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Kelly Patricia O’Meara: Il mese della consapevolezza sull’ADHD, una campagna di marketing

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  • 13 Novembre 2014

 

“Il mese della consapevolezza sull’ADHD” – Una Campagna di marketing
farmaceutico per attrarre sempre più bambini nella spirale del trattamento
anfetaminico, nel nome di profitti multimilionari.

L’associazione “Bambini e adulti con ADHD deficit di attenzione/iperattività”
(CHADD), uno dei tanti sponsor attivi nel promuovere il “Mese di
Consapevolezza dell’ADHD”, anche quest’anno non perde l’occasione per
diffondere informazioni fuorvianti, non verificabili e a-scientifiche, sulla
presunta, ma mai dimostrata, “malattia del cervello” nota come ADHD: una
campagna di marketing che non serve il pubblico interesse, ma gli interessi
finanziari delle case farmaceutiche. Negli Stati Uniti si consumano più
farmaci per ADHD rispetto al resto del mondo, e la tendenza è all’aumento, ma
anche in Italia il fenomeno è in preoccupante crescita.

Il CHADD a lungo è stato criticato per aver appoggiato gli utili delle case
farmaceutiche anziché gli interessi pubblici: al termine di due inchieste da
parte dell’International Narcotics Board e la DEA (Drug Enforcement
Administration (DEA), anche il Congresso degli Stati Uniti ha espresso la
propria preoccupazione per l’ingombrante presenza di finanziamenti
farmaceutici in un gruppo per la difesa dei diritti del paziente. Ad esempio,
nel 2009 il CHADD ha ricevuto 1,6 milioni di dollari, il 36% del suo fatturato
totale proveniva dalle case farmaceutiche.

Anche in Italia, i sedicenti gruppi di difesa dei Pazienti ADHD contano sul
supporto economico di Big Pharma, come se le sette sorelle finanziassero una
campagna per la difesa dei diritti degli automobilisti!

E così, pur senza lo straccio di una prova scientifica a supporto di qualsiasi
anomalia cerebrale riguardo l’ADHD, il CHADD con “ADHD Awareness Month”
persiste nel continuare il fuorviante mantra:

Già da lungo tempo quasi tutte le correnti principali mediche, psicologiche,
educative e le organizzazione negli STATI UNITI hanno concluso che l’ADHD è un
vero disturbo medico del cervello.
Suona bene, ma non è basato su fatti. Contrarie a tale affermazione, molte
comunità all’interno. Tra questi lo psichiatra, Dr. Stefan Kruszewski:

Virtualmente chiunque in qualsiasi momento può soddisfare i criteri di
disturbo bipolare o ADHD – chiunque. E la diagnosi attiva il distributore
automatico di pillole.
Anche Il Dr. Peter Breggin, uno psichiatra addestrato ad Harvard, è critico a
riguardo:

C’è una grande quantità di prove scientifiche sui danni cerebrali causati da
un uso prolungato di stimolanti anfetaminici (i farmaci utilizzati per
“trattare” l’ADHD), ma non ci sono prove che dimostrino l’esistenza di
malattie mentali come L’ADHD.
Persino Allen J. Frances, l’ex presidente della task force incaricata di
redigere la quarta edizione della IV edizione del Manuale Diagnostico e
Statistico dei Disturbi Mentali (DSM, il testo sacro della psichiatria, edito
dall’American Psychiatric Association) scrive:

La diagnosi psichiatrica si basa esclusivamente su fallibili giudizi
soggettivi anziché test biologici oggettivi – aggiungendo, riguardo l’ADHD –
Penso che abbiamo raggiunto il punto di svolta, e mi auguro che la moda ADHD
inizi presto a svanire: le diagnosi di esuberanza hanno comportato l’erronea
classificazione dell’immaturità, fenomeno tipico dell’età giovanile, come
disturbo psichiatrico. Abbiamo somministrato pillole invece di consentire ai
ragazzi di crescere. L’industria farmaceutica ringrazia.
Dal canto loro, nemmeno le istituzioni di controllo medico e farmaceutico sono
in grado di avvalorare il concetto di “disturbo medico del cervello”. I Centri
per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (autorità USA che svolge
alcune funzioni simili al nostro Istituto Superiore di Sanità) lo ammettono:

Gli scienziati stanno studiando le cause …” e” non esiste una prova
specifica per diagnosticare L’ADHD…
Il fatto è – non c’è nessuna prova medica – specifica o no – per la diagnosi
di ADHD.

Molto più diretto l’Istituto Nazionale per la Salute Mentale (NIMH):

Gli scienziati non sono sicuri di cosa provochi l’ADHD.
Se le massime autorità mediche non sono in grado di fornire alcuna prova
scientifica a supporto della teoria cerebrale dell’ADHD, non è irragionevole
concludere che le informazioni fornite dal CHADD e dalle associazioni italiane
a lei assimilabili, è semplicemente inesatto e pseudoscientifico.

Non si può fare a meno di chiedersi se (o quanto) questo annuale rigurgito di
informazioni inesatte circa il presunto “disturbo medico del cervello”, stia
contribuendo al crescente numero di bambini che vengono diagnosticati e
trattati con stimolanti anfetaminici.

Di: Kelly Patricia O’Meara
Fonte articolo: http://www.cchrint.org/2014/10/16/adhd-awareness-month-a-
pharmaceutical-marketing-campaign-to-get-more-kids-on-drugs/

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani esorta l’uso di “altre forme di
gestione e trattamento” per indirizzarsi alle difficoltà comportamentali dei
bambini.
Non si tratta di negare aiuto a chi soffre, ma ogni bambino ha diritto alle
soluzioni appropriate piuttosto che diagnosi affrettate e senza fondamento
scientifico con somministrazione di psicofarmaci che cercano di annullare i
sintomi e che impediscono di scoprire ciò che realmente non va nel bambino,
sopprimendo in molti casi la vera causa dei suoi disagi.

Kelly Patricia O’Meara

https://www.ccdu.org/comunicati/mese-della-consapevolezza-adhd

 

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