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Momenti di preghiera dal Santuario San Giovanni XXIII di Sotto il Monte

L’emergenza Coronavirus rappresenta un grande prova e un momento di smarrimento per tutti e l’esperienza che stiamo vivendo, se da una parte ci ricorda la nostra debolezza, dall’altra ci spinge a ritornare a cercare il senso della vita, non rinunciando a guardare con fede e speranza la realtà che ci circonda.

Proprio per questo il Card. Angelo Comastri, Arciprete della Basilica papale di San Pietro in Vaticano, ha invocato una speciale supplica davanti all’altare che custodisce le venerate spoglie di Papa Giovanni al Santuario San Giovanni XXIII, a Sotto il Monte. Una preghiera per tutti gli italiani e per i bergamaschi, popolo di Papa Giovanni XIII, e una candela accesa, segno di speranza.

Una supplica che il Santuario San Giovanni XXIII, a Sotto il Monte, porta nella case dei fedeli anche attraverso diversi strumenti per la preghiera quotidiana trasmettendo in diretta sulla pagina Facebook e sul nuovo portale www.papagiovanni.org preghiere, riflessioni e dirette delle celebrazioni.

I momenti di preghiera condivisi online saranno: martedì 24 marzo alle ore 17.30 con l’Adorazione celebrata nella cappella papale Ca’ Maitino, venerdì 27 marzo alle ore 21 ci riuniremo per la Via Crucis dalla cappella Divina Misericordia. Per il fine settimana sono previsti, inoltre, il rosario dalla chiesa S. Maria della pace sabato 28 marzo alle ore 21 e si conclude la quinta settima di Quaresima con la Santa Messa di domenica 29 marzo alle ore 10 celebrata al Santuario San Giovanni XXII.

Il portale, inoltre, sarà a disposizione dei fedeli per la condivisione di personali richieste di preghiera che i sacerdoti del Santuario, don Claudio, don Leonardo, don Angelo e don Achille, si impegneranno a pregare secondo le intenzioni di ciascuno, sempre ricordando i malati, i defunti e tutti coloro che si adoperano per la fine del contagio accendendo a nome di ogni fedele, una candela nella cripta oboedientia et pax davanti al Crocefisso di San Giovanni XXIII.

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IL TEMPO DEI BUYER È IL PIÙ PREZIOSO

Ci risiamo. È di nuovo quel periodo dell’anno. Valigia fatta, biglietto aereo e hotel prenotati. Fornitori avvisati. Tutto pronto per andare dall’altra parte del mondo e costruire una collezione che segua i trend, ma allo stesso tempo sia creativa e originale.

E cosi, i buyer, due volte l’anno, si ritrovano con le valigie in mano pronti a vagliare le mille alternative proposte dai fornitori, per creare la collezione della prossima stagione. Per un occhio poco esperto il lavoro del Buyer, o del Merchandiser, può sembrare semplice ed affascinante. In realtà è un ruolo di grande responsabilità e organizzazione. Di responsabilità, perché è indispensabile acquisire tutte le conoscenze relative al consumatore, alle variabili che distinguono sul mercato l’identità di una marca rispetto alle marche concorrenti, ai prodotti e alle collezioni, ai nuovi mood; intuire ed interpretare le tendenze, scegliere il miglior assortimento da inserire in uno store. E di organizzazione, perchè devono catalogare in modo efficente tutte le informazioni acquistire durante i loro viaggi e condividerle con la sede una volta di ritorno.

Nasce quindi la necessità per i Buyer di avere a disposizione uno strumento che possa velocizzare ed organizzare al meglio il processo di picking e condivisione delle informazioni. Macchina fotografica, carta e penna saranno solo un vago ricordo per i Buyer che alla tradizione preferiranno di gran lunga i vantaggi pratici dell’innovazione.

Il “digital Buyer” del futuro viaggia con un iPad e sceglie l’APP gratuita mobile PickTOUR per creare la sua collezione. Con pochi semplici click, il Buyer ora potrà catalogare i propri viaggi a seconda del fornitore visitato, scattare foto dei capi scelti dal tablet, aggiungendo all’immagine commenti e note sulle possibili modifiche da apportare, creare schede prodotto da condividere in real time con la sede.

PickTOUR trasforma il picking in un processo digitale e standardizzato, sgravando il Buyer dal faticoso lavoro di riorganizzazione e catalogazione degli appunti una volta rientrato in sede.

Ottimizzazione ore uomo, riduzione della mole di carta, standardizzazione del processo, real-time sharing. Sono questi gli elementi cardine che rendono PickTOUR lo strumento di cui i digital Buyer non possono fare a meno.

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Inno2days, un evento anti-crisi con prove pratiche di innovazione. 15 dicembre 2011, Camera di Commercio di Pavia, ore 10

Inno2Days, il 15 dicembre 2011 alla Camera di Commercio di Pavia (via Mentana, 27), è un evento focalizzato sull’innovazione fatta e non parlata. Questa edizione si presenta particolarmente innovativa grazie al contributo e all’entusiasmo di un folto gruppo di giovani (studenti ma anche liberi professionisti e neo imprenditori). Oltre al programma base di seguito spiegato, la giornata sarà caratterizzata dalla presentazione di un LipDub su Pavia girato da circa novanta giovani, da un Business Game condotto sul filo di ‘Migliori idee, più idee’, da una body performance e da un’ora di prove in diretta con le nuove piattaforme e device. A completare questa giornata esperienziale, l’intervento di Massimo Barbieri, corporate affair manager Mc Donald che, dialogando con Adriano Facchini, parlerà della visione Glocal necessaria per coniugare istanze locali e sviluppo globale.

Le parole chiave dell’incontro: risparmiare, trovare nuove fonti di profitto, fare sistema!

Inno2days può aiutare le imprese a conoscere le nuove prospettive sull’innovazione e ad imparare come renderle concrete perché basato sulla formazione e sulla condivisione. E’ caratterizzato da un approccio orientato alla flessibilità e all’adattabilità, in un mondo in rapida evoluzione; un incontro che ha lo scopo di mettere in contatto le realtà delle PMI con l’innovazione e i suoi fornitori. E’ organizzato da Innovhub, l’azienda speciale per l’innovazione della Camera di Commercio di Milano, dalla Camera di Commercio di Pavia, da QUESTIO Regione Lombardia e da Enterprise Europe Network.

La partecipazione all’evento è gratuita: per iscrizioni: [email protected].

Blog: http://inno2days.wordpress.com/

Inno2days – 15 dicembre 2011- Ore 10/16. Camera di Commercio di Pavia – Via Mentana, 27

 

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Inchiesta di Inno2days Pavia (15 dicembre 2011): le 3 parole chiave per uscire dalla crisi

Di questo si parlerà all’Inno2days del 15 dicembre 2011 a Pavia attraverso prove pratiche di innovazione, dimostrazione delle nuove tecnologie, momenti di formazione e networking, esperimenti polisensoriali e proposte di voucher. Le risposte all’inchiesta di alcuni dei partecipanti

“Tre parole chiave per uscire dalla crisi”: questo è il titolo dell’inchiesta lanciata dall’Inno2days Pavia, l’evento sull’innovazione che si svolgerà alla Camera di Commercio il 15 dicembre 2011. Numerose personalità del mondo dell’università, della ricerca, dell’imprenditoria, della comunicazione e della formazione hanno risposto a questa domanda; tutte le citazioni si possono legger sul blog “Inno2days – Innovazione in diretta. Un incontro in cui l’innovazione vera migliora le performance delle aziende”.

Di seguito alcune citazioni.

Gualtiero Giuliani, ICT Consultant and trainer, iscritto nell’albo dei docenti di informatica della Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno: “le mie 3 parole contro la crisi sono eccellenza, formazione e creatività”.

Adriano Facchini, fondatore del GLOCAL AWARD ed ex presidente del Consorzio Agrario di Parma: “le tre parole chiave che si adattano meglio a questo fine 2011 sono sobrietà, socialità e attenzione alla trasparenza. Con una caratterizzazione sine qua non: il globale e il locale devono e possono coesistere solo se la condivisione con il basso (fattore determinante dei futuri successi) è forte e trasparente”.

Maria Vittoria Ferreani, titolare Crotto Valtellina: “le mie tre parole anticrisi: tradizione, conoscenza e passione…”.

Maurizio Vallati, titolare di Da.Ma. Comunicazione: “le 3 parole chiave di questo fine 2011 sono innovazione, coraggio e serietà”.

Andrea Fontana, ricercatore, docente e storytelling expert: “le tre keywords che meglio rispondono a questo fine 2011 sono altri (aprirsi e comunicare PER gli altri), futuro (chi si prepara avrà un sostanziale vantaggio) e trasparenza (raccontare necessita di un atteggiamento etico)”.

Viola Cappelletti, libera professionista nel campo della pianificazione urbanistica e valutazione ambientale: “la prima parola chiave è fantasia: se avete un’idea, mettetela in pratica! E soprattutto non abbiate paura di farlo! La seconda è entusiasmo: non bisogna mai lasciarsi abbattere dai momenti di amarezza o di disillusione. L’ultima è fiducia, soprattutto nel futuro”.

Umberto Galvan, Albea Group: “le tre parole chiave sono condivisione, la prima e più fondamentale; programmazione: non si esce dalla crisi se non si sa dove andare e impegno”.

Francesco Mapelli, Community Manager e Developer di Funambol: “le mie tre parole chiave sono qualità, agilità e internazionalità”.

Conclude Juan Canseco, co-fondatore dell’Osservatorio di Pavia, che parteciperà il 15 dicembre all’Inno2days, evidenziando la peculiarità dell’attività dell’Osservatorio: “innovazione: una risorsa e un obiettivo fondamentale soprattutto in tempi di crisi. Una ‘case history’ di eccellenza è quella dell’Osservatorio di Pavia. Gli inizi sono nel 1994: l’Osservatorio nasce grazie allo spirito pionieristico di un gruppo di docenti (delle facoltà di economia, scienze politiche e filosofia) e di studenti di queste stesse facoltà. L’accademia resta un forte punto di identificazione, a garanzia dell’imparzialità, della innovatività delle metodologie di lavoro e della sua ‘libertà’. Si può dire che l’Osservatorio abbia rappresentato l’innovazione fin dal suo inizio. Quando tutti i centri di ricerca sociale erano privati e basavano le proprie analisi sui sondaggi, l’Osservatorio ha costruito una metodologia di analisi basata sul contenuto della comunicazione politica dei media, che si è affermata e arricchita nell’arco degli anni di lavoro”.

Durante Inno2days si discuterà dell’innovazione e se ne daranno prove pratiche, per avere maggiori e migliori idee, attraverso momenti di condivisione, esempi in diretta delle nuove tecnologie e esperimenti polisensoriali guidati da trainer del pensiero laterale e PNL. Inno2days è organizzato da Innovhub, l’azienda speciale per l’innovazione della Camera di Commercio di Milano, dalla Camera di Commercio di Pavia, da QUESTIO Regione Lombardia e da Enterprise Europe Network.

http://inno2days.wordpress.com/

 

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Inno2days

15 dicembre 2011

Camera di Commercio di Pavia – via Mentana, 27

Iscrizione: [email protected]

 

 

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Formazione, casi di successo e innovazione personalizzata le ricette “anticrisi” dei partecipanti all’Inno2days del 15 dicembre 2011 a Pavia

Innovazione, formazione, internazionalizzazione, mercato; queste sono alcune delle idee chiave per uscire dalla crisi secondo alcuni dei partecipanti all’Inno2days del 15 dicembre 2011 alla Camera di Commercio di Pavia: Alberto Negrin, partner FlipFly; Ercole Rovida, esperto di internazionalizzazione e Giulio Ghisolfi, owner Idealpack Srl

“In questo momento di crisi sul mercato internazionale” afferma Alberto Negrin, partner di FlipFly, uno dei partecipanti all’Inno2days del 15 dicembre 2011 alla Camera di Commercio di Pavia, “penso sia necessario pensare un po’ a se stessi e fare formazione per arricchire le proprie competenze. Trovare energie dentro di sé, aumentando le proprie conoscenze per poter agire, ritengo che sia il claim vincente di questo periodo”.

Sostiene invece Ercole Rovida, esperto di internazionalizzazione: “se dovessi dire tre parole chiave per uscire vittoriosi dai periodi di crisi, citerei la professionalità, l’innovazione e senza dubbio l’internazionalizzazione. Esistono molti motivi per cui un’azienda decide di internazionalizzare il proprio business. Uno di questi è proprio la crisi che ci sta obbligando a definire nuovi mercati o ad estendere i propri per poter sopravvivere; la strategia di internazionalizzazione richiede l’ottimizzazione dei costi e del tempo, altre due parole chiave che devono essere senza dubbio aggiunte alle precedenti. Andare all’estero non è una cosa facile; oltre ad avere una elevata professionalità ed essere innovativi anche nell’inventarsi nuovi processi di vendita, occorre molta preparazione e soprattutto una rete di partner locali certificati che diano un supporto qualificato”.

Interviene infine Giulio Ghisolfi, owner Idealpack Srl: “oggi, per sopravvivere, è necessario innovare; per farlo, bisogna passare dalla fase ‘sviluppare soluzioni’ (e da quella precedente, produrre prodotti/servizi) a quella ‘risolvere  i problemi’ (facendo sognare/emozionare, se possibile). Ricordiamoci che l’innovazione non è per tutti: è difficile e impegnativa! Nicholas Negroponte afferma: ‘l’innovazione è quello che nessun padre vorrebbe dai propri figli e nessuno Stato vorrebbe dai propri cittadini’. Per innovare bisogna produrre e presentare prototipi/modelli funzionanti e non solo idee”. Prosegue affrontando il segreto del successo, che non significa “sviluppare nuovi prodotti ma nuovi sistemi. Avere un’idea innovativa vincente non significa nulla; bisogna avere il coraggio, la forza e soprattutto la pervicacia per realizzarla e portarla sul mercato. Il successo di una innovazione si misura con la capacità di creare ricchezza. Un prodotto/servizio innovativo ha speranze di successo quando il modello di business  è ‘win-win-win’, tutti cioè ne possono trarre un vantaggio!”.

Alberto Negrin, Ercole Rovida e Giulio Ghisolfi parteciperanno all’Inno2days alla Camera di Commercio di Pavia il 15 dicembre 2011. Sarà un open day sull’innovazione a partecipazione gratuita e suddiviso in momenti di condivisione, prove in diretta delle nuove tecnologie, esercizi per stimolare la creatività e proposta di voucher. E’ organizzato da Innovhub, l’azienda speciale per l’innovazione della Camera di Commercio di Milano, dalla Camera di Commercio di Pavia, da QUESTIO Regione Lombardia e da Enterprise Europe Network.

http://inno2days.wordpress.com/

 

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Camera di Commercio di Pavia – via Mentana, 27

Iscrizione: [email protected]

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Huddle lancia la conferenza web

Huddle lancia la conferenza web: il nuovo strumento per facilitare la comunicazione e la collaborazione sul progetto è ora disponibile per tutti gli utenti delle aree di lavoro di Huddle.net.  Condivisione della scrivania per lavorare insieme sullo stesso documento, funzione di chat istantanea durante la conferenza web, tutto il necessario per una riunione è a portata di… mouse! La preparazione si effettua in pochi minuti: basta definire la data, l’ora e i partecipanti, distribuire i dettagli della conferenza e inviare la notifica. Il risultato è evidente: collaborazione più rapida ed efficace con clienti, colleghi, fornitori e partner, oltre ad un eccezionale recupero di efficienza, con meno tempo sprecato in spostamenti e viaggi.

Perfettamente in linea con il paradigma di Synistema, il partner italiano di Huddle, la conferenza web si presenta come una soluzione semplice per il mondo complesso di oggi, utilizzabile tanto dalla grande quanto dalla piccola e media azienda. “Un nostro cliente era dubbioso all’idea di utilizzare la conferenza web: dopo una settimana dal lancio, hanno già tenuto quattro meeting tra i loro uffici di Milano, Parma e Parigi” ha detto Emilio Rebora – CTO di Synistema. “Lo strumento è facilissimo da usare: è il perfetto complemento delle funzionalità di Huddle, di cui mantiene tutta la semplicità. Siamo entusiasti e con noi lo sono i clienti, che ne capiscono immediatamente il potenziale in termini di incremento di produttività.” In questo contesto Synistema mette a disposizione un’area di lavoro Huddle per tutti coloro che hanno voglia di scoprire questa applicazione online e apprendere ad usarla al meglio, basta mandare una richiesta direttamente da FB per ricevere l’invito. http://www.facebook.com/synistema

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Alessandro Marchesi, Mediolanum Comunicazione: una buona strategia di vendita comincia on line

E’ in edicola l’intervista ad Alessandro Marchesi, direttore commerciale Alboran – divisione di Mediolanum Comunicazione – nel numero odierno di ‘Espansione’ che gli dedica un’intera pagina. ‘Attenti al sito!’ è il titolo del pezzo che va a sottolineare come un sito ben progettato e ben realizzato possa essere la pietra angolare di una moderna strategia di vendita e come si debba cambiare modo di pensare “Uscendo dalla vecchia logica ‘all image’ e trattando sempre più il web come una chance concreta per vendere”. Inoltre aggiunge riguardo la tipologia di aziende che possono trarre benefici dalla loro presenza in rete: “L’approccio vincente è strategico per tutti, non conta il fatturato dell’azienda. Tutti possono trarre enormi vantaggi da una pianificazione che tenga presente l’importanza delle azioni on line”. Con un’ultima ma fondamentale precisazione Marchesi sottolinea come la presenza in rete debba essere attiva perché ormai esserci per esserci non ha più alcun senso.

L'articolo del giornale Espansione

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Primo e-book in rete sulla politica condivisa

Le testimonianze del web riguardo la distanza tra politica e cittadini e la creatività di Torino sono state raccolte in un e-book

Nell’era del web 2.0 anche la politica diventa condivisa: è uscito il primo e-book che raccoglie le testimonianze raccolte in rete su “Come colmare il divario tra la politica e le persone” e “Torino viene vissuta come una città estremamente creativa, ma nel contempo anche poco capace di sviluppare e trattenere sul proprio territorio le stesse idee da essa prodotte”. L’e-book, scaricabile dal ning http://cambiareinsieme.com, raccoglie le segnalazioni, i pareri, la rabbia e la passione verso una nuova forma di politica condivisa e dimostra come il web sia uno strumento che permette a chiunque il proprio parere, senza filtri e in totale libertà; i contributi riportati nell’e-book non hanno infatti subito alcuna forma di censura.
Le due inchieste sono state promosse da Claudia Porchietto, candidata alla presidenza della provincia di Torino (al ballottaggio il 21 e 22 giugno), attraverso Facebook nell’aprile del 2009 e allargate poi su altri social media.

Dalle risposte alla prima inchiesta emerge una delusione nei confronti dei politici, ma anche una forte voglia di riacquistare fiducia nella politica: “vogliamo aria nuova nella politica” dice Mario mentre Sergio pretenderebbe dai politici “credibilità, onestà, correttezza” perchè, pensa Claudia, “la politica non dovrebbe essere né di destra né di sinistra, è semplicemente di tutti”. Ci sono anche persone che, come Donato, sono completamente sfiduciate: “la politica fa male alla pelle”.
Chi ha risposto a quest’inchiesta ritiene in genere che il divario politica-persone sia colmabile; se Angelo sostiene “vedo arduo colmare il divario” e Fabiana “il divario mai si sanerà”, molti altri si sono dimostrati più possibilisti. “Si può colmare” (Giampiero), “certamente si può e si deve colmare” (Agnese), “si deve colmare” (Virginia), “difficile forse, ma pur sempre possibile!” (Lorena). Qualcuno è invece decisamente ottimista: “tale divario effettivamente si colmerà” afferma Gianmaria.

Per uscire dall’impasse della distanza della politica nei confronti della gente, chi ha risposto alla prima inchiesta dà qualche consiglio; primo tra tutti, quello di restare vicino ai cittadini e ai propri elettori: “politica con la gente, per la gente, tra la gente” suggerisce Franco, “amici dei cittadini” secondo Franco, “filo diretto tra la politica e il cittadino” afferma Stefania e “una politica al servizio del cittadino” consiglia Alessandro.
Dice Emanuele A. G. ‘Credo che per avvicinare e colmare il divario, il metodo sia quello sportivo, ovvero il coinvolgimento. Rendendo partecipi le persone ai progetti e alle idee di chi ci governa, si creerebbe la condivisione o le critiche propositive che permettono di avere un avvicinamento ed un interessamento da parte della gente’.
Le persone richiedono inoltre ai politici una maggiore vicinanza agli elettori e una maggiore normalità da parte dei politici perchè troppo spesso vengono visti come casta inavvicinabile e soprattutto coerenza con ciò che i politici dicono prima di essere eletti. “Non essere ‘casta’ tra ‘poveri mortali’” (Armando), agire “per il bene comune e non per se stessi prima e dopo le elezioni” (Paola), “alle parole seguano i fatti” (Bruno). Alex, come molti altri, consiglia di “coinvolgere i giovani”, elettori importanti e oggi troppo spesso scollati dalla politica.
Questo divario deve quindi essere colmato; in fondo, come sostiene Carlo, “politica e persone non sono altro che due facce della stessa medaglia”.

La seconda inchiesta, in appendice nell’e-book, riguarda la creatività di Torino e l’incapacità della città di sviluppare e trattenere sul proprio territorio le stesse idee che ha prodotto.
Una causa di questa situazione è dovuta, secondo i piemontesi che hanno risposto, ad un atteggiamento diffuso di immobilismo tipico della città sabauda: Torino, dice Filippo, “‘bogia nen’, letteralmente non si muove”, mentre Paolo la definisce “ermetica, austera e discreta”. Ciò su cui concordano molti è il fatto che Torino sia poco valorizzata e poco comunicata: è “incentrata sul fare e non sull’apparire” (Marco), non lavora “sull’immagine della stessa” (Giancarlo), “non pubblicizza il risultato” (Barbara); i torinesi sono “molto bravi a fare e poco a vendere” (Angelo) e “non sfruttano a dovere le potenzialità” (Giacomo).
Dice Federico B. ‘Eccessivo understatement e ridotta apertura al mondo esterno hanno provocato quest’incapacità a valorizzare le notevoli risorse di cui dispone. Un ruolo fondamentale in questo senso l’ha giocato, per troppo tempo, la presenza ingombrante di un soggetto monopolista che, come tale, non ha mai avuto interesse ad un reale sviluppo’.

“Torino è stata la capitale di tutto ciò che è creatività”, afferma Luca, ma, sostiene Carlo, “le buone idee poi si sviluppano altrove e tornano all’origine soltanto negli ormai numerosi musei di cui è piena la città”. Questo perché “manca una classe dirigente che sia portatrice di innovazione” (Carlo) e perché Torino ha avuto “una dirigenza e un’imprenditoria spesso fuori dal mondo”. E’ su queste incapacità che bisogna lavorare, sostiene la maggioranza di chi ha risposto a questa seconda inchiesta, oltre che, come dichiara Rino, dare “massima fiducia ai giovani”, per far tornare Torino alle glorie del passato.

http://cambiareinsieme.ning.com/profiles/blogs/al-ballottaggio-in-provincia

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IL COWORKING NON E’ DI NESSUNO

Siamo molto colpiti dall’univocità delle interpretazioni del concetto di coworking che leggiamo, e dai commenti anche autorevoli di persone e giornalisti che attribuiscono una paternità a questa idea.

Noi crediamo che l’idea del coworking non sia di nessuno, perché crediamo che le idee in generale non appartengano a nessuno, se è vero (e lo è)  che ognuno di noi contribuisce a crearle ri-elaborando informazioni ricevute da altri (libri, discussioni, musica, film, giornali, etc).


Riconosciamo i meriti a coloro che hanno avuto la lungimiranza di promuovere per primi in Italia questa iniziativa.

Nello stesso tempo in qualche modo ci distacchiamo dal loro approccio, perché i nostri propositi sono diversi nella forma e nel contenuto, e META coworkinig e WiO ne sono la nostra interpretazione.

 

Non vogliamo partecipare alla creazione di un fenomeno, di un movimento con sfumature pseudo politiche o peggio a una tendenza modaiola.

Vogliamo essere promotori di una iniziativa e di un messaggio di integrazione e scambio culturale, condivisione di spazi mentali prima ancora che fisici.

 

Ci rivolgiamo a persone, creatori d’imprese  animate dallo stesso convincimento interessate a condividere e a divulgare questi valori umani  e a concretizzare anche un’opportunità  di lavoro.

Certo, lavoro. Non nascondiamoci, non mistifichiamo la realtà.


Secondo noi il coworking é un modo di essere, di vivere e anche di lavorare. Roba che non si inventa, casomai si apprende.

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Banca e Finanza, prende forma la biblioteca virtuale e condivisa

I professionisti della finanza stanno scegliendo il Financial Business Network Labyring per condividere idee e contenuti. Prende progressivamente forma, infatti, l’area dedicata del network in cui proporre e gestire i testi che vogliono essere oggetto di confronto e contribuire alla diffusione della cultura finanziaria.

Gli autori di articoli, tesi, presentazioni e approfondimenti possono inserire facilmente i propri lavori su Labyring.

I contenuti, oltre a essere legati al profilo dell’autore, sono inseriti in un’area condivisa del business network e sono liberamente consultabili da tutti gli utenti di Labyring. In questo modo, l’autore di contenuti particolarmente interessanti ha la possibilità di farsi notare dalla comunità finanziaria nel suo insieme, guadagnandone in prestigio e accrescendo così le opportunità di relazione professionale. Tale caratteristica costituisce un elemento di innovazione proposto da Labyring e permette il comune accesso a informazioni nuove e qualitativamente rilevanti.

Labyring garantisce il diritto d’autore secondo la licenza Creative Commons. La possibilità di scaricare i testi è decisa esclusivamente dall’autore e, inoltre, la trasformazione in fIash dei contenuti non consente la stampa e il copia e incolla.

Inserendo la propria tesi di laurea su Labyring entro il 30 novembre 2009, è possibile partecipare ad un premio promosso da Captha e da eFinancialCareers.

Il Financial Business Network è online all’indirizzo www.labyring.com.

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Claudia Porchietto, elezioni per la provincia di Torino: rendere trasparente e condivisa la vita della Provincia grazie al web

La tecnologia per garantire il massimo della trasparenza in ogni passaggio della vita della Provincia è il web, per “una casa trasparente, come se fosse di vetro” spiega Claudia Porchietto. “A cominciare dal consiglio provinciale che sarà trasmesso in diretta via internet (alla quale finora il presidente Sergio Vallero si è sempre opposto, nonostante la presenza di telecamere fisse durante i consigli provinciali). Pensiamo di realizzare anche un notiziario on line – prosegue la Porchietto – utilizzando anche il web 2.0, ovvero Facebook e tutti gli altri portali in cui il cittadino può interagire, proprio come stiamo facendo in questa campagna elettorale. Infine la banda larga da portare in tutte le scuole superiori gestite dalla Provincia, con collegamenti wireless per far accedere alla rete tutti gli studenti e fornire un vero supporto alla formazione”. E conclude sottolineando che la rete non è un particolare di contorno, come sembra spesso apparire nelle parole dell’opposizione: “l’apporto delle nuove tecnologie sarà fondamentale nello sviluppo del nostro territorio. Sia per l’aspetto della connettività, sia per l’aggiornamento tecnologico necessario alla competitività. Non si tratta solo di una mera questione tecnologica, ma di innovazione a 360°, capace di creare un cambiamento di mentalità indirizzato ad una sempre maggiore condivisione con il cittadino”.

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Politica, rete, territorio e strumenti web 2.0

Questo il tema del convegno svoltosi a Torino il 16 marzo e organizzato da Società Aperta. Politici di primo piano come Daniele Capezzone, Enzo Ghigo e Claudia Porchietto hanno riflettuto sul tema “Dalla rete sul territorio al territorio sulla rete?”  

Torino, 20 marzo – Il web 2.0 può essere utile alla politica? A questa domanda hanno risposto politici ed esperti di comunicazione digitale intervenuti lunedì 16 marzo al convegno “Dalla rete sul territorio al territorio sulla rete?” organizzato da Società Aperta.

Angelo Burzi, Presidente del Gruppo FI-PDL della Regione Piemonte, ha introdotto i partecipanti e moderato l’incontro sostenendo che “il web 2.0 è una piazza molto frequentata specialmente dai giovani e i suoi canali possono risultare estremamente utili alla politica a patto che si utilizzino con la massima libertà e responsabilità”.

 

Claudia Porchietto, l’imprenditrice candidata alla Presidenza della Provincia di Torino per il PdL, è stata la prima ad intervenire esprimendo la sua fiducia nei confronti del web 2.0. “La rete” – ha dichiarato – “offre ad un politico numerose e nuove opportunità, soprattutto dal punto di vista del dialogo con i cittadini e con il territorio a 360°. I miei contatti in Facebook, ad esempio, sono arrivati in pochi giorni a 1.400 e ho riscontrato che la platea di questo social network è attenta e interessata alla politica.

La condivisione è ciò che rende gli strumenti web 2.0 estremamente preziosi; consentono di conoscere facilmente i pensieri dei potenziali elettori e attraverso di essi si può avviare un processo di scambio di opinioni costruttivo, ad esempio sul proprio programma, rivolgendosi ad un numero molto ampio di persone, che a loro volta hanno la possibilità di partecipare anche alla sua redazione”.

 

L’On. Daniele Capezzone, portavoce nazionale FI-PDL e Enzo Ghigo, coordinatore regionale FI-PDL, hanno espresso attraverso le loro esperienze sul campo la convinzione riguardo l’utilità del web 2.0, con qualche riserva.

“Il web 2.0” ha affermato L’On. Daniele Capezzone “ha portato ad un collegamento con il mondo prima impensabile, ma anche a qualche nevrosi per la perenne raggiungibilità e l’eliminazione della privacy. E’ uno strumento di comunicazione che si sommerà a quelli tradizionali anzichè soppiantarl, ma. per utilizzare il web nel modo giusto in campo politico si deve tenere presente che in Italia sono soprattutto gli haters, quelli contro, ad intervenire online, perciò i politici devono prepararsi più ai fischi che agli applausi”.

“Alcune considerazioni” – ha suggerito poi Capezzone – “ritengo infine importanti nel rapporto tra web e politica: la comunicazione deve essere in parte digitale e in parte tradizionale, senza esclusione né dell’una né dell’altra e va organizzata per via prima territoriale, poi tematica ed infine telematica; piuttosto che top down, cioè verticale e generata dall’alto verso il basso, come è avvenuto nella campagna di Obama o come accade nel blog di Beppe Grillo, l’interazione dovrebbe essere maggiormente down-down; per avere maggiore concretezza e misurabilità l’obiettivo deve essere molto specifico e focalizzato; il vero salto nello sdoganamento di internet può avvenire, più che con il computer, tramite il telefono mobile che tutti sanno utilizzare”.

 

“Il web – ha affermato Enzo Ghigo – è ancora poco utilizzato dai politici: su 630 parlamentari solo 231 hanno un sito personale e soltanto 133 sono presenti in Facebook. Questo social network può essere invece estremamente utile in politica perché rappresenta uno spaccato della società in cui si trovano commenti spontanei. Se in passato pochi pensatori hanno formulato idee universali, non è ipotizzabile che le prossime vengano create dal basso, magari dalla rete?” si è chiesto concludendo Enzo Ghigo.

 

Fabrizio Bellavista, consulente di comunicazione digitale, ha illustrato il cambiamento generato dagli strumenti web 2.0.

“Quella attuale è un’era caratterizzata da grandi cambiamenti, ma nello stesso tempo da paura e caos; bisogna cavalcare l’onda di questo nuovo Rinascimento se si considera che in Italia sono 26 milioni e mezzo gli utenti di Internet, 16 milioni quelli delle communities e che Facebook in due mesi ha registrato 2 milioni di iscritti arrivando ad un totale di 8 milioni e 400mila.

La comunicazione è profondamente cambiata: prima era verticale, con Internet è divenuta orizzontale ed con il web 2.0 e la condivisione, circolare.

La relazione, caratterizzata da nuovo modo di incontrarsi ed esprimersi, rappresenta il futuro, perché agisce velocemente attraverso una cassa di risonanza globale. Interattività e personalizzazione sono gli elementi fondanti di questo cambiamento, anche se Internet non soppianterà i vecchi media ma convivrà accanto ad essi in un mix multilevel.

La rete rappresenta una nuova mentalità, un water thinking secondo la definizione di Edward De Bono, fatta di interazioni dentro ad un unico ambiente in cui ogni uomo è connesso con il mondo e in cui tutti possono partecipare volontariamente”.

 

Chiara De Caro, fondatrice di Pickwicki.com (una web community legata a libri che fa da ponte tra un network di librerie indipendenti e i potenziali clienti), ha testimoniato le propria esperienza in rete e ha tracciato la storia della comunicazione pre e post web 2.0: “alla nascita di Internet i siti erano statici e i messaggi avevano una direzione verticale dall’alto verso il basso; con l’avvento del web 2.0 i portali sono invece diventati strutture dinamiche, redatte e aggiornate dagli utenti. Sul web si condividono esperienze e conoscenze e ciò è stato possibile su ampia scala grazie alla banda larga e a strumenti estremamente semplici che non necessitano di conoscenze di programmazione.

Dal punto di vista politico il web può quindi diventare un bacino di idee e un amplificatore di esigenze che deve però essere misurato su ogni Paese. L’Italia è culturalmente diversa dagli USA, il digital divide è profondo sia dal punto di vista territoriale che anagrafico, per cui la sfida che i politici italiani dovranno affrontare sarà quella di portare innovazione e cambiare la mentalità dei propri elettori attraverso l’invenzione e non l’imitazione”.

 

http://cambiareinsieme.ning.com/profiles/blogs/dalla-rete-sul-territorio-al

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