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Investimento Oro Fisico Garanzia di Sicurezza e Anonimità

Investimento Oro Fisico Sicurezza e Anonimità è anonimo e facilmente trasportabile.

Un investimento in oro fisico è un asset particolarmente sicuro non solo dalle oscillazioni di borsa ma anche da rischi dovuti al default di istituti di credito e perfino di interi stati.
L’ investimento in oro fisico può essere posseduto in totale anonimità ed facilmente monetizzabile con una vendita diretta ad un privato o ad uno dei tanti compro oro Firenze, Pisa o qualsiasi altri luoghi in italia o all’estero.
Detenere oro fisico può essere fatto in qualsiasi luogo sicuro in quanto si tratta di un metallo non deteriorabile che pur non avendo un alto livello di morbidezza è inattaccabile dagli agenti esterni.
Un altro vantaggio è dato dal suo alto valore che permette di conservare un alto valore economico anche in un piccolo spazio.
Queste caratteristiche hanno contribuito a determinare il ruolo dell’oro fin dall’antichità.
Per mezzo di questo metallo prezioso i commerci anche tra paesi molto lontani sono stati favoriti anche in epoche che i trasporti erano molto più lenti ed incerti.
Le prime monete accettate come forma di pagamento al di là dei confini del paese di coniazione sono state realizzate in oro proprio per la preziosità del metallo che era universalmente riconosciuto anche nel mondo antico.
Ancora oggi nonostante i tanti strumenti e metodi della finanza moderna il prezioso metallo giallo ha conservato il proprio ruolo di bene prezioso riconosciuto a livello globale.
Governi ed istituzioni finanziarie mondiali detengono molto gelosamente ingenti riserve d’oro in lingotti che sono utilizzate come una sorta di garanzia di credibilità del soggetto.
Non vi è alcun dubbio che l’oro sia considerato anche oggi il bene rifugio per eccellenza in grado di resistere alle crisi economiche più profonde oltreché ad eventi e dissesti di livello globale.
Ciò si è potuto verificare anche durante le cicliche crisi economiche del nuovo millennio quando durante i crolli di borsa il prezioso metallo giallo ha guadagnato di valore.

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Metalli Preziosi Protagonisti nella Crisi Economica

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  • 3 Gennaio 2021

I metalli preziosi sono asset che si sono rivelati particolarmente adatti ad affrontare la crisi da lockdown che si è abbattuta sulla economia globale a causa della strategia del lockdown.
I metalli preziosi ed alcuni di quelli rari hanno avuto performance finanziarie molto superiori agli altri asset di investimento.
Se questo poteva essere scontato per l’oro non lo era altrettanto per argento, platino, rodio, ecc, che anche se con andamenti molto diversi si sono difesi bene nell’anno del lockdown dei paesi occidentali.
La quotazione oro è aumentata di oltre il 20% rispetto all’anno passato arrivando a stabilire anche un nuovo record assoluto nei primi giorni di agosto del 2020.
Investitori e risparmiatori vistosi persi a marzo, quando gli asset di investimento classici crollavano come birilli hanno dato vita ad una corsa all’acquisto di oro.
Tutto ciò ha innescato un rally del prezzo oro che ha visto coinvolto ogni comparto, etf, futures, azioni mineriarie e per chi desiderava accumulare riserve finanziarie reali oro fisico in lingotti e monete.
Ore da detenere personalmente utile in caso di crisi economica profonda in quanto funzionale da rivendere alla bisogna anche ad un banco metalli o ad un compro oro Firenze, Pisa o qualsiasi altro posto ci si trovi.
Ad un certo punto della corsa la quotazione oro ha raggiunto un livello troppo alto, tanto da incentivare nuovi investimenti in oro come bene rifugio.
Una condizione che a quel punto ha favorito l’argento che pur essendo da sempre considerato il metallo prezioso meno nobile del prezioso metallo giallo ne eredita in parte le sue caratteristiche di bene rifugio.
Questo ha portato anche l’argento a crescere di valore in modo progressivo e costante tanto da finire il 2020 con un valore superiore di quasi il 40% superiore all’anno precedente.
Tali performance dei metalli preziosi principali potrebbero continuare anche quest’anno se le condizioni della economia continuassero a stagnare a causa dei lockdown.
C’è da sottolineare che alcuni metalli come l’argento potrebbero beneficiare di una crescita di valore anche in caso di ripresa economica essendo funzionali a settori strategici della economia come quello tecnologico e quello del fotovoltaico che nei piani delle organizzazioni mondiali sembrano essere prioritari nella eventuale ripresa economica rispetto agli altri settori.

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Eurobond, la strada sembra tracciata. La seconda ondata di Covid li renderà quasi inevitabili

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  • 4 Novembre 2020

L’avanzata della pandemia, con la seconda ondata in pieno divenire, sta riportando di attualità il tema degli Eurobond. Sembravano accantonati, o forse non necessari, perché per diversi mesi abbiamo vissuto con l’ottimismo di chi pensava di poter sconfiggere il virus. La seconda ondata ci ha riportati a una durissima realtà, con tutte le conseguenze economiche del caso.

La seconda ondata e gli Eurobond

eurobondBisogna evidenziare che questa seconda tempesta di contagi si sta rivelando molto più pesante della prima, perché ci ha colpiti quando eravamo ancora in ginocchio (economicamente parlando) e stavamo faticosamente cercando di rialzarci. Le misure di lockdown ci riporteranno indietro di mesi, anche se saranno più blande delle precedenti (perché non potremmo reggere una nuova chiusura totale). Colpiranno tutti i paesi, da quelli produttori di materie prime a quelli che puntano sulla tecnologia. dai principali produttori di petrolio ai Paesi leader della manifattura.

L’arma in più oltre al Recovery fund

Di fronte a questa situazione, la politica monetaria espansiva da sola non è più sufficiente per dare respiro a un’economia in crisi. Abbiamo superato la piercing line che separa la situazione di rimbalzo da quella del nuovo declino. Serve una spinta in più, e una soluzione praticabile sono gli Eurobond.

E’ vero che nel frattempo l’Europa ha varato il Recovery fund, ma le risorse che distribuirà non si vedranno così presto. E comunque era stato confezionato senza considerare i danni di una seconda ondata. Per questo motivo molti ritengono che si dovrà fare ricorso all’unica arma che ancora non è stata sfruttata: gli Eurobond.

Novità? non proprio…

Del resto, lo stesso Recovery Fund parte da un concetto analogo a quello degli Eurobond, ossia la condivisione delle emissioni obbligazionarie e delle responsabilità. Che stiamo già percorrendo questa strada lo dimostra il programma obbligazionario legato a SURE, introdotto dall’UE per sostenere il mercato del lavoro dei paesi membri. Ma lo dimostrano anche due bond collocati dalla UE di recente, che hanno caratteristiche molto simili agli Eurobond. Insomma, sembra che ci si sta avvicinando piano piano e per gradi a qualcosa di inevitabile.

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Reagire alla crisi: i commercialisti siano alleati degli imprenditori

Investire sulle competenze. Riscoprirsi uniti. Imparare a reagire. Sono queste le leve fondamentali per ripartire secondo Simona Bonomelli, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo.

In carica da gennaio 2017, Simona Bonomelli ha ripercorso le condizioni dell’economia globale, nazionale e provinciale, soffermandosi sulle conseguenze generate dai due mesi di lockdown. Dalla fine di febbraio la diffusione dell’epidemia di Covid-19 ha infatti determinato un forte impatto negativo sull’attività economica con una contrazione del PIL nel primo trimestre del 4,7% e una riduzione degli occupati, soprattutto tra i dipendenti a termine. Le stesse prospettive della finanza pubblica sono state modificate dall’emergenza sanitaria: il rapporto tra il debito e il PIL, ad esempio, potrebbe aumentare di oltre 20 punti percentuali quest’anno, raggiungendo il 155,7%. Nel contempo, si è attenuata la crescita dei consumi delle famiglie e vi è stato un calo marcato nei servizi turistici, nella ristorazione, nel trasporto, nelle attività ricreative e culturali. Un contesto nel quale i commercialisti sono stati chiamati a dare un importante contributo al Paese con le loro competenze e peculiarità, manifestando proposte concrete al Governo. Da qui, il richiamo a una maggiore coesione e ad un’attenzione crescente al ruolo della categoria.

«Sono numerose le sfide e le opportunità che noi professionisti siamo chiamati a cogliere, ad analizzare e a risolvere nell’ottica di un ruolo che non può più essere solo di comunicazione di nuovi obblighi e adempimenti, ma di alleanza nella gestione aziendale dell’impresa. Durante la pandemia, abbiamo lavorato ininterrottamente per garantire assistenza a imprese e contribuenti, adattandoci in tempi rapidissimi e, non senza difficoltà, a logiche di lavoro nuove. Questa esperienza è stata per noi, come per tutto il mondo del lavoro, un importante banco di prova che può aiutarci a cambiare e a migliorarci. Per farlo, dobbiamo investire sempre di più nelle competenze, dobbiamo fare leva sulla capacità di adattarci, di reagire, di svilupparci, spingendo anche le imprese a fare lo stesso, e dobbiamo agire uniti, condividendo le nostre capacità. Solo così potremo dare la necessaria forza al Paese per ambire a una nuova “ricrescita”» – ha dichiarato Simona Bonomelli, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo.

Un richiamo forte che trova riscontro in molte delle sfide che attendono le imprese italiane, specie le PMI. Oltre alla ripartenza, l’attenzione per il nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza d’impresa (D. Lgs. n. 14/2019) nel quale i professionisti sono chiamati ad avere un ruolo determinante. In molti casi, infatti, le PMI non hanno le competenze e gli strumenti necessari per osservare i nuovi adempimenti e i sistemi di allerta interna. Il ruolo dei commercialisti è quindi fondamentale per far comprendere agli imprenditori la necessità dell’implementazione di un nuovo modello di gestione basato sui moderni sistemi di controllo.

«Le sfide di mercato che si stanno rapidamente e prepotentemente manifestando impongono all’imprenditore un netto cambiamento del modus operandi, essendo ormai imprescindibile la necessità di rilevare tempestivamente i segnali della crisi. Di conseguenza anche la nostra categoria deve essere pronta ad adattarsi alle nuove sfide del tempo, facendo leva sulle sue risorse professionali. È questo l’auspicio con cui vado a concludere il mio mandato in scadenza alle fine dell’anno, un percorso che mi ha fatta crescer a livello personale e professionale, nella consapevolezza che ciascuno di noi è un patrimonio fondamentale per il Paese e che le nostre risorse sono indispensabili per la crescita di ciascuno» – ha concluso Bonomelli.

 

DATI E ATTIVITA’ DELL’ODCEC

Gli iscritti, alla data del 31 dicembre 2019, sono complessivamente 1708 di cui 1696 all’elenco ordinario e 12 all’elenco speciale, oltre a 32 STP. Nel corso dell’anno 2019 vi sono state 37 iscrizioni e 38 cancellazioni (di cui 6 decessi, 19 dimissioni, 10 trasferimenti, 3 radiazioni). Per quanto attiene ai Praticanti al 10 giugno 2020, n. 77 sono iscritti nella sezione A dei Commercialisti e n. 20 sono iscritti nella sezione B degli esperti contabili.

Oltre alle attività ordinarie è proseguito il lavoro dell’Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio del debitore così come l’attività della Scuola di Alta Formazione della Lombardia attraverso la quale si sta cercando di favorire la specializzazione anche in aree che non sono mai state riconosciute a livello istituzionale.

Per informazioni https://www.odcec.bg.it/

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Business

Think, plan & go: i 3 pilastri per la ripartenza delle imprese

A seguito della pandemia da Coronavirus, il Fondo monetario internazionale ha stimato un calo del Pil per l’Italia nel 2020 del -9,1%, mentre per le aziende è attesa una perdita di fatturato fino a 670 miliardi di euro[1]. Uno scenario critico per le aziende chiamate a ripensare il proprio business per effetto di Covid-19. La pandemia ha, infatti, fatto saltare tutte le variabili in gioco: i mercati, la produzione, la supply chain, l’organizzazione aziendale, e prima ancora l’equilibrio finanziario. Solo chi, senza indugi, saprà ripensare il proprio modello di business riuscirà a superare questa forte crisi: in gioco c’è la continuità aziendale.  Lo sostiene il pool composto dai professionisti specializzati in finanza d’impresa dello Studio BNC e gli advisor industriali di 4WARD CONSULTING, al lavoro nel cuore delle aziende con analisi e soluzioni per la ripresa.

I numeri dell’emergenza – L’impatto del Covid-19 si è abbattuto sul sistema produttivo italiano e internazionale in maniera improvvisa, con una forza distruttiva e diffusa. E non fa eccezione nessun settore (o quasi): si registrano infatti flessioni tendenziali e congiunturali sia nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%) che nelle industrie tessili e abbigliamento (-51,2%) così come nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-37,0%). Un po’ meno accentuato è il calo nelle industrie alimentari, bevande e tabacco, con (- 6,5%).

La chiusura dei mercati esteri – Negli ultimi due mesi, il Coronavirus ha travolto le borse di tutto il mondo, con perdite percentuali drammatiche. «Ma i mercati sono stati sconvolti anche da un punto di vista geografico, oltre che finanziario – sottolinea Caterina Lorenzi, partner di 4ward Consulting –. Il deterioramento del contesto macroeconomico globale ha portato a un crollo della domanda di beni e servizi che, aggiunto al blocco delle produzioni, avrà una forte ricaduta sui fatturati, incidendo soprattutto sulle aziende che più commerciavano con l’estero, con grandi incognite rispetto al futuro. Bisognerà costruire, settore per settore, scenari di possibili evoluzioni, tenendo conto dei mercati che per primi mostrano di arrivare alla fase Post Covid, come sembra essere per ora la Cina, anche grazie al controllo rigoroso dell’adesione alle restrizioni anche nella fase 2. Nel frattempo, bisogna risolvere un altro problema geografico: le forniture, che ieri avvenivano su scala globale anche per le PMI e che sono quindi un’altra fonte di criticità per le aziende. Quello che era saggio ieri, nell’aver trovato fonti a basso costo anche in paesi lontani, si trasforma oggi in una spada di Damocle che condiziona la ripartenza: riuscirò ad avere le merci per ricominciare? In quanto tempo e a che costi? Ogni azienda è quindi un mondo a sé, ha criticità che vanno individuate velocemente e risolte ridefinendo completamente modalità operative e processi, per adeguarsi a un “new normal” per ora complesso anche da immaginare, per garantire la continuità dell’azienda, che è il vero tema sul tavolo.»

Think, Plan & Go – E’ questa la formula per affrontare la sfida che coinvolge tutti i livelli e tutti i settori aziendali che si basa su tre pilastri: equilibrio finanziario a sostegno del business, strategia commerciale per il rilancio e ottimizzazione dei processi industriali. «Agire tempestivamente, a partire dalla valutazione dell’impatto economico – finanziario generato dalla crisi in corso andando, di conseguenza, ad attivare nuove fonti di liquidità e a individuare l’appropriata struttura finanziaria di medio termine. Attività alla quale si affiancano una strategia commerciale e un’ottimizzazione dei processi industriali studiati nel breve, medio e lungo periodo e costantemente monitorati per fare in modo che siano adeguati con gli scenari mutevoli dei prossimi mesi. Abbiamo studiato questa formula alla luce delle esigenze delle imprese del nostro territorio, molte rischiano di non riuscire a superare questa crisi se non proveranno ad affrontarla con gli strumenti necessari. L’obiettivo del nostro progetto è quello di affiancare gli imprenditori che non hanno solo bisogno di procurare nuova finanza alla propria impresa, ma che hanno l’ambizione di trasformare la sfida del momento in un’opportunità di ripensamento, rilancio e consolidamento del proprio business.» – dichiara Valerio Chignoli, Studio BNC.

Parola d’ordine: integrazione e personalizzazione – L’emergenza Covid-19 per le aziende significa ridisegnare geografie ed ampiezza dei mercati di sbocco e approvvigionamento, ma anche precisare i segmenti serviti e la propria value proposition nonché il modo di finanziarsi e di gestire il proprio capitale circolante. L’affiatamento consolidato dei team di lavoro con competenze multidisciplinari permette all’imprenditore di avere un unico referente in grado di mettere a fattor comune la quantità di informazioni provenienti dalle varie aree della gestione aziendale con il fine di confezionare una soluzione integrata e “taylor-made”.

Il pool di esperti entra in profondità nelle aziende, lavorando in stretta collaborazione con i manager aziendali per implementare azioni strutturate ed interrelate in ogni area della gestione aziendale: si parte da una nuova VISION e si ripensano coerentemente processi ed operatività. KPI definiti e monitorati costantemente garantiscono la rotta. Un intervento su misura per le aziende del nord Italia e in particolar modo della Lombardia, la regione che più di tutte ha sofferto per la diffusione del virus. Ogni azienda è affiancata proattivamente con il coinvolgimento di tutti gli attori del processo decisionale, dalla proprietà alle varie direzioni aziendali.

[1] analisi Cerved

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Dalle liti quotidiane fino ai casi di femminicidio: il contributo della XII campagna nazionale di promozione dell’armonia nella coppia

È in corso sino alla fine di novembre la XII campagna nazionale di promozione dell’armonia nella coppia, dedicata a “Rinnovare la relazione”. L’iniziativa, promossa da AAF – Associazione Aiuto Famiglia ODV, mette a disposizione un colloquio gratuito con uno psicologo per quelle coppie che, giunte a diversi livelli del loro rapporto (fidanzamento, convivenza, matrimonio), nutrono l’esigenza di confrontarsi e risolvere i problemi insorti nel corso della loro relazione o semplicemente vogliono prevenire situazioni a rischio.

La coppia intenzionata a migliorarsi può intraprendere un percorso di dialogo e confronto insieme a uno degli oltre 300 psicologi – almeno uno in ogni provincia – aderenti all’iniziativa, partendo dall’analisi delle risposte che i componenti della medesima coppia hanno preventivamente inserito nel questionario on-line https://www.aiutofamiglia.org/campagna/check-up/

«Negli ultimi 12 anni attraverso le nostre campagne, affiancati dal prezioso e insostituibile supporto professionale degli psicologi, siamo riusciti ad aiutare un elevato numero di coppie – spiega Aldo Vincenzo Delfino, presidente AAF – Associazione Aiuto Famiglia -. Dalle semplici incomprensioni alle crisi profonde: abbiamo dato un supporto concreto a chi ne ha fatto richiesta».

Nel dettaglio, le campagne nazionali di promozione dell’armonia nella coppia servono a comprendersi meglio, esprimere ansie, dubbi, paure, aiutare a decidere, migliorare la comunicazione, risolvere i conflitti, prevenire rotture, separazioni, divorzi, accogliere, perdonarsi e perdonare, fermare le violenze.

«Un tema di stretta attualità, a cui teniamo molto e che in parte riguarda anche le nostre iniziative, è quello del femminicidio – continua Aldo Vincenzo Delfino -. Il femminicidio, inteso come qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne al fine di annientarne l’identità o peggio ancora causarne la morte, nella maggior parte dei casi viene perpetrato all’interno di legami familiari e si consuma nell’abitazione di residenza della coppia. Raramente un femminicidio è frutto di un momento d’ira incontrollata; è premeditato. Questi elementi accendono ancora una volta un faro sul fronte della prevenzione: è possibile fermare la violenza promuovendo campagne di sensibilizzazione, educazione alla non-violenza, rispetto delle relazioni, formazione affettiva e costruzione di spazi di ascolto. Soprattutto in “tempi non sospetti”, quando la coppia è ancora “salvabile”. C’è bisogno di cultura oltre che di cura e riabilitazione. La XII campagna nazionale di promozione dell’armonia nella coppia mira, tra i tanti aspetti, anche a questo».

Per ulteriori informazioni: https://www.aiutofamiglia.org

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Simonetta Guarino, affermata comica a Zelig e Colorado, lancia la 12° campagna nazionale di promozione dell’armonia nella coppia di AAF – Associazione Aiuto Famiglia ODV

Salvare l’amore in una coppia è possibile. Come? Chiedendo aiuto a volontari esperti della materia e professionisti. La campagna nazionale di promozione dell’armonia nella coppia di AAF – Associazione Aiuto Famiglia ODV, giunta quest’anno alla 12° edizione e dedicata a “Rinnovare la relazione”, serve a fornire gli strumenti idonei alle coppie affinché possano rifiorire. Si rivolge a coloro che vogliono ravvivare la propria relazione, a quelle coppie che, senza evidenti problematiche, scelgono di migliorarsi, o ancora a chi percepisce la storia amorosa come un conflitto. Alla campagna, in programma dall’1 ottobre fino al 30 novembre, collaborano oltre 300 psicologi – almeno uno in ogni provincia italiana – che offriranno gratuitamente il proprio tempo per analizzare insieme alla coppia le risposte che la stessa avrà fornito con la compilazione del questionario on-line di AAF – Associazione Aiuto Famiglia ODV, presente al link:  https://www.aiutofamiglia.org/campagna/check-up/.
«In occasione dell’uscita della 12° campagna nazionale di promozione dell’armonia nella coppia – spiega Aldo Vincenzo Delfino, presidente di AAF – Associazione Aiuto Famiglia ODV – abbiamo deciso di realizzare una serie di filmati ironici – per i social network e il sito web – ma con un finale sempre costruttivo, attraverso cui cerchiamo di raggiungere una più ampia fetta di pubblico. È da poco online il trailer al link
https://www.aiutofamiglia.org/armonia-di-coppia».
Davanti all’obiettivo ci sarà Simonetta Guarino, professionista della risata, che interpreterà la Dottoressa Melany, esilarante personaggio in grado di ironizzare su quotidianità e sfaccettature del rapporto tra uomo e donna, avvalendosi anche della saggezza popolare: «Lo sapete come si definisce una donna che sa sempre dov’è suo marito? Vedova». Ogni sketch – 3 in totale – verrà chiuso con una riflessione elaborata proprio da Simonetta Guarino che, al di là delle battute che l’hanno catapultata nelle trasmissioni televisive di massimo livello come Zelig e Colorado, nella vita di tutti i giorni è anche psicologa e psicoterapeuta.
«È bello ridere ed è giusto anche non prenderci troppo sul serio, ma la realtà ci chiede serietà nel portare avanti il nostro impegno come partner o come genitori e purtroppo l’ironia non basta – così Simonetta Guarino spiega la finalità della campagna -. Occorre lavorare. Lavorare per “Rinnovare la relazione”. Ad esempio essere una coppia felice è il desiderio di tutti, ma questo purtroppo non sempre accade. L’amore è qualcosa che viene continuamente sfidato, scosso, messo alla prova. E che può continuamente rinnovarsi, rinascere. O, al contrario, attenuarsi, degradarsi, sparire. L’amore – aggiunge – è proprio un rinnovarsi attraverso le crisi. Chiedere un aiuto per tempo, dà la possibilità di migliorare notevolmente la relazione».

Per informazioni: www.aiutofamiglia.org

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Eventi

Il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza: cosa cambia per le imprese

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  • 14 Maggio 2019

Imprenditori e commercialisti insieme per far chiarezza sul codice della crisi e dell’insolvenza, la nuova riforma che ha mandato in pensione dopo 77 anni la legge fallimentare, innovando a fondo il diritto concorsuale.

Martedì 14 maggio la Sala Oggioni del Centro Congressi Giovanni XXIII di Viale Papa Giovanni XXIII, 106 a Bergamo ospita, dalle 14.45 alle 18, l’incontro “Il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza: cosa cambia per le imprese”, organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo e da Confindustria Bergamo.

Focus del convegno le numerose novità introdotte dal nuovo codice per imprese e società, professionisti ed imprenditori a cui – in particolare – vengono messi a disposizione nuovi strumenti per prevenire il definitivo dissesto dell’impresa, come la fase di allerta (strumento anticipatore della crisi) o la fase assistita di composizione assistita della crisi. Obiettivo primario della riforma è proprio far emergere tempestivamente eventuali situazioni di crisi per salvaguardare la continuità aziendale. Scopo del convegno è fare chiarezza su obblighi, opportunità ed incombenze in capo ai destinatari della nuova normativa.

Il convegno, su iniziativa della Commissione procedure concorsuali dell’Ordine, presieduta dalla dott.ssa Maria Rachele Vigani, sarà anche l’occasione per approfondire il ruolo degli OCRI (Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa) e il procedimento di composizione assistita della crisi grazie all’intervento dell’avvocato Alessandro Cainelli.

 

Con Enrico Cairoli, Senior Manager Deloitte & Touche S.p.A., Angelo Galizzi, Componente Commissione Procedure Concorsuali, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo e Marco Rescigno, Presidente Commissione Collegio Sindacale, Revisione Legale e Principi Contabili, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, si parlerà invece degli indicatori della crisi, della misurazione della continuità aziendale, dell’obbligo di segnalazione e delle procedure di allerta. Ampio spazio verrà inoltre dedicato al nuovo ruolo degli organi amministrativi e di controllo nell’assetto organizzativo dell’impresa e del controllo di gestione.

A moderare il dibattito, Laura De Simone, Presidente di Sezione Tribunale di Bergamo.

Interverranno inoltre Aniello Aliberti – Vice Presidente Confindustria Bergamo e Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Bergamo e Simona Bonomelli – Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo.

Per informazioni e iscrizioni sito https://www.odcec.bg.it/ e-mail [email protected]

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Eventi News

La nuova disciplina della crisi e dell’insolvenza sotto i riflettori dei massimi esperti italiani riuniti per due giorni al Teatro Sociale a Bergamo Alta

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  • 18 Marzo 2019
Grande partecipazione al Teatro Sociale di Bergamo Alta per la prima giornata del convegno “La nuova Disciplina della crisi e dell’insolvenza” organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo, in collaborazione con l’ordine professionale degli Avvocati, il Consiglio Notarile di Bergamo e il Tribunale di Bergamo.
<<Come Ordine sono davvero orgogliosa di aver organizzato questo importante convegno sulla nuova disciplina della crisi e dell’insolvenza, un tema quanto mai “caldo” e all’ordine del giorno – afferma Simona Bonomelli, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo-. Per i professionisti iscritti al nostro Ordine e, in particolare, per coloro che ricoprono il ruolo di curatore fallimentare, liquidatore giudiziale e commissario si tratta infatti di un cambiamento epocale considerato che la legge sul fallimento che “sta andando in pensione” risale a ben 77 anni fa: come professionisti vogliamo essere quindi attori fondamentali di questo passaggio storico>>.
Tanti i temi trattati da Accademici ed esperti della materia, intervenuti quest’oggi per fare chiarezza sui punti ancora oscuri della riforma e sui mutamenti che investiranno i protagonisti delle procedure concorsuali.
Primo tra tutti Renato Rordorf, Presidente della Commissione Ministeriale per la riforma, ricognizione e riordino della disciplina delle procedure concorsuali, già Presidente aggiunto della Corte di Cassazione che ha analizzato la struttura e gli obiettivi del Codice della Crisi, elencandone anche le criticità che riguardano principalmente l’organicità di questa riforma che sostituisce dopo oltre 70 anni la legge fallimentare, il cui impianto risultava decisamente superato.
Rordorf ha infatti spiegato che l’intenzione del legislatore era di ricomprendere tutte le ipotesi di insolvenza all’interno di un quadro organico, compresa l’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, che invece è rimasta fuori dalla riforma, così come la specializzazione dei magistrati. Alcune procedure invece, come quelle di risanamento, sono state rese fin troppo burocratizzate.
Una riforma definita da più parti “incompleta” in cui pesa la mancata previsione di tribunali specializzati così come le criticità riguardanti il nuovo Albo dei curatori fallimentari, commissari giudiziali e liquidatori. L’intera normativa relativa alla crisi d’impresa infatti, entrerà in vigore nel 2020, mentre una serie di norme, tra cui quella attinente all’istituzione dell’Albo, sono operative già dal 16 marzo di quest’anno. Occorre dunque un regolamento attuativo che definisca tutte le regole di funzionamento, in caso contrario l’Albo rischia di non poter operare. È inoltre emersa la richiesta di rivedere il termine temporale di quattro anni entro cui bisogna aver ricevuto i quattro incarichi di curatore, commissario e liquidatore che permettono di iscriversi in prima battuta all’Albo così come la questione degli attestatori, i cui incarichi non vengono indicati tra quelli che permettono l’ingresso nell’Albo stesso.
Interessante il confronto tra la legge fallimentare, andata in pensione dopo 77 anni e la nuova riforma, approfondito dal Dott. Mauro Vitiello, Capo Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia, così come le affinità e le divergenze tra fallimento e liquidazione presentate dal Dott. Luciano Panzani, Presidente della Corte d’Appello di Roma.
Il tema del procedimento unitario di regolazione della crisi o dell’insolvenza è stato affrontato dal Prof. Avv. Stefano Ambrosini, Ordinario di Diritto Commerciale Università degli Studi del Piemonte Orientale e il Dott. Giovanni Nardecchia, Giudice nel Tribunale di Monza mentre il tema delle nuove misure cautelari e protettive è stato discusso dal Prof. Avv. Massimo Fabiani, Ordinario di Diritto Commerciale Università degli Studi del Molise e dal Dott. Salvo Leuzzi, Magistrato addetto all’Ufficio del Massimario della Suprema Corte di Cassazione. A coordinare la giornata, la Dott.ssa Laura De Simone, Presidente di Sezione nel Tribunale di Bergamo.
L’evento, che vede il patrocinio di Corte d’Appello di Brescia, Tribunale di Bergamo, Regione Lombardia, Confindustria Camera di Commercio Provincia e Comune di Bergamo, Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Cassa Nazionale di Previdenza e assistenza dei dottori commercialisti, Cassa Nazionale di Previdenza e assistenza dei ragionieri continuerà nella giornata di martedì 19 marzo dalle 9.00 alle 18.30, sempre nella suggestiva location del Teatro Sociale di Città Alta.
Coordinerà la seconda sessione di lavoro, la Dott.ssa Maria Rachele Vigani, Presidente della Commissione procedure concorsuali dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, che modererà il dibattito dal titolo “Le procedure di allerta: organi di controllo, indicatori della crisi, ruolo degli Organismi di Composizione della Crisi d’Impresa”.
<<Si tratta di una riforma storica la cui ratio muove dalla volontà del Legislatore di salvaguardare la continuità dell’impresa e, in questa direzione, l’aver approntato il meccanismo delle procedure di allerta risponde a questa esigenza. Come commercialisti crediamo che questo appuntamento sia un primo importante passo nella svolta che l’ormai “ex fallimento” avrà da qui ai prossimi anni>>, conclude Maria Rachele Vigani.
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È in corso, fino al 30 novembre, l’XI campagna nazionale di promozione dell’armonia nella coppia

L’XI campagna nazionale di promozione dell’armonia di coppia “Dall’io al noi” di AAF – Associazione Aiuto Famiglia Onlus, iniziata a ottobre e che durerà per tutto il mese di novembre, sta riscuotendo molto successo. Le coppie che hanno deciso di farsi aiutare, infatti, sono molteplici; tra loro si annoverano prevalentemente persone che vivono il rapporto in maniera conflittuale ma non mancano anche coniugi e fidanzati felici, decisi a migliorarsi e a migliorare la loro condizione di coppia.

«L’aiuto specifico offerto da AAF – Associazione Aiuto Famiglia Onlus prevede due fasi: la prima consiste nella somministrazione on-line a ciascun partner di un questionario per approfondire la conoscenza della propria relazione; la seconda riguarda l’analisi delle risposte rilasciate da parte di uno psicologo che ha scelto di aderire alla campagna nazionale di promozione dell’armonia di coppia, offrendo gratuitamente la sua esperienza e la sua professionalità». In totale gli psicologi volontari sono 314 e coprono tutte le province italiane (per ulteriori dettagli: www.aiutofamiglia.org/home/check-up-di-coppia/psicologi/)

Tanti sono stati anche gli attestati di stima per l’attività promossa da Aiuto Famiglia Onlus dalle personalità che si occupano, in differenti modalità, di nuclei familiari.

«Credo che la famiglia sia la grande occasione per essere felici – spiega Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari -. Eppure spesso le persone vanno in crisi, ad esempio quando si chiudono in se stesse e quando non riescono a raccontarsi. La soluzione di un problema relazionale sta proprio nel confronto. Per questo è importante la campagna annuale di AAF – Associazione Aiuto Famiglia Onlus».

«La relazione di coppia è un giardino da coltivare che ha bisogno di cure – aggiunge Francesco Belletti, direttore Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia) -. Spesso però, davanti a difficoltà o a incomprensioni, il proprio punto di vista o la propria frustrazione diventano l’unico sentimento, che annebbia quella bellezza del “noi” che ogni coppia in qualche modo ha certamente sperimentato».

Anche Marco Scarmagnani, giornalista, formatore, mediatore e consulente familiare ha voluto spendere alcune parole, dando la sua interpretazione. «Dall’io al noi significa passare ad un pensiero relazionale – dice -. Questo “noi” va pensato come entità nella quale l’”io” non si perde ma diventa ancora migliore. Attraverso l’altro, in pratica, si verifica un’evoluzione della propria personalità senza che quest’ultima si annulli».

Per informazioni: www.aiutofamiglia.org

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Perché se Compro Oro sono al Sicuro dalla Crisi dei Mercati Finanziari ?

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  • 11 Luglio 2016

I professionisti del settore finanziario conoscano bene i vantaggi di comprare oro durante le crisi finanziarie più profonde ma non tutti conoscano i motivi e i meccanismi che rendano questo metallo prezioso il bene rifugio per eccellenza.
Fin dalla sua scoperta l’oro ha sempre avuto un ruolo di primaria importanza in tutte le civiltà a qualsiasi latitudine queste si trovassero, fu proprio l’oro a dare impulso al commercio di beni tra paesi lontano di loro che in assenza di una politica valutaria comune scelsero questo prezioso metallo giallo come fora di pagamento universale.
Nonostante oggi l’epoca in cui non esisteva una politica monetaria comune fatta di accordi e di valori ben definiti delle valute, il ruolo dell’oro è ancora oggi di primaria importanza sui mercati finanziari globali attuali, nonostante l’oro non si possa considerare una valuta le sue caratteristiche si adattano perfettamente ad essere un bene capace di sostituire il ruolo di qualsiasi valuta esistente.
Se compro oro sono in grado non solo di monetizzarne facilmente il valore in qualsiasi parte del mondo, oltre a questo acquistando oro investo in un bene che mette al sicuro il valore dei capitali utilizzati per l’acquisto, questo è particolarmente indicato in quei periodi nei quali i mercati finanziari attraversano periodi di grande instabilità ed incertezza.
Attualmente (2016) il prezzo dell’oro sta conoscendo una decisa fase di rialzo sulla spinta di chi compra oro per sfuggire al rischio che si è concretizzano sia per la crisi di instabilità del continente Asiatico sia per le forti incertezze che sussistano in europa ormai da molti anni che sono sfociate in una gravissima crisi del sistema bancario europeo.
Un altro fattore che ha contribuito in modo deciso è stato il voto favorevole al referendum sulla Brexit, sia prima che dopo il voto che ha sancito l’uscita dall’euro dell’Inghilterra il valore dell’oro ha inanellato un serie di rialzi che lo ha portato a valori che non si vedevano da anni.
Nell’attuale fase di instabilità finanziaria molti investitori hanno deciso di comprare oro per mettere al sicuro il valore dei propri soldi, aspettando momenti più propizi per tornare a puntare su altri asset quando la situazione si sarà stabilizzata.
L’aumento degli acquisti di oro ha portato inevitabilmente a far crescere il prezzo aureo e sembra che il suo valore sia destinato ad aumentare anche nel proseguo dell’anno.
Nonostante ciò dopo la Brexit si sono fatti concretizzate alcune alternative all’oro che sembra stiano incontrando il favore degli investitori sempre alla ricerca di nuove forme di investimento capaci di metterli al riparo dal rischio finanziario.
Questi strumenti finanziaria attualmente ritenuti sicuri sono i bund tedeschi, i treasury usa e lo yen, in sostanza si tratta di due bond e di una valuta lo yen che in questo momento viene considerata tra le più sicure ed utili per puntare su eventuali nuovi asset.

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La crisi continua a colpire la salute: nell’ultimo anno sempre meno visite e solo quelle strettamente indispensabili

Bologna, 8 gennaio 2015

 “Quando c’è la salute c’è tutto” recita un detto popolare che risuona ancor più vero nell’attuale periodo di crisi economica in cui sempre meno italiani riescono a destinare parte delle proprie risorse economiche alla cura e alla prevenzione della propria salute.

La maggioranza degli italiani infatti (53%) ha razionalizzato negli ultimi 12 mesi le spese per la  salute. Il 38% fa solo le visite indispensabili quando ne ha davvero bisogno, mentre il 15% dichiara apertamente di effettuare meno controlli per motivi economici.

È quanto segnala la nuova ricerca1 dell’Osservatorio Sanità2 di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, attenta alle tematiche della salute degli italiani.

Andando più nel dettaglio, si scopre come siano in particolare gli abitanti del Sud Italia ad aver stretto la cinghia anche sul fronte salute (59%).

Ad ulteriore conferma di come l’attenzione alle spese coinvolga anche la salute il dato secondo cui più di un italiano su quattro (27%) abbia diminuito la frequenza con cui si rivolge alla sanità privata – notoriamente più costosa di quella pubblica – e ben il 75% degli intervistati dichiara che ciò è dovuto a questioni economiche.

Quando si rivolge alla sanità privata, la metà degli italiani (52%) lo fa perché i tempi di attesa nel pubblico sono troppo lunghi e non sempre ci si può permettere di aspettare troppo per curare la propria patologia.

Questa nuova fotografia conferma quanto già evidenziato da altre ricerca di UniSalute realizzate negli ultimi anni: i tagli alle spese che da qualche anno gli italiani sono costretti a fare riguardano anche le cure mediche. Questa tendenza ormai consolidata conferma pertanto come nei prossimi anni la sanità dovrà inevitabilmente essere sempre più sostenuta da forme di assistenza integrativa che supplisca alla contrazione dei redditi delle famiglie permettendo loro di garantirsi prestazioni sanitarie immediate e di qualità.

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2014 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 30), sesso ed area geografica.

2 L’Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l’obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si occupa oggi anche della percezione degli italiani su temi quali prevenzione, fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo del welfare sanitario in azienda.

UniSalute è la prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti. Si occupa esclusivamente di assicurazione per la salute in modo unico ed innovativo attraverso il lavoro di 580 persone, tra cui 45 medici presenti in azienda e un network qualificato di strutture sanitarie convenzionate direttamente presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa e con il pagamento della prestazione da parte della Società.

Ogni cliente UniSalute ha dietro di sé la forza di 4,8 milioni di assicurati e di una “centrale di acquisto” che garantisce un controllo qualificato e costante della qualità: 9 clienti su 10 consigliano la struttura in cui hanno effettuato le cure. La rete di strutture sanitarie convenzionate è diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale e comprende ospedali, case di cura, poliambulatori, centri diagnostici e fisioterapici, studi odontoiatrici e di psicoterapia.

Fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, UniSalute è leader nazionale nella gestione dei Fondi Nazionali di categoria, delle Casse Professionali e delle Casse aziendali.

www.unisalute.it

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Sergio Imbonati

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335.1270800

Luca Maranesi

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335.1860821

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Onoranze Funebri Illuxit: franchising immune da ogni crisi

Nel settore delle onoranze funebri, l’Azienza Illuxit di storica formazione, si pone come punto di riferimento sul mercato di settore nazionale e internazionale con una consistente rete di agenzie affiliate attraverso la moderna formula del franchising, adattato e modulato per rispondere alle specifiche e peculiare esigenze del comparto imprenditoriale.

Dalle parole del titolare e amministratore Gaetano Carbonara si può individuare le connotazioni distintive inserite in questa vantaggiosa opportunità collaborativa: “Abbiamo sviluppato il progetto franchising in un settore di grande interesse e da sempre immune da ogni crisi. Questo progetto innovativo si propone con una particolare apertura imprenditoriale verso il nuovo e il moderno”. E proseguendo spiega: “È previsto un apposito corso di formazione mediante il quale viene trasmessa all’affiliato la formula commerciale collaudata e vincente, con un metodo di lavoro standard, finalizzato a ridurre errori e contrattempi nelle pratiche con il cliente, a semplificare l’attività dell’affiliato, il tutto redatto su un manuale operativo. Il corso di formazione prevede un periodo full immersion presso il centro pilota, dove si potrà valutare operativamente tutto quanto descritto nel manuale. In particolar modo tutto ciò che riguarda il rapporto con il cliente ed il supporto ad egli offerto. Il corso consentirà di acquisire familiarità con il software gestionale importante strumento operativo, che consente di elaborare preventivi, caricare le pratiche e disbrigarle, fare gli ordini al centro servizi, compiere la fatturazione e la gestione del magazzino”.

L’affiliato potrà sempre contare anche in successivi aggiornamenti del settore. Infatti periodicamente sono organizzati degli incontri per discutere su eventuali variazioni legislative in materia, su nuovi prodotti e metodologie adottate. Questi momenti aggregativi offrono anche ai partecipanti l’occasione per confrontarsi e raccontarsi, in modo che le esperienze del singolo possano diventare un costruttivo stimolo di riflessione per la crescita comune.

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Franchising Onoranze Funebri Illuxit: innovazione e tradizione in perfetto connubio

Nel settore delle onoranze funebri, l’Azienza Illuxit di storica formazione, si pone come punto di riferimento sul mercato di settore nazionale e internazionale con una consistente rete di agenzie affiliate attraverso la moderna formula del franchising, adattato e modulato per rispondere alle specifiche e peculiare esigenze del comparto imprenditoriale.

Dalle parole del titolare e amministratore Gaetano Carbonara si può individuare le connotazioni distintive inserite in questa vantaggiosa opportunità collaborativa: “Abbiamo sviluppato il progetto franchising in un settore di grande interesse e da sempre immune da ogni crisi. Questo progetto innovativo si propone con una particolare apertura imprenditoriale verso il nuovo e il moderno”. E proseguendo spiega: “È previsto un apposito corso di formazione mediante il quale viene trasmessa all’affiliato la formula commerciale collaudata e vincente, con un metodo di lavoro standard, finalizzato a ridurre errori e contrattempi nelle pratiche con il cliente, a semplificare l’attività dell’affiliato, il tutto redatto su un manuale operativo. Il corso di formazione prevede un periodo full immersion presso il centro pilota, dove si potrà valutare operativamente tutto quanto descritto nel manuale. In particolar modo tutto ciò che riguarda il rapporto con il cliente ed il supporto ad egli offerto. Il corso consentirà di acquisire familiarità con il software gestionale importante strumento operativo, che consente di elaborare preventivi, caricare le pratiche e disbrigarle, fare gli ordini al centro servizi, compiere la fatturazione e la gestione del magazzino”.

L’affiliato potrà sempre contare anche in successivi aggiornamenti del settore. Infatti periodicamente sono organizzati degli incontri per discutere su eventuali variazioni legislative in materia, su nuovi prodotti e metodologie adottate. Questi momenti aggregativi offrono anche ai partecipanti l’occasione per confrontarsi e raccontarsi, in modo che le esperienze del singolo possano diventare un costruttivo stimolo di riflessione per la crescita comune.

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ALICE NEL PAESE DEI CALL CENTER, DI DALILA COVIELLO, EDITO DA NIKEDITRICE

‘Alice ha una laurea, un armadio pieno di speranze un po’ sbiadite, nel cassetto sogni e calzini spaiati. E, dettaglio non trascurabile, è una cittadina italiana, di quell’Italia da cui i suoi coetanei fuggono a gambe levate alla ricerca di un futuro migliore…’

Se ‘call center’ vi fa pensare alle telefonate moleste che ricevete quasi quotidianamente, o se magari è proprio il lavoro che fate per vivere mentre la vostra laurea ingiallisce appesa alla parete… questo è il libro che fa per voi.

Alice è una delle tante: una laurea, tanti sogni e lo scontro brutale con la realtà italiana. Per non arrendersi e salvaguardare la sua indipendenza, finisce in un call center e impara ad osservare e conoscere il microcosmo al suo interno, tra aspettative disattese, rabbia, rassegnazione, laureati e team-leader. Nel frattempo, non smette di mandare curriculum e sostenere improbabili colloqui..

Ironicamente pungente,questa storia vera sa far ridere ma anche riflettere: sia che siate laureati, sia che siate semplici ‘vittime’ delle telefonate dei call center, dopo questa lettura cambierete prospettiva, almeno un pò!

‘Alice nel paese dei call center’ è il primo libro di Dalila Coviello, edito da Nike Editrice e disponibile dal 16 Novembre.

Per maggiori informazioni o per prenotare la tua copia visita il sito: http://nikeditrice.com/catalogo/alice-nel-paese-dei-call-center/

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Illuxit onoranze funebri azienda leader di settore con capillare diffusione in franchising

Illuxit è una struttura leader nel settore delle onoranze funebri e si pone con acquisita competenza e massima dedizione per poter gestire al meglio i rapporti clientelari di qualsivoglia tipologia. L’impegno aziendale si rivolge con particolare attenzione a tutte le nuove esigenze dei clienti, che cambiano e si modificano con il trascorrere degli anni.

 

Al riguardo Gaetano Carbonara, amministratore di Illuxit, spiega: “Cambiano gli utenti, le abitudini e i riti, le priorità e la nostra azienda si è sempre rivelata pronta a rispondere ai cambiamenti di un settore tendenzialmente statico e un po’ vecchio“.

 

Sulla formula delle agenzie con organizzazione in franchising dice: “Le agenzie in franchising, presenti sul territorio dal 2012, hanno una struttura prettamente commerciale ed è semplicissimo aprirle. Facciamo tutto noi e l’affiliato deve solo frequentare l’apposito corso di formazione e seguire la sua filiale. In quest’ottica abbiamo sviluppato il progetto franchising, che è in crescente evoluzione e si presenta come un’opportunità d’investimento davvero interessante e immune da ogni crisi. Inoltre, garantiamo il diritto esclusivo di zona, con un minimo di 50.000 abitanti e un’area operativa riservata e finalizzata a garantire un numero tale di servizi, che consentano un alto rendimento economico per l’affiliato“.

 

Descrivendo i servizi di punta sottolinea: “Possiamo gestire i servizi funerari senza la necessità di entrare in contatto diretto con la salma da parte del nostro affiliato, superando così tutti i pregiudizi esistenti su questo settore e facilitandone l’approccio“.

 

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LINUX DAY 2014-25 OTTOBRE TORRI DI QUARTESOLO (VI)

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  • 19 Ottobre 2014

LINUX DAY 2014

Sabato 25 Ottobre, si svolgerà in tutt’Italia il “Linux Day”, in coordinamento con ILS – Italian Linux Society. Il tema di quest’anno sarà “Libertà digitale”.

L’ evento è mirato alla divulgazione del cosiddetto “software libero”, ovvero di quei programmi per computer – generalmente gratuiti – che permettono all’utente di utilizzarli, modificarli e redistribuirli a proprio piacimento.

Il principale esempio di software libero è il sistema operativo Linux.

Tutti coloro che desiderano approfondire l’argomento potranno liberamente seguire le presentazioni, chiedere informazioni e provare ed installare i principali programmi. Saranno anche presentati alcuni esempi di “hardware libero”, ovvero di apparecchiature informatiche delle quali vengono liberamente divulgate le caratteristiche, per lo studio e lo sviluppo di specifici software applicativi, a seconda delle esigenze dei singoli utenti.

In Provincia di Vicenza si terranno sei manifestazioni similari: a Torri di Quartesolo, a Bassano del Grappa, a Schio, a Valdagno, a Thiene ed a Dueville.

Per l’area cittadina di Vicenza l’evento si svolgerà a Torri di Quartesolo, presso il Centro Giovanile di Via Roma n.93, dalle 9:30 alle 18:00. L’organizzazione è curata da LUGVI – Linux User Group di Vicenza.

A Bassano del Grappa, esso si svolgerà, dalle ore 9:00 alle 18:00, presso la Biblioteca civica, in via Museo n.53. L’organizzazione è a cura di GrappaLUG.

 A Schio, presso Palazzo Fogazzaro in via Pasini n.46; l’attività è curata da AviLUG.

 A Valdagno, presso l’ ITI V.E. Marzotto, in via Carducci n.9; dalle ore 15:00, in Aula Magna.

 A Thiene, presso la Biblioteca civica, in Via Corradini n. 89, dalle ore 16:00. L’attività è promossa da Boccaperta-IT.

A Dueville, presso il Centro Arnaldi, in Via Rossi, vicino alla Biblioteca Comunale e di fronte alle Scuole Medie; dalle 9.30 alle 12.30 ed dalle 14.30 alle 18.30. L’organizzazione è a cura del 2ViLUG.
Per maggiori dettagli ed aggiornamenti, consultare il sito internet www.linuxday.it
In particolare, per l’area urbana di Vicenza, a Torri di Quartesolo, la giornata sarà caratterizzata dai seguenti principali appuntamenti:

ore 9,00      Apertura

ore 10,00   CoderDojo (http://coderdojopadova.wordpress.com/)

ore 11,00   LibreOffice Italia

ore 14,30   Essere creativi con OpenHardware

Nel pomeriggio, il gruppo VicenzaThunders proporrà un’esibizione con i propri progetti di robot basati su Arduino Mega. Potremo assistere anche alla prova di volo di un drone quadricottero realizzato anch’ esso utilizzando Arduino.

Tutto il giorno saranno presenti sale/laboratorio a tema in cui tutti potranno sperimentare di persona:

Gruppo Makers LugVi (progetti su piattaforme libere Arduino, Raspberry, CubieBoard, Volumio)

Stampante 3D con Raspberry

WiiLD OS (lavagna digitale, un sistema libero, aperto, cooperativo)

Install corner (assistenza, installazioni, consulenza etc. )

Game Lan (pc connessi in lan per poter giocare ad OpenArena, dimostrazione di giochi in Linux)

OpenStreetMap (mappe e cartografia libera)

Software libero multipiattaforma (le alternative al software proprietario)

Solo pomeriggio:

Sala Grafica (lavorare con programmi di grafica come Gimp, Inkscape, Scribus)

Joomla! Veneto (creare un sito web con il potente CMS libero)

…e molto altro !!

                                                 INGRESSO LIBERO

Per aggiornamenti e dettagli sul Linux Day a Vicenza, http://www.vicenza.linux.it/node/178

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ISYPHONE, E SCOPRI PERCHE’ NEANCHE IL TUO SMARTPHONE ARRIVA A FINE MESE

Da questa domanda nasce ISYPHONE, la nuova app che si annuncia già come un fenomeno destinato a cambiare il nostro modo di confrontarci con tariffe (e sorprese) telefoniche. IsyPhone è la app per smartphone e tablet che apre i tuoi occhi sul tuo traffico realmente effettuato.

La storia

Un giovane genitore cerca di capire perchè il figlio adolescente, pur avendo una tariffa flat all inclusive e a costo fisso (per evitare sorprese), non riesca a superare la terza settimana del mese senza chiedere una ricarica extra. “Sto attento” si giustifica ogni mese il ragazzo. “Scarico video e giochi sotto wi-fi, uso whatsapp, viber e non effettuo chiamate (ndg*: faccio lo squillo e mi faccio richiamare).” Allora perché non arriva – neanche lui – a fine mese?

Apri gli occhi. Il Futuro è adesso.

“Siamo talmente abituati alle tariffe flat che ci promettono di poter fare tutto con lo smartphone che, talvolta e inconsapevolmente, effettuiamo traffico non previsto dal piano tariffario” spiegano gli esperti di IsyPhone Project Team. “Isyphone è una app pensata e realizzata per essere uno strumento indipendente e super partes che, qualunque sia il piano tariffario o il gestore, misura i consumi reali del dispositivo in cui è stato installato perché utilizza le informazioni contenute nel dispositivo stesso e inserite dall’utente secondo il proprio piano telefonico.”

In questo modo, è possibile avere, sempre e ovunque, il resoconto effettivo di quanto traffico viene utilizzato in Chiamate, SMS, MMS, Traffico Internet, Roaming indipendentemente dal provider!

InfoTecniche: La App è scaricabile nel Regno Unito, Italia e Spagna. A breve anche in Austria, Germania, Svizzera, Francia e Portogallo. Solo per smartphone e tablet Android o Windows Phone. Al momento è disponibile anche la versione IOS per il traffico dati secondo le limitazione previste dal sistema operativo. Scopri tutte le funzioni su www.isy-phone.com

Per informazioni:

Ufficio Stampa Liana Zorzi

Ph. +39 3317552925

Email [email protected]

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CreditPMI: la risposta di GERI HDP alla crisi.

Milano, Maggio 2014- Ad inizio anno, GERI HDP Srl,  Società di Gestione & Recupero del Credito specializzata nel settore Telco & Utilities, ha lanciato CreditPMI, un servizio innovativo, focalizzato sull’attività delle Piccole e Medie Imprese.

Il progetto, ideato dal Direttore Commerciale Matteo Gabriele Fabiano, ha permesso di istituire il servizio di recupero crediti direttamente on-line, dal sito www.creditpmi.it. È stata inoltre resa disponibile ai clienti la possibilità di seguire l’intero iter in tempo reale attraverso la propria pagina personale, e di avere un consulente interamente dedicato.

I costi commerciali rendono questo servizio molto competitivo, poiché con soli 50 euro si copre tutta l’azione stragiudiziale.

E’ facile immaginare come sul mercato italiano, composto prevalentemente  da piccole e medie imprese, questo strumento diventi fondamentale.

Considerando inoltre che il 70% delle pmi non usa strumenti preventivi (come analisi economiche) per la valutazione della solvibilità dei propri clienti, CreditPMI, con il Servizio di Recupero Crediti & Informazioni Commerciali, si configura ancora di più come un supporto decisivo in ogni tipo di attività.

Barbara S. di Cenpi SCRL, cliente di CreditPMI, dichiara: “Mi ritengo molto soddisfatta dell’andamento dell’attività, sia per gli obiettivi che stiamo raggiungendo che per la collaborazione e la disponibilità che il consulente ha dimostrato anche in alcune situazioni un po’ fastidiose.”

Dall’ufficio contabilità di Metalmeccanica sono dello stesso parere: “Navigando sul sito e inserendo le pratiche direttamente posso garantire che si tratta di un servizio decisamente valido”.

Insomma, sembra che questa soluzione possa garantire ottimi risultati, per un’azienda che già più volte si è dimostrata all’altezza della situazione.

CreditPMI è per ora in una fase di start up, ma è già arrivata ad avere oltre 100 clienti in soli 3 mesi, e sarà esportata anche nelle sedi estere del Gruppo; uno strumento in più per alleviare le difficoltà delle piccole e medie imprese italiane.

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Giax Tower e imprenditoria: parla l’imprenditore Giovanni Gelmetti.

Intervistato il noto imprenditore milanese Giovanni Gelmetti, ideatore di una delle costruzioni residenziali più innovative di tutta Italia, la Giax Tower, parla del mondo dell’imprenditoria e del suo avanguardistico grattacielo.

 

D- Quali pensa possano essere le cause della continua chiusura di imprenditori e imprese edili?

R- Credo vivamente che dall’immobiliare parta tutto, è un indotto incredibile dell’economia, degli artigiani e quindi bisognerebbe prestare particolare attenzione al settore dell’edilizia. E’ come il motore di un’auto: se funzione bene, l’auto cammina sicura.

 

D- Cosa l’ha spinta, in un periodo così difficile per il nostro Paese, a ideare e progettare una delle costruzioni residenziali più grandi e innovative di tutta Italia? E perché ha scelto proprio il quartier Maciachini a Milano?

R- I colleghi, la gente del settore, mi hanno fin dal principio sconsigliato di costruire un grattacielo residenziale in questo periodo. Mi dicevano che ero “folle” e che non avrei avuto buoni esiti. Anche personalità importanti, che stimavo molto, hanno provato a convincermi a lasciare perdere, ma io non mi sono dato per vinto e ho proseguito con la mia idea, la mia visione, che, a quanto pare, mi sta dando ragione! Perché ho scelto il quartiere Maciachini? Fin da ragazzo mi divertivo a scoprire zone dove c’era la possibilità di rivalorizzare, partendo da situazioni di degrado. Questa passione per la riqualificazione è sempre rimasta. Adoro l’idea di fotografare in mente un quartiere e andare a crearne nuovi layout.

 

D- È stato difficile per lei mantenere un rapporto qualità-prezzo così conveniente per l’acquirente?

R- Certamente non è semplice, per un’innovazione del genere. Il risultato deriva da lunghi studi ed importanti decisioni. Per ottenere risultati competitivi, ho fatto scelte considerevoli ed avuto intuizioni creative. Ho infatti adottato un’impostazione di business basata sulla creatività e sulla positività.

 

D- C’è giunta notizia che molto presto comincerà la costruzione di una “nuova Giax Tower” a Londra. Ha trovato differenze sostanziali tra la burocrazia italiana e quella inglese?

R- Beh, ogni Stato ha la sua burocrazia, quindi anche tra Italia ed Inghilterra ci sono svariate differenze, date dalle diverse culture.

 

D- Da importante imprenditore, noto in tutta Italia quale è lei, cosa si sente di consigliare ai giovani imprenditori che vogliono intraprendere la sua strada?

R- Di fare progetti con il cuore.

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Crisi occupazionale e riforma del sistema nel mondo del lavoro: ne parla l’avv. Marco Carra

Il noto avvocato mantovano Marco Carra, consigliere di Regione in Lombardia da sempre molto sensibile e recettivo verso le attuali problematiche legate alla crisi occupazionale e alla crescente disoccupazione giovanile, ha espresso degli interessanti commenti al riguardo, condividendo ampiamente le opinioni del collega avvocato Umberto Ambrosoli, con il quale si è creato un rapporto di reciproca stima e ammirazione anche per dialogare in modo costruttivo sui temi sociali e collettivi più delicati e complessi e individuare insieme soluzioni concrete ed efficaci.

Carra in riferimento alle emergenze provocate dalla incalzante crisi del lavoro spiega “Oggi la sfida fondamentale è quella di disegnare un efficace sistema di ricollocamento e di politiche attive del lavoro. Non si possono dare risposte vecchie a problemi nuovi. Oggi servono politiche attive più robuste e un piano straordinario per l’occupazione: dai percorsi per la formazione continua e la riqualificazione professionale di chi viene espulso dal mondo del lavoro, alla riforma dell’incontro tra domanda e offerta, fino a un sistema di formazione professionale orientato all’occupabilità“.

E sottolinea “Se non sappiamo rilanciare lo sviluppo, aumenterà sempre più la crisi occupazionale, soprattutto quella giovanile. Bisognerebbe, quando si rimane senza lavoro, poter ricevere il supporto di un reddito minimo garantito e la possibilità di essere formati in base alle figure professionali richieste dal mercato“. Carra ritiene che deve essere data particolare attenzione alla formazione, poiché la politica dei voucher è ormai superata e inadeguata e serve una pianificazione progettuale mirata dei servizi pubblici per il lavoro, in grado di inserire efficacemente i giovani e ideare nuove politiche rivolte alla tutela degli over 60.

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Ottima riuscita e numerose presenze per il ciclo “Cibo, tra necessità e desiderio” organizzato da Marco Carra della Commissione Agricoltura della Lombardia

Si è concluso Venerdì 18 Ottobre 2013 il ciclo di conferenze dal titolo “Cibo, tra necessità e desiderio” organizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, dal rinomato Avv. Marco Carra, in qualità di Capogruppo della Commissione Agricoltura della Regione Lombardia. I cinque appuntamenti si sono tenuti nelle province di Brescia, Lodi, Crema, Mantova e Milano, quest’ultimo presso il Pirellone, sede della Regione Lombarda e hanno trattato il grande e attuale tema della “Sostenibilità alimentare”.

Contrariamente a quanto si pensa, il cibo, inteso come “necessità”, è una prerogativa di tutto il Mondo, non solo dei Paesi emergenti, dunque anche della nostra Comunità Europea, dove la crisi ha riportato in luce la questione dell’autosufficienza alimentare. L’industria alimentare italiana è in crescita grazie alle esportazioni, che sottolineano l’ottima qualità delle nostre produzioni agricole, ma, nonostante lo sviluppo, le imprese sono in netto calo, così come il SAU, la Superficie Agricola Utilizzabile. Lo scopo dei dibattiti è stato proprio quello di dare importanza e rilievo a queste questioni, di cui si parlerà anche all’interno dell’EXPO 2015, per offrire, all’intera popolazione, un “Made in Italy” alimentare che sia un punto di riferimento imprescindibile per qualità e appeal.

Carra dichiara “Dobbiamo agganciare il treno dell’Expo 2015 per promuovere la nostra produzione agroalimentare” e continua “Uno dei nostri obiettivi è riuscire a far approvare, a Milano, nel 2015, una Carta Mondiale della nuova agricoltura: una sorta di Protocollo di Milano, in grado di sintetizzare i temi dell’agenda italiana, europea e mondiale, per rilanciare un nuovo modello che dia risposte concrete ai cambiamenti globali e agli obiettivi del millennio, promossi dalle Nazioni Unite“.

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Battere la crisi economica: 7 aspetti fondamentali

La crisi finanziara è qualcosa di sicuramente palese. Colui che dice che non esiste crisi e che è sufficente essere positivi non dice la verità. Sappiamo tutti che c’è un minor giro di affari. Tuttavia c’è anche chi utilizza la crisi come motivazione per giustificarsi. Insomma negare la realtà è un errore. Tuttavia fare la vittima lo è ugualmente.

Come fare quindi per battere la crisi finanziara? E’ necessario darsi da fare. Avere nuove idee. Porsi degli obiettivi e tentare di raggiungerli. Tuttavia non riesci a farlo perchè hai paure e credenze sbagliate nella tua mente che ti bloccano.

Ecco a questo proposito i 7 ingredienti per superare la crisi economica.

* Migliorare l’autostima. Se dentro di te non senti di valere, allora non crederai in te stesso. L’autostima prende forma particolarmente da bambini. E’ necessario lavorare sulla tua autostima per realizzare i risultati finanziari a cui aspiri.

* Aumentare l’ottimismo. Essere ottimisti non significa guardare il bicchiere mezzo pieno. Queste sono solamente delle frasi fatte. Essere ottimisti significa sentire in profondità nella tua mente che ce la puoi fare. E sentire che qualsiasi ostacolo che incontrerai può essere superato.

* Superare i blocchi sui soldi. Ci sono troppe credenze errate sul denaro che sono trasmesse fin dalla fanciullezza. Il denaro è la causa di ogni male. I ricchi sono avidi. Eccetera. Tali freni sul denaro non permettono di sentirsi a proprio agio nel guadagnare molto denaro.

* Imparare a vendere. Vendere è la componente numero uno del benessere finanziario. La ricchezza arriva grazie alla vendita. Per superare la crisi è perciò fondamentale che tu migliori le tue abilità di venditore.

* Risolvere la paura del fallimento. Il timore del fallimento è uno dei problemi più grandi nel realizzare il tuo obiettivo finanziario. Ma perchè si ha timore di fallire? Perchè si hanno il timore delle conseguenze. E in particolar modo di non sentirti in gamba. E di non credere che puoi farcela.

* Vincere il timore delle critiche. Nel momento in cui esci dalla tua indolenza e cerchi di rendere reale qualcosa di importante, inizi a crescere. E se cresci troppo qualcuno inizierà immancabilmente a provare a “tagliare” la tua crescita.

Ma è la tua natura quella di sognare più in grande.

Hai perciò necessità di essere preparato alle critiche. Quando ciò che fai funziona, esse arriveranno in maniera automatica.

* Vincere il timore del rifiuto. Negli affari, il timore del rifiuto si palesa nell’aver timore che il tuo prodotto non piaccia. O di non piacere ed essere apprezzato come persona ad una intervista di lavoro. Tuttavia è anche la paura di essere abbandonato dalle persone per te importanti nel momento in cui raggiungerai il successo. Imparare a gestire il tuo timore del rifiuto ti darà maggiore forza per superare la crisi e manifestare risultati finanziari.

Quelli elencati sono i 7 elementi più importanti per risolvere la crisi economica. E’ cruciale porsi uno scopo ambizioso. E agire su questi 7 aspetti per spianare la via verso il successo. Per scoprire come puoi acquisire davvero queste doti, consulta il report gratis: Risultati Economici

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La crisi morde e gli italiani cercano case piccole

Negli ultimi anni i bisogni degli italiani relativamente alla propria casa hanno subito significative trasformazioni e prova di ciò sono i mutamenti avvenuti nelle ricerche di immobili. Secondo un’analisi condotta da Immobiliare.it (www.immobiliare.it) su un campione di oltre un milione e mezzo di annunci, in soli sei anni i metri quadri ricercati dai potenziali acquirenti si sono ridotti, mediamente, del 10%.

Concentrandoci sulle metropoli italiane si nota come, confrontando la superficie media di un immobile richiesto in acquisto nel 2013 con uno del 2007, a Milano si è passati da 87 metri quadrati a 76; a Roma la riduzione è stata ancora maggiore, passando dai 91 metri quadrati ricercati mediamente nel 2007 ai 75 del 2013.

«È innegabile che la principale spinta a rivedere le proprie esigenze di spazio sia stato il crescente costo degli immobili e la difficoltà di accedere al credito – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.itma va considerato anche che la riduzione delle planimetrie delle case è avvenuta per una crescente razionalizzazione degli spazi, operata tanto negli immobili di nuova costruzione quanto nelle ristrutturazioni di quelle già esistenti.»

Se si confrontano una planimetria tipo del 2013 con una del 2007 si vede non solo come l’unione di cucina e salotto e la scomparsa dei corridoi siano ormai due dati di fatto, ma anche come le camere da letto siano diventate sempre più piccole (mediamente oggi non più di 14 metri quadri la principale e non più di 9 le altre), fino a non riuscire a contenere altro se non il letto o poco più; spariscono specchiere, armadi in camera e, in alcuni casi, persino i comodini, sostituiti da parti studiate ad hoc nelle strutture dei letti.

È cambiata anche la tipologia di immobile cercato: le famiglie italiane sono passate dal vivere in un quadrilocale ad abitare in un trilocale. Sempre tenendo come focus le grandi città di Milano e Roma, nel 2007 il 33% degli immobili acquistati erano quadrilocali e solo il 15% trilocali; nel 2013 ben il 26% degli immobili richiesti diventa trilocale raggiungendo la stessa quota del quadrilocale (27%). Nuove case implicano nuove esigenze: anche per un trilocale si pretendono due bagni. Ovviamente, entrambi più piccoli del bagno unico del passato.

La domanda guida l’offerta immobiliare ed anche i costruttori si stanno adattando alle nuove richieste: «Diversi professionisti –conclude Giordano – hanno iniziato ad utilizzare le banche dati dei portali per verificare la congruenza della loro offerta con le domande nella zona, facendo valutazioni sui tagli abitativi e arrivando anche a rimodulare le divisioni pensate nelle prime fasi progettuali.».  Già, perché oggi, per essere venduta, la casa è meglio sia modulabile. E con tanti bagni.

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La selezione del personale: fattore strategico per superare la crisi?

di Michele Natali
Perché scegliere le persone giuste è così importante, anche in un periodo così difficile?
Puntare su persone straordinarie diventa di vitale importanza per il successo di un’azienda,
perché ogni nostro scopo dipende dalle persone che abbiamo scelto, i nostri risultati, le
nostre performance, i nostri rischi e le nostre possibilità di crescita.
Quando iniziamo un nuovo lavoro, intraprendiamo una nuova esperienza le questioni
cruciali sono di diversi tipi, hanno a che fare con il “Come” fare il nostro lavoro, poi mano a
mano che avanziamo, dobbiamo preoccuparci del “Cosa” e, una volta che la nostra vita
professionale è ben avviata, se vogliamo fare la svolta importante, l’attenzione passa sul
“Chi”: chi saranno le persone che mi aiuteranno e come dovrò gestirle per ottenere dei
risultati?
Puntare sulle persone è condizione fondamentale per creare grandezza durevole e
soprattutto è dimostrato che è anche l’elemento più significativo da controllare attraverso
un impatto misurabile sul valore dell’organizzazione: in certi contesti la semplice scelta di
un capo può spiegare fino al 40% delle variazioni nel valore aziendale. Perché questo?
Una spiegazione la troviamo nella complessità degli incarichi ad alto livello e più
complesso sarà il lavoro, maggiore sarà la differenza tra le performance medie e quelle
eccellenti.
Se questo è sempre stato il caso, scegliere le giuste persone sta diventando sempre più
importante, 2 sono le ragioni: la prima è dovuta al fatto che quasi i tre quarti del valore
delle società moderne è costituito da beni intangibili, i quali riguardano le persone; la
seconda è che in un contesto sempre più instabile, le abilità richieste possono cambiare
velocemente e la frequenza delle decisioni critiche aumenta in maniera esponenziale.
Nella difficoltà quindi i contesti economici instabili, rappresentano un’opportunità
importante per investire in talenti giusti.
In situazioni economiche incerte, come quella che stiamo vivendo, alcuni talenti
eccezionali possono diventare disponibili, ma il loro investimento in periodo di crisi
diventa difficile da sostenere per un’azienda.
Allora che fare?
Spesso a causa delle nostre menti inquadrate eccessivamente, procrastiniamo molto
quando si tratta di persone; esageriamo i rischi del cambiamento e sottovalutiamo il costo
delle opportunità presenti, oppure quando agiamo lo facciamo in maniera affrettata.
Spesso diamo troppo valore alla prima impressione che abbiamo di una persona, oppure
diamo importanza ai dettagli tecnici indicati in un curriculum vitae, il quale non è
sottoposto a nessuna reale certificazione (almeno in Europa).
Quindi anche, e soprattutto, in situazioni di crisi come quella attuale, prendere le giuste
decisioni in materia di assunzione del personale, diventa strategicamente decisivo.
Anche se in crisi, l’azienda avrà sempre bisogno di persone per dare valore aggiunto alla
propria attività e superare il momento difficile.
Quindi selezionare risorse umane con attitudini emotive importanti, diventa veramente un
procedimento da attivare con estrema attenzione e disciplina.
Qualsiasi sia il motivo (rafforzare un’area commerciale, ottimizzare un processo
organizzativo interno, avviare una nuova filiale) in fase di selezione cerchiamo di seguire i
seguenti suggerimenti:
1) Nei periodi di incertezza e turbolenza economica, occorre prendere coscienza di
agire;
2) Bisogna superare gli impedimenti emotivi: è vero, assumere mentre si licenzia è
difficile, ma rimanere vivi e superare la crisi diventa imperativo;
3) Occorre essere proattivi (ovvero una volta avere preso coscienza di agire), agiamo.
4) Importante è sviluppare le competenze soft: mentre una rilevante esperienza è
necessaria quando non si ha molto tempo per imparare, contesti vorticosi,
richiedono elevate attitudini basate sull’intelligenza emotiva (capacità di agire in
contesti altamente competitivi, sopportazione allo stress, capacità di
intraprendenza: ad esempio);
5) Nonostante le urgenze è bene assicurarsi un buon numero di candidati, quindi
allarghiamo il bacino di utenza (più canali, avremo più curricula e di conseguenza
più candidati);
6) E’ bene valutare con disciplina facendosi aiutare da esperti selezionatori che
conducano colloqui strutturati: sia il procedimento che i partecipanti diventano
fattori chiave.
7) Bisogna affinare le proprie capacità: nonostante l’importanza decisiva, più volte
evidenziata di scegliere le persone giuste, molti non hanno studiato come farlo: per
fortuna selezionare le persone giuste non è un mistero né un’arte e nemmeno il
frutto di una fortuita coincidenza: è una capacità ma soprattutto una disciplina che,
a prescindere dal periodo economico, dovrebbe essere appresa.
Una volta applicati i punti precedenti bisognerebbe individuare le modalità di esecuzione
del colloquio di selezione: fare un solo colloquio diventa rischioso, anche se si hanno tempi
strettissimi o se un soggetto sembra particolarmente promettente, occorre fare in modo
che tutti i candidati vengano intervistati da più persone. Interessante sarebbe individuare
nella propria organizzazione qualcuno che abbia un talento speciale a riconoscere a prima
vista le figure talentuose o i brocchi: fidatevi di loro e sarebbe buona norma ascoltare il
collega fidato quando afferma che un certo candidato non gli va istintivamente a genio.
Ad un certo punto del processo di selezione esageriamo la complessità della posizione da
ricoprire, descriviamola nella giornata più nera, faticosa, irta di contrasti e piena di
incertezze. In questo momento, teniamo d’occhio il candidato: se continua a manifestare
un incondizionato entusiasmo è probabile che non abbia altre opzioni di impiego.
Valutiamo con favore il candidato se comincia ad incalzare con domande scomode come:
“In quanto tempo dovrei portare i risultati da voi descritti?” e siamo ancora più entusiasti
se il candidato fa domande sui valori dell’azienda.
Le difficoltà indurranno i candidati ad agitarsi in preda alla curiosità intrisa di fiducia nei
propri mezzi, che fa ben sperare.
Infine, finito il colloquio oltre che verificare le referenze del candidato, non limitiamoci ad
una conversazione superficiale: in questi casi obblighiamoci a mettere in discussione tutto
ciò che ci sembra poco chiaro e fidiamoci dei nostri appunti e delle nostre valutazioni e
cerchiamo di farci dare risposte più vicine possibile alla realtà.
Trovare le persone giuste è difficile, trovare persone di grande talento è difficilissimo.
Eppure non c’è nulla che sia più importante per ottenere risultati, che mettere in campo le
persone giuste. Le strategie più brillanti e le tecnologie più sofisticate ed avanzate non
servono a niente se non ci sono persone di valore in grado di applicarle con successo.
Ecco perché il processo di selezione è così importante, anche in un periodo di crisi. Mettere
in campo i giocatori più validi o dei collaboratori di qualità, può aiutarci ad uscire dai
momenti difficili o da situazioni economicamente drammatiche. Tali persone si possono
trovare ovunque, bisogna solo capire come sceglierle.

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La crisi come testimonianza di una (ir)responsabilità sociale

di Benedetta Andreoli
Parlare di “Responsabilità” o di “Irresponsabilità” sociale d’impresa rinvia al tema delle
scelte, in presenza di conflitti tra valori, di dilemmi circa la scelta dei valori da applicare in
specifici contesti, dove urge optare tra valori confliggenti o addirittura escludenti. Rinvia
dunque a scelte etiche, che si pongono come contemperamento di valori.
Utile per comprendere le dimensioni di un’azienda etica è riprendere la distinzione
hegeliana tra le tre sfere della normatività: moralità, diritto ed eticità.
– La moralità riguarda i valori personali dettati dalla coscienza individuale: nel caso
dell’azienda, ciò che l’imprenditore, i manager e tutti quanti operano in azienda, reputano
giusto o sbagliato.
– Il diritto rinvia alle norme dettate dallo Stato, regole dirette a diminuire le tensioni, che lo
stesso sanziona con i tribunali e con la forza esecutiva. Si pensi, a titolo di esempio, ai
doveri di natura strettamente giuridica cui un’impresa è tenuta. Tra tutti, i reati di
bancarotta, di falso nelle comunicazioni sociali, gli illeciti commessi dagli amministratori.
– L’eticità riguarda quei diritti/doveri che sono condivisi in una relazione duratura e
relativamente stabile tra più soggetti.
Con riferimento specifico al contesto aziendale, non si può così parlare di “etica” in
presenza di comportamenti prescritti dal diritto, né di comportamenti riconducibili alla
“coscienza” dell’imprenditore o del vertice. L’etica riguarda invece quelle scelte e quei
comportamenti che sono l’esito di un incontro tra l’azienda e i suoi “stakeholder”, termine
riferito a quanti hanno interessi specifici nei confronti dei comportamenti aziendali,
proprio in quanto ne possono essere influenzati. Qualifica così in modo diretto la “mission”
della organizzazione, riferendola a una forma di “governance” fondata su un profondo
rispetto di tutti gli “stakeholder”, in base a un modello di valori condivisi. Questo implica
che si vada oltre la mera prospettiva degli interessi degli azionisti – che limita la
responsabilità aziendale all’obbligo morale del miglioramento del profitto degli investitori
– abbracciando la visione della stakeholder theory, aperta a un ampio rispetto dei diritti di
tutti i portatori di interessi.
Perché si possa parlare dunque di impresa “etica” occorre che la stessa:
1. definisca i propri valori chiave;
2. prenda in considerazione gli effetti del suo agire sugli stakeholder;
3. presti attenzione a beni intangibili quali la reputazione, il dialogo o la trasparenza;
4. ottimizzi le esternalità positive come l’occupazione e lo sviluppo socio-economico;
5. faccia il possibile per ridurre le esternalità negative come l’inquinamento e in generale
gli squilibri sociali e ambientali.
Sono questi i temi che costituiscono il cuore dei cosiddetti “Comportamenti Socialmente
Responsabili”, si parla pertanto di Corporate Social Responsibility (CSR).
Sul rapporto tra performance sociale e performance economica, da anni gli studiosi si sono
confrontati senza giungere a conclusioni univoche. Le posizioni dominanti sono le due
seguenti:
A) Non sussiste conflitto tra ruolo economico e ruolo sociale dell’impresa. Già Drucker
aveva rilevato il legame esistente tra “responsabilità sociale” e “performance economica”,
sostenendo che la responsabilità sociale di un’impresa consiste nel trasformare un
interesse pubblico in un’opportunità di guadagno per l’azienda, in modo tale che interesse
pubblico e interesse aziendale vengano a coincidere.
B) La contrapposizione tra finalità economiche e finalità sociali esiste semmai nel breve
termine, in quanto nel lungo periodo è l’integrazione tra equilibrio economico ed equilibrio
sociale a garantire la sopravvivenza e lo sviluppo aziendale. Se in specifici momenti
decisionali la ricerca di opportunità economiche può essere in contrasto con considerazioni
di natura sociale, in una prospettiva di lungo periodo i comportamenti socialmente
responsabili risultano “complementari” rispetto all’obiettivo del profitto, contribuendo ad
innalzare la redditività dell’impresa. Tale relazione di complementarietà può spiegarsi nei
termini seguenti.
1. L’assunzione e l’adempimento di obblighi sociali contribuisce in misura significativa alla
reputazione e alla creazione di un’immagine positiva dell’impresa nelle percezioni degli
stakeholder (interni ed esterni); ciò ha le due seguenti implicazioni:
– favorisce la formazione del “consenso sociale”, che è alla base della “legittimazione
sociale” dell’impresa, indispensabile per continuare ad operare proficuamente
nell’ambiente in cui essa è inserita e dal quale trae le risorse necessarie per l’attuazione
delle proprie strategie di sviluppo.
– consolida la fiducia che gli stakeholder possiedono nei confronti dell’impresa,
contribuendo così a facilitare gli scambi e a ridurre i “costi transazionali”, impliciti in ogni
relazione. Viene in proposito elaborato il concetto di “catena dell’affidabilità”, che si
sviluppa a partire dai comportamenti socialmente responsabili, guidati da principi
realmente etici, che consentirebbero all’impresa di guadagnare la fiducia e quindi la
fidelizzazione dei propri stakeholders.
La reputazione, l’immagine aziendale, la cultura organizzativa, la fiducia, ecc. sono tutte
risorse intangibili che, in quanto difficilmente imitabili da parte delle imprese concorrenti,
possono costituire una fonte rilevante del vantaggio competitivo aziendale, fondato sulla
“differenziazione” rispetto ai concorrenti.
2. L’implementazione di programmi volti a migliorare il benessere del personale determina
una serie di benefici, quali: l’aumento della produttività del lavoro, la riduzione del tasso di
assenteismo, la maggiore capacità di attrarre e di mantenere i “talenti” migliori, ecc. In
proposito, emblematico risulta il caso della Luxottica – azienda italiana leader nella
produzione e vendita di occhiali – la quale nel 2009, in accordo con le organizzazioni
sindacali, ha attivato un programma finalizzato a supportare il potere di acquisto reale dei
dipendenti, fornendo una serie di benefit non monetari, complementari alla retribuzione
monetaria. La motivazione alla base di tale iniziativa è stata proprio la considerazione che
una migliore qualità della vita dei dipendenti costituisce una premessa indispensabile per
una maggiore produttività ed efficacia del lavoro.
3. L’impegno sociale e ambientale può stimolare l’identificazione di nuove opportunità di
business, le quali possono essere fonti di innovazione di prodotto e di processo. Si pensi, ad
esempio, ai nuovi prodotti che incorporano tecnologie per ridurre l’impatto ambientale
derivante dal loro uso nel settore degli elettrodomestici bianchi o delle automobili. Inoltre,
le iniziative volte a migliorare l’ambiente di lavoro all’interno dell’organizzazione aziendale
possono contribuire a creare un ambiente, che stimoli la creatività e la generazione di
nuove idee da parte del personale. Le azioni socialmente responsabili possono contribuire
alla capacità innovativa dell’impresa anche sotto un altro punto di vista: nel contesto
attuale, l’innovazione è sempre più il frutto della collaborazione tra la singola azienda e i
soggetti esterni; se la prima ha sviluppato una “buona” rete di relazioni con gli
stakeholders, avrà maggiori possibilità di realizzare innovazioni di successo, grazie alla
loro disponibilità a collaborare.
Tra performance economica e performance sociale esiste un rapporto di trade-off, poiché
tenere comportamenti socialmente responsabili comporta il sostenimento di costi, che
possono impattare sui prezzi e quindi sulla competitività aziendale o comunque ridurre il
margine di profitto.

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Gli italiani scelgono volontariato e no profit per uscire dalla crisi

E’ quanto emerge da una ricerca di Focus Marketing sulle soluzioni per uscire dalla crisi: gli italiani hanno fiducia soprattutto nelle Organizzazioni di volontariato e no profit, nelle Forze dell’Ordine e nella Magistratura. Terzo settore in prima linea nella lotta alla disuguaglianza sociale, nella difesa dell’ambiente e nella tutela dei diritti.

Organizzazioni di volontariato e no profit (26%), Forze dell’Ordine (24%) e Magistratura(23%) sono le Istituzioni in cui gli Italiani hanno maggiore fiducia, seguono tutte le altre con percentuali intorno al 6%, ultimi i Partiti politici (2%). E’ quanto emerge dai risultati della ricerca sociale condotta da Focus Marketing sulle soluzioni per uscire dalla crisi.

Il 70% del campione intervistato avverte la necessità di una nuova classe dirigente, ma solo una minoranza ritiene che questa dovrebbe essere espressione di Partiti Politici (7,3%) e Sindacati (12,4%). Per il 29% degli intervistati la nuova classe dirigente dovrebbe mettere al primo posto dell’agenda la questione disoccupazione, a seguire crescita economica (12%), ricerca e innovazione (10%), povertà (10%) e sanità (10%).

Il Terzo Settore viene indicato come protagonista nella tutela dei diritti (25%), nella difesa dell’ambiente (22%) e nella lotta alle disuguaglianze sociali (19%). Gli italiani ritengono che alla base del volontariato vi siano valori legati innanzitutto alla assenza di scopo di lucro (19%), alla solidarietà (18%) e all’utilità sociale (16%).

I dati della ricerca dal titolo “Come uscire dalla crisi. Cosa ne pensano gli italiani”, saranno diffusi in occasione della convention dedicata alla formazione quadri del Terzo Settore che si terrà a Napoli a inizio marzo, a cura di Roberto Porciello ricercatore e Amministratore di Focus Marketing. L’appuntamento è per il 2 marzo 2013, ore 9:30-11:00 presso l’Hotel Ramada, Via Galileo Ferraris, 40 – 80142 Napoli.

 

Fonte Comunicato Stampa: http://www.focusmarketing.it/volontariato-no-profit-italiani-uscire-dalla-crisi
Angela Luongo
Focus Marketing Srl
Via Giuseppe Verdi, 18 80133 Napoli
Telefono: +39 (081) 580.22.66
Fax: +39 (081) 420.61.49
Email: [email protected]
Sito web: www.focusmarketing.it

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famiglie italiane in difficolta’ le istituzioni cosa fanno?

Cerignola (FG):
E’ di qualche giorno la risposta del Presidente della Repubblica ad una richiesta di aiuto della famiglia Carvisiglia  di Cerignola (FG)  in difficolta’, coma si evince dalla risposta la presidenza della repubblica se ne lavata le mani dicendo “Compendo il Suo disagio e,al riguardo desidero informarla di aver richiamato l’attenzione delle competenti istituzioni territoriali in merito a quanto da lei rappresentato
colgo l’occasione per inviarle i miei piu’ cordiali saluti
SEGRETARIO GENERALE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA”.
Che dire sull’intervento di Tempi… Forse non erano a conoscenza che questa famiglia ha provato di tutto per avere aiuto dalle istituzioni che loro dicono che hanno parlato, ma a tutt’oggi tale famiglia non ha ricevuto nessuna risposta su una richiesta di lavoro per un padre che cerca di portare avanti la propria famiglia. Detto questo, è evidente che sarebbe assai più pratico proseguire nel coinvolgimento degli enti locali  di Cerignola  Foggia, puntando sull’aiuto di un posto di lavoro per ridare la dignita’ a questa famiglia, il Natale si avvicina e i Miracoli si possono avverare in questo periodo. Noi, speriamo che con questa lettera le istituzioni facciano la loro parte sperando che la famiglia Carvisiglia riesca ad avere esaudita la richiesta di aiuto che umilmente hanno chiesto.
Alla luce di questa legittima domanda, noi vogliamo credere  che con l’avvento del Santo Natale  le istituzioni con spirito di collaborazione tra  loro  trovino una giusta  soluzione( un posto di lavoro…)   per la famiglia Carvisiglia.

 

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Sviluppo economico in tempi di crisi 2012 da Record: 230 nuove assunzioni e + 16% chiusura fatturato per i Centri Vitaldent

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  • 29 Settembre 2012

Si conferma un anno di forte crescita per il numero uno del network del sorriso

Cologno Monzese, 27 Settembre 2012 – Nonostante la crisi c’è chi cresce. Nonostante la crisi ci sono Italiani che non rinunciano alla loro salute dentale e lo possono fare grazie a Centri Specializzati come Vitaldent.
“É già tempo di bilanci per Vitaldent, la catena di Centri Odontoiatrici che si sta espandendo sempre più in Italia, confermandosi il punto di riferimento nel settore.” A commentare i risultati del 2012 è Bartolo Conte, vice-presidente dell’azienda in Italia con incarico dal 2010, nonché collaboratore decennale della casa madre.

A dicembre 2012 i Centri aperti supereranno la soglia dei 90, altri 20 saranno operativi entro marzo 2013, raggiungendo nuove regioni come la Sicilia (9 Centri) e la Sardegna (5) e radicandosi nei principali capoluoghi di provincia per una presenza sempre più efficace e capillare. A confermarlo i 55mila pazienti soddisfatti solo nell’ultimo anno.

In totale il network coinvolge 600 collaboratori tra receptionist, assistenti, direttori e responsabili di attenzione al paziente, con 230 nuove assunzioni solo nel 2012, oltre ai 580 professionisti medici odontoiatri che lavorano in tutti i Centri.

La previsione di chiusura sul fatturato prevede un +16% per il network che ha già 4 sedi in Italia, tra Milano, Roma, Torino e Palermo, dove sempre nell’anno in corso, si sono tenuti più di 100 corsi di formazione ed aggiornamento per franchisee, medici e tutto lo staff dei Centri.

Il 2012 dunque presenta dati importanti e confortanti sia per l’espansione (in un solo anno il numero di Centri è quasi raddoppiato) sia per la positiva risposta del mercato.

Questi risultati confermano Vitaldent come realtà leader del settore odontoiatrico in Italia.

Vitaldent

Vitaldent nasce in Spagna nel 1991. Il primo Centro ha aperto le porte a Madrid con l’obiettivo di offrire a tutti una nuova forma di “andare dal dentista”. Oggi, 21 anni dopo, Vitaldent è un grandissimo network di centri odontoiatrici con quasi 500 Centri in Europa, più di 5 milioni di pazienti e 7.500 professionisti del sorriso. In Italia oggi sono presenti più di 65 Centri, dislocati nei principali capoluoghi, ma un forte piano di espansioneprevede una rapida capillarizzazione su tutto il territorio nazionale.

Per info:

Alcos Press Office & PR – Tel. 02.92804400 – www.alcoscomunicazione.com
Mara Stragapede – [email protected] – 335 66.83.199
Augusto Cosimi – [email protected] – 335 72.71.526

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cessione aziende in crisi

www.cessioneaziende.com è un team di consulenti esperti nel diritto societario e fallimentare, con la capacità  di sollevare l’imprenditore da possibili fallimenti o stati di insolvenza irreversibili della sua azienda.

L’esperienza di www.cessioneaziende.com nel settore creditizio/finanziario ci permette di intervenire in situazioni di crisi aziendali evitando che l’imprenditore si accolli il fallimento della propria attività andando inevitabilmente incontro ad una lunga serie di spiacevoli situazioni.

In Italia, le cause della segnalazione all’interno del sistema bancario e creditizio sono molteplici; anche solamente un mancato pagamento di una RIBA o di una rata del mutuo possono bastare a crearvi problemi di carattere creditizio.
www.cessioneaziende.com acquisirà le quote societarie subentrando al precedente amministratore, liberandolo in solido di tutti i debiti.

Il team di www.cessioneaziende.com dopo un’attenta valutazione dei dati societari provvederà a contattarla illustrando il piano d’azione più consono alla situazione in essere.

I dati forniti a www.cessioneaziende.com saranno trattati nel massimo rispetto della Privacy del Cliente e in ogni caso non saranno MAI divulgati a terzi per alcuna ragione

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