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Crisi Economica la Causa della Diffusione dei Compro Oro

Crisi economica è la principale causa della nascita e della diffusione del settore compro oro in italia, una tesi sostenuta dal fatto che moltissimi italiani in difficoltà economica sono stati costretti a vendere oro usato sotto ogni forma.
I compro oro Firenze o di qualsiasi altro luogo sono attività commerciali che hanno come business primario l’acquisto di oro usato sotto ogni forma.
La crisi economica ha indotto le persone che desiderano monetizzare il valore dell’oro contenuto in oggetti o gioielli a recarsi presso queste attività commerciali.
Questo genere di attività ha conosciuto un grande incremento del numero di operatori fino a qualche anno fa complice l’altissimo costo che l’oro aveva raggiunto e la difficile congiuntura economica che ha indotto alcune persone a monetizzare il considerevole valore raggiunto da gioielli e oggetti che possedevano sfruttando così il momento propizio per realizzare somme utili alle necessità quotidiane.
L’oro non è il solo metallo prezioso che viene acquistato da questo genere di attività commerciali, generalmente molti compro oro si occupano di acquistare anche l’argento anche se la differenza di prezzo tra i due metalli è notevole.
Oggi il prezzo dell’oro è diminuito notevolmente rispetto alle quotazioni record di agosto 2020 momento in cui la crisi economica non era ancora stata metabolizzata.
La apparente normalizzazione dell’economia ha prodotto una diminuzione di interesse nelle persone nel vendere oro che attualmente verrebbe valutato in modo decisamente minore. oltretutto il calo di acquisti del settore delle gioielleria che ormai perdura da diversi anni ha inevitabilmente condotto ad una sostanziale diminuzione dell’oro posseduto dalle persone che anche in caso di necessità non possano più contare su quella che si poteva considerare una scorta di valore di una certa consistenza.
Con la diminuzione della crisi economica chi acquista oro usato stia subendo una riduzione del volume di affari, gli anni del boom sono serviti per far conoscere questo settore in modo diffuso, questa tipologia di attività un tempo si limitava a poche gioiellerie che scontavano sull’acquisto di nuovi gioielli il valore dei gioielli vecchi che venivano ritirati.
Prima dell’avvento dei compro oro la sola possibilità di monetizzare il valore dei gioielli era quello di portarli al banco dei pegni che in cambio di una piccola parte del valore si appropriava degli oggetti preziosi ritirati se questi non venivano riscattati entro un certo periodo di tempo, cosa che avveniva molto frequentemente dato che le persone che vi ricorrevano erano sicuramente in condizioni economiche difficili da risolvere in brevi periodi di tempo.
Oggi con la diffusione di questo genere di attività su tutto il territorio e le capillari campagne pubblicitarie realizzate dai compro oro hanno reso le persone consapevoli che possano monetizzare l’intero valore dell’oro che possiedano, anche se scontato di una certa percentuale, in modo semplice e immediato con il solo obbligo di presentare un documento di identità valido che verrà registrato per comprovare la proprietà degli oggetti.
Gli operatori che hanno agito in modo corretto proponendo prezzi di acquisto dell’oro giusti anche nel periodi di maggior lavoro oggi potranno beneficiare di una clientela fidelizzata che si rivolgerà a loro consapevoli di effettuare una semplice operazione di vendita per monetizzare il valore del proprio oro.

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Riserve d’Oro l’Importanza nella Finanza Moderna

Le riserve d’oro hanno una importanza fondamentale anche nella moderna finanza, un fatto ormai accettato da tutti gli addetti ai lavori della finanza.
Nonostante gli ultimi decenni siano stati dominati dalla finanza azionaria gli eventi negativi degli ultimi anni hanno riportato gli investitori con i piedi per terra alla ricerca di beni d’investimento più solidi e legati all’economia reale.
L’oro è un bene rifugio solido ma anche molto diffuso tanto che viene accumulato anche in piccole quantità dai privati che lo acquistano e lo vendono anche presso i compro oro Firenze o di ogni altro luogo.
All’inizio della profonda crisi economica che ancora oggi avvolge l’occidente l’oro fisico è tornato ad essere protagonista assoluto dei mercati con un rally che è durato fino al 2011 che lo ha portato a raddoppiare il proprio valore in pochi anni fino a raggiungere il prezzo record di 1900 dollari l’oncia.
Al di la dei picchi di quotazione raggiunti il ruolo di bene rifugio dell’oro non è mai venuto meno, lo sanno bene gli stati che mai hanno smesso di mantenere se non addirittura aumentare le proprie riserve d’oro.
Le riserve d’oro sono una realtà più che mai attuale che ben conoscano anche le economie emergenti che di pari passo con la loro crescita economica provvedano ad aumentare le proprie riserve d’oro strategiche.
Le riserve d’oro non sono solo utili per mantenere il valore delle riserve finanziarie dei paesi ma sono anche indispensabili per dare loro solidità e credibilità economica a livello internazionale.
Uno degli esempi più significativi è la Cina che già da diversi anni si è attrezzata per aumentare in modo costante e rapido l’aumento delle proprie riserve d’oro, anche i paesi occidentali nonostante siano attanagliati da una crisi finanziaria che non concede loro tregua da anni non mettano in vendita le proprie riserve d’oro.
Anche l’italia che compare tra le prime posizioni per quantità di riserve d’oro possedute pur avendo un debito pubblico enorme non ha mai tentato di utilizzare le proprie riserve per sanare la propria situazione finanziaria.
Per quanto riguarda le riserve d’oro del nostro paese la maggioranza di queste è detenuta al di fuori dei nostri confini nazionali, un fatto che è comune anche ad altri paesi europei che però negli ultimi anni complice una situazione finanziaria mondiale complessa si sono affrettati a rimpatriare.
Il paese che ha rimpatriato velocemente gran parte del proprio oro è la germania che pur essendo ritenuto in europa un paese virtuoso ha preferito premunirsi da qualsiasi scenario di instabilità futuro.

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Metalli Preziosi Protagonisti nella Crisi Economica

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  • 3 Gennaio 2021

I metalli preziosi sono asset che si sono rivelati particolarmente adatti ad affrontare la crisi da lockdown che si è abbattuta sulla economia globale a causa della strategia del lockdown.
I metalli preziosi ed alcuni di quelli rari hanno avuto performance finanziarie molto superiori agli altri asset di investimento.
Se questo poteva essere scontato per l’oro non lo era altrettanto per argento, platino, rodio, ecc, che anche se con andamenti molto diversi si sono difesi bene nell’anno del lockdown dei paesi occidentali.
La quotazione oro è aumentata di oltre il 20% rispetto all’anno passato arrivando a stabilire anche un nuovo record assoluto nei primi giorni di agosto del 2020.
Investitori e risparmiatori vistosi persi a marzo, quando gli asset di investimento classici crollavano come birilli hanno dato vita ad una corsa all’acquisto di oro.
Tutto ciò ha innescato un rally del prezzo oro che ha visto coinvolto ogni comparto, etf, futures, azioni mineriarie e per chi desiderava accumulare riserve finanziarie reali oro fisico in lingotti e monete.
Ore da detenere personalmente utile in caso di crisi economica profonda in quanto funzionale da rivendere alla bisogna anche ad un banco metalli o ad un compro oro Firenze, Pisa o qualsiasi altro posto ci si trovi.
Ad un certo punto della corsa la quotazione oro ha raggiunto un livello troppo alto, tanto da incentivare nuovi investimenti in oro come bene rifugio.
Una condizione che a quel punto ha favorito l’argento che pur essendo da sempre considerato il metallo prezioso meno nobile del prezioso metallo giallo ne eredita in parte le sue caratteristiche di bene rifugio.
Questo ha portato anche l’argento a crescere di valore in modo progressivo e costante tanto da finire il 2020 con un valore superiore di quasi il 40% superiore all’anno precedente.
Tali performance dei metalli preziosi principali potrebbero continuare anche quest’anno se le condizioni della economia continuassero a stagnare a causa dei lockdown.
C’è da sottolineare che alcuni metalli come l’argento potrebbero beneficiare di una crescita di valore anche in caso di ripresa economica essendo funzionali a settori strategici della economia come quello tecnologico e quello del fotovoltaico che nei piani delle organizzazioni mondiali sembrano essere prioritari nella eventuale ripresa economica rispetto agli altri settori.

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Beni Rifugio Oro e Argento Aumenti Record

I beni rifugio in questo momento di recessione mondiale stanno facendo la loro parte, sono tantissimi gli investitori che avendo creduto in oro e argento stanno ora raccogliendo i frutti della propria scelta protezionistica.
La recessione è talmente profonda che in questo momento chi ha puntato su oro e argento come beni rifugio per difendere il valore dei propri soldi sta addirittura guadagnando cifre di non poco conto in tutti quei casi che decidesse di monetizzare adesso il proprio investimento.
Anche molti risparmiatori non dediti ai classici investimenti sui mercati azionari hanno acquistato lingotti e monete in oro, impauriti dall’arrivo di una crisi economica senza precedenti.
Chi ha acquistato oro fisico piuttosto che finanziario ha il vantaggio di poter detenere direttamente il proprio investimento e di poterlo monetizzare alla bisogna anche recandosi in un compro oro Firenze o nei pressi di dove abita senza dover avere intermediazioni di sorta.
Questo metodo di creare riserve finanziarie era molto utilizzato in passato e soprattutto quando si temevano eventi economici, politici o sociali che facessero presagire a crisi molto profonde dove venivano considerate a rischio le banche stesse e la tenuta sociale in generale.
Chi non ha mai sentito parlare di lingotti murati addirittura dentro le mura di casa, nonostante oggi vi siano molte più possibilità per nascondere in modo sicuro i propri beni preziosi, il concetto è identico a quello che veniva attuato in passato.
Oro e argento dal canto loro non sono investimenti che producono utili ma l’attuale situazione dove sono sempre di più i titoli di stato sicuri ad interessi zero se non negativi, questi metalli preziosi sono ancora più appetibili che in passato anche per chi desidera ottenere dei ricavi.
Con gli ultimi record dell’oro oltre i 2000 dollari oncia e nonostante la domanda sembra non voler diminuire nemmeno a prezzi elevati, anche la quotazione argento sta volando in quanto in momenti di crisi economica risulta una ottima alternativa all’investimento in oro.
Si deve tenere in considerazione che l’argento è attualmente sostenuto anche dalla domanda industriale in quanto è considerato green essendo molto utilizzato in ambiti strategici per l’ambiente come il fotovoltaico, i pannelli solari e molte tecnologia indispensabili alla smartworking.

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Logistica e Industriale: 2 inaugurazioni eccellenti firmate Baraclit

Doppio taglio del nastro per due importanti progetti realizzati con strutture prefabbricate Baraclit. Comerio Ercole a Busto Arsizio (VA), azienda nata nel 1885 e leader nel settore degli impianti per la mescolazione, trattamento e riciclo di gomma da pneumatici e materie plastiche. DHL Supply Chain, società del colosso Deutsche Post DHL specializzato nel management di attività logistiche integrate, che dal nuovo hub farmaceutico di Santa Palomba (RM) servirà l’area di Roma e tutto il Centro-Sud.

Comerio Ercole S.p.A., lo scorso 26 settembre, ha inaugurato alla presenza di istituzioni cittadine e illustri autorità politiche, tra cui il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, un laboratorio di R&S e un reparto produttivo dove saranno installate attrezzature all’avanguardia. L’insediamento, che conferma la politica di continua innovazione dell’azienda varesina, comprende un locale di assemblaggio macchine di circa 2.500 mq con annessa palazzina uffici su un’area di 600 mq, oltre al laboratorio di ricerca e sviluppo adiacente al fabbricato. Per l’intervento Baraclit ha offerto un servizio “chiavi in mano” dalle fondazioni, al capannone prefabbricato fino all’impianto fotovoltaico integrato in copertura (40 kW) attraverso la Manzoni Ingegneria Industriale – divisione tecnico-commerciale operativa sui mercati Lombardia & Svizzera – che ha realizzato le principali opere di impresa sotto la direzione lavori del geom. Dario Caironi, e tramite la propria divisione b.POWER che ha curato in qualità di EPC (engineering, procurement, contracting) l’installazione dell’impianto fotovoltaico.

DHL Supply Chain ha ufficialmente aperto il 15 ottobre 2014 le porte del nuovo hub di distribuzione per il Centro-Sud di prodotti farmaceutici in arrivo sia da grandi multinazionali, sia da laboratori italiani. Il polo logistico, che sorge a 25 Km dalla capitale (Santa Palomba) ed ha preso forma con progettazione e montaggio di manufatti Baraclit, si estende su una superficie di 92.000 mq, coperta per un totale di 30.000 mq dal sistema prefabbricato Aliant Spazio e Aliant Shed. Tutto il complesso ha una capacità di stoccaggio pari a 35.000 posti pallet e dispone di moderni magazzini a taglio termico con temperatura controllata per il mantenimento in stato ottimale dei medicinali, in grado di servire capillarmente e con celerità i diversi canali distributivi regionali e nazionali. La committenza, responsabile dell’intero sviluppo immobiliare dell’area (Gaiae II srl, facente capo alla storica famiglia Angelini), ha dedicato massima attenzione alle tecnologie costruttive e ai dettagli dell’impiantistica: efficienza energetica con involucro ad elevato isolamento termico, illuminazione e riscaldamento intelligente, catena del freddo in ambienti protetti.

Due note referenze, una nel settore industriale e l’altra nel campo della logistica, entrambe gestite con successo da Baraclit che esprime piena soddisfazione attraverso le parole del Responsabile Marketing dott. Luca Bernardini: “Comerio Ercole e il gruppo DHL sono realtà di eccellenza che crescono nonostante la crisi ed esigono soluzioni costruttive all’altezza, in termini di affidabilità e qualità. Un pezzo del nostro Paese non smette di investire in tecnologia e di ampliare i propri stabilimenti. Siamo dunque orgogliosi che Baraclit possa offrire un ampio ventaglio di prodotti sia per il settore manifatturiero che per le grandi piattaforme logistiche, qualificandosi come partner di fiducia di quell’Italia che ancora funziona”.

Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale, commerciale e logistica. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 66 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 60 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura a livello nazionale per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

b.POWER è la nuova divisione Baraclit concepita per lo studio e l’integrazione dell’energia da fonti rinnovabili nel campo dell’edilizia prefabbricata. Nasce nel 2009 con l’esperienza concreta di SolarLAB, il laboratorio solare per l’industria realizzato nella sede Baraclit di Bibbiena (AR), e oggi tra i più grandi e innovativi impianti fotovoltaici integrati a tetto in Italia. Con un portafoglio impianti di 15 megawatt di potenza e 300.000 mq di “coperture solari” in oltre 40 siti industriali sparsi su tutto il territorio nazionale, la divisione b.POWER è presto divenuta centro di ricerca d’eccellenza sull’energia solare e voce autorevole nel settore dell’Energy Building. b.POWER studia, progetta e realizza edifici prefabbricati autosufficienti, mettendo a disposizione del cliente il patrimonio unico di conoscenze e sperimentazione diretta di SolarLAB e le esclusive tecnologie costruttive di Baraclit (sistemi Aliant® e b2000®).

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Illuxit: Oggi vanta una consolidata operatività presente su tutto il territorio nazionale

L’agenzia Illuxit Onoranze Funebri in franchising si pone come consolidata realtà di settore presente sul mercato dal 1979, in grado di fornire alla vasta ed eterogenea clientela le massime garanzie di esperta competenza ed efficiente capacità assistenziale. La sede principale si trova a Busto Arsizio e i numerosi affiliati sono presenti in modo capillare nel resto della Lombardia e in Veneto, con una consolidata operatività estesa a tutto il territorio nazionale, incluso le isole.

 

Sull’idea ispiratrice del fiorente progetto in franchising il titolare, nonché amministratore Gaetano Carbonara sottolinea “L’idea nasce dal fatto che non ne esistevano prima in questo settore di soluzioni aziendali in franchising. Dunque, si tratta di un’innovazione esclusiva. Riteniamo, che ci fosse un bisogno emergente e concreto di individuare una nuova figura nel ruolo d’impresario funebre, con un’immagine totalmente rivisitata, più giovane, moderna e al passo con le trasformazioni avvenute in questo comparto commerciale, così articolato e delicato da gestire”. E aggiunge “A fronte del grande interesse suscitato con il nostro progetto di franchising stiamo lavorando da tempo per avviare una fitta rete aziendale anche in Europa e attualmente la Spagna ci sembra un paese adatto per estenderlo in modo mirato e sistematico”.

 

Commentando l’attuale situazione di mercato spiega “La crisi economica generale ha colpito e sta colpendo tutte le attività imprenditoriali e le categorie professionali. È risaputo che le banche concedono finanziamenti con molta cautela. Proprio per supportare i nostri clienti nell’affrontare questa fase di scarsa liquidità abbiamo adottato un sistema di pagamento agevolato suddiviso in 12 comode rate mensili”. 

 

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L. Ron Hubbard, 80 anni di carriera come scrittore

Milano, 9 luglio 2014. “L. Ron Hubbard ‘compie’ 80 anni come scrittore”, la notizia arriva da Hollywood, nota per essere la capitale mondiale del cinema, ma anche sede dell’agenzia letteraria di L. Ron Hubbard. Il passaparola relativo all’anniversario di Hubbard, corre su un filo che unisce milioni di amici e lettori appartenenti a tre generazioni in tutto il mondo.

“Pur non perdendo di vista ciò che L. Ron Hubbard rappresenta come fondatore di Dianetics e Scientology”, afferma Renato Ongania, responsabile italiano delle relazioni pubbliche personali di L. Ron Hubbard, “E’ uno degli autori di narrativa popolare più costanti e più letti al mondo, con qualcosa come cinquanta milioni di libri venduti a livello internazionale e tradotti in più di trenta lingue”.

La carriera di L. Ron Hubbard come scrittore professionista è iniziata nel bel mezzo della grande crisi che colpì gli States nel ’29. La grande depressione, detta anche crisi del 1929, grande crisi o crollo di Wall Street, fu una drammatica crisi economica che sconvolse l’economia mondiale alla fine degli anni Venti, con gravi ripercussioni durante i primi anni del decennio successivo. La sua carriera come scrittore, ancora studente di ingegneria alla George Washington University.

L. Ron Hubbard diede inizio alla brillante carriera di scrittore professionista

con la pubblicazione di Il Dio Verdenell’edizione di febbraio 1934 del ‘Thrilling Adventures’.

Ad annunciarlo è Author Services Inc., l’agenzia letteraria di Hubbard nata nel 1982 per soddisfare la continua richiesta dei lettori.

“Hubbard, 23-enne, andò a Encinitas, appena a nord di San Diego (California), e cominciò a scrivere un racconto al giorno da 4.500 a 20.000 parole di lunghezza, per poi sottoporlo agli editori di New York ed entrare nel mercato”- dichiara John Goodwin, responsabile degli Affari Pubblici di Author Services – “Dopo appena sei settimane, ha venduto le sue prime due storie. Come altri grandi scrittori pulp, tra cui Edgar Rice Burroughs, Raymond Chandler, Agatha Christie e Dashiell Hammett, Hubbard divenne rapidamente un pilastro della narrativa popolare nel 20° secolo. Tuttavia, Hubbard possedeva delle differenze rispetto agli autori del tempo perché le sue storie riguardavano un ampio spettro di generi: avventura, western, giallo, thriller, fantasy, fantascienza e anche qualche storia d’amore, e usava 15 pseudonimi. Poiché le storie di L. Ron Hubbard erano ‘character driven’, sono rimaste senza tempo, offrendo grandi storie per una vasta gamma di lettori”. Goodwin aggiunge, “Questo aiuta a spiegare la loro accettazione popolare in così tanti ambienti tra loro diversi, si va infatti da un pubblico di lettori camionisti, militari, ma anche studenti dei programmi di lettura nelle scuole superiori.”

Author Services è stata impegnata nella ripubblicazione dei suoi scritti Pulp. La collana Pulp Storie dell’Età d’Oro contiene 153 racconti tutti scritti da Hubbard negli anni tra il 1930 e il 1940, includendo ampiamente quel periodo d’oro per il mondo della fantascienza. La versione di stampa di ogni lavoro comprende la l’arte della narrativa Pulp che originariamente ha accompagnato la storia delle pubblicazione su rivista. Inoltre, ogni titolo offre un full-cast, una presentazione teatrale con audio integrale completo corredato da un tema musicale ed effetti sonori tridimensionali.

IN ITALIA

“In questi giorni in Italia”, afferma Renato Ongania, “Stanno venendo organizzati eventi privati nelle maggiori città per gli amici di L. Ron Hubbard e per tutti coloro che possiedono una scintilla di creatività e vogliono conoscere L. Ron Hubbard sotto il profilo artistico. Il retaggio che ci ha lasciato è talmente importante da aiutare noi stessi a comprendere meglio il concetto stesso di Arte”.

Da un estratto del saggio “O le arti o sfamarti”, pubblicato sul volume biografico “Scrittore”, L. Ron Hubbard scrive:

“Secondo Voltaire, se si deve discutere, bisogna definire i propri termini e, di sicuro, è impossibile tracciare una linea di demarcazione tra arte e spazzatura, dato che il punto dove l’una finisce e l’altra inizia dipende interamente dal gusto della persona che opera tale distinzione. Quindi, a meno che non sia possibile scoprire qualche principio generale con il quale conciliare tali questioni, continueremo a incespicare, a barcollare e a chiedere scusa. Ho scoperto per puro caso ciò in cui sembra consistere tale principio generale”.

Per maggiori informazioni su L. Ron Hubbard, andare a http://www.lronhubbard.org.

Per maggiori informazioni sulle opere di narrativa di L. Ron Hubbard, visitare il sito http://www.galaxypress.com.

Per ulteriori informazioni sui Author Services, Inc. andare a http://www.authorservicesinc.com.

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Italiani e controlli medici, più attenti al sangue che a occhi e denti

Sarà per colpa della crisi economica che spinge a tagliare su tutti gli aspetti della propria vita, o sarà per colpa della paura di scoprire eventuali malattie, ma gli italiani evitano di controllare frequentemente occhi e denti, mentre risultano più attenti circa lo stato di salute del proprio sangue: questa è la sintesi dell’indagine condotta per Dottori.it (www.dottori.it) dall’Istituto di ricerca Demoskopea. Il portale che riunisce i medici specialisti italiani ha chiesto all’Istituto di intervistare un campione di 37mila cittadini tra 18 e 65 anni: l’obiettivo era capire che rapporto avessero gli italiani con i check up, indispensabili armi di prevenzione e monitoraggio di eventuali disturbi e patologie.

Le risposte degli italiani parlano chiaro: sono le analisi del sangue quelle per cui vi è una maggiore attenzione. Vuoi perché è il medico di base a richiederle, vuoi perché sono uno strumento prezioso per intercettare eventuali malattie, ma oltre 4 italiani su 10 dichiarano di averle effettuate negli ultimi sei mesi (42,2%). Il 18%, di contro, ammette la propria disattenzione, affermando di non fare prelievi da oltre due anni. Nel dettaglio, sono i più giovani i più disattenti: tra i 18 e i 24 anni quest’ultima percentuale cresce drasticamente, arrivando al 28,8%.

Sarà perché più costoso, o perché annoverato spesso tra gli incubi degli italiani alle prese con la salute, ma andare dal dentista sembra incutere più timore di un prelievo sanguigno: in questo caso scende la percentuale di chi dichiara di essersi controllato negli ultimi sei mesi (34,9%) e sale quella dei disattenti. Oltre un italiano su cinque (il 22,8% del campione censito) non effettua un controllo ai denti da più di due anni. In questo caso, le fasce d’età più disattente sono quelle che comprendono gli italiani tra i 25 e i 34 anni e quelle tra i 45 e i 54. Analizzando le differenze di sesso, quella che sorprende è la maggiore incuria dimostrata dalle donne, solitamente più attente alla sfera della salute: tra di loro la percentuale di chi non si controlla i denti da più di due anni sale al 25,4%, contro il 20% degli uomini.

Ancora minore è l’attenzione che gli italiani sembrano mostrare nei confronti della propria vista: il 29,7% del campione censito non si controlla da più di due anni. Quasi un italiano su tre, quindi, mentre solo il 23,4% dichiara di aver effettuato un accertamento negli ultimi sei mesi. Gli occhi sembrano non essere un problema soprattutto per i più giovani: tra i 18 e i 24 anni la percentuale di chi non compie controlli da oltre due anni sale addirittura al 45,8%. Va meglio, invece, tra i cittadini di età compresa tra i 55 e i 65 anni, che nel 29,4% dei casi dichiarano di aver fatto un check-up alla vista negli ultimi sei mesi.

Fin qui l’andamento a livello nazionale: ma cosa cambia lungo lo stivale? A livello generale, si scopre la particolare situazione della Liguria, che si trova sempre sul podio delle regioni più disattente ai controlli, anche se l’area geografica del Sud e delle Isole è quella mediamente con la performance peggiore. Tra le più virtuose, invece, L’Emilia Romagna, il Friuli-Venezia Giulia e il Lazio.

«Sebbene le alte percentuali riscontrate denuncino la disattenzione di molti italiani, dovuta anche alla crisi economica che spinge a tagliare persino sui controlli – dichiara Vito Ciardo, General Manager di Dottori.it un segno in controtendenza che ci fa ben sperare per il futuro è la crescita del numero di chi consulta la rete per cercare un medico specialista presso cui fare prevenzione, che resta lo strumento principale con cui proteggersi dalle malattie.»

«Grazie all’indagine realizzata per Dottori.it ha dichiarato Stefano Carlin, Amministratore Delegato di Demoskopea siamo stati in grado di evidenziare come l’attenzione alle tematiche della salute sia strettamente legata tanto all’età, quanto al titolo di studio, visto che a un grado di istruzione maggiore corrisponde una sensibilità più spiccata nei confronti del benessere del proprio corpo.»

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SALUTE DELLE IMPRESE: PRIME EVIDENZE DAI BILANCI 2012

Gli effetti negativi della crisi di questi ultimi anni si sono manifestati anche nei conti delle aziende italiane. A questo riguardo, le prime evidenze che emergono dall’analisi dei dati e degli indicatori di bilancio relativi all’anno 2012, realizzata da CRIF Decision Solutions su 300.000 bilanci depositati, certamente esprimono un generale peggioramento dello stato di salute delle imprese italiane e un proseguimento sul trend di peggioramento dei principali indicatori avviatosi negli anni recenti.

In particolare, a fronte di una contrazione dell’attività produttiva evidente in tutti i diversi settori economici, è risultata prioritaria l’attenzione ai costi. La riduzione del giro d’affari e la necessità di ridurre i costi è infatti visibile nella diminuzione delle spese del personale, che passano dal 13% del 2009 all’11% del 2012 se rapportate al valore della produzione, e di quelle gestionali, che progressivamente si riducono di circa 3 punti percentuali nel corso degli ultimi 3 anni, raggiungendo nel 2012 il livello più basso della serie osservata (25% circa del valore della produzione). Per altro queste evidenze risultano in linea con le dinamiche economiche generali, dove il tasso di disoccupazione ha continuato a salire generando una rilevante crisi occupazionale.

Un ulteriore elemento di difficoltà è legato al finanziamento dell’attività d’impresa. La contrazione delle erogazione da parte del sistema bancario nazionale, evidente in modo diffuso per tutto il 2012, unitamente al contestuale calo degli investimenti hanno ridotto la quota di indebitamento bancario, che solo nel 2012 si è contratto di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente (rispetto al totale debiti), e dei debiti finanziari.

Sotto questo aspetto vanno ricordate le difficili condizioni dei mercati finanziari che, nonostante il miglioramento seguito all’intervento della BCE con l’annuncio del programma OMT avvenuto a fine estate 2012, hanno continuato a risentire del clima di incertezza economica e politica del nostro paese. A ciò si aggiungono la necessità di controllo del rischio di credito e di rafforzamento dei requisiti patrimoniali che hanno inasprito le politiche di erogazione del credito.

La mancanza di un supporto finanziario ha in parte dirottato le imprese verso una gestione orientata all’utilizzo della leva commerciale, innescando una catena di ritardi di pagamento che ha coinvolto i vari livelli delle filiere produttive, destabilizzando l’equilibrio finanziario di molte imprese. A questo proposito, l’aumento dei debiti commerciali è evidente a partire dal 2009, con una crescita complessiva del 15% nel triennio 2009-2012; contestualmente i debiti finanziari diminuiscono, attestandosi nel 2012 al 17% circa del totale passivo.

L’analisi di CRIF Decision Solutions mette anche in evidenza la contrazione della redditività delle imprese, con una marginalità più ridotta, e il  trend di contrazione risulta ancora più serio se si osservano le dinamiche di lungo periodo. Ad eccezione del 2010, dove si è assistito ad un lieve recupero del ROS e del ROI, negli altri anni le imprese hanno infatti subito una progressiva riduzione della redditività. Le prime evidenze del 2012 confermano questa tendenza per il ROS, che si è quasi dimezzato rispetto al 2007 attestandosi al 2%, e per l’ebitda margin, che scende al 6,8%; il ROI, invece, rimane stabile al 2% rispetto al 2011.

Tuttavia esistono sostanziali differenze nelle dinamiche settoriali; a fronte di un peggioramento della marginalità nella filiera delle costruzioni e nell’industria degli autoveicoli e del motociclo, dove anche la redditività mostra ulteriori segnali di cedimento con tutti i principali indicatori negativi e in peggioramento nel 2012, si rileva un miglioramento o un mantenimento dei margini raggiunti nei settori che, nonostante la lunga crisi, hanno “tenuto” sul mercato grazie a caratteristiche di apertura internazionale e propensione all’export e a forti tradizioni locali. Si tratta, nello specifico, dell’alimentare e della meccanica in ambito manifatturiero, settori di spicco dell’economia nazionale. Nei servizi si sottolineano le buone performance del segmento dei servizi alle imprese e anche in quello dei servizi alla persona che hanno mediamente una marginalità superiore rispetto al complesso delle attività produttive.

In termini di equilibrio finanziario si rileva una sostanziale stabilità del margine di struttura secondario che rimane comunque prossimo all’unità, senza sostanziali variazioni rispetto agli anni passati.

 

Link alla news : http://www.gianpaololuzzi.it/?p=3378

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Ricchiuti-Italia Libera-” Letta si sbrighi a far pagare l’IMU ai defunti non cremati,così salverete l’Italia !”

“Questa dell’IMU sì o no,per metà o per tre quarti,si sta riducendo,sulle nostre spalle beninteso,a barzelletta molto postuma della Domenica del Corriere. I due maggiori partiti che sostengono il Governo si fanno i dispetti con i loro annunci quotidiani, manco fossero sfoghi di bambini piccoli. Si ha l’impressione che sarebbe facile tirar fuori quei quattro miliardi di Euro che sostituirebbero la tassa sulle prime case, ma,dato che il primo a proporlo fu Berlusconi, crepi Sansone con tutti i filistei. Eppure, ove fosse troppo estenuante attendere per il recupero dei 98 miliardi di Euro (o gran parte di essi) evasi con i contratti per le macchinette mangiasoldi, Saccomanni o chi per esso potrebbe trovarli facilmente,quei quattro miliardi : facendo pagare l’IMU ai defunti che occupano spazio giacendo, ancora non cremati, nei Cimiteri della Penisola.”

da Ufficio Stampa http://lcn-italialibera.wix.com/lcnitalialibera

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Boom delle locazioni di parte della casa: +26,5% in 24 mesi

Gli italiani hanno bisogno di fare cassa e, per riuscirci, stanno rinunciando persino alla loro privacy casalinga. Secondo un’analisi compiuta da Immobiliare.it (www.immobiliare.it), sito leader del settore immobiliare con oltre 800.000 annunci disponibili ogni giorno, il numero di famiglie che decidono di affittare una porzione dell’immobile in cui esse stesse vivono è cresciuto, solo nell’ultimo anno del 14%, a conferma di un interesse in aumento: +26,5% negli ultimi 24 mesi.

«L’affitto sta cambiando profondamente – spiega Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.ite se prima veniva messo in locazione l’intero appartamento, da dividere magari tra più studenti o lavoratori, oggi il 26% delle offerte di affitto è rappresentato da singole stanze all’interno dell’abitazione del proprietario

Pur di assicurarsi un reddito mensile che, a seconda delle città, può variare dai 170 fino ad oltre 500 euro, tanti nostri connazionali hanno deciso di condividere la propria abitazione con estranei, pur preferendo, come spesso emerge dagli annunci pubblicati, i lavoratori con settimana corta, meno “invadenti” di un soggetto presente in pianta stabile. Altro fatto che spinge la formula della coabitazione è che – si stima – in oltre il 50% dei casi i contratti non sono registrati, consentendo la massima flessibilità tra le parti.

L’offerta in aumento è un volano per la crescita della domanda che, secondo le rilevazioni di Immobiliare.it, nel corso del 2012 è raddoppiata, passando dal 9% al 18%. In particolare, per la prima volta in assoluto i lavoratori superano gli studenti nella richiesta di affitto condiviso (58% vs 42%).

Una stanza ad uso ufficio

«Il fenomeno degli affitti “parziali” – continua Giordano non si limita solo al mercato residenziale, ma è anzi ancora più marcato nel settore degli uffici: nell’ultimo anno l’offerta di stanze di uffici a terzi è più che raddoppiata.»

A concedere in locazione stanze ad uso ufficio sono soprattutto imprenditori o piccole società che, per ragioni diverse (soprattutto, nel 56% dei casi, per riduzione del personale), ritengono di avere spazi disponibili all’interno dei loro immobili operativi e li offrono, quasi sempre arredati, ad altri imprenditori o freelance. Si punta, così, a sinergie di spazi (sale riunioni o aree break), di tecnologie (wireless, stampanti o server) o di personale (receptionist, pulizie), col fine ultimo di avere una riduzione per tutti dei costi operativi.

 

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa Gruppo Immobiliare.it

Andrea Polo– Vittoria Giannuzzi – Giovanna Valsecchi

392.9252595

02.87107408-09-13 – 02.00661-180/154/159; [email protected]

 

MY PR per Immobiliare.it

Francesca Magnanini – Federica Scalvini – Roberto Grattagliano

[email protected], [email protected], [email protected],

02.54123452

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Mutui, solo il 2% arriva da famiglie monoreddito

Milano, agosto 2012 – Le difficoltà delle famiglie italiane alle prese con il mutuo sono, ormai, sotto gli occhi di tutti: secondo le analisi di Mutui.it (www.mutui.it) solo il 2% delle richieste di mutuo arriva da famiglie monoreddito, quelle in cui lo stipendio mensile disponibile è solo uno.

L’indagine, svolta considerando un campione di oltre 160.000 richieste di mutuo presentate negli ultimi sei mesi, attesta le difficoltà della famiglia “tipo” del nostro Paese, in cui c’è un solo reddito e almeno un figlio.

«Affrontare l’iter della richiesta di un finanziamento per l’acquisto di una casa potendo far fede su un solo reddito dimostrabile – spiega Lorenzo Bacca, responsabile business unit di Mutui.it è piuttosto complesso; i casi sono limitati e le richieste formali arrivano solo da soggetti che dispongono di stipendi elevati e possono accontentarsi di finanziare circa il 50% del valore dell’immobile».

Analizzando nel dettaglio questa tipologia di richieste si traccia un profilo alquanto definito: la richiesta media è pari a 122.000 euro, da restituire in un periodo lungo, quasi 23 anni. Il loan to value, vale a dire la percentuale da finanziare attraverso il mutuo, è piuttosto basso (si ferma al 52% del valore dell’abitazione da acquistare), mentre a richiederlo è un soggetto “maturo”: l’età media di chi fa domanda è, infatti, 42 anni.

Si tratta del classico padre di famiglia (il 76% del totale di queste domande arriva da uomini), il cui nucleo familiare supera le tre unità (3,3 la media di persone) e che dispone di uno stipendio mensile più elevato della media, circa 2.100 euro netti. Cosa che si spiega considerando il concetto di “rata sostenibile”.

La cosiddetta sostenibilità della rata rappresenta, per le famiglie monoreddito, una lama a doppio taglio: il reddito mensile, tolta la rata del mutuo ed eventuali altri finanziamenti, deve consentire la conduzione di un normale tenore di vita; per questo, è più difficile, per i nuclei con una sola entrata mensile, ottenere un mutuo da rimborsare con rate elevate. Consapevoli di questo, anche chi fa domanda non osa chiedere di più alle banche.

Nel 66% dei casi si tratta di domande di mutuo per l’acquisto della prima casa, mentre solo il 6% delle richieste mira all’acquisto di una seconda abitazione. Il 10% dei casi, invece, punta a rifinanziare un mutuo già in essere (per ottenere ulteriore liquidità o per abbassare la rata pagata attualmente). Il tasso preferito è indubbiamente quello variabile, chiesto dal 48% del campione; il tasso fisso, invece, è fermo al 36%.

Se i single ed i giovani fanno fatica a ottenere il mutuo, perché sono categorie che stanno subendo più di altre le ritorsioni dell’economia in stallo, nemmeno i quarantenni accasati e con prole possono sorridere: «ulteriore elemento di difficoltà per queste famiglie  – continua Bacca è dato dall’età più avanzata del richiedente: chi arriva a chiedere un mutuo per comprare casa con una famiglia già alle spalle e più di 40 anni avrà, in molti casi, genitori più anziani e quindi impossibilitati a fungere da garanti per il finanziamento. Fattore questo, che spesso pregiudica l’effettivo ottenimento del mutuo».

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APRIRE UN’ATTIVITA’ IN PROPRIO IN TEMPI DI CRISI: COME FARE E QUALI IDEE CERCARE

In tempi di crisi è sempre più difficile trovare il posto fisso o ancora peggio trovare un lavoro.

Ma se è vero che molte aziende chiudono, è anche vero che molti ex dipendenti di queste aziende, oggi sono diventati grandi imprenditori!

Certo, bisogna avere un buona idea da trasformare in un grande business e tanta determinazione!

“Lavorare senza padroni è il sogno di molti!!” …

QUALI SONO LE NUOVE TENDENZE
Ecco alcuni consigli ed idee per iniziare senza spendere un capitale…

Negli ultimi anni un settore in continua crescita è il settore del wedding planner, organizzare matrimoni è una tradizione, tramandata di generazione in generazione, oggi trasformata in un vero lavoro.

Sono in crescita le agenzie di wedding planner in Italia e in tutto il mondo, questo mestiere è una passioni per molti!

Esistono diversi franchising che vi possono aiutare ad aprire un’attività di questo tipo, ma la proposta più completa arriva da “I Grandi Eventi wedding planners®”. il Primo Franchising Italiano, Innovativo e Completo nel settore del wedding. Una novità assoluta!

Con soli 15 mila euro, vi offre un’agenzia chiavi in mano, compresa di arredamento per l’ufficio.

“I Grandi Eventi wedding planners®”, fornisce ai franchisee tutto l’aiuto necessario al raggiungimento del successo della sua impresa, mettendo a disposizione dell’agenzia l’assistenza costante di consulenti esperti.

Ma vediamo più nel dettaglio quali servizi offre il Franchising “I Grandi Eventi wedding planners®”.

COSA COMPRENDE:
-marchio conosciuto
-Formazione (corsi e programmi formativi che permettono di creare, consolidare ed accrescere le competenze necessarie per un corretto svolgimento dell’attività )
-assistenza apertura nuova attività: pratiche burocratiche e supporto selezione locale per l’agenzia
-promozione
-sito internet – carta intestata – brochure – biglietti da visita –
-Supporto nella selezione dei fornitori
-Modulistica Contrattuale per servizi di wedding planner
-Supporto e assistenza nella realizzazione dell’inaugurazione dell’agenzia
-Supporto e consulenza nell’organizzazione del primo matrimonio e/o nella gestione dell’attività

COME FARE
Vediamo innanzitutto cosa serve per aprire un’attività in proprio:

– partita Iva
– iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio
– Affitto locale

AGEVOLAZIONI:
Esistono diversi tipi di finanziamenti stanziati dalle Regioni, soprattutto per le categorie “più deboli” giovani e donne, con il quale si può avviare un’attività in proprio.

Come avete visto questo franchising vi offre davvero un servizio chiavi in mano, non sarete soli ma consigliati e seguiti dalla Casa Madre, non resta da parte vostra che dire solo “SI, LO VOGLIO!”.

Per info e contatti scrivere a [email protected] oppure visitare il sito www.igrandieventi.it/franchising

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Mutui.it: in poco più di un anno scende del 9% l’importo per il mutuo prima casa

Gli italiani fanno i conti con il credit crunch e chiedono somme minori alle banche, anche se l’obiettivo è l’acquisto della prima casa. Il comparatore Mutui.it, che ha analizzato oltre 400.000 domande di mutuo prima casa presentate negli ultimi tre mesi, ha verificato come si siano ridotte del 9% le somme medie richieste. A novembre 2010, prima dell’esplosione della crisi economica, l’importo medio dei finanziamenti era pari a 160.000 euro, oggi si attesta a 146.000 euro.

I mutui si rimpiccioliscono, mentre l’età di chi vuole sottoscriverli si alza ancora: a riprova del disagio di un ampio segmento della società italiana, si arriva a chiedere un finanziamento a quasi 37 anni (era 36 nel 2010), un’età sempre più vicina agli “anta” e mai tanto lontana dall’ingresso nell’età adulta.

«I dati emersi dalla nostra indagine – spiega Lorenzo Bacca, responsabile Business Unit di Mutui.itprovano, ancora una volta, che in tempi di crisi l’accesso al mutuo è materia per chi già dispone di risparmi. Anche chi vuole dedicarsi al primo progetto “da adulti” ha bisogno di costruirsi una solidità economica per ottenere la concessione del finanziamento; chiedere mutui per pagare il 100% del valore dell’immobile vuol dire esser certi di ottenere un rifiuto da parte delle banche. Naturale, quindi, che anche l’età media salga e che il sogno dell’indipendenza si faccia più lontano per i giovani».

Diminuisce, di ben 12 punti, il loan to value, vale a dire la percentuale del valore dell’immobile che si intende finanziare attraverso il mutuo: a fine 2010 le richieste puntavano a coprire il 75%, mentre oggi la richiesta media si ferma al 63%. A fronte di un valore medio dell’immobile che resta tutto sommato costante, come costante è anche la durata del finanziamento, di circa 25 anni.

La richiesta di mutui a tasso variabile ormai eguaglia quella di mutui a tasso fisso (42% Vs 43%), mentre solo un anno fa quest’ultima raccoglieva ben il l 47% delle domande (27% per il variabile puro). Il fenomeno si spiega considerando i tassi attuali particolarmente alti che, con gli aumenti degli spread imposti dalle banche, fanno preferire il ricorso al variabile.

Il mutuo prima casa di regione in regione

È interessante capire come vari l’atteggiamento degli italiani nei confronti del mutuo per la prima casa in base alla Regione in cui si vive. La riduzione dell’ammontare medio non risparmia nessuna zona d’Italia, tutte le regioni risultano ridimensionate nelle loro richieste: quelle che registrano il decremento maggiore sono Umbria (-14% rispetto a novembre 2010), Valle d’Aosta (-13%), Puglia e Basilicata (-11%), Liguria e Sicilia (-10%). Tiene solo il Trentino Alto Adige, che con una contrazione dell’1% si mantiene saldamente in prima posizione per quel che riguarda gli importi medi richiesti. La seguono, poi, tutte regioni del Nord e del Centro Italia; in fondo alla classifica, Calabria, Basilicata e Molise, che come nel 2010 confermano le richieste minori.

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2012: tempi duri anche per l’industria della Moda

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  • 16 Febbraio 2012

Sembra impossibile ma la crisi economica, che vivrà il suo anno peggiore nel 2012, sembra interesserà anche il mondo della moda. In un periodo infatti in cui ogni settore industriale prepara previsioni e calcoli sugli andamenti attesi del proprio settore, l’ufficio studi della Camera della Moda ha fatto altrettanto e secondo il risultato dell’indagine, l’industria italiana della moda nel 2012 potrebbe chiudere il bilancio con una flessione addirittura del -5.2%.

Un leggero calo era prevedibile, dato quelli molto più preoccupanti degli altri settori dell’industria, ma i dati registrati nel 2011, anno pur sempre difficile per il commercio, avevano fatto meglio sperare. Lo scorso anno infatti il settore aveva chiuso con uno straordinario + 5.5% ed un fatturato di 63.5 miliardi di Euro. Unica nota positiva è che il calo dell’industria della moda non subirà un tracollo così vertiginoso per quanto riguarda il settore export: il calo previsto è “solo” del -3.1%, che porterà il fatturato a 40.5 miliardi.

Conti alla mano, questo arresto repentino della crescita del settore delle moda, provocherà molti disagi e difficoltà ai professionisti del settore ed a tutti quei settori dell’industria che, direttamente o indirettamente, lavorano per fornire i materiali, i tessuti e gli accessori alle grandi case di moda, come ad esempio le aziende di conciatura della pelle, le aziende che trattano i tessuti, i bottonifici e tutte quelle aziende che realizzano accessori per l’industria tessile, le calzature, l’ abbigliamento, pelle e pelletteria.
Il tema della recessione è stato affrontato anche l’altro ieri durante l’incontro per la presentazione della settimana delle moda a Milano che si terrà da mercoledì 22 a martedì 28 Febbraio, a cui erano presenti anche il presidente della Camera della Moda Mario Boselli e Stefano Boeri, assessore alla Cultura e alla Moda. Come sostenuto dallo stesso Boselli «Le aziende del settore, in questo inizio 2012, sono più attrezzate per reagire alla crisi e sono anche più sicure della propria forza sui mercati internazionali. Molto più delicata è naturalmente la situazione delle piccole e medie aziende, parte importantissima del nostro sistema. Anche perché sono le più colpite dal credit crunch».
Proprio per affrontare uniti il periodo di instabilità che l’industria delle moda si accinge e vivere, Boeri e Boselli hanno concordato sul fatto che sia necessaria una collaborazione fra Camera e Comune di Milano per rafforzare la figura di Milano come capitale italiana dell’alta moda. Proprio per questo la settimana della moda, nella quale i trattamenti cuoio si preannunciano protagonisti delle creazioni di molti stilisti, quest’anno verrà ospitata, per la prima volta in assoluto ed a titolo completamente gratuito, in alcune sale del Castello Sforzesco, storico edificio di Milano.
Da mercoledì quindi la città di Milano sarà invasa dal circo mediatico di operatori del settore, giornalisti internazionali, opinion leader, grandi buyer italiani e stranieri che arriveranno in città per ammirare le passerelle di circa 140 collezioni, realizzate ovviamente con materiali di prima qualità, tecniche esclusive di lavorazione delle pelli ecc; proprio per preservare la buona riuscita e il carattere “esclusivo” dell’evento, le sfilate non saranno mai, in nessuno dei sette giorni, aperte al pubblico- come invece avviene per gli eventi della settimana del Design ad aprile.
Una nuova location quindi, un pubblico internazionale esclusivamente del settore ed il supporto del Comune di Milano, per presentare al mondo la moda milanese e l’eccellenza del made in Italy.

Serena Rigato
Prima Posizione Srl- comunicazione marketing

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Mutui a rata costante: cosa sono e come funzionano

Proprio in questi giorni sono stati diffusi moltissimi dati circa l’andamento dei finanziamenti per l’acquisto della casa rivelando non poche sorprese. Ad esempio i mutui a rata costante stanno facendo registrare un calo molto evidente delle richieste. Parliamo di un calo nell’ordine del 20% negli ultimi anni.

Ad originare questo calo della domanda è stata, con ogni probabilità, la crisi economica che ha fatto scattare nei consumatori la voglia di sicurezza portandoli a spostare le proprie preferenze sui prodotti a tasso fisso.

Ma come funzionano esattamente i mutui a rata costante?

Per la precisione questi finanziamenti hanno lo scopo di integrare i vantaggi dei mutui a tasso fisso con quelli a tasso variabile. In pratica si tratta di mutui con tasso variabile ma la cui rata rimane costante per l’intera durata del finanziamento. A variare sarà la durata stessa che potrà aumentare o diminuire a seconda dell’andamento dei tassi di interesse.

Ma perchè è calata la domanda in misura così marcata?

Come dicevamo la soluzione è da ricercare nella crisi economica che ha reso le famiglie finanziariamente più fragili. La preoccupazione che il proprio mutuo possa aumentare di 2 o 3 anni porta a scegliere un tasso fisso che permette di conoscere in anticipo importo esatto della rata e durata per l’intero periodo di vita del mutuo.

Insomma gli italiani, a ragione, stanno riscoprendo la necessità di una maggiore sicurezza finanziaria.

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Alessandro Marchesi, responsabile commerciale di Mediolanum Comunicazione, in diretta su Mediolanu Channel

La puntata di ieri sera, lunedì 23 novembre, di “Economia, quello che gli altri non dicono”, in onda su Mediolanum Channel, si è aperta con un annuncio stampa veicolante il concetto ‘capovolgi il tuo punto di vista’. È stato subito evidenziato il punto focale della trasmissione: ‘Comunicare positivo ai tempi della crisi’. Proprio a tal proposito Alessandro Marchesi, direttore commerciale Alboran, divisione di Mediolanum Comunicazione, ha sottolineato durante la trasmissione che: “Oggi è importantissimo comunicare ma molte aziende non ne hanno il coraggio ed è un grosso errore perché chi osa può avvantaggiarsi enormemente nei confronti dei competitors. In chiusura ha ribadito come “Tanti nuovi imprenditori sono nati durante una crisi perché si sono ritrovati a dover cercare nuove strade, nuove idee e quindi vincenti”.

Mediolanum Channel è su:
Sky, canale 803
http://www.mediolanumchannel.tv/

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Alessandro Marchesi ospite di Paolo Liguori su Mediolanum Channel

Questa sera, lunedì 23 novembre, alle ore 21.00 verrà trasmesso in diretta su Mediolanum Channel il programma”Economia. Quello che gli altri non dicono!”, che vuole dare un’alternativa a tutti quei media che, in un momento di crisi come quella che stiamo vivendo, danno un’informazione parziale e fermandosi troppo spesso ai luoghi comuni. Durante la trasmissione, condotta da Paolo Liguori, vengono presentati ospiti che raccontano il loro modo di vivere la crisi, le soluzioni che hanno trovato per non lasciarsi fermare, dando una visione economica “positiva”. Tra gli ospiti della serata Alessandro Marchesi, direttore commerciale Alboran, divisione di Mediolanum Comunicazione: “Comunicare ai giorni nostri vuol dire utilizzare la tradizione con l’innovazione: usare strumenti nuovi ma con criteri tradizionali”.
Satellite: Canale 803 di Sky
Link Sito: http://www.mediolanumchannel.tv

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Ancora echi da “Colazione a Mezzanotte”

Tre letture per emozionare, dare speranza e soprattutto ricordare che l’arte è ancora viva e pulsante.
Parole eleganti e toccanti si sono sentite durante “Colazione a mezzanotte”, anteprima del Mediolanum Market Forum, parole con cui si è voluta aprire una giornata dedicata all’economia ed alla crisi. I versi di Giuseppe Ungaretti che hanno emozionato profondamente il pubblico sono stati seguiti dalle parole di Ermanno Olmi , capaci di dare speranza in un momento di crisi profonda come quello in cui viviamo ed infine dal brano di Gianna Nannini in grado di richiamare quella spiritualità che troppo spesso oggi viene dimenticata.
In un luogo dove l’economia ha sempre regnato la poesia ha trovato uno spazio e lo ha usato per ricordarci che vive ancora. E le emozioni regalate dalle penne di tre grandi artisti risuonano ancora a Palazzo Mezzanotte, cercando di ricordare che arte ed economia devono tornare a camminare fianco a fianco come nel Rinascimento, uno dei periodi più lucenti della nostra storia che guarda caso è venuto dopo un periodo tra i più bui.
“La notte bella” di Giuseppe Ungaretti è stata la poesia che più ha emozionato la platea si può leggere qui di seguito:

Quale canto s’è levato stanotte/che interesse/di cristallina eco del cuore/le stelle/Quale festa sorgiva
di cuore a nozze/Sono stato/uno stagno di buio/Ora mordo come bambino /la mammella/lo spazio/
Ora sono ubriaco d’universo.

E’ possibile vedere tutti gli ospiti che sono stati presenti ed il video del format su Mediolanum Channel

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Alla sua V edizione il Mediolanum Market Forum diventa punto di riferimento del mondo dell’arte, dell’innovazione e della creatività coniugati con la finanza

Il mondo della finanza – grazie alle iniziative di Banca Mediolanum – intraprende con decisione il cammino per far tornare l’uomo al centro dello sviluppo.
Straordinaria affluenza all’edizione di ottobre 2009, con centinaia di domande di partecipazione rimaste inevase per la ridotta capienza del palazzo della Borsa di Milano, location dell’evento.
I temi in discussione e in approfondimento erano molteplici e complessi ma la centralità era rappresentata da una nuova visione etica come strumento per un’economia sostenibile. Questo nuovo approccio, tra l’altro condiviso anche negli ultimi due grandi meeting globali (USA e Turchia) insieme all’ingegno, alla creatività e ad una prospettiva ecologica è stato il grande protagonista del “Mediolanum Market Forum Ottobre 2009” e del nuovo format “Colazione a Mezzanotte”. A ciò si deve aggiungere, nel corso di una straordinaria giornata all’insegna della condivisione e della ‘contaminazione’, il grande impatto dato dalla presenza in sala di un cospicuo numero di artisti confluiti per il battesimo della “Arnoldo Mosca Mondadori Editore”. L’editore ha presentato, infatti, una collana di libri realizzati in numero limitato con tecniche artigianali in collaborazione con RAM, una web radio sull’arte, un occasione di connubio tra arte antica e nuove tecnologie. Su questo primo tema ha preso l’avvio la giornata, allo spaccare delle ore otto di mattina. Questa iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di Banca Mediolanum votato a promuovere attività legate alla cultura, per indagare sul ruolo dell’arte e dell’artista nella società contemporanea.

L’evento è stato trasmesso sul canale satellitare Medionalum Channel (Sky 803) ed in streaming su http://www.mediolanumchannel.tv e sul sito www.mediolanummarketforum.com, su questi portali è possibile vedere diversi contributi degli ospiti al Mediolanum Market Forum di ottobre 2008.

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In diretta dal Mediolanum Market Forum presso il palazzo della Borsa di Milano: Piu’ forti della crisi

Il Mediolanum Market Forum – Ottobre 2009, alla sua V edizione affronta l’effetto dirompente che l’ultima grande crisi ha avuto sull’economia e sull’evoluzione produttiva del pianeta, generando nuovi equilibri, nuovi scenari, nuove opportunità.

In questo blocco del programma si approfondirà il tema del valore positivo delle crisi. Ogni evoluzione presenta, prima o poi, un momento critico che ne spezza lo sviluppo lineare con uno sconquasso in grado di ridisegnare i valori in campo e conseguentemente di rilanciare un nuovo e ancor più significativo progresso. Le opportunità offerte dalla grande crisi del 2009: vengono presentati alcuni casi di successo.

Interverranno:
– Alberto Bauli, Presidente Bauli S.p.A.
– Enrico Bracalente, Amministratore Unico Gruppo Nero Giardini
– Massimo Doris, A. D. Banca Mediolanum
– Oscar Giannino, Giornalista
– Remo Lucchi, A. D. Gfk Eurisko
– Giorgio Viganò, Presidente e A. D. di RVA Rasini Viganò S.p.A.

Ecco le loro testimonianze.

Alberto Bauli, Presidente Bauli S.p.A.: “In questo anno difficile è stato possibile crescere ed acquisire quattro marchi storici, operazione già in atto da tempo. Soprattutto in tempo di crisi, puntiamo alla qualità della gestione , degli investimenti. Siamo preparati a sfruttare tutte le occasioni e cogliere il giusto momento. Aumentando le dimensioni possiamo puntare alla maggiore economia di scala; il denaro costa poco… è il giusto momento per fare acquisizioni. C’era la corsa da parte della banche per supportare il nostro progetto di espansione. C’è spazio per fare di più. Il valore delle aziende è sceso, questa è una crisi che riassetterà il tessuto economico. A riguardo dell’export: faremo una joint venture con un’azienda indiana; lì esporteremo la tecnologia che adottiamo, che permette una shelf life allungabile, dunque un risparmio notevole.

Massimo Doris, A. D. Banca Mediolanum:” Noi abbiamo conseguito risultati straordinari quest’anno, +110% rispetto allo scorso anno, nettamente superiori rispetto ai nostri concorrenti. Dobbiamo dire grazie al mix fra decisioni strategiche e opportunità di business. Quando l’anno scorso si parlava di mutui, abbiamo preso una decisione di tagliare i tassi dei mutui, non solo per i nuovi clienti ma anche per quelli che già avevano sottoscritto il mutuo. In tanti aspetti ci siamo posti diversamente dalle altre banche. Ci siamo evidenziati anche per la decisione, subito dopo il fallimento della Lehman, di non penalizzare i nostri clienti e di rimborsarli. Infine,abbiamo raddoppiato gli investimenti pubblicitari ed aumentato le trasmissioni sul nostro canale per tenere informato il mercato. Per il futuro punteremo a prodotti nuovi, come il conto Freedom con grandi vantaggi per il clienti, investiremo sempre in pubblicità e continueremo ad aumentare la formazione. Prevediamo nuovi corsi sia per i consulenti, sia per i manager, ma anche di tipo finanziario per i clienti”.

Remo Lucchi, A. D. Gfk Eurisko afferma: “Il PIL è letteralmente precipitato nel 2008, e si prevede come data per la ripresa il 2017. Le aziende che non hanno preso dei provvedimenti in termini di costi rischiano molto, perché non c’è una ripresa a breve. Bisogna fare innovazione di prodotto, fare veri investimenti per innovazione vera, di prodotto e di processo. Per fare qualità a prezzi interessanti, bisogna fare innovazione di qualità e deve essere perseguita da tutti”.

Enrico Bracalente, Amministratore Unico Gruppo Nero Giardini aggiunge: “L’approccio migliore per affrontare una crisi è aggredirla. Noi già alla fine 2007 abbiamo avuto prime avvisaglie, quindi dai primi mesi del 2008 abbiamo cominciato a fare strategie mirate, investendo moltissimo in formazione, creando una struttura commerciale con più venditori, aumentando la comunicazione. Prodotto, servizio e comunicazione sono i tre fattori principali per un’azienda. In questi momenti difficili bisogna investire sempre, avere la forza economica ed il coraggio. Quando nel 2000 tutti dicevano di dislocare all’estero io sono andato in controtendenza, e questa scelta mi sta premiando anche se allora non è stato facile. Il fatto che oggi il cliente guarda la provenienza del prodotto premia la nostra scelta. In sintesi: noi imprenditori dobbiamo sempre guardare avanti con ottimismo”.

Prosegue Giorgio Viganò, Presidente e A. D. di RVA Rasini Viganò S.p.A.: “Questa crisi è stata anomala perché divisa in più tempi. Noi da subito cercato di soddisfare meglio le esigenze del cliente.Siamo un’azienda famigliare e quindi abbiamo tempi decisionali brevi. Nel 2009 il trend, che per noi era in aumento, ha avuto un rallentamento, ma non un arresto. Abbiamo creato nuova sede che ci ha aiutato molto; abbiamo investito non solo in nuove risorse umane, ma anche nella loro formazione, ed abbiamo puntato molto anche nella comunicazione. Investendo anche nel sociale”.

Conclude Oscar Giannino,giornalista opinionista, : “Sì, ci sono tante opportunità in questa crisi. Ho un termometro aggiornato a ieri di tutto quello che fanno le aziende. Il dato è che i grandi gruppi hanno fatto tagli molto incisivi . Mentre prima si doveva fare outsourcing, oggi bisogna fare inforcing, investendo sulla formazione. Oggi la manifatturiera italiana non è morta, anzi è vitale più che mai.
Da aprile noi stiamo assistendo nel settore della manifattura ad un processo di dislocazione mondiale, soprattutto intorno alla Cina. Di fronte a questa sfida avremo una crescita come quella che si è vista dopo l’Euro”.

L’evento sarà visibile sul canale satellitare Medionalum Chanell (Sky 803) ed in streaming worldwide sul sito http://www.mediolanumchannel.tv oppure su www.mediolanummarketforum.com a partire dalle ore 9.30 dell’8 ottobre 2009.

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Colazione a (palazzo) mezzanotte: ‘Dopo il ‘diluvio’ nel nome della contaminazione tra arte e finanza.

Nasce un nuovo format come anteprima del Mediolanum Market Forum in programma l’8 ottobre dalle ore 8: “Colazione a mezzanotte” nel quale verrà presentata – su invito di Banca Mediolanum – la nuova casa editrice “Arnoldo Mosca Mondadori Editore”.
La parola d’ordine dell’incontro è ‘contaminazione’. Il mondo della finanza e dell’economia si incontra con quello dell’arte e della cultura: l’arte da mero investimento ritorna ad essere espressione profonda dell’anima, espressione che aiuta a riportare l’uomo al centro di tutte le attività, anche quelle dell’economia. Un compositore, Ennio Morricone, un poeta, Valentino Zeichen, uno scrittore, Paolo Maurensig, un musicista, Carlo Crivelli ed uno scultore, Getulio Alviani, sono invitati a raccontare la loro esperienza quali fautori dei preziosi volumi della casa editrice Arnoldo Mosca Mondadori. Presenzieranno all’evento Dora Stiefelmeier, Mario Pieroni, Cristina Mondadori, Livia Pomodoro e Sara Doris oltre naturalmente a Arnoldo Mosca Mondadori. L’organizzazione dell’incontro è a cura di Mediolanum Comunicazione-Divisione Alboran.

L’evento sarà visibile sul canale satellitare Medionalum Chanell (Sky 803) ed in streaming worldwide sul sito http://www.mediolanumchannel.tv oppure su www.mediolanummarketforum.it a partire dalle ore 9.30 dell’8 ottobre 2009.

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“Mediolanum Market Forum – ottobre 2009”. DOPO IL DILUVIO

30 settembre 2009. Si avvicina la data della quinta edizione del “Mediolanum Market Forum”, che si terrà giovedì 8 ottobre 2009 con diretta su Sky e sul web dalle ore 9.30 alle 13.40 presso Palazzo Mezzanotte, Piazza degli Affari, Milano.
Il convegno verrà trasmesso in tutta Europa in doppio audio (italiano e inglese) sul canale satellitare Mediolanum Channel (Sky 803) ed in streaming worldwide su internet (www.mediolanumchannel.tv) in 3 lingue (italiano, inglese e spagnolo).
La struttura generale del Forum prevede una ripartizione in 4 blocchi, moderati da Andrea Cabrini, Direttore di Class – Cnbc. La partecipazione è strettamente ad invito.

Introduzione
Obbiettivo principale di questa edizione del Mediolanum Market Forum sarà quello di valutare quali siano le mosse e gli atteggiamenti più adatti per cogliere i segnali di ripresa che giungono da diverse parti. Siamo probabilmente al guado della grande crisi, ma è necessario saper leggere nel modo corretto tutti gli indicatori – non sempre omogenei – che giungono da mercati, economia reale, media e istituzioni. Come ci si comporta allora dopo il diluvio?
L’effetto dirompente che l’ultima grande crisi ha avuto sull’economia e sull’evoluzione produttiva del pianeta sta generando nuovi equilibri, nuovi scenari e nuove opportunità. Una nuova etica sembra essere lo strumento per un’economia sostenibile del domani; e poi l’ingegno e la creatività, la capacità cioè di innovare prodotti e processi produttivi in modo più efficiente, economico ed ecologico. Siamo dunque in una fase estremamente turbolenta: la ripresa è visibile all’orizzonte, ma nel breve periodo potrebbero prevalere ancora timori, incertezze e impulsività.
Di questo nuovo mondo che si sta generando bisognerà imparare le regole, capirne le opportunità e conoscerne alcuni meccanismi. Ecco allora che i protagonisti dell’economia e del mondo bancario potranno chiudere il Forum cercando di delineare il profilo del dopo-crisi, così che la ripresa non diventi un panorama sconosciuto nel quale rischiare di perdersi, ma un mondo migliore colmo di opportunità e regole più solide per tutti. Il convegno è presentato da Banca Mediolanum e organizzato da Mediolanum Comunicazione.

Gli argomenti affrontati durante l’incontro

ORE 8.00
Anteprima della Arnoldo Mosca Mondadori Editore.

ORE10.30
PIU’ FORTI DELLA CRISI
Il valore positivo delle crisi. Ogni evoluzione presenta, prima o poi, un momento critico che ne spezza lo sviluppo lineare con uno stravolgimento in grado di ridisegnare i valori in campo e conseguentemente di rilanciare un nuovo e ancor più significativo progresso. Le opportunità offerte dalla grande crisi del 2009: alcuni casi di successo.

ORE 11.15
L’ANNO CHE VERRA’
I settori e le innovazioni su cui puntare per una ripresa ancor più impetuosa. La velocità del progresso (tecnologico, informatico, nelle comunicazioni) come una costante in continuo aumento nel corso della storia: un moltiplicatore di opportunità col quale non sempre è facile stare al passo. Verranno presentati e raccontati alcuni esempi concreti di produttività, imprenditorialità e ingegno.

ORE 12.20
QUELLO CHE SERVE ALLA GENTE
Negli ultimi 20 anni l’atteggiamento e la consapevolezza dei consumatori sono cambiati come pure gli stessi meccanismi di domanda-offerta. Oggi, aziende ma soprattutto banche, imprese e mondo della consulenza stanno davvero dando ai consumatori ciò di cui hanno bisogno? Quali sono le priorità? Etica nel mondo degli affari e nella fruizione delle risorse: ‘business oriented’ o ‘customer oriented’? L’importanza di una corretta ed efficace comunicazione; i guasti di una cattiva comunicazione; l’importanza di saper ascoltare.

ORE 13.00
IL PARADISO PERDUTO
Il grande nodo dello Scudo Fiscale, tra etica e opportunità. Un’operazione coordinata dai più importanti paesi del mondo che potrebbe portare in Italia alcune centinaia di miliardi di Euro. Dove confluirà o dove dovrebbe confluire questa liquidità? Che contributo potrà dare alla ripresa economica? Avrà conseguenze sui mercati e sull’economia del Paese?

Diretta dalle ore 9.30 su Mediolanum Channel Sky 803 ed in streaming worldwide su www.mediolanumchannel.tv

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Aspettative positive per la guerra a Mogadiscio

Ormai da più di un anno le strutture di sostegno sociale a Mogadiscio, portate avanti da SOS Villaggi dei Bambini, hanno dovuto essere evacuate dal personale internazionale a causa del grande pericolo per la continua guerra nel paese.Fortunatamente lo staff locale dell’associazione ha potuto continuare i lavori sul campo, contando sui propri contatti e conoscenze a disposizione. Grazie al loro impegno è stato possibile mantenere i contatti e seguire tutti i bambini che erano precedentemente stati accolti presso il Villaggio SOS della città. Tuttavia sembra che la situazione nel paese potrebbe presto migliorare e le strutture principali, come il villaggio, la scuola ed il centro medico, potrebbero presto essere riaperte ufficialmente. Stando alle dichiarazioni rilasciate da Ahmed Ibrahim, direttore di SOS Villaggi dei Bambini in Somalia, le truppe nemiche si sono ritirate dalla zona e già da alcuni giorni è cessato l’allarme di pericolo immediato. SOS Villaggi dei Bambini è fiduciosa sulla possibilità di tornare a piena forza a sostenere la regione con i programmi di aiuto all’infanzia e di rafforzamento familiare, ma si mantiene la cautela per quanto riguarda il futuro. La situazione è costantemente monitorata dalla sede locale ed internazionale dell’associazione, in modo da riuscire ad intervenire sul breve tempo nel miglior modo possibile. Entro alcune settimane si dovrebbe avere un quadro più preciso sui futuri piani di intervento nella regione.

Per maggiori informazioni sui programmi di sostegno e l’adozione a distanza dei Villaggi dei Bambini SOS in Somalia, è possibile consultare il sito dell’associazione: www.sositalia.it

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SOS Villaggi dei Bambini Onlus è un’organizzazione a respiro internazionale, impegnata nell’assistenza ai minori in difficoltà e nella prevenzione all’abbandono. Da più di 60 anni la famiglia SOS è impegnata in 132 paesi del mondo, aiuta ogni anno circa 72.500 minori orfani o abbandonati, così come un milione di persone  che rientrano nei suoi programmi di sostegno alle famiglie. www.sositalia.it

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La crisi economica e i bambini

 

La crisi economica spinge sotto la soglia di povertà quasi 960 milioni di persone, e i bambini ne pagano le conseguenze più dure.  

Il recente rapporto della FAO aggiunge 40 milioni di individui alla lista di quanti sono sotto la soglia di povertà; seguendo questa tendenza, il numero di uomini, donne e bambini poveri nel mondo dovrebbe sorpassare il miliardo di unità tra il 2009 e 2010, allontanando drasticamente l’obiettivo di dimezzare la fame nel mondo nel 2015.

Gli incrementi sproporzionati del costo dei beni di prima necessità degli inizi di quest’anno – seppure in parte rientrati negli ultimi mesi – hanno segnato un aumento del 30% rispetto al 2007.

Cosa vuol dire questo per i bambini?

Helmut Kutin presidente di SOS Villaggi Dei Bambini – associazione no-profit che da 60 anni si occupa di aiutare bambini e famiglie in difficoltà in 132 paesi del mondo – ha dichiarato: “l’aumento vertiginoso del costo dei beni di prima necessità sta mettendo molti bambini – già in difficoltà – in condizioni sempre più a rischio. Nel nostro lavoro con i programmi di rafforzamento familiare vediamo quotidianamente i bambini divenire più vulnerabili quando i loro genitori affrontano serie pressioni socio-economiche. In molte comunità, principalmente in Africa, Asia e America Latina, la crescita del costo della vita sta costringendo molti genitori a prendere decisioni estreme per riuscire a rispondere alle necessità di base dei propri bambini”.

La crisi economica, che per alcuni può voler dire forse avere qualche regalo in meno sotto l’albero, per milioni di bambini si traduce in lavoro minorile, malnutrizione, abbandono.

La solidarietà internazionale, di governi e singoli individui, è lo strumento fondamentale per arginare la vera crisi, quella che costa vite umane.

I programmi di sostegno a distanza dei bambini orfani e abbandonati o di sostegno familiare e di prevenzione all’abbandono possono fare la differenza nella vita dei bambini e delle famiglie.

Luca Panarella
http://www.sositalia.it/aiuta/

SOS Villaggi dei Bambini Onlus è un’organizzazione a respiro internazionale, impegnata sia nell’assistenza ai bambini in difficoltà che nella prevenzione all’abbandono. In Italia lavora prevalentemente con l’affido familiare, mentre nei paesi in via di sviluppo promuove entrambi gli ambiti di intervento, ovvero assistenza e prevenzione. Da più di sessant’anni la famiglia SOS è impegnata in 132 paesi del mondo, aiuta ogni anno circa 72.000 bambini orfani o abbandonati, così come un milione di persone  che rientrano nei suoi programmi integrati di sostegno ai bambini e al loro contesto familiare: oltre all’accoglienza, sanità, si occupa di istruzione, formazione professionale e rafforzamento familiare. www.sositalia.it

Per ulteriori informazioni:

SOS Villaggi dei Bambini
02.55231564
[email protected]

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Il PPU e la Crisi Economica – La Parola agli Esperti

In un momento di crisi economica senza precedenti, per questa generazione, uno dei principali motivi di apprensione e incertezza riguarda la scarsa informazione e relativa comprensione dei fattori in gioco, in modo anche da poter elaborare delle way out personali, in funzione della propria situazione economica e patrimoniale.

 

In tale ottica, Il PPU – Professional People in Urbe, il più numeroso Business Social Nework della Capitale, dedica il suo incontro mensile del 27 ottobre prossimo al tema dell’Economia, convocando come speaker dei nomi di assoluto prestigio internazionale nel campo Borsistico e Finanziario.

 

Si parte, quindi, con l’ascoltare l’intervento della nota Luciana Soriano, premio Marisa Bellisario del 1998, per passare poi a Valentina Sanfelice, Presidente dei Giovani Confapi, per finire con gli importanti contributi di David Slater e Omer Helvin, incentrati sul mondo dei Derivati.

 

Una scelta importante, quella del PPU, di dedicare il proprio incontro periodico alla divulgazione della cultura economica ed all’aiuto alla comprensione di questo periodo critico, un approfondimento tematico che verrà messo a disposizione dei Soci e che contribuirà sicuramente a dar loro nuove chiavi di lettura di questa crisi globale.

 

L’incontro si svolgerà presso il rinnovato Sky Bar di Via Magnagrecia 2, alle ore 19:30. L’evento è riservato ai soli Soci PPU.

 

Per Info ed associazioni: sito www.ppunet.com / Carmen Lo Duca: [email protected]

 

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