.immobiliare.it/info/lavora-con-noi

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On air il nuovo spot di Immobiliare.it

È in onda in questi giorni la nuova campagna pubblicitaria di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) la cui creatività è firmata, ancora una volta, dall’agenzia PicNic di Niccolò Brioschi; alla regia sono stati riconfermati i fratelli Luca e Marcello Lucini, mentre cambia la casa di produzione che questa volta è la Big Mama.
Il nuovo episodio, intitolato “Una scelta condivisa”, rappresenta il proseguimento ideale di quello in onda fino a qualche settimana fa. Le esigenze della famiglia protagonista cambiano: sta per nascere la piccola Sofia e tutti si mettono alla ricerca di una nuova abitazione. Ciascuno inserisce su Immobiliare.it le caratteristiche della casa dei sogni: il piccolo Luigi vuole una camera per sé e una per la sorellina, il papà vuole che il nuovo appartamento sia vicino all’ufficio in modo da arrivare prima dai suoi cari, la mamma sogna di avere un terrazzo. In volo sulle ali della casetta che rappresenta il sito di annunci, la famiglia arriverà a trovare il nuovo appartamento, da inaugurare con l’arrivo di Sofia.
«Come nel precedente episodio – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – abbiamo scelto di evidenziare il ruolo fondamentale che la casa ha nella nostra vita, come questa si debba adattare alle esigenze che cambiano e come, anche grazie alla possibilità di utilizzare Immobiliare.it su diversi dispositivi, sia più semplice trovare la migliore soluzione».
Lo spot, attualmente in programmazione sui più importanti canali televisivi nel formato 30’’ e 15” e a breve anche sul web, mostra non solo la possibilità di ricercare su Immobiliare.it tramite desktop, tablet e smartphone, ma anche le funzionalità più importanti disponibili sul sito, come la ricerca personalizzata su mappa.

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Gli italiani sognano in grande: la casa più cercata è un quadrilocale con riscaldamento autonomo e due bagni

Se è vero che sognare non costa niente, quando si tratta di delineare le caratteristiche della casa dei loro sogni, gli italiani non badano davvero a spese. L’Ufficio Studi di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) ha monitorato la domanda di immobili residenziali arrivata al sito negli ultimi tre mesi per definire la tipologia di casa a cui gli italiani punteranno nel 2015, rilevando le caratteristiche essenziali che l’immobile dei sogni dovrebbe avere.
La ricerca di immobili residenziali in vendita nel nostro Paese si concentra su tagli large, se non extralarge. Il 31% delle ricerche riguarda i quadrilocali, mentre punta ai trilocali “solo” il 23% – nonostante questo sia, stando ai dati di mercato, il principale taglio oggetto di compravendita. Il bilocale, soluzione tipicamente scelta da single e giovani coppie, è l’opzione cercata solo nel 19% dei casi.
La dimensione “ideale” della casa degli italiani oscilla tra i 110 e i 150 metri quadrati: la vuole così un italiano su 4 (24% del totale), mentre uno su 5 punta a tagli leggermente inferiori, compresi tra i 90 e i 110 metri quadri.
Gli italiani aspirano non solo a immobili grandi, ma anche in ottime condizioni: il 45% di chi è alle prese con la ricerca di un’abitazione vuole che sia in stato ottimo o ristrutturato. Sebbene gli incentivi per riammodernare gli immobili siano stati confermati anche per il 2015, la ricerca di appartamenti da ristrutturare si ferma solo all’11%. Un plebiscito si registra quando si parla di riscaldamento: il 97% di chi dà un’indicazione in merito vorrebbe averlo autonomo. Parlando di bagni, chi esprime una preferenza sull’argomento sogna di averne almeno 2: desiderio piuttosto comune, visto che in questo caso la percentuale arriva addirittura all’80%.
Per quel che concerne il dispendio energetico della casa dei sogni, gli italiani sembrano aver imparato la lezione che una classe energetica migliore garantisce risparmi maggiori sul lungo periodo: il 67% delle ricerche riguarda immobili che hanno una classe energetica “verde”, compresa cioè tra C ed A+.
Capitolo costi: a giudicare da come si orienta la ricerca di casa degli italiani, sembra che domanda e offerta siano destinate ad incontrarsi solo dopo qualche compromesso. Se i sogni alzano l’asticella delle aspettative, quando si parla di denaro si ritorna alla dura realtà: il 32% delle domande pone come budget una cifra che oscilla tra 100.000 e 200.000 euro, dato che diventa ancora più interessante se si guardano le sole richieste con prezzo che varia tra i 100.000 e i 150.000 euro, che da sole rappresentano oltre una domanda su 5 (22%). Se è pur vero che il 9% delle domande punta ad una spesa media superiore ai 500.000 euro, ben il 16% delle richieste ha come budget una cifra inferiore ai 100.000 euro.
Grandi e piccole città, cosa cambia alla domanda
Ad incidere sull’orientamento degli italiani che cercano casa è la città in cui si vive: confrontando le domande riguardanti immobili in grandi centri (quelli con oltre 250.000 abitanti) con quelle relative alle piccole città, emerge un diverso approccio alla ricerca della casa ideale.
Nelle città più grandi è il bilocale il taglio più cliccato – richiesto nel 39% dei casi – seguito dal trilocale (35%); da segnalare un 6% di domande di monolocali, praticamente nulle (circa l’1%) nelle città con meno di 250.000 abitanti. Qui, invece, le richieste di quadrilocali rappresentano addirittura il 40% del totale; oltretutto, vi è un 19% di domande che puntano ad acquistare una casa indipendente, piuttosto che un appartamento (scelto solo da un cittadino su 2, contro il 77% di richieste nelle grandi città). Parlando in metri quadri, invece, se non vi sono grandi differenze a livello generale, nelle piccole città si registra un 12% di domande di immobili superiori ai 200 metri quadri.
Per quanto riguarda il budget che si è disposti a spendere, si segnala che nelle piccole città il 40% delle domande non supera i 150.000 euro, mentre nei centri più grandi questa percentuale si ferma solo al 28%; di contro, considerando le domande di chi si dichiara disposto a spendere oltre 500.000 euro, queste arrivano prevalentemente dalle grandi città, visto che la percentuale, qui, arriva al 15% (contro il 5% nelle piccole località).
«Sognare è lecito – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – ed è normale che le ricerche degli italiani si orientino verso immobili in ottime condizioni; quando però si affronta la “dura” realtà è inevitabile un ridimensionamento delle proprie pretese. In questi tempi difficili, tuttavia, è confortante sapere che la domanda di immobili residenziali mantiene standard così elevati, segno che gli italiani tengono ancora molto alla casa e non vorrebbero accontentarsi».

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La musica è finita: le ex discoteche vanno in vendita sul web

Se negli anni ’80 e ‘90 andare in discoteca era un must, ora i tempi delle strobosfere sono solo il ricordo di un passato fuori moda e i locali che le ospitavano, spesso enormi, rimangono vuoti e finiscono in vendita sul web. Fra le pagine di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) è possibile trovare ex discoteche o sale da ballo offerte in ogni parte d’Italia.
I proprietari tendono a disfarsene per via dei costi ingenti, in termini di tasse e manutenzione, legati a queste strutture. In alcuni casi le cifre richieste arrivano a contare sei zeri: a Milano, ad esempio, si vende l’ex Zoe Club, discoteca storica per gli appassionati di musica metal e rock in Italia, per cui vengono richiesti 1.350.000 euro. E sempre per una somma milionaria viene venduta una ex discoteca di Ostuni, l’Albatros, locale cult della zona fin dagli anni ’80, ora in totale stato di abbandono. Molto probabilmente una richiesta di 1.200.000 euro può essere giustificata anche dalla fama della cittadina del Salento, meta preferita per le vacanze in Puglia.
Di annunci curiosi ce ne sono molti: a Bassano del Grappa si vende lo Shindi, una discoteca in auge fino agli anni 2000, ora usata come piano bar, costruita in una villa che a metà ‘800 ospitava un centro termale e ha ancora un pozzo di acque sulfuree funzionanti; in questo caso non è dato sapere il prezzo. O ancora, a Roma si vende l’ex Marron Glacè, un discoclub latinoamericano con decori alquanto particolari e retrò, sagome di ballerini e palme di plastica comprese.
Nelle località di mare non mancano quelle che un tempo erano il tempio delle nottate estive all’insegna delle luci psichedeliche e della musica dance: a Taggia, in Liguria, si vende una discoteca praticamente di fronte alla spiaggia, con tanto di vetrate sul mare, per cui si propone un’eventuale riconversione in gelateria. In Sicilia, a Giardini Naxos (ME), località rinomata per i suoi locali notturni e per le discoteche fra le più grandi dell’isola, si vende Il Sestante, locale ora aperto solo saltuariamente, ma un tempo luogo di ritrovo di molti appassionati della dance music.
A Ostia (RM) è in vendita quella che viene descritta come l’unica discoteca del posto, il Disco Krystall, ancora ben tenuta e completa di arredamenti: in questo caso si può acquistare la proprietà per 270.000 euro.
Accanto a questi locali, ancora in piedi e ben tenuti, ve ne sono altri che versano in stato di abbandono, ma che conservano piccoli segni di un passato musicale e danzante: è il caso, per esempio, di un capannone totalmente abbandonato in provincia di Sondrio, in vendita per 400.000 euro, che ha ancora intatto un sobrio bancone zebrato, un tempo postazione del DJ.

A quello delle discoteche sembra essere legato il destino dei night club, anch’essi passati di moda, forse per altri motivi: uno dei più noti di Milano, in zona Ripamonti, chiuso da circa un anno, ora è in vendita con arredi compresi per 329.000 euro; stesso destino per L’Etoile, night club e sala ballo a San Felice Circeo, in provincia di Latina, per il quale bastano 90.000 euro.
Coscienti del fatto che il loro vecchio uso difficilmente potrebbe suscitare l’interesse dei compratori, nella quasi totalità degli annunci si propongono nuove attività da poter intraprendere negli immobili che un tempo ospitavano i giovani danzanti: tra le diverse opportunità che chi mette in vendita le ex discoteche suggerisce ai possibili acquirenti, per invogliarli all’investimento, troviamo ristoranti, pub e addirittura parcheggi, depositi e supermercati.

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Case storiche in vendita sul web: da Pellico a Bellini passando per Goethe e Voltaire

Dalla villa di Scandicci, alle porte di Firenze, che fu dimora di Napoleone e Paolina Bonaparte, all’appartamento di Rivoli, appena fuori Torino, che fu la casa di Giovanni Giolitti: sono decine le case storiche in vendita sulle pagine di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) che da Positano a Lecco, passando per Roma, Milano, Alessandria, Lucca e molte altre zone del nostro Paese raccontano momenti e personaggi importanti della storia italiana e non solo.

A Camerano Casasco, in provincia di Asti, è in vendita, con prezzo riservato, l’imponente Palazzo signorile appartenuto alle famiglie Del Carretto, Asinari di Bernezzo e ai Conti Balbo, che ospitò Silvio Pellico nel periodo in cui scrisse Le mie prigioni.

Continuando nel filone filosofico e letterario e senza spostarsi dal Piemonte, a Rivalta Bormina (Alessandria) è in vendita la casa d’infanzia di Norberto Bobbio, che lui amò particolarmente e a cui erano legati i ricordi più belli della sua gioventù (490.000 euro la richiesta). Ad appena 7 chilometri da Lucca, invece, è in vendita la villa, un tempo di proprietà della famiglia Licchesini, che ospitò Voltaire e Goethe durante alcuni dei loro soggiorni italiani (prezzo su richiesta) mentre a Collazzone (Perugia) si possono acquistare gli appartamenti ricavati all’interno del convento che Jacopone da Todi scelse come sua ultima dimora. In Sicilia, e più precisamente a Caltagirone, in provincia di Catania, è in vendita per 500.000 euro la villa del filosofo Pasqualino Fortunato che amava trascorrervi le vacanze assieme all’amico Leonardo Sciascia. Ultima, ma non meno importante, la casa natale del futuro cardinale Angelo Mai, cui Giacomo Leopardi dedicò alcuni dei suoi versi più famosi: in questo caso l’immobile si trova a Schilipario (BG) e si può acquistare per appena 125.000 euro.

Molte anche le opportunità per gli appassionati di storia e politica: su Immobiliare.it sono in vendita la casa di Rivoli (TO) dove abitò Giovanni Giolitti (249.000 euro), quella di Milano che Maria Teresa d’Austria scelse come sede dei suoi salotti culturali (prezzo su richiesta), la villa di Scandicci (Firenze) dove soggiornarono Napoleone e Paolina Bonaparte e in cui, ancora oggi, si conservano le vasche da bagno dell’epoca (2.800.000 euro la richiesta) e quella di Viareggio (Lucca) dove erano soliti passare le vacanze Galezzo Ciano, Edda Mussolini e la loro famiglia (prezzo su richiesta).

Alquanto nutrito anche il gruppo delle dimore legate ad artisti che, in epoche diverse, hanno lasciato il segno nella storia. A Roma, per 6.500.000 euro, si può comprare un appartamento di 500 metri quadrati al piano nobile del palazzo del famoso Marchese del Grillo. Nello stesso stabile si trova, ma non in vendita, quello che fu lo studio di Renato Guttuso, oggi sede degli archivi dell’artista. Sulle sponde del lago di Como, più precisamente a Montarsio, è in vendita (prezzo su richiesta) la villa che fu alcova di Vincenzo Bellini e della sua amante Giuditta Pasta i quali, al riparo da occhi indiscreti, vissero in questa casa la relazione adulterina che li legò per anni. Sempre in Lombardia, più precisamente ad Imbersago (Lecco) è invece in vendita per 5.000.000 di euro una villa storicamente rilevante per diversi motivi, non solo perché conserva intatta, unica in regione, una torre di avvistamento risalente al periodo delle lotte fra Guelfi e Ghibellini, ma anche perché fu dimora di Leonardo da Vinci negli anni in cui il grande genio toscano progettò il traghetto che ancora oggi unisce le due sponde del fiume.

Esistono anche immobili che, indipendentemente dai loro occupanti, hanno un valore storico notevole per via degli eventi di cui furono scenario. Fra questi è da evidenziare il castello medievale di Tuoro sul Trasimeno (Perugia) che se oggi si trova al confine fra Umbria e Toscana e che, nei secoli scorsi, segnava il passaggio dallo Stato Pontificio al Granducato di Toscana e, in virtù di ciò, ebbe un’enorme importanza strategica. È in vendita a Firenze, invece, un appartamento all’interno di Palazzo Bardi, tanto famoso da essere sui libri di storia: si tratta di un edificio quattrocentesco progettato da Brunelleschi e ristrutturato qualche anno fa. La sua fama è legata a quella della Camerata fiorentina, collettivo di intellettuali e musicisti che qui nacque per volere del conte Bardi e che qui mise in scena il primo melodramma, il canto dantesco del conte Ugolino, musicato da Vincenzo Galilei, padre del più noto Galileo.

Dalla lirica al cinema per gli ultimi due immobili di questa carrellata: il primo (65.000 euro, da ristrutturare parzialmente) si trova ad Orte, in provincia di Viterbo, ed è la casa natale di uno dei personaggi più importanti della settima arte italiana, Filoteo Alberini. Questi non solo fu il produttore di Quo Vadis, ma addirittura inventò, un anno prima dei fratelli Lumière, il kinetografo, un apparecchio per la ripresa e la proiezione il cui brevetto, per un intoppo burocratico, arrivò appena dopo quello della macchina dei fratelli Lumière. Conserva tutt’oggi una targa commemorativa anche la villa di Positano (Salerno) del poeta Cesare Giulio Viola in cui sbocciò la passione fra la città campana e Vittorio de Sica, da allora assiduo frequentatore di questi luoghi. Attenzione però, se vorrete diventare i nuovi proprietari di questo immobile di oltre 1.000 metri quadri a picco su uno dei mari più belli d’Italia dovrete sborsare ben 11.000.000 di euro. Anche la storia, immobiliare, ha il suo prezzo.

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Rallenta la caduta dei prezzi degli appartamenti in Italia: -1,8% nel primo semestre 2014

Anche se la ripresa del mercato immobiliare residenziale è ancora, per molti, solo una speranza, segnali positivi arrivano sul fronte dei prezzi di vendita: dopo il crollo registrato nel corso del 2013 (-6,6% da gennaio a dicembre) il primo semestre dell’anno è all’insegna della stabilità, con un rallentamento del calo prezzi che – tra dicembre e giugno – scendono dell’1,8%. Questa è una delle conclusioni dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare residenziale italiano condotto da Immobiliare.it (www.immobiliare.it) e relativo al primo semestre 2014.
Se la variazione semestrale del prezzo medio degli appartamenti in vendita è abbastanza contenuta, rispetto a giugno 2013 il calo è più elevato: -5,3%. Nello specifico, a giugno 2014 il prezzo medio ponderato degli appartamenti italiani si è assestato intorno ai 2.250 € per metro quadro.
«La lieve ripresa nel settore mutui evidenziata da più osservatori, tanto per la domanda quanto per le erogazioni – ha dichiarato Guido Lodigiani, Direttore Corporate e Ufficio Studi di Immobiliare.it – ha facilitato le famiglie nella compravendita di immobili, anche se non è cresciuta certo la capacità reddituale: da qui lo stallo dei prezzi, che comunque continuano a scendere in diverse aree del Paese, in primis al Centro».
Nord, Centro e Sud, grandi e piccole città
Scomponendo i dati in base alle macro aree del Paese, è l’Italia centrale a soffrire di più: in questa zona il calo dei prezzi nel primo semestre del 2014 è pari al 4,1%, contro il -0,5% nel Nord Italia e il -1% a Sud. Anche rispetto ai numeri di un anno fa (giugno 2013) la sofferenza maggiore è registrata al Centro, con un calo complessivo del 7,4%, mentre Nord e Sud perdono rispettivamente il 4% e il 4,5%. In numeri: a giugno 2014 per l’acquisto di un appartamento al Nord sono stati chiesti in media 2.261 €/mq, al Centro 2.648 €/mq, al Sud 1.969 €/mq.
Interessante rilevare come le città più grandi (quelle oltre 250.000 abitanti) abbiano sofferto, nel corso del semestre, una contrazione dei prezzi di vendita degli appartamenti di poco inferiore rispetto a quanto capitato alle città più piccole: -1,4% in sei mesi delle prime contro il -1,8% delle seconde. Fenomeno, questo, che ribalta quanto evidenziato nelle rilevazioni passate, quando erano proprio le città di dimensioni maggiori a soffrire di più: segno di una progressiva normalizzazione del fenomeno del calo dei prezzi di vendita.

Affitti e Compravendite, il punto sull’offerta
Mentre i prezzi del mattone continuano a scendere, a salire è l’offerta, tanto di appartamenti in locazione quanto di immobili in vendita: nel corso del primo semestre 2014 gli indici relativi a vendita e locazione sono cresciuti rispettivamente del 3,4% e dell’1,0%. Rimane forte, ad ogni modo, la differenza di disponibilità sul mercato di appartamenti in locazione, meno numerosi di quelli in vendita.
Le città più care e le meno costose
Riguardo ai prezzi medi richiesti per l’acquisto di un appartamento nei capoluoghi di regione, i numeri dell’Osservatorio di Immobiliare.it relativi a giugno 2014 non riservano grosse sorprese: pur con prezzi in calo, le città capoluogo di regione più care sono Roma, con 3.681€/mq (-5,5% nel primo semestre, -8,6% rispetto a giugno 2013), Firenze, stabile a 3.677€ al metro quadro (-0,2% nei sei mesi, -3,1% nei 12) e Milano che, registrando una minima crescita dei prezzi nell’ultimo semestre (+0,3%, mentre rispetto a 12 mesi prima siamo al -2,2%), arriva a 3.585€/mq.
Fanalino di coda da oltre un anno e mezzo, i capoluoghi meno costosi d’Italia sono Catanzaro (1.254€ al mq, in flessione del 4,7% nel primo semestre 2014) e Perugia (1.504€/mq, con prezzi in calo dell’8,0% nel semestre e del 10,4% rispetto ad un anno fa).
La città che, nel semestre, ha subito la contrazione maggiore dei prezzi è L’Aquila (-10,2%) – che bilancia così l’incremento registrato nella passata rilevazione – mentre rispetto a giugno 2013 perde più di tutte Venezia (-14,3%). Di contro, invece, la città con la performance migliore è Trieste, che cresce del 3,9% nel semestre e del 2,4% nell’anno.

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Calano le quotazioni delle seconde case e gli sconti crescono

Secondo le rilevazioni dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it (www.immobiliare.it), nei primi 6 mesi del 2014 le quotazioni immobiliari delle seconde case nelle località turistiche hanno segnato una flessione media dei valori richiesti pari al -2,5%; queste svalutazioni non sono omogenee su tutta la penisola italiana ma, come per il mercato residenziale, sono più intense nelle zone meridionali: fra queste la Calabria e la Campania (-7,0%), la Sicilia e la Sardegna (-5,0%) e la Puglia (-4,0%) hanno fatto segnare i cali maggiori. Relativa stabilità si è riscontrata nella Riviera Romagnola (+0,2%), in Toscana (-0,2%) e Liguria (-0,4%). Unico trend positivo viene dall’Alto Adige, con un +2,8% rispetto all’anno precedente.

«Oggi è, in generale, un buon momento per comprare una seconda casa: l’offerta è sicuramente ampia e variegata, mentre la domanda resta ancora flebile, lasciando quindi buoni spazi di trattativahadichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it. Assistiamo a ribassi anche superiori al 15% del prezzo richiesto inizialmente».

Dall’analisi delle richieste fatta da Immobiliare.it è emerso chiaramente come il mercato sia oggi legato principalmente ad una domanda di seconda casa non spinta da fini di investimento o messa a reddito – per via dell’inasprimento delle imposizioni fiscali legate all’utilizzo degli immobili per locazione – ma dalla volontà di acquistare e goderne direttamente.

Come variano, però, domanda, offerta e prezzi nelle diverse regioni italiane? Di seguito la sintesi di alcuni focus regionali condotti da Immobiliare.it.

Le seconde case in Liguria

In controtendenza con le dinamiche nazionali, in Liguria resiste ancora una percentuale di acquisti con obiettivo di messa a reddito e non di utilizzo come seconda casa: pur in forte flessione rispetto al passato, è valutabile nell’ordine del 15% della domanda. Qui la maggior parte delle richieste proviene da Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna: il taglio più cercato è il bilocale di 50-55 mq, magari con vista mare e posto auto, anche se non sempre le soluzioni con queste caratteristiche sono reperibili sul mercato o lo sono ad un premium price. Un buon usato costa in media 3.500-4.000€ al mq, con punte di 6.000€ al mq se l’immobile ha la vista mare; si cresce ovviamente cercando casa nelle cosiddette top location (Santa Margherita, Alassio etc.), dove si arriva anche a valori da 10.000-13.000€/mq. Gli immobili che costituiscono l’offerta di seconde case sono prevalentemente soluzioni degli anni ’60-’70 in buone condizioni esterne; interessante è anche l’offerta di appartamenti di nuova costruzione, a prezzi medi di 4.000-4.250€ al mq. Da segnalare anche la presenza di alberghi dismessi sul lungomare che potrebbero essere o recuperati in futuro e restituiti allo loro funzione ricettiva o trasformati in uso residenziale.

Le seconde case in Trentino Alto Adige

L’area montana esprime una crescita nella domanda grazie alla qualità costruttiva degli interventi e all’integrazione ambientale. Principali compratori delle seconde case qui sono Lombardi e Veneti, mentre la soluzione più richiesta è il bilocale in residence, con prezzi medi da 225.000€ a 265.000€.

Le seconde case in Lombardia

Nell’ultimo anno i lombardi sembrano avere riscoperto l’amore per la seconda casa in montagna e questo ha portato a notevoli incrementi di prezzo soprattutto in 3 località: Bormio, Livigno e Ponte di Legno. A Bormio, che riesce ad attirare anche gli amanti delle terme, gli importi richiesti da chi vende sono cresciuti anche del 7%; Ponte di Legno come Livigno hanno visto salire i prezzi in percentuali molto vicine al 4%. Per molti la casa in montagna non è più legata alla sola stagione invernale, ma sempre più spesso diventa meta anche per fine settimana o periodi estivi.

Le seconde case in Emilia Romagna

Pur avendo la regione una certa stabilità nei prezzi, l’indagine di Immobiliare.it ha registrato una diminuzione dell’1.6% nelle quotazioni immobiliari su Rimini. La disponibilità media di spesa, per chi decide di acquistare la seconda casa in questa regione, è di 100-150.000€. L’offerta immobiliare include appartamenti in residence degli anni ’70-’80 dove un buon usato costa dai 3.500 ai 4.300€ al mq. Il mercato immobiliare turistico vede protagonisti soprattutto acquirenti provenienti dell’Emilia (in particolare Modena, Bologna e Ferrara), ma è anche significativa la presenza lombarda e tedesca.

Le seconde case in Toscana

La costa toscana, soprattutto nella sua parte grossetana, è movimentata dalle compravendite di seconde case che vede protagonisti principalmente fiorentini, pratesi, senesi ed anche milanesi: investitori che scelgono le zone dell’Argentario o quelle immediatamente prossime ad esso per passare le vacanze. La tipologia più ricercata è il trilocale, possibilmente con posto auto. L’incremento dei prezzi nella zona di Orbetello è stato di poco inferiore al 3% e in questa zona un buon usato costa in media 4.000 € al mq, ma si raggiungono punte di 5.000-6.000€ al mq per le zone fronte mare. Se ci si sposta lontano dal mare e oltre l’Aurelia, le quotazioni scendono a 3.200€ al mq per un buon usato.

Le seconde case nel Lazio

A cercare la casa per le vacanze lungo la costa laziale sono acquirenti che arrivano da Roma, da Frosinone e dalla Campania, in particolare Caserta e Napoli. Ricercano soprattutto trilocali indipendenti, porzioni di ville a schiera, bifamiliari e trifamiliari con giardino. La disponibilità media del cliente tipo va da 180.000 a ad un massimo di 250.000€. Al momento la zona più richiesta è quella che va da San Felice Circeo a Terracina, visto che qui si registrano le quotazioni più basse e il miglior rapporto qualità/prezzo anche se, in virtù della forte domanda, i prezzi sono leggermente cresciuti, segnando un incremento dell’1,8% anno su anno; per una porzione di villa di 80 mq si possono spendere da 250 a 270.000€, con punte massime di 330-350.000€ quanto più ci si avvicina a San Felice Circeo.

Le seconde case in Campania

Quello campano è un mercato che è andato in difficoltà registrando una perdita di valore importante (-18% in tre anni e -7% da gennaio 2014). Fa eccezione Amalfi (+5% i prezzi), in espansione per via all’accresciuto interesse dei turisti stranieri nei confronti della località e, di conseguenza, nella profittabilità di un investimento volto alla messa a reddito. Apprezzate anche le località nelle immediate vicinanze (Maiori, Minori). Chi vuole una seconda casa in zona cerca soprattutto monolocali e bilocali, con vista panoramica, possibilmente sul mare, non lontano dal centro. La disponibilità di spesa media è di 300.000€.

Le seconde case in Puglia

Pur con previsioni positive per la stagione estiva, il dato delle compravendite fa registrare una flessione delle quotazioni immobiliari (-4%). La regione beneficia di un turismo variegato, proveniente non solo dalla Puglia, ma anche dalle regioni settentrionali (la Lombardia è quella con il maggior numero di turisti, seguita da Piemonte e Veneto) e dall’estero, in particolare tedeschi, francesi e olandesi. Un flusso di così lungo raggio, però, comporta una bassa propensione all’acquisto. Nella zona di Gallipoli si possono acquistare bilocali e trilocali in condomini costruiti dopo gli anni ’70. Un buon usato si compravende a 1.100-1.200€ al mq, ma si possono raggiungere punte di 1.500€ al mq se c’è la vista mare. Si registra la richiesta di abitazioni da adibire a B&B, ma resta attività di piccola imprenditoria.

Le seconde case in Calabria

Le quotazioni immobiliari sono decisamente in difficoltà, in quanto i compratori sono prevalentemente calabresi e campani, mentre si è fortemente ridotta la presenza di acquirenti piemontesi e lombardi. Le tipologie più ricercate ad uso turistico sono il bilocale ed il trilocale, possibilmente con spazio esterno. Si preferiscono immobili situati sul lungomare, vale a dire condomini costruiti circa 25-30 anni fa, le cui quotazioni, se usati ed in buone condizioni, oscillano da 1.800 a 2.200€ al mq. Nel complesso il mercato delle seconde case ha visto una riduzione media del prezzo, dall’inizio dell’anno, pari al 7% circa.

Le seconde case in Sardegna

Se a livello complessivo la Regione ha visto diminuire del 5% il valore medio richiesto per l’acquisto di una seconda casa, le differenze fra nord e sud dell’isola sono notevoli, tanto per prezzi quanto per tipologie di immobili richiesti. Nell’area del Cagliaritano la richiesta di acquisto è principalmente locale e si orienta in primis verso soluzioni indipendenti, in genere piccole ville o palazzine con giardino, e a seguire appartamenti. Nell’area di Olbia e Sassari, invece, ad acquistare sono soprattutto lombardi e compratori internazionali. I primi prediligono gli appartamenti, i secondi invece puntano a soluzioni indipendenti anche nell’entroterra. Per un bilocale di 55 mq, nell’olbiese, si spendono circa 150.000€. La crescita di turismo straniero nella costa orientale – grazie all’intensificazione di voli low cost – ha determinato un maggiore interesse verso immobili meno costosi e non in luoghi in, anche se il mercato immobiliare d’élite della Costa Smeralda è sempre abbastanza stabile, con un turn over nella nazionalità degli acquirenti che ha visto gli arabi lasciare spazio ai russi. Per una soluzione indipendente non si spende meno di tre milioni.

Le seconde case in Sicilia

Bassa l’offerta di immobili sul mercato siciliano delle seconde case, anche perché non ci sono molte nuove costruzioni, se non quelle destinate ad essere utilizzate come prima casa. La tipologia più ricercata come casa vacanza in Sicilia è il bilocale, magari nei centri storici e vicino il lungomare. Nei centri si possono acquistare immobili d’epoca del XVII e del XVIII secolo, oppure case indipendenti su più livelli. Le soluzioni da ristrutturare costano 1.700-1.800€ al mq e quelle in buone condizioni 2200-2300€ al mq. Sul lungomare invece si possono trovare condomini degli anni ’60 e ’70, che, in buono stato, valgono 2.500€ al mq. Positiva la tenuta del prezzo per Taormina, dove rimane alta la domanda degli italiani ma anche di tedeschi e americani. In crescita le richieste di abitazioni per attività di B&B.

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In vendita la villa siciliana di Lucio Dalla

Amanti della musica (e del buon vino) fatevi avanti: è in vendita la residenza siciliana di Lucio Dalla.

Indimenticato poeta della musica italiana, Lucio Dalla, a due anni dalla morte, rimane uno degli artisti più amati del nostro Paese. Bolognese di nascita, era legatissimo al Sud Italia: alle isole Tremiti si trovavano la sua residenza estiva principale e il suo studio di registrazione, mentre a Milo, paesino in provincia di Catania, acquistò un rustico, al centro di una tenuta in cui produceva anche del vino, bianco e rosso. Da lui chiamato lo Stronzetto dell’Etna, gli valse più volte dei premi dalla critica enologica.

Proprio questa tenuta è ora in vendita: si tratta di un lotto di terreno grande 21mila metri quadri, in parte boschivo ed in parte coltivato a vigneti, al cui centro si trova una villa di circa 400 metri, completamente ristrutturata secondo il gusto del cantante. Acquistata da Dalla nei primi anni Novanta, è dotata di una piccola dependance di 45 metri quadri, un garage di 45 e un magazzino di 30 metri quadri. Prezzo? 700 mila euro. Non molti, se pensiamo che – oltre al suo valore storico culturale e alla sua bellezza – la proprietà dell’immobile renderà il nuovo proprietario vicino di casa niente di meno che di Franco Battiato. L’immobile era stato messo in vendita con discrezione, ma nessun compratore si è fatto avanti: da qui la decisione di rendere pubblica la vendita, nella speranza di trovare qualcuno in grado di comprendere davvero il valore dell’immobile in questione.

Ecco di seguito il link all’annuncio: http://www.immobiliare.it/46844379-Vendita-Rustico-Casale-via-Praino-Milo.html.

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Gli italiani acquistano casa all’estero: ricerche e compravendite crescono dell’11% in due anni

Gli italiani continuano ad amare gli investimenti nel mattone, ma in un’epoca di globalizzazione anche gli acquisti immobiliari si fanno internazionali. Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it (www.immobiliare.it) sono sempre di più i nostri connazionali che comprano casa all’estero. Negli ultimi due anni tanto la ricerca, quanto le compravendite, hanno visto una crescita dell’11%.

«Negli ultimi anni – spiega Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobliare.itil fenomeno di acquisto di immobili all’estero ha assunto una valenza sempre più significativa, perché trainato da diversi ordini di fattori: in primis c’è la volontà di investire in immobili dal ritorno certo; poi vi è il desiderio di acquistare la casa perfetta per le vacanze, magari un “buen retiro” per quando si sarà in pensione; infine, la volontà di aiutare i figli, che sempre più si trasferiscono all’estero per trovare lavoro

A questi tre desideri corrispondono mete distinte, anche se è possibile identificare alcune destinazioni privilegiate dagli italiani. Ci sono località che da sempre attirano capitali, grandi o piccoli che siano, provenienti dall’Italia. Prima fra tutte è Londra: di certo comprare nella City ha un costo elevato, ma possedere un immobile all’ombra del Big Ben equivale ad un vero e proprio assegno circolare. Si tratta di un investimento a basso rischio, se non addirittura nullo e per questo scelto da molti. Come è facile intuire, la Gran Bretagna è una delle nazioni in cui si concentrano anche gli acquisti per i figli “in fuga” lavorativa.

Una nazione che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione degli investitori italiani è la Germania, dove il mercato immobiliare è senza dubbio molto fluido e dove sono due le città in cui si concentra l’interesse dei cittadini del nostro Paese: Berlino in primis, ma, se si guarda al segmento degli immobili di alta gamma, è Monaco di Baviera la regina degli investimenti.

In Costa Azzurra, invece, si concentra il nucleo di quegli acquirenti che puntano alle nude proprietà, tipologia di vendita che recentemente è cresciuta a tassi importanti anche in Italia e che in Francia rappresenta una realtà di investimento ormai consolidata da tempo.

Se è vero che gli investimenti italiani si concentrano per la maggior parte in Europa, non mancano tuttavia acquisti in località più lontane: si segnala un buon interesse nei confronti del Messico (per merito di una fiscalità vantaggiosa, studiata appositamente per attirare gli investitori esteri) e, soprattutto nel segmento del lusso, per la Turchia e gli Stati Uniti dove, in questo caso, USA è quasi sinonimo di New York. Anche gli Stati Uniti vivono la realtà degli acquisti di casa fatti per dare solidità ai figli degli italiani che si trasferiscono in quello stato per studiare e, poi, vivere e lavorare. Non necessariamente nella Grande Mela; molte, ad esempio anche le case comprate nell’area della Silicon Valley californiana.

Comprare casa all’estero per molti è anche ricerca di un buen retiro: gli acquirenti di età più avanzata che puntano ad investire la pensione o a trovare dei “paradisi” in cui vivere la vecchiaia non sono più una rarità. Non è un caso che alcune nazioni, come Spagna e Portogallo, abbiano addirittura creato leggi ad hoc per attirare gli investitori immobiliari (piccoli e grandi) strizzando l’occhio agli over 60. Ecco quindi che aree come la spagnola Costa del Sol o le Isole Canarie hanno visto crescere il numero degli acquirenti provenienti dal nostro Paese.

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Immobiliare.it e UNICEF trasformano i lasciti immobiliari in progetti concreti per i bambini più vulnerabili

UNICEF ha deciso di affidarsi ad internet per trasformare in fondi per i propri progetti gli immobili ricevuti in donazione ed in eredità e, per portare a termine questo progetto mai realizzato in nessun altro Paese, sceglie Immobiliare.it.

“Grazie alla generosità di molti donatori” ha dichiarato Davide Usai, Direttore Generale del Comitato italiano per l’UNICEF, “l’UNICEF è stato beneficiario di diverse proprietà in tutta Italia. Per ripagare la fiducia di queste persone così vicine ad UNICEF  abbiamo l’obbligo di cedere quanto prima gli immobili al fine di devolvere i proventi per i nostri progetti nel mondo. Per rendere veloce ed efficace questo processo ci siamo affidati al  web e alla grande esperienza di Immobiliare.it, per noi un partner fondamentale in questa iniziativa che fin dall’inizio ha condiviso a pieno i nostri valori.”

Grazie alla collaborazione fra Immobiliare.it e UNICEF da oggi sono disponibili oltre 20 immobili (di cui 10 già online alla pagina www.immobiliare.it/unicef) che, affidati al network di professionisti selezionato dal portale, andranno sul mercato godendo della grande visibilità che solo il web può offrire.

I fondi ricavati dalla vendita degli immobili permetteranno di sostenere i progetti di UNICEF in Medio Oriente,  nell’Africa occidentale e centrale ed in altre aree povere, consentendo di salvare migliaia di bambini con vaccinazioni e kit salvavita e alimenti terapeutici.

“Per noi è un grande onore che UNICEF abbia scelto Immobiliare.it per un progetto così importante.” ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it, “e siamo stati molto felici di mettere a disposizione del Comitato italiano la nostra esperienza per dare un aiuto concreto a chi veramente ne ha bisogno.”

L’iniziativa, lanciata a Milano con l’attrice e testimonial UNICEF Gaia Bermani Amaral, è la prima di questo genere, hanno chiarito Usai e Giordano, ed entrambi si augurano segni l’inizio di una nuova modalità di collaborazione fra il web e il mondo del no profit.

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Immobiliare.it fa sentire la sua voce

Inizia l’evento televisivo più seguito in Italia e Immobiliare.it estende la sua pianificazione televisiva alle cinque serate del Festival di Sanremo. Lo spot con il piccolo Luigi che cerca casa è in onda durante la trasmissione di ognuna delle puntate, prima dell’ultimo blocco: tra questi è compreso quello che precederà la premiazione finale di sabato e che, nel 2013, ha avuto dei picchi del 66,6% di share.

«Sanremo è l’evento mediatico per eccellenza nel nostro Paese e siamo felici di poter essere presenti con il nostro spot, ripensato per l’occasione. Durante la scorsa edizione del Festival si è raggiunta una media di quasi 12 milioni di telespettatori e poter offrire ai nostri utenti la vetrina più grande che si possa immaginare in Italia è per noi motivo di grande orgoglio» – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it.

Per l’occasione, lo spot originale, in onda già da settembre, è stato in parte modificato per adeguarsi allo spirito della kermesse canora: un colorato tappeto di fiori fa da sfondo al racconto, mentre a chiudere la pubblicità arriva la casetta di Immobiliare.it, da sempre logo dell’azienda, in una inedita versione “cantante”.

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Prezzi medi degli appartamenti in Italia: -6,6% in un anno

Calano ancora i prezzi, ma le prospettive per il futuro fanno sperare nella ripresa del mercato immobiliare residenziale: è questo, in breve, il risultato emerso nell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare residenziale italiano condotto da Gruppo Immobiliare.it (www.immobiliare.it) e relativo a tutto il 2013.

A livello nazionale il prezzo medio degli appartamenti in vendita è diminuito del 6,6% su base annua (da gennaio a dicembre 2013): il dato risente maggiormente della diminuzione registrata nel secondo semestre che, da solo, vede i prezzi contrarsi del 3,8%. Nel dettaglio, il prezzo medio ponderato degli appartamenti italiani si è assestato intorno ai 2.270 € per metro quadro.

«Il 2013, per il mercato immobiliare residenziale, è stato all’insegna di una generale flessione dei prezzi su tutto il territorio nazionale – dichiara Guido Lodigiani, Direttore Corporate e Ufficio Studi di Gruppo Immobiliare.it ma sono le città con più di 250.000 abitanti e gli appartamenti in vendita nel Sud Italia a soffrire in misura maggiore».  

Nord, Centro e Sud, grandi e piccole città

Scomponendo questi dati in base alle macro aree del Paese, il risultato mostra il Sud soffrire più del resto d’Italia: in questa zona il calo dei prezzi arriva al 7,2% in un anno, contro il -6,1% del Nord Italia. È il secondo semestre a pesare di più, visto che da giugno a dicembre i prezzi medi richiesti per metro quadro nelle regioni del sud si contraggono del 4,1%. In numeri: a dicembre 2013 per l’acquisto di un appartamento al Nord sono stati chiesti in media 2.273€/mq, al Centro 2.718€/mq, al Sud 1.941€/mq.

Interessante rilevare come le città più grandi (quelle oltre 250.000 abitanti) abbiano sofferto, nel corso dell’anno, una contrazione maggiore dei prezzi di vendita degli appartamenti: in un anno i prezzi sono scesi del 7,6%, arrivando ad una cifra media per metro quadro di 2.965 euro. Discorso diverso per i capoluoghi di provincia con meno di 250.000 abitanti: qui il calo semestrale è stato più basso della media nazionale: in un anno si è perso il 5,6%, cosa che ha portato i prezzi medi di vendita a 1.910 euro per metro quadro.

 

Affitti e Compravendite, il punto sull’offerta

Mentre i prezzi del mattone scendono sale l’offerta, tanto di appartamenti in locazione quanto di immobili messi in vendita: nel corso del 2013 gli indici relativi a vendita e locazione sono cresciuti rispettivamente del 4,2% e del 3%. Permane, tuttavia, la differenza di disponibilità sul mercato di appartamenti in locazione, meno numerosi di quelli in vendita.

Le città più care e le meno costose

Per quanto riguarda i prezzi medi richiesti per l’acquisto di un appartamento nei nostri capoluoghi di regione, i numeri dell’Osservatorio di Gruppo Immobiliare.it, relativi a dicembre 2013, non riservano grosse sorprese: pur con prezzi in calo, le città capoluogo di regione più care sono Roma, con 3.894€/mq (-8,2% nell’anno, -3,4% nel secondo semestre), Firenze, che si ferma a 3.683€ al metro quadro (-5,8% nell’anno, -2,9% nei sei mesi) e Milano che, registrando una flessione dei prezzi del 3,8% nell’anno e del 2,5% nel secondo semestre del 2013, arriva a 3.574€/mq.

Esattamente come nella rilevazione del primo semestre dell’anno, si confermano i capoluoghi meno costosi le città di Catanzaro (1.316€ al mq, in flessione del 9% nel 2013, ma in leggera crescita nel secondo semestre, con un +1.5%) e Perugia (1.635€/mq, con prezzi in calo del 5,7% nel corso dell’anno, del 2,6% solo nel secondo semestre).

Rimangono invariate anche le annotazioni sulle città capoluogo di regione con i cambiamenti più forti: quella che segna, nell’ultimo anno, la crescita maggiore dei prezzi richiesti per gli appartamenti è L’Aquila (+11,3%); quella che ha subito la contrazione maggiore, invece, è Venezia (-15,1%), trainata dalla forte diminuzione dei prezzi di Mestre.

 

Nel 2014?

«L’aumento dell’offerta, insieme agli incoraggianti dati del Crif che rivelano, a partire da luglio 2013, un trend positivo della domanda di mutuo rispetto allo scorso anno – continua Lodigiani ci portano a individuare tiepidi segnali di ottimismo per il 2014, anno in cui si prevede una ulteriore riduzione dei prezzi tra il 2 e il 4% ed una crescita della domanda, soprattutto per quel che riguarda gli immobili più “appetibili” per il mercato residenziale: bilocali e piccoli trilocali, in zone semicentrali delle città più grandi». 

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Il loft non fa più tendenza: cala la domanda e i prezzi si sono abbassati fino all’11%

Il cinema americano li aveva resi un cult, ma ora il mito dei loft sembra essere alquanto appannato e in meno di 5 anni i prezzi di questi immobili si sono ridotti fino all’11%. Secondo l’indagine condotta da Immobiliare.it (www.immobiliare.it) sul mercato dei loft in alcune delle più grandi città d’Italia, l’offerta in vendita cresce fino al 9% ma, al contempo, la domanda cala fino al 6%. Questo divario tra domanda e offerta produce una discesa dei prezzi a doppia cifra in tutto il Paese, appena più contenuta a Milano.
Quali sono le ragioni di un calo di interesse così marcato? «I loft hanno rappresentato l’espressione maggiore del boom del mercato immobiliare degli scorsi anni – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it – ma oggi gli italiani sono tornati a desiderare abitazioni più tradizionali. Non va sottovalutato anche un altro problema: essendo un immobile di natura commerciale, non ci si può prendere la residenza e, quindi, per il loft non è possibile ottenere un mutuo prima casa».
Alcune volte capita di leggere annunci di loft “residenziali”, ma in quel caso si usa il termine in maniera impropria. L’accatastamento dei loft puro è nella categoria C3, ossia quella di “laboratori con permanenza di persone”. Proprio per questi motivi, quella del loft è una tipologia di immobile più adatta a professionisti che la utilizzano sia come studio privato sia come abitazione, a patto, però, che non necessitino di un mutuo prima casa per comprarlo.
Tornando ai risultati della ricerca, fra le città prese a campione i prezzi dei loft calano in maniera meno forte a Milano, dove la contrazione è pari al 6% rispetto al 2009. Va peggio a Roma e Bologna, con un calo del 10% rispetto al 2009; la riduzione più marcata è quella di Torino dove i prezzi richiesti per vendere un loft sono scesi dell’ 11%.
A far scendere i prezzi anche l’aumento dell’offerta cresciuta soprattutto a Torino e Bologna, dove si toccano rispettivamente punte del +8% e +9%, grazie ai molti interventi di riqualificazione di ex poli industriali che – in tempi più recenti rispetto a Milano e Roma – hanno portato alla crescita della disponibilità di spazi che possono essere adibiti a loft.
In ultimo una curiosità: forse perché gli spazi sono meno tradizionali rispetto a quelli classici di una casa, o perché sono più adatti a chi in casa passa meno tempo, ma a privilegiare il loft sono soprattutto gli uomini, che rappresentano il 57% della domanda.

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Box auto, addio: crisi dell’auto e costi eccessivi fanno scendere i prezzi fino al 12%

Un tempo era un bene irrinunciabile, oggi gli italiani lo vedono come un costo insostenibile. Questa la maggiore evidenza dell’indagine condotta da Immobiliare.it (www.immobiliare.it) secondo cui in tutte le città d’Italia l’offerta dei box in vendita cresce con percentuali che arrivano fino al 6% per la vendita e al 9% per gli affitti; di pari passo, la domanda è in netto calo, cosa che spinge ad abbassare i prezzi fino al 5% per la vendita e fino al 12% per la locazione.
«Complice la crisi economica, non solo molti italiani hanno rinunciato alla propria auto, ma anche i veicoli circolanti sono mediamente più vecchi che in passato – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it – e raramente ha senso custodirli in un box privato. Gli effetti di questo ragionamento sono ormai visibili nelle dinamiche del mercato, soprattutto nei grandi centri urbani».
Sono molti i fattori che hanno portato i prezzi di compravendita del mercato dei box a diminuire in maniera così netta. Oltre alla crisi economica di cui si è detto, va considerato che le nuove costruzioni prevedono obbligatoriamente un garage per ciascuna unità abitativa e che nei centri urbani, sempre più spesso caratterizzati da Zone a Traffico Limitato o con accesso a pagamento, si usano sempre meno le automobili private, preferendo i mezzi pubblici o quelli di condivisione come il bike o car sharing.
Le maggiori oscillazioni riguardano le grandi città
È Milano la città italiana che ha visto crescere più di tutte l’offerta, segnando un +5,7% di box in vendita e un +9,3% di affitti. A Roma il trend è lo stesso: il mercato dei box auto offre in vendita il 5,3% di immobili in più rispetto al 2012 (mentre i prezzi si sono abbassati del 4,3%); addirittura registriamo il 7,2% in più riguardo all’offerta di box in affitto, con prezzi più bassi di oltre l’8%. Caso a sé rappresentano i garage che si trovano in vie o in stabili prestigiosi: nonostante il calo generalizzato, mantengono costi fino a tre volte superiori alla media. Anche Torino e Bologna registrano l’aumento dell’offerta, rispettivamente del 4,5% e del 4,8% per la vendita e del 6% e del 5,8% per l’affitto.
Per quel che concerne i prezzi, i cambiamenti più evidenti si registrano a Genova, dove i prezzi degli affitti sono scesi del 12,2%, e a Bologna, in cui questi calano del 10,9%.

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Andrea Piccioni fra i relatori del NOAH 2013

Fra pochissimi giorni cominceranno a Londra i lavori del NOAH 2013 e in occasione della più importante fiera internazionale dedicata alle aziende Internet, l’Italia sarà rappresentata anche da Andrea Piccioni, Fondatore e Presidente di Real Web, azienda che ha seguito e finanziato la nascita di alcune delle realtà di maggior successo del web italiano come Immobiliare.it e Facile.it e ha avviato iniziative di pari successo anche in Spagna e Polonia.
Il NOAH Conference 2013 si terrà all’Old Billingsgate Market di Londra il 13 e 14 novembre prossimi e l’intervento di Andrea Piccioni avrà luogo alle ore 10:00 del giorno di inaugurazione.

«Ogni anno – ha dichiarato Andrea Piccioni – il NOAH conference presenta le migliori esperienze internazionali nel mondo del web; le start up più innovative, ma anche le aziende che hanno saputo creare un business di successo. È un onore rappresentare in un evento così importante l’Italia, con tutta la sua capacità creativa ed imprenditoriale.».

NOAH Conference è un incontro dedicato agli operatori professionali in cui vengono presentate ad una platea di oltre 2.000 manager internet di alto livello e provenienti da più di 25 nazioni diverse, le principali aziende internet, tanto pubbliche quanto private. All’evento partecipano più di 80 capi di azienda che affrontano o lo stato di Internet in Europa attraverso dibattiti, interviste, tavole rotonde, presentazioni e sessioni di domane e risposte col pubblico in sala. IL tema della conferenza di quest’anno è “Quanto può diventare grande”, e si pone l’obbiettivo di definire il potenziale di alcune nicchie di mercato così come delle opportunità per aziende specifiche. Oltre ad Andrea Piccioni, fra i Relatori di quest’anno: Klaus Hommels, Oliver Samwer, Martin Enderle (Scout24), Oleg Tscheltzoff (Fotolia), Rolv Erik Ryssdal (Schibsted), Errol Damelin (Wonga), Jean-Baptiste Rudelle (Criteo), Carl Shepherd (homeaway), Stan Laurent (Photobox), Tobias Ragge (Hotel Reservation Systems), Uri Levine (Waze), Jens Begemann (Wooga), Rubin Ritter (Zalando).

Per partecipare al NOAH Conference 2013 e assistere all’intervento di Andrea Piccioni è possibile utilizzare il codice
NOAH13-RealWeb completando l’iscrizione attraverso il seguente link: http://www.noah-conference.com/2013/london13/registration (Il costo del biglietto per i due giorni è pari a 650 sterline + IVA). Per alcune categorie (investitori professionisti, banchieri, avvocati, giornalisti, addetti stampa o head hunters) è prevista una registrazione dedicata che va completata mandando una richiesta all’indirizzo [email protected] e menzionando esplicitamente l’interesse ad assistere alla presentazione di Real Web.

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Rallenta il calo dei prezzi medi di vendita degli immobili in Italia: -0,6% in sei mesi

Segnali che fanno tirare un primo sospiro di sollievo, quelli relativi al mercato immobiliare nel primo semestre dell’anno: i segni restano negativi, ma il calo dei prezzi del comparto residenziale sembra prossimo ad arrestarsi e a ridare stabilità all’intero settore. È questo il primo dato emerso nell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare residenziale italiano condotto da Gruppo Immobiliare.it (www.immobiliare.it) e relativo al primo semestre del 2013.
Se a livello nazionale il prezzo medio degli immobili in vendita è diminuito del 3,2% su base annua (da giugno 2012 a giugno 2013), la contrazione dello 0,6% nella prima parte dell’anno porta a leggere con meno apprensione del solito i dati sul mattone.
«Prosegue la flessione dei prezzi in tutto il territorio nazionale – dichiara Guido Lodigiani, Direttore Corporate e Ufficio Studi di Gruppo Immobiliare.it – ma le città con più di 250.000 abitanti e gli immobili in vendita nel Nord del Paese aiutano a tenere questa contrazione sotto l’1%. A settembre 2013 il prezzo medio ponderato degli immobili residenziali italiani si è assestato intorno ai 2.700 € per metro quadro».

Nord, Centro e Sud, grandi e piccole città
Analizzando i dati relativi alle macro aree del Paese, il primo semestre dell’anno ribalta i risultati della rilevazione precedente: se erano state le regioni meridionali quelle che avevano difeso meglio il valore immobiliare nel 2012, sono adesso le regioni del Nord ad avere la flessione più bassa del semestre (-0,1%), mentre nel Centro Italia la diminuzione è stata distribuita in parte nei sei mesi (-0,8%) ed in parte nell’anno (-3,5%).
In numeri: a giugno per l’acquisto di un appartamento al Nord si sono spesi in media 2.768 €/mq, al Centro 3.328 €/mq; al Sud 2.093 €/mq.
Interessante rilevare come anche le città più grandi (quelle oltre 250.000 abitanti) siano riuscite, nel corso dell’anno, ad arrestare la contrazione dei prezzi: per loro il primo semestre segna una generale stazionarietà (-0,1%), mentre il confronto con un anno fa rivela come i prezzi siano calati del 3,0%. Discorso diverso per i capoluoghi di provincia con meno di 250.000 abitanti: qui il calo semestrale è stato più forte (-1,4%), fenomeno che fa il paio con il -3,6% del confronto con giugno 2012.

Affitti e Compravendite, domanda e offerta
La bella notizia del semestre è legata alla crescita della domanda di immobili: tanto le domande di compravendita quanto quelle di locazione tornano a salire. Dopo una flessione iniziata nello scorso semestre e proseguita fino ad aprile 2013, da maggio si è registrata una netta inversione di tendenza della domanda locativa, cresciuta del 9% nell’ultimo semestre; più regolare la domanda di immobili in vendita, che è cresciuta lentamente, ma in modo costante (+7% nel semestre). Questo incremento si spiega anche con la presenza di una parte di domanda non soddisfatta negli ultimi anni, che si è sommata alla nuova domanda. Le rilevazioni sono in perfetta linea con i dati più recenti sui mutui per acquisto casa: anche qui, per quel che riguarda gli ultimi due mesi, si è sottolineata una leggera ripresa della domanda di finanziamento.
Per quel che concerne l’offerta (sia essa di locazione o di vendita), la crescita iniziata ad ottobre 2012 è proseguita senza sosta: nel primo semestre del 2013 gli indici dell’offerta in vendita e in locazione sono cresciuti rispettivamente del 5% e di oltre il 12%. Va detto, tuttavia, che la disponibilità sul mercato di immobili in vendita resta di molto superiore a quella di immobili in locazione, data la scarsa propensione degli Italiani ad affittare una loro proprietà: evidentemente, la tradizionale diffidenza degli italiani a locare sta lasciando spazio ad un maggior bisogno di mettere a reddito gli immobili, bisogno che si unisce ad un accresciuto timore per quel che riguarda le tasse da pagare sugli immobili sfitti.

Le più care e le meno costose
Per quanto riguarda i prezzi medi richiesti per l’acquisto di un appartamento nei nostri capoluoghi di regione, i numeri dell’Osservatorio di Gruppo Immobiliare.it, relativi a settembre 2013, non riservano grosse sorprese: le città capoluogo più care sono quelle d’arte. Pur con un forte calo rispetto ad un anno fa Roma è ancora prima (3.970€, -8,1% nell’anno, -4,4% nel semestre); la città supera Firenze, che si ferma a 3.772€ al metro quadro (-4,5% nell’anno, -2,9% nei sei mesi). A seguire troviamo Milano che, registrando una flessione dei prezzi del 2% nell’anno e dell’1,3% nel primo semestre, arriva a 3.660€.
Le meno care, invece, sono Catanzaro (1.273€ al mq, in flessione del 12,1% nel primo semestre 2013) e Perugia (1.651€ per mq, con prezzi in calo del 2,8% nel corso del primo semestre).
La città capoluogo di regione che segna, nell’ultimo anno, la crescita maggiore dei prezzi richiesti per gli appartamenti è L’Aquila (+5,7%), quella che ha subito la contrazione maggiore, invece, è Venezia (-12,8%), trainata dalla forte diminuzione dei prezzi di Mestre.

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Vendesi Cinema italiano

Nella settimana in cui il cinema italiano (ma non solo) si mette sotto i riflettori, grazie all’edizione numero 70 del Festival del Cinema di Venezia, si torna a parlare del magico mondo delle sale cinematografiche, che da tempo soffrono di una crisi tanto profonda da chiamare in causa il settore immobiliare. Il portale Immobiliare.it (www.immobiliare.it) ha analizzato il suo database di oltre 800 mila annunci, scoprendo che le sale cinematografiche in vendita non sono più una rarità, ma sempre più si vendono online.
A Milano, ad esempio, è in vendita l’ex cinema Maestoso: sul mercato da diversi anni, è pronto a trasformarsi in una nuova attività commerciale che, magari, ne sfrutti l’insonorizzazione su tutti i lati dell’edificio. Grande ben 1900 metri quadri, potrebbe essere frazionato e destinato a più attività commerciali in contemporanea. Il bene è in saldo: la cifra iniziale, di 1.750.000 euro, si è ormai ridotta a soli 795.000 euro.
A Roma, nel quartiere africano, è in vendita un ex-cinema da 750 posti e grande oltre 1800 mq. L’immobile è in ottime condizioni e potrebbe tornare in pochissimi passi ai fasti di un tempo, benché esista già il via libera del Comune di Roma al cambio di destinazione d’uso (50% commerciale, 50% attività culturale). Le trattative per la vendita sono riservate.
A Latina, invece, è in vendita lo storico cinema Giacomini: in pieno centro è possibile rilevare un immobile di oltre duemila metri quadri. Difficile pensare che il compratore sceglierà di puntare al business della cinematografia, piuttosto è probabile che diventi un centro commerciale, una palestra o che dia spazio ad attività commerciali diverse. Prezzo? Circa quattro milioni di euro.
La svendita delle sale cinematografiche è un fenomeno non solo delle città: a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) è in vendita l’ex cinema Maya: un immobile di oltre mille metri quadri dotato anche di uffici e giardino. La cifra è un vero affare: bastano 650mila euro per accaparrarselo. Ne serviranno molti di più, 1.100.000 euro, per acquistare l’ex cinema Golden di Legnano (MI): composto da 1.100 metri quadri su due livelli, e dotato di ampio parcheggio, potrebbe, secondo il venditore, trasformarsi in una discoteca, in un supermercato, una palestra, una sala giochi e, perché no, persino in una chiesa.
Non manca, poi, chi ha già trasformato il cinema in strutture del tutto nuove, magari frazionando gli ampi spazi che un tempo erano necessari per le proiezioni: ad Altedo, frazione del comune di Malalbergo (BO) l’ex cinema del paese è ora una villa di pregio (in vendita), dotata di ogni comfort, con travi a vista e luminosi soppalchi. Diversi sono poi gli esempi di vecchi cinema ormai divisi in più unità immobiliari, e messi sul mercato in maniera indipendente.
È pronto da tempo a trasformarsi in un supermercato uno dei locali più chiacchierati della città di Brescia: parliamo del noto cinema Ideal, regno delle pellicole “hard”. I film a luci rosse al cinema non hanno più seguito, sostituite dall’home video prima e da internet poi, così l’immobile – che era di proprietà di un imprenditore dell’hard “mentore” anche di Moana Pozzi e Cicciolina – è sul mercato e disponibile a trasformarsi in un complesso residenziale o, alla peggio, in un centro commerciale.

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