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Pagamenti: 16 milioni di italiani preferiscono ancora il contante

Nonostante i tentativi fatti per cercare di ridurne l’utilizzo, gli italiani sembrano non voler rinunciare a banconote e monete e, secondo l’indagine commissionata da Facile.it (https://www.facile.it/), il 37% della popolazione adulta, pari a circa 16 milioni di persone, preferisce ancora pagare con denaro contante piuttosto che utilizzare carte di credito, bancomat o prepagate.

L’analisi, realizzata per Facile.it dall’istituto mUp Research in collaborazione con Norstat su un campione rappresentativo della popolazione italiana con età compresa tra i 18 e i 74 anni, aveva l’obiettivo di fotografare le abitudini dei consumatori in materia di pagamenti. Ecco i risultati

Le preferenze degli italiani

Se, come detto, indagando i desideri degli italiani emerge che più di uno su tre (37%) dichiara di preferire il denaro contante alle carte di pagamento elettroniche, le percentuali cambiano sensibilmente in base alle caratteristiche sociodemografiche del campione.

La prima differenza è legata al genere e, a dispetto dei luoghi comuni che sovente ritraggono mogli intente a strisciare la carta di credito in preda ad attacchi di shopping compulsivo, sono proprio le donne a preferire in misura maggiore i contanti (40%) rispetto agli uomini (34%).

Da un punto di vista territoriale, invece, emerge che banconote e monete sono maggiormente apprezzate al Meridione (41%), mentre sono le regioni del Nord-Ovest (31%) a manifestare la più bassa percentuale di gradimento per il contante.

Se si guarda, infine, alle fasce di età, emerge che la predilezione per i contanti diminuisce al crescere dell’età; se tra i giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni il 43% preferisce utilizzare denaro contante, tra gli adulti nella fascia 65-74 la percentuale scende al 31%

Quanto effettivamente si usano i contanti

Passando dai desideri alle reali abitudini degli intervistati, il quadro resta sostanzialmente invariato e dall’indagine emerge che per ogni 100 euro di spesa 43 euro vengono pagati con denaro contante. Anche in questo caso, suddividendo il campione in base alle caratteristiche sociodemografiche, emergono delle differenze importanti. Le donne, ancora una volta, sono quelle che non solo desiderano usare, ma effettivamente anche pagano più spesso in contanti (46€ contro il 41€ del campione maschile); al Meridione (45€) monete e banconote si usano di più che nelle regioni del Nord-Ovest (35€) mentre l’uso del denaro contante diminuisce al crescere dell’età.

Quando si utilizzano i contanti

Alla domanda “per quali spese usa i contanti?”, la casistica più ricorrente, indicata dal 70% degli intervistati, è legata alle spese di piccolo taglio, mentre per quelle più grosse vengono utilizzate le carte elettroniche. Il 18% dei rispondenti ha dichiarato di utilizzare banconote o monete solo se è l’unico metodo di pagamento accettato e, ancora, il 12%, pari a 5 milioni di persone, ammette che per qualunque spesa, indipendentemente dall’importo, sceglie come prima opzione il pagamento con il contante.

In contanti…. anche all’estero

L’amore degli italiani per il contante travalica anche i confini nazionali; secondo l’indagine di mUp Research e Norstat per Facile.it, sono quasi 14 milioni (33% del campione) i consumatori che dichiarano di usare banconote e monete anche durante i viaggi all’estero.

Più nello specifico, il 24% sceglie di prelevare prima della partenza una somma di contanti sufficiente a coprire i costi della vacanza mentre il 9%, pari a 4 milioni di persone, opta per prelevare la moneta locale direttamente nel Paese di destinazione, noncurante delle possibili commissioni bancarie per il prelievo o per il tasso di cambio che potrebbe essere svantaggioso. 24,5 milioni quelli che, invece, scelgono di partire con la minima somma necessaria di contanti, per poi pagare tutto con carte elettroniche.

 

 

* Metodologia: n. 1.023 interviste CAWI con individui in età 18 anni ed oltre su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta in età 18-74 anni + n.411 interviste CAWI ad un campione di individui in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione dell’area metropolitana di Milano. Indagine condotta a novembre 2018.

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Oro e Bitcoin esiste una relazione ?

Analizzando oro e bitcoin da un punto di vista finanziario è facile comprendere quanto siano diversi, l’oro è il bene rifugio per eccellenza ormai affermatosi da tempo immemorabile e che oggi continua ad essere considerato il porto sicuro per mantenere il valore della ricchezza e capace di resistere anche alla peggiore delle crisi finanziarie contro le quali gli investitori adottano la strategia compro oro per tutelarsi.
I Bitcoin sono la criptovaluta più diffusa e famosa e rappresenta il nuovo modo elettronico di pagare senza che siano coinvolte banche o istituti di credito di qualsiasi tipo, solo una rete fatta di relazioni che si basano su un software che permette la transazione diretta di denaro, unn metodo protetto dalla crittografia che garantisce la privacy di chi compra e di chi vende.
Basandosi su questo si potrebbe pensare che tra oro e bitcoin non esiste nessuna relazione ma quando si parla di relazione non è necessario che esista somiglianza tra i soggetti, piuttosto si intende che il comportamento di uno possa in qualche modo influenzare quello dell’altro.
Nonostante la storia finanziaria dei Bitcoin sia piuttosto recente e non si possa basarsi su dati di lungo periodo è emerso in alcune recenti fasi di mercato che durante la discesa del valore dei Bitcoin la quotazione oro tende a salire, al pari nelle fasi di crescita del valore della criptovaluta il prezzo dell’oro tende a scendere.
Questa correlazione ha in se anche una spiegazione logica in quanto è normale che la crescita di valore di un qualsiasi bene è innescata dalla crescita della domanda e dal relativo aumento degli acquisti.
L’aumento degli acquisti dei Bitcoin come di qualsiasi altro bene necessità di denaro che non è credibile possa provenire totalmente dall’immissione di nuovi capitali nel circuito ma piuttosto dallo spostamento di risorse finanziarie che erano impegnate in altri asset o investimenti.
Nel caso dell’oro e dei bitcoin è possibile che si stia affermando una strategia di mercato da parte di investitori piccoli e grandi che prevede di spostare le proprie risorse finanziarie tra questi due beni a seconda del momento e delle proprie previsioni.
Di per se questo fatto potrebbe non sembrare essere altro una normale dinamica di mercato come tante altre ma in realtà questo fa comprendere quanto i Bitcoin siano diventati importanti e utilizzati.
Un fatto che se ancora ce ne fosse bisogno conferma che le criptovalute siano un sistema ormai totalmente affermato sul quale si baseranno i pagamenti del futuro.

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Acquisire il buon rapporto col denaro si può col workshop di Leslye Pario sul metodo di Louise Hay

SANREMO (IM). Ufficialmente riconosciuto dalla Hay House che insegna a mettere in pratica i principi della prosperità e dell’abbondanza secondo Louise Hay, il workshop ‘Denaro e consapevolezza: crea il futuro che desideri’ approderà domenica 30 novembre 2014 dalle ore 14 alle 18 a Sanremo, Via Zaffiro Massa 174 Citofono “Malaspina” 4° piano.

Come per gli altri seminari di Louise Hay il pomeriggio è articolato in spiegazioni teoriche, esercizi individuali e in gruppo e visualizzazioni.

A chi si rivolge: a chi vuol identificare e lasciar andare pensieri negativi e sabotanti per sviluppare un nuovo rapporto col denaro; a chi vuol cambiare il proprio modo di pensare per vivere e raggiungere/ottenere/sperimentare un nuovo livello di prosperità nella vita; a chi vuole creare più prosperità nella propria vita; a chi vuol apportare dei cambiamenti positivi nella propria vita personale e professionale; a chi vuol imparare i segreti delle affermazioni positive e incorporarle efficacemente nella propria vita; a chi vuol conoscere e ricevere supporto da altre persone che seguono un percorso di crescita personale.

Cosa impari e cosa sperimenti: IMPARI le chiavi e i principi universali per creare una vita prospera; IMPARI a prendere consapevolezza dei tuoi pensieri (consapevoli o inconsci) che guidano il tuo rapporto col denaro; IMPARI a identificare i messaggi/le credenze negative sul denaro (che arrivano fin dall’infanzia); IMPARI a creare nuove credenze potenzianti; IMPARI a focalizzare il tuo attuale rapporto emotivo, spirituale e pratico col denaro e IMPARI cosa cambiare; IMPARI a creare e ad usare correttamente le affermazioni positive; SPERIMENTI il grande potere delle meditazioni/visualizzazioni guidate e gli esercizi di consapevolezza creati appositamente da Louise Hay.

Argomenti trattati: messaggi negativi e credenze limitanti: quali sono e come trasformarli – punti chiave della filosofia di Louise Hay relativi al denaro – check list delle questioni finanziarie – come spendo il denaro abitualmente – intenzioni di prosperità – creare la nuova realtà – la mappa del tesoro

Perché partecipare: perché il corso aiuta a prendere consapevolezza dei propri pensieri sabotanti e aiuta a scoprire come essi influiscano sui nostri stati emotivi, sui nostri comportamenti e sui nostri risultati; perché il corso aiuta a capire che i pensieri creano la nostra realtà e come la nostra mente sia creativa; perché il corso ti permetterà di conoscere da vicino gli insegnamenti sulla prosperità specifici di Louise Hay e che non trovi sui libri; perché il corso offre strumenti pratici e tecniche divertenti efficaci e flessibili sviluppate ed approvate da Louise Hay e diffuse in tutto il mondo; perché incontrerai persone che desiderano creare un mondo migliore.

Cosa portare: Abiti comodi e calzettoni (nella sala si entra senza scarpe). Coperta. Riviste da ritagliare

Costo e modalità di iscrizione: 80 €. 60 € Promozione per le iscrizioni entro il 15 novembre! Inviare una e mail a [email protected] per richiedere la scheda di iscrizione. Silva Bos Ufficio Stampa: http://silvabos-ufficiostampa.blogspot.it/2014/11/acquisire-il-buon-rapporto-col-denaro.html

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Bundstrategy.com: il portale per gli investimenti in Borsa

La web agency Dysotek è lieta di presentare Bundstrategy.com (http://www.bundstrategy.com), il sito di consulenza finanziaria per gli investitori in Borsa.
Bundstrategy.com è un portale amministrato da un Team di professionisti nel settore dei mercati finanziari, che da molti anni studiano i flussi e le dinamiche dei prezzi delle piazze Borsistiche.
Lo Staff si prefigge di offrire una consulenza professionale, in ambito finanziario, per permettere all’investitore di generare profitti costanti e duraturi nel tempo.
Il progetto è stato realizzato dalla nostra web agency con le più moderne e stabili tecnologie web oriented: XHTML, CSS, PHP e MYSQL.
Il sito ha ottenuto la validazione sul codice XHTML (in quasi tutte le pagine) e CSS da parte del W3C.
Il portale è stato localizzato nelle 5 principali lingue europee: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Tedesco.
Abbiamo sviluppato un prodotto con un design accattivante e d’impatto, semplice da navigare e professionale.
Il portale offre diversi servizi: notizie, risorse online, aree informative con grafici e dati finanziari.
Le news del sito possono essere lette dagli utenti anche tramite tecnologia Feed RSS.
Un sistema di abbonamento permette agli utenti d’iscriversi al sito, tramite corrispettivo di un pagamento mensile o annuale, e di accedere alle aree dedicate ai clienti abbonati.
E’ anche disponibile un’abbonamento trial da 7 giorni per provare gratuitamente i servizi di consulenza finanziaria offerti dal sito.
I servizi forniti dalla nostra web agency hanno rispettato in pieno tutti gli obiettivi richiesti dallo Staff del sito, il quale si è dichiarato estremamente soddisfatto del lavoro svolto.
Il Team di Bundstrategy.com può ora quindi presentare online, in modo professionale, informazioni, grafici e aggiornamenti sul mondo finanziario.
Come sempre è disponibile nel nostro sito una pagina dedicata al cliente con la case history del servizio (http://www.webmastercf.com/case-history-bundstrategy.htm).
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Comunicato inviato dall’ufficio stampa della Dysotek.
La Dysotek offre servizi web e soluzioni professionali per le aziende.
I nostri servizi sono già stati scelti con successo da diverse imprese ed enti, sia italiani che internazionali.
Contattateci per maggiori informazioni sui nostri servizi d’informatica.
# Numero Verde: 800.135856
# Fax: 178.4415041
# E-mail: [email protected]
# Skype: fracalvi
# Sito: dysotek.it
# Sede: Via Salemi 33, 56121 Pisa – località Riglione (PI)

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Sport e denaro

L’associazione del denaro allo sport ha degradato l’evento di incontro, scambio, divertimento e socializzazione che dovrebbe rappresentare lo sport e lo ha trasformato in un giro di soldi senza precedenti, venendo meno a molti obiettivi utili e nobili a cui invece lo sport, sopratutto a grandi livelli, poteva condurre.

Quando subentra il denaro gli obiettivi delle persone, delle società e delle aziende possono cambiare rapidamente come è normale che ci si aspetti. Questo è lecito nel mondo del lavoro. Ovviamente non è più lecito se conduce all’illegalità, alla mancanza di rispetto, alla violenza o se trasforma un evento sociale, culturale e di intrattenimento in un evento diseducativo. E’ quello che secondo molti è successo a molti livelli dello sport quando questi raggiungendo i livelli massimi di competizione diventano esclusivamente un business per chi li gestisce. Ne sono esempi palesi il calcio, la formula uno, il motociclismo.

Quando dietro un evento gira molto denaro è inevitabile non soffermarsi su alcune osservazioni: inevitabilmente tali eventi acquistano grande importanza in termini di oudiens per cui conquistano un’attenzione incredibilmente grande. Questa attenzione è fornita a pieno dal pubblico ma è pur vero che lo stesso pubblico è indotto a interessarsi ed a seguire certi eventi per opera di un continuo bombardamento di messaggi che giungono continuamente al nostro cervello fino ad interiorizzarli per bene. E’ così che leggendo sempre di calcio mercato, acquisti e contratti delle società, decisioni tattiche se non persino di controversie legali si è continuamente informati di ogni aspetto sportivo. Basta pensare al tempo che la rubrica sportiva occupa all’interno del telegiornale di punta, alle pagine dedicate all’informazione sportiva di un quotidiano… un quotidiano che giornalmente ha sempre molti articoli riguardanti lo sport da pubblicare. Vi è tanto da scrivere sullo sport e sulle società sportive quanto le notizie di cronaca di tutto il mondo! Forse non è proprio così, forse è un semplice questione di scelta, selezionare solo alcune informazioni di cronaca e incrementare quelle sportive. Siamo davvero più interessati allo sport che alle notizie internazionali o siamo forse guidati nelle nostre letture o forse vi è la compresenza di entrambe le cose? Anche quando il cittadino è realmente interessato alle notizie sportive è giusto che un quotidiano di cronaca generale si pieghi alle volontà del pubblico venendo meno al suo ruolo fondamentale di informazione ed educazione? Tutto sommato esistono già i giornali totalmente dediti allo sport.

Altra domanda che molte persone si possono porre è se sia equilibrato la mole di milioni di euro che ruota dietro al mondo sportivo rispetto ai diritti fondamentali di vita che l’uomo dovrebbe avere e non possiede. Sarebbe teoricamente plausibile se anche la salute, l’educazione, il lavoro e infine il tempo libero per ogni singolo essere umano avessero un appoggio monetario paragonabile a quello concesso al mondo sportivo! Ovviamente c’è un disequilibrio disumano che non solo è privo di rispetto verso le persone che combattono ogni giorno con la fame per sopravvivere ma è anche anti-educativo per giovani a cui la società, in questo modo, non insegna cosa sia il rispetto né tanto meno a dare la giusta importanza da un alto all’intrattenimento e dall’altro al denaro, al dovere e all’informazione.

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