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NASpI: riconosciuto l’anticipo per attività libero professionale

Nuove precisazioni fornite dall’INPS in riferimento all’indennità di disoccupazione NASpI compatibile con alcune attività lavorative e con alcune tipologie di reddito.

In particolare, il documento di prassi dell’isitituto previdenziale chiarisce quanto segue:

  • le remunerazioni derivanti da borse lavoro, stage e tirocini professionali come i premi per fini di studio o di addestramento professionale sono cumulabili con l’indennità NASpI e il beneficiario della prestazione non è tenuto a inviare all’INPS comunicazioni sull’attività e le relative remunerazioni.
  • coloro che beneficiano dell’indennità NASpI in qualità di titolarii di borse di studio e assegni di ricerca sono soggetti alla disciplina di cui all’art. 9 del D.Lgs. 22/2015 in tema di riduzione dell’importo della prestazione erogata per l’ipotesi di contestuale svolgimento di attività di lavoro subordinato.
  • I premi e i compensi derivanti dallo svolgimento di attività sportiva dilettantistica sono cumulabili con l’indennità NASpI, senza che vi sia obbligo di comunicazione.
  • Chi beneficia dell’indennità NASpI può svolgere prestazioni di lavoro occasionale nei limiti di 5.000 € per anno civile.
  • è consentita la compatibilità dell’indennità NASpI con i redditi derivanti da attività professionale prestata da liberi professionisti iscritti a specifiche casse. Il limite di reddito entro cui è da considerarsi ammessa l’attività in questione è pari a 4.800 €
  • ulteriori precisazioni riguardano la compatibilità dell’indennità con i redditi derivanti dallo svolgimento di attività in ambito societario. In aggiunta, sono oggetto di trattazione anche gli effetti dell’iscrizione ad Albi professionali e della titolarità di partita IVA.

Per chi volesse approfondire, può scaricare intelgramente la circolare sul sito di Studio Borghi, studio elaborazione paghe milano. I nostri consulenti del lavoro restano a disposizione di tutte quelle aziende che necessitassero supporto in termini di consulenza del lavoro e amministrazione del proprio personale dipendente.

L’iscrizione al sito per accedere all’area news aggiornata in materia di lavoro è riservato esclusivamente alle imprese.

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ConsigliLavoro.it: uno spaccato puntuale sulla condizione lavorativa in Italia

Sono passati poco più di 6 mesi dal debutto on line del portale www.consiglilavoro.it specializzato nell’offrire consulenza e consigli gratuiti alle tante persone che, soprattutto a causa dell’ormai perdurante crisi economica, hanno perso il lavoro o il lavoro non l’hanno ancora trovato.

“Al di là dei positivi risultati raggiunti dal sito – sostiene Luigi Torquati Communication Manager della società – al quale sono affluite in soli 180 giorni più di 1.000 domande, ciò che più ci colpisce è che attraverso questi quesiti è stato possibile in breve tempo tracciare un vero e proprio spaccato, preciso e puntuale, di quella che è l’attuale condizione lavorativa nel nostro Paese”.

“Purtroppo – prosegue Torquati – la panoramica, come ci si può aspettare, non è certo delle più incoraggianti. Elevatissima in particolare la percentuale degli over 35 che si sono trovati sbalzati fuori dal mercato del lavoro dalla sera alla mattina, a volte senza neppure una valida spiegazione. Persone che, e questo è un caso tutto italiano, a soli 40 anni si sentono già vecchi, superati e non considerati da un sistema che estromette dal lavoro proprio quella classe lavorativa con più esperienza che ha ancora tanto da dare e tanta voglia di esprimere il proprio elevato potenziale. E parliamo in massima parte di manager pluristipendiati che si ritrovano senza una lira in tasca.
Emblematico quanto dichiarato in una delle domande da un ex manager che ci ha scritto: “…Non so se una persona della mia portata possa ”spaventare le aziende” o l’età oppure ancora la necessità di assumere giovani cavalli che corrono all’impazzata anche con molta meno esperienza…(io correrei ancora volentieri)….”. ” Un’affermazione del genere – continua Torquati – nasconde in sé ironia, riso, malinconia, ma non arrendevolezza nonostante i 54 anni del dottore in questione”.

Un mondo a parte è quello formato dai giovani, da quel mostruoso 40% di chi il lavoro non l’ha ancora trovato e chissà quando mai lo troverà.
“Molti espatriano all’estero, alla ricerca di una terra più accogliente che possa dare loro una mano a tradurre nella pratica lavorativa ciò che hanno appreso negli anni di studio, altri si accontentano di sbarcare il lunario come meglio possono, inviando CV a ripetizione nella speranza che qualche lungimirante selezionatore li noti”.

“Siamo solo all’inizio di questo percorso e ci auguriamo, nel nostro piccolo, di poter dare una mano a chi si rivolge a noi, magari contribuendo a fare ritrovare un po’ di quella speranza perduta, certi che prima o poi le cose cambieranno e, ce lo auguriamo davvero, si possa tornare a rimirare un cielo più azzurro”.

Per chi fosse interessato, il sito è raggiungibile all’indirizzo www.consiglilavoro.it

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Professionisti e Laureati scoprono ConsigliLavoro.it

A quattro mesi dal lancio, il portale Consiglilavoro.it, specializzato nella fornitura gratuita di consigli lavorativi per chi è alla ricerca di un’occupazione o di una ricollocazione professionale, traccia il primo iniziale bilancio.

Luigi Torquati, Communication Manager della società, fa sapere che sono giunte più di 1.000 domande da tutta Italia attraverso il form del sito.

“Si tratta di un’esperimento davvero interessante, che fornisce uno spaccato puntuale e variegato di quella che è la condizione lavorativa nell’Italia della crisi economica.
Dalle domande pervenute emerge chiaramente la visione reale che hanno i lavoratori attraverso l’indagine sulle opinioni e sulle percezioni personali, sul livello di conoscenza delle opportunità e delle tecniche di ricerca attiva del lavoro, nonché sulle tendenze e sulle aspirazioni professionali, con particolare attenzione ad alcune tematiche chiave, quali la flessibilità/precarietà occupazionale, l’impegno profuso nella ricerca o nel mantenimento del posto di lavoro, il concetto di qualità del lavoro ed il tipo di lavoro cercato”.

Torquati ricorda che l’utilizzatore medio del sito è un individuo laureato, attorno ai 40 anni, che il più delle volte ricopre posizioni manageriali, con solide competenze nei più svariati settori economici, che desidera cambiare professione o ricollocarsi dopo il fallimento dell’azienda presso cui lavorava.

“Attraverso i quesiti che ci sono pervenuti fino ad oggi scopriamo un Paese che desidera rimettersi in gioco, in carreggiata, ma che spesso non trova i mezzi giusti per incanalare la propria voglia di porsi al servizio della comunità”.

Tanti anche i quesiti da parte di neolaureati che si affacciano per la prima volta sul mondo del lavoro e che desiderano essere aiutati nel creare il proprio CV o nell’affrontare al meglio il colloquio lavorativo.

“Ricordiamo spesso ai nostri utenti – continua Torquati – quanto oggi più che mai sia fondamentale vendere sé stessi, risultando possedere un appeal che fa la differenza rispetto agli altri candidati. Oggi più che mai il proprio curricilum svolge il ruolo di vero e proprio biglietto da visita, la cui corretta compilazione è oramai imprescindibile per avere successo”.

Il sito contiene anche un’ampia selezione delle principali società di ricerca del personale e di somministrazione di lavoro oltre alla possibilità di interagire direttamente con il team lasciando un proprio feedback circa il consiglio ricevuto.

Per inviare una propria domanda agli esperti del portale si può accedere attraverso il sito www.consiglilavoro.it

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Formazione e lavoro, la situazione dell’Italia

Nel suo ultimo rapporto presentato lo scorso fine maggio, l’Istat afferma che la situazione attuale di istruzione e lavoro in Italia è carente, e coinvolge sia le nuove che le vecchie generazioni.

L’Istituto italiano di statistica ha registrato, nel mese di giugno, 22.970 occupati. Il numero rappresenta sì una crescita 11 mila unità rispetto allo stesso mese del 2011, ma esprime anche un calo dello 0,1% rispetto a maggio 2011, un valore percentuale che corrisponde a circa 29 mila unità. Questo calo ha riguardato in particolare le donne.

Per quanto riguarda il tasso di occupazione, è pari al 56,9%, mentre quello di disoccupazione si attesta al 10,8%. Il numero dei disoccupati in Italia è pari a 2.792 unità: la cifra cresce del 2,7% e cioè di 73 mila unità rispetto a maggio dell’anno scorso. Tale aumento riguarda sia gli uomini sia le donne. Per quanto riguarda i giovani, nella fascia di età 15-24, l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati è pari al 34,3%, in lieve calo rispetto a maggio scorso. I giovani disoccupati rappresentano il 10,1% della popolazione di questa fascia di età.

Direttamente proporzionali sono le retribuzioni che, rispetto a maggio 2011, diminuiscono dell’1,4%; la medesima variazione si registra anche per il costo del lavoro. In particolare, si osservano cali marcati nel comparto delle attività finanziarie e assicurative e in quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche, a causa della netta riduzione della componente relativa a premi e gratifiche.

La situazione è ovviamente dovuta all’attuale crisi economica, che sta travolgendo un po’ tutti i Paesi d’Europa e che riguarda anche formazione e lavoro. Le prospettive per una ripresa veloce sono attualmente improbabili, dal momento che i giovani, la forza lavoro emergente, versano in grandi difficoltà. Il panorama italiano si differenzia in primo luogo per i bassi livelli d’istruzione della popolazione rispetto ai trend europei, oltre che per early school leavers, cioè i giovani appartenenti alla fascia 18-24 anni che abbandonano gli studi senza aver conseguito un diploma di scuola media superiore. Ma anche per i laureati la situazione non è rosea, dal momento che nonostante la superiore formazione resta difficile trovare lavoro in diversi settori.

Le novità contenute nella riforma varata dal governo, comunque, riguardano anche i problemi di istruzione e lavoro. La riforma incide sul contatto di apprendistato, sottoscrivibile solo per periodi superiori a sei mesi. Per i contratti a tempo determinato, invece è stata eliminato il cosiddetto causalone e la durata massima è stata portata a dodici mesi, senza che venga apposta la causale all’atto della stipula.

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Capire la crisi: la disoccupazione divide l’Europa.

Da una recente analisi delle Statistiche Eurosat risulta che ci siano circa 17,4 milioni di disoccupati in più nei 17 Paesi dell’Eurozona in Aprile 2012, mentre risulterebbe un incremento dell’occupazione ìn Germania e Austria!

La cosa fa riflettere non poco. Si parla tanto di Euro e di Europa, ma questo fa emergere in modo drammatico come le economie dei diversi paesi siano ancora lontanissime dall’essere paragonabili. Nel fare Business Coaching a diverse PMI soprattutto nell’area di Milano mi trovo spesso di fronte a casi davvero critici, dove l’imprenditore è costretto a licenziare o a fare enormi sacrifici per conservare i posti di lavoro dei suoi dipendenti, mentre al di là delle Alpi (almeno nei paesi di lingua tedesca) si sta assumendo. Come si spiega ciò? Io non sono un economista, ma ad una PMI che mi chiede questo devo dare una risposta semplice e credibile. E soprattutto speranzosa e che salvi almeno quello che rimane di una motivazione produttiva e imprenditoriale che va via via dileguandosi sotto i colpi di una informazione impietosa nel manifestare le diverse velocità dei diversi paesi europei (basti pensare al martellamento quotidiano dello “spread” tra i Bund tedeschi e i vari Bond di Italia e Spagna). Il vero fatto è che le economie austro-tedesche stanno viaggiando a ritmi impensabili per gli altri paesi dell’Eurozone (soprattutto del sud) sostenute da un export forte, da un costo del denaro estremamente più favorevole e da un sistema fiscale molto più equo del nostro. Queste variabili macroeconomiche sono ancora fortemente disallineate tra i vari paesi europei e sono la causa principale delle diverse “velocità ” di questi paesi. La realtà che emerge è che se non si procede in fretta alla creazione di una confederazione di stati europei almeno sotto il profilo fiscale e poi politico, queste tensioni e disparità saranno destinate ad aumentare, con conseguenti ulteriori ripercussioni monetarie sull’Euro.

Detto ciò, aiutare le nostre PMI in modo concreto non è una cosa semplicissima. Di sicuro vedo solo tre strade immediate da percorrere agibili senza interventi esterni:

1) Riequilibrare gradualmente il rapporto Debt/Equity (ossia il rapporto tra l’indebitamento verso gli istituti di credito e il capitale proprio) per alleggerire la pressione di tassi di interesse che stanno asfissiando le nostre PMI.

2) Puntare sempre di più sull’export, soprattutto ora che l’Euro si sta indebolendo rendendo più facili gli acquisti nella nostra valuta. Puntare sui Paesi emergenti (anzi, già emersi, in particolare il Brasile) con prodotti eccellenti e servizio ineccepibile.

3) Controllare millimetricamente i costi e le marginalità per linea di prodotto e quindi dar vita a un sistema di reporting e di rilevazione dei costi semplice ma efficace per evitare il benché minimo spreco.

Per monitorare la crisi, vi consiglio sempre l’ascolto delle due uniche trasmissioni radiofoniche che sono sensibili a queste tematiche e super attente alle sorti economiche delle nostre PMI, su Radio 24: “Nove in punto” di Oscar Giannino e “Focus economia” di Sebastiano Barisoni.

Per leggere tutti gli articoli vai su: http://thenextstep.it/

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Il 29 luglio a Pisa si terrà il seminario gratuito: “Da disoccupati a imprenditori: aiuti alla creazione d’impresa”

ASSEFI, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pisa e il CENTRO PER L’IMPIEGO di Pisa, organizzano in data giovedì 29 luglio 2010, un seminario gratuito dal titolo: “Da disoccupati a imprenditori: aiuti alla creazione d’impresa“, nel quale verranno illustrati gli aiuti previsti per i disoccupati che intendano avviare una propria attività lavorativa.

Programma:

  • Come ottenere i finanziamenti del microcredito assistito SMOAT – Daniela Sole
  • I contributi per il microcredito della Camera di Commercio di Pisa: come richiederli
  • Gli aiuti per l’avvio di imprese da parte di soggetti inoccupati: come richiederli

La partecipazione è riservata ad un massimo di 40 persone, pertanto è necessario inviare la propria iscrizione all’indirizzo [email protected].

Fonte: Comunicati Stampa Assefi

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Boscolo Srl e Regione Veneto insieme per il sostegno al reddito.

Boscolo Srl, ente accreditato dalla Regione Veneto per l’erogazione di servizi di Politica Attiva del Lavoro,
AVVISA
tutti coloro che abbiano operato nel territorio della Regione Veneto con contratti di collaborazione coordinata a progetto, che, sulla base della recente DGR emessa dalla regione Veneto, è stata istituita una graduatoria regionale per offrire ai primi 1000 cocopro iscritti, sostegno al reddito e servizi di politica attiva.
Per poter accedere alla graduatoria regionale, è necessario possedere i seguenti requisiti:

–    essere residenti nella Regione Veneto
–    essere attualmente disoccupati ai sensi del D. lgs 181/2000
–    essere rimasti privi di lavoro entro il 31/12/2009
–    aver avuto nel 2008 e/o nel 2009 contratti di collaborazione a progetto in regime di monocommittenza per almeno 6 mesi anche cumulabili

Le domande dovranno pervenire entro il 5 aprile 2010.

I collaboratori a progetto che entreranno in graduatoria avranno diritto a 2.400 euro lordi di sostegno al reddito e beneficeranno di servizi di orientamento, riqualificazione e accompagnamento al lavoro.

Sarà cura di un nostro operatore fornire ulteriori informazioni e accompagnare i candidati nella formulazione della domanda d’iscrizione alla graduatoria regionale.

I candidati in linea con i requisiti sono invitati a prendere contatto con una delle nostre filiali :

–    Padova
–    Treviso
–    Mestre
–    Chioggia.

Per maggiori informazioni è possibile contattarci allo 049/9813900

Boscolo Srl – Direzione Risorse Umane
Aut. Min. del Lavoro 13 – l – 0017747

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Boscolo Srl e Regione Veneto insieme per il sostegno al reddito. Modalità per beneficiare del contributo di 2400 euro

Boscolo Srl, ente accreditato dalla Regione Veneto per l’erogazione di servizi di Politica Attiva del Lavoro,
AVVISA
tutti coloro che abbiano operato nel territorio della Regione Veneto con contratti di collaborazione coordinata a progetto, che, sulla base della recente DGR emessa dalla regione Veneto, è stata istituita una graduatoria regionale per offrire ai primi 1000 cocopro iscritti, sostegno al reddito e servizi di politica attiva.
Per poter accedere alla graduatoria regionale, è necessario possedere i seguenti requisiti:

–    essere residenti nella Regione Veneto
–    essere attualmente disoccupati ai sensi del D. lgs 181/2000
–    essere rimasti privi di lavoro entro il 31/12/2009
–    aver avuto nel 2008 e/o nel 2009 contratti di collaborazione a progetto in regime di monocommittenza per almeno 6 mesi anche cumulabili

Le domande dovranno pervenire entro il 5 aprile 2010.

I collaboratori a progetto che entreranno in graduatoria avranno diritto a 2.400 euro lordi di sostegno al reddito e beneficeranno di servizi di orientamento, riqualificazione e accompagnamento al lavoro.

Sarà cura di un nostro operatore fornire ulteriori informazioni e accompagnare i candidati nella formulazione della domanda d’iscrizione alla graduatoria regionale.

I candidati in linea con i requisiti sono invitati a prendere contatto con una delle nostre filiali :

–    Padova
–    Treviso
–    Mestre
–    Chioggia.

Per maggiori informazioni è possibile contattarci allo 049/9813900

Boscolo Srl – Direzione Risorse Umane
Aut. Min. del Lavoro 13 – l – 0017747

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PORCHIETTO (PDL): “EUTELIA, SI SCONGIURI L’IPOTESI DI CHIUSURA DEGLI STABILIMENTI”

Dopo aver manifestato a fianco dei lavoratori dell’Eutelia, che da mesi non ricevono gli stipendi e che rischiano la disoccupazione senza veri motivi produttivi, Claudia Porchietto, Capogruppo PDL, afferma: “Non possiamo permettere che in un momento di forte crisi economica i lavoratori siano utilizzati come arma per ottenere maggior finanziamenti statali.
È compito di tutti gli amministratori attivarsi per tutelare i lavoratori ed evitare che chi lavora sia strumentalizzato o ancor peggio non adeguatamente rispettato”.

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Porchietto, elezioni provinciali di Torino. Il programma

Torino, 26 maggio 2009 – E’ on-line da oggi sul sito www.claudiaporchietto.it il programma per il futuro della Provincia di Torino della candidata alla presidenza del centrodestra, Claudia Porchietto.

Nato dopo un’ampia e attenta condivisione con il territorio, fatto dunque partire dal basso, dalle proposte di migliaia di cittadini e amministratori incontrati nei tre mesi passati a visitare tutte le città della provincia di Torino e dalla forte condivisione in rete, racchiude in una sintesi di 13 pagine un progetto a lungo termine per ridisegnare un’identità all’ente territoriale. Caratteristica principale del programma di Claudia Porchietto è quella di dare tempi certi per gli interventi già dichiarati che andranno rispettati.

Alcuni punti cardine del programma sono:

Dare più sicurezza, creando le condizioni per una convivenza serena e sicura per tutti, in modo che la gente non abbia più paura di passeggiare nelle proprie strade. E su questo si incentra il progetto di polizia provinciale, con la creazione di macroaree comunali per una razionalizzazione delle polizie locali, presentato nei giorni scorsi.

Proteggere il lavoro, incentivando le aziende che producono sul nostro territorio e utilizzando tutti i mezzi e le risorse per combattere la disoccupazione. Ciò per pensare al domani, collaborando con le parti sociali, rilanciando la formazione professionale e rafforzando lo spirito imprenditoriale. La nostra provincia deve offrire, in un contesto di forte coesione sociale, certezze per il presente e opportunità ai nostri figli.

Fare la Tav e le infrastrutture, perché da troppi anni si parla della Tratta ad Alta Velocità Torino- Lione, della Tangenziale Est e della quarta corsia della Tangenziale Nord, senza che tali interventi siano ancora partiti e dimenticando che portare la nostra provincia al centro del principale asse di comunicazione nel continente vuol dire creare posti di lavoro per la gente e sviluppo per l’economia locale. Ciò avverrà ascoltando le esigenze delle comunità interessate, perché le opere diventino una vera occasione per il futuro del territorio.

Rivedere i consorzi rifiuti, abbassare la tassa e sviluppare la raccolta differenziata con metodi più moderni abolendo il “Porta a Porta”, poiché tale sistema è stato un vero fallimento, che ha causato disagi e un aumento smisurato dell’imposta per cittadini e imprese. Accorpando i consorzi, tagliando le spese inutili e abolendo il “porta a porta”, mantenendo la differenziazione di plastica, carta, alluminio e vetro, si garantirà la riduzione della tassa rifiuti del 30%.

Tagliare gli sprechi, perché in tempo di crisi non è possibile continuare a finanziare consulenze, iniziative costose e poco proficue, creare uffici senza funzioni precise e utilizzare risorse per consulenze inutili. Bisogna ridefinire, con rigore e determinazione, le competenze e la struttura della Provincia eliminando gli sprechi e snellendo la burocrazia. La Provincia deve tornare a fare il proprio lavoro al servizio del cittadino nell’ottica dell’efficienza.

Costruire il futuro, perché il nostro non sia più il territorio del passato e delle occasioni perdute, dove chi amministra naviga a vista mentre i cittadini vedono un lento e inesorabile declino. E’ necessario tornare a credere nelle nostre capacità, ispirandoci a quelle persone e quelle aziende che, nate e cresciute nella nostra provincia, ottengono successi in tutto il mondo. Aiutando concretamente chi ha voglia di fare e di emergere, la nostra provincia andrà riportata al posto che le spetta in Italia e in Europa.

Molti i temi trattati nel programma che vanno dal welfare all’ambiente, dall’economia al turismo, dalla cultura all’agricoltura e alle montagne, fino alla cura e all’impegno da destinare alla commemorazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Interventi fondamentali saranno da ritenersi quelli destinati alla viabilità, all’edilizia scolastica, al rilancio della formazione e al completamento della banda larga.

Viabilità
La Provincia di Torino è quella col maggior numero di incidenti nel 2007; il 59% di questi avvengono su strade provinciali. Si rendono pertanto necessari interventi strutturali per la messa in sicurezza delle strade come presupposto per un rapido e sicuro collegamento viario e per diminuire la mortalità. Andranno potenziate le infrastrutture per garantire un sostegno alla domanda e per creare una rete in grado di sostenere lo sviluppo economico. In particolare andranno realizzati al più presto alcuni interventi sulla rete stradale:

– tangenziale est di Torino
– decongestionamento del traffico gravante sulla cintura di Torino attraverso il potenziamento dei mezzi e dei percorsi alternativi.
– collegamento delle stazioni TAV con il resto della provincia
– completamento dell’Autostrada Torino-Pinerolo
– messa in sicurezza della 460 (strada statale di Ceresole)
– circonvallazione di Rivarossa e Front e collegamento con pedemontana

Edilizia scolastica
Andrà realizzata una mappatura completa, che oggi non esiste, delle reali necessità strutturali di tutti gli edifici scolastici che fanno capo alla Provincia, i quali, per più del 50%, non rispondono alla normativa antisimica. Avendo un quadro chiaro delle necessità di ristrutturazione si partirà con gli interventi che dovranno avere tempi certi di realizzazione. Tali interventi, grazie a strumenti di coinvolgimento di privati anche tramite il project financing, come avvenuto in altre regioni italiane, potranno avvenire in tempi certi per tutti gli istituti. La gestione del patrimonio di edilizia scolastica dovrà recepire i più elevati principi di razionalizzazione degli interventi manutentivi ordinari e straordinari e più alti standard qualitativi. Perché sicurezza vuole dire anche scuole sicure per i nostri figli.

Formazione
Verrà sostenuto l’apprendistato, con progetti che supportino la formazione di chi cerca lavoro e andrà favorito il duraturo inserimento in azienda. Si dovrà far crescere il sistema degli operatori della formazione professionale, coinvolgendo gli esperti dei singoli settori in cui la formazione sia finalizzata alla ricerca di lavoro. Sviluppare il sistema d’alta formazione torinese, promuovendo ulteriormente Torino come città di formazione internazionale.

Banda larga
Ultimo aspetto da sottolineare la necessità di completare, in accordo con la Regione, il raccordo con la banda larga per la connessione veloce a internet in tutti i Comuni della provincia. Ciò per permettere, mettendo a disposizione collegamenti moderni e veloci, quello sviluppo che il nostro territorio si merita.

“Il nostro è un progetto di lungo termine basato sulla concretezza e sulla voglia di ricostruire un’identità alla Provincia che la porti ad attirare nuove iniziative, attività e popolazione – ha sottolineato Claudia Porchietto. L’obiettivo è quello di sviluppare lavoro e ricchezza in un ambiente con la più alta qualità della vita. Ciò dovrà avvenire ripensando l’ente in termini di efficacia ed efficienza, con minori tempi burocratici e con netti tagli agli sprechi e alle spese inutili, in modo che possa finalmente tornare ad essere veramente utile ai cittadini”.

www.claudiaporchietto.it

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Porchietto, candidata alle Provinciali Torino: dare voce all’insicurezza e al disagio

Claudia Porchietto commentando i risultati del sondaggio (eseguito dall’Istituto Euromarketing di Torino) ‘Quali sono i problemi più importanti di Torino’ rivolto alla popolazione torinese, che vede la voce ‘Sicurezza’ con il 68,9% dei voti, la seconda voce ‘Traffico’ al 23,30% e la terza, ‘Disoccupazione’, soltanto al 22,10% delle preferenze, sottolinea: ”Vorrei andare oltre la lettura numerica per cercare di dare voce alla natura più profonda di questo dato che certamente non riporta unicamente ai ben noti problemi di ordine pubblico. Ci troviamo di fronte ad uno stato di disagio e di insicurezza generalizzato, dettato da una visione concentrata sul vivere alla giornata e priva di quel senso di progettualità e di fiducia che deve caratterizzare una società sana e moderna. In questo senso la politica e qui naturalmente mi tiro in ballo in prima persona, deve ridare questo ‘senso del futuro’ insieme a una positività in questo caso non identificabile con un atteggiamento leggero e poco responsabile. Le Istituzioni si devono caratterizzare con una presenza forte sul territorio, una presenza che possa essere facilmente percepita e condivisa dai cittadini: la politica deve insomma essere un punto di riferimento per chi vuole ancora parlare di futuro e pensare alla sua progettualità”.

Info: www.claudiaporchietto.it

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