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Moria di trote nel vicentino

A Pievebelvicino, frazione del comune di Torrebelvicino, provincia di Vicenza, il girono di Pasqua sono stati rinvenute circa 500 trote morte lungo la Roggia Maestra. Gli esemplari erano stati proprio il giorno prima gettati nelle acque del fiume per favorire la pesca sportiva delle festività pasquali ma purtroppo uno degli hobby della popolazione locale e di quella dei comuni limitrofi è stato rinviato a causa di questo increscioso episodio.

Il ritrovamento dei corpi degli animali è avvenuto in piena notte e già al mattino seguente all’alba vi eano ovunque i caretlli che intimavano il divieto di pesca. Infatti si è in attesa dei riscontri scientifici per capire cosa abbia potuto provocare la morte delle trote. Si è quasi certi che abbia agito la mano dell’uomo ma biosgna stabilire come ed un eventuale movente.

Nei pressi del corso d’acqua è stato trovato un flacone di diserbante ed il potente erbicida potrebbe essere la causa o una delle cause della strage di pesci. Tuttavia è bene attender tutte le analisi del caso che vengono effettuate anche sull’acqua stessa del fiume per capire se, nel caso in cui fose stata gettata qualche sostanza tossica, ce ne sia ancora residuo.

L’episodio è tuttavia inquietante soprattutto se fosse dimostrato che una mano umana ha agito per provocarlo. Il coinvolgimento delle aziende vicine sembra si possa escludere ma resta il mistero. Ed insieme ad esso una Pasqua senza pesca per i tanti appassionati residenti nel territorio vicentino. Aspettiamo con ansia risposte scientifiche ed eventuali provvedimenti giudiziari e politici.

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Diserbante al Parco Almirante di Putignano

La notizia è di due giorni fa ed è piuttosto allarmante: a Bari, quartiere Putignano 2000, un’iniziativa privata e piutosto inconsueta ha reso il Parco Almirante zona off-limits a seguito della quale l’area verde è stata recintata e sono stati affissi dei cartelli che intimano di non attraversare le recinzioni apposte fino a che i cartelli stessi non siano rimossi, segno che l’area non è più in pericolo.

L’iniziativa è ststo lo spargimento sull’erba di un potente diserbante. Il prodotto chimico ha agito in pratica come sostituto dell’opera di pulizia dell’erba che doveva essere effettuata con appositi macchinari come le falciatrici che sarebbero dovute entrare in azioni di lì a pochi giorni ma si è preferito agire diversamente invadendo il Parco di erbicida.

Pur ammettendo che l’utilizzo del diserbante è consentito dalla legge resta da chiarire come mai si è preferito agire in questo modo piuttosto che attende le falciatrici così come previsto dall’amministrazione comunale. Sembra che il motivo principale sia stato quello economico ma il danno per i cittadini è in termini di qualità della vita di gran lunga maggiore del costo della pulizia del parco: ora infatti la popolazione non ha più a disposizione il parco per i propri bimbi e, considerato anche il fatto che la zona non è ricca di aree verde, ciò costituisce un problema. Inoltre bisogna capire se si può agire per via legali o in altri modi verso i responsabili diretti ed indiretti di quanto accaduto e far sì che questo pericoloso precedente non si verifichi più.

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